salve, la ringrazio per i suoi video che mi stanno aiutando a ripassare i concetti fondamentali in occasione dell'esame di Chimica Generale. Ho un quesito: l'entalpia quindi si può dire che sia nei gas che nelle soluzioni è la quantità di calore assorbito o ceduto dal sistema? Solo che nel caso dei gas, c'è da tener conto che parte di questo calore può essere utilizzato per compiere un lavoro di Volume? la ringrazio ancora
Salve, quando si parla di entalpia bisogna specificare che la pressione è costante. Per il resto ha detto bene. Mi fa piacere che i miei video le siano utili. Saluti.
Salve, vorrei porle una domanda sul primo principio della termodinamica. La formula da lei riportata calcola la variazione di energia interna come differenza tra calore e lavoro. In alcuni testi di chimica trovo la stessa formula ma con il segno positivo al posto di quello negativo ( calore più lavoro). Entrambe le relazioni sono corrette ma qual è la differenza tra le due? Grazie mille per la risposta
Salve. La formula DU=Q+L è corretta perchè per la convenzione sui segni il lavoro fatto (quindi in uscita) dal sistema è negativo. Quindi se il sistema assorbe il calore Q ed esegue, per esempio, 50 J di lavoro si ha DU=Q+(-30). Ovviamente, con la formula DU=Q-L si scrive DU=Q-30.
Salve , avrei la seguente domanda sull'entalpia: Ho letto un po' ovunque che l'entalpia ha il significato di essere "la quantità di energia che il sistema può scambiare con l'ambiente esterno". Ora, nel caso di una trasformazione isobara, essendo DH=DU=Q la cosa è piuttosto ovvia, ma come si fa a giustificare la stessa cosa anche nel caso di una qualunque altra trasformazione (ad esempio isocora o isoterma)?
Salve, l'entalpia è una funzione di stato data da H=U+PV. L'entalpia di un processo (DH=DU+P DV) è il calore scambiato tra sistema ed ambiente esterno *a pressione costante*. Se V=cost. allora il DH coincide con DU: se il sistema, ad esempio, assorbe calore questo aumenta l'energia interna del sistema e T aumenta. A T=cost., se il sistema assorbe calore questo si trasformerà in lavoro fatto dal sistema stesso.
@@CosmoxRipetizionidichimica grazie per la risposta. Credo di aver capito il mio errore. Differenziando l'entalpia ottengo DH=DU+P DV+V DP, siccome l'entalpia viene definita per una isobara si ha DH=DU +P DV. Quindi se la trasformazione è sia isocora che isobara si ha DH=DU. Spero di averci azzeccato!
@@CosmoxRipetizionidichimica anch'io sono chimico e do ripetizioni e se posso vorrei da te un consulto. Ieri sera leggendo un trafiletto dello Zemansky era scritto che il potenziale chimico di un componente di un sistema è funzione, tra le altre (T,P), della concentrazione di quel solo componente nel sistema. Non dovrebbe essere funzione anche della concentrazione di TUTTI i componenti presenti nel sistema ?
salve, la ringrazio per i suoi video che mi stanno aiutando a ripassare i concetti fondamentali in occasione dell'esame di Chimica Generale. Ho un quesito: l'entalpia quindi si può dire che sia nei gas che nelle soluzioni è la quantità di calore assorbito o ceduto dal sistema? Solo che nel caso dei gas, c'è da tener conto che parte di questo calore può essere utilizzato per compiere un lavoro di Volume? la ringrazio ancora
Salve, quando si parla di entalpia bisogna specificare che la pressione è costante. Per il resto ha detto bene. Mi fa piacere che i miei video le siano utili.
Saluti.
Salve, vorrei porle una domanda sul primo principio della termodinamica. La formula da lei riportata calcola la variazione di energia interna come differenza tra calore e lavoro. In alcuni testi di chimica trovo la stessa formula ma con il segno positivo al posto di quello negativo ( calore più lavoro). Entrambe le relazioni sono corrette ma qual è la differenza tra le due? Grazie mille per la risposta
Salve. La formula DU=Q+L è corretta perchè per la convenzione sui segni il lavoro fatto (quindi in uscita) dal sistema è negativo. Quindi se il sistema assorbe il calore Q ed esegue, per esempio, 50 J di lavoro si ha DU=Q+(-30). Ovviamente, con la formula DU=Q-L si scrive DU=Q-30.
@@CosmoxRipetizionidichimica grazie mille
Salve , avrei la seguente domanda sull'entalpia:
Ho letto un po' ovunque che l'entalpia ha il significato di essere "la quantità di energia che il sistema può scambiare con l'ambiente esterno". Ora, nel caso di una trasformazione isobara, essendo DH=DU=Q la cosa è piuttosto ovvia, ma come si fa a giustificare la stessa cosa anche nel caso di una qualunque altra trasformazione (ad esempio isocora o isoterma)?
Salve, l'entalpia è una funzione di stato data da H=U+PV. L'entalpia di un processo (DH=DU+P DV) è il calore scambiato tra sistema ed ambiente esterno *a pressione costante*.
Se V=cost. allora il DH coincide con DU: se il sistema, ad esempio, assorbe calore questo aumenta l'energia interna del sistema e T aumenta.
A T=cost., se il sistema assorbe calore questo si trasformerà in lavoro fatto dal sistema stesso.
@@CosmoxRipetizionidichimica grazie per la risposta. Credo di aver capito il mio errore. Differenziando l'entalpia ottengo DH=DU+P DV+V DP, siccome l'entalpia viene definita per una isobara si ha DH=DU +P DV. Quindi se la trasformazione è sia isocora che isobara si ha DH=DU. Spero di averci azzeccato!
L, il lavoro scambiato, non è necessariamente meccanico, perciò dopo due secondi ho cambiato canale
Come ho detto a 0:57 del video precedente considero solo il lavoro di tipo meccanico.
@@CosmoxRipetizionidichimica quand'e' così chiedo venia
@@jaxpo8044 Hai fatto bene a sottolinearlo. Ho aggiunto una nota esplicativa nella descrizione.
@@CosmoxRipetizionidichimica anch'io sono chimico e do ripetizioni e se posso vorrei da te un consulto. Ieri sera leggendo un trafiletto dello Zemansky era scritto che il potenziale chimico di un componente di un sistema è funzione, tra le altre (T,P), della concentrazione di quel solo componente nel sistema. Non dovrebbe essere funzione anche della concentrazione di TUTTI i componenti presenti nel sistema ?
@@jaxpo8044 Scusa il ritardo, il potenziale chimico è energia libera parziale molare e si riferisce ad un singolo componente.