Salve prof, il mio vecchio testo Tramontana degli anni '90 a proposito di dividendi e utili distribuiti agli azionisti parla di ritenuta d'acconto del 10% se relativi ad azioni ordinarie o privilegiate e a una ritenuta d'imposta del 12.50 se relativi ad azioni di risparmio al portatore.... immagino le cose siano un po' cambiate, mi pare ora si paghi il 26%, ma questa distinzione tra le due ritenute? può chiarire? grazie
La tassazione sui dividendi è stata uniformata. Da qualche anno la ritenuta è del 26% a titolo d'imposta (cioè a titolo definitivo). Sui dividendi non esiste più la ritenuta d'acconto, che il singolo contribuente doveva eventualmente integrare nella propria dichiarazione dei redditi applicando l'aliquota Irpef calcolata sull'imponibile fiscale complessivo.
salve posso approfittare ancora della sua gentilezza? A proposito del reddito fiscale leggo sul mio vecchio testo di Ragioneria: "...un costo iscritto nel Conto economico di bilancio, se le norme tributarie non lo considerano deducibile, deve essere portato in aumento del reddito di bilancio ai fini del calcolo del reddito fiscale"; Come è possibile che un costo concorra alla formazione dell'imponibile su cui calcolare le imposte?
Si tratta di un costo inserito in bilancio che il fisco considera non deducibile (quindi non lo considera costo). Se togliamo un costo, l'utile fiscale aumenta. Quindi concorre alla formazione dell'imponibile su cui calcolare le imposte.
Salve prof, il mio vecchio testo Tramontana degli anni '90 a proposito di dividendi e utili distribuiti agli azionisti parla di ritenuta d'acconto del 10% se relativi ad azioni ordinarie o privilegiate e a una ritenuta d'imposta del 12.50 se relativi ad azioni di risparmio al portatore....
immagino le cose siano un po' cambiate, mi pare ora si paghi il 26%, ma questa distinzione tra le due ritenute?
può chiarire?
grazie
La tassazione sui dividendi è stata uniformata. Da qualche anno la ritenuta è del 26% a titolo d'imposta (cioè a titolo definitivo).
Sui dividendi non esiste più la ritenuta d'acconto, che il singolo contribuente doveva eventualmente integrare nella propria dichiarazione dei redditi applicando l'aliquota Irpef calcolata sull'imponibile fiscale complessivo.
salve posso approfittare ancora della sua gentilezza?
A proposito del reddito fiscale leggo sul mio vecchio testo di Ragioneria:
"...un costo iscritto nel Conto economico di bilancio, se le norme tributarie non lo considerano deducibile, deve essere portato in aumento del reddito di bilancio ai fini del calcolo del reddito fiscale";
Come è possibile che un costo concorra alla formazione dell'imponibile su cui calcolare le imposte?
Si tratta di un costo inserito in bilancio che il fisco considera non deducibile (quindi non lo considera costo). Se togliamo un costo, l'utile fiscale aumenta. Quindi concorre alla formazione dell'imponibile su cui calcolare le imposte.