Ciao! Ti riporto alcuni passi del Catechismo della Chiesa Cattolica di Papa Giovanni Paolo II, che affrontano molto bene la questione: - Articoletto 2850: "L'ultima domanda al Padre nostro si trova anche nella preghiera di Gesù: «Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno» (Gv 17,15). [...]" - Articoletto 2851: "In questa richiesta, il male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l'angelo che si oppone a Dio [...]" - Articoletto 2854: "Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli è l'artefice o l'istigatore. In quest'ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l'umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell'attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell'umiltà della fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18) [...]" Da questi articoletti possiamo capire quale sia la risposta: noi chiediamo di essere liberati dal maligno e dal male. 1) Il maligno è Satana con i suoi Angeli. L'anima ha tre nemici: la carne, la concupiscenza e il demonio. Satana è uno dei tre nemici che dobbiamo chiedere al Signore di aiutarci a sconfiggere. Il Catechismo Romano del Concilio Ecumenico di Trento, al numero 420, dice: “Il male da cui chiediamo di essere liberati è soprattutto il demonio. Il demonio è chiamato «male» anche perché, pur non avendogli noi fatto alcun danno, tuttavia ci muove una guerra senza tregua e ci perseguita ostinatamente con odio mortale. Certo non ci può nuocere se ci muniamo di fede e di innocenza; tuttavia egli non si stanca mai di tentarci con mali esterni e con tutti i mezzi a sua disposizione. Anche per questo, e in tal senso, noi preghiamo Dio di liberarci dal male. E diciamo «dal male» e non «dai mali», perché qualunque male che ci provenga dal prossimo ha anch’esso come ultimo istigatore e autore il demonio. Non dobbiamo quindi andare in collera con il prossimo, ma con Satana che spinge contro di noi gli altri uomini. Nella nostra preghiera chiediamo dunque di essere liberati dal male noi stessi, ma anche che Dio strappi dalle mani di Satana i nostri fratelli” 2) Per quanto riguarda, invece, il male, fornisco direttamente la risposta dello stesso Catechismo Romano al numero 419: “Non possiamo pregare di essere liberati da tutto ciò che consideriamo male, perché ci sono cose che noi crediamo siano male mentre invece non lo sono affatto. Si pensi a quella «spina nella carne» che tanto faceva soffrire san Paolo e che, per rivelazione di Dio, l’Apostolo seppe che gli era stata confitta per rendere perfetta la sua virtù con l’aiuto divino (cfr. 2 Cor 12,7-9). Se infatti noi conoscessimo il valore e l’efficacia di molti nostri dolori non solo non chiederemmo di esserne sollevati, ma ringrazieremmo il Signore di averceli dati. In questa preghiera chiediamo a Dio che siano allontanati da noi tutti e soli quei mali che non recano alcun vantaggio alla nostra anima, disposti per amore di Dio a vivere con serenità tutti quelli da cui derivi qualche frutto spirituale per la vita eterna. Come preghiamo di essere liberati dalla tentazione, così nello stesso spirito e alle stesse condizioni invochiamo di essere liberati dai mali interni ed esterni, dall’acqua e dal fuoco, dalla grandine e dalla folgore, dalla carestia e dalla guerra, dalle malattie e dai saccheggi, dal carcere e dall’esilio, dai tradimenti e dagli agguati, insomma da ogni male e da ogni causa di esso. Noi non intendiamo come male solo ciò che è tale per generale consenso degli uomini, ma anche tutto ciò che universalmente o quasi è ritenuto un bene (ricchezze, salute, forza, onore, la stessa vita terrena), ma che può in determinati casi essere vòlto al male o non convenire alla vita e agli interessi del nostro spirito. In questo senso chiediamo a Dio di essere liberati dalla morte improvvisa, di non provocare su di noi la sua collera, di non incorrere nei castighi degli empi, di essere salvati dal fuoco del purgatorio e di salvare anche le altre anime. Insomma la Chiesa, tanto nella Messa che nelle litanie, interpreta l’invocazione «liberaci dal male» nel senso che siano tenuti lontani da noi tutti i mali passati, presenti e futuri” Credo che le spiegazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica di Papa Giovanni Paolo II e del Catechismo Romano del Concilio Ecumenico di Trento bastino a risolvere la questione e non necessitino di ulteriori spiegazioni. Nel caso in cui ci sia qualche ulteriore dubbio, non esitare a chiedere.
@@francamarisetti Grazie a te! Anche io non ci avevo mai riflettuto. Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Grazie! Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Molto brava ! Ecco l'essenza della nostra fede al di la di mille polemiche sull'elezione del Papa che francamente distruggono e esasperano solamente. OTTIMO
Esatto. È questo il centro della nostra fede. Il centro della nostra fede è chiedere al Signore di renderci suoi imitatori. Il nostro scopo è la santità. Certo, è importante anche parlare della legittimità dell'elezione del Papa. Molti sentendo una sola parola detta nel modo sbagliato si allontanano dalla Chiesa, ma chi è in ricerca e disposto ad ascoltare può trarne vantaggio. Ma sono molto importanti anche questi argomenti che vanno al centro della nostra fede, il Padre Nostro, cosa significhi essere santi, il centro del Cristianesimo... Grazie per il tuo commento!
Grazie! Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Veramente bella. Pieno assenso di gioia alle tue parole. PREMESSO CHE HAI FATTO UNO SPLENDIDO LAVORO CI PUOI DIRE LA FONTE DELLA SPIEGAZIONE. Sei bravissima.
Ciao! La fonte principale si trova facilmente su Internet. Basta cercare "Non dire Padre se non ti comporti da Figlio...". È presente in moltissimi siti web (io in bibliografia ne ho indicato soltanto uno) ed è il Padre Nostro con l'omissione delle parole "Sia santificato il Tuo Nome" (non so il motivo) e nella vecchia traduzione ("Non ci indurre in tentazione" invece di "Non abbandonarci nella tentazione"), accompagnato da una piccola riflessione per frase. Nel video ho riportato le parole della vecchia traduzione semplicemente per fedeltà alla fonte. In descrizione del video ho riportato tutta la meditazione, sistemando le parole del Pater e mettendo quelle dell'attuale traduzione: Non dire: "Padre" se non ti comporti da figlio. Non dire: "Nostro" se vivi soltanto del tuo egoismo. Non dire: "Che sei nei cieli" se pensi solo alle cose terrene. Non dire: "Venga il Tuo Regno" se lo confondi con il successo materiale. Non dire: "Sia fatta la Tua Volontà" se non l'accetti anche quando è dolorosa. Non dire: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" se non ti preoccupi di chi ha fame. Non dire: "Rimetti a noi i nostri debiti" se non sei disposto a perdonare gli altri. Non dire: "Non ci abbandonare nella tentazione" se continui a vivere nell'ambiguità. Non dire: "Liberaci dal male" se non ti opponi alle opere malvagie. Non dire: "Amen" se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro. Quanto a tutto il resto che ho detto, non saprei ricostruire la fonte. Si tratta di moltissime cose. Omelie dei Padri, pastori e Dottori della Chiesa (tutte presenti nell'Ufficio delle Letture), omelie sentite da me in chiesa, catechesi di vario genere (sia dal vivo, sia su TH-cam), piccoli commenti al Vangelo letti da varie parti. Non saprei benissimo ricostruire. Potrei dire che è un commento che ho scritto io mettendo insieme moltissime cose che ho sentito/ letto in occasioni diverse e che ho fatto mie col tempo. Ma la fonte principale è questa meditazione che ho riportato sopra e che può essere trovata in moltissimi siti di spiritualità.
@@PAOLO-x8n Diciamo che la meditazione che ho trovato si basava sulla vecchia traduzione. Io ho letto quella. Per questo ho usato quelle parole, per mantenere le parole del commento originale. Ovviamente preferisco molto di più la traduzione attuale "Non abbandonarci alla tentazione".
Ciao, Nives ! LIBERACI DAL MALE O LIBERACI DAL MALIGNO ? Come intendere la frase ? Grazie, sei bravissima !!!
Ciao!
Ti riporto alcuni passi del Catechismo della Chiesa Cattolica di Papa Giovanni Paolo II, che affrontano molto bene la questione:
- Articoletto 2850: "L'ultima domanda al Padre nostro si trova anche nella preghiera di Gesù: «Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno» (Gv 17,15). [...]"
- Articoletto 2851: "In questa richiesta, il male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l'angelo che si oppone a Dio [...]"
- Articoletto 2854: "Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli è l'artefice o l'istigatore. In quest'ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l'umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell'attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell'umiltà della fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18) [...]"
Da questi articoletti possiamo capire quale sia la risposta: noi chiediamo di essere liberati dal maligno e dal male.
1) Il maligno è Satana con i suoi Angeli. L'anima ha tre nemici: la carne, la concupiscenza e il demonio. Satana è uno dei tre nemici che dobbiamo chiedere al Signore di aiutarci a sconfiggere.
Il Catechismo Romano del Concilio Ecumenico di Trento, al numero 420, dice:
“Il male da cui chiediamo di essere liberati è soprattutto il demonio. Il demonio è chiamato «male» anche perché, pur non avendogli noi fatto alcun danno, tuttavia ci muove una guerra senza tregua e ci perseguita ostinatamente con odio mortale. Certo non ci può nuocere se ci muniamo di fede e di innocenza; tuttavia egli non si stanca mai di tentarci con mali esterni e con tutti i mezzi a sua disposizione. Anche per questo, e in tal senso, noi preghiamo Dio di liberarci dal male. E diciamo «dal male» e non «dai mali», perché qualunque male che ci provenga dal prossimo ha anch’esso come ultimo istigatore e autore il demonio. Non dobbiamo quindi andare in collera con il prossimo, ma con Satana che spinge contro di noi gli altri uomini. Nella nostra preghiera chiediamo dunque di essere liberati dal male noi stessi, ma anche che Dio strappi dalle mani di Satana i nostri fratelli”
2) Per quanto riguarda, invece, il male, fornisco direttamente la risposta dello stesso Catechismo Romano al numero 419:
“Non possiamo pregare di essere liberati da tutto ciò che consideriamo male, perché ci sono cose che noi crediamo siano male mentre invece non lo sono affatto. Si pensi a quella «spina nella carne» che tanto faceva soffrire san Paolo e che, per rivelazione di Dio, l’Apostolo seppe che gli era stata confitta per rendere perfetta la sua virtù con l’aiuto divino (cfr. 2 Cor 12,7-9). Se infatti noi conoscessimo il valore e l’efficacia di molti nostri dolori non solo non chiederemmo di esserne sollevati, ma ringrazieremmo il Signore di averceli dati. In questa preghiera chiediamo a Dio che siano allontanati da noi tutti e soli quei mali che non recano alcun vantaggio alla nostra anima, disposti per amore di Dio a vivere con serenità tutti quelli da cui derivi qualche frutto spirituale per la vita eterna. Come preghiamo di essere liberati dalla tentazione, così nello stesso spirito e alle stesse condizioni invochiamo di essere liberati dai mali interni ed esterni, dall’acqua e dal fuoco, dalla grandine e dalla folgore, dalla carestia e dalla guerra, dalle malattie e dai saccheggi, dal carcere e dall’esilio, dai tradimenti e dagli agguati, insomma da ogni male e da ogni causa di esso. Noi non intendiamo come male solo ciò che è tale per generale consenso degli uomini, ma anche tutto ciò che universalmente o quasi è ritenuto un bene (ricchezze, salute, forza, onore, la stessa vita terrena), ma che può in determinati casi essere vòlto al male o non convenire alla vita e agli interessi del nostro spirito. In questo senso chiediamo a Dio di essere liberati dalla morte improvvisa, di non provocare su di noi la sua collera, di non incorrere nei castighi degli empi, di essere salvati dal fuoco del purgatorio e di salvare anche le altre anime. Insomma la Chiesa, tanto nella Messa che nelle litanie, interpreta l’invocazione «liberaci dal male» nel senso che siano tenuti lontani da noi tutti i mali passati, presenti e futuri”
Credo che le spiegazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica di Papa Giovanni Paolo II e del Catechismo Romano del Concilio Ecumenico di Trento bastino a risolvere la questione e non necessitino di ulteriori spiegazioni. Nel caso in cui ci sia qualche ulteriore dubbio, non esitare a chiedere.
Mi hai fatto riflettere su aspetti che non avevo considerato, grazie Nives.
@@francamarisetti Grazie a te! Anche io non ci avevo mai riflettuto. Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Pulita, completa e con tanti spunti sui quali riflettere, veramente brava. LIKE😀
@@enricoalbertoernetti Grazie! 🧡
Che dire ? Sei brava. HAI UN MODO MOLTO PIACEVOLE DI SPIEGARE E IL CONTENUTO E' ASSOLUTAMENTE PERFETTO💙💙💙
@@francescaGesu21 Grazie!
UNA DELLE PIU' BELLE SPIEGAZIONI CHE ABBIA MAI TROVATO SUL PADRENOSTRO, BRAVISSIMA.
Grazie! Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Ottimo, Nives !! Molto bello anche il tuo metodo di alternare gli argomenti.
@@MARILENA-c7y Grazie! Sì, alternare gli argomenti è fondamentale. Spero di riuscire ad affrontare più argomenti possibili
Molto brava ! Ecco l'essenza della nostra fede al di la di mille polemiche sull'elezione del Papa che francamente distruggono e esasperano solamente. OTTIMO
Esatto. È questo il centro della nostra fede. Il centro della nostra fede è chiedere al Signore di renderci suoi imitatori. Il nostro scopo è la santità.
Certo, è importante anche parlare della legittimità dell'elezione del Papa. Molti sentendo una sola parola detta nel modo sbagliato si allontanano dalla Chiesa, ma chi è in ricerca e disposto ad ascoltare può trarne vantaggio.
Ma sono molto importanti anche questi argomenti che vanno al centro della nostra fede, il Padre Nostro, cosa significhi essere santi, il centro del Cristianesimo...
Grazie per il tuo commento!
OTTIMO. SPLENDIDA SPIEGAZIONE😃😃😃😃😃😃 GRAZIE NIVES
@@lucacurletto722 GRAZIE A TE! ❤️
Una delle migliori spiegazione mai ascoltate su questa preghiera.
Grazie! Ho trovato questa meditazione quasi per caso e mi ha subito colpita tantissimo. È da quel momento che, ogni volta che nel Rosario dico il Pater pensando alle parole di questa meditazione, mi accorgo che è una preghiera molto più bella.
Bellissima spiegazione ! Veramente precisa e appassionata
Grazie!
Veramente bella. Pieno assenso di gioia alle tue parole. PREMESSO CHE HAI FATTO UNO SPLENDIDO LAVORO CI PUOI DIRE LA FONTE DELLA SPIEGAZIONE. Sei bravissima.
Ciao! La fonte principale si trova facilmente su Internet. Basta cercare "Non dire Padre se non ti comporti da Figlio...". È presente in moltissimi siti web (io in bibliografia ne ho indicato soltanto uno) ed è il Padre Nostro con l'omissione delle parole "Sia santificato il Tuo Nome" (non so il motivo) e nella vecchia traduzione ("Non ci indurre in tentazione" invece di "Non abbandonarci nella tentazione"), accompagnato da una piccola riflessione per frase. Nel video ho riportato le parole della vecchia traduzione semplicemente per fedeltà alla fonte. In descrizione del video ho riportato tutta la meditazione, sistemando le parole del Pater e mettendo quelle dell'attuale traduzione:
Non dire: "Padre" se non ti comporti da figlio.
Non dire: "Nostro" se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: "Che sei nei cieli" se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: "Venga il Tuo Regno" se lo confondi con il successo materiale.
Non dire: "Sia fatta la Tua Volontà" se non l'accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" se non ti preoccupi di chi ha fame.
Non dire: "Rimetti a noi i nostri debiti" se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: "Non ci abbandonare nella tentazione" se continui a vivere nell'ambiguità.
Non dire: "Liberaci dal male" se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: "Amen" se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro.
Quanto a tutto il resto che ho detto, non saprei ricostruire la fonte. Si tratta di moltissime cose. Omelie dei Padri, pastori e Dottori della Chiesa (tutte presenti nell'Ufficio delle Letture), omelie sentite da me in chiesa, catechesi di vario genere (sia dal vivo, sia su TH-cam), piccoli commenti al Vangelo letti da varie parti. Non saprei benissimo ricostruire. Potrei dire che è un commento che ho scritto io mettendo insieme moltissime cose che ho sentito/ letto in occasioni diverse e che ho fatto mie col tempo. Ma la fonte principale è questa meditazione che ho riportato sopra e che può essere trovata in moltissimi siti di spiritualità.
Sei sempre più brava, disinvolta e sicura, bellissima fonte !
GRAZIE! 🧡
Trovi corretta la nuova traduzione NON ABBANDONARCI ALLE TENTAZIONI al posto che NON INDURCI IN TENTAZIONE ?
@@PAOLO-x8n Diciamo che la meditazione che ho trovato si basava sulla vecchia traduzione. Io ho letto quella. Per questo ho usato quelle parole, per mantenere le parole del commento originale. Ovviamente preferisco molto di più la traduzione attuale "Non abbandonarci alla tentazione".