ciao a tutti, ho un dubbio in merito alla normativa e alla classificazione degli impianti fotovoltaici. Si parla di 3 classi di impianti fotovoltaici, due dei quali addirittura seguiti da maggiorazione del 120% e del 140% (rispettivamente classe II e classe III). Il mio dubbio nasce dalla differente denominazione e dunque classificazione nelle rispettive categorie. Andando nel pratico, nella Classe I si parla di pannello fotovoltaico, nella classe II e III parliamo di efficienza di cella. Essendo il pannello la somma di celle e vista la perdita di efficienza energetica nell'unirle, in teoria l'efficienza della tipologia 1 dovrebbe essere simile se non uguale alla tipologia 2. Avreste delucidazione in merito?
Ciao, grazie per il tuo commento😉 Il legislatore non ha specificato le motivazioni che stanno dietro alla differente classificazione alle lettere a), b) e c). Possiamo ipotizzare che l'intenzione sia quella di favorire la transizione energetica, dando una spinta all'industria solare europea e premiando la qualità e l'innovazione tecnologica dei moduli. Ad ogni modo, la corrispondenza tra la percentuale di efficienza del modulo e quella della cella sembra essere coerente. La grande differenza tra la lettera a) e le lettere b) e c) sta nella provenienza della cella, che nel secondo gruppo deve essere anch'essa prodotta in Europa. Speriamo di aver risposto alla domanda😀
ciao a tutti, ho un dubbio in merito alla normativa e alla classificazione degli impianti fotovoltaici. Si parla di 3 classi di impianti fotovoltaici, due dei quali addirittura seguiti da maggiorazione del 120% e del 140% (rispettivamente classe II e classe III). Il mio dubbio nasce dalla differente denominazione e dunque classificazione nelle rispettive categorie. Andando nel pratico, nella Classe I si parla di pannello fotovoltaico, nella classe II e III parliamo di efficienza di cella. Essendo il pannello la somma di celle e vista la perdita di efficienza energetica nell'unirle, in teoria l'efficienza della tipologia 1 dovrebbe essere simile se non uguale alla tipologia 2. Avreste delucidazione in merito?
Ciao, grazie per il tuo commento😉
Il legislatore non ha specificato le motivazioni che stanno dietro alla differente classificazione alle lettere a), b) e c).
Possiamo ipotizzare che l'intenzione sia quella di favorire la transizione energetica, dando una spinta all'industria solare europea e premiando la qualità e l'innovazione tecnologica dei moduli.
Ad ogni modo, la corrispondenza tra la percentuale di efficienza del modulo e quella della cella sembra essere coerente.
La grande differenza tra la lettera a) e le lettere b) e c) sta nella provenienza della cella, che nel secondo gruppo deve essere anch'essa prodotta in Europa.
Speriamo di aver risposto alla domanda😀