Da 27:40 in poi a proposito del nonno analfabeta e anarchico che pero' sapeva la Commedia a memoria. Da anni, con una certa frequenza, m'imbatto su testimonianze riguardanti più che altro il passato prossimo e/o remoto, di persone che sapevano la Divina Commedia - cosi' come altre opere - a memoria. Un primo esempio, è quello di un mio corregionale abruzzese che mi raccontava come ancora negli anni '50, durante la transumanza che li portava nel Tavoliere, i pastori recitassero appunto Dante e credo anche passi de l'Ariosto e del Tasso. Un altro esempio dell'esistenza di questa cultura orale, sorprendente per i nostri canoni, lo si legge nell'edizione del CUNTO DELLI CUNTI di Giovanni Battista Basile curata da Michele Rak per GARZANTI. Varie volte nel corso della mia vita, mi sono imbattuto in persone che conoscevano anch'essi il capolavoro a memoria. Tra gli altri, c'è da notare la pregevole ed entusisasmante opera divulgativa della Commedia dovuta a Franco Nembrini. Questo della persistenza di una memoria della Commedia è per me argomento di grande interesse sia per i noti motivi che caratterizzano l'iper-modernità, sia per la capitale importanza che ebbe fin da subito la grande popolarità e la trasmissione orale dell'opera, grazie alla quale è potuta arrivare fino a noi. Sarei molto molto curioso di sapere se Cardini ha dedicato suoi testi a questo tema (l'avrà sicuramente trattato fosse anche secondariamente). P.S. Dopo mezz'ora, il nostro non ha ancora iniziato a parlare del suo libro. Il fascino del verbo di Cardini è tale che potrebbe leggere magari l'elenco telefonico e lo ascolterei lo stesso 🙂😉
Prof.Cardini. Quest'anno ricorre il settimo centenario dalla proclamazione della (1324). Vorrei che venisse nella mia città (Cantù) per parlare della nascita delle signorie e delle repubbliche nel quattordicesimo secolo.
Un'ultima nota. Forse non interesserà a Cardini, ma grazie a una lunga pratica di tecniche e discipline quali lo Yoga, la meditazione, il Tai-Chi e il Qi-Gong, supportata da necessarie e corroboranti letture, si è risvegliato il guerriero che era in me. Un guerriero che vuol essere giusto e il più imparziale possibile.
Dopo aver - giustamente - denunciato l'ignoranza del nostro tempo e dopo aver affermato la responsabilità sua e di tutti coloro nati, cito, "tra gli anni '30 e la prima metà degli anni '50", ha divagato e di tale responsabilità - noto "mantra" trito e ritrito - non c'è traccia. Non so a che cosa si riferisca esattamente ma, avendo sentito di questi discorsi già altre volte, vorrei ricordare aspetti già noti. Il nostro Paese, per sua stessa costituzione e eterogeneità culturale che, per certi versi, ancora oggi lo caratterizzano (pur nell'ignoranza dei più) s'è ritrovato molto esposto allo tsunami della modernità (oggi, iper-modernità) ovvero alla marcia inarrestabile del modus vivendi e modus pensandi targato U.S.A. che dal secondo dopoguerra in poi si è infiltrato in ogni pertugio della nostra esistenza tramite quel micidiale strumento d'imbarbarimento collettivo ed individudale che è stata tutta la tecnologia dello schermo, dal televisore in bianco e nero allo smartphone, passando per certa produzione cinematografica. Oggi come oggi, il mito della Grande Bellezza è tale ovvero non riflette affatto la vera cultura del Paese - se cosi fosse, ne noteremmo i comportamenti - la quale è stata letteralmente contaminata (come direbbe un linguista) nel suo immaginario e nella sua cultura dalle tonnellate di spazzatura riversati, appunto, dagli schermi sopraccitati. Ed ora abbiamo le generazioni che, praticamente, nascono con il cellulare in mano. Chi mai avrebbe potuto resistere a un tale cataclisma ? Ci siamo dimenticati che in anni men che non sospetti un certo Pier Paolo Pasolini - da visionario quale fu - criticava aspramente il potere deleterio della televisione ; ed è significativo che lo facesse ben prima dell'arrivo della TV a colori, dell'era delle frequenze liberalizzate, della "discesa in campo" di quel tale con il suo impero mediatico ha fatto il bello e il cattivo tempo e tutto quello che ne è seguito. Oggi, chi elabora un proprio pensiero critico, deve pure stare attento a quello che dice e a chi lo dice.
Bravo, taf44tt8io! Oltretutto, avendo perso la guerra, con gli accordi di Cassibile (settembre 1943, PRIMA del giorno otto) noi Italiani abbiamo rinunciato completamente alla possibilità d'implementare una politica autonoma rispetto ai signori dell'anglosfera. (Andavamo puniti in misura proporzionale alla nostra rilevanza - molto meno della Germania, quindi - per essere stati fascisti.). Mio padre (s'era fatto sei anni sotto le armi: dal suo richiamo per la mobilitazione generale del'40, fino a tutto il '46), dopo l'otto settembre, riuscì a sottrarsi ai tedeschi; raggiunta avventurosamente Brindisi, si fece tutta la campagna d'Italia con il ricostituito Regio esercito, a fianco degli anglo-americani. Era nel gruppo operativo del S.I.M. ("intelligence" militare) ai comandi del generale Revetria. Mi raccontò più volte d'avere ottenuto dai colleghi americani informazioni sul loro progetto culturale per l'Italia del dopoguerra: una priorità del loro piano era l'abolizione dello studio del latino dal curriculum delle scuole medie superiori, in quanto, cosi logicamente strutturato, richiedeva troppo esercizio di pensiero. Cordialmente, Joseph Barnato
Pur apprezzando la cultura e la lucidità, mi sembra borioso, pieno di sé, fintamente alla mano. Peccato, mi è veramente indigesto. Ben lontano dalla modestia e dalla semplicità, dal rispetto del pubblico di Barbero
Posso assicurarti che chi recita tra i due è il sabaudo che ha ben imparato dal mondo della tv come passare da "amico sapiente della porta accanto che ti spiega" mentre Cardini a differenza è spesso sin troppo sincero.
Grazie per la condivisione di cotanto materiale prezioso
Cardini non si smentisce mai,aver cosi' voglia di raccontare alla sua eta' che bello.
quanti anni ha?
@@ClubMetafisico lo dice nel video,mi pare dica 80 ora non ricordo.
@@ClubMetafisico da wikipedia
@@giovannimannelli2158 Sini ne ha 90
@@ClubMetafisico miii!Eccezionale,che esempi!!
Ringrazio Dio di aver potuto conoscere il professor Cardini ed averlo (auto)eletto a Maestro di vita
è molto bravo
Da 27:40 in poi a proposito del nonno analfabeta e anarchico che pero' sapeva la Commedia a memoria.
Da anni, con una certa frequenza, m'imbatto su testimonianze riguardanti più che altro il passato prossimo e/o remoto, di persone che sapevano la Divina Commedia - cosi' come altre opere - a memoria.
Un primo esempio, è quello di un mio corregionale abruzzese che mi raccontava come ancora negli anni '50, durante la transumanza che li portava nel Tavoliere, i pastori recitassero appunto Dante e credo anche passi de l'Ariosto e del Tasso.
Un altro esempio dell'esistenza di questa cultura orale, sorprendente per i nostri canoni, lo si legge nell'edizione del CUNTO DELLI CUNTI di Giovanni Battista Basile curata da Michele Rak per GARZANTI.
Varie volte nel corso della mia vita, mi sono imbattuto in persone che conoscevano anch'essi il capolavoro a memoria. Tra gli altri, c'è da notare la pregevole ed entusisasmante opera divulgativa della Commedia dovuta a Franco Nembrini.
Questo della persistenza di una memoria della Commedia è per me argomento di grande interesse sia per i noti motivi che caratterizzano l'iper-modernità, sia per la capitale importanza che ebbe fin da subito la grande popolarità e la trasmissione orale dell'opera, grazie alla quale è potuta arrivare fino a noi.
Sarei molto molto curioso di sapere se Cardini ha dedicato suoi testi a questo tema (l'avrà sicuramente trattato fosse anche secondariamente).
P.S.
Dopo mezz'ora, il nostro non ha ancora iniziato a parlare del suo libro. Il fascino del verbo di Cardini è tale che potrebbe leggere magari l'elenco telefonico e lo ascolterei lo stesso 🙂😉
Cardini è noto per divagare, in altri suoi scritti sì, ha parlato di Dante
Prof.Cardini.
Quest'anno ricorre il settimo centenario dalla proclamazione della (1324).
Vorrei che venisse nella mia città (Cantù) per parlare della nascita delle signorie e delle repubbliche nel quattordicesimo secolo.
Grazie professore
Così a nudo, così sincero, così fiorentino
il prof è di Firenze, non lo sapevo
Un'ultima nota.
Forse non interesserà a Cardini, ma grazie a una lunga pratica di tecniche e discipline quali lo Yoga, la meditazione, il Tai-Chi e il Qi-Gong, supportata da necessarie e corroboranti letture, si è risvegliato il guerriero che era in me. Un guerriero che vuol essere giusto e il più imparziale possibile.
wow
Grandissimo professore CARDINI ! Un vero gigante di cultura . Grazie e buona vita.
condivido
Dopo aver - giustamente - denunciato l'ignoranza del nostro tempo e dopo aver affermato la responsabilità sua e di tutti coloro nati, cito, "tra gli anni '30 e la prima metà degli anni '50", ha divagato e di tale responsabilità - noto "mantra" trito e ritrito - non c'è traccia.
Non so a che cosa si riferisca esattamente ma, avendo sentito di questi discorsi già altre volte, vorrei ricordare aspetti già noti.
Il nostro Paese, per sua stessa costituzione e eterogeneità culturale che, per certi versi, ancora oggi lo caratterizzano (pur nell'ignoranza dei più) s'è ritrovato molto esposto allo tsunami della modernità (oggi, iper-modernità) ovvero alla marcia inarrestabile del modus vivendi e modus pensandi targato U.S.A. che dal secondo dopoguerra in poi si è infiltrato in ogni pertugio della nostra esistenza tramite quel micidiale strumento d'imbarbarimento collettivo ed individudale che è stata tutta la tecnologia dello schermo, dal televisore in bianco e nero allo smartphone, passando per certa produzione cinematografica.
Oggi come oggi, il mito della Grande Bellezza è tale ovvero non riflette affatto la vera cultura del Paese - se cosi fosse, ne noteremmo i comportamenti - la quale è stata letteralmente contaminata (come direbbe un linguista) nel suo immaginario e nella sua cultura dalle tonnellate di spazzatura riversati, appunto, dagli schermi sopraccitati. Ed ora abbiamo le generazioni che, praticamente, nascono con il cellulare in mano.
Chi mai avrebbe potuto resistere a un tale cataclisma ? Ci siamo dimenticati che in anni men che non sospetti un certo Pier Paolo Pasolini - da visionario quale fu - criticava aspramente il potere deleterio della televisione ; ed è significativo che lo facesse ben prima dell'arrivo della TV a colori, dell'era delle frequenze liberalizzate, della "discesa in campo" di quel tale con il suo impero mediatico ha fatto il bello e il cattivo tempo e tutto quello che ne è seguito.
Oggi, chi elabora un proprio pensiero critico, deve pure stare attento a quello che dice e a chi lo dice.
Importante l'opera di Jean Baudrilliard e Videodrome di Cronenberg
Bravo, taf44tt8io! Oltretutto, avendo perso la guerra, con gli accordi di Cassibile (settembre 1943, PRIMA del giorno otto) noi Italiani abbiamo rinunciato completamente alla possibilità d'implementare una politica autonoma rispetto ai signori dell'anglosfera. (Andavamo puniti in misura proporzionale alla nostra rilevanza - molto meno della Germania, quindi - per essere stati fascisti.). Mio padre (s'era fatto sei anni sotto le armi: dal suo richiamo per la mobilitazione generale del'40, fino a tutto il '46), dopo l'otto settembre, riuscì a sottrarsi ai tedeschi; raggiunta avventurosamente Brindisi, si fece tutta la campagna d'Italia con il ricostituito Regio esercito, a fianco degli anglo-americani. Era nel gruppo operativo del S.I.M. ("intelligence" militare) ai comandi del generale Revetria.
Mi raccontò più volte d'avere ottenuto dai colleghi americani informazioni sul loro progetto culturale per l'Italia del dopoguerra: una priorità del loro piano era l'abolizione dello studio del latino dal curriculum delle scuole medie superiori, in quanto, cosi logicamente strutturato, richiedeva troppo esercizio di pensiero.
Cordialmente, Joseph Barnato
@@JosephBarnato una mossa intelligente abolire il latino
Pur apprezzando la cultura e la lucidità, mi sembra borioso, pieno di sé, fintamente alla mano. Peccato, mi è veramente indigesto. Ben lontano dalla modestia e dalla semplicità, dal rispetto del pubblico di Barbero
Posso assicurarti che chi recita tra i due è il sabaudo che ha ben imparato dal mondo della tv come passare da "amico sapiente della porta accanto che ti spiega" mentre Cardini a differenza è spesso sin troppo sincero.
bravo ma sulla cavalleria ha detto niente 😂