una poesia poco capita... un capolavoro....che vita particolare che ha avuto il maestro Bindi....ma un artista viene valutato in Italia spesso e volentieri solo quando non è più con noi....
Io ho avuto la fortuna di ascoltarla cantata da lui a Roma al pianoforte con base registrata, 1994 o 1995, in uno dei concerti con il suo grande amico Bruno Martino
Non è che Sanremo sia poi l'università della musica, per cui se uno viene accettato o rifiutato allora è bocciato per la vita. Perché non la fece uscire lo stesso questo brano? Ci sono cantanti che dopo la morte di Tenco, si sono addirittura rifiutati di andare a Sanremo, orgogliosamente; non avrebbe dovuto essere un dramma l'essere escluso; ogni anno c'è chi si lamenta e recrimina, buoni e cattivi. Mina, per esempio, non c'è più tornata dagli anni 60, e mi pare che ancora navighi a gonfie vele. Infine lui ci tornò pure nel 1996 con Letti, dunque? Sembra, allora, che la malinconia delle sue canzoni, non dipenda da eventi singoli, ma che sia intimamente connesso con la sua persona, con un suo modo di prendere l'esistenza, probabilmente veicolato dalle molte sofferenze subite lungo tutto l'arco della sua vita.
Per Bindi la partecipazione al Festival sarebbe stata una grande occasione per un rilancio della sua carriera, dopo decenni di ostracismo: la canzone era degnissima, ma il signor Aragozzini era più interessato a cogliere le raccomandazioni dei potenti discografici (a scapito della qualità)!
@@MsMaria9000 Fermo restando che alcune canzoni di Bindi fanno parte dell'empireo delle canzoni di tutti i tempi, cioè diciamo fanno parte della serie A delle composizioni, le canzoni della musica leggera sono molto legate all'epoca, c'è una forte evoluzione dei gusti, per cui difficilmente una canzone che in un'epoca schianta, 20 anni dopo sia tollerabile, e magari è del tutto fuori moda se non peggio, cioè viene vista come un regresso. Ecco, a mio avviso la poetica di Bindi era avanguardia negli anni 60, appena tollerabile negli anni 70, mentre negli anni 80 avrebbe causato una diminuzione degli ascolti televisivi. I giovani che negli anni 80 ascoltavano Vasco Rossi l'avrebbero considerato come un matusalemme. Questo, secondo me, è il vero motivo perché fu escluso, e non per altri ragioni malevoli, o, come si lascia intendere, legati alla sua sessualità. A dirla tutta, tali motivi avrebbero potuto essere sospettati negli anni 60, ma già negli anni 70 queste cose era ridicolo solo fare presenti, al contrario molti cantanti di grande successo addirittura giocavano sull'ambiguità sessuale, Amanda Lear per esempio, consigliata da David Bowie niente di meno. Dunque, secondo me, negli anni 80, e peggio negli anni 90, le sue canzoni potevano piacere solo a un ristretto gruppo di nostalgici, o, per essere più schietti, oramai era fuori moda per la stragrande maggioranza degli ascoltatori di quello che, come ho detto sopra, non è il festival dei più bravi musicisti contro tutto il resto degli scarsi, ma è solo un festival nazional popolare dove si fa gran spettacolo. Dopo Tenco, non si può pensare diversamente questa cosa qui.
@@matteo6873 C'è molta verità in quello che dici, ma una grande canzone rimane tale, anche se il grande pubblico (quello del Festival, per intenderci) rimane indifferente! Che le sue canzoni "potevano piacere solo a un ristretto gruppo di nostalgici" può essere, ma la critica più preparata ha sempre riconosciuto l'eccellenza delle sue composizioni: al riguardo ti rimando all'ascolto di 2 lp rimasti quasi sconosciuti che si titolano "Io e la musica" e "Io e il mare". Potrai ascoltare brani strumentali quali "Genova", "Il ragazzo dell'isola", "L'alba", "Bogliasco notturno" e comprenderai il valore di Bindi musicista e pianista...Certo non aveva "le phisique du role", come suol dirsi, e questo l'ha pure penalizzato, ma resta indiscutibile la maestria musicale. Ti ricordo che un suo pezzo fu pure cantato da Robert Plant (quello dei Led Zeppelin); si trattava de "La musica è finita" presentato a Sanremo con buon successo nel '67...Quindi Bindi avrebbe potuto finire in gloria, invece che in miseria, anche solo con i proventi dei diritti d'autore e amministrato in modo onesto, e qui devo dire che la sua dabbenaggine è stata la causa principale della sua rovina...Saluti...
@@MsMaria9000 "Io e la musica" non è un LP ma un pezzo dello stupendo LP "Con il passare del tempo", del 1972 dc. "Io e il mare" è un LP, uscito nel 1976 dc.
Straordinario Umberto. Ignorato ieri e dimenticato oggi. Un brano autobiografico
una poesia poco capita... un capolavoro....che vita particolare che ha avuto il maestro Bindi....ma un artista viene valutato in Italia spesso e volentieri solo quando non è più con noi....
Grande recupero. Grazie per lo straordinario regalo.
Io ho avuto la fortuna di ascoltarla cantata da lui a Roma al pianoforte con base registrata, 1994 o 1995, in uno dei concerti con il suo grande amico Bruno Martino
Bellissima canzone... purtroppo questa è l'Italia
Adoro uesta canzone e il grande Bindi.
Talento incredibile
Adoro questa canzone. ;-)
Ricordo un'intervista rilasciata a Red Ronnie in cui Bindi, oltre ad accennare al pianoforte il ritornello, si sfogava contro Aragozzini.
@YuppiesWilly: si, esattamente Sognando in sax :)
sul lato b dovrebbe esserci SOGNANDO IN SAX, giusto?
Non è che Sanremo sia poi l'università della musica, per cui se uno viene accettato o rifiutato allora è bocciato per la vita. Perché non la fece uscire lo stesso questo brano? Ci sono cantanti che dopo la morte di Tenco, si sono addirittura rifiutati di andare a Sanremo, orgogliosamente; non avrebbe dovuto essere un dramma l'essere escluso; ogni anno c'è chi si lamenta e recrimina, buoni e cattivi. Mina, per esempio, non c'è più tornata dagli anni 60, e mi pare che ancora navighi a gonfie vele. Infine lui ci tornò pure nel 1996 con Letti, dunque?
Sembra, allora, che la malinconia delle sue canzoni, non dipenda da eventi singoli, ma che sia intimamente connesso con la sua persona, con un suo modo di prendere l'esistenza, probabilmente veicolato dalle molte sofferenze subite lungo tutto l'arco della sua vita.
Per Bindi la partecipazione al Festival sarebbe stata una grande occasione per un rilancio della sua carriera, dopo decenni di ostracismo: la canzone era degnissima, ma il signor Aragozzini era più interessato a cogliere le raccomandazioni dei potenti discografici (a scapito della qualità)!
@@MsMaria9000 Fermo restando che alcune canzoni di Bindi fanno parte dell'empireo delle canzoni di tutti i tempi, cioè diciamo fanno parte della serie A delle composizioni, le canzoni della musica leggera sono molto legate all'epoca, c'è una forte evoluzione dei gusti, per cui difficilmente una canzone che in un'epoca schianta, 20 anni dopo sia tollerabile, e magari è del tutto fuori moda se non peggio, cioè viene vista come un regresso.
Ecco, a mio avviso la poetica di Bindi era avanguardia negli anni 60, appena tollerabile negli anni 70, mentre negli anni 80 avrebbe causato una diminuzione degli ascolti televisivi. I giovani che negli anni 80 ascoltavano Vasco Rossi l'avrebbero considerato come un matusalemme.
Questo, secondo me, è il vero motivo perché fu escluso, e non per altri ragioni malevoli, o, come si lascia intendere, legati alla sua sessualità. A dirla tutta, tali motivi avrebbero potuto essere sospettati negli anni 60, ma già negli anni 70 queste cose era ridicolo solo fare presenti, al contrario molti cantanti di grande successo addirittura giocavano sull'ambiguità sessuale, Amanda Lear per esempio, consigliata da David Bowie niente di meno. Dunque, secondo me, negli anni 80, e peggio negli anni 90, le sue canzoni potevano piacere solo a un ristretto gruppo di nostalgici, o, per essere più schietti, oramai era fuori moda per la stragrande maggioranza degli ascoltatori di quello che, come ho detto sopra, non è il festival dei più bravi musicisti contro tutto il resto degli scarsi, ma è solo un festival nazional popolare dove si fa gran spettacolo.
Dopo Tenco, non si può pensare diversamente questa cosa qui.
@@matteo6873 C'è molta verità in quello che dici, ma una grande canzone rimane tale, anche se il grande pubblico (quello del Festival, per intenderci) rimane indifferente! Che le sue canzoni "potevano piacere solo a un ristretto gruppo di nostalgici" può essere, ma la critica più preparata ha sempre riconosciuto l'eccellenza delle sue composizioni: al riguardo ti rimando all'ascolto di 2 lp rimasti quasi sconosciuti che si titolano "Io e la musica" e "Io e il mare". Potrai ascoltare brani strumentali quali "Genova", "Il ragazzo dell'isola", "L'alba", "Bogliasco notturno" e comprenderai il valore di Bindi musicista e pianista...Certo non aveva "le phisique du role", come suol dirsi, e questo l'ha pure penalizzato, ma resta indiscutibile la maestria musicale. Ti ricordo che un suo pezzo fu pure cantato da Robert Plant (quello dei Led Zeppelin); si trattava de "La musica è finita" presentato a Sanremo con buon successo nel '67...Quindi Bindi avrebbe potuto finire in gloria, invece che in miseria, anche solo con i proventi dei diritti d'autore e amministrato in modo onesto, e qui devo dire che la sua dabbenaggine è stata la causa principale della sua rovina...Saluti...
@@MsMaria9000 "Io e la musica" non è un LP ma un pezzo dello stupendo LP "Con il passare del tempo", del 1972 dc. "Io e il mare" è un LP, uscito nel 1976 dc.
@@JadawindiAtheia Vero! Grazie, mi sono un po' confuso...