Ciao, complimenti per il video riuscito benissimo (soprattutto considerando che é il primo). Sono un tuo coetaneo e credo che molti come noi stiano avendo gli stessi dubbi sul proprio posto nel mondo e sulla relazione tra produttività forsennata e felicità nella vita. Hai usato non a caso la parola "aspettativa" in modo molto preciso, l'aspettativa di risultati eccellenti (nello studio, nel lavoro, pretese prima dai genitori e poi da noi). Io credo che nel tempo queste aspettative così esigenti continuino a esistere solo a causa nostra, non a caso i primi ad essere restii a decisioni come questa di un anno sabbatico siamo proprio noi. É una decisione difficile da prendere proprio perché (immagino) troviamo difficile accettarla. Accettare di dedicare un ampio periodo di tempo a noi stessi, senza che in quel periodo si studi o si lavori. Ad ogni modo, non ti conosco ma intravedo la possibilità che questo anno sia tutto tranne che di riposo ;) Ti faccio i miei migliori auguri.
Ciao! Hai colto esattamente il punto di ciò che dicevo :) alla fine siamo noi a limitarci spesso nelle scelte di vita anche perché al resto del mondo importa davvero meno di zero. Grazie mille degli auguri e del tuo tempo :)
Ciao Alice! Non so come sei riuscita a non piangere mentre registravi, perché io invece ascoltandoti ho pianto, e ora mi sto trattenendo. Sono arrivata al tuo video perché per la prima volta nella mia vita, a 38 anni, sto pensando di prendere anche io un anno di pausa. MI è sembrato di ascoltare me stessa mentre parlavi, e sono impressionata dalla tua auto-consapevolezza, dalla conoscenza che hai di te stessa. Sei arrivata molto prima di me laddove io forse solo ora sono arrivata e nemmeno sono convinta. Ti dicevo che mi sembrava di ascoltare me stessa perché ci sono vari punti in comune: ho perso mia madre quando avevo 9 anni, questa cosa mi ha scossa al punto da desiderare di diventare un pilota d'aereo. Nella mia mente di bambina era un modo per starle vicino. 3 anni di lavaggio del cervello ai miei parenti per convincerli a farmi studiare a 800 km da casa finita la terza media. Super brava, sempre di testa sui libri, lo studio è sempre venuto prima di qualsiasi cosa, portandomi a sacrificare tutto, svago, amici, sport. in quarto inizio a volare, tra le migliori anche in quello, non posso dire mi sia emozionata, ero solo spaventata forse. c'era questa nuvolona nera che aleggiava sempre su di me, la paura di non essere abbastanza brava. Lo ero, ma non lo sapevo anche se l'istruttore me lo diceva. Finisce il quinto mi scontro con i problemi economici della mia casa, il brevetto costa troppo. Capisco che tutti i sacrifici fatti, i pianti di nascosto e le rinunce non ho speranza di pagare un brevetto e cambio strada. Prendo la laurea, ma il primo anno di università muore anche mio padre, lui voleva che ce la facessi nei tempi, poi muore mia nonna e lei voleva ce la facessi col massimo. A 19 anni vengo travolta da una serie di cose nuove: successione, notaio, tasse ... mi butto sui libri. Mi laureo col massimo e a 22 anni. Ho accontentato tutti. Ho capito solo dopo che è stato in quegli anni che i libri sono diventati la mia ancora di salvezza, il mio rifugio sicuro. Non giudicano, non parlano, quando vuoi li prendi quando non hai voglia non si offendono. La famiglia materna incalza: una laurea non è una laurea senza la specializzazione. Il giorno dopo la fine della triennale inizio la specialistica ma qualcosa non va, non funziono più. Spingo ma non ci sono più, non ho concentrazione. Perdo i sensi, svengo. vabbè. non ci faccio caso. passo il test d'accesso per un'università a numero chiuso. MI scontro con una realtà molto competitiva, molto performante, molto pesante. Non sono all'altezza. Capisco che non sono la bambina prodigio che tutti credono. Sono solo una secchiona come tanti. Torno indietro, alla vecchia università, ma c'è una falla, in segreteria sbagliano qualcosa e io perdo un anno. Da lì in avanti mi sento sempre in ritardo. come ho fatto a perdere tempo? come ho potuto bruciarmi così? prendo la specializzazione ovviamente con lode e poi corro corro corro. passo da un lavoro a un altro, vinco borse di studio all'estero, faccio corsi di specializzazione in lingua straniera e nel frattempo lavoro. Ingoio rospi. Una vita così a mettere il lavoro e lo studio prima di tutto e di tutti, a sacrificare amori e amicizie per andare qua o là nella speranza che sia la volta buona e ternando sempre, ogni volta con le ossa un più rotte. Oggi sono qui e non so più che fare. Mi sento in ritardo rispetto ai miei coetanei che hanno fatto scelte diverse dalle mie, scelte che non ho mai invidiato ma mi domando se abbiano capito tutto molto prima e meglio di me e se questo dipenda dal fatto che hanno alle spalle una famiglia, perché inutile dirlo, chi non ha una guida fa molti più errori, chi non ha appoggio ha molti più compiti, ma io non mi sono mai voluta sentire impari, ho sempre fatto paragoni alla pari. Oggi sono qui, precaria in tutto, lavoro, vita, mi guardo indietro e vedo una persona che ha sempre corso, che non ha mai detto "no" ad alcuna offerta, che è incapace di scegliere. Mi domando se sia il caso di fermarsi, di dire: sapete che c'è? mi sono rotta i coglioni. Ora mi fermo e cerco di venirne a capo una volta per sempre. E proprio quando sono quasi convinta squilla il telefono, ipotetica offerta di lavoro come docente, per il secondo anno di fila, in navigazione aerea, contratto fino a giugno e io non so che fare. Se accetto tra un anno sarò nuovamente precaria (perché la vita dei prof è così, finche non si passa un concorso) , se rifiuto perdo il punteggio ma resto a casa e studiare nella speranza di vincere un concorso e mettere fine a questo mondo di instabilità economica ed emotiva. Accettare e cercare di costruire qualcosa in quella direzione? se potessi scegliere un dono, vorrei avere la capacità di decidere e non pentirmi mai.
Ciao piacere! Non mi hai detto il tuo nome spero rimedierai che mi piace sapere con chi parlo ❤️ Allora, non mi sento nessuno per darti consigli ma ho letto con attenzione ciò che hai scritto e posso dirti quello che penso. Come tu ti sei rivista in me, io mi sono rivista in tante cose che hai detto. Il dire sempre sì, il people pleasing continuo, il paragone con gli altri nonostante non ti interessi minimamente quello che fanno e così via. La differenza è che ho mandato tutto a quel paese un po’ prima di te. All’inizio mi dicevo che ero debole ma a conclusione di quest’anno sabbatico (sta finendo proprio ora, è il mio ultimo mese libero) posso dirti che riconoscere quando si sta male e fare un passo indietro è la forza più grande che abbiamo. Non è una frase fatta, lo penso davvero, perché in un mondo che va a misura di macchina ricalibrarci un attimo è l’unico modo secondo me per vivere e non sopravvivere. Ora, per me è stato difficilissimo distruggere i pattern acquisiti in adolescenza e ancora oggi è una lotta continua, giornaliera. Non immagino quindi quanto sia dura per un persona che ha affrontato molto più di me e che si porta questo bagaglio pesantissimo sulle spalle da davvero tanto tempo. E la cosa più complicata che ci sia è riconoscere la montagna che hai davanti e iniziare a scalarla invece di andare avanti per inerzia. Sembrano cliché ma davvero capire cosa ci fa stare bene è la chiave anche se ci può volere una vita! Io mica l’ho capito ma ho deciso di avere questo obiettivo invece che un qualcosa di precostituito e ingoiato a forza di batoste sociali. E non è mai troppo tardi!! Davvero mai!! Hai chiuso dicendo che vorresti poter decidere senza pentirti, ma secondo me la tua svolta sta proprio lì. Rischiare di pentirti. Le emozioni sono tutte utili e quelle che ci fanno più paura sono anche quelle che ci insegnano di più. Io scegliendo di fermarmi ho affrontato il terrore che avevo di sbagliare, fallire, rimanere indietro ecc. Ed è stata la scelta migliore potessi fare. Ho sbagliato eh, ho fallito, son rimasta indietro secondo la visione imbrillantinata comune; ma nella realtà ho scoperto delle cose così importanti che nessuno mi potrà togliere e che mi hanno permesso di aggiustare il tiro, capire cosa sono le cose importanti. Quindi sii in ritardo! Pentiti! Sbaglia! Ora, non so esattamente come sia la tua vita, la tua situazione, quali sono i tuoi sogni eccetera, ovviamente è una scelta da ponderare che ognuno deve prendere in autonomia. Ma se l’unica cosa che ti frena è la paura e l’idea del fallimento, io giudizio altrui e i paragoni allora vai, buttati e non ti pentirai. E se ti pentirai avrai imparato qualcosa di più su cosa ti piace e cosa no. In ogni caso, se vuoi scrivermi su Instagram mi farebbe piacere sentirci in privato!! Il mio ig è @as.pe.t.ra Ti aspetto, un abbraccio forte. E ricordati che l’età è relativa per davvero che tanto siam tutti bambini dentro e che non siamo mai soli per davvero 🤍
Mi ritrovo in molte delle cose che hai detto. Io sono in quinto liceo e stavo pensando di prendermi un anno sabbatico dopo la maturità alcune persone me lo sconsigliano, quindi sono confusa. Apprezzerei molto se facessi un video a riguardo o se mi potessi rispondere con qualche consiglio per capire se è la decisione giusta o no
Non sono solito scrivere commenti di questo tipo ma essendo anche io un creatore di contenuti so quanto fa male ritrovarsi, dopo un video in cui ci hai speso tempo e magari è anche molto importante per te, senza un commento. Ecco ti rispondo dicendomi che mi sono abbastanza affezionato alla tua storia, hai fatto molto, a 22 anni ti sei già laureta con ottimi voti, è successo tutto così in fretta, quindi penso che quest'anno di "pausa" che hai deciso di prenderti sia invece probabilemnte uno degli anni più produttivi della tua vita perchè prima di dare il massimo è bene sapere per cosa ne vale la pena. Io sono nel 5° anno di superiori, penso di fare l'università, spero di fare la scelta giusta, anche io mi trasferirò a Milano e sarà tutto nuovo, spero di fare la scelta giusta, tutto sta succedendo così in fretta. Un abbraccio e spero troverai la tua strada
Piacere :) apprezzo davvero tanto il tuo commento! Anche io sono una che è poco abituata a commentare video quindi ti capisco hahaha. Si ha un significato molto importante per me ma d’altronde ognuno ha la sua piccola storia. Sapere però che qualcuno ha ascoltato e si è ‘affezionato’ alla mia storia aggiunge valore e ti ricorda che è questa la cosa davvero bella di questo strumenti. Ci becchiamo a Milano allora haha, un abbraccio!
Sei una bella persona
Bellissimo video! Mi ci ritrovo in tutto e per tutto!
Ciao, complimenti per il video riuscito benissimo (soprattutto considerando che é il primo). Sono un tuo coetaneo e credo che molti come noi stiano avendo gli stessi dubbi sul proprio posto nel mondo e sulla relazione tra produttività forsennata e felicità nella vita. Hai usato non a caso la parola "aspettativa" in modo molto preciso, l'aspettativa di risultati eccellenti (nello studio, nel lavoro, pretese prima dai genitori e poi da noi). Io credo che nel tempo queste aspettative così esigenti continuino a esistere solo a causa nostra, non a caso i primi ad essere restii a decisioni come questa di un anno sabbatico siamo proprio noi. É una decisione difficile da prendere proprio perché (immagino) troviamo difficile accettarla. Accettare di dedicare un ampio periodo di tempo a noi stessi, senza che in quel periodo si studi o si lavori. Ad ogni modo, non ti conosco ma intravedo la possibilità che questo anno sia tutto tranne che di riposo ;)
Ti faccio i miei migliori auguri.
Ciao! Hai colto esattamente il punto di ciò che dicevo :) alla fine siamo noi a limitarci spesso nelle scelte di vita anche perché al resto del mondo importa davvero meno di zero. Grazie mille degli auguri e del tuo tempo :)
Ciao Alice! Non so come sei riuscita a non piangere mentre registravi, perché io invece ascoltandoti ho pianto, e ora mi sto trattenendo. Sono arrivata al tuo video perché per la prima volta nella mia vita, a 38 anni, sto pensando di prendere anche io un anno di pausa. MI è sembrato di ascoltare me stessa mentre parlavi, e sono impressionata dalla tua auto-consapevolezza, dalla conoscenza che hai di te stessa. Sei arrivata molto prima di me laddove io forse solo ora sono arrivata e nemmeno sono convinta. Ti dicevo che mi sembrava di ascoltare me stessa perché ci sono vari punti in comune: ho perso mia madre quando avevo 9 anni, questa cosa mi ha scossa al punto da desiderare di diventare un pilota d'aereo. Nella mia mente di bambina era un modo per starle vicino. 3 anni di lavaggio del cervello ai miei parenti per convincerli a farmi studiare a 800 km da casa finita la terza media. Super brava, sempre di testa sui libri, lo studio è sempre venuto prima di qualsiasi cosa, portandomi a sacrificare tutto, svago, amici, sport. in quarto inizio a volare, tra le migliori anche in quello, non posso dire mi sia emozionata, ero solo spaventata forse. c'era questa nuvolona nera che aleggiava sempre su di me, la paura di non essere abbastanza brava. Lo ero, ma non lo sapevo anche se l'istruttore me lo diceva. Finisce il quinto mi scontro con i problemi economici della mia casa, il brevetto costa troppo. Capisco che tutti i sacrifici fatti, i pianti di nascosto e le rinunce non ho speranza di pagare un brevetto e cambio strada. Prendo la laurea, ma il primo anno di università muore anche mio padre, lui voleva che ce la facessi nei tempi, poi muore mia nonna e lei voleva ce la facessi col massimo. A 19 anni vengo travolta da una serie di cose nuove: successione, notaio, tasse ... mi butto sui libri. Mi laureo col massimo e a 22 anni. Ho accontentato tutti. Ho capito solo dopo che è stato in quegli anni che i libri sono diventati la mia ancora di salvezza, il mio rifugio sicuro. Non giudicano, non parlano, quando vuoi li prendi quando non hai voglia non si offendono. La famiglia materna incalza: una laurea non è una laurea senza la specializzazione. Il giorno dopo la fine della triennale inizio la specialistica ma qualcosa non va, non funziono più. Spingo ma non ci sono più, non ho concentrazione. Perdo i sensi, svengo. vabbè. non ci faccio caso. passo il test d'accesso per un'università a numero chiuso. MI scontro con una realtà molto competitiva, molto performante, molto pesante. Non sono all'altezza. Capisco che non sono la bambina prodigio che tutti credono. Sono solo una secchiona come tanti. Torno indietro, alla vecchia università, ma c'è una falla, in segreteria sbagliano qualcosa e io perdo un anno. Da lì in avanti mi sento sempre in ritardo. come ho fatto a perdere tempo? come ho potuto bruciarmi così? prendo la specializzazione ovviamente con lode e poi corro corro corro. passo da un lavoro a un altro, vinco borse di studio all'estero, faccio corsi di specializzazione in lingua straniera e nel frattempo lavoro. Ingoio rospi. Una vita così a mettere il lavoro e lo studio prima di tutto e di tutti, a sacrificare amori e amicizie per andare qua o là nella speranza che sia la volta buona e ternando sempre, ogni volta con le ossa un più rotte. Oggi sono qui e non so più che fare. Mi sento in ritardo rispetto ai miei coetanei che hanno fatto scelte diverse dalle mie, scelte che non ho mai invidiato ma mi domando se abbiano capito tutto molto prima e meglio di me e se questo dipenda dal fatto che hanno alle spalle una famiglia, perché inutile dirlo, chi non ha una guida fa molti più errori, chi non ha appoggio ha molti più compiti, ma io non mi sono mai voluta sentire impari, ho sempre fatto paragoni alla pari. Oggi sono qui, precaria in tutto, lavoro, vita, mi guardo indietro e vedo una persona che ha sempre corso, che non ha mai detto "no" ad alcuna offerta, che è incapace di scegliere. Mi domando se sia il caso di fermarsi, di dire: sapete che c'è? mi sono rotta i coglioni. Ora mi fermo e cerco di venirne a capo una volta per sempre. E proprio quando sono quasi convinta squilla il telefono, ipotetica offerta di lavoro come docente, per il secondo anno di fila, in navigazione aerea, contratto fino a giugno e io non so che fare. Se accetto tra un anno sarò nuovamente precaria (perché la vita dei prof è così, finche non si passa un concorso) , se rifiuto perdo il punteggio ma resto a casa e studiare nella speranza di vincere un concorso e mettere fine a questo mondo di instabilità economica ed emotiva. Accettare e cercare di costruire qualcosa in quella direzione? se potessi scegliere un dono, vorrei avere la capacità di decidere e non pentirmi mai.
Ciao piacere! Non mi hai detto il tuo nome spero rimedierai che mi piace sapere con chi parlo ❤️ Allora, non mi sento nessuno per darti consigli ma ho letto con attenzione ciò che hai scritto e posso dirti quello che penso. Come tu ti sei rivista in me, io mi sono rivista in tante cose che hai detto. Il dire sempre sì, il people pleasing continuo, il paragone con gli altri nonostante non ti interessi minimamente quello che fanno e così via. La differenza è che ho mandato tutto a quel paese un po’ prima di te. All’inizio mi dicevo che ero debole ma a conclusione di quest’anno sabbatico (sta finendo proprio ora, è il mio ultimo mese libero) posso dirti che riconoscere quando si sta male e fare un passo indietro è la forza più grande che abbiamo. Non è una frase fatta, lo penso davvero, perché in un mondo che va a misura di macchina ricalibrarci un attimo è l’unico modo secondo me per vivere e non sopravvivere. Ora, per me è stato difficilissimo distruggere i pattern acquisiti in adolescenza e ancora oggi è una lotta continua, giornaliera. Non immagino quindi quanto sia dura per un persona che ha affrontato molto più di me e che si porta questo bagaglio pesantissimo sulle spalle da davvero tanto tempo. E la cosa più complicata che ci sia è riconoscere la montagna che hai davanti e iniziare a scalarla invece di andare avanti per inerzia. Sembrano cliché ma davvero capire cosa ci fa stare bene è la chiave anche se ci può volere una vita! Io mica l’ho capito ma ho deciso di avere questo obiettivo invece che un qualcosa di precostituito e ingoiato a forza di batoste sociali. E non è mai troppo tardi!! Davvero mai!! Hai chiuso dicendo che vorresti poter decidere senza pentirti, ma secondo me la tua svolta sta proprio lì. Rischiare di pentirti. Le emozioni sono tutte utili e quelle che ci fanno più paura sono anche quelle che ci insegnano di più. Io scegliendo di fermarmi ho affrontato il terrore che avevo di sbagliare, fallire, rimanere indietro ecc. Ed è stata la scelta migliore potessi fare. Ho sbagliato eh, ho fallito, son rimasta indietro secondo la visione imbrillantinata comune; ma nella realtà ho scoperto delle cose così importanti che nessuno mi potrà togliere e che mi hanno permesso di aggiustare il tiro, capire cosa sono le cose importanti. Quindi sii in ritardo! Pentiti! Sbaglia! Ora, non so esattamente come sia la tua vita, la tua situazione, quali sono i tuoi sogni eccetera, ovviamente è una scelta da ponderare che ognuno deve prendere in autonomia. Ma se l’unica cosa che ti frena è la paura e l’idea del fallimento, io giudizio altrui e i paragoni allora vai, buttati e non ti pentirai. E se ti pentirai avrai imparato qualcosa di più su cosa ti piace e cosa no. In ogni caso, se vuoi scrivermi su Instagram mi farebbe piacere sentirci in privato!! Il mio ig è @as.pe.t.ra
Ti aspetto, un abbraccio forte. E ricordati che l’età è relativa per davvero che tanto siam tutti bambini dentro e che non siamo mai soli per davvero 🤍
@@aspetra1141 ti ho appena risp su ig.
Bellissimo video, bravissima
Mi ritrovo in molte delle cose che hai detto. Io sono in quinto liceo e stavo pensando di prendermi un anno sabbatico dopo la maturità alcune persone me lo sconsigliano, quindi sono confusa. Apprezzerei molto se facessi un video a riguardo o se mi potessi rispondere con qualche consiglio per capire se è la decisione giusta o no
Ciao!! Dovrei fare un video a breve di riassunto su quest’anno passato. Intanto se vuoi scrivimi su Instagram :) @as.pe.t.ra
Non sono solito scrivere commenti di questo tipo ma essendo anche io un creatore di contenuti so quanto fa male ritrovarsi, dopo un video in cui ci hai speso tempo e magari è anche molto importante per te, senza un commento. Ecco ti rispondo dicendomi che mi sono abbastanza affezionato alla tua storia, hai fatto molto, a 22 anni ti sei già laureta con ottimi voti, è successo tutto così in fretta, quindi penso che quest'anno di "pausa" che hai deciso di prenderti sia invece probabilemnte uno degli anni più produttivi della tua vita perchè prima di dare il massimo è bene sapere per cosa ne vale la pena. Io sono nel 5° anno di superiori, penso di fare l'università, spero di fare la scelta giusta, anche io mi trasferirò a Milano e sarà tutto nuovo, spero di fare la scelta giusta, tutto sta succedendo così in fretta. Un abbraccio e spero troverai la tua strada
Piacere :) apprezzo davvero tanto il tuo commento! Anche io sono una che è poco abituata a commentare video quindi ti capisco hahaha. Si ha un significato molto importante per me ma d’altronde ognuno ha la sua piccola storia. Sapere però che qualcuno ha ascoltato e si è ‘affezionato’ alla mia storia aggiunge valore e ti ricorda che è questa la cosa davvero bella di questo strumenti. Ci becchiamo a Milano allora haha, un abbraccio!
@@aspetra1141 Abbraccio virtuale ricambiato! ;)
🥰
Nel caso di donazioni girate pure i soldi a me
sarà fatto