Bella intervista e ottimo modo per riprendersi dopo tutto quello che ha passato. Si vede proprio la positività nonostante io stesso l'avessi perso di vista e non sapessi dell'uscita del disco. Sicuramente l'ascolterò! ;)
Ottima intervista. Junior l'ho proprio sentito sciolto, ha svelato aneddoti nel dettaglio che non aveva mai rivelato e poi si vede che è proprio felice del disco. Si sente che è una deviazione dalle sonorità di "Ci entro dentro" e "Ricercato", ma qui c'è una maggiore attenzione ai testi, ed è molto interessante che in alcune canzoni uno ci si può davvero rispecchiare. Mi sarebbe piaciuto sentire magari una o due canzoni in più in stile "Prison Break", ma pronostico che in un prossimo album ne avremo di più.
È interessante il punto in cui dice "di esser impazzito dopo la maschera". È una frase davvero rivelatoria, che dice tanto di quello che gli è accaduto. Nel suo caso, però, credo che la stessa maschera sia stata per lungo tempo il sintomo di una patologia. La maschera gli dava l'illusione di essere più libero. Ho ascoltato i suoi testi in quel periodo ed erano, da un punto di visto psicoanalitico, puro "vomito di ES e pulsioni". Pulsione di morte, amore sputata in ogni nota. La musica si nutre di amore, morte ed ecco perché Junior Cally era una bomba. Ma la maschera è una edera corrosiva. Togliendola, sono crollate maschere. È crollata tutta la sua intera impalcatura del sé. Le canzoni ne hanno risentito, certo. Ma era naturale accadesse. Oggi lo vedo più risolto. In pace con una idea di mondo. La maschera è davvero crollata, oggi, non a Sanremo. È interessante il discorso che ha fatto sulla sua malattia, ed ha ragione perché in Italia la salute mentale non viene trattata alla stregua della salute mentale. Come dice lui perfettamente il trauma della malattia genera mostri, e credo anche che la maschera fosse il suo ultimo "rituale" di morte. Rituale (di allontanamento dalla morte ma che è morte al contempo!). Al disturbo ossessivo si lega generalmente una dipendenza. L'alcool infatti, viene usato da lui come anestetico.
aho...uguale uguale a mio cugino di Roma! Cmq bella intervista, trovata per caso mentre ascoltavo altro di JC...una volta tanto YT ha suggerito qualcosa di interessante!
Bisogna partire dal presupposto che siamo un popolino. Siamo una popolazione molto pettegola e per niente critica. Quindi impariamo ad essere meno pettegoli e più critici, probabilmente potremmo, così, anche iniziare ad essere più costruttivi per noi stessi e per tutto quello che orbita intorno a noi. Forse è arrivato il momento di scrollarci da dosso tutta la zavorra culturale che ci acceca e ci limita e ci rende provinciali e ci etichetta come il medioevo d'Europa.
Bella intervista e ottimo modo per riprendersi dopo tutto quello che ha passato. Si vede proprio la positività nonostante io stesso l'avessi perso di vista e non sapessi dell'uscita del disco. Sicuramente l'ascolterò! ;)
Ottima intervista. Junior l'ho proprio sentito sciolto, ha svelato aneddoti nel dettaglio che non aveva mai rivelato e poi si vede che è proprio felice del disco.
Si sente che è una deviazione dalle sonorità di "Ci entro dentro" e "Ricercato", ma qui c'è una maggiore attenzione ai testi, ed è molto interessante che in alcune canzoni uno ci si può davvero rispecchiare.
Mi sarebbe piaciuto sentire magari una o due canzoni in più in stile "Prison Break", ma pronostico che in un prossimo album ne avremo di più.
È interessante il punto in cui dice "di esser impazzito dopo la maschera". È una frase davvero rivelatoria, che dice tanto di quello che gli è accaduto. Nel suo caso, però, credo che la stessa maschera sia stata per lungo tempo il sintomo di una patologia.
La maschera gli dava l'illusione di essere più libero. Ho ascoltato i suoi testi in quel periodo ed erano, da un punto di visto psicoanalitico, puro "vomito di ES e pulsioni". Pulsione di morte, amore sputata in ogni nota. La musica si nutre di amore, morte ed ecco perché Junior Cally era una bomba.
Ma la maschera è una edera corrosiva. Togliendola, sono crollate maschere. È crollata tutta la sua intera impalcatura del sé. Le canzoni ne hanno risentito, certo.
Ma era naturale accadesse.
Oggi lo vedo più risolto.
In pace con una idea di mondo.
La maschera è davvero crollata, oggi, non a Sanremo.
È interessante il discorso che ha fatto sulla sua malattia, ed ha ragione perché in Italia la salute mentale non viene trattata alla stregua della salute mentale. Come dice lui perfettamente il trauma della malattia genera mostri, e credo anche che la maschera fosse il suo ultimo "rituale" di morte. Rituale (di allontanamento dalla morte ma che è morte al contempo!). Al disturbo ossessivo si lega generalmente una dipendenza. L'alcool infatti, viene usato da lui come anestetico.
che poi tonto per allontanarsi dalla morte assumeva una sostanza alcolica e cancerogena.
paradossale😂
Umile, onesto, vero. Lo stimo molto.
Grande intervista e grandissimo artista (e persona) 🙌
bellissima intervista.
Sei un grande junior..
Persona vera...
aho...uguale uguale a mio cugino di Roma! Cmq bella intervista, trovata per caso mentre ascoltavo altro di JC...una volta tanto YT ha suggerito qualcosa di interessante!
Persona veramente umile
Bellissima intervista
Umile, forte.
Torna anche con il Rap 💪
Chi dice che Junior Cally fa schifo, non capisce proprio un cazzo, grande JC, da quando ti chiamavo Socio sempre al top🖤
grande cally, gran persona e gran disco
❤️❤️❤️
Bisogna partire dal presupposto che siamo un popolino.
Siamo una popolazione molto pettegola e per niente critica.
Quindi impariamo ad essere meno pettegoli e più critici, probabilmente potremmo, così, anche iniziare ad essere più costruttivi per noi stessi e per tutto quello che orbita intorno a noi.
Forse è arrivato il momento di scrollarci da dosso tutta la zavorra culturale che ci acceca e ci limita e ci rende provinciali e ci etichetta come il medioevo d'Europa.
❤️
grande
👍👍👍
Tutto impizzato 😂❄️
Ci vuole un altro anno con lui
🎥🎥🎥
Ultimo
tutto fake, a parte il doc, peccato , sembravi una persona con la testa sulle spalle
clown
ma perché
A caso
Ancora vivo?
Purtroppo ancora si