concordo ma il principale merito di un film va sempre al regista (nello specifico: Elio Petri). Gli attori, come sosteneva Hitchcock - per quanto bravi - sono solo "carne da macello".
@@enzopaso5335 dovresti analizzare la sceneggiatura di Indagine. Ti renderesti conto di quanto, senza Volonté, quel film non sarebbe stato lo stesso. Gli attori sono carne da macello, ma Gian Maria era Dio.
Sicuramente non si riconoscerebbe in quella che è la sinistra attuale,era un uomo dotato di talento, bellezza, fascino e soprattutto grande personalità,complimenti per il video e per questo accurato ricordo dedicato a Gian Maria Volonte`. Egli resterà sempre uno dei più grandi attori mai esistiti.
Proprio poco fa, mio figlio ed io, parlavamo di lui decantandone tutte le sue qualità. Decisamente un grande attore ed anche un uomo intelligente ed onesto nel pensiero. Grazie OTV per questo bel documento ❤
Gian Maria Volonté: il più grande attore di tutti i tempi. Una volta, rifiutò circa 60 milioni degli anni Sessanta per un ruolo da protagonista che non era di suo interesse. Dio lo abbia in gloria.
Anche mio fratello l'attore svedese Lou Castel - lo buttarono fuori Italia perché 'straniero' e antifascista. Con Volonté, 'Quien Sabe'.Si vede proprio nel vostro filmato.❤
Vorrei ricordare anche un grande film di Elio Petri, tratto da un libro di Sciascia: A ciascuno il suo. Volontè è stato davvero, senza retorica e senza enfasi glorifica, il miglior attore italiano. Solo Mastroianni ha avuto le stesse qualità artistiche, pur nella totale diversità di porsi alla cinepresa. Tutti gli altri, da Tognazzi a Sordi, da Manfredi a chi volete voi....son stati tutti ottimi attori ma nessuno di questi, aveva tutte le corde recitative che aveva Volontè.
Grazie...sono così vecchia che mi sono commossa...io c'ero in quei elettrizzanti anni 70... E mipiange il ❤️ a vedere come ci siamo ridotti...( In tutto)
Bellissima rubrica e grazie per questa puntata su Volontè; anche se apprezzato e conosciuto soprattutto per ruoli drammatici per me il suo Teofilatto dei Leonzi è un vero spasso
Da ricordare anche Elio Petri, regista formatosi - come diceva lui stesso - nelle sezioni del PCI dell'epoca. Un regista di estrazione proletaria che diventa uno dei maggiori autori cinematografici italiani, studiato oggi ancor più di ieri. Consiglio a tutti di vedere il documentario a lui dedicato, "Appunti su un autore". Nella ributtante Italia barzellettiera e ferocemente classista di oggi, un regista del calibro di Petri faticherebbe non poco a trovare una distribuzione decente.
Quando si dice uno dei migliori attori di sempre, non è soltanto un modo di dire perché piace a noi, Volontè è stato realmente uno dei gli attori più grandi di sempre.
@@marcolfo100 no, in Russia la rivoluzione fu preparata durante anni, generazioni, e con il sostegno di intelligenze provenienti da diverse realtà europee; la guerra e il giusto rifiuto a morire per gli interessi dei loro oppressori furono la scintilla che diede inizio tale felice periodo storico, infangato dalla infame propaganda imperiale e colonialista anglo america della quale siamo vittime. In Italia, durante la prima guerra mondiale, il rifiuto da parte di molti coscritti a sparare ai loro fratelli austriaci fu tra le cause della ritirata di Caporetto, solo che mancò l'organizzazione rivoluzionaria che porto i sovietici a trionfare, mentre agli italiani toccò tornare al fronte più servi di prima dopo qualche fucilazione sommaria. Uccidete i nazisti e gli ufficiali, chiamate la radio al 149.2, dichiarate Volga, consegnate armi e informazioni! Massima stima e rispetto eterni al popolo sovietico che sacrificò 30 milioni dei suoi giovani per fermare l'infame invasore nazista, e noi stronzi morti di fame aggregati con l'ARMIR
@@marcolfo100 in Russia la rivoluzione fu preparata, e in parte all'estero, molti anni prima della guerra; aimé il solo sparare agli ufficiali o rifiutarsi di sparare al nemico non basta per sovvertire il potere, come successe a Caporetto ad esempio; ma ciò non toglie che sia l'unica cosa da fare per non morire in guerta per fare gli interessi dei signori delle armi e dei camerieri che sono i nostri governanti
ma anche "quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, l'uomo con la pistola è un uomo morto" ma nel "Per un pugno di dollari" finisce morto lui...
@@enzopaso5335 codesto film è una scadente parodia di un capolavoro giapponese,''la sfida del samurai'' e dice ''quando un uomo con la pistola incontra uno con la spada,quello con la spada è un uomo morto'' cosa assai più credibile perchè,per esempio,in un combattimento ravvicinato la pistola è migliore del fucile però vince quello con la spada dimostrando che l'arma da sola non ha alcun valore a prescindere da chi la usa
Bel video, appena iscritto. Adoro Gian Maria Volonté, da sempre. Petri disse che l'aveva scelto per "Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto" perché secondo lui, era l'unico in grado di interpretare un uomo con due personalità così diverse. Un altro regista, forse Rosi ma dovrei andare a riprendere l'intervista perché non sono sicuro, raccontò una volta che durante la pausa sul set di un film, un attore amico di Volonté lo salutò ma lui non lo degnò di uno sguardo. Alla fine, si scusò con l'amico dicendo che loro due nel film erano nemici, per cui lui non poteva neanche nelle pause mostrarsi affabile per non rischiare di uscire dal personaggio. Era forse i più simile a Marlon Brando tra gli attori italiani, non mi riferisco tanto al talento, che era immenso, ma alla meticolosità con cui si preparava quando affrontava un personaggio, in questo forse l'attore più vicino alle tecniche dell'Actor's studio. A proposito di questo, Thomas Miliana aveva preso parte all'Actor's Studio. Qui vorrei fare una piccolissima digressione per un aneddoto personale. 5 anni fa, partecipai ad un seminario di 3 o 4 giorni, presso una scuola di teatro, riguardante il metodo dell'Actor's studio, con un insegnante italiano che appunto insegnava all'Actor's studio negli USA. Il metodo era quello di Strasberg, poi in realtà ci sono anche le scuole che si rifanno a Stella Adler ad esempio, ce ne è uno anche a Parigi. Ad ogni modo, io lo trovo affascinante, per quanto ovviamente per quello che faccio io è sprecato, c'è da dire però che può essere anche "pericoloso", nel senso che quando si vanno a ripescare delle emozioni o dei ricordi traumatici, non tutti sono in grado di gestirli, infatti negli USA ci sono diversi attori che si rifiutano di usarlo. La cosa che mi incuriosito, invece, è che in realtà, non è propriamente una scuola di teatro, è più un laboratorio permanente, per cui, in linea del tutto teorica, chiunque potrebbe parteciparvi, ovviamente dopo un provino. Però sarebbe figo, poter entrare e magari fare, se si ha fortuna, degli esercizi o delle scene, con qualche attore famoso. Tornando al nostro. Volonté non interpretava un personaggio, lui diventava quel personaggio. Alla fine del film "Per qualche dollaro in più", quando c'è il famoso duello e interviene Clint Eastwood a dare la pistola a Lee Van Cleef, viene inquadrato da vicino Gian Maria Volonté, a cui scende una lacrima: quella lacrima e quella espressione certifica più di mille parole, la certezza dell'Indo di avere perso. Volevo concludere con alcuni stralci di un vecchio articolo della rivista Linus, del 1967, che ho trovato molto interessante e che va al di là del tema di questo video. L'articolo è scritto da Vittorio Spinazzola, che ho scoperto essere stato un critico letterario e cinematografico, morto nel 2020 e si intitola si intitola: "Film buoni, film brutti e cattivi". E' interessante secondo me, soprattutto la chiusa finale che sembra profetica, se sostituiamo forse a "Tv" i portali tipo Netflix. Provo a citare alcuni stralci. Comincia con la classifica degli incassi della stagione, penso del 1966/67, che vedeva i film: "La Bibbia, il Buono, il brutto e il cattivo, Operazione San Gennaro, Il grande colpo dei sette uomini d'oro, L'arcidiavolo, Scusi lei è favorevole o contrario, Le piacevoli notti, Le fate, i vostri mariti, La battaglia di Algeri". Poi, scrive: "Un kolossal, un superwestern, un giallo quasi umoristico, la solita serie di commedie e commediole, tutte a basso tenore satirico, affidate al prestigio di questo o quel componente del gran quartetto divistico Gassmann- Manfredi-Sordi-Tognazzi; infine, ma proprio in coda, a tenere la bandiera dell'impegno civile ecco il film di Pontecorvo. Poi, per la stagione 1965/66, la classifica vede: "Per qualche dollaro in più, Un dollaro bucato, Adios Gringo, Africa addio, L'Armata Brancaleone, Signore e signori, Sette uomini d'oro, 100.000 dollari per Ringo. Poi dice che sembrerebbe che da una parte il pubblico vuole meno impegno e i produttori sono restii a produrre film che non vendono. Ma prosegue, non dovrebbe più appassionare la questione, ma guardando solo i film di pochi anni prima, si leggono titoli come: "La dolce vita, Rocco e i suoi fratelli, Salvatore Giuliano, La grande guerra, Ape regina, Il sorpasso, Le quattro giornate di Napoli. E si chiede: ma che fine hanno fatto quegli autori? "Non risulta che facciano la fame o che scontino in galera il prezzo della loro audacia. Il punto, dice, è che oggi nel nostro cinema scarseggia la fantasia. Dice poi che il postero, per sapere qualcosa sulla spensieratezza e le inquietudini dell'Italia del 1966, farà bene a rivolgersi a Bellocchio e Pasolini, ma per avere un quadro abbastanza evidente, saranno gli western all'italiana che dovrà consultare. I suoi film come eroi picareschi e altro, sono l'espressione metaforica di umori vivi e attuali in questo nostro Paese avviato a varcare i traguardi della civiltà del benessere.". Dice poi che finito il neorealismo, si è passati a un momento di interludio che sembra non finire. E ritorna a dire che questo non significa che si debba rinunciare allo storicismo o alla realtà, solo, trovare strumenti nuovi, recuperando i valori dell'immaginazione che consentono di vivere meglio la realtà, riconoscendola e sbeffeggiandola per poi farla esplodere nelle sue contraddizioni. E poi conclude: "Sarebbe tempo di rendersi conto che senza fare appello alla fantasia diventa sempre più difficile ristabilire un dialogo serio con le platee. E lo spettacolo filmico delle platee non ne può fare a meno. Non che ci sia niente di male nel pensare di ridurre il cinema al rango di un fatto semi privato, come è di tanta parte della letteratura contemporanea. Ma in questo modo il problema si sposta, non si risolve. La televisione è lì, pronta ad offrire le sue bravi consolazioni agli spettatori che il cinema abbia sedotto e abbandonato". Un'ultima cosa: ai tempi, i film indipendenti e impegnati, vedevano come protagonista Gian Maria Volonté, oggi, ci è rimasto Mastandrea......Ciao, grazie.
allora, intanto complimenti per il chilometrico commento a fare un po di storia...riguardo al rapporto di Volonte con l attore amico ma nemico nel personaggio del film , credo ti riferissi a Porte aperte di Gianni Amelio in cui il nemico era Ennio fantastichini, alla fine del film Volonte invito Fantastichini a cena e gli spiego che durante le riprese del film non potevano essere amici. Riguardo alla recitazione di Volonte, giustamente dici che lui non interpretava il personaggio ma diventava il personaggio, questo modo di recitare richiama a me come uomo che danza da tanti anni, la danza giapponese butoh del grande Kazuo Ohno in cui avviene la metamorfosi, rispetto al mimo in cui ad esempio l artista imita, si comporta come un animale, che so un gatto, nel butoh il danzatore diventa un gatto. Sull actor studio ricordo che Marlon Brando parlava male di Lee Strasberg, non ricordo il motivo preciso ma il suo riferimento assoluto e da cui aveva appreso il meglio della sua arte, era Stella Adler. Comunque grazie per il tuo grande interesse nei confronti di Volonte che non ha niente da invidiare al monumento Brando.
@@manricofiorentini4957 ciao. Grazie della risposta. E grazie per la pazienza di aver letto, scrivo troppo. È che quando qualcosa mi appassiona, mi faccio prendere la mano. Faccio teatro, amatoriale non professionale, da 30 anni e sono appassionato di quel mondo. Molto interessante il riferimento al mimo. Si, Strasberg ebbe rapporti difficili con alcuni attori. 4 anni fa avevo partecipato a un seminario di 3 giorni con un insegnante che lavorava all'Actor's studio e ci ha spiegato i rudimenti del metodo. Come metodo mi piace molto anche se ovviamente per il mio livello è sprecato, ci spiegava perô che molti non lo amano, anzi, perché è troppo invasivo e va a pescare anche cose che uno vorrebbe non ricordare. Facendo un esempio stupido, se io devo fare un personaggio allegro, pescherò dalla mia memoria situazioni allegre, mentre se devo fare Medea, ovviamente si spera che nessuno abbia ucciso dei figli, per cui si vanno a pescare delle esperienze molto forti che possano essere paragonabili per intensitá a quelle. E non tutti hanno voglia di farlo. Stella Adler in effetti aveva sviluppato un metodo diverso da Strasberg. Ci diceva che proprio per questo, se ci si lascia andare, è un metodo che davvero fa immedesimare in tutto e per tutto l'attore: il problema, oltre a quello che dicevo, è che se l'attore ha qualcosa che lo distrae, tipo una preoccupazione, non avendo una maschera che lo protegge, rischia di non essere piu credibile. In questo senso, un metodo come quello di Brecht, dove l'attore sovrappone la maschera del personaggio a se stesso, è meno efficace nella resa ma mette al riparo da qualsiasi accidente possa capitare perché tanto hai la maschera che ti protegge. Infine ci raccontó che chiunque puô partecipare all'Actor's studio perché è di fatto un laboratorio, il problema è bisogna essere fluente nell'inglese e passare il provino, oltre al fatto che dall'Italia bisogna pagare il soggiorno. Peró sarebbe bellissimo anche perché teoricamente, se si è fortunati, si puó avere la possibilitá di fare esercizi e preparare delle scenette, con degli attori famosi: per dire, magari uno viene ammesso e si trova a fare una scena insieme a Joaquin Phoenix! 😀 ciao, grazie.
Volonté un gigante, capace di parlare vari dialetti, settentrionali e meridionali, inoltre in grado di entrare nella parte come nessun altro. Ricordo la sua interpretazione di Lulu', operaio cottimista sempre a discorrere di calcio e fi*a, rigorosamente in dialetto. L'ambiente classico della fabbrica ricostruito alla perfezione. Lo dico io che in fabbrica ci sono cresciuto.
Beh quando si parla di Gian Maria Volonté non è un "desaparecido". Chi comprende di cinema e arte non lo dimentica. MAI. Grazie comunque del vostro "speciale".
@@federicogreco ''libero'' è la parola giusta,''comunista''va inteso in senso lato non ''membro del P.C.I.'',GMV era un personaggio troppo spigoloso per entrare in qualsivoglia stampo
Le sue rubriche sono assolutamente fantastiche. Ne vorrei seguire due al giorno. Mio figlio studia regia ed anche lui è entusiasta di queste sue "piccole perle".
Aveva lavorato anche in RAI notabile la sua partecipazione da protagonista insieme a Gino Cervi in un episodio di Maigret, se non l'avete visto lo trovate su YT
Alcuni film di Volontè sono impressionanti per il carattere precorritore: penso a "Sbatti un mostro in prima pagina" o a "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" ( per il caso Mostro di Firenze ) o ancora "Todo Modo" per il rapimento Moro
Era saltato dal fascismo di destra al fascismo di sinistra per lavorare. Un grandissimo attore, sguardo magnetico e profondo, presenza scenica, poliedrico, affascinante. Uno dei più grandi attori italiani del dopoguerra, mai abbastanza celebrato, come meriterebbe.
Il fascismo "di destra", lo aveva snobbato fin da piccolo, fino a disertare le manifestazioni da balilla per giocare a pallone per strada. Ti consiglio di rivedere e riascoltare il video, sforzandoti di capirci qualcosa. Invece il "fascismo" di sinistra, ossimoro concepibile solo nelle menti stonewashed, lo appassionò genuinamente, tant'è vero che, oltre a quanto faceva "per lavorare", come malignamente si potrebbe insinuare, lo ha visto spesso e volentieri fare anonimamente attivismo del tutto disinteressato.
Interpretò Aldo Moro anche in Todo Modo dandone un'interpretazione satirico-grottesca, infatti il film fu bloccato a causa del quasi contemporaneo sequestro Moro
Leggete l'intervista a Carla Gravina sul grande attore e il vostro giudizio sull'uomo Volontè cambierà, sempre che non mettiate l'ideologia davanti alla realtà.
@@federicogreco Gian Maria mi ha fatto patire le pene dell’inferno, mi ha tradita, mi ha mentito, si è comportato malissimo..............«Che non fosse fedele lo sapevo, ma una sera l’ho beccato che si sbaciucchiava con l’attrice Mirelle Darc. Mi aveva detto che usciva per andare al sindacato… L’ho mollato, lui non l’ha mandata giù. Quando gli ho chiesto di aiutarmi a mantenere nostra figlia, che aveva solo 6 anni, mi ha risposto con una sola parola: no. Il compagno Volonté… Potevo rovinargli la vita. Mi sono detta, ce la farò da sola. È stata dura, sono arrivata a impegnare i gioiellini che avevo.
Ci sono molti uomini che non considerano Muhammad Alì il più grande pugile di tutti i tempi e un grande politico rivoluzionario, per via della sua incoerenza nel considerare i sentimenti e per come trattava le donne. Si può dire lo stesso di GMV senza scadere nel gossip?
No, non lo si può dire. Si tratta di gossip e nient'altro. Dovremmo considerare mediocri anche Chaplin, Brando, Pasolini e altri grandi "big" solo per il loro carattere o la loro vita privata?
Come si può non adorare un mostro sacro del cinema, un gigante del settore, IL gigante? Per me il migliore attore di sempre.
Grazie per aver ricordato Volontè.
Un professionista eccellente ,un uomo di grande valore
"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" è qualcosa di incommensurabile e assolutamente attuale.
concordo ma il principale merito di un film va sempre al regista (nello specifico: Elio Petri).
Gli attori, come sosteneva Hitchcock - per quanto bravi - sono solo "carne da macello".
@@enzopaso5335 dovresti analizzare la sceneggiatura di Indagine. Ti renderesti conto di quanto, senza Volonté, quel film non sarebbe stato lo stesso. Gli attori sono carne da macello, ma Gian Maria era Dio.
Parlo un po da fan ma davvero lo adoravo . L'ho rivisto in questi giorni in sbatti il mostro in prima pagina. Un gigante!
@fabiofranceschini3037 Nella prima scena c'è La Russa: da non credere dove sta oggi nel 2024.
Sicuramente non si riconoscerebbe in quella che è la sinistra attuale,era un uomo dotato di talento, bellezza, fascino e soprattutto grande personalità,complimenti per il video e per questo accurato ricordo dedicato a Gian Maria Volonte`. Egli resterà sempre uno dei più grandi attori mai esistiti.
Perché, c'è qualcuno che ancora si riconosce in questa sinistra?
@@liviosimoneramassoi padroni
Vero, ma proprio per questo sarebbe in prima linea a sinistra.
Non importan riconoscersi in questa sinistra. L'importante è essere di sinistra.
@@riccardorobiglio535 e infatti chi è di sinistra non va a votare. E tenderei manco a biasimarli troppo.
Attore straordinario, poteva interpretare qualsiasi personaggio, sempre credibile anche quando cambiava l'accento, non ci sono più attori cosi
Proprio poco fa, mio figlio ed io, parlavamo di lui decantandone tutte le sue qualità.
Decisamente un grande attore ed anche un uomo intelligente ed onesto nel pensiero.
Grazie OTV per questo bel documento ❤
É il Lawrence Olivier inglese e il Marlon Brando americano.❤
Gian Maria Volonté: il più grande attore di tutti i tempi. Una volta, rifiutò circa 60 milioni degli anni Sessanta per un ruolo da protagonista che non era di suo interesse. Dio lo abbia in gloria.
@@vivianadellerose3880 Mi pare che il film in questione fosse "Metti una sera a cena" di Patroni Griffi 👍
voleva lasciassi marito non ho avuto voraggio antonella rc
Anche mio fratello l'attore svedese Lou Castel - lo buttarono fuori Italia perché 'straniero' e antifascista.
Con Volonté, 'Quien Sabe'.Si vede proprio nel vostro filmato.❤
VOLONTÉ...un mistero di grandezza e di talento come nessuno
Senza dubbio uno dei piu grandi dell intera storia cinematografica.
Una dozzina di grandissimi film.
Aggiungo Cristo si é fermato ad Eboli.
Ecco, appunto. Si è fermato e non è più ripartito, con buona pace di chi pensa che l'Italia sia tutta uguale.
@@arcana4956 vero, non è mai andato più a nord di Eboli.
Grazie mille sempre ottimo lavoro grazie
Vorrei ricordare anche un grande film di Elio Petri, tratto da un libro di Sciascia: A ciascuno il suo. Volontè è stato davvero, senza retorica e senza enfasi glorifica, il miglior attore italiano. Solo Mastroianni ha avuto le stesse qualità artistiche, pur nella totale diversità di porsi alla cinepresa. Tutti gli altri, da Tognazzi a Sordi, da Manfredi a chi volete voi....son stati tutti ottimi attori ma nessuno di questi, aveva tutte le corde recitative che aveva Volontè.
Grazie di aver parlato di grande attore, unico, immenso e inarrivabile
Per me, da sempre, il mio attore preferito
Grazie.
Fantastico
Grazie...sono così vecchia che mi sono commossa...io c'ero in quei elettrizzanti anni 70... E mipiange il ❤️ a vedere come ci siamo ridotti...( In tutto)
😘🙋♂️☮️🏵️🧘♂️!
Attore indimenticabile.
Porte aperte!!!👏
Grazie per questi bellissimi approfondimenti
grazie!!
Bellissima rubrica e grazie per questa puntata su Volontè; anche se apprezzato e conosciuto soprattutto per ruoli drammatici per me il suo Teofilatto dei Leonzi è un vero spasso
il che dimostra che era un attore completo,sapeva fare anche parti comiche....
Da ricordare anche Elio Petri, regista formatosi - come diceva lui stesso - nelle sezioni del PCI dell'epoca. Un regista di estrazione proletaria che diventa uno dei maggiori autori cinematografici italiani, studiato oggi ancor più di ieri. Consiglio a tutti di vedere il documentario a lui dedicato, "Appunti su un autore". Nella ributtante Italia barzellettiera e ferocemente classista di oggi, un regista del calibro di Petri faticherebbe non poco a trovare una distribuzione decente.
Presto gli dedicheremo una puntata
Gian Maria Volonte'. Così grande che con la sua presenza rende ancora oggi attuali quei film di trenta quaranta cinquanta anni fa. 🤔🤔🤔🤔🌹🌹🌹🌹
Quando si dice uno dei migliori attori di sempre, non è soltanto un modo di dire perché piace a noi, Volontè è stato realmente uno dei gli attori più grandi di sempre.
"Il nemico non è davanti, ma dietro di voi, sparate agli ufficiali!"
in Russia lo fecero e tutti sappiamo come è andata.......
@@marcolfo100 no, in Russia la rivoluzione fu preparata durante anni, generazioni, e con il sostegno di intelligenze provenienti da diverse realtà europee; la guerra e il giusto rifiuto a morire per gli interessi dei loro oppressori furono la scintilla che diede inizio tale felice periodo storico, infangato dalla infame propaganda imperiale e colonialista anglo america della quale siamo vittime. In Italia, durante la prima guerra mondiale, il rifiuto da parte di molti coscritti a sparare ai loro fratelli austriaci fu tra le cause della ritirata di Caporetto, solo che mancò l'organizzazione rivoluzionaria che porto i sovietici a trionfare, mentre agli italiani toccò tornare al fronte più servi di prima dopo qualche fucilazione sommaria. Uccidete i nazisti e gli ufficiali, chiamate la radio al 149.2, dichiarate Volga, consegnate armi e informazioni! Massima stima e rispetto eterni al popolo sovietico che sacrificò 30 milioni dei suoi giovani per fermare l'infame invasore nazista, e noi stronzi morti di fame aggregati con l'ARMIR
@@marcolfo100 in Russia la rivoluzione fu preparata, e in parte all'estero, molti anni prima della guerra; aimé il solo sparare agli ufficiali o rifiutarsi di sparare al nemico non basta per sovvertire il potere, come successe a Caporetto ad esempio; ma ciò non toglie che sia l'unica cosa da fare per non morire in guerta per fare gli interessi dei signori delle armi e dei camerieri che sono i nostri governanti
ma anche "quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, l'uomo con la pistola è un uomo morto" ma nel "Per un pugno di dollari" finisce morto lui...
@@enzopaso5335 codesto film è una scadente parodia di un capolavoro giapponese,''la sfida del samurai'' e dice ''quando un uomo con la pistola incontra uno con la spada,quello con la spada è un uomo morto''
cosa assai più credibile perchè,per esempio,in un combattimento ravvicinato la pistola è migliore del fucile
però vince quello con la spada dimostrando che l'arma da sola non ha alcun valore a prescindere da chi la usa
Bravo!!❤
Gian Maria Volonté diceva: “Tu pensa a dove vuoi mettere la cinepresa, al personaggio ci penso io.” ...ed era subito un successo!
Thanks
Forte carattere, Grande attore .
Volonté, un grandissimo insostituibile.
p.s. ho fatto menzione a Milian prima ancora che vedessi il video. Potenza del cinema
❤
Ottolinamente Grazie
Complimenti👍
Ricostruzione
impeccabile👏👏👏
Bella la frase finale sulla fine pietosa della sinistra.
Grande
Volonté cioè il mestiere dell' attore!!!
Bel video, appena iscritto. Adoro Gian Maria Volonté, da sempre. Petri disse che l'aveva scelto per "Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto" perché secondo lui, era l'unico in grado di interpretare un uomo con due personalità così diverse. Un altro regista, forse Rosi ma dovrei andare a riprendere l'intervista perché non sono sicuro, raccontò una volta che durante la pausa sul set di un film, un attore amico di Volonté lo salutò ma lui non lo degnò di uno sguardo. Alla fine, si scusò con l'amico dicendo che loro due nel film erano nemici, per cui lui non poteva neanche nelle pause mostrarsi affabile per non rischiare di uscire dal personaggio. Era forse i più simile a Marlon Brando tra gli attori italiani, non mi riferisco tanto al talento, che era immenso, ma alla meticolosità con cui si preparava quando affrontava un personaggio, in questo forse l'attore più vicino alle tecniche dell'Actor's studio. A proposito di questo, Thomas Miliana aveva preso parte all'Actor's Studio. Qui vorrei fare una piccolissima digressione per un aneddoto personale. 5 anni fa, partecipai ad un seminario di 3 o 4 giorni, presso una scuola di teatro, riguardante il metodo dell'Actor's studio, con un insegnante italiano che appunto insegnava all'Actor's studio negli USA. Il metodo era quello di Strasberg, poi in realtà ci sono anche le scuole che si rifanno a Stella Adler ad esempio, ce ne è uno anche a Parigi. Ad ogni modo, io lo trovo affascinante, per quanto ovviamente per quello che faccio io è sprecato, c'è da dire però che può essere anche "pericoloso", nel senso che quando si vanno a ripescare delle emozioni o dei ricordi traumatici, non tutti sono in grado di gestirli, infatti negli USA ci sono diversi attori che si rifiutano di usarlo. La cosa che mi incuriosito, invece, è che in realtà, non è propriamente una scuola di teatro, è più un laboratorio permanente, per cui, in linea del tutto teorica, chiunque potrebbe parteciparvi, ovviamente dopo un provino. Però sarebbe figo, poter entrare e magari fare, se si ha fortuna, degli esercizi o delle scene, con qualche attore famoso. Tornando al nostro. Volonté non interpretava un personaggio, lui diventava quel personaggio. Alla fine del film "Per qualche dollaro in più", quando c'è il famoso duello e interviene Clint Eastwood a dare la pistola a Lee Van Cleef, viene inquadrato da vicino Gian Maria Volonté, a cui scende una lacrima: quella lacrima e quella espressione certifica più di mille parole, la certezza dell'Indo di avere perso. Volevo concludere con alcuni stralci di un vecchio articolo della rivista Linus, del 1967, che ho trovato molto interessante e che va al di là del tema di questo video. L'articolo è scritto da Vittorio Spinazzola, che ho scoperto essere stato un critico letterario e cinematografico, morto nel 2020 e si intitola si intitola: "Film buoni, film brutti e cattivi". E' interessante secondo me, soprattutto la chiusa finale che sembra profetica, se sostituiamo forse a "Tv" i portali tipo Netflix. Provo a citare alcuni stralci. Comincia con la classifica degli incassi della stagione, penso del 1966/67, che vedeva i film: "La Bibbia, il Buono, il brutto e il cattivo, Operazione San Gennaro, Il grande colpo dei sette uomini d'oro, L'arcidiavolo, Scusi lei è favorevole o contrario, Le piacevoli notti, Le fate, i vostri mariti, La battaglia di Algeri". Poi, scrive: "Un kolossal, un superwestern, un giallo quasi umoristico, la solita serie di commedie e commediole, tutte a basso tenore satirico, affidate al prestigio di questo o quel componente del gran quartetto divistico Gassmann- Manfredi-Sordi-Tognazzi; infine, ma proprio in coda, a tenere la bandiera dell'impegno civile ecco il film di Pontecorvo. Poi, per la stagione 1965/66, la classifica vede: "Per qualche dollaro in più, Un dollaro bucato, Adios Gringo, Africa addio, L'Armata Brancaleone, Signore e signori, Sette uomini d'oro, 100.000 dollari per Ringo. Poi dice che sembrerebbe che da una parte il pubblico vuole meno impegno e i produttori sono restii a produrre film che non vendono. Ma prosegue, non dovrebbe più appassionare la questione, ma guardando solo i film di pochi anni prima, si leggono titoli come: "La dolce vita, Rocco e i suoi fratelli, Salvatore Giuliano, La grande guerra, Ape regina, Il sorpasso, Le quattro giornate di Napoli. E si chiede: ma che fine hanno fatto quegli autori? "Non risulta che facciano la fame o che scontino in galera il prezzo della loro audacia. Il punto, dice, è che oggi nel nostro cinema scarseggia la fantasia. Dice poi che il postero, per sapere qualcosa sulla spensieratezza e le inquietudini dell'Italia del 1966, farà bene a rivolgersi a Bellocchio e Pasolini, ma per avere un quadro abbastanza evidente, saranno gli western all'italiana che dovrà consultare. I suoi film come eroi picareschi e altro, sono l'espressione metaforica di umori vivi e attuali in questo nostro Paese avviato a varcare i traguardi della civiltà del benessere.". Dice poi che finito il neorealismo, si è passati a un momento di interludio che sembra non finire. E ritorna a dire che questo non significa che si debba rinunciare allo storicismo o alla realtà, solo, trovare strumenti nuovi, recuperando i valori dell'immaginazione che consentono di vivere meglio la realtà, riconoscendola e sbeffeggiandola per poi farla esplodere nelle sue contraddizioni. E poi conclude: "Sarebbe tempo di rendersi conto che senza fare appello alla fantasia diventa sempre più difficile ristabilire un dialogo serio con le platee. E lo spettacolo filmico delle platee non ne può fare a meno. Non che ci sia niente di male nel pensare di ridurre il cinema al rango di un fatto semi privato, come è di tanta parte della letteratura contemporanea. Ma in questo modo il problema si sposta, non si risolve. La televisione è lì, pronta ad offrire le sue bravi consolazioni agli spettatori che il cinema abbia sedotto e abbandonato". Un'ultima cosa: ai tempi, i film indipendenti e impegnati, vedevano come protagonista Gian Maria Volonté, oggi, ci è rimasto Mastandrea......Ciao, grazie.
allora, intanto complimenti per il chilometrico commento a fare un po di storia...riguardo al rapporto di Volonte con l attore amico ma nemico nel personaggio del film , credo ti riferissi a Porte aperte di Gianni Amelio in cui il nemico era Ennio fantastichini, alla fine del film Volonte invito Fantastichini a cena e gli spiego che durante le riprese del film non potevano essere amici. Riguardo alla recitazione di Volonte, giustamente dici che lui non interpretava il personaggio ma diventava il personaggio, questo modo di recitare richiama a me come uomo che danza da tanti anni, la danza giapponese butoh del grande Kazuo Ohno in cui avviene la metamorfosi, rispetto al mimo in cui ad esempio l artista imita, si comporta come un animale, che so un gatto, nel butoh il danzatore diventa un gatto. Sull actor studio ricordo che Marlon Brando parlava male di Lee Strasberg, non ricordo il motivo preciso ma il suo riferimento assoluto e da cui aveva appreso il meglio della sua arte, era Stella Adler. Comunque grazie per il tuo grande interesse nei confronti di Volonte che non ha niente da invidiare al monumento Brando.
@@manricofiorentini4957 ciao. Grazie della risposta. E grazie per la pazienza di aver letto, scrivo troppo. È che quando qualcosa mi appassiona, mi faccio prendere la mano. Faccio teatro, amatoriale non professionale, da 30 anni e sono appassionato di quel mondo. Molto interessante il riferimento al mimo. Si, Strasberg ebbe rapporti difficili con alcuni attori. 4 anni fa avevo partecipato a un seminario di 3 giorni con un insegnante che lavorava all'Actor's studio e ci ha spiegato i rudimenti del metodo. Come metodo mi piace molto anche se ovviamente per il mio livello è sprecato, ci spiegava perô che molti non lo amano, anzi, perché è troppo invasivo e va a pescare anche cose che uno vorrebbe non ricordare. Facendo un esempio stupido, se io devo fare un personaggio allegro, pescherò dalla mia memoria situazioni allegre, mentre se devo fare Medea, ovviamente si spera che nessuno abbia ucciso dei figli, per cui si vanno a pescare delle esperienze molto forti che possano essere paragonabili per intensitá a quelle. E non tutti hanno voglia di farlo. Stella Adler in effetti aveva sviluppato un metodo diverso da Strasberg. Ci diceva che proprio per questo, se ci si lascia andare, è un metodo che davvero fa immedesimare in tutto e per tutto l'attore: il problema, oltre a quello che dicevo, è che se l'attore ha qualcosa che lo distrae, tipo una preoccupazione, non avendo una maschera che lo protegge, rischia di non essere piu credibile. In questo senso, un metodo come quello di Brecht, dove l'attore sovrappone la maschera del personaggio a se stesso, è meno efficace nella resa ma mette al riparo da qualsiasi accidente possa capitare perché tanto hai la maschera che ti protegge. Infine ci raccontó che chiunque puô partecipare all'Actor's studio perché è di fatto un laboratorio, il problema è bisogna essere fluente nell'inglese e passare il provino, oltre al fatto che dall'Italia bisogna pagare il soggiorno. Peró sarebbe bellissimo anche perché teoricamente, se si è fortunati, si puó avere la possibilitá di fare esercizi e preparare delle scenette, con degli attori famosi: per dire, magari uno viene ammesso e si trova a fare una scena insieme a Joaquin Phoenix! 😀 ciao, grazie.
Grazie Federico 👏❤
Volonté un gigante, capace di parlare vari dialetti, settentrionali e meridionali, inoltre in grado di entrare nella parte come nessun altro.
Ricordo la sua interpretazione di Lulu', operaio cottimista sempre a discorrere di calcio e fi*a, rigorosamente in dialetto. L'ambiente classico della fabbrica ricostruito alla perfezione. Lo dico io che in fabbrica ci sono cresciuto.
Concordo con Sacco e Vanzetti intensa interpretazione Unico
Mi spiace che non sia più con noi, un grande uomo...
Beh quando si parla di Gian Maria Volonté non è un "desaparecido". Chi comprende di cinema e arte non lo dimentica. MAI. Grazie comunque del vostro "speciale".
Il mainstream l'ha praticamente dimenticato. Ma soprattutto ha dimenticato quanto fosse libero, diversamente dagli attori di oggi.
@@federicogreco ''libero'' è la parola giusta,''comunista''va inteso in senso lato non ''membro del P.C.I.'',GMV era un personaggio troppo spigoloso per entrare in qualsivoglia stampo
@@marcolfo100 vero
Questa “rubrica” è eccezionale! (proprio nel senso che è un’eccezione)
Vero cibo per la mente
Le sue rubriche sono assolutamente fantastiche. Ne vorrei seguire due al giorno.
Mio figlio studia regia ed anche lui è entusiasta di queste sue "piccole perle".
Aveva lavorato anche in RAI notabile la sua partecipazione da protagonista insieme a Gino Cervi in un episodio di Maigret, se non l'avete visto lo trovate su YT
Una vita in gioco
Un grandissimo attore non apprezzato quanto avrebbe meritato...
Un suo film stupendo che mi ricordo è " sacco e Vanzetti"
La tua rubrica mi piace molto Federico...e ti ringrazio soprattutto oggi per aver parlato di un grande, indimenticabile "uomo contro"
Bellissima rubrica.
Spero che OTV ne faccia una anche sulla musica alternativa (anche attuale) e magari pure sull'arte figurativa.
dedicherai anche una 'monografia' a Tomas Milian? A proposito di testardi e indipendenti
Gian Maria… anni 70, Lo avrei visto bene ,interpretare Paul nel cappotto di cammello, in L’ ultimo tango a Parigi di Bertolucci
Che fenomeno
Il più grande attore italiano senza ombra di dubbio.
Non esagerare, dài
@@giorgioditizio6293 forse avrei dovuto dire “secondo me”.
È una ipotesi molto seria
@@EttorealbertoGelli-vr6sz e’ il mio preferito. Un po’ come la musica. C’è chi adora le Spice girls e chi preferisce i Pink Floyd
Questa rubrica con il suo presentatore ,è un gioiellino
Complimenti!
Abbiamo avuto questo splendido attore : Gian Maria VOLONTE' signore e signori!
La classe non è acqua ad Holliwood avranno più denari ma in quanto a film non ci legano neppure le scarpe
Ho imparato ad apprezzarlo negli ultimi anni . Vedendo alcuni suoi film su youtube
E stato un grande attore.
Unico vero grande attore
Era famosa la sua casa a Velletri dove fu svolto anche il suo funerale, cittadina dove tra l'altro vivevano Tognazzi e Gassman.
Certo per uno che è partito dicendo " devo essere di sinistra per poter fare teatro" a diventare di sinistra totale...
Alcuni film di Volontè sono impressionanti per il carattere precorritore: penso a "Sbatti un mostro in prima pagina" o a "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" ( per il caso Mostro di Firenze ) o ancora "Todo Modo" per il rapimento Moro
mi ha fatto la corte incontrato un comizio avevo 18 anni ci siamo amati sino alla sua morte ci dividevano 35 anni grande amore
Hai dimenticato Una storia semplice tratto dal romanzo di Sciascia: bellissimo. No no, scusa lo hai scritto, ero arrivato a 3/4. Bravissimo
Ne parlo a 09.50
A breve ci sarà una puntata sul regista di Una storia semplice, Emidio Greco. Un gigante.
@@federicogreco Grazie
Mi sono iscritto, apprezzo il video per la descrizione che e' stata data di uno dei migliori attori italiani.
Ovvove!!! 🤣
Al cuore Ramon al cuoree
Un fuoriclasse vero .
Peccato che Pasolini non lo abbia mai scritturato per una parte… probabilmente se avesse avuto piu’ tempo da vivere ..chissa’.
COMPLIMENTI, RUBRICA DA PREMIO
Ricordo che Maurizio Crozza ha studiato con Volonté, ma non tutte le ciambelle....
Grande Federico!
Tra le altre tante mi permetto di citare la grandissima collaborazione con Jean-Pierre Melville ne I senza nome (Le cercle rouge), 1970
Per non parlare di Banditi a Milano di Lizzani
@@arthurwilson2112 Mi trovi assolutamente d'accordo!
Applasi
ci sia
Era saltato dal fascismo di destra al fascismo di sinistra per lavorare.
Un grandissimo attore, sguardo magnetico e profondo, presenza scenica, poliedrico, affascinante. Uno dei più grandi attori italiani del dopoguerra, mai abbastanza celebrato, come meriterebbe.
Me lo spieghi cosa e' il " fascismo di sinistra?"
Il fascismo "di destra", lo aveva snobbato fin da piccolo, fino a disertare le manifestazioni da balilla per giocare a pallone per strada. Ti consiglio di rivedere e riascoltare il video, sforzandoti di capirci qualcosa.
Invece il "fascismo" di sinistra, ossimoro concepibile solo nelle menti stonewashed, lo appassionò genuinamente, tant'è vero che, oltre a quanto faceva "per lavorare", come malignamente si potrebbe insinuare, lo ha visto spesso e volentieri fare anonimamente attivismo del tutto disinteressato.
@@pietroborrelli5855ha sparato una cazzata senza saperlo!
@@pietroborrelli5855forse è la classica corbelleria dei populisti di destra.
Interpretò Aldo Moro anche in Todo Modo dandone un'interpretazione satirico-grottesca, infatti il film fu bloccato a causa del quasi contemporaneo sequestro Moro
Teofilatto a Brancaleone: ti vedo e ti piango
Certo che non sarebbe d'accordo con il partito di oggi lui è stato il più Grande attore
Leggete l'intervista a Carla Gravina sul grande attore e il vostro giudizio sull'uomo Volontè cambierà, sempre che non mettiate l'ideologia davanti alla realtà.
Cioè? Puoi spiegare?
@@federicogreco Gian Maria mi ha fatto patire le pene dell’inferno, mi ha tradita, mi ha mentito, si è comportato malissimo..............«Che non fosse fedele lo sapevo, ma una sera l’ho beccato che si sbaciucchiava con l’attrice Mirelle Darc. Mi aveva detto che usciva per andare al sindacato… L’ho mollato, lui non l’ha mandata giù. Quando gli ho chiesto di aiutarmi a mantenere nostra figlia, che aveva solo 6 anni, mi ha risposto con una sola parola: no. Il compagno Volonté… Potevo rovinargli la vita. Mi sono detta, ce la farò da sola. È stata dura, sono arrivata a impegnare i gioiellini che avevo.
Si sta parlando dell'artista, non dell'uomo. Scadiamo nella denigrazione populista?
Ci sono molti uomini che non considerano Muhammad Alì il più grande pugile di tutti i tempi e un grande politico rivoluzionario, per via della sua incoerenza nel considerare i sentimenti e per come trattava le donne.
Si può dire lo stesso di GMV senza scadere nel gossip?
No, non lo si può dire. Si tratta di gossip e nient'altro. Dovremmo considerare mediocri anche Chaplin, Brando, Pasolini e altri grandi "big" solo per il loro carattere o la loro vita privata?
Sempre troppo sopra le righe
Immagino che lei sia un critico cinematografico.
Non mi è mai piaciuto, non l'ho mai potuto sopportare
Torna a guardare Lino Banfi allora.
Potrebbe sempre apprezzare i "cinepanettoni"...
grande coraggioso vero umano canale
Bravo, certo, ma presuntuoso come tutti i comunisti.
Ovviamente i fascisti non sono né presuntuosi né cialtroni.
@fabiobisoglio5667 mai come i sinistri.
voi di ottolina siete tutto il bene
Tragiche ma sacrosante le parole finali
Se non sbaglio interpretò anche Cristo si è fermato a Eboli.
Non e' che lui abbia detto no a Fellini e Coppola. E' che loro non l'hanno mai pensato
E allora ?