Sono felice d'aver sentito tante affermazioni fuori fuoco e tanti dubbi. Ne sono felice perché so che verrai piacevolmente stupito e, come te, spero molti! Ci sarà occasione di parlarne a una delle prossime fiere. Manga Issho è il piano A. ;)
La natura di questa operazione è contraddittoria in partenza. In Europa saremo anche affezionati al libro cartaceo, ma ce ne freghiamo delle riviste, pensa una che ti fa aspettare 3 mesi per leggere il seguito di 30/40/50 pagine. Senza contare tutto l’apparato promozionale e di formazione di magazine classico delle riviste giapponesi, un valore di marketing e culturale alieno (sembra) a questa rivista europea. Imho operazione di brand awareness + un po’ di scouting di autori, magari scambiandosi un po’ le pubblicazioni tra paesi (facciamo scoprire gli autori italiani ai lettori spagnoli e così via)
Vero, l’intaliano (ad esempio ) è capace di un fumetto che i giapponesi si sognano, (andrà pazienza Sergio toppi ecc.) perché limitarsi a copiare i giappo.. vabe c***i loro.
Ma certo che ha senso il manga Europeo ma non devi essere bravo perché di bravi vado a leggermi i giapponesi, devi essere un mostro di mangaka che prendi lo stile grafico giapponese per raccontare una storia coi controcazzi, secondo me solo cosi ha un senso editoriale e può diventare curioso per il pubblico, se no tocca costruirsi pian piano negli anni una nicchia ma anche li servirà un minimo di qualità seriale e per più manga!
Eh io mi sarei gasato se avessero proposto Shonen jump in Europa, poi perché VIZ media l'ha portato non solo in America ma anche in Canada🙈 e secondo me Domenico l'unica cosa in cui differisco dal tuo pensiero è che noi siamo pronti come europa a ciucciarci il jump come pubblico, forse manca la struttura editoriale ma i tempi secondo me sono maturi
"perché VIZ media l'ha portato non solo in America ma anche in Canada" Perché lavorano in quei territori, Viz media europe è stata acquisita da CR anni fa
A mio parere dovevano prendere degli editor dal giappone e portarlinin europa e creare una rivista nostrana da zero. Quindi con una idea unificata in modo che i giapponesi formino gli europei. Una cosa fatta bene e con deinsoldi. Invece alla base troviamo case editrici specializzate sull importare dal giappone. Hanno buone intenzioni ma idee poco chiare su come procedere e imporsi sul mercato.
È inutile importare gli editor se la pubblicazione rimane invariata. Devi importare i ritmi, gli assistenti, l’industria multimediale parallela. Non ha senso parlare di manga europeo se non pubblichi 1 volta a settimana/due settimane/ mensilmente. Se gli autori non iniziano a lavorare in team con chi gli fa sfondi e template. Se dietro all’editoria tradizionale non c’è un supporto solido di animazione, promozione, merchandise. Non entro nel tema di retribuzione e cultura del medium, della prima non so niente, la seconda non so quantificarla
@97SuperGabri ovviamente sono d'accordo. Valuta che una cosa in italia si è provata a fare ovvero KALYA. un progetto con forti similitudini al manga con trama orizzontale curatore unico ma con team artistici divsrsi però con una certa coerenza continuativa. Un progetto sperimentale che però il pubblico manga italiano non ha proprio considerato. Ipotizzando che l idea di partenza fosse coraggiosa ma sbagliata, si poteva anche provare a correggere il tiro con progetti simili. Spero che anche dagli errori nasca qualcosa
@@geremiagalaxy8182 felice di sbagliarmi, ma per il prodotto libro-rivista come si intende qua in questo progetto, non c’è richiesta. Forse curiosità all’inizio, ma sta roba deve essere serializzata, riempita di inserti, ci deve essere un motore di lavoratori, promotori e inserzionisti dietro da fare spavento. Una cosa intelligente potrebbe essere fare un po’ di nudging introducendo innanzitutto shonen jump, o square o una raccolta inedita (seriale) pensata appositamente per il nostro mercato con n titoli mainstream. Il pubblico prende confidenza con il formato e magari fai accordi con gli editori giapponesi e inizi a buttarci in mezzo storie autoctone nostre. Un libro che esce ogni 3 mesi non lo vuole nessuno, fai prima a farmi uscire i tankobon
@@geremiagalaxy8182 oh oppure fai ancora prima, fai una cazzo di rivista del FUMETTO tutto europeo, un metal hurlant continentale e lì dentro ci butti storie manga
Onestamente il primo volume si compra anche solo per supportare un progetto europeo nato da una collaborazione transnazionale, come fosse un segnale politico. Tuttavia è l'idea di "euromanga" che mi disturba. Come dici tu, noi non siamo giapponesi (e tendenzialmente non abbiamo nemmeno bisogno di esserlo). Perché scimmiottare i loro canoni, di disegno e narrazione? Perché non puntare sul fumetto europeo? Se deve essere una scommessa, scommettiamo sulla specialità europea! Che non deve necessariamente essere graphic novel deprimente francese o tex, e tendenzialmente può pure avvicinarsi al comic o al manga, può essere leggero, d'azione e per ragazzi, qualunque cosa... ma che non si limiti nel dover imitare il modello giapponese. Ciò che intendo è, se un autore vuole adottare uno "stile manga" ben venga, ma perché la rivista non dovrebbe diventare vetrina anche per disegnatori dal tratto più classico o per storie raccontate con gli stilemi del fumetto europeo tradizionale?
Ma il motivo di "supportare" il progetto prendendo solo il primo numero qual è? Non gli fai il nemmeno il contentino e si alterano solo le analisi di mercato, bho contenti voi. Comunque, ci sono certe storie di Tex o di "deprimenti graphic novel francesi" che fanno pelo e contropelo al 90% della produzione giapponese.
Io credo che il progetto fallirà, però la rivista è verticale, se il target sono gli appassionati di manga e i disegni e paneling saranno in stile manga, non ha senso mettere nella rivista altri stili fumettistici.
@@Cristian-nb7wl supportare acquistando (almeno) il primo numero vuol dire lasciarsi incuriosire anche se non si è in target e dare una chance al progetto, non ritenerlo fallito ancor prima che venga pubblicato. Se il primo numero vende molto più di altri bene (circa),si dimostra che c'è una platea consistente e che non la si è convinta. E comunque, viva Tex e viva il fumetto francese deprimente, il mio voleva solo essere un esempio di opera che, seppur valida, non attira il grande pubblico come fanno relativamente i manga.
@@dscafo2382evidentemente da MANGAissho non posso che aspettarmi manga. Il mio ragionamento partiva da quello e si domandava perché non fare invece una rivista con la struttura di questa ma incentrata sue produzioni europee, anche più "per ragazzi" e meno "d'autore" (famo a capisse). Poi chiaro, è puro wishful thinking
Per me la definizione manga europo non ha senso. Sono fumetti europei disegnati in stile manga. Ma poi per me anche il termine Manga non ha senso. Sono fumetti e basta
Per quanto l'idea di una collaborazione tra case editrici su scala europea la trovo un'idea ottima, anche su un punto di vista di costruzione di un legame europeo (che è comunque difficile), io ho qualche dubbio sulla riuscita del progetto, almeno per quel che riguarda l'Italia. E non è nemmeno a causa del progetto in sè, ma piuttosto del pubblico: purtroppo ho da qualche tempo una certa percezione negativa nei confronti dell'audience italiana dei fumetti e questa percezione mi fa dubitare della riuscita generale di progetti simili. Dal punto di vista della rivista di per sè, ho dei dubbi causati anche e soprattutto dal metodo di lavoro e dalla forma mentis che gli addetti ai lavori hanno quando si tratta di realizzare un fumetto di qualunque tipo (mi ci metto in mezzo pure io!), spesso più incentrato su quello che vuole l'autore e poco su ciò che vuole il pubblico, a meno che non si parli di case editrici con dei propri personaggi e una propria identità consolidata (e in quel caso, la forma mentis include quell'identità a ciò che vuole raccontare il fumettista), ma nonostante ciò, fin tanto che si creano delle belle storie e dietro ci sono comunque professionisti, non è un grosso problema e si ritorna di nuovo al pubblico e alle difficoltà che si hanno per convincerlo a dare una possibilità. Spero caldamente di sbagliarmi e auguro tutto il successo possibile alla rivista, ma spero che perdonerete il mio cinismo. Piccola nota su come, secondo me, sarebbe da gestire questo progetto: per il primo anno, pubblicare i numeri, anche in formato digitale, con SOLO pilot o storie autoconclusive, in modo da far conoscere la rivista nel tempo E prendere la mano su come gestire il progetto con le serie. Successivamente, far iniziare un paio di serie brevi che si possano concludere in un anno o due, mantenendo comunque le storie autoconclusive, un po per scouting, un po' per far tastare le capacità degli autori. Purtroppo questi progetti hanno bisogno di una cosa che spesso i diretti coinvolti non hanno o pensano di non avere: tempo. Per dire, a Lucca ho assistito ad una conferenza in cui si parlava di Webtoon e mi sono mangiata le mani nel non poter parlarne a riguardo perchè c'erano tantissime ingenuità anche tra quelli che tenevano su la conferenza... e anche lì, per un progetto di webtoon europeo, servono le stesse cose per una rivista di manga europeo e serve tanto, taaanto tempo per ottenere l'attenzione del pubblico
Chissà perché appunto le pizzerie e i ristoranti italiani all'estero funzionano però... E chissà perché qui funziona il manga.. E chissà perché la novità fa sempre strizzare il naso a voi che vi definite veterani e io vi vedo solo come conservatori dal quale il mondo non potrà trovare terreno fertile per il futuro Chissà
@@hiimbroook2156 Certo che funzionano se in cucina c è un cuoco o pizzaiolo italiano che cucina. Come il sushi fatto dai cinesi non si avvicina per niente a quello giapponese. È buono si certo , ma totalmente diverso, un altro prodotto direi.
Ma se hanno voluto fare la rivista alla giapponese non potevano farla anche allo stesso prezzo della rivista giapponese??!? (che io sappia costa meno di 5€ il Jump)
Costa sui 300 yen il Jump, fa circa 1,50 euro, molto meno che 5. C’è da dire che è stampato su quella che per noi è l’equivalente della carta che si usava per le pagine gialle ma con un inchiostro ancora meno di qualità (sta sul foglio per qualche miracolo). Una concezione editoriale con i costi e la scarsa qualità di materiali in Europa secondo me non è proprio nemmeno lontanamente concepibile, i Jump sono praticamente carta igienica pronta per essere fiondata nel bidone del riciclo qualche giorno dopo, in Europa non esiste questo tipo di editoria.
@@maricaloparco7841 eh dai creiamola questa editoria qui perché 5 euro per stare aggiornati coi capitoli manga Europei è proprio un ciaone, a 1,50 ne compro 3 a settimana anche per i cuggini, capisci quello che intendo? Possono stampare su carta straccia visto che non si tratta di volumi da fumetteria ma di fatto un giornaletto.... e 4 editori Europei se mettono insieme le forze era l'unica vera cosa da fare cercare di improntare un edizione "alla Jump" per supportare a sua volta il mercato europeo... Così secondo me lo affossa perché se lo compreranno in pochi... Io la vedo accussì
Tra l'altro il belgio si è ingiallito perché anche quello è un paese della coalizione di manga Issho, fa parte perché la sua società, idioma e cultura è simile a quella francese e quindi co-operano in questi progetti, anche perché hanno le stesse case editrici........ ma la svizzera che è letteralmente circondata da questa coalizione e ha le stesse e identiche caratteristiche del belgio non se l'è inculata nessuno ahahahahahahha
15:22 ma secondo me non ha senso cercare di imitare il manga io voglio inventare una cosa nuova. Il Zac Comics, il Zomics. Secondo me invece di imitare il manga ogni autore dovrebbe inventare la sua idea di fumetto da zero. Nel mio caso io seguo i manga, i Comics, i Bonelli, i Francobelga io leggo tutto. E voglio fare tutto o meglio dire reinventare il fumetto
Manga Issho non funzionerà semplicemente perché Yatta, Shogun, Mangavibe, Senpaiplus non hanno funzionato. Kazenban trimestrale con capitoli ??? Statisticamente è impossibile che tutti siano interessati a tutte le opere e il fatto di aspettare tre mesi per un altro capitolo (non volume, capitolo) può essere la cosa che non lo farà decollare. Yatta e Shogun uscivano una volta al mese e già era una fatica (School Rumble dove sei mi manchi), io mi chiedo veramente chi ha pensato che sarebbe stata una buona idea. Preferisco spendere il doppio o tre quarti per un volume fatto bene che per un capitolo e tanta roba di cui mi frega poco, come accadeva nei predecessori. O lo fanno con la carta di scarti tipo jump e lo fanno pagare ancora meno del lancio o per forza dic ose non funziona, anche a livello di spazio, immagina riempirti la libreria di manga issho dove solo un quarto è la storia che ti interessa e quella è l'unica edizione in cui puoi leggerlo, ma che tor tura....
@@barbalberoalrik Parlo di come è costruita la rivista, non delle opere in sé, 20 anni fa me le leggevo queste riviste simil shonen jump italiane e statisticamente è impossibile che tutti seguano tutte le opere, magari a uno interessano 2-3 storie ma il resto no. Comprendere il testo lo so che è difficile ma uno sforzo
Su senpai plus ci ho lavorato e riusciva sia a tenere il ritmo mensile che le vendite il problema è che l’editore ha perso interesse. Quindi progetti di questo tipo sono anche fattibili.
Tra l’altro parlare di libro per una rivista di manga fa ridere, in Giappone probabilmente le chiamano “merda” perché quello sono. Valore produttivo nullo, un volantino riciclato che serve a venderti i tankobon, a volte a farti fare due pugnette oppure a riscattare la nuova carta promozionale del tcg di turno in base al target. Poi lo butti quando esce quello nuovo, tanto ci sono i volumetti da collezionare
le riviste di manga sono in costante contrazione (in cartaceo) pure in giappone. non so come possa funzionare in europa, dove storicamente si fruisce di manga in volumetto. auguro tutto il successo possibile, ma a mio avviso è una proposta perdente in partenza
Non capisco certi commenti che leggo, come se lo stile manga fosse utilizzabile solo dai giapponesi perchè "è roba loro e noi abbiamo la nostra", ditelo ai brasiliani che non devono più giocare a pallone perché è roba degli inglesi. Le nuove generazioni sono cresciute a pane e manga/anime, la cultura pop giapponese sta diventando e forse superando quella americana come influenza sui giovani, il manga ormai è entrato di prepotenza nella cultura personale di tutti quelli che lo fruiscono ed è diventato un punto di riferimento e di aspirazione per moltissimi artisti internazionali. Ovviamente questa rivista punta ad un pubblico che ama i manga, i fumetti tradizionali hanno già il loro spazio e il loro mercato. Discuterei piuttosto sull'operazione in se contestualizzata all'obiettivo che ha, non è tanto lo stile il problema ma il metodo giapponese di fruirlo che non è replicabile in europa. Puntassero piuttosto a spingere come si deve manga europei senza relegarli a riviste trimestrali da quattro soldi, iniziassero a pubblicizarli come si deve e a spingerli alle fiere. Unire così tante case editrici importanti potrebbe rendere la divulgazione reciproca di artisti molto piu semplice, invece questi li limitano ad un capitolo autoconclusivo di qualche pagina per poi sostituirli nel numero dopo.
Continuo a credere che fare "manga europei" sia un'idea stupida, il manga è fumetto fatto in un certo modo perché è giapponese, in Europa i fumetti si fanno in un altro modo perché si fa in Europa, non è che "manga" sia un genere
@geremiagalaxy8182 non è questione di tecnica perché non è un genere, è un contesto culturale che serve per fare un manga (che è manga perché è fatto da giapponesi per giapponesi aggiungerei)
@lorenzorausa4887 io sto studiando la tecnica manga per poter fare io un manga. Esistono tantissime cose da studiare per poterlo fare. Dalla scrittura(quindi teatro, esagerare emozioni, kishotenketsu) al layout che i giapponesi fanno molto dinamico. Al character balancing ovvero bilanciare bianco e nero. E potrei andare avanti perchè appunto sto studiando. Quello che dici è giusto, in giappone i gusti dei giapponesi influenzano i manga attraverso l editor che supervisiona e indirizza l opera. Ma gli autori giapponesi studiano. Tieni presente che il manga è la fusione tra il "giapponismo" e la tecnica "disney"(che a sua volta era un rubare da i piccoli artisti). Difatti il manga prende la forma del viso del gatto e alcune tecniche disney e le rielabora con dedizione. Il giappone si è anche aperto con alcuni manuali,documentari, e tutorial mentre prima la gente che imitava il manga lo faceva senza informazioni. Per questo ad oggi è piu plausibile studiare manga. La bravura sta anche nello studiare e apprendere tali tecniche.
@@lorenzorausa4887 guarda ad esempio "majo no eden" è forse l opera occidentale che piu prende la tecnica grafica/narrativa giapponese. Piu di radiant. Ed è riuscito ad essere pubblicato su una rivista seinen giapponese. Non tutto deve arrivare su jump. Ci sono vari percorsi. L autore peppe pubblica manga in giappone anchd lui su riviste seinen perchè per tempo e stile funziona bene li. Ti farri l esempio di max dall oglio ma verra pubblicato inngiappone dall anno prossimo e sta disegnando per un settimanale quindi un altro mondo.
@lorenzorausa4887 non ho citato boichi ma anche lui lavora per i manga ma usa tecnica/stile coreana per farlo. Eppure fa i manga. Bisogna capire che non esiste solo bianco o nero ma uan scala di grigi dove ogni artista puo essere piu vicino al modo occidentale o piu vicino al manga. Il modo occidentale di fare fumetto puo stare stretto a chi è cresciuto con il linguaggio manga
Io non capisco perché il giappone eviti riviste qui in Europa........ Se io fossi un loro (anche se sono un italiano con mentalità italiana) eviterei gli U. S. A..... Un paese dove i loro eroi, prima si picchiano poi parlano poi si rebuttano all'infinito......... E poi sono gli artefici del termine che odio in assoluto, ovvero il """"""talk no jutsu""""" un concetto che io lo sempre trovato affascinante, non menare pensa, parla e poi comprendi ed empatiza, ma che ai mangia hamburger non è andato a genio, e poi sono gli stessi che giocano ad undertale e fallout e si vantano di aver fatto la pacifist run....... Boh sarà veramente un mio problema ma non riesco veramente a capire............. 🥺😢🥺😢🥺😢🥺😢
Post scriptum : se l'idea fosse Nata a Lucca sarebbe un Vanto e non un punto di Demerito Io stavo a gioire quando l'ho letto , tu stai a piagne Domenico Non ti capisco proprio, vedremo poi se sono piu belle le loro storie o le tue dai, ti va?
Vediamo se le tue storie sono più belle di quelle degli autori pubblicati su questo primo volume, attendo con ansia il momento che avrò in mano entrambe le opere, la tua e manga issho, per fare un gran bel paragone Non capisco perché poi ti ergi come gran mangaka e dici che si può lavorare anche qui come in giappone, permetti al pubblico di valutare la tua e le altre opere tramite principi congrui di valutazione?
Io sono uno di quelli che vuole leggerlo e che supporta il manga europeo! Quindi io incrocio le dita e speriamo che vada bene dai 💪
Sono felice d'aver sentito tante affermazioni fuori fuoco e tanti dubbi. Ne sono felice perché so che verrai piacevolmente stupito e, come te, spero molti! Ci sarà occasione di parlarne a una delle prossime fiere. Manga Issho è il piano A. ;)
La natura di questa operazione è contraddittoria in partenza. In Europa saremo anche affezionati al libro cartaceo, ma ce ne freghiamo delle riviste, pensa una che ti fa aspettare 3 mesi per leggere il seguito di 30/40/50 pagine. Senza contare tutto l’apparato promozionale e di formazione di magazine classico delle riviste giapponesi, un valore di marketing e culturale alieno (sembra) a questa rivista europea. Imho operazione di brand awareness + un po’ di scouting di autori, magari scambiandosi un po’ le pubblicazioni tra paesi (facciamo scoprire gli autori italiani ai lettori spagnoli e così via)
Da aspirante mangaka che disegna ogni giorno per essere pubblicato spero che questa rivista funzioni
Ma io spero che tu inizi ad avere una tua identità e stile piuttosto che copiare i giapponesi! Sono contrario a queste cose.
@@saicaimolascibe3370 E fermalo allora, vai a casa sua e spezzagli le matite.
Ma ti fai una tua spaghettata lol
@@AriDakis siiiiiii. Dels vengo a romperti le matite e i topic
Vero,
Vero, l’intaliano (ad esempio ) è capace di un fumetto che i giapponesi si sognano, (andrà pazienza Sergio toppi ecc.) perché limitarsi a copiare i giappo.. vabe c***i loro.
Ma certo che ha senso il manga Europeo ma non devi essere bravo perché di bravi vado a leggermi i giapponesi, devi essere un mostro di mangaka che prendi lo stile grafico giapponese per raccontare una storia coi controcazzi, secondo me solo cosi ha un senso editoriale e può diventare curioso per il pubblico, se no tocca costruirsi pian piano negli anni una nicchia ma anche li servirà un minimo di qualità seriale e per più manga!
Faranno dei concorsi per i capitoli autoconclusivi come Jump, secondo te? Abbiamo speranze di venir pubblicati?
Eh io mi sarei gasato se avessero proposto Shonen jump in Europa, poi perché VIZ media l'ha portato non solo in America ma anche in Canada🙈 e secondo me Domenico l'unica cosa in cui differisco dal tuo pensiero è che noi siamo pronti come europa a ciucciarci il jump come pubblico, forse manca la struttura editoriale ma i tempi secondo me sono maturi
"perché VIZ media l'ha portato non solo in America ma anche in Canada"
Perché lavorano in quei territori, Viz media europe è stata acquisita da CR anni fa
Per me shonen in italia sarebbe una svolta
Manco abbiamo i fumetti europei in Italia e adesso vogliamo supportare i """manga""" europei
Bah
A mio parere dovevano prendere degli editor dal giappone e portarlinin europa e creare una rivista nostrana da zero. Quindi con una idea unificata in modo che i giapponesi formino gli europei. Una cosa fatta bene e con deinsoldi. Invece alla base troviamo case editrici specializzate sull importare dal giappone. Hanno buone intenzioni ma idee poco chiare su come procedere e imporsi sul mercato.
È inutile importare gli editor se la pubblicazione rimane invariata. Devi importare i ritmi, gli assistenti, l’industria multimediale parallela. Non ha senso parlare di manga europeo se non pubblichi 1 volta a settimana/due settimane/ mensilmente. Se gli autori non iniziano a lavorare in team con chi gli fa sfondi e template. Se dietro all’editoria tradizionale non c’è un supporto solido di animazione, promozione, merchandise. Non entro nel tema di retribuzione e cultura del medium, della prima non so niente, la seconda non so quantificarla
@97SuperGabri ovviamente sono d'accordo.
Valuta che una cosa in italia si è provata a fare ovvero KALYA. un progetto con forti similitudini al manga con trama orizzontale curatore unico ma con team artistici divsrsi però con una certa coerenza continuativa. Un progetto sperimentale che però il pubblico manga italiano non ha proprio considerato.
Ipotizzando che l idea di partenza fosse coraggiosa ma sbagliata, si poteva anche provare a correggere il tiro con progetti simili.
Spero che anche dagli errori nasca qualcosa
@@geremiagalaxy8182 felice di sbagliarmi, ma per il prodotto libro-rivista come si intende qua in questo progetto, non c’è richiesta. Forse curiosità all’inizio, ma sta roba deve essere serializzata, riempita di inserti, ci deve essere un motore di lavoratori, promotori e inserzionisti dietro da fare spavento. Una cosa intelligente potrebbe essere fare un po’ di nudging introducendo innanzitutto shonen jump, o square o una raccolta inedita (seriale) pensata appositamente per il nostro mercato con n titoli mainstream. Il pubblico prende confidenza con il formato e magari fai accordi con gli editori giapponesi e inizi a buttarci in mezzo storie autoctone nostre. Un libro che esce ogni 3 mesi non lo vuole nessuno, fai prima a farmi uscire i tankobon
@@geremiagalaxy8182 oh oppure fai ancora prima, fai una cazzo di rivista del FUMETTO tutto europeo, un metal hurlant continentale e lì dentro ci butti storie manga
Onestamente il primo volume si compra anche solo per supportare un progetto europeo nato da una collaborazione transnazionale, come fosse un segnale politico.
Tuttavia è l'idea di "euromanga" che mi disturba. Come dici tu, noi non siamo giapponesi (e tendenzialmente non abbiamo nemmeno bisogno di esserlo). Perché scimmiottare i loro canoni, di disegno e narrazione? Perché non puntare sul fumetto europeo? Se deve essere una scommessa, scommettiamo sulla specialità europea! Che non deve necessariamente essere graphic novel deprimente francese o tex, e tendenzialmente può pure avvicinarsi al comic o al manga, può essere leggero, d'azione e per ragazzi, qualunque cosa... ma che non si limiti nel dover imitare il modello giapponese.
Ciò che intendo è, se un autore vuole adottare uno "stile manga" ben venga, ma perché la rivista non dovrebbe diventare vetrina anche per disegnatori dal tratto più classico o per storie raccontate con gli stilemi del fumetto europeo tradizionale?
Ma il motivo di "supportare" il progetto prendendo solo il primo numero qual è? Non gli fai il nemmeno il contentino e si alterano solo le analisi di mercato, bho contenti voi.
Comunque, ci sono certe storie di Tex o di "deprimenti graphic novel francesi" che fanno pelo e contropelo al 90% della produzione giapponese.
Io credo che il progetto fallirà, però la rivista è verticale, se il target sono gli appassionati di manga e i disegni e paneling saranno in stile manga, non ha senso mettere nella rivista altri stili fumettistici.
@@Cristian-nb7wl supportare acquistando (almeno) il primo numero vuol dire lasciarsi incuriosire anche se non si è in target e dare una chance al progetto, non ritenerlo fallito ancor prima che venga pubblicato.
Se il primo numero vende molto più di altri bene (circa),si dimostra che c'è una platea consistente e che non la si è convinta.
E comunque, viva Tex e viva il fumetto francese deprimente, il mio voleva solo essere un esempio di opera che, seppur valida, non attira il grande pubblico come fanno relativamente i manga.
@@dscafo2382evidentemente da MANGAissho non posso che aspettarmi manga. Il mio ragionamento partiva da quello e si domandava perché non fare invece una rivista con la struttura di questa ma incentrata sue produzioni europee, anche più "per ragazzi" e meno "d'autore" (famo a capisse).
Poi chiaro, è puro wishful thinking
Concordo in pieno
Per me la definizione manga europo non ha senso.
Sono fumetti europei disegnati in stile manga.
Ma poi per me anche il termine Manga non ha senso.
Sono fumetti e basta
Ti spiego io il perché le riviste di Manga italiani falliscono. Perché non hanno una loro identità
Per quanto l'idea di una collaborazione tra case editrici su scala europea la trovo un'idea ottima, anche su un punto di vista di costruzione di un legame europeo (che è comunque difficile), io ho qualche dubbio sulla riuscita del progetto, almeno per quel che riguarda l'Italia.
E non è nemmeno a causa del progetto in sè, ma piuttosto del pubblico: purtroppo ho da qualche tempo una certa percezione negativa nei confronti dell'audience italiana dei fumetti e questa percezione mi fa dubitare della riuscita generale di progetti simili.
Dal punto di vista della rivista di per sè, ho dei dubbi causati anche e soprattutto dal metodo di lavoro e dalla forma mentis che gli addetti ai lavori hanno quando si tratta di realizzare un fumetto di qualunque tipo (mi ci metto in mezzo pure io!), spesso più incentrato su quello che vuole l'autore e poco su ciò che vuole il pubblico, a meno che non si parli di case editrici con dei propri personaggi e una propria identità consolidata (e in quel caso, la forma mentis include quell'identità a ciò che vuole raccontare il fumettista), ma nonostante ciò, fin tanto che si creano delle belle storie e dietro ci sono comunque professionisti, non è un grosso problema e si ritorna di nuovo al pubblico e alle difficoltà che si hanno per convincerlo a dare una possibilità.
Spero caldamente di sbagliarmi e auguro tutto il successo possibile alla rivista, ma spero che perdonerete il mio cinismo.
Piccola nota su come, secondo me, sarebbe da gestire questo progetto: per il primo anno, pubblicare i numeri, anche in formato digitale, con SOLO pilot o storie autoconclusive, in modo da far conoscere la rivista nel tempo E prendere la mano su come gestire il progetto con le serie. Successivamente, far iniziare un paio di serie brevi che si possano concludere in un anno o due, mantenendo comunque le storie autoconclusive, un po per scouting, un po' per far tastare le capacità degli autori.
Purtroppo questi progetti hanno bisogno di una cosa che spesso i diretti coinvolti non hanno o pensano di non avere: tempo.
Per dire, a Lucca ho assistito ad una conferenza in cui si parlava di Webtoon e mi sono mangiata le mani nel non poter parlarne a riguardo perchè c'erano tantissime ingenuità anche tra quelli che tenevano su la conferenza... e anche lì, per un progetto di webtoon europeo, servono le stesse cose per una rivista di manga europeo e serve tanto, taaanto tempo per ottenere l'attenzione del pubblico
Ma non c'era già una rivista del genere? Senpai plus mi pare
"trascendono il fatto di essere europei", questo è il nodo vero.
Manga europeo suona un po' come fare la pizza napoletana in giappone
però se la fa sorbillo...
@@cavernadiplatonefa cacare
Chissà perché appunto le pizzerie e i ristoranti italiani all'estero funzionano però... E chissà perché qui funziona il manga..
E chissà perché la novità fa sempre strizzare il naso a voi che vi definite veterani e io vi vedo solo come conservatori dal quale il mondo non potrà trovare terreno fertile per il futuro
Chissà
@@hiimbroook2156 Certo che funzionano se in cucina c è un cuoco o pizzaiolo italiano che cucina. Come il sushi fatto dai cinesi non si avvicina per niente a quello giapponese. È buono si certo , ma totalmente diverso, un altro prodotto direi.
Finalmente un video non su dragonballl. No scherzo tutti belli e mi ricordano tanto quando uscivano quelli super ❤
l'editore tedesco Altraverse è la peggio monnezza, avrà tre serie decenti, il resto spreco di carta... se sta roba dura tre uscite è già tanto
Finalmente un commento che lo dice
Penso che sia nettamente l'editore peggiore tra quelli coinvolti, ridicoli
Ma se hanno voluto fare la rivista alla giapponese non potevano farla anche allo stesso prezzo della rivista giapponese??!? (che io sappia costa meno di 5€ il Jump)
eh appunto, se fosse costato tre euro ancora ancora...
I jump sono fatti apposta per costare poco, con carta riciclata di pessima qualità, tanto i giapponesi li comprano e poi li mandano al macero
Costa sui 300 yen il Jump, fa circa 1,50 euro, molto meno che 5. C’è da dire che è stampato su quella che per noi è l’equivalente della carta che si usava per le pagine gialle ma con un inchiostro ancora meno di qualità (sta sul foglio per qualche miracolo). Una concezione editoriale con i costi e la scarsa qualità di materiali in Europa secondo me non è proprio nemmeno lontanamente concepibile, i Jump sono praticamente carta igienica pronta per essere fiondata nel bidone del riciclo qualche giorno dopo, in Europa non esiste questo tipo di editoria.
@@maricaloparco7841 eh dai creiamola questa editoria qui perché 5 euro per stare aggiornati coi capitoli manga Europei è proprio un ciaone, a 1,50 ne compro 3 a settimana anche per i cuggini, capisci quello che intendo? Possono stampare su carta straccia visto che non si tratta di volumi da fumetteria ma di fatto un giornaletto.... e 4 editori Europei se mettono insieme le forze era l'unica vera cosa da fare cercare di improntare un edizione "alla Jump" per supportare a sua volta il mercato europeo... Così secondo me lo affossa perché se lo compreranno in pochi... Io la vedo accussì
Tra l'altro il belgio si è ingiallito perché anche quello è un paese della coalizione di manga Issho, fa parte perché la sua società, idioma e cultura è simile a quella francese e quindi co-operano in questi progetti, anche perché hanno le stesse case editrici........ ma la svizzera che è letteralmente circondata da questa coalizione e ha le stesse e identiche caratteristiche del belgio non se l'è inculata nessuno ahahahahahahha
15:22 ma secondo me non ha senso cercare di imitare il manga io voglio inventare una cosa nuova.
Il Zac Comics, il Zomics.
Secondo me invece di imitare il manga ogni autore dovrebbe inventare la sua idea di fumetto da zero.
Nel mio caso io seguo i manga, i Comics, i Bonelli, i Francobelga io leggo tutto.
E voglio fare tutto o meglio dire reinventare il fumetto
Manga Issho non funzionerà semplicemente perché Yatta, Shogun, Mangavibe, Senpaiplus non hanno funzionato. Kazenban trimestrale con capitoli ??? Statisticamente è impossibile che tutti siano interessati a tutte le opere e il fatto di aspettare tre mesi per un altro capitolo (non volume, capitolo) può essere la cosa che non lo farà decollare.
Yatta e Shogun uscivano una volta al mese e già era una fatica (School Rumble dove sei mi manchi), io mi chiedo veramente chi ha pensato che sarebbe stata una buona idea. Preferisco spendere il doppio o tre quarti per un volume fatto bene che per un capitolo e tanta roba di cui mi frega poco, come accadeva nei predecessori. O lo fanno con la carta di scarti tipo jump e lo fanno pagare ancora meno del lancio o per forza dic ose non funziona, anche a livello di spazio, immagina riempirti la libreria di manga issho dove solo un quarto è la storia che ti interessa e quella è l'unica edizione in cui puoi leggerlo, ma che tor tura....
Mensile poteva avere senso, trimestrale proprio no.
@@eliaspadari2761 gli editori che ancora una volta non ragionano da lettori.
ma che ne sai cosa ti interessa o no finché non lo leggi? madò come siete chiusi
@@barbalberoalrik Parlo di come è costruita la rivista, non delle opere in sé, 20 anni fa me le leggevo queste riviste simil shonen jump italiane e statisticamente è impossibile che tutti seguano tutte le opere, magari a uno interessano 2-3 storie ma il resto no. Comprendere il testo lo so che è difficile ma uno sforzo
Su senpai plus ci ho lavorato e riusciva sia a tenere il ritmo mensile che le vendite il problema è che l’editore ha perso interesse. Quindi progetti di questo tipo sono anche fattibili.
Durera' 4 numeri. Troppi? Troppo pochi ?
Fin quando c’è hype lo comprano, una volta finito muore il progetto perciò ti dico 3 numeri
@@turelion85 già ora lo hanno accolto con un tiepido incredibile, se arriva al 3 è tanto
Tra l’altro parlare di libro per una rivista di manga fa ridere, in Giappone probabilmente le chiamano “merda” perché quello sono. Valore produttivo nullo, un volantino riciclato che serve a venderti i tankobon, a volte a farti fare due pugnette oppure a riscattare la nuova carta promozionale del tcg di turno in base al target. Poi lo butti quando esce quello nuovo, tanto ci sono i volumetti da collezionare
quindi prorpio come le riviste giapponesi
Chi fa ancora pubblicazioni di questo tipo, crede di vivere nel 1990. PS. Ah, allora ora è ufficiale? Il Manga non è il fumetto!?
Cave ma quando tornera dai la grande aventura
Primavera 2025
le riviste di manga sono in costante contrazione (in cartaceo) pure in giappone. non so come possa funzionare in europa, dove storicamente si fruisce di manga in volumetto. auguro tutto il successo possibile, ma a mio avviso è una proposta perdente in partenza
Un manga di 300 pagine a soli 4,90 fa strano
dal prossimo numero sarà 7.90
Non capisco certi commenti che leggo, come se lo stile manga fosse utilizzabile solo dai giapponesi perchè "è roba loro e noi abbiamo la nostra", ditelo ai brasiliani che non devono più giocare a pallone perché è roba degli inglesi. Le nuove generazioni sono cresciute a pane e manga/anime, la cultura pop giapponese sta diventando e forse superando quella americana come influenza sui giovani, il manga ormai è entrato di prepotenza nella cultura personale di tutti quelli che lo fruiscono ed è diventato un punto di riferimento e di aspirazione per moltissimi artisti internazionali. Ovviamente questa rivista punta ad un pubblico che ama i manga, i fumetti tradizionali hanno già il loro spazio e il loro mercato. Discuterei piuttosto sull'operazione in se contestualizzata all'obiettivo che ha, non è tanto lo stile il problema ma il metodo giapponese di fruirlo che non è replicabile in europa. Puntassero piuttosto a spingere come si deve manga europei senza relegarli a riviste trimestrali da quattro soldi, iniziassero a pubblicizarli come si deve e a spingerli alle fiere. Unire così tante case editrici importanti potrebbe rendere la divulgazione reciproca di artisti molto piu semplice, invece questi li limitano ad un capitolo autoconclusivo di qualche pagina per poi sostituirli nel numero dopo.
Ma 4 all'anno sono troppo pochi
A me piace idea
Qualità e non quantità....... io penso.....
Continuo a credere che fare "manga europei" sia un'idea stupida, il manga è fumetto fatto in un certo modo perché è giapponese, in Europa i fumetti si fanno in un altro modo perché si fa in Europa, non è che "manga" sia un genere
Si ma è possibile studiare la tecnica manga per fare manga. Pero appunto bisogna studiare la tecnica.
@geremiagalaxy8182 non è questione di tecnica perché non è un genere, è un contesto culturale che serve per fare un manga (che è manga perché è fatto da giapponesi per giapponesi aggiungerei)
@lorenzorausa4887 io sto studiando la tecnica manga per poter fare io un manga. Esistono tantissime cose da studiare per poterlo fare. Dalla scrittura(quindi teatro, esagerare emozioni, kishotenketsu) al layout che i giapponesi fanno molto dinamico. Al character balancing ovvero bilanciare bianco e nero. E potrei andare avanti perchè appunto sto studiando.
Quello che dici è giusto, in giappone i gusti dei giapponesi influenzano i manga attraverso l editor che supervisiona e indirizza l opera. Ma gli autori giapponesi studiano. Tieni presente che il manga è la fusione tra il "giapponismo" e la tecnica "disney"(che a sua volta era un rubare da i piccoli artisti). Difatti il manga prende la forma del viso del gatto e alcune tecniche disney e le rielabora con dedizione.
Il giappone si è anche aperto con alcuni manuali,documentari, e tutorial mentre prima la gente che imitava il manga lo faceva senza informazioni. Per questo ad oggi è piu plausibile studiare manga. La bravura sta anche nello studiare e apprendere tali tecniche.
@@lorenzorausa4887 guarda ad esempio "majo no eden" è forse l opera occidentale che piu prende la tecnica grafica/narrativa giapponese. Piu di radiant. Ed è riuscito ad essere pubblicato su una rivista seinen giapponese. Non tutto deve arrivare su jump. Ci sono vari percorsi. L autore peppe pubblica manga in giappone anchd lui su riviste seinen perchè per tempo e stile funziona bene li. Ti farri l esempio di max dall oglio ma verra pubblicato inngiappone dall anno prossimo e sta disegnando per un settimanale quindi un altro mondo.
@lorenzorausa4887 non ho citato boichi ma anche lui lavora per i manga ma usa tecnica/stile coreana per farlo. Eppure fa i manga. Bisogna capire che non esiste solo bianco o nero ma uan scala di grigi dove ogni artista puo essere piu vicino al modo occidentale o piu vicino al manga. Il modo occidentale di fare fumetto puo stare stretto a chi è cresciuto con il linguaggio manga
Falliscono dopo 3 numeri.
Io non capisco perché il giappone eviti riviste qui in Europa........ Se io fossi un loro (anche se sono un italiano con mentalità italiana) eviterei gli U. S. A..... Un paese dove i loro eroi, prima si picchiano poi parlano poi si rebuttano all'infinito......... E poi sono gli artefici del termine che odio in assoluto, ovvero il """"""talk no jutsu""""" un concetto che io lo sempre trovato affascinante, non menare pensa, parla e poi comprendi ed empatiza, ma che ai mangia hamburger non è andato a genio, e poi sono gli stessi che giocano ad undertale e fallout e si vantano di aver fatto la pacifist run....... Boh sarà veramente un mio problema ma non riesco veramente a capire............. 🥺😢🥺😢🥺😢🥺😢
Ora che hanno detto che hanno tolto sesso e violenza mi hanno perso
Discorso estremamente tossico, il tuo, Domenico
Leggere un post : dire non è vero : rimanere con le proprie idee
Boh ok 😂
Post scriptum : se l'idea fosse Nata a Lucca sarebbe un Vanto e non un punto di Demerito
Io stavo a gioire quando l'ho letto , tu stai a piagne Domenico
Non ti capisco proprio, vedremo poi se sono piu belle le loro storie o le tue dai, ti va?
Aspetto solo che faccia il 4x delle copie vendute da extract solo per farti notare quanto parlare a priori sia facile
Vediamo se le tue storie sono più belle di quelle degli autori pubblicati su questo primo volume, attendo con ansia il momento che avrò in mano entrambe le opere, la tua e manga issho, per fare un gran bel paragone
Non capisco perché poi ti ergi come gran mangaka e dici che si può lavorare anche qui come in giappone, permetti al pubblico di valutare la tua e le altre opere tramite principi congrui di valutazione?
Extract quante copie ha venduto? Non a te al PUBBLICO