Libro Gencer 1986

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  • เผยแพร่เมื่อ 19 ก.ย. 2024
  • Nel ridotto dei palchi del Teatro alla Scala la presentazione del libro di Franca Cella
    “LEYLA GENCER romanzo vero di una primadonna”. CGS Edizioni Venezia 1985, p. 546.
    Al tavolo, con l’artista festeggiata, Franca Cella autrice, Massimo Bogianckino, Carlo Maria Badini Sovrintendente del Teatro alla Scala.
    Relatore Massimo Bogianckino, dal settembre ’85 Sindaco di Firenze, incarico per cui ha lasciato la carica di direttore generale del Théatre National de l’Opéra de Paris, dopo esser stato direttore artistico all’Opera di Roma, Accademia di Santa Cecilia, Festival di Spoleto, Comunale di Firenze, Scala (Sovrintendente). In pratica molte prime importanti di Leyla sono legate a teatri diretti da lui, che perciò scherzava-con impareggiabile eleganza, sulle sue Regine, come ricorda un messaggio riportato nel libro.
    Il flash dalla presentazione è tratto dal girato Rai, trasmesso come documentazione e cortesemente concesso allora. Sono frammenti di discorso, manca l’Intervento di Badini, è documentato il clima d’onore e affetto per l’artista, e il pubblico delle grandi occasioni tra cui spiccano in primo piano Wally Toscanini, Giulietta Simionato e personalità del mondo musicale e culturale.
    Anch’io volevo onorare Leyla Gencer in modo speciale. Il libro è frutto di testimonianza viva e continua (dal ‘57), di amicizia e frequentazione (dal ‘68-‘69), di anni di lavoro per ricerca di documenti, ambienti, immagini e per analisi delle interpretazioni, approfondite sui nastri anche con Rodolfo Celletti. Cercavo un metodo storico-filologico allora poco praticato nel genere biografia di interpreti, e una doppia visione di spettatrice in teatro e osservatrice della persona nella vita quotidiana, negli ambienti, relazioni, pensieri, e nell’organizzazione studio-lavoro che la coinvolge. Persona -personaggio anche nella vita. Dall’infanzia in un oriente ancora fiabesco alla conquista epica dei grandi teatri e successi, all’attività in palcoscenico ormai conclusa, ma aperta ai concerti e al rapporto di docente appena iniziato. Con entusiasmo, e fiducia dell’editore Bruno Tosi, ho riempito allora 546 pagine.
    Franca Cella esprime gratitudine alla Rai e resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a titolo divulgativo.

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