Domanda: questa legalità intrinseca alla natura è affermata da Husserl solo nelle Ricerche logiche o rimane anche nelle Idee e negli altri saggi più marcatamente fenomenologici? Questo dubbio mi sorge perché non comprendo come si concili questa "fede" in quella che di fatto è una trascendenza con l'epoché che mette tra parentesi ogni trascendenza. Cioè, assumendo l'esistenza di questa legalità Husserl non sta adottando quell' "atteggiamento naturale" che è il pregiudizio fondante di ogni scienza e che la Fenomenologia invece ritiene dogmatico?
Domanda: questa legalità intrinseca alla natura è affermata da Husserl solo nelle Ricerche logiche o rimane anche nelle Idee e negli altri saggi più marcatamente fenomenologici? Questo dubbio mi sorge perché non comprendo come si concili questa "fede" in quella che di fatto è una trascendenza con l'epoché che mette tra parentesi ogni trascendenza. Cioè, assumendo l'esistenza di questa legalità Husserl non sta adottando quell' "atteggiamento naturale" che è il pregiudizio fondante di ogni scienza e che la Fenomenologia invece ritiene dogmatico?