Alex Britti: «Non chiamatemi mammo. Sono un papà single. La legge italiana è sbilanciata...»

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  • เผยแพร่เมื่อ 3 ต.ค. 2024
  • Nuda e Tutti come te, i due nuovi singoli di Alex Britti sono già tormentoni social. Il cantante e chitarrista romano non nasconde la sua curiosità per le nuove piattaforme dove è già all'opera e sperimenta collaborazioni con influencer e creators. L'ultima quella con Joey Di Stefano, tiktoker coreografo, che ha trasformato le sue note in passi di danza.
    Ma come afferma lo stesso Britti i social non sono solo divertimento. Costituiscono infatti la nuova piattaforma di lancio di brani e artisti, lo stesso ruolo rivestito un tempo ricoperto da Radio e televisione. Non senza influenze sui prodotti musicali. "Oggi le canzoni sono scritte a tag - afferma Britti - Le parole utilizzate come pop up. Non si segue una scrittura, quando si ascolta musica oggi si fanno altre cento altre cose, quindi c'è un mondo sonorità che arriva che è spesso rumore".
    "Il primo a scrivere così tanti anni fa è stato Modugno, inserendo immagini forti dentro le canzoni. Adesso si è arrivati a estremizzare questa cosa. Poi c'è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio".
    Alex Britti racconta poi l'esperienza della paternità. Figlio di papà Umberto che aveva una macelleria e mamma Annita, a 7 anni inizia a suonare la chitarra per arrivare a 17 a suonare nei locali della Capitale fino a cercare di replicare con il piccolo Edoardo, 6 anni, quanto fatto cn lui da nonno. "Mi definisco un papà non un mammo. Papà o mamma dovrebbe essere la stessa cosa anche se la legge è ancora troppo sbilanciata, nonostante gli ultimi passi importanti".
    La mia più grande porta in faccia? "Fu a Sanremo 1997 quando arrivai 15esimo e fui escluso insieme a Max Gazzè. Ma le porte in faccia non smettono mai di esserci e io credo che vada preso sempre ciò che lasciano di positivo". #alexbritti #musica #intervista
    Per approfondire: shorturl.at/juN56
    Intervista di Valentina Panetta

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