La Schiodazione di Cristo, Monte di Procida 29 marzo 2024

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  • เผยแพร่เมื่อ 28 มี.ค. 2024
  • Nel buio silenzioso e solenne del Venerdì Santo, tutti sembrano trattenere il proprio respiro mentre si avvicina il momento più sacro e struggente della Pasqua: la Schiodazione di Cristo.
    La folla di montesi, riunita in piazza XXVII Gennaio, sotto alla croce, è avvolta da un silenzio sacro, un silenzio che parla più delle parole, che penetra nell'anima e la tocca profondamente. Ogni sguardo è rivolto, lì in alto, alla figura dolorante di Gesù, ogni cuore batte all'unisono nel palpito dell'agonia divina.
    E poi, il suono dei martelli. Colpi misurati, ma pesanti, che squarciano il silenzio con la loro potenza. Ogni colpo è un richiamo alla sofferenza e al sacrificio del Figlio di Dio. Le mani e i piedi di Cristo, inchiodati alla croce per amore dell'umanità, vengono liberati con un dolore che risuona nell'aria e nei cuori di chi assiste.
    E in quel momento, nel momento in cui le lame di dolore fuoriescono dalle mani e dai piedi del Salvatore, ogni cristiano si sente unito a Lui nel suo sacrificio.
    Nessuna parola può descrivere pienamente la profondità di questo momento; la commozione pervade l'anima di tutti i presenti.
    E così, nella Schiodazione di Cristo, ogni cristiano trova la forza di affrontare le proprie croci, di sopportare le proprie sofferenze, sapendo che nel dolore c'è la speranza, e nella morte c'è la vita eterna.
  • บันเทิง

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