Giorno del Ricordo - In Memoria delle Vittime delle Foibe

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  • เผยแพร่เมื่อ 5 ต.ค. 2024
  • Nel Giorno del Ricordo, istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, il Comune di Messina ha prodotto questo video con l’obiettivo di proporre una riflessione su una drammatica pagina di storia del nostro Paese ancora poco nota.
    Con particolare riferimento ai giovani e agli alunni delle scuole gli Assessori enzo Cariso e Laura Tringali dichiarano congiuntamente l’estrema necessità di lottare contro l’indifferenza e il disinteresse, che spesso si nutrono della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi.
    La Cultura è CONOSCENZA e conoscere significa comprendere il valore di fatti e cose. Significa riscoprire pagine di storia dimenticate o opportunamente occultate restituendo ad esse la corretta chiave di lettura educativa a monito di ogni negazionismo o di interpretazioni distorte e decontestualizzate.
    Il video ricco di testimonianze di esuli e filmati storici è stato realizzato grazie alla collaborazione di Romano Bosich, Maria Cacciola, Andrea Parisi e all’attore Andrea Vasone.

ความคิดเห็น • 12

  • @stefaniarasa8888
    @stefaniarasa8888 3 ปีที่แล้ว +1

    Se la memoria non si incarna diventa solo un pallido ricordo. Grazie Romano e grazie a tutti gli altri.

  • @AZara-lr7xw
    @AZara-lr7xw 3 ปีที่แล้ว +1

    Una triste storia italiana.... Spero solo che ad oggi chi ha vissuto quei momenti terribili possa aver " dimenticato" o meglio "perdonato" la storia. Magari con sussidi.... che poi non possono mai colmare la perdita di una persona infoibata, oppure aver avuto la possibilità di riscattare le proprie case o terreni perse durante l'esodo .. Se così non fosse la triste storia Italiana non avrà mai fine...

  • @laprimularossa4626
    @laprimularossa4626 2 ปีที่แล้ว

    TRATTATO DI PACE CON L’ITALIA (10 FEBBRAIO 1947)
    Le frontiere fra l’Italia e la Jugoslavia saranno determinate nel modo seguente:
    Il nuovo confine seguirà una linea che parte dal punto di congiunzione delle frontiere dell’Austria, Italia e Jugoslavia, quali esistevano al 1º gennaio 1938 e procederà verso sud, seguendo il confine del 1938 fra la Jugoslavia e l’Italia fino alla congiunzione di detto confine con la linea di demarcazione amministrativa fra le province italiane del Friuli (Udine) e di Gorizia;
    da questo punto la linea di confine coincide con la predetta linea di demarcazione fino ad un punto che trovasi approssimativamente a mezzo chilometro a nord del villaggio di Memico nella Valle dell’Iudrio;nikolic.mica1
    abbandonando a questo punto la linea di demarcazione, fra le province italiane del Friuli e di Gorizia, la frontiera si prolunga verso oriente fino ad un punto situato approssimativamente a mezzo chilometro ad ovest del villaggio in Vercoglia di Cosbana e quindi verso sud fra le valli del Quarnizzo e della Cosbana fino ad un punto a circa 1 chilometro a sud-ovest del villaggio di Fleana, piegandosi in modo da intersecare il fiume Recca ad un punto a circa un chilometro e mezzo ad est del Iudrio, lasciando ad est la strada che allaccia Cosbana a Castel Dobra, per via di Nebola;
    la linea quindi continua verso sud-est, passando immediatamente a sud della strada fra le quote 111 e 172, poi a sud della strada da Vipulzano ad Uclanzi, passando per le quote 57 e 122, quindi intersecando quest’ultima strada a circa 100 metri ad est della quota 122, e piegando verso nord in direzione di un punto situato a 350 metri a sud-est della quota 266;
    passando a circa mezzo chilometro a nord del villaggio di San Floriano, la linea si estende verso oriente al Monte Sabotino (quota 610) lasciando a nord il villaggio di Poggio San Valentino;
    dal Monte Sabotino la linea si prolunga verso sud, taglia il fiume Isonzo (Soca) all’altezza della città di Salcano, che rimane in Jugoslavia e corre immediatamente ad ovest della linea ferroviaria da Canale d’Isonzo a Montespino fino ad un punto a circa 750 metri a sud della strada Gorizia-Aisovizza;
    allontanandosi dalla ferrovia, la linea quindi piega a sud-ovest, lasciando alla Jugoslavia la citttà di San Pietro ed all’Italia l’ospizio e la strada che lo costeggia ed a circa 700 metri dalla stazione di Gorizia-S. Marco, taglia il raccordo ferroviario fra la ferrovia predetta e la ferrovia Sagrado-Cormons, costeggia il Cimitero di Gorizia, che rimane all’Italia, passa fra la Strada Nazionale n. 55 fra Gorizia e Trieste, che resta in Italia, ed il crocevia alla quota 54, lasciando alla Jugoslavia le città di Vertoiba e Merna, e raggiunge un punto situato approssimativamente alla quota 49;
    di là, la linea continua in direzione di mezzogiorno attraverso l’altipiano del Carso, a circa un chilometro ad est della Strada Nazionale n. 55, lasciando ad est il villaggio di Opacchiasella ed a ovest il villaggio di Iamiano;
    partendo da un punto a circa 1 chilometro ad est di Iamiano, il confine segue la linea di demarcazione amministrativa fra le province di Gorizia e di Trieste fino ad un punto a circa 2 chilometri a nord-est del villaggio di San Giovanni ed a circa mezzo chilometro a nord-ovest di quota 208, che segna il punto di incontro fra le frontiere della Jugoslavia, dell’Italia e del Territorio Libero di Trieste.
    La carta, alla quale la presente descrizione si riferisce, fa parte dell’Allegato I.
    Art. 4.
    I confini fra l’Italia ed il Territorio Libero di Trieste saranno fissati come segue:
    la linea di confine parte da un punto situato sulla linea di demarcazione amministrativa fra le province di Gorizia e di Trieste, a circa 2 chilometri a nord-est del villaggio San Giovanni ed a circa mezzo chilometro a nord-ovest della quota 208, che segna il punto d’incontro, delle frontiere della Jugoslavia, dell’Italia e del Territorio Libero di Trieste e corre in direzione di sud-ovest fino ad un punto adiacente alla Strada Nazionale n. 14 ed a circa un chilometro a nord-ovest della congiunzione fra le strade Nazionali n. 55 e 14, che conducono rispettivamente da Gorizia e da Monfalcone a Trieste;
    la linea si prolunga quindi in direzione di mezzogiorno fino ad un punto nel golfo di Panzano, che è equidistante dalla Punta Sdobba alla foce del fiume Isonzo (Soca) e da Castel Vecchio a Duino, a circa chilometri 3,3 a sud dal punto dove si allontana dalla linea costiera, che è ad approssimativamente 2 chilometri a nord ovest dalla città di Duino;
    il tracciato quindi raggiunge il mare aperto, seguendo una linea situata ad eguale distanza dalla costa d’Italia e da quella del Territorio Libero di Trieste.

  • @3uristic
    @3uristic 3 ปีที่แล้ว +2

    Il fascismo uccise più di 2 milioni di giovani italiani che non vengono mai commemorati....

    • @gegemastroianni8954
      @gegemastroianni8954 3 ปีที่แล้ว +1

      Se è per questo l ebreo Stalin massacro 65 milioni di gulaki. Qualcuno te l'ha mai accennato? Studia caro..studia

    • @3uristic
      @3uristic 3 ปีที่แล้ว

      @@gegemastroianni8954 intendi dire che siccome la Cina è ricca il comunismo funziona?

    • @gegemastroianni8954
      @gegemastroianni8954 3 ปีที่แล้ว

      La Cina come Paese totalitario è ricca ma i singoli fanno la fame. Dico solo che si ricorda solo chi ha i mezzi e potere per farsi ricordare. Gli altri vanno nel dimenticatoio..istriani e Giuliani inclusi.

    • @NoName-hg6cc
      @NoName-hg6cc ปีที่แล้ว

      Non è vero, vengono commemorati e non parlo delle commemorazione dei fasci

  • @3uristic
    @3uristic 3 ปีที่แล้ว +1

    Cmq ci vorrebbe di nuovo lui ma solo per rimandare tutti i fascisti al fronte disarmati
    PS le pensioni le fece Giolitti e anche l'industrializzazione