Preja Buia - PCValcuvia - Saccol - SOTTOTITOLI
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- เผยแพร่เมื่อ 20 ม.ค. 2025
- La canzone "Preja Buia" è tratta dallo spettacolo musicale "Tra le radici germogli - ovvero - Giuanin alla ricerca dell'albero più grande", organizzato dall'Associazione Culturale Valcuvia.
Testo e musica di Lodovico Saccol
Cantano i Piccoli Cori Valcuvia: Junior Coro, Piccolo Coro e Baby Coro
Direzione musicale e artistica di Margherita Gianola
La canzone narra la leggenda del Sass de Preja Buia a Sesto Calende (Varese), una grossa pietra di colore verdastro e una forma particolare, con la punta che si innalza verso il cielo
Giove, il padre degli dei, si era adirato un giorno con un pescatore che viveva da queste parti. Il pescatore, che aveva moglie e figli, aveva visto una mattina la bellissima dea Venere uscire dalle acque del lago, e se ne era innamorato perdutamente. Non si sa bene il motivo, ma anche Venere si innamorò di lui. Giove, a cui Venere piaceva molto, non poteva sopportarlo: era gelosissimo! Così trasformò il pover’uomo in un drago. L’uomo-drago impazzì di dolore e rabbia e cominciò a sputare fuoco dalla sua bocca: così incendiò tutto qui intorno. Purtroppo prese fuoco anche la casa dove vivevano sua moglie e i suoi figli. La donna, spaventata, scappò cercando salvezza, ma non riuscì ad andare lontano: così si chinò sui suoi figli proteggendoli dal fuoco con il suo corpo, come una chioccia sui suoi pulcini. Vennero in un attimo trasformati in una roccia durissima, dal colore verdastro.
Ecco l’origine di questa strana scultura che possiamo ammirare tuttora a Sesto Calende, e che è stata dichiarata monumento naturale regionale vista la sua importanza storica e geologica.
(dallo spettacolo "Tra le radici germogli - ovvero - Giuanin alla ricerca dell'albero più grande" - testo di Serena Pilotto)
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