Come si possa segnalare un video così è davvero per me incomprensibile. Andrebbe mostrato nelle scuole, altro che aver paura di danneggiare la sensibilità di qualcuno. Ti faccio i complimenti, non seguo spesso il tuo canale, ma questo video è stato un barlume di qualità nel marasma di mediocrità a cui ogni giorno sacrifichiamo ore della nostra vita.
È una realtà sconcertante che in un'era dominata dalle distrazioni superficiali dei social media, molte persone trascurino eventi di rilevanza globale come il World Press Photo. Tuttavia, ci sono momenti che richiedono una pausa, un'attenzione speciale, una riflessione profonda. La foto vincitrice di quest'anno del World Press Photo of the Year è uno di questi momenti, dove la fotografia diventa un mezzo per testimoniare la sofferenza umana e per ricordare al mondo intero le conseguenze devastanti della guerra e della violenza. È un richiamo urgente alla nostra compassione, alla nostra empatia e alla nostra responsabilità verso i nostri simili. Questa immagine ci ricorda l'importanza di guardare al di là delle superficiali distrazioni quotidiane e di confrontarci con le realtà più difficili del nostro mondo. È un appello a non dimenticare mai le vittime innocenti dei conflitti armati e a lavorare instancabilmente per un futuro di pace e giustizia per tutti. Grazie per questa meravigliosa condivisione. A presto Rob
Bisognerebbe che chi ha la possibilità, (molti youtuber) parlasse e spiegasse di più cos è la fotografia… piuttosto che la gara al sensore più grosso e all autofocus più veloce … a cosa comprare e cosa no… come sempre ottimo video Rob!
@@nicoladongo si lo posso immaginare, ma va bene parlare di strumenti, ci mancherebbe, bisognerebbe che si spiegasse però che lo strumento è solo un “pezzo di plastica” In un tuo video l hai fatto capire questo. E come i video che rendono di più dove si parla di strumenti, oggi valgono di più foto scattate “a caso”che foto che in verità comunicano un qualcosa. Le cosiddette foto buone. Si parla di foto belle ma di buone poco. Perché di fotografi che fanno foto buone purtroppo c’è ne sono sempre meno. Poi il discorso è mega ampio che potremmo andare avanti a parlarne per mesi. Purtroppo però siamo in questo periodo di mercato. Grazie per il tuo commento.
Grazie Rob. Questa foto ha una grande potenza per chi riesce a fermarsi ancora a guardare e pensare. Anche con questo video mi trovi d'accordo sul fatto che dobbiamo parlare più di fotografia, più del messaggio che porta con sé.
Ciao Roberto, innanzitutto ti ringrazio per la riflessione e le bellissime parole che hai detto, ho avuto modo di seguire il world press photo con più attenzione grazie alla rivista "Internazionale" che gli ha dedicato un articolo, ci tengo a dire che questa fotografia vincitrice di cui hai parlato è indimenticabile, evocativa, e struggente e dovrebbe avvertirci su molte cose che succedono nel nostro mondo così frenetico d iperconnesso, e dovrebbe spingerci a riflettere ed anche invogliarci a vedere le altre fotografie del concorso, perché ce ne sono di validissime che ci indurranno ad altrettante riflessioni. Mi scuso per la lunghezza, ma ci tenevo che ci fosse un'esortazione all'approfondimento e alla riflessione anche sulle altre foto partecipanti, perché oggi in un'epoca in cui scrolliamo e non capiamo, una pausa e stop sono importanti. Grazie ancora a te
Contenuto di altissimo valore Rob grazie, porti sul tubo video sempre migliori, si percepisce Tantissimo la sensibilità e l' importanza che dai alla fotografia.
Uno dei video più intelligenti, saggi e sensibili che io abbia mai visto. Non tanto perché sono d'accordo, ma proprio perché ti fa fermare un attimo, e ti la la libertà e lo stimolo di ragionare. Andrebbe rivisto più volte per capire quante sfaccettature sono presenti. Grazie
Ciao Roberto, tutto vero. Uno scatto che scuote l’anima… ci vedo tutto amore,sofferenza,rabbia e disperazione. Complimenti al fotografo che ha avuto il coraggio di farci vivere questo momento, e’ come essere lì, indimenticabile, rimarrà per sempre. ❤
Eh, che dire, bellissima riflessione che condivido del tutto...mi fa piacere ci sia gente con questo tipo di approccio e sensibilità, che sia un pro o meno, forse c'e' speranza. Un abbraccio.
Grazie Rob. Lo scatto di Mohammed Salem, non è passato inosservato. Come tutti gli scatti che mi trovo a osservare della guerra. Ma son onesta e ti dico che l'orrore è così grande mentre le guardo che mi trovo a chiuderle quasi subito . Non so cosa fare per questi bambini, per queste famiglie che perdono tutto, la vita, le persone care che mi sento inutile anche a guardare uno scatto che racconta tale orrore. Grazie per le tue osservazioni ❤
Complimenti Roberto per aver utilizzato parole ben precise nel descrivere la profondità e il valore di questo argomento. Con semplicita' hai toccato dei punti salienti del potere della fotografia.
Grazie Roberto per questo tuo ennesimo bel contenuto. I 9 minuti e 57 secondi più interessanti che io abbia visto sulla fotografia negli ultimi tempi. Un saluto
Hai perfettamente ragione Rob, però mi pare che questa evoluzione (chi ha detto involuzione?) sia iniziata già da inizio anni 2000, quando anche l’editoria ha iniziato a occuparsi più di “macchinari fotografici” che di immagini e di storie. Fino agli anni 90, sfogliavo spesso Photo e Zoom… ed erano un piacere per gli occhi! Lo scatto del vincitore del premio di quest’anno mi ricorda le foto di Muhammed Muheisen sui bambini rifugiati.
Dispiace dirlo ma la superficialità con cui neanche più guardiamo le cose è un declino inarrestabile della nostra società. Non abbiamo né voglia né desiderio di comprendere il perché delle cose, l'importante è essere presenti in quell'istante per poi passare al successivo. Assolutamente un male.
Ciò che mi chiedo e ti chiedo è come sia possibile questo cambio repentino. Mi spiego già due anni fa c'erano le stesse tendenze che ci sono adesso. Enorme interesse sulla tecnologia poco valore sulle foto ma il world press photo non dico godesse di ottima salute però aveva quella autorità che ne faceva parlare. Che cosa è cambiato?
Un famoso fotografo ha detto "i fotografi sono ossessionati dall'unica cosa che non ha nessuna attinenza con una buona fotografia, la macchina fotografica" Ovviamente era una provocazione ma quando vedi la metà degli youtuber parlare quasi solo di attrezzatura, ti chiedi se sono davvero dei fotografi o solo appassionati di tecnologia.
Ciò che stanno facendo è ammazzare la fotografia attraverso l'attaccamento agli oggetti ultra innovativi dimenticando l'intento vero di ciò che facciamo: narrare la vita; Meno pippe tecnologiche più storie da raccontare. Apprezzo la tua sensibilità Roberto. 🙏🏽
Che dire della foto di Mohammed Salem.... più forte di un pugno in faccia.. Vedendola tra l'altro si capisce subito come l'attrezzatura con la quale è stata fatta è completamente ininfluente.
Cosa devo farti sapere Rob? Se mi è piaciuto il video? Oppure la foto? L’unica cosa che vorrei farti sapere è che per me non avrebbe dovuto vincere questa foto per il semplice fatto che non avrei mai voluto che fosse scattata. Avrei voluto non fosse mai esistita quella situazione. È un video che lascia tanto amaro in bocca… il WPP passa proprio in secondo piano
È un teorema che umanamente condivido. Tante cose non dovrebbero esistere eppure sono lì ed è un sacrosanto dovere documentare il bello così come si documenta il brutto. Saramago ce lo insegna.
Cosa aggiungere se non una sola parola: BASTA! Immersi negli squallidi post di piatti da gustare e vestiti extra lusso da indossare è una foto che ovviamente merita rispetto per il profondo dolore che molte persone stanno vivendo. Purtroppo siamo troppo ingenui ed incapaci di capire che questo mondo è l’unica cosa che abbiamo e che ci ospita …finché vorrà. ❤ ☮️
Parlando del World Press Photo è un contest dove c'è un vincitore, per quanto importante sia resta un concorso (non dimentichiamoci che il contest Sony fu vinto con l'inganno grazie a un fotografo che aveva utilizzato l'IA dimostrando quanto incompetenti erano quelli della giuria), perciò - almeno personalmente - sono cose che azzeccano poco con la fotografia in sé. Sono d'accordo che si dovrebbe rallentare e fruire meglio dei contenuti, ma voi youtuber predicate bene e razzolate male perché fate a gara di visualizzazioni per avere più soldi... È molto contraddittoria la faccenda. Per quanto riguarda la foto vincitrice, al di là dei gusti, se uno la fotografia l'ha studiata si può dire che è una buona foto ma definirla "pugno allo stomaco", "foto di impatto" e cose così significa che non si conoscono le immagini di altri fotoreporter che hanno documentato gli orrori dei conflitti nel mondo. Domando a chi glorifica queste fotografie, avete mai visto le foto di Salgado sul genocidio in Ruanda? I ritratti dei membri delle etnie in Africa? Siete sempre in tempo, forse dopo non paragonerete certo a Michelangelo quella fotografia; e dico ciò senza nulla togliere alla situazione drammatica che la foto rappresenta.
Non sono proprio d'accordo: i dipinti che raccontano le guerre del passato sono commissionati proprio con lo scopo di glorificare e dare risalto a chi quelle battaglie le aveva combattute e vinte. Non avevano lo scopo di informare o raccontare la realtà delle cose alle persone, erano destinati ad adornare saloni di regge e palazzi signorili e in tale contesto dovevano essere ammirati senza scandalizzare gli osservatori. Di cosa pensassero i comuni cittadini non credo importasse a nessuno. E non sono nemmeno troppo sicuro che foto come quella che ha vinto siano così libere da fini diversi dalla oggettiva rappresentazione delle cose senza colori o vessilli di una parte o dell'altra, ma che abbiano lo scopo di dare un preciso giudizio su chi ha ragione e chi no.
Cmq per me questo è sciacallaggio... da dopo aver visto come hanno messo in posa quel bambino morto affogato, per me, i foto giornalisti hanno perso qualsiasi credibilità
Personalmente credo che le ragioni del mancato interesse in un concorso come il WPP risiedano un po' più in profondità: 1. le tematiche rappresentate sono molto spesso di situazioni di disagio in giro per il mondo, sono come un caleidoscopio di intrattenimento, intrattenimento che poggia sul senso di pietà 2. le foto sono belle, forse troppo belle, anche nel mondo più remoto non si vede polvere, sporcizia....c'è quasi più estetica che partecipazione (naturalente voglio sperare che si tratti di situazioni autentiche e non messe in scena!) 3. La ripetività delle situazioni e delle emozioni che sorgono nell'osservatore appiattiscono il panorama dei temi trattati Sbaglierò...ma l'aspetto commerciale mi appare preponderante
La vera cultura - intesa come erudizione e capacità di cambiare il mondo con le idee - non può essere inclusiva, altrimenti smette di essere vera cultura e diventa moda, trend, abitudine di massa, buona solo a promuovere l'ennesimo prodotto da vendere al gregge. Il pensare che la cultura DEBBA essere inclusiva e democratica è proprio ciò che ha reso quella pappa che si chiama "cultura" in Italia oggi - compresa la fotografia - una cosa inguardabile, melensa, noiosa, sciatta. Al posto di Pasolini, Moravia, Sciascia, Pavese, Calvino oggi abbiamo gente come Gramellini, Volo, Tamaro, Murgia, Faletti; al posto di Maurizio Pollini abbiamo Giovanni Allevi; al posto di Mulas, Battaglia, Gardin, Scianna, De Biasi, Giacomelli, Jodice, oggi abbiamo...i fotografi di oggi...Pensa come ci siamo ridotti. Prova ne è la fotografia che ha vinto il WPP e che hai mostrato nel video: è banale, moscia, inutile, non cambia neanche di una virgola le coscienze, le abitudini e il modo di pensare di chi la guarda. Se siamo onesti, dobbiamo dire che, dopo aver guardato questa foto, ognuno ha continuato e continuerà a fare sostanzialmente quello che faceva prima, nonostante il pippone sentito e risentito che ci hai piazzato sopra sulla guerra e su come questa sia brutta e orribile. L'arte, quella che fa la cultura, e la cultura, quella che fa l'arte, sono tali solo se hanno la capacità di cambiare profondamente il modo di pensare di chi ne fruisce. Per fare arte e cultura su una cosa come la guerra, un fenomeno fondamentale che fa parte della storia dell'Uomo da sempre, non basta la fotografia fatta e rifatta (vedi Aranda, vincitore del WPP nel 2011 con una foto chiamata "La Pietà Yemenita") di una donna che regge un cadavere e la storia sicuramente straziante che gli sta dietro. Ci vuole ben altro, ci vuole gente come McCullin, Capa, Bourke-White, Florea, Bischof, Nachtwey,... Forse è per questo che del WPP di quest'anno e della foto vincitrice non frega un cazzo a nessuno: perché non ha valore. D'altronde non frega niente a nessuno neanche della vera Pietà di Michelangelo, figurati di una foto che gli somiglia vagamente.
Se la cultura non fosse inclusiva, come potrebbe cambiare il mondo? È la cultura che fa evolvere gli uomini, in senso lato ovviamente, e con loro i popoli. È la cultura ad aprire le menti, a nutrire i valori, ad alimentare le coesioni sociali, a catalizzare i cambiamenti e via dicendo. L'arte da sola non fa la cultura, ne è casomai un riflesso e una componente importante, ma non la sua totalità come sembri affermare tu. È proprio nell'arroccamento di certi modelli di pensiero come il tuo, che si stringono le catene del mondo e si impoverisce la società. Pensare di essere superiori agli altri e di poterli giudicare dicendo chi è da salvare e chi no, è solo un riflesso egotico decisamente sterile. Le persone davvero superiori tendono le mani agli altri affinché si elevino anche loro, non gli sputano in testa in segno di disprezzo o per sottolineare la loro inferiorità.
@@JustRobChannel Ti rendi conto di quanto sia snob e per niente inclusivo il TUO ragionamento? Scrivi: "Le persone davvero superiori tendono le mani agli altri affinché si elevino anche loro"...E chi sarebbero queste persone superiori? Tu? E chi sarebbero le persone da "elevare"? E chi decide che vogliano o debbano essere "elevate"? Sempre tu? La vera cultura e l'arte non hanno niente a che fare con questo modo paternalistico e melenso di vedere le cose. Cultura e arte sono il frutto di menti intelligenti e curiose, aperte, indipendenti e libere, non di questa specie di ecumenismo da quattro soldi che nasconde, in realtà, un senso di superiorità e di convenienza che risulta piuttosto evidente tra le righe. Tu pensi ad una cultura che educhi, che "alimenti le coesioni sociali", che "nutra i valori"? Ma chi ti dice che le persone vogliano essere "educate" secondo i tuoi canoni, vogliano nutrirsi del "valori" che decidi tu? In realtà mi sembra che tu raffiguri esattamente, con le tue parole, la pseudo-cultura che impera oggi: un pensiero unico, perbenista, mediocre, privo di sostanza di libertà e di indipendenza, voglioso di approvazione, insomma la "like-cultura" stile social-media, che tanto piace a chi denuncia i mali della nostra società ma in realtà non vuole cambiare niente perché in questa società ci vive benissimo, alla faccia delle madri che abbracciano i figli morenti in ogni parte del mondo, basta che non stiano a casa sua.
@@AlfredoDoricchiFotografi-nl8cd per rispondere alla tua domanda, basta che tu legga il tuo commento. Sei tu ad aver detto chi è meritevole e chi no, chi è nel giusto, chi nel torto. Sei sempre tu ad aver detto che la fotografia che ha vinto non ha valore, esprimendo un giudizio assoluto, non io. Un consiglio non richiesto: prenditi una boccata d’aria, Alfredo. Notte.
"Per fare arte e cultura sulla guerra, un fenomeno fondamentale nella storia dell'uomo"..ma perchè secondo te è lecito parlare di arte e di cultura su qualcosa come la guerra?? Quando l'attività umana a livello estetico prende in esame il "fenomeno guerra" non si parla più di arte e di cultura ma semplicemente di pura espressione visiva. L'arte è Dio, la guerra NO.
Premetto che non sono a conoscenza di questo evento quindi mi scuso per l’ignorance :Io penso che il world press photo 2024 sia rivolto più a voi professionisti, più che a noi consumer e che oggi giorno con un consumismo che va pari passo con la stessa velocità pari a quello della tecnologia la foto prende importanza per il singolo individuo.
Come si possa segnalare un video così è davvero per me incomprensibile. Andrebbe mostrato nelle scuole, altro che aver paura di danneggiare la sensibilità di qualcuno.
Ti faccio i complimenti, non seguo spesso il tuo canale, ma questo video è stato un barlume di qualità nel marasma di mediocrità a cui ogni giorno sacrifichiamo ore della nostra vita.
Grazie di non parlare di macchine, ma di immagini. Ti seguo per questo.
Si fa quel che si può 🫶🏻
È una realtà sconcertante che in un'era dominata dalle distrazioni superficiali dei social media, molte persone trascurino eventi di rilevanza globale come il World Press Photo. Tuttavia, ci sono momenti che richiedono una pausa, un'attenzione speciale, una riflessione profonda. La foto vincitrice di quest'anno del World Press Photo of the Year è uno di questi momenti, dove la fotografia diventa un mezzo per testimoniare la sofferenza umana e per ricordare al mondo intero le conseguenze devastanti della guerra e della violenza. È un richiamo urgente alla nostra compassione, alla nostra empatia e alla nostra responsabilità verso i nostri simili.
Questa immagine ci ricorda l'importanza di guardare al di là delle superficiali distrazioni quotidiane e di confrontarci con le realtà più difficili del nostro mondo. È un appello a non dimenticare mai le vittime innocenti dei conflitti armati e a lavorare instancabilmente per un futuro di pace e giustizia per tutti. Grazie per questa meravigliosa condivisione. A presto Rob
Bisognerebbe che chi ha la possibilità, (molti youtuber) parlasse e spiegasse di più cos è la fotografia… piuttosto che la gara al sensore più grosso e all autofocus più veloce … a cosa comprare e cosa no… come sempre ottimo video Rob!
Io purtroppo ho notato che quando uno parla di strumenti, il video viene visto da molte più persone. Ed è avvilente....
@@nicoladongo si lo posso immaginare, ma va bene parlare di strumenti, ci mancherebbe, bisognerebbe che si spiegasse però che lo strumento è solo un “pezzo di plastica”
In un tuo video l hai fatto capire questo.
E come i video che rendono di più dove si parla di strumenti, oggi valgono di più foto scattate “a caso”che foto che in verità comunicano un qualcosa.
Le cosiddette foto buone.
Si parla di foto belle ma di buone poco. Perché di fotografi che fanno foto buone purtroppo c’è ne sono sempre meno. Poi il discorso è mega ampio che potremmo andare avanti a parlarne per mesi. Purtroppo però siamo in questo periodo di mercato.
Grazie per il tuo commento.
@@nicoladongo Non ti abbattere, insistiamo
Grazie di queste condivisioni che fai! Mi, e spero ci, permettono di soffermarci sulla fotografia ma anche su questo mondo.
Grazie Rob. Questa foto ha una grande potenza per chi riesce a fermarsi ancora a guardare e pensare.
Anche con questo video mi trovi d'accordo sul fatto che dobbiamo parlare più di fotografia, più del messaggio che porta con sé.
Ciao Roberto, innanzitutto ti ringrazio per la riflessione e le bellissime parole che hai detto, ho avuto modo di seguire il world press photo con più attenzione grazie alla rivista "Internazionale" che gli ha dedicato un articolo, ci tengo a dire che questa fotografia vincitrice di cui hai parlato è indimenticabile, evocativa, e struggente e dovrebbe avvertirci su molte cose che succedono nel nostro mondo così frenetico d iperconnesso, e dovrebbe spingerci a riflettere ed anche invogliarci a vedere le altre fotografie del concorso, perché ce ne sono di validissime che ci indurranno ad altrettante riflessioni. Mi scuso per la lunghezza, ma ci tenevo che ci fosse un'esortazione all'approfondimento e alla riflessione anche sulle altre foto partecipanti, perché oggi in un'epoca in cui scrolliamo e non capiamo, una pausa e stop sono importanti. Grazie ancora a te
Contenuto di altissimo valore Rob grazie, porti sul tubo video sempre migliori, si percepisce Tantissimo la sensibilità e l' importanza che dai alla fotografia.
Uno dei video più intelligenti, saggi e sensibili che io abbia mai visto. Non tanto perché sono d'accordo, ma proprio perché ti fa fermare un attimo, e ti la la libertà e lo stimolo di ragionare.
Andrebbe rivisto più volte per capire quante sfaccettature sono presenti.
Grazie
Grazie Roberto, è un vero piacere seguirti, tieni sempre accesi cuore e testa.
Grande Roberto, condivido. Molto vero e commovente ciò che dici. Un abbraccio
Ciao Roberto, tutto vero. Uno scatto che scuote l’anima…
ci vedo tutto amore,sofferenza,rabbia e disperazione.
Complimenti al fotografo che ha avuto il coraggio di farci vivere questo momento, e’ come essere lì, indimenticabile, rimarrà per sempre. ❤
Eh, che dire, bellissima riflessione che condivido del tutto...mi fa piacere ci sia gente con questo tipo di approccio e sensibilità, che sia un pro o meno, forse c'e' speranza. Un abbraccio.
Grande Roberto per la profondità di questo video. Non solo per noi appassionati di fotografia. Grazie
Grazie Rob. Lo scatto di Mohammed Salem, non è passato inosservato. Come tutti gli scatti che mi trovo a osservare della guerra. Ma son onesta e ti dico che l'orrore è così grande mentre le guardo che mi trovo a chiuderle quasi subito . Non so cosa fare per questi bambini, per queste famiglie che perdono tutto, la vita, le persone care che mi sento inutile anche a guardare uno scatto che racconta tale orrore. Grazie per le tue osservazioni ❤
Complimenti Roberto per aver utilizzato parole ben precise nel descrivere la profondità e il valore di questo argomento. Con semplicita' hai toccato dei punti salienti del potere della fotografia.
Ciao Roberto, apprezzo il tuo canale e la sensibilità "fotografica" e non solo, che riesci ad esprimere.
Bellissima riflessione che condivido in pieno, grazie! 🙏
Ottima riflessione🔥. Soprattutto in questo periodo sempre più frenetico 🙌🏻
Bellissima riflessione. Grazie.
Grande Roberto complimenti bel video fa riflettere tanto! 👍❤
Sei un immensa fonte di ispirazione fotografica, tecnica, ma sopra anche spirituale per la fotografia e per il fotografo stesso ❤.
Grazie
Grazie! Sono davvero felice di poter essere d'ispirazione 🙏🏻
Grazie Roberto per questo tuo ennesimo bel contenuto. I 9 minuti e 57 secondi più interessanti che io abbia visto sulla fotografia negli ultimi tempi. Un saluto
Hai perfettamente ragione Rob, però mi pare che questa evoluzione (chi ha detto involuzione?) sia iniziata già da inizio anni 2000, quando anche l’editoria ha iniziato a occuparsi più di “macchinari fotografici” che di immagini e di storie. Fino agli anni 90, sfogliavo spesso Photo e Zoom… ed erano un piacere per gli occhi! Lo scatto del vincitore del premio di quest’anno mi ricorda le foto di Muhammed Muheisen sui bambini rifugiati.
Che video. Brividi. Grazie per la potenza delle tue parole
Che dire, ogni tua parola è da condividere. Solo che nel mondo sembra che nessuno senta le urla di dolore.
Siamo diventati sordi a tutto, e quel che è peggio è che siamo sordi anche verso noi stessi 😢
Uno dei tuoi migliori video, benché personalmente abbia smesso da tempo di seguire il WPP.
Grazie per questo video Roberto! Lo condivido subito.
Grazie! Ha bisogno di condivisioni, visto che è stato segnalato e adesso è a visibilità limitata 🤷🏻♂
@@JustRobChannel segnalato da utenti? O dall'algoritmo per la parolaccia?
Dispiace dirlo ma la superficialità con cui neanche più guardiamo le cose è un declino inarrestabile della nostra società.
Non abbiamo né voglia né desiderio di comprendere il perché delle cose, l'importante è essere presenti in quell'istante per poi passare al successivo.
Assolutamente un male.
Ciò che mi chiedo e ti chiedo è come sia possibile questo cambio repentino. Mi spiego già due anni fa c'erano le stesse tendenze che ci sono adesso. Enorme interesse sulla tecnologia poco valore sulle foto ma il world press photo non dico godesse di ottima salute però aveva quella autorità che ne faceva parlare. Che cosa è cambiato?
Un famoso fotografo ha detto "i fotografi sono ossessionati dall'unica cosa che non ha nessuna attinenza con una buona fotografia, la macchina fotografica"
Ovviamente era una provocazione ma quando vedi la metà degli youtuber parlare quasi solo di attrezzatura, ti chiedi se sono davvero dei fotografi o solo appassionati di tecnologia.
Vai così Rob, grande!
Ciò che stanno facendo è ammazzare la fotografia attraverso l'attaccamento agli oggetti ultra innovativi dimenticando l'intento vero di ciò che facciamo: narrare la vita;
Meno pippe tecnologiche più storie da raccontare. Apprezzo la tua sensibilità Roberto. 🙏🏽
Bellissimo video Roberto !
Condivido parola per parola, solo complimenti.
A me è piaciuta moltissimo la donna Afghana che dorme/riposa sul divano in messo al deserto. Bel video che fa riflettere.
Dovremmo riprenderci la nostra dignità e rifiutarci di stare a quelle regole che prediligono la superficialità....
Complimenti, davvero un bel video
Condivido al 100%. Oggi non si da importanza ai soggetti , ma all'attrezzatura.
Il grande problema di questi tempi, o meglio uno dei problemi 🥶
Grazie Rob! 🙏
Parole toccanti .
Bravo.
Bravo continuerò a seguirti
Semplicemente sei una grande persona ed un grande professionista. 👏🏻👏🏻👏🏻
Grazie mille Cristiano 🫶🏻
Che dire della foto di Mohammed Salem.... più forte di un pugno in faccia.. Vedendola tra l'altro si capisce subito come l'attrezzatura con la quale è stata fatta è completamente ininfluente.
Quanto è vero 😢 ci pensavo proprio qualche settimana fa a questa cosa
Andava detto 💪🏻
Cosa devo farti sapere Rob? Se mi è piaciuto il video? Oppure la foto? L’unica cosa che vorrei farti sapere è che per me non avrebbe dovuto vincere questa foto per il semplice fatto che non avrei mai voluto che fosse scattata. Avrei voluto non fosse mai esistita quella situazione. È un video che lascia tanto amaro in bocca… il WPP passa proprio in secondo piano
È un teorema che umanamente condivido. Tante cose non dovrebbero esistere eppure sono lì ed è un sacrosanto dovere documentare il bello così come si documenta il brutto. Saramago ce lo insegna.
Cosa aggiungere se non una sola parola: BASTA! Immersi negli squallidi post di piatti da gustare e vestiti extra lusso da indossare è una foto che ovviamente merita rispetto per il profondo dolore che molte persone stanno vivendo. Purtroppo siamo troppo ingenui ed incapaci di capire che questo mondo è l’unica cosa che abbiamo e che ci ospita …finché vorrà. ❤ ☮️
potrebbe esserci posto per tutto, se non ci dimenticassimo di non togliere posto a quel che poi conta davvero 🫣
Concordo in tutto, non aggiungerei altro
Sei un grande.
Questo video è bellissimo.
Grazie 🙏🏻🫶🏻
L'immagine vinta del concorso racconta si il dramma, ma se viene raccontata. Se vista solo come immagine da l'impressione di essere costruita.
ricordiamoci sempre che c'è sempre un titolo, senza di quello tantissime immagini diventerebbero difficilmente collocabili.
Grazie per questa riflessione🤍
Piacere mio 🫶🏻
Così L ho guardato 2 volte!!
non è un video è un'emozione in immagini
Grazie!
Una foto, quella di Mohammed Salem, che non può non far scivolare almeno una lacrima da un qualsiasi individuo che non abbia un minimo di umanità.
Prima o poi si tornerà alla fotografia analogica
...solo brividi...
🤍💪🏻
Parlando del World Press Photo è un contest dove c'è un vincitore, per quanto importante sia resta un concorso (non dimentichiamoci che il contest Sony fu vinto con l'inganno grazie a un fotografo che aveva utilizzato l'IA dimostrando quanto incompetenti erano quelli della giuria), perciò - almeno personalmente - sono cose che azzeccano poco con la fotografia in sé. Sono d'accordo che si dovrebbe rallentare e fruire meglio dei contenuti, ma voi youtuber predicate bene e razzolate male perché fate a gara di visualizzazioni per avere più soldi... È molto contraddittoria la faccenda. Per quanto riguarda la foto vincitrice, al di là dei gusti, se uno la fotografia l'ha studiata si può dire che è una buona foto ma definirla "pugno allo stomaco", "foto di impatto" e cose così significa che non si conoscono le immagini di altri fotoreporter che hanno documentato gli orrori dei conflitti nel mondo. Domando a chi glorifica queste fotografie, avete mai visto le foto di Salgado sul genocidio in Ruanda? I ritratti dei membri delle etnie in Africa? Siete sempre in tempo, forse dopo non paragonerete certo a Michelangelo quella fotografia; e dico ciò senza nulla togliere alla situazione drammatica che la foto rappresenta.
Non sono proprio d'accordo: i dipinti che raccontano le guerre del passato sono commissionati proprio con lo scopo di glorificare e dare risalto a chi quelle battaglie le aveva combattute e vinte. Non avevano lo scopo di informare o raccontare la realtà delle cose alle persone, erano destinati ad adornare saloni di regge e palazzi signorili e in tale contesto dovevano essere ammirati senza scandalizzare gli osservatori. Di cosa pensassero i comuni cittadini non credo importasse a nessuno. E non sono nemmeno troppo sicuro che foto come quella che ha vinto siano così libere da fini diversi dalla oggettiva rappresentazione delle cose senza colori o vessilli di una parte o dell'altra, ma che abbiano lo scopo di dare un preciso giudizio su chi ha ragione e chi no.
❤
🫶🏻
Posso dire che ho pianto ?
Cmq per me questo è sciacallaggio... da dopo aver visto come hanno messo in posa quel bambino morto affogato, per me, i foto giornalisti hanno perso qualsiasi credibilità
Personalmente credo che le ragioni del mancato interesse in un concorso come il WPP risiedano un po' più in profondità:
1. le tematiche rappresentate sono molto spesso di situazioni di disagio in giro per il mondo, sono come un caleidoscopio di intrattenimento, intrattenimento che poggia sul senso di pietà
2. le foto sono belle, forse troppo belle, anche nel mondo più remoto non si vede polvere, sporcizia....c'è quasi più estetica che partecipazione (naturalente voglio sperare che si tratti di situazioni autentiche e non messe in scena!)
3. La ripetività delle situazioni e delle emozioni che sorgono nell'osservatore appiattiscono il panorama dei temi trattati
Sbaglierò...ma l'aspetto commerciale mi appare preponderante
Tutto vero quello che hai scritto; anche sul tema commerciale, sta diventando una palla colossale.
La vera cultura - intesa come erudizione e capacità di cambiare il mondo con le idee - non può essere inclusiva, altrimenti smette di essere vera cultura e diventa moda, trend, abitudine di massa, buona solo a promuovere l'ennesimo prodotto da vendere al gregge. Il pensare che la cultura DEBBA essere inclusiva e democratica è proprio ciò che ha reso quella pappa che si chiama "cultura" in Italia oggi - compresa la fotografia - una cosa inguardabile, melensa, noiosa, sciatta. Al posto di Pasolini, Moravia, Sciascia, Pavese, Calvino oggi abbiamo gente come Gramellini, Volo, Tamaro, Murgia, Faletti; al posto di Maurizio Pollini abbiamo Giovanni Allevi; al posto di Mulas, Battaglia, Gardin, Scianna, De Biasi, Giacomelli, Jodice, oggi abbiamo...i fotografi di oggi...Pensa come ci siamo ridotti.
Prova ne è la fotografia che ha vinto il WPP e che hai mostrato nel video: è banale, moscia, inutile, non cambia neanche di una virgola le coscienze, le abitudini e il modo di pensare di chi la guarda. Se siamo onesti, dobbiamo dire che, dopo aver guardato questa foto, ognuno ha continuato e continuerà a fare sostanzialmente quello che faceva prima, nonostante il pippone sentito e risentito che ci hai piazzato sopra sulla guerra e su come questa sia brutta e orribile.
L'arte, quella che fa la cultura, e la cultura, quella che fa l'arte, sono tali solo se hanno la capacità di cambiare profondamente il modo di pensare di chi ne fruisce. Per fare arte e cultura su una cosa come la guerra, un fenomeno fondamentale che fa parte della storia dell'Uomo da sempre, non basta la fotografia fatta e rifatta (vedi Aranda, vincitore del WPP nel 2011 con una foto chiamata "La Pietà Yemenita") di una donna che regge un cadavere e la storia sicuramente straziante che gli sta dietro. Ci vuole ben altro, ci vuole gente come McCullin, Capa, Bourke-White, Florea, Bischof, Nachtwey,... Forse è per questo che del WPP di quest'anno e della foto vincitrice non frega un cazzo a nessuno: perché non ha valore. D'altronde non frega niente a nessuno neanche della vera Pietà di Michelangelo, figurati di una foto che gli somiglia vagamente.
Se la cultura non fosse inclusiva, come potrebbe cambiare il mondo? È la cultura che fa evolvere gli uomini, in senso lato ovviamente, e con loro i popoli. È la cultura ad aprire le menti, a nutrire i valori, ad alimentare le coesioni sociali, a catalizzare i cambiamenti e via dicendo. L'arte da sola non fa la cultura, ne è casomai un riflesso e una componente importante, ma non la sua totalità come sembri affermare tu. È proprio nell'arroccamento di certi modelli di pensiero come il tuo, che si stringono le catene del mondo e si impoverisce la società. Pensare di essere superiori agli altri e di poterli giudicare dicendo chi è da salvare e chi no, è solo un riflesso egotico decisamente sterile. Le persone davvero superiori tendono le mani agli altri affinché si elevino anche loro, non gli sputano in testa in segno di disprezzo o per sottolineare la loro inferiorità.
@@JustRobChannel Ti rendi conto di quanto sia snob e per niente inclusivo il TUO ragionamento? Scrivi: "Le persone davvero superiori tendono le mani agli altri affinché si elevino anche loro"...E chi sarebbero queste persone superiori? Tu? E chi sarebbero le persone da "elevare"? E chi decide che vogliano o debbano essere "elevate"? Sempre tu?
La vera cultura e l'arte non hanno niente a che fare con questo modo paternalistico e melenso di vedere le cose. Cultura e arte sono il frutto di menti intelligenti e curiose, aperte, indipendenti e libere, non di questa specie di ecumenismo da quattro soldi che nasconde, in realtà, un senso di superiorità e di convenienza che risulta piuttosto evidente tra le righe.
Tu pensi ad una cultura che educhi, che "alimenti le coesioni sociali", che "nutra i valori"? Ma chi ti dice che le persone vogliano essere "educate" secondo i tuoi canoni, vogliano nutrirsi del "valori" che decidi tu?
In realtà mi sembra che tu raffiguri esattamente, con le tue parole, la pseudo-cultura che impera oggi: un pensiero unico, perbenista, mediocre, privo di sostanza di libertà e di indipendenza, voglioso di approvazione, insomma la "like-cultura" stile social-media, che tanto piace a chi denuncia i mali della nostra società ma in realtà non vuole cambiare niente perché in questa società ci vive benissimo, alla faccia delle madri che abbracciano i figli morenti in ogni parte del mondo, basta che non stiano a casa sua.
@@AlfredoDoricchiFotografi-nl8cd per rispondere alla tua domanda, basta che tu legga il tuo commento. Sei tu ad aver detto chi è meritevole e chi no, chi è nel giusto, chi nel torto. Sei sempre tu ad aver detto che la fotografia che ha vinto non ha valore, esprimendo un giudizio assoluto, non io. Un consiglio non richiesto: prenditi una boccata d’aria, Alfredo. Notte.
pensa te la coincidenza, banale, moscia, inutile, sono proprio perfetti per descrivere il tuo commento.
"Per fare arte e cultura sulla guerra, un fenomeno fondamentale nella storia dell'uomo"..ma perchè secondo te è lecito parlare di arte e di cultura su qualcosa come la guerra?? Quando l'attività umana a livello estetico prende in esame il "fenomeno guerra" non si parla più di arte e di cultura ma semplicemente di pura espressione visiva. L'arte è Dio, la guerra NO.
Premetto che non sono a conoscenza di questo evento quindi mi scuso per l’ignorance :Io penso che il world press photo 2024 sia rivolto più a voi professionisti, più che a noi consumer e che oggi giorno con un consumismo che va pari passo con la stessa velocità pari a quello della tecnologia la foto prende importanza per il singolo individuo.