Zecchi - Uno bianca. Savi stia zitto se ha un poco di dignità (19.02.21)

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  • เผยแพร่เมื่อ 18 ก.พ. 2021
  • www.pupia.tv - Zecchi - Uno bianca. Savi stia zitto se ha un poco di dignità
    "Il 19 febbraio del 1988 cadde sotto i colpi dell'Uno bianca Carlo Beccari 26 anni, papa' di una bimba di tre, giovane guardia giurata del servizio di vigilanza La Patria". Nel giardino a lui intitolato, davanti al supermercato Coop di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, dove la banda dei fratelli Savi assalto' il furgone blindato con l'incasso del giorno, si ricorda il suo sacrificio: per difendere i colleghi rimasti feriti da un'esplosione fu travolto dai proiettili. Di fronte alla lapide commemorativa, il sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, e la presidente dell'associazione delle vittime della Uno bianca, Rosanna Zecchi, ne celebrano il ricordo. Sono passati 33 anni ma ricordare e' "doveroso", scandisce Zecchi: "Spero sempre che non cada nell'oblio quello che e' successo". La vicenda viene ricordata cosi' dal sindaco: "In servizio al supermercato Coop, insieme a tre colleghi, Beccari doveva prelevare l'incasso giornaliero dal punto vendita. L'assalto fu aperto da un'esplosione sentita qua attorno e quasi contemporaneamente i banditi aprirono il fuoco. Beccari, direi da eroe, per proteggere i colleghi, venne colpito a morte". Un sacrificio che e' valso il conferimento della medaglia d'oro al merito civile da parte della presidenza della Repubblica come "mirabile esempio di umana solidarieta' e sprezzo del pericolo spinti fino all'estremo sacrificio". Ma per Zecchi "qualsiasi persona che e' morta per mano di questi assassini per me e' un eroe, anche senza medaglia". Presente a ogni commemorazione delle vittime della banda della Uno bianca, parla a nome dei familiari di Beccari, che non hanno potuto esserci, perche' "il padre non sta bene e i suoi familiari erano a Bari e a causa pandemia non sono potuti venire". E il suo discorso e' tormentato. "Sono stati talmente cattivi, uccidevano per il gusto di uccidere anche quando non importava". Dice Zecchi: "Lo so che la Chiesa impone di perdonare, io non ce la faccio. Mi dispiace ma questo e' il mio pensiero e dei familiari delle altre vittime. Tante volte ne abbiamo parlato e tutti a dire 'no, non possiamo perdonare'. È stata una cosa talmente crudele che non si puo' perdonare", ribadisce Zecchi. Il tempo, infatti, non ha cancellato le ferite dei familiari, anche perche' se quelle vicende sembrano lontane, non lo e' la vicenda giudiziaria. A gennaio e' stato aperto un fascicolo conoscitivo (quindi senza indagati ne' ipotesi di reato) dopo che la Procura ha ricevuto l'informativa dei Carabinieri sull'intercettazione del padre della falsa super testimone e dopo l'esposto di Mazzanti. Bosso spera che si possa fare "piena luce e giustizia su quanto accaduto in quei terribili anni" non solo per le rapine ma anche per gli agguati "uno su tutti quello al Pilastro sui quali e' necessaria piena chiarezza su eventuali complici e coperture ai membri della banda". E non dimentica la scarcerazione a luglio 2018 di Mario Occhipinti, che partecipo' all'assalto dove Beccari venne brutalmente ucciso, "perche' il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha considerato il suo pentimento autentico come percorso di rivisitazione critica del suo passato- ricorda ancora Bosso- una scarcerazione molto dolorosa per tutta la comunita' bolognese e casalecchiese per la quale il 19 febbraio che riviviamo oggi rappresenta una ferita ancora aperta". Ma soprattutto, ormai da anni, "con l'avvicinarsi degli anniversari i membri della banda del carcere non fanno mai mancare interviste e dichiarazioni che non fanno altro che riaprire le ferite dei familiari e le loro sofferenze, come la nuova lettera di Fabio Savi e l'annuncio del libro di Eva Mikula- prosegue Bosso- non chiediamo finti pentimenti o richieste di perdono ma di rimanere in silenzio". Il silenzio che e' l'unico, rimarca Bosso, per "rispettare il dolore di queste famiglie che sono state distrutte definitivamente dalle loro mani". Zecchi non ne vuole sapere. "Io ho detto basta, ho chiuso con questa gente, e' inutile... Io sono stata al processo fino a che e' durata, e tutte le mattine dovevo scappare via perche' parlavano dei morti e io scoppiavo a piangere. Era piu' forte di me, erano stati talmente violenti... Mi ricordo quando dibatterono sulla morte dei Carabinieri del Pilastro: hanno detto delle cose che io son scoppiata a piangere. Li avevano massacrati. Non si possono perdonare questi assassini. Io con gli assassini non dialogo. Punto. Se loro pensano di farmi parlare perche' cosi' hanno sconti di pena si sbagliano di grosso. E anche con Mikula. Non le abbiamo mai risposto"...... . (19.02.21)

ความคิดเห็น • 24

  • @mariellamoretti1782
    @mariellamoretti1782 3 ปีที่แล้ว +4

    Brava signora giustizia non si può perdonare la ammiro non perdoni ha la mia comprensione non perdoni quella donna brava la stimo

  • @emiliamontefusco3969
    @emiliamontefusco3969 3 ปีที่แล้ว +2

    Hanno agito senza pietà lo stesso vale per loro

  • @FrancyThere
    @FrancyThere 3 ปีที่แล้ว +3

    " Savi stia zitto " ma quando inveisce sulla Mikula, la sig.ra Zecchi gli va dietro e ripete le sue parole.

    • @angelafranchini6305
      @angelafranchini6305 ปีที่แล้ว

      Embè?

    • @FrancyThere
      @FrancyThere ปีที่แล้ว

      @@angelafranchini6305 comodo ascoltare soltanto cio che si vuol sentir dire quando si è presa dalla rabbia e diffonde odio nel intento di condizionare l'opinione pubblica su una determinata persona. Questo non è segno di giustizia.

  • @paololargavagno8440
    @paololargavagno8440 2 ปีที่แล้ว

    Brava! Brava! Brava! finalmente basta con questo perdoniamo da quattro soldi. Penso di poter dire che siamo in tanti con Lei, io comunque ci sono:

  • @angelafranchini6305
    @angelafranchini6305 ปีที่แล้ว +1

    Chissenefrega della chiesa !!!!!!

  • @guidodinardo2301
    @guidodinardo2301 3 ปีที่แล้ว +1

    Va bene tutto ragazzi!! Xo nn dimenticate che la signora Eva Mikula all epoca dei fatti era una ragazzina!!! Cosa doveva fare ? Senza genitori in un paese straniero! L unica persona che si occupava di lei era Fabio ! Cosa doveva dire? No grazie questo nn lo voglio xche viene dai soldi sporchi? Non poteva farlo!! Lei doveva accettare qualsiasi cosa lui li regalasse credo!! Una ragazza di 16 anni che doveva fare ? Ditelo voi!!

    • @ghigobuccilli468
      @ghigobuccilli468 2 ปีที่แล้ว +3

      Lo dice Rosanna nel finale cosa avrebbe dovuto fare ... di sicuro non la bella vita con oro e pelliccie pagate con soldi insanguinati.

    • @GED7773
      @GED7773 ปีที่แล้ว +2

      non dire cagate e leggiti gli atti.

    • @angelafranchini6305
      @angelafranchini6305 ปีที่แล้ว

      Cosa doveva fare ? Una ragazzina di 16 anni senza la famiglia cerca un istituto o situazioni simili, non va nel letto di questo spaccone stagionato non libero: con moglie e figli e per giunta, in un paese straniero dove non può parlare con nessuno!

    • @FrancyThere
      @FrancyThere ปีที่แล้ว

      @@ghigobuccilli468 la bella vita ? Quale? Prendere schiaffi pugni e minacce in cambio di una colazione? Il tanto vantato benessere di cui godeva la Mikula, lo dice il Savi ma gli atti non lo dimostrano. Viveva in un monolocale sperduto sulle colline, i gioielli e vita benestante non risulta dalle indagini e perquisizioni.
      Valutate dalla bocca di chi escono le accuse contro la Mikula.... anche lei sig.ra Zecchi, valuti prima di inferire.

    • @FrancyThere
      @FrancyThere ปีที่แล้ว

      @@angelafranchini6305 La Mikula è venuta in Italia, portata da Fabio, senza sapere chi lui veramente fosse. Quando l'ha scoperto era troppo tardi . Era pichiata, minacciata, assoggettata e guardata a vista dai componenti della banda.