Tra le esperienze più grottesche e assurde che abbia mai fatto in sala. È un film che per sua natura sarà divisivo e non poco, ha un calo di ritmo notevole, sembra sempre cambiare tono, ma la messinscena incredibile, le espressioni facciali di Phoenix, le mille sfaccettature del suo personaggio e il coraggio con cui Aster ha stampato questa odissea di emozioni è davvero da lodare. Aster si conferma un MOSTRO (letteralmente)
Una delle tante (folli) chiavi di lettura Una scena sembra suggerire che Beau voglia suicidarsi, oppure che si sia effettivamente suicidato, quando scrive un messaggio di scuse e di addio alla madre sul tappo dei nuovi psicofarmaci, che assomiglia molto a una specie di lettera da suicida. Beau avrebbe quindi ingerito le pastiglie senza bere l’acqua prima di andare a dormire, e ciò che vive dopo è una proiezione di quello che pensava avrebbe dovuto attraversare per superare la paura dell’ignoto e affrontare la vita. Una altra scena, invece, mi ha suggerito che Beau rappresenterebbe simbolicamente Gesù e la sua parabola. Difatti, quando, appollaiato sui ponteggi, Beau guarda gli abitanti del quartiere distruggere il suo appartamento, alle sue spalle un cartellone recita “Jesus sees your abominations”. Beau “rinasce” nella vasca del suo appartamento; la violenza del parto è rappresentata dalla colluttazione con l’intruso che piomba nella vasca, come le mani del dottore che estraggono il feto dall’utero della madre. L’acqua della vasca rappresenterebbe il liquido amniotico. Poi, scappa, corre per strada nudo e viene aggredito da un maniaco, che lo ferisce al costato e alla mano; le stigmate del Cristo sulla croce? Beau porterebbe quindi la croce di peccati che non ha commesso, come la responsabilità nella morte del padre e altre colpe che gli imputa la madre, mentre il suo viaggio consisterebbe in una sorta di Via Crucis fino al patibolo. Beau si risveglia (resuscita?) tre giorni dopo (come Gesù?), in una scena che ricorda molto la soggettiva iniziale dove la prospettiva è quella dell’utero della madre. Inizia così la prima fase della sua nuova vita, cioè l’infanzia. Da quel paradiso ad una prima vista idilliaco, ma che poi si trasforma in un inferno, decide di scappare. Scappando colpisce un ramo e sviene. La seconda fase della sua nuova vita è il passaggio all’età adulta. La foresta simboleggiata il luogo dove si svolge il rito di passaggio, come in alcune comunità tribali, dove i giovani vengono abbandonati e devono sopravvivere con le loro forze per un tot di tempo. Nella foresta riflette sulla sua vita, prende consapevolezza di sé stesso e si libera dal giogo genitoriale, simboleggiato dalla cavigliera che esplode. Anche qui, dopo aver rischiato di essere ucciso, colpisce un ramo mentre scappa e sviene. La terza fase della sua nuova vita è quella della maturità. Nella casa della madre conosce l’amore e il rapporto sessuale. Inoltre, ha un confronto diretto e aspro, forse per la prima volta, con la figura della madre rediviva. L’ultima è quella degli istanti prima della morte, dove la sua vita gli scorre davanti, come in un film, e le sue azioni vengono giudicate. AMEN
Visto ieri sera, quando ero in sala alla fine del film ho sentito un paio di persone dire: “scusa, che hai capito il film?”, e l’altro “Beau”. Battuta involontaria a parte, film bellissimo che rappresenta vividamente l’Ansia, la società che aumenta quest’ansia e il tema “famigliare” asfissiante che Aster adotta ormai dal suo primo film Hereditary.
Metafore, surrealismo e allo stesso tempo introspezione, empatia, nostalgia, sensibilità. Da questo film si possono trarre centinaia di spunti, le critiche che leggo in giro come quella citata ad inizio video mi hanno fatto perdere ulteriore fiducia nell'umanità
"Metafore, surrealismo, introspezione, empatia" Tutta roba che trovi ovunque, ma il problema è quando con questi elementi non li usi per un orchestra ma per un minestrone, nella quale colori e sapori perdono le loro proprietà e diventano indistinguibili. Indubbiamente Ari Aster non va stigmatizzato, è un autore che va considerato e ringraziato per la mole di proposte che sta portando in questo periodo cinematografico un pó monolitico. Detto ció, il film è un grandissimo tentativo in gran parte non riuscito.
@@Carriero1990 indistinguibili fra loro? Evidentemente non hai le facoltà cognitive ed emotive per cogliere la profondità del plot, mi spiace questa cecità sia così diffusa per film del genere, sarai più fortunato nella prossima vita
@@alvcardbloodclaw Buttare 800 temi è un conto, saperlo sviluppare tutti 800 è un altro. È l'arte del racconto, della letteratura e quindi della sceneggiatura, il fatto di vedere gli ingredienti non significa avere capito il film. Se tu prendi ingredienti e li butti in un calderone e aspetti che succeda qualcosa uscirà probabilmente un minestrone. Se tu prendi e sviluppi ogni ingrediente è molto probabile che ognuno avrà un ruolo deciso per un piatto molto più complesso e saporito. Il problema di oggi è diverso da quello che dici.
spoiler quando beau entra a far parte della storia nel teatro della foresta, dove lui è il padre di tre figli, sono entrato in uno stato di trance, quasi di ipnosi... nel momento in cui lui si rende conto di non aver mai fatto sesso e quindi di non poter essere protagonista di quella storia, lui esce dalla storia, e contemporaneamente io sono uscito dallo stato di trance, mi sono svegliato, è stato incredibile, mi sono immedesimato come non mi era mai successo.
Questo film è bellissimo. Raramente si vede un'opera così accurata sotto qualsiasi aspetto: non è facile mantenere una regia così eccezionale per più di 3 ore secondo me. Mi ha angosciato, mi ha disturbato e mi ha anche un po' commosso. Una visione al cinema è consigliata a chiunque.
Aster sa fare dei finali magistrali. Midsommar, secondo me superiore a questo, è stato uno di quei pochi finali da lasciarmi così tanto estasiato dalla bellezza che stavo per scoppiare in lacrime davanti alla faccia finalmente sorridente della Pugh. Questo di Beau ha paura è un finale che mi ha impietrito. Al "scritto e diretto da Ari Aster" sono rimasto bloccato sulla sedia. Sensazioni a parte, nonostante abbia letto e sentito anche pareri molto entusiasti o comunque positivi rispetto al film (non tutti, magari spulcerò meglio l'internet) non ho trovato ancora nessuno che lo abbia letto nell'unico modo in cui, per dargli una quadra, andrebbe letto - secondo me. Non c'è nulla, o quasi, di "reale" in ciò che succede. Se in Midsommar troviamo una vicenda che accade "realmente" ma altro non è che il desiderio di vendetta avveratesi della protagonista nei confronti del fidanzato e dei suoi amici; Beau ha Paura vira verso gli stati mentali. Ciò che accade è forse una cornice labile rappresentata dal plot: Beau deve andare a trovare la mamma. Stop. Tutto il resto è lo scavare sempre più in profondità nella mente del protagonista, che non è un ignavo alla Dante. L'immobilismo di cui parli è dovuto ai traumi subiti in passato e da suoi evidenti deficit cognitivi, ingigantiti enormemente dalla figura gargantuesca della madre che lo ha cresciuto in un modo tale da plasmargli la mente in un determinato modo. E questo modo è mostrato dall'inizio alla fine del film attraverso gli spazi, i luoghi, i segni, che fungerebbero da rappresentazione per cassetti della sua mente/memoria/fantasia (ad esempio la soffitta è l'inconscio). È un tentativo fallito di riconquista di autonomia decisionale, un'analisi in prima persona. Sono persuaso dal fatto che niente sia accaduto: il film è in prima persona, non in terza. Noi non vediamo accadere cose, noi siamo spettatori esterni che assistono a quello che accade nella mente di Beau, di come lui si rappresenta il mondo. Come lo legge. E alla fine SPOILER Fallisce nel tentativo di riconquista di autonomia. È un film sul senso di colpa: il terapeuta lo scrive nei primi minuti del film sul suo taccuino. Il viaggio è: riuscirà a non sentirsi più in colpa per tutto e smettere di essere spaventato? Sembra di si, una volta uccisa la madre, mentre va verso le stelle sulla barca. Ma ci ricade: il tribunale del suo senso di colpa lo mette sotto accusa. La voce "razionale" (il suo avvocato difensore) parla da lontano e viene ucciso. E lui sprofonda.
SPOILER Io non sono d'accordissimo con questo finale nello specifico. Avrei chiuso il film venti minuti prima, sul "climax" finale. Il colpo di scena risulta un po' forzato, non in linea col tono della pellicola fin lì e soprattutto tutto ciò che viene dopo risulta un po' didascalico (l'avevamo già capito che le persone che Beau vede come dei pazzi maniaci sono persone normali ma viste con gli occhi di un paranoico che alla prima notizia al tg dà di matto). Tuttavia il film va comunque in un'altra direzione che è sicuramente più personale, si concentra di più sul rapporto con la madre più che sulla razionalità o meno delle paure. Si concentra sul soffocamento dei propri figli, sull'amore oppressivo e tossico che un genitore può avere per il proprio figlio ma soprattutto la scena finale è una delle migliori rappresentazioni di un esame di coscienza che io abbia mai visto, specie se consideriamo che stiamo parlando di un uomo paranoico e che non sa fare altro che dare la colpa a se stesso e alla sua inadeguatezza. Per riassumere, avrei preferito che il film andasse in un'altra direzione perché sarebbe stato più coerente con quanto visto fino ad allora, ma nonostante qualche minuto di troppo, una forzatura che stona un po' con il film e un po' di spiegazioni non necessarie, il finale rimane comunque di grande impatto. Io non riuscivo a togliere lo sguardo dai titoli di coda.
L’ho subito l’ho trovato immenso. Non sono d’accordo con marra su tutto ma credo sia l’essenza del film. Ho bisogno di parlarne confrontarmi questa è un opera che non andrebbe dimenticata secondo me ha le carte in regola per essere studiata qui c’è tanto da dire da capire da interpretare da interessarsi qui c’è tanto da anche non fare nulla di ciò citato sopra. Unica cosa parliamone!!
Visto ieri e devo dire mi è piaciuto anche se non ho compreso fino in fondo tutte le allegorie che vengono messe in campo. Un lato tecnico semplicemente stupendo, una gioia visiva rara. Piccola nota di colore: (non so se è stato così in tutte le sale) il momento del intervallo è coinciso con la fuga di beau e una testata contro un ramo che ha creato un involontario momento comico nella sala che ha, almeno in parte, alleviato la tensione della sequenza. Comunque come sempre bel video e molto interessanti le tue letture.
Sono d'accordo con tutto, tranne su una cosa: la durata. A me non ha pesato per niente. Riconosco che certe scene potevano essere più corte, ma non ho percepito mai pesantezza. Anzi, ogni personaggio è così interessante da avermi tenuto attaccato allo schermo. Mi piacerebbe anche sentire una tua opinione sulla scena finale, in particolare gli ultimi 5 minuti. Per me l'idea del regista su quella scena è abbastanza chiara, ma ho già letto mille interpretazioni diverse...
Una bella riflessione magari anche in live su sto film? Magari un bel cinedeathmatch? Secondo me uscirebbe una bellissima diretta appunto perché si apre a molte interpretazioni
Io ci ho visto tantissimo anche de "la casa di Jack" sia per la messa in scena di alcune parti del film, sia per il discorso dell'autoanalisi (tra l'altro non escluderei che Beau sia un killer, alcune scene lo fanno sospettare).
Aster si riconferma un geniaccio della macchina da presa e non solo, in grado di creare opere stratificate e intellettualmente stimolanti che però non rinunciano mai all'atmosfera e 'intrattenimento'. Di certo non è un film per tutti anche se lo dovrebbero vedere tutti 😅! Amandolo/odiandolo, non importa. La pellicola ha qualcosa da dire e questa è una di quelle durate sensate, asservita alla narrazione. Personalmente dopo due visioni continua a piacermi di più quel capolavorone di Midsommar ma non importa poiché Aster non sbaglia i film e la perfezione registica e produttiva rende il tutto sempre *godurioso* . Anche se credo che la director's cut (?)🙄 migliorerà questo film, o forse no x'D?! Molto interessante la critica su Phoenix, ci ho pensato anche io, mi pare un Joker 2.0 ma più in carne 😅! Ciò detto il suo prossimo film sarà un Western, che dire, non vedo l'ora 😊! Tra l'altro ora Aster ha tra i suoi Fan anche Scorsese, una cosa da nulla proprio x'D!
Un clamoroso Aster va a concludere la sua trilogia sullo stress post-traumatico, con un'epopea che a me ha ricordato Sineddoche, New York di Kaufmann per la (necessaria) autoreferenzialità, o per la disinvoltura nel muoversi tra realtà e creazione/ finzione. Un sound design pazzesco!
Molto d'accordo con il video! "Ridondante" è la parola giusta, ed anche a me dalla seconda metà in poi ha fatto un po' quest'effetto: forse ci sta, forse poteva evitare (per me si ma non capisco un cazzo), però si tratta di un Filmone in ogni caso. Prima metà per me magnifica che poi si "perde" un po' via, ed è un peccato.
Ma quanto è meravigliosamente kafkiano il finale ragazzi? L'irrimediabile colpevolezza esistenziale che rende inoperoso ogni sforzo assolutorio, costretti ad accettare il nostro turpe destino, Beau top Joseph K. Film Epocale, introspettivo, grottesco, onirico, freudiano. Personalmente è il migliore dei tre sin ora usciti.
[Commento SPOILER] Ho trovato molto bella (quantomeno a livello simbolico) la rappresentazione della percezione della sessualità da parte della madre, ovvero come puro dolore (come il mostro, appunto) durante il concepimento e durante il parto, tanto che lei ci tiene più volte a sottolineare quanto lei abbia sofferto per metterlo al mondo. Personalmente ci ho visto tutte quelle generazioni di donne precedenti alla nostra che non hanno potuto trovare il piacere all’interno della vita sessuale poiché viste solamente come oggetto di piacere per il partner o come macchine sforna figli. Proprio a causa di questa sofferenza lei sviluppa un attaccamento morbosamente iperprotettivo nei confronti del figlio (secondo me bellissime le scene in cui si vedono tutti i prodotti che la sua azienda ha pubblicizzato negli anni, tutti rigorosamente con la foto del figlio e con la dicitura “il più sicuro”, oppure la battuta “Chissà se avrà abbastanza paura del mondo?”) instillando in lui la paura per ogni aspetto della sua vita (ogni cosa che può andare male intorno a lui va male, o quantomeno è quello che vediamo), a partire dal sesso, che viene descritto come strumento di morte poiché per lei non è stato altro che sofferenza. Scusate per il commento lungo ma mentre scrivevo mi venivano in mente vari esempi, andrebbe rivisto con la consapevolezza di quello che vuole trasmettere per cogliere tutti i riferimenti. Davvero un bellissimo film.
Ha voluto mettere troppe cose dentro, ma ha delle scene talmente potenti ( l'uomo sopra la vasca, la scena animata, il parto iniziale e la ragazza con il barattolo di vernice) che mi spingerà alla revisione, anche se ha voluto essere troppo criptico per un concetto più semplice e ripetuto più volte durante il film. Sono convinto che Ari ha 3 fetish: le donne sono persone orribili, gente che si butta da qualcosa, vecchi che scopano. Concludo dicendo che il cazzo gigante nella soffitta, lo spiegone della madre e il finale mi hanno fatto tracollare il film, mi è dispiaciuto veramente tanto.
Dico solo che un tizio in sala si è lamentato tutto il tempo. Proprio per questo ho capito che fosse un gran film. L'ho amato, soprattutto la prima metà. Ari Aster per me entrerà nella storia
@@Omo-ragnolo96 nessuno è irraggiungibile. Certamente nessun regista avrà più un impatto così grande nel cinema ma anche per il contesto storico in cui ha lavorato Kubric, adesso é molto più difficile rivoluzionare il mondo cinematografico per la saturazione che si è creata.
Secondo me è un film clamoroso, se è un capolavoro lo capiremo nel tempo. C'è talmente tanto da dire che servirebbe carta e penna mentre guardi il film, e io apprezzo chi osa cosí tanto risultando quasi eccessivo, infatti anche scorsese ama aster e questo film. Spoiler:la scena finale è bella non per ciò che accade a Beau, ma per la costruzione intorno a lui, i titoli di coda in quel modo ti obbligano quasi a stare seduto altri minuti per riflettere sul film, infatti le scalinate ricordano anche una sala cinematografica volendo
Ari Aster con questa opera firma il terzo lungometraggio dedicato alla famiglia intesa come nucleo famigliare, o famiglia nel senso dei legami: entrambi per natura devono farti sentire bene, ma possono nascondere negatività, fino a farti impazzire. In Hereditary la famiglia implode (senza fare ulteriori spoiler), in Midsommar la famiglia intesa come legame presenta il male, in questo un povero Beau è vittima di sua madre. Che dire, bravo ari aster che parla di temi in maniera originale.
Temo, temo e ribadisco temo che Aster sia diventato uno di quegli artisti di moda e che per molti sia oramai impossibile guardare alle sue opere in maniera oggettiva. Non sono avulso al mondo del cinema, anzi, amo studiarlo sia a livello tecnico che goderne a livello puramente estetico, adoro cercare significati nascosti e interrogarmi sulle scelte operate dagli addetti ai lavori. Questa premessa è doverosa perchè ritengo questa opera assolutamente dimenticabile, in quanto 1) rindondante nei significati, 2) non originale, 3) vittimista e 4) terribilmente noioso perchè lento e presuntuoso. 1) è davvero necessario ribadire gli stessi tre o quattro concetti per dieci volte senza aggiungere praticamente nulla da una volta all'altra ma semplicemente cambiando i modi nei quali vengono esposti? lo tollero solo se è un esercizio di stile. 2) quanti uomini ancora dovremo ascoltare lamentarsi del rapporto che hanno con le loro madri senza assumersi mai un minimo di responsabilità rispetto alle scelte che possono fare in età adulta? 3) vedi sopra. 4) quando è che si sta incollati alla sedia tolta la sequenza cittadina e quella della favola nel bosco? Tolti questi due frammenti il resto della pellicola è scandito da ripetizioni asfissianti che costringono il malcapitato spettatore a sperare in una svolta di qualunque tipo che, però, non arriverà mai. Parliamo ora di Gioacchino, ho letto e sentito anche qui lodi su lodi riguardo al protagonista, ma avete visto qualcos'altro di questo attore? La prestazione del grandissimo premio oscar è sottotono, priva di sentimento (tolta la sensazione di disagio), patetica. Dopo la prima parte e forse ancora nel finale, chiunque avrebbe potuto sostituirlo. Apprezzo invece le scelte estetiche del regista e del reparto scenografico, tutto è molto piacevole alla vista e soddisfa chi è seduto sin sala. Anche la colonna sonora è precisa per il film. Cosa mi è rimasto dopo questo sequestro di 3 ore? La sensazione di disagio profondo per un tentativo lodevole del regista, ma fallimentare, di parlare di un argomento interessante. Ora sfogatevi pure su di me.
Concordo, nonostante lo reputi un ottimo film, soprattutto dal lato tecnico/estetico. Ho trovato anche io molto ridondante soprattutto l'ultima parte, surreale oltre il dovuto e nonostante la bella idea del processo finale avrei apprezzato maggiormente l'idea di una fuga in barca del protagonista verso una libertà che tutto sommato avrebbe meritato. Non sono d'accordo solo sul punto due: tutta la prima parte secondo me va vista con una chiave di lettura opposta: la prima ora e mezza l'ho intesa come la rappresentazione di un bambino orfano, che non ha genitori intesi come figure di riferimento e deve cavarsela in un mondo pieno di pericoli senza avere gli strumenti necessari per farlo. A un certo punto viene ospitato da una "casa famiglia" ma si scontra con la gelosia dei fratelli acquisiti dopodichè trova un gruppo di suoi simili nel bosco. Beau nella prima ora e mezza ha atteggiamenti molto infantili, è adulto solo nelle sembianze proprio perchè il rapporto travagliato con la madre non gli ha mai permesso di crescere e quando quest'ultima muore lui si trova senza genitori ma in una condizione ancora bambinesca. Potenzialmente l'essere lontano dalla madre ad inizio film e il poterla andare a trovare una volta ogni tanto mi ha ricordato molto i bambini separati dai genitori per difficoltà famigliari; a mio avviso per la condizione di Beau ha più colpe la madre che non il protagonista stesso, nonostante la donna cerchi di colpevolizzare proprio il figlio (nella prima scena della nascita già vediamo un comportamento di eccessiva apprensione della madre nonostante le continue rassicurazioni dei medici).
Finisci parlando di "film da subire". Qui è Beau a subire, dall'inizio alla fine. E subisce in silenzio. Viene schiacciato costantemente, ma quando il peggio è passato riprende sempre la sua forma iniziale... Fino alla prossima tragicommedia. Questa mancanza di evoluzione (che non sarebbe dovuta essere necessariamente in senso positivo), rende il film più pesante di quello che sarebbe potuto essere. Lo scatto finale di Beau si capisce presto essere stato solo un breve fuoco, subito sopito. L'inizio nella casa di Beau è il picco dell'opera. Il finale una "degna" conclusione. Nel mezzo rivedibile. Più per la sezione nella "casa dei balocchi" (vagamente Midsommariana), che non per la parte nella foresta, per quanto mi riguarda.
SPOILER Secondo me il film sarebbe stato più compatto chiudendo prima del colpo di scena finale e senza gli ultimi 15-20 minuti, che ho trovato un po' didascalici e forzati. Tuttavia il film con quei minuti prende un'altra direzione e quindi un altro significato per Aster (è evidente che sia personale come pellicola), oltretutto la scena finale è geniale per la messa in scena dei titoli di coda. Nel complesso comunque un film indimenticabile, e nonostante le 3 ore tiene davvero incollati allo schermo, cosa che non mi sarei minimamente aspettato dalle premesse. Aster dietro la macchina da presa ha davvero un talento invidiabile.
questo film e' stato pesantissimo, sono uscita dal cinema con mia mamma che non riuscivamo piu' a respirare. Comunque fa ridere che gli stessi finti cinefili che dicono di amare film complicati per flexare la finta ciolla che hanno non riescono a prendersi il tempo per ragionare su cio' che hanno appena visto, dantolo per pretenzioso e sopravvalutato.
Film pregno di simbologia dal significato psicoanalitico, in primis il rapporto madre-figlio, che comincia e finisce con l'elemento dell'acqua(che rivediamo più volte riproposto), dal grembo materno all'auto distruzione finale su una barca impelagata in mezzo all'acqua. Manco a dirlo quanto sia qui centrale il tema della "sessualità"(quanto il fallo gigante). Ma ciò che lo rende davvero un bel film è la riuscita nella messa in scena del percorso mentale di Beau, tra i suoi disturbi, sensi di colpa, passività, paranoie e anche desideri. Un film che ho apprezzato perché osa davvero, e richiede altrettanto impegno dallo spettatore(stica* se qualcosa non risulta perfetta, c'è talmente tanto).
Sono andato a vederlo sabato.Questo film mi ha stregato!Credo che come Midsommar,questo film possa col passare del tempo piacermi ancora di più e diventare uno dei miei film preferiti.Unpopular opinion:”BEAU HA PAURA” è il mio film preferito di Ari Aster.
Ari Aster ha una maturità e una consapevolezza non comune. Che piacciano o meno le sue opere, non si può negare il fatto che il suo sia un cinema intellettualmente stimolante. Ovviamente non mancheranno quelli che urleranno al capolavoro, confermando questa brutta tendenza volta a snaturarne il significato.
Perché mai trovare un’opera così unica, freudiana, intimista e potente in un panorama cinematografico così stagnato, spesso banale ed etichettarla come capolavoro dovrebbe rappresentare un problema? Chissà che questo film non possa assumere un ruolo importante nella storia del cinema tra 30 anni magari.
Il termine giusto che hai usato è "calderone", per me da usare in senso negativo, nella quale non riusciamo a distinguere gli elementi. Dove la componente grottesca viene tremendamente sbugiardata da quella razionale-thriller nel finale, dove il titolo stesso non viene raccontato perché il protagonista non è che ha paura, ma viene solo martoriato da eventi di cui TUTTI AVREBBERO PAURA, forse abbiamo il concetto di INAZIONE amletiana? Ma non è neanche approfondita perché il personaggio è continuamente colpiti da stimoli non diegetici. I temi sono troppi, come anche i generi affrontati. La parte iniziale era quella più interessante, dove senti il grottesco senti il concetto di paura, poi dall'incidente con la macchina è nato un non viaggio verso un plot twist non necessario e il processo finale ad un uomo che è stato martoriato solo perché da piccolo regalava sempre lo stesso cd. Ari ari boh.
E mi sa che non sei stato molto attento! Le paure sono state inculcate dalla madre, infatti ciò che vedi nel film, lo vedi dal suo punto di vista. Ogni situazione viene ingigantita e resa più paurosa dalla sua mente
Se avessero accorciato l'episodio della foresta sarebbe stato un CAPOLAVORO..ma è un capolavoro ugualmente. Ad avercene film così in un panorama tutto o quasi uguale.
La sensazione è che piazzato, marchiato e reiterato il conflitto figlio/madre, Aster giochicchi a fare lo Spike Jonze e il Lars Von Trier, senza avere il brillante intelletto del primo e il genuino sadismo autodistruttivo del secondo. _Davide Turrini per Il Fatto Quotidiano_
I veri film ti lasciano sempre perplesso, questo è un film che vale tanto In futuro questo regista farà cose assurde, magari sbaglio, fino ad ora ha dimostrato di avere l'horror nel DNA cinematografico
Qualche dettaglio a caso: 1) B-eau, Wasser-man; acqua in francese, acqua in tedesco. 2) Mona; vagina in dialetto veneto (coincidenze? Non credo). 3) Il quartiere dove vive Beau è stato costruito dal conglomerato finanziario della madre per alloggiare le persone che hanno abusato dei prodotti farmaceutici dalla stessa società. 4) Il conglomerato finanziario della madre si occupa di farmaci, cosmetici, sicurezza (videocamere), alimentari, edilizia (mi sono perso qualcosa?). 5) Beau cammina in un mercato dell’usato. Un bambino gioca con una barca giocattolo. Ripreso dalla madre, il bambino lascia la nave giocattolo che si cappotta, come nella scena finale del film. 6) Quando Beau immagina di essere nell’opera teatrale, la madre dei suoi figli assume il volto del presunto padre. 7) Altro?
aveva la stessa postura anche ai tempi de "Il Gladiatore", ma io credo la si possa vedere come una firma, tipo le smorfie di De Niro, che faceva con tutti i personaggi.
Non c'entra niente con il film, ma grazie a te ieri ho visto per la mia prima volta "Arancia meccanica". Da 23 enne che ha visto molti film, da quelli più banali comici Hollywoodiani e italiani fino a film realistici, horror, drammatici ho visto tanti film di cacca ma anche molti capolavori, ma da neofita di "cult" consigliati da te mi sono deciso a recuperare film di Kubrick, che a me era ignoto seppure sia uno dei registi se non il regista più grande di tutti i tempi. Ho iniziato il film, l'ho concluso mi si sono aperti gli occhi, non immaginavo che un gen Z come me si inammorasse di una pellicola così vecchia come Arancia meccanica. Sono rimasto a bocca aperta il tema della violenza, anche oggi rimarcabile e trattabile ma soprattutto censurato, cosa che critica molto il film, non avevo idea che Kubrick fosse così tanto fuori di capoccia e sono stupito di quanto mi abbia guarito, proprio come é stato guarito Alex alla fine della pellicola.😉 Il tema della violenza qui viene elogiato poiché é uno degli istinti più importanti per l'essere umano, come ti difendi da un aggressore etc.... Veramente grazie,lo concluso con un enorme soddisfazione, e anche rammarico poiché ora penso a cosa avrebbe tirato fuori se Kubrick fosse stato vivo in questo periodo storico dove ogni cosa é censurata. Grazie davide va diretto nella mia top 5 film. Scusami per questo prolisso parere a caldo che non c'entra niente con il video, starei ore a scrivere e discutere di tutte le chiavi di lettura che ci sono in questo film ma sarebbe una cosa lunga come tre ore insomma entivo bisogno di parlarne da qualche parte, procederò con odissea nello spazio, che ho una certa voglia di capolavoro💪😉
Personalmente ha fatto l'effetto contrario di ciò che ci vuole dire il regista, sono entrato nella sala come la persona più volenterosa del mondo e ne sono uscito totalmente passivo e pauroso
vorrei condividere la mia esperienza riguardante il film. Sono andato al cinema venerdì scorso ed ho trovato la sala completamente vuota(3 persone), per un film che ha un sacco di caratteristiche molto 'pop,' concedetemelo, quali il regista o il protagonista in se. Ritengo che una pellicola simile abbia bisogno di essere vista in sala vista la grande attenzione da parte di aster per il sonoro ed anche per la corretta immersione in questa epopea visiva. Grazie come sempre davide per questo commento
Secondo me Aster non vuole mandare nessun messaggio propositivo, come nei film precedenti si mette solo nelle condizioni di analizzare un fenomeno, come il lutto o il legame materno, e le sue ripercussioni
Bellissimo. Mi piacerebbe una mini serie dedicata (max 10 episodi), per ampliare ancora di più certi aspetti e trame. E ci vedrei bene a dirigere qualche episodio il buon David Lynch
Io ho adorato questo film, ma capisco a chi non piace, più che altro mi da fastidio chi deve esternare la cosa in sala davanti a tutti disturbando la visione a chi lo vuole seguire tipo un gruppo di cinque o sei signori e signore sulla sessantina che hanno riso tutto il tempo (non per le scene, che a volte sono volutamente comiche, ma per il film in se), tanto da venir zittiti da chi era di fianco a loro perché facevano dei commenti di continuo e poi uscendosene dalla sala ridevano dietro a chi lo aveva apprezzato dicendo che in questo film "non c'è nulla", che non so come si possa dire per un film così pieno di contenuti, boh? Ripeto capisco benissimo che possa non piacere, ma se un film ti fa schifo abbandona la sala e lascia in pace gli altri...
Voglio fare un discorso generale. Bisogna smettere di sottovalutare Ari Aster. Citando Eggers, e Peele, Aster a mio avviso è il migliore dei tre o comunque se la gioca alla pari con Eggers. Peele invece è troppo sopravvalutato. Parlo della messa in scena del terrore dell'inquietudine. E' quasi fattuale che i film di Eggers e di Aster riescano a turbare davvero, a mettere lo spettatore in una condizione di ansia, e forte tensione. Hereditary è uno dei migliori film horror contemporanei, e Midsommar è un capolavoro. Altresì, The VVitch è molto riuscito come film, e Lighthouse è un grandissimo film. Al confronto di questi due autori, un film riuscito come Get Out (che ha il suo grado di tensione) comunque non riesce a reggere testa ai titoli citati. Lascio veramente perdere poi "Us" che è il suo punto più basso. "Nope" è meglio del secondo ma non ad ogni modo non presenta quella forza evocativa e quella potenza ansiogena che Aster e Eggers ci hanno regalato fin'ora con i loro film. Non vedo l'ora di vedere questo nuovo film di Aster dove voglio sottolineare solo una cosa. La scelta del titolo è cacofonica, non poteva trovarne un altro? Si fa fatica anche solo a pronunciarlo. A parte ciò, appena posso lo guarderò con molto hype!
@@MrMarraCinema certo ma era giusto ribadire quello che ho detto dato che leggo in giro davvero tante stroncature e parole di offese nei confronti di Aster. Per me di Eggers l’unico capolavoro è Lighthouse.
Aster uno dei grandi maestri del grottesco, raramente mi sono trovato in una sala con, agli stessi momenti, persone che ridevano e altre che rimanevano impietrite e sbigottite. La parte più forte di questo film per me è la prima, con questo quartiere fatiscente di veri e propri "freaks" dove succedono cose orribili e inspiegabili, e non si sa se esse siano reali o frutto della mente corrosa dall'ansia e dai traumi del protagonista.
Credo che Phoenix assuma quella postura in maniera involontaria:in un' intervista ha dichiarato di soffrire di "deformità di Sprengel",un difetto congenito che porta al disallineamento delle spalle (se guardi la sua spalla sinistra lo noti perfettamente),e quindi,suppongo,ad uno squilibrio posturale a livello globale. Io stesso soffro di cifo-scoliosi sin da quando ero adolescente,nel mio caso niente di invalidante,per fortuna,e ti assicuro che dopo i 12/13 anni c'è ben poco da fare,se non ginnastica posturale o yoga o pilates (tutti interventi palliativi) o la chirurgia,nei casi più gravi. Insomma,se sei storto quel tipo di postura ti viene naturale ! Ma credo che tu lo sappia meglio di me,essendo anche un personal trainer. Riguardo al film,io l' ho trovato magistrale ! E cmq ottima recensione,concordo quasi su tutto ciò da te espresso.
Il film mi è piaciuto tantissimo, mi ha lasciato proprio estasiato, però è vero che dura troppo, una mezz'ora dal centro l'avrebbero potuta togliere. Comunque a quelli che dicono "Ari Aster pagati uno psicologo e non ci rompere il cazzo" consiglio caldamente di vedere tutta la filmografia di Charlie Kauffman
bè, bè fratè, capisco il tuo discorso, ma sulla postura TU (e lo dico con simpatia) sei il numero uno. Ogni diretta: appoggiato su un lato, spesso il sinistro, gomito destro sul bracciolo e fumare da Tony montana . Per la biro stesso concetto.
Ciao Marra ho visto il film ieri sera e non ho ancora capito se mi è piaciuto o no.A mio parere il film va diviso in due parti, nella prima il ritmo è davvero incalzante e veloce e il tutto è abbastanza chiaro.Nella parte successiva,intendo quanto entra nella foresta il film si rallenta molto e la situazione diventa molto caotica e confusionaria, tanto da chiederti più volte il significato di varie scene.In particolare io sinceramente non ho capito:(spoiler) -perché Marta muore nella scopata? -chi sono quelli nella cantina?La bestia(che mi ricordato Cronenberg) è il padre? - il finale…dobbiamo intendere che Beau è sempre stato sorvegliato in tutta la sua vita(alla Truman show)?
Quello incatenato nella cantina è il suo io normale, la sua parte sana che lui concepisce come "il bambino coraggioso", che è rimasto chiuso in "cantina" per colpa dei trattamenti e delle paure instillate dalla madre. Il mostro fallico è la sua sessualità che lui ha sempre percepito mostruosa per la paura di morire al primo rapporto sessuale, sempre instillata dalla madre.
E non solo è sempre stato sorvegliato ma nel finale si capisce che tutte le sue "sfortune" sono state organizzate dalla madre (anche le persone che gli occupano casa e l'uomo tatuato che lo perseguita all'inizio, in una scena si scoprono essere operai della madre, si vedono nella foto di gruppo quasi nel finale), addirittura il quartiere in cui vive e il suo condiminio sono stati costruiti da lei (nella stessa scena si vede una pubblicità con la foto di casa di Beau con scritto "altri quartieri riqualificati"). Penso che la madre sia il villain più azzeccato degli ultimi anni al cinema, che sia tutto vero o che sia solo il modo di vedere le cose di Beau. Secondo me è tutto vero tranne le cose che vede in soffitta e il processo finale, che sono cose che accadono nella sua mente per far capire quali sono i suoi problemi mentali e che non sarà mai indipendente se non con un grande lavoro psicologico o psichiatrico.
Marra il problema della postura di Joaquin Phoenix secondo te è evidente anche in film più datati tipo "Il Gladiatore"? avevo fatto caso anch'io a questo dettaglio nella recitazione di Phoenix, ma mi pare che questa postura sia più evidente negli ultimi film, mentre nei primi (anni 80 - primi anni 2000) non l'ho notato granché
Non lo vedo da secoli quello, ricordo solo molti primi piani suoi quindi non si vedeva la postura. Non era protagonista poi, quindi aveva meno inquadrature in generale. Dovrei farci caso, lo riguarderò.
Condivisibile tutto, l'unica cosa riguardo la "critica" che hai fatto sulle posture di alcuni attori. Ma ben vengano diamine, in un mondo di attori tutti omologati e tutti uguali dove il pubblico fa fatica a riconoscersi, ben vengano questi "difetti". Tutti attori perfetti e impostati anche no grazie
Durante tutto il film ho avuto echi di Inland Empire, anche se con questo film trovo in comune, solo in certe parti, la narrazione confusa, mi viene da dire che questo sia appunto l'Inland Empire di questo ventennio anche se molto più difettoso
È vero ma se non si cura credo non si risolve e soprattutto i registi non glielo dicono perché non vogliono offendere.... qualcuno nelle recensioni di settore glielo dovrebbe far notare... rischia che lo inseriscono solo in certe interpretazioni!!!
Avete notato come paolo villaggio era destinato a ESSERE fantozzi, Phoenyx è destinato a interpretare personaggi che NON SE NE PARLA MANCO PER IL *censura* DI STARE BENE?
Marra non so te, ma visto che tu sei molto affezionato a Lynch ti volevo chiedere se anche tu avevi notato una certa similitudine o ti aveva evocato alla lontana inland empire, il viaggio all’interno della mente anche qui, la durata simile se non ricordo male il film di Lynch, superiore secondo me, durava Pressapoco 3h. Parallelismo esagerato o in qualche modo giustificabile ? Comunque a me il film è piaciuto moltissimo
Un film stupendo una vera esperienza, ti rimane appiccicato addosso, si presta a moltissime interpretazioni cosa è vero? Cosa è immaginato? È tutto interamente immaginato? Spoiler: La parte centrale che tu definisci un po’ ridondante io l’ho trovata stupenda, è la mia parte preferita del film, sicuramente si prende i suoi tempi, ma praticamente da ‘fermi’ con una sola voce narrante ti fa vivere l’intera vita di un uomo che li per li ti fa anche venire il dubbio su cosa sia vero e cosa no, poi visivamente quella parte è veramente magnifica, mi ha ricordato ‘il mago di oz’ penso di aver visto tutta quella scena che durerà una mezz’ora con un sorriso stampato in faccia 😂
All inizio pensavo che stesse lui immaginandosi le cose e che soffrisse di agorafobia . Una sorta di rappresentazione delle difficoltà che si potrebbero manifestare nelle persone con quei disturbi. Invece all fine non ho capito cosa volesse dire.. Sbaglio o c è qualche riferimento ad arancia meccanica quando è nella casa del medico? Piatto di spaghetti e questa sensazione che qualcosa di orribile sta per Succedergli.. oltre che a the Wall
Un film che rappresenta l'universo che sta portando Radio 24 a divenire dai padroni ai ladroni. Per altro il protagonista non sorride mai come il Dr. Bambalau
Appena finito il film e devo dire che a gusto personale mi è piaciuto molto ma molto di più di midsommar il quale tuttora non mi fa impazzire. Una cosa è certa però ad aster i protagonisti dei sui film devono proprio stargli antipatici perché non c’è ne uno che ha una conclusione vagamente felice.
Hi Mr. Marra! Absolutely loved your suggestion, i can feel you know what you're talking about, and i'm willing to drastically change the way i physically express my characters. I don't want to offend you, but Ari Aster told me your english is not that good, so i'll translate the rest of my comment. Spero che ti sia piaciuto il film... io non ho ancora avuto il tempo di guardare il tuo video, ma mi è stata riferita la tua critica. Mi hai fatto notare che, in effetti, è un difetto che ancora non riesco a correggere appieno. Al momento, sto già lavorando con un posturologo e spero di fare progressi. SPOILER!!! Per quanto riguarda la scena in cui Beau fa sesso con Elaine, Ari Aster mi ha consigliato di guardare un cortometraggio che lo ha colpito molto: "La Muccina a Pecorina" (spero di averlo scritto correttamente), un filmato autoriale girato da Mr Casanova (che, tra l'altro, ti somiglia molto), e mi ha detto di comportarmi esattamente all'opposto di come si comporta il ragazzo del video. Se conosci questo Mr Casanova, fagli sapere che è stato un punto di ispirazione, e sappi che il tuo video è già nella mia playlist "self improvement". Un abbraccio, Joaquin.
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Tra le esperienze più grottesche e assurde che abbia mai fatto in sala. È un film che per sua natura sarà divisivo e non poco, ha un calo di ritmo notevole, sembra sempre cambiare tono, ma la messinscena incredibile, le espressioni facciali di Phoenix, le mille sfaccettature del suo personaggio e il coraggio con cui Aster ha stampato questa odissea di emozioni è davvero da lodare. Aster si conferma un MOSTRO (letteralmente)
Una delle tante (folli) chiavi di lettura
Una scena sembra suggerire che Beau voglia suicidarsi, oppure che si sia effettivamente suicidato, quando scrive un messaggio di scuse e di addio alla madre sul tappo dei nuovi psicofarmaci, che assomiglia molto a una specie di lettera da suicida. Beau avrebbe quindi ingerito le pastiglie senza bere l’acqua prima di andare a dormire, e ciò che vive dopo è una proiezione di quello che pensava avrebbe dovuto attraversare per superare la paura dell’ignoto e affrontare la vita.
Una altra scena, invece, mi ha suggerito che Beau rappresenterebbe simbolicamente Gesù e la sua parabola. Difatti, quando, appollaiato sui ponteggi, Beau guarda gli abitanti del quartiere distruggere il suo appartamento, alle sue spalle un cartellone recita “Jesus sees your abominations”.
Beau “rinasce” nella vasca del suo appartamento; la violenza del parto è rappresentata dalla colluttazione con l’intruso che piomba nella vasca, come le mani del dottore che estraggono il feto dall’utero della madre. L’acqua della vasca rappresenterebbe il liquido amniotico. Poi, scappa, corre per strada nudo e viene aggredito da un maniaco, che lo ferisce al costato e alla mano; le stigmate del Cristo sulla croce? Beau porterebbe quindi la croce di peccati che non ha commesso, come la responsabilità nella morte del padre e altre colpe che gli imputa la madre, mentre il suo viaggio consisterebbe in una sorta di Via Crucis fino al patibolo.
Beau si risveglia (resuscita?) tre giorni dopo (come Gesù?), in una scena che ricorda molto la soggettiva iniziale dove la prospettiva è quella dell’utero della madre. Inizia così la prima fase della sua nuova vita, cioè l’infanzia. Da quel paradiso ad una prima vista idilliaco, ma che poi si trasforma in un inferno, decide di scappare. Scappando colpisce un ramo e sviene.
La seconda fase della sua nuova vita è il passaggio all’età adulta. La foresta simboleggiata il luogo dove si svolge il rito di passaggio, come in alcune comunità tribali, dove i giovani vengono abbandonati e devono sopravvivere con le loro forze per un tot di tempo. Nella foresta riflette sulla sua vita, prende consapevolezza di sé stesso e si libera dal giogo genitoriale, simboleggiato dalla cavigliera che esplode. Anche qui, dopo aver rischiato di essere ucciso, colpisce un ramo mentre scappa e sviene.
La terza fase della sua nuova vita è quella della maturità. Nella casa della madre conosce l’amore e il rapporto sessuale. Inoltre, ha un confronto diretto e aspro, forse per la prima volta, con la figura della madre rediviva.
L’ultima è quella degli istanti prima della morte, dove la sua vita gli scorre davanti, come in un film, e le sue azioni vengono giudicate.
AMEN
assurdo veramente
Visto ieri sera, quando ero in sala alla fine del film ho sentito un paio di persone dire: “scusa, che hai capito il film?”, e l’altro “Beau”.
Battuta involontaria a parte, film bellissimo che rappresenta vividamente l’Ansia, la società che aumenta quest’ansia e il tema “famigliare” asfissiante che Aster adotta ormai dal suo primo film Hereditary.
Metafore, surrealismo e allo stesso tempo introspezione, empatia, nostalgia, sensibilità. Da questo film si possono trarre centinaia di spunti, le critiche che leggo in giro come quella citata ad inizio video mi hanno fatto perdere ulteriore fiducia nell'umanità
A me personalmente è piaciuto ma il fatto che a molti non sia piaciuto è normale. non è un tipo di film che può piacere a tutti
"Metafore, surrealismo, introspezione, empatia" Tutta roba che trovi ovunque, ma il problema è quando con questi elementi non li usi per un orchestra ma per un minestrone, nella quale colori e sapori perdono le loro proprietà e diventano indistinguibili.
Indubbiamente Ari Aster non va stigmatizzato, è un autore che va considerato e ringraziato per la mole di proposte che sta portando in questo periodo cinematografico un pó monolitico. Detto ció, il film è un grandissimo tentativo in gran parte non riuscito.
Tutti Frusciante mò
@@Carriero1990 indistinguibili fra loro? Evidentemente non hai le facoltà cognitive ed emotive per cogliere la profondità del plot, mi spiace questa cecità sia così diffusa per film del genere, sarai più fortunato nella prossima vita
@@alvcardbloodclaw Buttare 800 temi è un conto, saperlo sviluppare tutti 800 è un altro. È l'arte del racconto, della letteratura e quindi della sceneggiatura, il fatto di vedere gli ingredienti non significa avere capito il film. Se tu prendi ingredienti e li butti in un calderone e aspetti che succeda qualcosa uscirà probabilmente un minestrone. Se tu prendi e sviluppi ogni ingrediente è molto probabile che ognuno avrà un ruolo deciso per un piatto molto più complesso e saporito.
Il problema di oggi è diverso da quello che dici.
spoiler
quando beau entra a far parte della storia nel teatro della foresta, dove lui è il padre di tre figli, sono entrato in uno stato di trance, quasi di ipnosi... nel momento in cui lui si rende conto di non aver mai fatto sesso e quindi di non poter essere protagonista di quella storia, lui esce dalla storia, e contemporaneamente io sono uscito dallo stato di trance, mi sono svegliato, è stato incredibile, mi sono immedesimato come non mi era mai successo.
Questo film è bellissimo. Raramente si vede un'opera così accurata sotto qualsiasi aspetto: non è facile mantenere una regia così eccezionale per più di 3 ore secondo me. Mi ha angosciato, mi ha disturbato e mi ha anche un po' commosso. Una visione al cinema è consigliata a chiunque.
Aster sa fare dei finali magistrali. Midsommar, secondo me superiore a questo, è stato uno di quei pochi finali da lasciarmi così tanto estasiato dalla bellezza che stavo per scoppiare in lacrime davanti alla faccia finalmente sorridente della Pugh.
Questo di Beau ha paura è un finale che mi ha impietrito. Al "scritto e diretto da Ari Aster" sono rimasto bloccato sulla sedia.
Sensazioni a parte, nonostante abbia letto e sentito anche pareri molto entusiasti o comunque positivi rispetto al film (non tutti, magari spulcerò meglio l'internet) non ho trovato ancora nessuno che lo abbia letto nell'unico modo in cui, per dargli una quadra, andrebbe letto - secondo me.
Non c'è nulla, o quasi, di "reale" in ciò che succede.
Se in Midsommar troviamo una vicenda che accade "realmente" ma altro non è che il desiderio di vendetta avveratesi della protagonista nei confronti del fidanzato e dei suoi amici; Beau ha Paura vira verso gli stati mentali.
Ciò che accade è forse una cornice labile rappresentata dal plot: Beau deve andare a trovare la mamma.
Stop.
Tutto il resto è lo scavare sempre più in profondità nella mente del protagonista, che non è un ignavo alla Dante. L'immobilismo di cui parli è dovuto ai traumi subiti in passato e da suoi evidenti deficit cognitivi, ingigantiti enormemente dalla figura gargantuesca della madre che lo ha cresciuto in un modo tale da plasmargli la mente in un determinato modo.
E questo modo è mostrato dall'inizio alla fine del film attraverso gli spazi, i luoghi, i segni, che fungerebbero da rappresentazione per cassetti della sua mente/memoria/fantasia (ad esempio la soffitta è l'inconscio).
È un tentativo fallito di riconquista di autonomia decisionale, un'analisi in prima persona.
Sono persuaso dal fatto che niente sia accaduto: il film è in prima persona, non in terza. Noi non vediamo accadere cose, noi siamo spettatori esterni che assistono a quello che accade nella mente di Beau, di come lui si rappresenta il mondo. Come lo legge.
E alla fine SPOILER
Fallisce nel tentativo di riconquista di autonomia.
È un film sul senso di colpa: il terapeuta lo scrive nei primi minuti del film sul suo taccuino.
Il viaggio è: riuscirà a non sentirsi più in colpa per tutto e smettere di essere spaventato?
Sembra di si, una volta uccisa la madre, mentre va verso le stelle sulla barca.
Ma ci ricade: il tribunale del suo senso di colpa lo mette sotto accusa. La voce "razionale" (il suo avvocato difensore) parla da lontano e viene ucciso.
E lui sprofonda.
SPOILER
Io non sono d'accordissimo con questo finale nello specifico. Avrei chiuso il film venti minuti prima, sul "climax" finale. Il colpo di scena risulta un po' forzato, non in linea col tono della pellicola fin lì e soprattutto tutto ciò che viene dopo risulta un po' didascalico (l'avevamo già capito che le persone che Beau vede come dei pazzi maniaci sono persone normali ma viste con gli occhi di un paranoico che alla prima notizia al tg dà di matto). Tuttavia il film va comunque in un'altra direzione che è sicuramente più personale, si concentra di più sul rapporto con la madre più che sulla razionalità o meno delle paure. Si concentra sul soffocamento dei propri figli, sull'amore oppressivo e tossico che un genitore può avere per il proprio figlio ma soprattutto la scena finale è una delle migliori rappresentazioni di un esame di coscienza che io abbia mai visto, specie se consideriamo che stiamo parlando di un uomo paranoico e che non sa fare altro che dare la colpa a se stesso e alla sua inadeguatezza. Per riassumere, avrei preferito che il film andasse in un'altra direzione perché sarebbe stato più coerente con quanto visto fino ad allora, ma nonostante qualche minuto di troppo, una forzatura che stona un po' con il film e un po' di spiegazioni non necessarie, il finale rimane comunque di grande impatto. Io non riuscivo a togliere lo sguardo dai titoli di coda.
L’ho subito l’ho trovato immenso. Non sono d’accordo con marra su tutto ma credo sia l’essenza del film. Ho bisogno di parlarne confrontarmi questa è un opera che non andrebbe dimenticata secondo me ha le carte in regola per essere studiata qui c’è tanto da dire da capire da interpretare da interessarsi qui c’è tanto da anche non fare nulla di ciò citato sopra. Unica cosa parliamone!!
Visto ieri e devo dire mi è piaciuto anche se non ho compreso fino in fondo tutte le allegorie che vengono messe in campo. Un lato tecnico semplicemente stupendo, una gioia visiva rara.
Piccola nota di colore: (non so se è stato così in tutte le sale) il momento del intervallo è coinciso con la fuga di beau e una testata contro un ramo che ha creato un involontario momento comico nella sala che ha, almeno in parte, alleviato la tensione della sequenza.
Comunque come sempre bel video e molto interessanti le tue letture.
Sono d'accordo con tutto, tranne su una cosa: la durata. A me non ha pesato per niente. Riconosco che certe scene potevano essere più corte, ma non ho percepito mai pesantezza. Anzi, ogni personaggio è così interessante da avermi tenuto attaccato allo schermo. Mi piacerebbe anche sentire una tua opinione sulla scena finale, in particolare gli ultimi 5 minuti. Per me l'idea del regista su quella scena è abbastanza chiara, ma ho già letto mille interpretazioni diverse...
Una bella riflessione magari anche in live su sto film? Magari un bel cinedeathmatch? Secondo me uscirebbe una bellissima diretta appunto perché si apre a molte interpretazioni
Come ho scritto già altrove, film e regista incredibile, sembra un opera del grande Charlie Kaufman.
A24 ormai su un altro livello.
Un tempo la Blumhouse gli faceva concorrenza, un tempo
Io ci ho visto tantissimo anche de "la casa di Jack" sia per la messa in scena di alcune parti del film, sia per il discorso dell'autoanalisi (tra l'altro non escluderei che Beau sia un killer, alcune scene lo fanno sospettare).
Aster si riconferma un geniaccio della macchina da presa e non solo, in grado di creare opere stratificate e intellettualmente stimolanti che però non rinunciano mai all'atmosfera e 'intrattenimento'. Di certo non è un film per tutti anche se lo dovrebbero vedere tutti 😅! Amandolo/odiandolo, non importa. La pellicola ha qualcosa da dire e questa è una di quelle durate sensate, asservita alla narrazione.
Personalmente dopo due visioni continua a piacermi di più quel capolavorone di Midsommar ma non importa poiché Aster non sbaglia i film e la perfezione registica e produttiva rende il tutto sempre *godurioso* . Anche se credo che la director's cut (?)🙄 migliorerà questo film, o forse no x'D?!
Molto interessante la critica su Phoenix, ci ho pensato anche io, mi pare un Joker 2.0 ma più in carne 😅!
Ciò detto il suo prossimo film sarà un Western, che dire, non vedo l'ora 😊!
Tra l'altro ora Aster ha tra i suoi Fan anche Scorsese, una cosa da nulla proprio x'D!
Un clamoroso Aster va a concludere la sua trilogia sullo stress post-traumatico, con un'epopea che a me ha ricordato Sineddoche, New York di Kaufmann per la (necessaria) autoreferenzialità, o per la disinvoltura nel muoversi tra realtà e creazione/ finzione. Un sound design pazzesco!
Molto d'accordo con il video!
"Ridondante" è la parola giusta, ed anche a me dalla seconda metà in poi ha fatto un po' quest'effetto: forse ci sta, forse poteva evitare (per me si ma non capisco un cazzo), però si tratta di un Filmone in ogni caso.
Prima metà per me magnifica che poi si "perde" un po' via, ed è un peccato.
Ma quanto è meravigliosamente kafkiano il finale ragazzi? L'irrimediabile colpevolezza esistenziale che rende inoperoso ogni sforzo assolutorio, costretti ad accettare il nostro turpe destino, Beau top Joseph K.
Film Epocale, introspettivo, grottesco, onirico, freudiano.
Personalmente è il migliore dei tre sin ora usciti.
Scritto anche io. È Il processo di Kafka
[Commento SPOILER]
Ho trovato molto bella (quantomeno a livello simbolico) la rappresentazione della percezione della sessualità da parte della madre, ovvero come puro dolore (come il mostro, appunto) durante il concepimento e durante il parto, tanto che lei ci tiene più volte a sottolineare quanto lei abbia sofferto per metterlo al mondo. Personalmente ci ho visto tutte quelle generazioni di donne precedenti alla nostra che non hanno potuto trovare il piacere all’interno della vita sessuale poiché viste solamente come oggetto di piacere per il partner o come macchine sforna figli. Proprio a causa di questa sofferenza lei sviluppa un attaccamento morbosamente iperprotettivo nei confronti del figlio (secondo me bellissime le scene in cui si vedono tutti i prodotti che la sua azienda ha pubblicizzato negli anni, tutti rigorosamente con la foto del figlio e con la dicitura “il più sicuro”, oppure la battuta “Chissà se avrà abbastanza paura del mondo?”) instillando in lui la paura per ogni aspetto della sua vita (ogni cosa che può andare male intorno a lui va male, o quantomeno è quello che vediamo), a partire dal sesso, che viene descritto come strumento di morte poiché per lei non è stato altro che sofferenza. Scusate per il commento lungo ma mentre scrivevo mi venivano in mente vari esempi, andrebbe rivisto con la consapevolezza di quello che vuole trasmettere per cogliere tutti i riferimenti. Davvero un bellissimo film.
Ha voluto mettere troppe cose dentro, ma ha delle scene talmente potenti ( l'uomo sopra la vasca, la scena animata, il parto iniziale e la ragazza con il barattolo di vernice) che mi spingerà alla revisione, anche se ha voluto essere troppo criptico per un concetto più semplice e ripetuto più volte durante il film. Sono convinto che Ari ha 3 fetish: le donne sono persone orribili, gente che si butta da qualcosa, vecchi che scopano. Concludo dicendo che il cazzo gigante nella soffitta, lo spiegone della madre e il finale mi hanno fatto tracollare il film, mi è dispiaciuto veramente tanto.
Poteva dura giusto quei 4 minuti. Occasione sprecata
Dico solo che un tizio in sala si è lamentato tutto il tempo. Proprio per questo ho capito che fosse un gran film. L'ho amato, soprattutto la prima metà. Ari Aster per me entrerà nella storia
Credo lo sia già, nella storia, ma maturerà e diventerà ancora più grande. Penso che siamo di fronte ad un regista ai livelli di Kubrick.
@@sharknado623 solo il tempo può dircelo
@@sharknado623 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
@@sharknado623 Ragazzi andiamo piano , Kubrick è irraggiungibile
@@Omo-ragnolo96 nessuno è irraggiungibile. Certamente nessun regista avrà più un impatto così grande nel cinema ma anche per il contesto storico in cui ha lavorato Kubric, adesso é molto più difficile rivoluzionare il mondo cinematografico per la saturazione che si è creata.
Secondo me è un film clamoroso, se è un capolavoro lo capiremo nel tempo.
C'è talmente tanto da dire che servirebbe carta e penna mentre guardi il film, e io apprezzo chi osa cosí tanto risultando quasi eccessivo, infatti anche scorsese ama aster e questo film.
Spoiler:la scena finale è bella non per ciò che accade a Beau, ma per la costruzione intorno a lui, i titoli di coda in quel modo ti obbligano quasi a stare seduto altri minuti per riflettere sul film, infatti le scalinate ricordano anche una sala cinematografica volendo
Ari Aster con questa opera firma il terzo lungometraggio dedicato alla famiglia intesa come nucleo famigliare, o famiglia nel senso dei legami: entrambi per natura devono farti sentire bene, ma possono nascondere negatività, fino a farti impazzire.
In Hereditary la famiglia implode (senza fare ulteriori spoiler), in Midsommar la famiglia intesa come legame presenta il male, in questo un povero Beau è vittima di sua madre.
Che dire, bravo ari aster che parla di temi in maniera originale.
Consiglio anche il suo cortometraggio che parla di abusi in famiglia..
È stato un flusso di coscienza incontrollabile, mi ha travolto completamente, non a caso finisce in mare 🛶
Temo, temo e ribadisco temo che Aster sia diventato uno di quegli artisti di moda e che per molti sia oramai impossibile guardare alle sue opere in maniera oggettiva.
Non sono avulso al mondo del cinema, anzi, amo studiarlo sia a livello tecnico che goderne a livello puramente estetico, adoro cercare significati nascosti e interrogarmi sulle scelte operate dagli addetti ai lavori.
Questa premessa è doverosa perchè ritengo questa opera assolutamente dimenticabile, in quanto 1) rindondante nei significati, 2) non originale, 3) vittimista e 4) terribilmente noioso perchè lento e presuntuoso.
1) è davvero necessario ribadire gli stessi tre o quattro concetti per dieci volte senza aggiungere praticamente nulla da una volta all'altra ma semplicemente cambiando i modi nei quali vengono esposti? lo tollero solo se è un esercizio di stile.
2) quanti uomini ancora dovremo ascoltare lamentarsi del rapporto che hanno con le loro madri senza assumersi mai un minimo di responsabilità rispetto alle scelte che possono fare in età adulta?
3) vedi sopra.
4) quando è che si sta incollati alla sedia tolta la sequenza cittadina e quella della favola nel bosco? Tolti questi due frammenti il resto della pellicola è scandito da ripetizioni asfissianti che costringono il malcapitato spettatore a sperare in una svolta di qualunque tipo che, però, non arriverà mai.
Parliamo ora di Gioacchino, ho letto e sentito anche qui lodi su lodi riguardo al protagonista, ma avete visto qualcos'altro di questo attore? La prestazione del grandissimo premio oscar è sottotono, priva di sentimento (tolta la sensazione di disagio), patetica. Dopo la prima parte e forse ancora nel finale, chiunque avrebbe potuto sostituirlo.
Apprezzo invece le scelte estetiche del regista e del reparto scenografico, tutto è molto piacevole alla vista e soddisfa chi è seduto sin sala. Anche la colonna sonora è precisa per il film.
Cosa mi è rimasto dopo questo sequestro di 3 ore? La sensazione di disagio profondo per un tentativo lodevole del regista, ma fallimentare, di parlare di un argomento interessante.
Ora sfogatevi pure su di me.
Concordo, nonostante lo reputi un ottimo film, soprattutto dal lato tecnico/estetico. Ho trovato anche io molto ridondante soprattutto l'ultima parte, surreale oltre il dovuto e nonostante la bella idea del processo finale avrei apprezzato maggiormente l'idea di una fuga in barca del protagonista verso una libertà che tutto sommato avrebbe meritato.
Non sono d'accordo solo sul punto due: tutta la prima parte secondo me va vista con una chiave di lettura opposta: la prima ora e mezza l'ho intesa come la rappresentazione di un bambino orfano, che non ha genitori intesi come figure di riferimento e deve cavarsela in un mondo pieno di pericoli senza avere gli strumenti necessari per farlo. A un certo punto viene ospitato da una "casa famiglia" ma si scontra con la gelosia dei fratelli acquisiti dopodichè trova un gruppo di suoi simili nel bosco. Beau nella prima ora e mezza ha atteggiamenti molto infantili, è adulto solo nelle sembianze proprio perchè il rapporto travagliato con la madre non gli ha mai permesso di crescere e quando quest'ultima muore lui si trova senza genitori ma in una condizione ancora bambinesca. Potenzialmente l'essere lontano dalla madre ad inizio film e il poterla andare a trovare una volta ogni tanto mi ha ricordato molto i bambini separati dai genitori per difficoltà famigliari; a mio avviso per la condizione di Beau ha più colpe la madre che non il protagonista stesso, nonostante la donna cerchi di colpevolizzare proprio il figlio (nella prima scena della nascita già vediamo un comportamento di eccessiva apprensione della madre nonostante le continue rassicurazioni dei medici).
L'Odissea sotto acidi. Grandissimo Ari Aster, uno dei migliori nuovi registi.
un trip mentale, un' esperienza unica. di sicuro non un film per tutti. a me e' piaciuto tantissimo.
Finisci parlando di "film da subire".
Qui è Beau a subire, dall'inizio alla fine. E subisce in silenzio. Viene schiacciato costantemente, ma quando il peggio è passato riprende sempre la sua forma iniziale... Fino alla prossima tragicommedia.
Questa mancanza di evoluzione (che non sarebbe dovuta essere necessariamente in senso positivo), rende il film più pesante di quello che sarebbe potuto essere. Lo scatto finale di Beau si capisce presto essere stato solo un breve fuoco, subito sopito.
L'inizio nella casa di Beau è il picco dell'opera. Il finale una "degna" conclusione. Nel mezzo rivedibile. Più per la sezione nella "casa dei balocchi" (vagamente Midsommariana), che non per la parte nella foresta, per quanto mi riguarda.
SPOILER
Secondo me il film sarebbe stato più compatto chiudendo prima del colpo di scena finale e senza gli ultimi 15-20 minuti, che ho trovato un po' didascalici e forzati. Tuttavia il film con quei minuti prende un'altra direzione e quindi un altro significato per Aster (è evidente che sia personale come pellicola), oltretutto la scena finale è geniale per la messa in scena dei titoli di coda. Nel complesso comunque un film indimenticabile, e nonostante le 3 ore tiene davvero incollati allo schermo, cosa che non mi sarei minimamente aspettato dalle premesse. Aster dietro la macchina da presa ha davvero un talento invidiabile.
Sinceramente l'ultima mezz'ora e la prima sono state le mie sequenze preferite
Un gioiello
A livello di percezione mi ha ricordato quando da adolescente vidi per la prima volta THE WALL di Alan Parker
questo film e' stato pesantissimo, sono uscita dal cinema con mia mamma che non riuscivamo piu' a respirare. Comunque fa ridere che gli stessi finti cinefili che dicono di amare film complicati per flexare la finta ciolla che hanno non riescono a prendersi il tempo per ragionare su cio' che hanno appena visto, dantolo per pretenzioso e sopravvalutato.
Aspettiamo la nuova recensione di Midsommar 🤩
Riassunto: Questo filn è stupendo come altri che ha fatto questo regista, e va visto in grande schermo.
Film pregno di simbologia dal significato psicoanalitico, in primis il rapporto madre-figlio, che comincia e finisce con l'elemento dell'acqua(che rivediamo più volte riproposto), dal grembo materno all'auto distruzione finale su una barca impelagata in mezzo all'acqua. Manco a dirlo quanto sia qui centrale il tema della "sessualità"(quanto il fallo gigante).
Ma ciò che lo rende davvero un bel film è la riuscita nella messa in scena del percorso mentale di Beau, tra i suoi disturbi, sensi di colpa, passività, paranoie e anche desideri. Un film che ho apprezzato perché osa davvero, e richiede altrettanto impegno dallo spettatore(stica* se qualcosa non risulta perfetta, c'è talmente tanto).
Midsommar mi era piaicuto moltissimo, ora cercherò di recuperare anche questo film.
Finalmente, Ari Aster che sta facendo discutere ogni parte di internet è la mia merda😅❤
Top video marraaaaaaaaaaaaaaa
Sono andato a vederlo sabato.Questo film mi ha stregato!Credo che come Midsommar,questo film possa col passare del tempo piacermi ancora di più e diventare uno dei miei film preferiti.Unpopular opinion:”BEAU HA PAURA” è il mio film preferito di Ari Aster.
Hai visto Hereditary?
@@sharknado623 Si,mi è piaciuto in ugual modo
La parte centrale serve per approfondire di più Beau, ma soprattutto per vedere i suoi sospetti e i suoi dubbi sulla sua malattia e le sue paure.
Recensione recuperata oggi causa mancata visione del film.É sempre un piacere sentirti parlare di cinema ❤
Ari Aster ha una maturità e una consapevolezza non comune. Che piacciano o meno le sue opere, non si può negare il fatto che il suo sia un cinema intellettualmente stimolante. Ovviamente non mancheranno quelli che urleranno al capolavoro, confermando questa brutta tendenza volta a snaturarne il significato.
Perché mai trovare un’opera così unica, freudiana, intimista e potente in un panorama cinematografico così stagnato, spesso banale ed etichettarla come capolavoro dovrebbe rappresentare un problema? Chissà che questo film non possa assumere un ruolo importante nella storia del cinema tra 30 anni magari.
@@Tarkovskij21 eh appunto, chissà... Nel frattempo, lasciamo decantare.
Non sarò stupito se tra qualche anno sarà considerato un capolavoro. Non è un film per tutti, ma parla a tutti
A me ha detto “spegnimi”
Il termine giusto che hai usato è "calderone", per me da usare in senso negativo, nella quale non riusciamo a distinguere gli elementi. Dove la componente grottesca viene tremendamente sbugiardata da quella razionale-thriller nel finale, dove il titolo stesso non viene raccontato perché il protagonista non è che ha paura, ma viene solo martoriato da eventi di cui TUTTI AVREBBERO PAURA, forse abbiamo il concetto di INAZIONE amletiana? Ma non è neanche approfondita perché il personaggio è continuamente colpiti da stimoli non diegetici. I temi sono troppi, come anche i generi affrontati. La parte iniziale era quella più interessante, dove senti il grottesco senti il concetto di paura, poi dall'incidente con la macchina è nato un non viaggio verso un plot twist non necessario e il processo finale ad un uomo che è stato martoriato solo perché da piccolo regalava sempre lo stesso cd. Ari ari boh.
E mi sa che non sei stato molto attento! Le paure sono state inculcate dalla madre, infatti ciò che vedi nel film, lo vedi dal suo punto di vista. Ogni situazione viene ingigantita e resa più paurosa dalla sua mente
Visto un po in ritardo e, che dire ormai è già stato detto tutto da tutti, per me è un capolavoro
Ho amato questo film. Così folle ai miei occhi ma così chiaro al mio cuore. Ari Aster un maestro
Se avessero accorciato l'episodio della foresta sarebbe stato un CAPOLAVORO..ma è un capolavoro ugualmente. Ad avercene film così in un panorama tutto o quasi uguale.
La sensazione è che piazzato, marchiato e reiterato il conflitto figlio/madre, Aster giochicchi a fare lo Spike Jonze e il Lars Von Trier, senza avere il brillante intelletto del primo e il genuino sadismo autodistruttivo del secondo.
_Davide Turrini per Il Fatto Quotidiano_
I veri film ti lasciano sempre perplesso, questo è un film che vale tanto
In futuro questo regista farà cose assurde, magari sbaglio, fino ad ora ha dimostrato di avere l'horror nel DNA cinematografico
Ciao Davide grazie della recensione e degli approfondimenti particolari riguardo la postura degli attori
Qualche dettaglio a caso:
1) B-eau, Wasser-man; acqua in francese, acqua in tedesco.
2) Mona; vagina in dialetto veneto (coincidenze? Non credo).
3) Il quartiere dove vive Beau è stato costruito dal conglomerato finanziario della madre per alloggiare le persone che hanno abusato dei prodotti farmaceutici dalla stessa società.
4) Il conglomerato finanziario della madre si occupa di farmaci, cosmetici, sicurezza (videocamere), alimentari, edilizia (mi sono perso qualcosa?).
5) Beau cammina in un mercato dell’usato. Un bambino gioca con una barca giocattolo. Ripreso dalla madre, il bambino lascia la nave giocattolo che si cappotta, come nella scena finale del film.
6) Quando Beau immagina di essere nell’opera teatrale, la madre dei suoi figli assume il volto del presunto padre.
7) Altro?
aveva la stessa postura anche ai tempi de "Il Gladiatore", ma io credo la si possa vedere come una firma, tipo le smorfie di De Niro, che faceva con tutti i personaggi.
Non c'entra niente con il film, ma grazie a te ieri ho visto per la mia prima volta "Arancia meccanica".
Da 23 enne che ha visto molti film, da quelli più banali comici Hollywoodiani e italiani fino a film realistici, horror, drammatici ho visto tanti film di cacca ma anche molti capolavori, ma da neofita di "cult" consigliati da te mi sono deciso a recuperare film di Kubrick, che a me era ignoto seppure sia uno dei registi se non il regista più grande di tutti i tempi.
Ho iniziato il film, l'ho concluso mi si sono aperti gli occhi, non immaginavo che un gen Z come me si inammorasse di una pellicola così vecchia come Arancia meccanica.
Sono rimasto a bocca aperta il tema della violenza, anche oggi rimarcabile e trattabile ma soprattutto censurato, cosa che critica molto il film, non avevo idea che Kubrick fosse così tanto fuori di capoccia e sono stupito di quanto mi abbia guarito, proprio come é stato guarito Alex alla fine della pellicola.😉
Il tema della violenza qui viene elogiato poiché é uno degli istinti più importanti per l'essere umano, come ti difendi da un aggressore etc....
Veramente grazie,lo concluso con un enorme soddisfazione, e anche rammarico poiché ora penso a cosa avrebbe tirato fuori se Kubrick fosse stato vivo in questo periodo storico dove ogni cosa é censurata.
Grazie davide va diretto nella mia top 5 film.
Scusami per questo prolisso parere a caldo che non c'entra niente con il video, starei ore a scrivere e discutere di tutte le chiavi di lettura che ci sono in questo film ma sarebbe una cosa lunga come tre ore insomma entivo bisogno di parlarne da qualche parte, procederò con odissea nello spazio, che ho una certa voglia di capolavoro💪😉
💜
Personalmente ha fatto l'effetto contrario di ciò che ci vuole dire il regista, sono entrato nella sala come la persona più volenterosa del mondo e ne sono uscito totalmente passivo e pauroso
Io ho trovato alcune analogie anche con il disco The Wall…. Comunque Beau richiede tempo…una visione non basta
Se nel prossimo film Joaquin cita il “MARRANGURO” posso morire felice
Forse sono solo io, ma nel finale ho trovato un bel parallelo col Truman Show.
aspettavo la recensione del maestro. amo joaquin phoenix, appena possibile mi fiondo in sala.
vorrei condividere la mia esperienza riguardante il film. Sono andato al cinema venerdì scorso ed ho trovato la sala completamente vuota(3 persone), per un film che ha un sacco di caratteristiche molto 'pop,' concedetemelo, quali il regista o il protagonista in se. Ritengo che una pellicola simile abbia bisogno di essere vista in sala vista la grande attenzione da parte di aster per il sonoro ed anche per la corretta immersione in questa epopea visiva. Grazie come sempre davide per questo commento
Secondo me Aster non vuole mandare nessun messaggio propositivo, come nei film precedenti si mette solo nelle condizioni di analizzare un fenomeno, come il lutto o il legame materno, e le sue ripercussioni
Bellissimo. Mi piacerebbe una mini serie dedicata (max 10 episodi), per ampliare ancora di più certi aspetti e trame. E ci vedrei bene a dirigere qualche episodio il buon David Lynch
Io ho adorato questo film, ma capisco a chi non piace, più che altro mi da fastidio chi deve esternare la cosa in sala davanti a tutti disturbando la visione a chi lo vuole seguire tipo un gruppo di cinque o sei signori e signore sulla sessantina che hanno riso tutto il tempo (non per le scene, che a volte sono volutamente comiche, ma per il film in se), tanto da venir zittiti da chi era di fianco a loro perché facevano dei commenti di continuo e poi uscendosene dalla sala ridevano dietro a chi lo aveva apprezzato dicendo che in questo film "non c'è nulla", che non so come si possa dire per un film così pieno di contenuti, boh? Ripeto capisco benissimo che possa non piacere, ma se un film ti fa schifo abbandona la sala e lascia in pace gli altri...
Molta gente( sottolineo molta) dovrebbe andare a vedere film più consoni ai loro limitati mezzi interpretativi...solo per essere edulcorato!👍
Voglio fare un discorso generale. Bisogna smettere di sottovalutare Ari Aster. Citando Eggers, e Peele, Aster a mio avviso è il migliore dei tre o comunque se la gioca alla pari con Eggers. Peele invece è troppo sopravvalutato. Parlo della messa in scena del terrore dell'inquietudine. E' quasi fattuale che i film di Eggers e di Aster riescano a turbare davvero, a mettere lo spettatore in una condizione di ansia, e forte tensione. Hereditary è uno dei migliori film horror contemporanei, e Midsommar è un capolavoro. Altresì, The VVitch è molto riuscito come film, e Lighthouse è un grandissimo film. Al confronto di questi due autori, un film riuscito come Get Out (che ha il suo grado di tensione) comunque non riesce a reggere testa ai titoli citati. Lascio veramente perdere poi "Us" che è il suo punto più basso. "Nope" è meglio del secondo ma non ad ogni modo non presenta quella forza evocativa e quella potenza ansiogena che Aster e Eggers ci hanno regalato fin'ora con i loro film.
Non vedo l'ora di vedere questo nuovo film di Aster dove voglio sottolineare solo una cosa. La scelta del titolo è cacofonica, non poteva trovarne un altro? Si fa fatica anche solo a pronunciarlo. A parte ciò, appena posso lo guarderò con molto hype!
Eviterei classifiche, soprattutto per ora. Vediamo tra 10 anni l’operato e valutiamo. PERSONALMENTE ritengo i 3 di Eggers 3 capolavori, vedremo però.
@@MrMarraCinema certo ma era giusto ribadire quello che ho detto dato che leggo in giro davvero tante stroncature e parole di offese nei confronti di Aster. Per me di Eggers l’unico capolavoro è Lighthouse.
Aster uno dei grandi maestri del grottesco, raramente mi sono trovato in una sala con, agli stessi momenti, persone che ridevano e altre che rimanevano impietrite e sbigottite. La parte più forte di questo film per me è la prima, con questo quartiere fatiscente di veri e propri "freaks" dove succedono cose orribili e inspiegabili, e non si sa se esse siano reali o frutto della mente corrosa dall'ansia e dai traumi del protagonista.
Credo che Phoenix assuma quella postura in maniera involontaria:in un' intervista ha dichiarato di soffrire di "deformità di Sprengel",un difetto congenito che porta al disallineamento delle spalle (se guardi la sua spalla sinistra lo noti perfettamente),e quindi,suppongo,ad uno squilibrio posturale a livello globale. Io stesso soffro di cifo-scoliosi sin da quando ero adolescente,nel mio caso niente di invalidante,per fortuna,e ti assicuro che dopo i 12/13 anni c'è ben poco da fare,se non ginnastica posturale o yoga o pilates (tutti interventi palliativi) o la chirurgia,nei casi più gravi. Insomma,se sei storto quel tipo di postura ti viene naturale ! Ma credo che tu lo sappia meglio di me,essendo anche un personal trainer. Riguardo al film,io l' ho trovato magistrale ! E cmq ottima recensione,concordo quasi su tutto ciò da te espresso.
Midsommar è un film geniale, sarei curioso di sentire una tua analisi approfondita
Una recensione mia c’è
Il film mi è piaciuto tantissimo, mi ha lasciato proprio estasiato, però è vero che dura troppo, una mezz'ora dal centro l'avrebbero potuta togliere. Comunque a quelli che dicono "Ari Aster pagati uno psicologo e non ci rompere il cazzo" consiglio caldamente di vedere tutta la filmografia di Charlie Kauffman
Io non l’ho trovato ridondante, anzi.
Come mi è successo con c’era una volta ad Hollywood, avrei voluto che il film durasse altre tre ore.
9:00 ne Il Gladiatore stranamente no, anche per via del personaggio interpretato
L’ho notato anch’io comunque questo difetto di postura
Per me filmone clamoroso. Penso proprio che col passare del tempo diventerà tranquillamente un capolavoro
Ma dove si può vedere? Perché non si trova da nessuna oarte
bè, bè fratè, capisco il tuo discorso, ma sulla postura TU (e lo dico con simpatia) sei il numero uno. Ogni diretta: appoggiato su un lato, spesso il sinistro, gomito destro sul bracciolo e fumare da Tony montana . Per la biro stesso concetto.
Non sono un attore infatti 😂
Ciao Marra ho visto il film ieri sera e non ho ancora capito se mi è piaciuto o no.A mio parere il film va diviso in due parti, nella prima il ritmo è davvero incalzante e veloce e il tutto è abbastanza chiaro.Nella parte successiva,intendo quanto entra nella foresta il film si rallenta molto e la situazione diventa molto caotica e confusionaria, tanto da chiederti più volte il significato di varie scene.In particolare io sinceramente non ho capito:(spoiler)
-perché Marta muore nella scopata?
-chi sono quelli nella cantina?La bestia(che mi ricordato Cronenberg) è il padre?
- il finale…dobbiamo intendere che Beau è sempre stato sorvegliato in tutta la sua vita(alla Truman show)?
Quello incatenato nella cantina è il suo io normale, la sua parte sana che lui concepisce come "il bambino coraggioso", che è rimasto chiuso in "cantina" per colpa dei trattamenti e delle paure instillate dalla madre. Il mostro fallico è la sua sessualità che lui ha sempre percepito mostruosa per la paura di morire al primo rapporto sessuale, sempre instillata dalla madre.
E non solo è sempre stato sorvegliato ma nel finale si capisce che tutte le sue "sfortune" sono state organizzate dalla madre (anche le persone che gli occupano casa e l'uomo tatuato che lo perseguita all'inizio, in una scena si scoprono essere operai della madre, si vedono nella foto di gruppo quasi nel finale), addirittura il quartiere in cui vive e il suo condiminio sono stati costruiti da lei (nella stessa scena si vede una pubblicità con la foto di casa di Beau con scritto "altri quartieri riqualificati"). Penso che la madre sia il villain più azzeccato degli ultimi anni al cinema, che sia tutto vero o che sia solo il modo di vedere le cose di Beau. Secondo me è tutto vero tranne le cose che vede in soffitta e il processo finale, che sono cose che accadono nella sua mente per far capire quali sono i suoi problemi mentali e che non sarà mai indipendente se non con un grande lavoro psicologico o psichiatrico.
@@RomanStraightEdge Grazie per l’esaustiva spiegazione
L'attacco del video mi ha mezzo stunnato e mezzo terrorizzato
Film perfetto per un cinedeathmatch con Matioski e Vic
Marra il problema della postura di Joaquin Phoenix secondo te è evidente anche in film più datati tipo "Il Gladiatore"? avevo fatto caso anch'io a questo dettaglio nella recitazione di Phoenix, ma mi pare che questa postura sia più evidente negli ultimi film, mentre nei primi (anni 80 - primi anni 2000) non l'ho notato granché
Non lo vedo da secoli quello, ricordo solo molti primi piani suoi quindi non si vedeva la postura. Non era protagonista poi, quindi aveva meno inquadrature in generale. Dovrei farci caso, lo riguarderò.
Ho capito che mi tocca andarlo a vedere... e poi recensirlo.
Condivisibile tutto, l'unica cosa riguardo la "critica" che hai fatto sulle posture di alcuni attori. Ma ben vengano diamine, in un mondo di attori tutti omologati e tutti uguali dove il pubblico fa fatica a riconoscersi, ben vengano questi "difetti". Tutti attori perfetti e impostati anche no grazie
Non ho detto che devono essere perfetti come postura ma cambiare di ruolo in ruolo, cosa assolutamente diversa
Ari Aster detto anche Ari Daje per la ridondanza
Durante tutto il film ho avuto echi di Inland Empire, anche se con questo film trovo in comune, solo in certe parti, la narrazione confusa, mi viene da dire che questo sia appunto l'Inland Empire di questo ventennio anche se molto più difettoso
SPOILER
Il rapporto malsano con la madre, l'assenza del padre e il processo finale al protagonista, è tutto preso da Pink Floyd The Wall.
È vero ma se non si cura credo non si risolve e soprattutto i registi non glielo dicono perché non vogliono offendere.... qualcuno nelle recensioni di settore glielo dovrebbe far notare... rischia che lo inseriscono solo in certe interpretazioni!!!
Avete notato come paolo villaggio era destinato a ESSERE fantozzi, Phoenyx è destinato a interpretare personaggi che NON SE NE PARLA MANCO PER IL *censura* DI STARE BENE?
Zio concordo con la recensione ma dubito che ascolterà mai il tuo consiglio 👍
Sono d'accordo sul discorso della postura.. vedremo in Napoleon dove sicuramente non fa il loser
A me ha ricordato moltissimo synecdoche new york e eraserhead.
hai ragione sulla postura di Phoenix, d'altronde spesso i personaggi che ricopre sono tristi
Si ma non tutte le persone tristi hanno la stessa postura lol
è vero, credo che agisca parti sue inconsce, per quello non le può regolare
i traumi si calcificano nel corpo, dovrebbe fare un lavorone anche psicologico oltre che, come dici tu, fisiatrico
Marra non so te, ma visto che tu sei molto affezionato a Lynch ti volevo chiedere se anche tu avevi notato una certa similitudine o ti aveva evocato alla lontana inland empire, il viaggio all’interno della mente anche qui, la durata simile se non ricordo male il film di Lynch, superiore secondo me, durava Pressapoco 3h.
Parallelismo esagerato o in qualche modo giustificabile ?
Comunque a me il film è piaciuto moltissimo
Beau Ha Postura ;)
Questo film mi ha tirato su il morale
Un film stupendo una vera esperienza, ti rimane appiccicato addosso, si presta a moltissime interpretazioni cosa è vero? Cosa è immaginato? È tutto interamente immaginato?
Spoiler:
La parte centrale che tu definisci un po’ ridondante io l’ho trovata stupenda, è la mia parte preferita del film, sicuramente si prende i suoi tempi, ma praticamente da ‘fermi’ con una sola voce narrante ti fa vivere l’intera vita di un uomo che li per li ti fa anche venire il dubbio su cosa sia vero e cosa no, poi visivamente quella parte è veramente magnifica, mi ha ricordato ‘il mago di oz’ penso di aver visto tutta quella scena che durerà una mezz’ora con un sorriso stampato in faccia 😂
Devi vedere guardiani della galassia volume 3… capolavoro
All inizio pensavo che stesse lui immaginandosi le cose e che soffrisse di agorafobia . Una sorta di rappresentazione delle difficoltà che si potrebbero manifestare nelle persone con quei disturbi. Invece all fine non ho capito cosa volesse dire.. Sbaglio o c è qualche riferimento ad arancia meccanica quando è nella casa del medico? Piatto di spaghetti e questa sensazione che qualcosa di orribile sta per Succedergli.. oltre che a the Wall
Capolavoro
Quanto sarebbe bello se Joaquin Phoenix rispondesse? 😂
A phoenix serve il posturologo di Flame
Un film che rappresenta l'universo che sta portando Radio 24 a divenire dai padroni ai ladroni. Per altro il protagonista non sorride mai come il Dr. Bambalau
Appena finito il film e devo dire che a gusto personale mi è piaciuto molto ma molto di più di midsommar il quale tuttora non mi fa impazzire. Una cosa è certa però ad aster i protagonisti dei sui film devono proprio stargli antipatici perché non c’è ne uno che ha una conclusione vagamente felice.
Hahahah Marra che parte con la interpretazione da osteopata mi fa morire
Hi Mr. Marra! Absolutely loved your suggestion, i can feel you know what you're talking about, and i'm willing to drastically change the way i physically express my characters. I don't want to offend you, but Ari Aster told me your english is not that good, so i'll translate the rest of my comment.
Spero che ti sia piaciuto il film... io non ho ancora avuto il tempo di guardare il tuo video, ma mi è stata riferita la tua critica. Mi hai fatto notare che, in effetti, è un difetto che ancora non riesco a correggere appieno. Al momento, sto già lavorando con un posturologo e spero di fare progressi.
SPOILER!!!
Per quanto riguarda la scena in cui Beau fa sesso con Elaine, Ari Aster mi ha consigliato di guardare un cortometraggio che lo ha colpito molto: "La Muccina a Pecorina" (spero di averlo scritto correttamente), un filmato autoriale girato da Mr Casanova (che, tra l'altro, ti somiglia molto), e mi ha detto di comportarmi esattamente all'opposto di come si comporta il ragazzo del video.
Se conosci questo Mr Casanova, fagli sapere che è stato un punto di ispirazione, e sappi che il tuo video è già nella mia playlist "self improvement".
Un abbraccio,
Joaquin.
AHAHAHHAHAHA
Ragazzi, ma sono l'unico che ci ha visto "The Wall" dei Pink Floyd? Io ci trovo moltissime analogie
Il film più bello che ho visto quest’anno