un poeta assoluto, un genio inarrivabile. e noi giovani esordienti non siamo altro che polvere di fronte a un maestro simile. complimenti alla voce di Foà.
io penso che sia in assoluto la più bella poesia mai scritta: è piena di filosofia, di figure retoriche e fa sì che il lettore possa sconfinare nell'immaginazione quando legge questi bellissimi versi, fa riflettere; è abbastaza lunga, ma nonostate ciò non annoia (anzi, è un piacere leggerla) ed i versi sono pure molto musicali (secondo me). Tutto questo in unico componimento: straordnario, solo la mente geniale di Leopardi poteva creare ciò!
Bisognerebbe davvero riascoltarle o rileggerle queste cose: è dai tempi della scuola che non la leggo e ho capito più ora (almeno del sentimento che c'è dietro) che tutte le altre volte messe assieme. E non è che fossi uno che non studiava.
@barbapippo hai ragione peró questa poesia letta così aiuta l'immaginazione e avvicina l'ascoltatore alla poesia... la rende viva! Una lettura del genere non funziona con tutte le poesia, ma con questa trasmette una serie di emozioni che una lettura normale non darebbe. Ovviamente letta da Leopardi sarebbe tutta un'altra cosa, ma noi non possiamo avere questo privilegio! ;)
Bellissima interpretazione di una bellissima poesia di un grandissimo poeta...magari avrei messo altre immagini come sottofondo...per esempio un universo notturno!!!!
a me gassman piace solo al cinema. in teatro era trombone. sì, preferisco foà per la sua semplicità. dico che siamo nel convenzionale perché cmq ancora sento l'attore e poco il poeta, i suoi compiacimenti accademici, la sua brava dizione, l'incedere di un italiano che esiste soltanto nei manuali degli attori appunto, ma che nessuno parla. è ovvio che di fronte al diluvio attulae, foà sembra un ottimo riparo pure a me, che non amo gli "attori". (e poi il "Canto" è musica in sé, o no?)
lettura convenzionale. però diciamolo: vista la deriva oscena del teatro dei servilli dei timi delle dante dei foschi e dei latella, ce ne fossero di foà, od anche tieri...
Ti puoi permettere, certo! Il mio commento, comunque, era molto generale e sono stato lungi dallo scendere nei particolari al fine di non dilungarmi. E' evidente che in questi versi Leopardi abbia cercato di "esteriorizzare" il suo dissidio interiore! Mette in risalto la sua incomunicabilità col mondo esterno (che poi è incomunicabilità dell'uomo novecentesco, ed in questo Leopardi fu precursore assoluto); allarga il suo stato d'angoscia e lo eleva a status quo del genere umano tutto;
sottolinea, inoltre, il rapporto uomo-natura. In questo in estrema sintesi, ma gli spunti e le chiavi di lettura di questo componimento sono molteplici. In tutto questo, cosa c'è di non filosofico? Tutto il pensiero di Giacomo Leopardi, che traspare da ogni sua opera, è pensiero filosofico. Per quanto riguarda l'immaginazione... i versi di Leopardi si distinguono per non finire mai nel nero su bianco! Vanno sempre oltre, lasciano spazio all'immaginazione del singolo lettore!
non sono d'accordo: foà lascia scorrere la metrica fondendola con un quasi dialogare che imprime ai versi la loro naturale risonanza di significati e significanti. ma i versi, foà, li fa eccome, e nona modo suo. l'attore, quando è tale, non sottolinea la metrica, la fa volare. intendiamoci: è una lettura convenzionale, ma ce ne fossero oggi di attori preparati!
@kajopetto, la mamma non ti ha insegnato la buona educazione? Non ti ha detto che insultare gratuitamente il prossimo coperti dall'anonimato è da vigliacchi? Vabbè, ho perso già abbastanza tempo con te, tieniti il tuo Foà e levati dai piedi...
ok scusa. però ribadisco: siamo nella lettura convenzionale, nella quale foà è bravissimo. e poi tu, nellarisposta in questione, scrivi che foà non segue la metrica dei poeti, ma ne segue una tutta sua. e ciò è errato. dunque al limite ti sei espressa male, ma non ti ho male interpretato. epoi gli unici ed inimitabili sono stati altri. lui si piazza bene tra i grandi comprimari del teatro del novecento. scusa però, non intendevo polemizzare. e grazie per la puntualizzazione.
beh comprendo la tua passione per foà, ma temo che non ci siano paragoni. la lectura dantis di bene, o anche i canti di lepoardi, sono inarrivabili per innovazione e per adesione al progetto poetico degli autori.
Magari questa lettura non sarà proprio uno schifo, ma è irritante, come quasi sempre capita quando le poesie le leggono i "grandi attori", così enfatici e tendenti a "recitare" i versi, invece di "leggerli" con la semplicità e la sapienza musicale dei poeti.
Che bellissimo filosofico e emozionante canto da risentire quando la vita ti addolora.
Lettura magistrale!!! Finalmente senza musica di sottofondo...
un poeta assoluto, un genio inarrivabile. e noi giovani esordienti non siamo altro che polvere di fronte a un maestro simile. complimenti alla voce di Foà.
mai sentita una lettura migliore. è semplicemente fantastica. una musica.
Interpretazione meravigliosa di un compnimento poetico meraviglioso. Che grandi anime!
io penso che sia in assoluto la più bella poesia mai scritta: è piena di filosofia, di figure retoriche e fa sì che il lettore possa sconfinare nell'immaginazione quando legge questi bellissimi versi, fa riflettere; è abbastaza lunga, ma nonostate ciò non annoia (anzi, è un piacere leggerla) ed i versi sono pure molto musicali (secondo me). Tutto questo in unico componimento: straordnario, solo la mente geniale di Leopardi poteva creare ciò!
La composizione più bella mai scritta, strappalacrime
come la legge bene! e che splendidi versi!
Questa poesia e'struggente
gli ultimi versi sono da lacrime e brividi!
Arnoldo Foa'bravissimo
Bisognerebbe davvero riascoltarle o rileggerle queste cose: è dai tempi della scuola che non la leggo e ho capito più ora (almeno del sentimento che c'è dietro) che tutte le altre volte messe assieme. E non è che fossi uno che non studiava.
Sto quasi piangendo....
"E' funesto a chi nasce il dì natale" purtroppo per noi rispecchia bene la realtà non solo ottocentesca ma anche contemporanea
È semplicemente stupendo, tutto il mio pensiero è come rapito quando affronto questo canto.
che dell'esser mio frale qualche bene o contento avrà fors'altri: a me la vita è male.
che parole...
una lettura come questa... mai sentita...
mi sono commosso non ho parole
che meraviglia!!
potere ascoltare, magari riscoprre,è stupendo.
Grazie
Stupenda.
bella voce
@barbapippo hai ragione peró questa poesia letta così aiuta l'immaginazione e avvicina l'ascoltatore alla poesia... la rende viva! Una lettura del genere non funziona con tutte le poesia, ma con questa trasmette una serie di emozioni che una lettura normale non darebbe. Ovviamente letta da Leopardi sarebbe tutta un'altra cosa, ma noi non possiamo avere questo privilegio! ;)
Bellissima interpretazione di una bellissima poesia di un grandissimo poeta...magari avrei messo altre immagini come sottofondo...per esempio un universo notturno!!!!
bellissima e profonda
semplicemente eterno
..che bella voce!!
bellissima
Bella!
giammai si deve declamare! se son canti si devono cantare (vedi carmelo bene), se son versi si devono "dire", esattamente come fa foà.
👏👏
a me gassman piace solo al cinema. in teatro era trombone. sì, preferisco foà per la sua semplicità. dico che siamo nel convenzionale perché cmq ancora sento l'attore e poco il poeta, i suoi compiacimenti accademici, la sua brava dizione, l'incedere di un italiano che esiste soltanto nei manuali degli attori appunto, ma che nessuno parla. è ovvio che di fronte al diluvio attulae, foà sembra un ottimo riparo pure a me, che non amo gli "attori". (e poi il "Canto" è musica in sé, o no?)
@therealsickguy concordo,anche la mia prof diceva(calandosi perfettamente nella parte) "a me la vita è male".lo recita a 5:39
potessero i prof. di italiano leggerla così a lezione, e non con voce atona!
E per approfondire questo video, qui tutti i testi completi di Giacomo Leopardi:
leopardi .letteraturaoperaomnia. org/
(unisci gli spazi!)
bravo giacomo uooooo yuhu
lettura convenzionale. però diciamolo: vista la deriva oscena del teatro dei servilli dei timi delle dante dei foschi e dei latella, ce ne fossero di foà, od anche tieri...
ok
su tutti svetta però, non dimentichiamolo, carmelo bene: la macchina attoriale...
Ti puoi permettere, certo! Il mio commento, comunque, era molto generale e sono stato lungi dallo scendere nei particolari al fine di non dilungarmi. E' evidente che in questi versi Leopardi abbia cercato di "esteriorizzare" il suo dissidio interiore! Mette in risalto la sua incomunicabilità col mondo esterno (che poi è incomunicabilità dell'uomo novecentesco, ed in questo Leopardi fu precursore assoluto); allarga il suo stato d'angoscia e lo eleva a status quo del genere umano tutto;
5:04 ogni terrena cosa girando senza posa
sottolinea, inoltre, il rapporto uomo-natura. In questo in estrema sintesi, ma gli spunti e le chiavi di lettura di questo componimento sono molteplici. In tutto questo, cosa c'è di non filosofico? Tutto il pensiero di Giacomo Leopardi, che traspare da ogni sua opera, è pensiero filosofico. Per quanto riguarda l'immaginazione... i versi di Leopardi si distinguono per non finire mai nel nero su bianco! Vanno sempre oltre, lasciano spazio all'immaginazione del singolo lettore!
E' tra le operette morali non è una poesia, quindi penso non si declami..
non sono d'accordo: foà lascia scorrere la metrica fondendola con un quasi dialogare che imprime ai versi la loro naturale risonanza di significati e significanti. ma i versi, foà, li fa eccome, e nona modo suo. l'attore, quando è tale, non sottolinea la metrica, la fa volare. intendiamoci: è una lettura convenzionale, ma ce ne fossero oggi di attori preparati!
@kajopetto, la mamma non ti ha insegnato la buona educazione? Non ti ha detto che insultare gratuitamente il prossimo coperti dall'anonimato è da vigliacchi? Vabbè, ho perso già abbastanza tempo con te, tieniti il tuo Foà e levati dai piedi...
ok scusa. però ribadisco: siamo nella lettura convenzionale, nella quale foà è bravissimo. e poi tu, nellarisposta in questione, scrivi che foà non segue la metrica dei poeti, ma ne segue una tutta sua. e ciò è errato. dunque al limite ti sei espressa male, ma non ti ho male interpretato. epoi gli unici ed inimitabili sono stati altri. lui si piazza bene tra i grandi comprimari del teatro del novecento. scusa però, non intendevo polemizzare. e grazie per la puntualizzazione.
beh comprendo la tua passione per foà, ma temo che non ci siano paragoni. la lectura dantis di bene, o anche i canti di lepoardi, sono inarrivabili per innovazione e per adesione al progetto poetico degli autori.
carmelo bene:attore squallido,volgare e persona disgustosa. foa':un signore.
Magari questa lettura non sarà proprio uno schifo, ma è irritante, come quasi sempre capita quando le poesie le leggono i "grandi attori", così enfatici e tendenti a "recitare" i versi, invece di "leggerli" con la semplicità e la sapienza musicale dei poeti.
Ma che schifo d'interpretazione.... dizione irreprensibile, ma che schifezza...