Ecco bravo...per curiosità girando su YT ho notato che pochi hanno avuto la decenza, l'onestà intellettuale nel chiarire che i modi sono fuorvianti nel comprendere l'improvvisazione jazz...non a caso Gambale chiama questo aspetto con giochi di parole "Moods", semplicemente "sapori"....e nel pensare ed ascoltare veloce non è certo il massimo!E qui faccio una provocazione e non critica bada bene....te hai speso tutto questo tempo perché ti ritrovi in un paese di mistificatori della didattica jazz dove la disciplina la fanno sempre come un qualcosa di mistico e tante ma proprio tante parole...poi magari solo il 10% di questi ha alzato il cuxxlo per andare in America e confrontarsi con chi questo lo mastica quotidianamente,mi spiego meglio: l'improvvisazione è fondamentale suonare,pensare sugli accordi e fra gli accordi e non pensare assolutamente IN POSIZIONE come fanno per ovvie ragioni i chitarristi rock o blues(oggi nemmeno più tra i veri professionisti vedi Ford e Carlton).Quindi tutti dovrebbero ficcarsi in testa di fare "una sola pagina"(c'è ne sarebbe per un anno intero)dei 12 chromatic approachs di Charlie Banacos per tutte le famiglie di accordi...come lo fanno e suonano da sempre Scofield,Stern, Henderson...e tutta quella scuola che viene da Boston,quindi anche Pat(per altri versi ma non sto a spiegare qui).In usa è la prima cosa che ti insegnano,suonare in enclousure,dare tridimensionalità agli arpeggi...suonare risolvendo perché "tutte"le note sono buone se si risolvono sulle roots Notes...il problema poi è saper raccontare e saper fare sentire come cammina l'armonia(in questo i sassofonisti sono bravi ma anche i bassisti...es Pastorius era bravissimo in questo). È sempre la solita storia,mentre a noi italiani piace parlare, parlare...per gli americani le cose sono più dirette,pratiche!Non credo che Wes sapeva le superimpositions e bla bla bla eppure suonava con arpeggi e li infarciva di cromatismi...provare per credere! Mentre in giro senti ancora la scala be bop,la scala ottagonale,e la supercaxxola sul 7 grado dell'accordo dominante alt.
Quanto hai ragione porca miseria... è pieno di mistificatori in giro... grandi pippe mentali e "teorismi".. quando si suona, si suona... l'unico consiglio che mi sento di dare è quello di imparare sul proprio strumento gli assoli dei grandi... acquisirne il linguaggio, il vocabolario. . Lo studio del jazz andrebbe condotto come quello di una lingua straniera.. bisogna ascoltare, farci l'orecchio, imitare la pronuncia. La grammatica è solo una parte dello studio che ci aiuta a mettere le fondamenta, a capire le funzioni portanti del linguaggio. Vent'anni fa ho frequentato una scuola di musica... per due anni... era tutto un grande stereotipo... non suonare la tonica, chiudi i toni sulla chitarra, ci vuole una chitarra con quel suono li... etc etc... se oggi come oggi analizzo il solo di un "grande" del jazz, mi rendo conto che sono tutte puttanate... citando il solo che è consigliato nel video che stiamo commentando, miles introduce il solo ripetendo per ben tre volte la tonica dell'accordo di tonica, un bel si bemolle schiaffato con prepotenza.... 😂... nel jazz si può fare tutto... il jazz è libertà, se mettiamo i paletti lo stiamo ammazzando....
@@riccardocauli5424 assolutamente...in merito al linguaggio e copiare,imparare "oggetti musicali" ,una delle strade più efficaci è imparare l'omnibook di Charlie Parker(potrebbero bastare già una decina a memoria)...ma anche qui,sai quanti conservatori dove insegna jazz qualche paraculato non fanno l'omnibook?in USA è dogma
Il problema è la didattica...tanti sanno come si fa ma nessuno è capace a spiegarlo o semplicemente non vogliono...mi imbatto in tantissimi musicisti che sanno tanto e tutti alla fine dicono le stesse cose che si trovano sui libri...poi però ti dicono che non funziona come è scritto sui manuali di armonia e tu ti ritrovi in un limbo da cui è difficile uscire...spero solo che con gli anni riesca a trovare anche io la formula magica per fare jazz decentemente e non a livello scolastico...perdona lo sfogo
Ciao @floranstyle , comprendo bene la tua frustrazione, poiché tutti gli studenti ci sono passati. Anch'io ancora oggi mi chiedo come migliorare l'apprendimento o quale sia il miglior modo per insegnarlo. Penso che la soluzione sia andare da dei bravi insegnanti, non per poco tempo, ma un po' di anni. Lo studio della musica (e/o del jazz), come qualsiasi altra disciplina o arte, richiede uno studio continuo per molto anni se non per tutta la vita. Andare da un insegnante preparato e fare delle consulenze con altri, seminari, ascoltare consigli. Sicuramente la multidisciplinarietá del conservatorio da tanti spunti per comprendere tutti gli aspetti della musica. I video di TH-cam penso che a un certo livello non possono sostituire un percorso didattico o la relazione didattica tra maestro e allievo. Spero di averti dato qualche spunto. Per ulteriori domande sono a disposizione. Un saluto e buona musica F
👨🏫Studia con me: www.federicobertolasi.com/
📚Scarica il PDF/TAB di questa lezione👉 www.patreon.com/posts/4-consigli-per-64071910
Complimenti per a didattica, chiara
Molto utile interessante e ben spiegato! Grazie mille.
Complimenti Federico sei stato molto esaustivo 🙋🙋
grazie!
Ecco bravo...per curiosità girando su YT ho notato che pochi hanno avuto la decenza, l'onestà intellettuale nel chiarire che i modi sono fuorvianti nel comprendere l'improvvisazione jazz...non a caso Gambale chiama questo aspetto con giochi di parole "Moods", semplicemente "sapori"....e nel pensare ed ascoltare veloce non è certo il massimo!E qui faccio una provocazione e non critica bada bene....te hai speso tutto questo tempo perché ti ritrovi in un paese di mistificatori della didattica jazz dove la disciplina la fanno sempre come un qualcosa di mistico e tante ma proprio tante parole...poi magari solo il 10% di questi ha alzato il cuxxlo per andare in America e confrontarsi con chi questo lo mastica quotidianamente,mi spiego meglio: l'improvvisazione è fondamentale suonare,pensare sugli accordi e fra gli accordi e non pensare assolutamente IN POSIZIONE come fanno per ovvie ragioni i chitarristi rock o blues(oggi nemmeno più tra i veri professionisti vedi Ford e Carlton).Quindi tutti dovrebbero ficcarsi in testa di fare "una sola pagina"(c'è ne sarebbe per un anno intero)dei 12 chromatic approachs di Charlie Banacos per tutte le famiglie di accordi...come lo fanno e suonano da sempre Scofield,Stern, Henderson...e tutta quella scuola che viene da Boston,quindi anche Pat(per altri versi ma non sto a spiegare qui).In usa è la prima cosa che ti insegnano,suonare in enclousure,dare tridimensionalità agli arpeggi...suonare risolvendo perché "tutte"le note sono buone se si risolvono sulle roots Notes...il problema poi è saper raccontare e saper fare sentire come cammina l'armonia(in questo i sassofonisti sono bravi ma anche i bassisti...es Pastorius era bravissimo in questo).
È sempre la solita storia,mentre a noi italiani piace parlare, parlare...per gli americani le cose sono più dirette,pratiche!Non credo che Wes sapeva le superimpositions e bla bla bla eppure suonava con arpeggi e li infarciva di cromatismi...provare per credere!
Mentre in giro senti ancora la scala be bop,la scala ottagonale,e la supercaxxola sul 7 grado dell'accordo dominante alt.
Quanto hai ragione porca miseria... è pieno di mistificatori in giro... grandi pippe mentali e "teorismi".. quando si suona, si suona... l'unico consiglio che mi sento di dare è quello di imparare sul proprio strumento gli assoli dei grandi... acquisirne il linguaggio, il vocabolario. . Lo studio del jazz andrebbe condotto come quello di una lingua straniera.. bisogna ascoltare, farci l'orecchio, imitare la pronuncia. La grammatica è solo una parte dello studio che ci aiuta a mettere le fondamenta, a capire le funzioni portanti del linguaggio. Vent'anni fa ho frequentato una scuola di musica... per due anni... era tutto un grande stereotipo... non suonare la tonica, chiudi i toni sulla chitarra, ci vuole una chitarra con quel suono li... etc etc... se oggi come oggi analizzo il solo di un "grande" del jazz, mi rendo conto che sono tutte puttanate... citando il solo che è consigliato nel video che stiamo commentando, miles introduce il solo ripetendo per ben tre volte la tonica dell'accordo di tonica, un bel si bemolle schiaffato con prepotenza.... 😂... nel jazz si può fare tutto... il jazz è libertà, se mettiamo i paletti lo stiamo ammazzando....
@@riccardocauli5424 assolutamente...in merito al linguaggio e copiare,imparare "oggetti musicali" ,una delle strade più efficaci è imparare l'omnibook di Charlie Parker(potrebbero bastare già una decina a memoria)...ma anche qui,sai quanti conservatori dove insegna jazz qualche paraculato non fanno l'omnibook?in USA è dogma
arrivi di più quando parli "a braccio"...più lento e meno.. appunto.. americano.
i contenuti ovviamente top
Ciao Dario, grazie per la tua preziosa condivisione. Terrò a mente il tuo feedback :)
Il problema è la didattica...tanti sanno come si fa ma nessuno è capace a spiegarlo o semplicemente non vogliono...mi imbatto in tantissimi musicisti che sanno tanto e tutti alla fine dicono le stesse cose che si trovano sui libri...poi però ti dicono che non funziona come è scritto sui manuali di armonia e tu ti ritrovi in un limbo da cui è difficile uscire...spero solo che con gli anni riesca a trovare anche io la formula magica per fare jazz decentemente e non a livello scolastico...perdona lo sfogo
Ciao @floranstyle , comprendo bene la tua frustrazione, poiché tutti gli studenti ci sono passati. Anch'io ancora oggi mi chiedo come migliorare l'apprendimento o quale sia il miglior modo per insegnarlo. Penso che la soluzione sia andare da dei bravi insegnanti, non per poco tempo, ma un po' di anni. Lo studio della musica (e/o del jazz), come qualsiasi altra disciplina o arte, richiede uno studio continuo per molto anni se non per tutta la vita. Andare da un insegnante preparato e fare delle consulenze con altri, seminari, ascoltare consigli. Sicuramente la multidisciplinarietá del conservatorio da tanti spunti per comprendere tutti gli aspetti della musica. I video di TH-cam penso che a un certo livello non possono sostituire un percorso didattico o la relazione didattica tra maestro e allievo. Spero di averti dato qualche spunto. Per ulteriori domande sono a disposizione. Un saluto e buona musica F