La Calabria antica tra archeologia, tradizione e identità culturale - F. Mollo

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  • เผยแพร่เมื่อ 9 ก.ย. 2024
  • Abstract
    La Calabria, terra aspra, varia e multiforme, posta al centro del Mediterraneo, caratterizzata da diversità strutturali e culturali, è frequentata sin dalla Preistoria e della Protostoria. Dall’VIII sec. a.C. riconosciamo l’arrivo dei Greci e le loro relazioni con gli Indigeni, gli Enotri; in epoca ellenistica si osserva la discesa delle popolazioni italiche dei Lucani e dei Brettii ed infine la presenza dei Romani sino alla fase tardo-antica ed all’altomedioevo. Utilizzando le fonti letterarie e la documentazione archeologica, si ricostruiscono le vicende storiche del popolamento antropico della Brettìa-Bruzio, i principali contesti archeologici della regione. La cultura materiale e le produzioni testimoniano l’identità culturale della Calabria antica e la capacità produttiva di una regione che ha avuto in passato una marcata centralità nel Mediterraneo.
    Fabrizio Mollo è attualmente Professore Associato ed insegna Topografia Antica e Archeologia delle Province Romane presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Autore di circa 140 pubblicazioni scientifiche; svolge negli anni attività di ricerca in Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, a Malta, Grecia, dove è componente dal 2014 della Missione Archeologica Italiana presso Skotoussa, in Tessaglia. Ha curato la realizzazione di diversi Musei in Calabria (Blanda-Tortora, Temesa-Serra Aiello, Cirella di Diamante, Il Museo dei Brettii e del Mare di Cetraro). Tra i suoi lavori Ai confini della Brettìa (2003), e la Guida Archeologica della Calabria Antica (2018). Ha appena dato alle stampe Uomini e merci tra Sicilia e Bruzio (2020).
    Francesco Lacava è professore Associato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Sapienza, docente dei corsi di Elettromagnetismo e di Detectors for Particle Physics.
    Ha svolto la sua attività di ricerca prevalentemente al CERN partecipando all’esperimento CERN-UA1, che ha scoperto i bosoni intermedi W e Z nel 1983, e all’esperimento ATLAS al LHC, che ha osservato il bosone di Higgs nel 2012.

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