Un racconto efficace e completo ma oggi ti voglio raccontare una esperienza indiretta della guerra civile somala. Tra l'ottobre 91 ed il marzo 92 ho svolto il 145° corso AUC (allievi ufficiali di completamento per coloro che non hanno conosciuto la leva) alla scuola di Fanteria e Cavalleria di Cesano di Roma. Ebbene, in addestramento, notai due sergenti di colore in divisa italiana. Avendo notato le caratteristiche facciali che mi han fatto pensare a due persone di origine somala ho supposto appartenessero a famiglie italiane miste. Poi mi sono informato ed invece erano sergenti dell'esercito somalo venuti in Italia per addestramento. Il dramma era che con la guerra civile in atto non si potevano "restituire" e quindi si era deciso di trattenerli a Cesano in attesa di tempi migliori. Da anni mi chiedo che fine abbiano fatto.
Una serie tanto tanto interessante! Grazie. Ricordo due amici che sono stati in missione in Spmalia. Uno in particolare me lo ricordo bene perché, essendo carrista,, raccontava orgogliosamente divertito di "aver soddisfatto sessualmente molti suoi commilitoni nei carri armati", come, qui non lo posso dire, ma è facilmente immaginabile. PS Erano adulti consenzienti ovviamente.
@@alabardiere1 ma al tempo se ti scoprivano gay passavi un guaio...ed non erano cazzi.......Per il ruffiano al contrario la cosa è sicura, ci fu il caso di una ragazza somala che scesa da un mezzoi taliano fu aggredita la cosa fini sui giornali....
L'intervento italiano apprezzato dalla popolazione somala, non solo perchè molti locali avevano ancora memoria della dominazione italiana che, alla fine dei conti, non aveva gestito male la fu colonia, ma anche perchè a confronto con la realtà che si era instaurata, la dominazione italiana era considerata quasi una benedizione e il ritorno dei soldati italiani li ricordava i vecchi tempi. Un esempio, è quando i militari italiani si spostavano con i mezzi. Gli informatori locali avvisavano di non passare nelle zone dove poi si sarebbero svolti gli attentati. Successivamente passavano poi gli americani ed esplodevano le bome e accusavano i soldati italiani di tradirli, ma non era vero. Vi è una bella puntata su Parresia in cui vengono approfonditi questi temi e altri, invito ad andare a recuperarla. P.S. Chi criticava l'intervento militare dicendo che "distoglieva l'attenzione" era un imbroglione. Non è mai stato così. Queste espressioni sono modi alternativi per criticare le azioni di un qualsiasi governo italiano con la finta retorica del pacifintismo o dello pseudo-neutralismo, che stranamente è sbandierato da chi odia sempre una certa parte, ovvero prendendo in giro l'opinione pubblica. Se erano contrari, potevano fare come Rifondazione Comunista, del resto. Chi era contro, faceva bene ad usare motivo esplicito o alternativo, non queste paraculate. Anche perchè poi Tangentopoli ha fatto un boato che ci ricordiamo ancora (toc toc, chi si ricorda di "uno vale uno" e "onestah, onestah" ???).
@@jorisluigicinquetti1769 Lo raccontano i soldati che hanno fatto quegli interventi. Non sono parole che ho inventato io. Ma lo dice anche il Gen. Capitini quando parla di Chad e Libano. I soldati italiani si comportano così ovunque. Non è che se cambia il Paese allora sono stronzi. E non mi dire che hai davvero stereotipato Del Boca per ogni luogo in è stato l'esercito italiano ????
@@marioserraghini2119 sarebbe interessante avere una o più versione di somali più che un resoconto di parte. I miei dubbi nascono da nostre peculiarità come il pressapochismo, la corruzione e la tendenza a nascondere e/o comunque autoassolversi per ogni "porcheria" storicamente provata. Però se almeno una volta possiamo parlarne serenamente sono solo contento. Cordialmente saluto
@@jorisluigicinquetti1769 Bisognerebbe trovare un somale che ha vissuto tali eventi disposta a parlarne e possibilmente un traduttore. Anche se uno solo non fa voce. Ne servirebbero almeno 5 di di 5 zone diverse. Del resto, una rondine non fa primavera. In compenso ci sono le testimonianze libanesi che testimoniano lo stesso. Il Libano non è la Somalia, ma i soldati si comportano allo stesso modo, anzi, in Somalia erano molto più di casa che in Libano. In Libano potevano essere cosniderati più colonialisti, seppur i veri colonialisti furono i francesi. E invece sono i più apprezzati. Anzi, pure in Niger i soldati italiani sono apprezzati, al punto che la giunta golpista non ha voluto cacciarli e ciò fa comodo soprattutto agli USA, i qualsi se ne stanno andando (poichè i golpisti sono filorussi, anti americani per necessità e antifrancesi per essenza).
L' unica cosa "buona " uscita da questa guerra è il film Black Hauk down ,dove si capisce chiaramente che gli Americani non hanno capito proprio niente della Somalia, oppure non avevano nessuna intenzione di fare qualcosa. Del resto non avendo un piano politico preferirono lasciare il paese nel caos. Gli altri paesi se ne sono fregati ,facendo presenza e poco più. Bene la spiegazione
Ricordo di aver visto un documentario su questa guerra e sulla missione occidentale sul canale SKY Crime Investigation. Il documentario di chiamava Checkpoint Pasta perché sito in un vecchio stabilimento Barilla. Un soldato Italiano raccontava che quando arrivarono un anziano andò verso di loro e nella nostra lingua disse loro: "Italiani perché siete andati via? Con voi si stava bene". Poi questo anziano tutte le mattine si presentava alla base Italiana per fare il Saluto Militare alla nostra Bandiera con addosso la Divisa Fascista. Gli Italiani cercarono di dirgli che il fascismo non c'era più e che io governo era cambiato e quindi era meglio se lui non si presentava con quella divisa ma lui era testardo e ogni mattina si presentava a fare il saluto un Divisa.
"Si stava bene", tradotto dal linguaggio della disperazione, significa semplicemente che c'era un governo centrale che garantiva un certo livello di sicurezza e ordine. In realtà non si stava bene affatto: come spiegato da Gioele in uno dei primi video della serie, il 99% della popolazione somala, alla fine del colonialismo italiano, era analfabeta, segno che nessuno sforzo era stato fatto dai fascisti per insegnare almeno a leggere e scrivere. Se a questo si aggiungono massacri e repressione che non avevano nulla da invidiare al regime di Barre, si capisce come, sotto il colonialismo italiano, si stesse tutt'altro che bene
@@sfenodonte Con questa logica allora il regime di Barre è stato un Paradiso in terra: non solo ordine e sicurezza, ma anche un minimo di istruzione e sanità e un tentativo di industrializzazione e se passiamo sopra a milioni e milioni di morti ammazzati allora... Dai, con questi ragionamenti non si va da nessuna parte!
Si, difficile definire un paradiso il periodo coloniale. Anche perché i locali non avevano alcun potere e ovviamente molte meno tutele degli italiani emigrati
"Si stava bene"....mentre noi scriviamo lui dice quello che prova davvero .....forse ne sa più di noi....non credo che qualcuno tra quelli che commenta sia mai stato in Somalia
Grazie per il tuo lavoro. Hai in programma un approfondimento sulla cosiddetta battaglia del checkpoint Pasta, che come italiani ci riguarda molto da vicino?
Mai sentita questa notizia ahaha,mi piace di più quando parli di argomenti sulle battaglie o sui fatti storici che no vadi o oltre la guerra di Afganistan o del golfo
@@laBibliotecadiAlessandriama la vera domanda da porsi è: per quale motivo L'ONU decise di intervenire nel '93 in Somalia, oltre alla catastrofe umanitaria (io non credo che l'onu e diversi stati del mondo intervengano per buona causa senza secondi fini)? E soprattutto, perché proprio lì? La somalia rappresentava la minaccia globale? No! C'erano degli interessi strategici tra gli Usa e la Federazione Russa? E se si, quali? Perché ricordiamoci che negli Stati dove soffrono di "guerre civili" nascono spesso le guerre di procura tra gli Usa e Russia (vedi la "guerra civile" siriana, chiamasi in realtà guerra per procura tra gli Stati Uniti/Israele/Francia/Gran Bretagna vs Russia/Siria/Iran/Corea del Nord/Cina vs Arabia Saudita/Qatar/ribelli islamisti di estrema destra jhadista)!
Faccio solo un'osservazione, che reputo d'obbligo per tutti coloro che hanno prestato servizio in zone come la Somalia: è facile giudicare da fuori e tacciare di crudeltà chi opera in quelle condizioni, però è possibile immedesimarsi per un attimo in loro. I militari impegnati in quelle missioni non hanno sempre vissuto in quell'ambiente, ma sono figli della "civiltà", della "democrazia" e dell'ordine sociale (o quasi): quindi, affrontare l'esperienza di essere catapultati in un posto dove anche un bambino è un pericolo, perché armato, non è facile. Essere accusati di crudeltà perché sfoghi la tua rabbia su delle persone, che magari hai arrestato perché stavano violentando una bambina, dopo averla defibulata con un coltello arrugginito, ti lascia perplesso: se l'accusatore avesse visto quella scena, come avrebbe reagito? Avrebbe compreso la situazione ed una cultura diversa, mantenendo la calma, o avrebbe pensato ad una pena maggiore? Purtroppo, quei bambini sono due volte vittime, ma la colpa non è del bambino, né del militare che se lo trova davanti: se i canadesi hanno visto passeggiare ripetutamente un ragazzino di 16 anni (un uomo, da quelle parti) ed hanno pensato che stesse prendendo delle misure per calibrare un tiro di artiglieria (perlopiù un mortaio), è facile comprendere che abbiano reagito in modo eccessivo. Tutto qui ... per maggiori informazioni, citofonare a Sam Childers (Machine Gun Preacher) ...
Credo che l'addestramento passi anche attraverso la capacità di valutare cosa stesse succedendo. Se tra 80 soldati, nessuno ha interrotto il pestaggio, non è più questione del momento, secondo me, ma di un addestramento che ha sbagliato tutto
@@laBibliotecadiAlessandria, può darsi, o forse tutti erano concordi nella valutazione: riguardo all'addestramento invece, è finalizzato a standardizzare le reazioni, ma non è in grado di modificare profondamente il carattere del singolo, quindi è molto complesso giudicare "da fuori".
@@LuigiFalconio85 parto da Hargheisa per fare i dintorni e poi vado verso l'Etiopia... L'importante è non andare a Est verso il confine con la Somalia vera e propria, lí è terra di nessuno
Farai mai una recensione (anche storica) di Black Hawk Down visto che il film é ambientato in questo periodo? Inoltre voglio segnalarti una cosa che molti non sanno, cioè che il figlio di Mohamed Farah Aidid era nella Guardia Nazionale della California e partecipo alle missioni ONU con il corpo dei Marines come traduttore perché era uno dei pochi a conoscere il somalo nell'esercito statunitense.
Polemiche sull verità: non meravigliamoci se il fascismo strisciante è vincente! Noi siamo quelli che amano definirsi brava gente con la testa nel water senza aver tirato l'acqua.
Ogni volta che viene citata Ilaria Alpi, mi viene sempre il magone perché mi ricordo del collega che diede in lacrime la notizia al TG3.
Una scena terribile. Ne parleremo tra 2 puntate
Rip
Bella serie, complimenti per l'oggettività e la completezza nella narrazione
Grazie!
Un racconto efficace e completo ma oggi ti voglio raccontare una esperienza indiretta della guerra civile somala. Tra l'ottobre 91 ed il marzo 92 ho svolto il 145° corso AUC (allievi ufficiali di completamento per coloro che non hanno conosciuto la leva) alla scuola di Fanteria e Cavalleria di Cesano di Roma. Ebbene, in addestramento, notai due sergenti di colore in divisa italiana. Avendo notato le caratteristiche facciali che mi han fatto pensare a due persone di origine somala ho supposto appartenessero a famiglie italiane miste. Poi mi sono informato ed invece erano sergenti dell'esercito somalo venuti in Italia per addestramento. Il dramma era che con la guerra civile in atto non si potevano "restituire" e quindi si era deciso di trattenerli a Cesano in attesa di tempi migliori. Da anni mi chiedo che fine abbiano fatto.
Spero si siano fatti una nuova vita in Italia ❤
@@lack92 si, lo spero tanto anche io
Una serie di pillole incredibili.
Una serie tanto tanto interessante! Grazie. Ricordo due amici che sono stati in missione in Spmalia. Uno in particolare me lo ricordo bene perché, essendo carrista,, raccontava orgogliosamente divertito di "aver soddisfatto sessualmente molti suoi commilitoni nei carri armati", come, qui non lo posso dire, ma è facilmente immaginabile. PS Erano adulti consenzienti ovviamente.
Lui sicuramente, i suoi commilitoni italiani o gay, o bisex, o "gay di circostanza"
magari era un ruffiano che procurava delle somale, conosco dei casi.....
@@sfenodonte macché ruffiano, un ragazzo normalissimo che si divertiva coi suoi compagni.
@@alabardiere1 ma al tempo se ti scoprivano gay passavi un guaio...ed non erano cazzi.......Per il ruffiano al contrario la cosa è sicura, ci fu il caso di una ragazza somala che scesa da un mezzoi taliano fu aggredita la cosa fini sui giornali....
Bellissima serie❤
Buone festività a voi e a chi vi vuole bene 😊
Buone feste!
Preciso competente come al solito.
L'intervento italiano apprezzato dalla popolazione somala, non solo perchè molti locali avevano ancora memoria della dominazione italiana che, alla fine dei conti, non aveva gestito male la fu colonia, ma anche perchè a confronto con la realtà che si era instaurata, la dominazione italiana era considerata quasi una benedizione e il ritorno dei soldati italiani li ricordava i vecchi tempi.
Un esempio, è quando i militari italiani si spostavano con i mezzi. Gli informatori locali avvisavano di non passare nelle zone dove poi si sarebbero svolti gli attentati. Successivamente passavano poi gli americani ed esplodevano le bome e accusavano i soldati italiani di tradirli, ma non era vero.
Vi è una bella puntata su Parresia in cui vengono approfonditi questi temi e altri, invito ad andare a recuperarla.
P.S. Chi criticava l'intervento militare dicendo che "distoglieva l'attenzione" era un imbroglione. Non è mai stato così. Queste espressioni sono modi alternativi per criticare le azioni di un qualsiasi governo italiano con la finta retorica del pacifintismo o dello pseudo-neutralismo, che stranamente è sbandierato da chi odia sempre una certa parte, ovvero prendendo in giro l'opinione pubblica. Se erano contrari, potevano fare come Rifondazione Comunista, del resto. Chi era contro, faceva bene ad usare motivo esplicito o alternativo, non queste paraculate. Anche perchè poi Tangentopoli ha fatto un boato che ci ricordiamo ancora (toc toc, chi si ricorda di "uno vale uno" e "onestah, onestah" ???).
Ma davvero ci credi a quello che hai scritto?
@@jorisluigicinquetti1769 Lo raccontano i soldati che hanno fatto quegli interventi. Non sono parole che ho inventato io.
Ma lo dice anche il Gen. Capitini quando parla di Chad e Libano.
I soldati italiani si comportano così ovunque. Non è che se cambia il Paese allora sono stronzi.
E non mi dire che hai davvero stereotipato Del Boca per ogni luogo in è stato l'esercito italiano ????
@@marioserraghini2119 sarebbe interessante avere una o più versione di somali più che un resoconto di parte.
I miei dubbi nascono da nostre peculiarità come il pressapochismo, la corruzione e la tendenza a nascondere e/o comunque autoassolversi per ogni "porcheria" storicamente provata. Però se almeno una volta possiamo parlarne serenamente sono solo contento. Cordialmente saluto
@@jorisluigicinquetti1769 Bisognerebbe trovare un somale che ha vissuto tali eventi disposta a parlarne e possibilmente un traduttore.
Anche se uno solo non fa voce. Ne servirebbero almeno 5 di di 5 zone diverse.
Del resto, una rondine non fa primavera.
In compenso ci sono le testimonianze libanesi che testimoniano lo stesso. Il Libano non è la Somalia, ma i soldati si comportano allo stesso modo, anzi, in Somalia erano molto più di casa che in Libano. In Libano potevano essere cosniderati più colonialisti, seppur i veri colonialisti furono i francesi. E invece sono i più apprezzati. Anzi, pure in Niger i soldati italiani sono apprezzati, al punto che la giunta golpista non ha voluto cacciarli e ciò fa comodo soprattutto agli USA, i qualsi se ne stanno andando (poichè i golpisti sono filorussi, anti americani per necessità e antifrancesi per essenza).
L' unica cosa "buona " uscita da questa guerra è il film
Black Hauk down ,dove si capisce chiaramente che gli Americani non hanno capito proprio niente della Somalia, oppure non avevano nessuna intenzione di fare qualcosa. Del resto non avendo un piano politico preferirono lasciare il paese nel caos. Gli altri paesi se ne sono fregati ,facendo presenza e poco più.
Bene la spiegazione
Sei bravissimo...io mi considero un appassionato di storia ma tu mi superi😂... complimenti x il tuo lavoro
Grazie!
Ricordo di aver visto un documentario su questa guerra e sulla missione occidentale sul canale SKY Crime Investigation. Il documentario di chiamava Checkpoint Pasta perché sito in un vecchio stabilimento Barilla. Un soldato Italiano raccontava che quando arrivarono un anziano andò verso di loro e nella nostra lingua disse loro: "Italiani perché siete andati via? Con voi si stava bene". Poi questo anziano tutte le mattine si presentava alla base Italiana per fare il Saluto Militare alla nostra Bandiera con addosso la Divisa Fascista. Gli Italiani cercarono di dirgli che il fascismo non c'era più e che io governo era cambiato e quindi era meglio se lui non si presentava con quella divisa ma lui era testardo e ogni mattina si presentava a fare il saluto un Divisa.
"Si stava bene", tradotto dal linguaggio della disperazione, significa semplicemente che c'era un governo centrale che garantiva un certo livello di sicurezza e ordine.
In realtà non si stava bene affatto: come spiegato da Gioele in uno dei primi video della serie, il 99% della popolazione somala, alla fine del colonialismo italiano, era analfabeta, segno che nessuno sforzo era stato fatto dai fascisti per insegnare almeno a leggere e scrivere.
Se a questo si aggiungono massacri e repressione che non avevano nulla da invidiare al regime di Barre, si capisce come, sotto il colonialismo italiano, si stesse tutt'altro che bene
@@riccardosantagostino6677 confronto a ora era un momento splendido...
@@sfenodonte Con questa logica allora il regime di Barre è stato un Paradiso in terra: non solo ordine e sicurezza, ma anche un minimo di istruzione e sanità e un tentativo di industrializzazione e se passiamo sopra a milioni e milioni di morti ammazzati allora... Dai, con questi ragionamenti non si va da nessuna parte!
Si, difficile definire un paradiso il periodo coloniale. Anche perché i locali non avevano alcun potere e ovviamente molte meno tutele degli italiani emigrati
"Si stava bene"....mentre noi scriviamo lui dice quello che prova davvero .....forse ne sa più di noi....non credo che qualcuno tra quelli che commenta sia mai stato in Somalia
Grazie per il tuo lavoro. Hai in programma un approfondimento sulla cosiddetta battaglia del checkpoint Pasta, che come italiani ci riguarda molto da vicino?
Ne parlerò nella prossima puntata, insieme agli altri eventi del 1993
Mai sentita questa notizia ahaha,mi piace di più quando parli di argomenti sulle battaglie o sui fatti storici che no vadi o oltre la guerra di Afganistan o del golfo
Non ti piace la storia della Somalia?
@@laBibliotecadiAlessandriama la vera domanda da porsi è: per quale motivo L'ONU decise di intervenire nel '93 in Somalia, oltre alla catastrofe umanitaria (io non credo che l'onu e diversi stati del mondo intervengano per buona causa senza secondi fini)? E soprattutto, perché proprio lì? La somalia rappresentava la minaccia globale? No! C'erano degli interessi strategici tra gli Usa e la Federazione Russa? E se si, quali? Perché ricordiamoci che negli Stati dove soffrono di "guerre civili" nascono spesso le guerre di procura tra gli Usa e Russia (vedi la "guerra civile" siriana, chiamasi in realtà guerra per procura tra gli Stati Uniti/Israele/Francia/Gran Bretagna vs Russia/Siria/Iran/Corea del Nord/Cina vs Arabia Saudita/Qatar/ribelli islamisti di estrema destra jhadista)!
Certo che intervenne perché c'era una catastrofe umanitaria in corso. Ma ha visto il video?
Fatto bene a spezzare le pillole, situazione abbastanza intricata, giusto dare il corretto spazio 😉
...e per dessert stasera mi cucco Black Hawk Down!(sì, faccio lo snob sui film ma amo le americanate)
Faccio solo un'osservazione, che reputo d'obbligo per tutti coloro che hanno prestato servizio in zone come la Somalia: è facile giudicare da fuori e tacciare di crudeltà chi opera in quelle condizioni, però è possibile immedesimarsi per un attimo in loro.
I militari impegnati in quelle missioni non hanno sempre vissuto in quell'ambiente, ma sono figli della "civiltà", della "democrazia" e dell'ordine sociale (o quasi): quindi, affrontare l'esperienza di essere catapultati in un posto dove anche un bambino è un pericolo, perché armato, non è facile.
Essere accusati di crudeltà perché sfoghi la tua rabbia su delle persone, che magari hai arrestato perché stavano violentando una bambina, dopo averla defibulata con un coltello arrugginito, ti lascia perplesso: se l'accusatore avesse visto quella scena, come avrebbe reagito?
Avrebbe compreso la situazione ed una cultura diversa, mantenendo la calma, o avrebbe pensato ad una pena maggiore?
Purtroppo, quei bambini sono due volte vittime, ma la colpa non è del bambino, né del militare che se lo trova davanti: se i canadesi hanno visto passeggiare ripetutamente un ragazzino di 16 anni (un uomo, da quelle parti) ed hanno pensato che stesse prendendo delle misure per calibrare un tiro di artiglieria (perlopiù un mortaio), è facile comprendere che abbiano reagito in modo eccessivo.
Tutto qui ... per maggiori informazioni, citofonare a Sam Childers (Machine Gun Preacher) ...
Credo che l'addestramento passi anche attraverso la capacità di valutare cosa stesse succedendo. Se tra 80 soldati, nessuno ha interrotto il pestaggio, non è più questione del momento, secondo me, ma di un addestramento che ha sbagliato tutto
@@laBibliotecadiAlessandria, può darsi, o forse tutti erano concordi nella valutazione: riguardo all'addestramento invece, è finalizzato a standardizzare le reazioni, ma non è in grado di modificare profondamente il carattere del singolo, quindi è molto complesso giudicare "da fuori".
Grande Gioele! E anche oggi si viaggia nella storia 😍 PS... Sto giusto organizzando un viaggio in somaliland per l'autunno
Buon viaggio allora!
Stai attento...sarà pericoloso....
@@LuigiFalconio85 parto da Hargheisa per fare i dintorni e poi vado verso l'Etiopia... L'importante è non andare a Est verso il confine con la Somalia vera e propria, lí è terra di nessuno
@@mikezz89 appunto....
Ma fai altro diamine!
Farai mai una recensione (anche storica) di Black Hawk Down visto che il film é ambientato in questo periodo? Inoltre voglio segnalarti una cosa che molti non sanno, cioè che il figlio di Mohamed Farah Aidid era nella Guardia Nazionale della California e partecipo alle missioni ONU con il corpo dei Marines come traduttore perché era uno dei pochi a conoscere il somalo nell'esercito statunitense.
Non lo sapevo. Magari in futuro anche il film
Vorrei sbagliarmi ma non hai mai fatto un video sull'occupazione italiana in Albania.
Si, nella serie sui Balcani
❤❤❤❤❤
come sempre una lezione e una spiegazione di storia ESEMPLARE.... GRAZIE..
Polemiche sull verità: non meravigliamoci se il fascismo strisciante è vincente! Noi siamo quelli che amano definirsi brava gente con la testa nel water senza aver tirato l'acqua.
Pessimi ricordi anche se vissuti davanti alla tv
Cos'è successo nel carcere di Abu Graib?
Soldati inglesi scoperti a torturare prigionieri iracheni
Dal sogno della Grande Somalia alla realtà delle piccole Somalie.
Giusy
22:46 noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscere , sennò non siamo contenti 😂
Gisto
Giusto?
Io nel 1988 ogni mattina servivo la colazione ad un generale somalo
Li o in Italia?
Sbagliavi l'accento perché pensavi alla sindrome di Guillain-Barré 😂
Vero 😸😸😸 in realtà in un documentario lo pronunciavano così e mi è rimasto