Io ne ho visti capolavori... ma questo li batte tutti, mi creda signor Attilio un maestro orologiaio svizzero rimarrebbe a bocca aperta davanti a questo “Rolex” ferroviario. Io sono sbalordito... CHAPEAU
Buona sera, il suo lavoro è a dir poco da coronare con un premio Nobel per la Meticolosità. La fedeltà dei dettagli é commovente. Disciplina, meditazione, meraviglia.
ATTILIO sono un ferroviere in pensione da 2 anni. Sono ancora a bocca aperta. I 626 li avevamo a GE RIVAROLO . Il tuo modello è perfetto. Complimenti, sei fantastico
Complimenti vivissimi per questo capolavoro! Glielo dice un macchinista ora in pensione che ha guidato questi mezzi per più di 15 anni fino al loro accantonamento. Era il mio “pane quotidiano” quando facevo i merci. Quante notti ho passato alla guida e quanto freddo ho patito d’inverno! Ed il caldo rovente d’estate! Il rumore poi era infernale! Assieme alla E 428 era il cavallo di battaglia del parco locomotive delle FS. Un unico grande rimpianto, non per il 626, ma perché allora avevo vent’anni!!
18:10 Complimenti è dir poco! Una vera meraviglia, un vero genio il costruttore! In confronto le " comuni" 626 commerciali sono solo giocattoli!! Di nuovo i miei più rispettosi complimenti al realizzatore! 18:10
Complimenti per l'ottimo lavoro, soprattutto la parte meccanica è ben riprodotta. Fino agli anni 80 del secolo scorso tutti i macchinisti TE partivano proprio dallo studio di questa semplice quanto efficiente locomotiva a 3Kv a corrente continua.
Nella mia giovinezza ho avuto l'onere/onore di partecipare alla costruzione di locomotive articolate FS E646 presso le OMI Reggiane (anni 1965-1970). Ritrovo nelllo stupendo modello realizzato dal signor Mari e nella sua accurata descrizione, il ricordo delle tecnologie allora adottate presso gli uffici progettazione delle FS. Ho contribuito alla realizzazione dei semitelai, cabine, involucro sala macchine, allestimenti interni. Ovviamente, a quell'epoca le costruzioni ferroviarie erano completamente ottenute per saldatura e non più chiodate e bullonate. Ancora complimenti!
Al netto dei 3 pirla che hanno messo il pollice verso, bisognerebbe far incontrare il fantastico Sig. Mari con l’ing. Luigi Cantamessa della Fondazione FS. Le opere di Attilio Mari meritano la gloria di Pietrarsa! 🎖🎖🎖🏆
Complimenti! Un vero capolavoro di miniaturizzazione. Ho visto qualcosa di vagamente simile circa trent'anni fa' a palazzo Cappelletti di Città di castello.
Salvatore, ringrazio te e tutti gli appassionati che mi fanno tanti complimenti e a tutti invio gli AUGURI di BUON ANNO. P.S. Mi scuso se non riesco a ricordare tutte le prsone che ho avuto l'occasione di conoscere - Mi puoi rammentare dove e quando ci siamo incontrati?
Attilio Mari .....mi scuso io per non aver conosciuto tempo fa le sue meraviglie. Comunque. ...ho avuto il piacere di stringerle la mano e fare 4 veloci chiacchiere al Voiture Cafe. ....2 settimane fa in occasione della presentazione del suo libro e di quello sulla E444. ...evento organizzato dall'Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento. Contraccambio gli auguri
Spero che il figliolo abbia gradito e capito, soprattutto. La combinazione fra foto ed macchina in scala scatenera un giorno emozioni impagabili e che scalderanno il cuore.
Il "figliolo" ora ha 40 anni compiuti ma ha altri interessi - Ha gradito e conserva con cura questo regalo nel quale c'è anche un poco della sua storia di quando era bambino. Saluti Attili Mari
Egregio sig. Attilio Mari, sono un ingegnere in pensione, appassionato di ferrovie in miniatura fin da quando avevo 7 anni (ora ne ho quasi 70) e dunque - mi creda - di modelli di treni, locomotive o locomotori ne ho visti tanti e in ogni scala, riprodotti e celebrati in modo esemplare da storici pionieri del modellismo ferroviario (alcuni nomi: Italo Briano, Gioacchino Cappelletti, Adalberto Schiassi, Edmondo Tiozzo, Roberto Lombardi). Ebbene: modelli come i Suoi, sig. Attilio, così incredibilmente dettagliati e aderenti al prototipo originale anche nella meccanica, proprio non ne avevo mai visti!... Come riesce a raggiungere risultati così eccelsi? Ecco la mia risposta: Lei possiede - innanzitutto - un’invidiabile competenza tecnica, molto vasta e di altissimo livello; Lei - inoltre - è dotato di una innata abilità manuale, senza di essa le Sue “creazioni” mai potrebbero giungere a vette di perfezione così elevate. Ma soprattutto Lei, sig. Attilio, oltre che un tecnico sopraffino, è un vero ARTISTA, uno di quelli che - prima ancora che con la mente e con le mani - lavora con il CUORE e proprio per questo i suoi modelli sono vere e proprie OPERE D’ARTE. Nel loro genere, insuperabili.
Ho apprezzato il suo lungo commento e le rispondo con le parole di San Francesco: Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi Lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista SAN FRANCCESCO D'ASSISI
anch'io da qualche anno mi sono cimentato nella auto costruzione di modelli in h0 ma davanti a lei signor attilio ci si sente piccoli piccoli... complimenti
Anch'io quando ho cominciato mi sentivo "piccolo piccolo" rispetto a quelli che già si erano fatti conoscere. In effetti ero piccolo anche come età, ma ho continuato cercando di fare sempre meglio e per arrivare a questi risultati ci sono voluti più di 50 anni.
Veramente sorprendente il risultato che combina passione e capacità rare o come usava dire un vecchio macchinista, più unico che raro. Ho guidato per 35 anni treni sulla linea del Frejus, quindi le trifase erano storia mentre il 626 lo stava diventando. Ho ancora visto un treno in tripla trazione partire da Bussoleno con due 626 in testa e una in coda. Ma il ricordo più vivo sta fisso in testa al pensiero delle curve e controcurve con discesa del 30x1000 a 90 all'ora, chi non ha provato ciò neppure immagina il fracasso, le vibrazioni, i colpi, i soffi che tra vetri che vibrano, tachigrafo che ticchetta, i colpi dei piani inclinati e degli arresti dei finecorsa, il tutto guardando da vetri immancabilmente sporchi di grasso e bagnati dagli scrosci d'acqua dalla volta di certe gallerie, in un sabba infernale ma eccitante e sicuro, perché la 626 ti portava sempre a casa.😅 Ancora complimenti vivissimi per aver con un modellino risvegliato ricordi ormai tanto lontani quanto vivi.
@@attiliomari7724 al tempo, noi del DL di Bussoleno godevamo di un alone di "superiorità montana", era un retaggio del passato, conquistato con le dure condizioni di valico. Basti dire che se a diversi vecchi macchinisti veniva comandato un servizio verso Torino, vada per Porta Nuova, ma se già era Porta Susa con i suoi segnali ad ala e candeliere, i petardi, la nebbia, ecc trovavano mille scuse per non accettare il servizio. Per contro un orgoglio smisurato di gruppo nei confronto dei "torinesi" a cui in genere facevamo la doppia in testa e se del caso la tripla in coda, faceva sì che nel valicare le Alpi spesso in cabina di guida si sentivano frasi del genere: Oggi nevica o pioviggina e dietro abbiamo dei torinesi, come se non bastasse non li ho mai visti prima, per cui siamo freschi. Già ai primi contrafforti: Ma cosa aspetta a fare la transizione, perché non tira, ha paura di fargli male? E probabilmente dietro sulla titolare dicevano di noi la stessa cosa. Ad ogni modo eravamo due tribù diverse, a Mondane vi erano due sale d'attesa e senza bisogno di cartelli indicatori, in una stavano i "bussolotti" e nell'altra tutti gli altri. In quella dei bussolotti si scherzava, giocava a carte di parlava di tutto tranne che di ferrovia. Nell'altra, solo ferrovia, regolamenti, 444, ecc. Ovviamente una sottile rivalità con rispettivo senso di superiorità contagiava le due fazioni. Ricordo una volta di un treno con alto peso frenato con un 626 come titolare e credo, ma non sono sicuro un 633 in testa, ma più probabilmente un 645, che io guidavo. Nella discesa, si dovevano fare profonde frenate, poi complete ricariche con sbalzi di velocità di almeno venti kilometri, quelle che apparivano sulla zona tachigrafica come una sega, noi chiamavamo quella condotta a "seghe" con un certo disprezzo, in quanto fino alla giusta introduzione di quel tipo di condotta, era più bravo chi sapeva fare una riga retta sul tachigrafo, e pazienza se i ceppi di tutto o parte del treno erano rosso vivo. Insomma, quel giorno mi sono detto, facciamo il battesimo dei torinesi a 90 all'ora nelle controcurve tra Chiomonte e Meana, ho quindi operato per passare il tratto che più scrollava alla velocità di 90kmh massima prevista per la tratta. A Meana la successiva stazione ci hanno fermato per ragioni di incrocio e in cabina è venuto il "torinese" quasi pallido quanto adirato: Ma sei matto, hai superato la velocità, ecc ecc, in effetti mi sono poi sentito in colpa, ben sapendo che a quella velocità con gli scrolloni, il tachigrafo ripetitore che lui vedeva, ballava la rumba con salti a fondo scala. Una controllata sulla "zona" della mia locomotiva ha chiarito l'equivoco, ma resta la testimonianza dei rumori/vibrazioni/sobbalzi/sbuffi, ecc su questa che noi chiamavamo nave scuola quando affrontava curve in velocità prossime alla max, anche se già in certe condizioni ballava ben bene a 75 kmh. In ogni modo, specie per le manovre, e stata la migliore compagna, non altrettanto per la condotta da incubo in tempo di nebbia. Ancora complimenti vivissimi per la sua opera e passione ferroviaria.
Non prendo io l'iniziativa per una presentazione perchè potrei apparire presuntuoso. Però sono disponibile a farlo se mi viene richiesto, semprechè non sia troppo lontano da casa mia.
Va detto che le E 625/626 sono state le prime le prime locomotive elettriche azionate dalla corrente continua a 3000 volts e linea aerea di contatto e realizzate (le prime in via sperimentale) per la linea Foggia benevento nel 1927-1928. Seguite si può dire in contemporanea dalle E 600 delle Ferrovie Nord Milano per le linee Milano Saronno e Bovisa Meda nel 1928-1929. Con queste due realizzazioni veniva posta in Italia la base per tutte le successive elettrificazioni fino ai nostri giorni (salvo sulle recenti tratte ad alta velocità).
impressionante...la Breda dovrebbe farle una statua sig.Attilio.. l unica volta che ho avuto la fortuna di salire su una 626 fù durante il servizio militare..e fù un caso fortuito dovevamo raggiungere una discotecain libera uscita io e dei miei commilitoni..camminando su un lato dei binari di una stazione nei pressi di orvieto passa una 626 con convoglio merci e il macchinista del genio militare.saluta uno dei miei commilitoni che conosceva.. morale della favol ci diede uno "strappo" fino alla stazione successiva in cabina di comando..che nonostante la stagione invernale era bella calda..quando scendemmo in banchina dalla cabina il macchinista ci raccomandò di salutarlo come se noi fossimo colleghi di lavoro..pena un rapporto per trasporto abusivo di persone non autorizzate in cabina di comando.. indimenticabile.. 626..
Grazie del suo messaggio. Mi fa ricordare tante esperienze di viaggio in cabina sulla E.626, la E.428 e il settebello, nonché le ricerche dei particolari dentro e fuori, in buca o sul tetto delle E.626 ancora in servizio.
Oviamente per mzzo della passerella sulle macchine in officina o su quelle accantonate in attesa di demolizione sui binari senza linea aerea, vedi ALBUM FOTO che puoi scaricare dal sito della Associazione DSC con questo link : www.associazionedsc.it/view_record.php?product_id=1294&oper=view
![CAMPปลิ้น | EP.83[1/2] เปิดแคมป์หลอนต้อนรับ 2 ตัวพ่อแห่งวงการผี!](http://i.ytimg.com/vi/2uPuHYHgwiI/mqdefault.jpg)
Io ne ho visti capolavori... ma questo li batte tutti, mi creda signor Attilio un maestro orologiaio svizzero rimarrebbe a bocca aperta davanti a questo “Rolex” ferroviario. Io sono sbalordito... CHAPEAU
Buona sera, il suo lavoro è a dir poco da coronare con un premio Nobel per la Meticolosità. La fedeltà dei dettagli é commovente. Disciplina, meditazione, meraviglia.
ATTILIO sono un ferroviere in pensione da 2 anni. Sono ancora a bocca aperta. I 626 li avevamo a GE RIVAROLO . Il tuo modello è perfetto. Complimenti, sei fantastico
Complimenti signor Attilio . È un opera d’arte . Non ho parole per descrivere questa meraviglia!
Complimenti vivissimi per questo capolavoro! Glielo dice un macchinista ora in pensione che ha guidato questi mezzi per più di 15 anni fino al loro accantonamento. Era il mio “pane quotidiano” quando facevo i merci. Quante notti ho passato alla guida e quanto freddo ho patito d’inverno! Ed il caldo rovente d’estate! Il rumore poi era infernale! Assieme alla E 428 era il cavallo di battaglia del parco locomotive delle FS. Un unico grande rimpianto, non per il 626, ma perché allora avevo vent’anni!!
Che dire, resto sbalordito nell'ammirare questo capolavoro. Fantastico, complimenti
Grandissimo modellista e appassionato. Non ho parole. Bravissimo.
Mi hai fatto emozionare come un bambino complimenti ,tuo figlio è fortunatissimo ad avere un papà cosi!!
I miei complimenti per la perfetta realizzazione accuratissima nei dettagli tecnici 👍👍👍👍
18:10 Complimenti è dir poco!
Una vera meraviglia, un vero genio il costruttore! In confronto le " comuni" 626 commerciali sono solo giocattoli!!
Di nuovo i miei più rispettosi complimenti al realizzatore! 18:10
Sign. Attilio, congratulazioni è una meraviglia dove racchiude capacità ingegno passione lavoro, praticamente tutto, W litalia
Senza parole!!! Bravissimo 👏 parola di macchinista
Complimenti per l'ottimo lavoro, soprattutto la parte meccanica è ben riprodotta. Fino agli anni 80 del secolo scorso tutti i macchinisti TE partivano proprio dallo studio di questa semplice quanto efficiente locomotiva a 3Kv a corrente continua.
Ineguagliabile abilita' e passione con maestria! Eccelllente modellino ... bravissimo
Nella mia giovinezza ho avuto l'onere/onore di partecipare alla costruzione di locomotive articolate FS E646 presso le OMI Reggiane (anni 1965-1970). Ritrovo nelllo stupendo modello realizzato dal signor Mari e nella sua accurata descrizione, il ricordo delle tecnologie allora adottate presso gli uffici progettazione delle FS. Ho contribuito alla realizzazione dei semitelai, cabine, involucro sala macchine, allestimenti interni. Ovviamente, a quell'epoca le costruzioni ferroviarie erano completamente ottenute per saldatura e non più chiodate e bullonate. Ancora complimenti!
Al netto dei 3 pirla che hanno messo il pollice verso, bisognerebbe far incontrare il fantastico Sig. Mari con l’ing. Luigi Cantamessa della Fondazione FS. Le opere di Attilio Mari meritano la gloria di Pietrarsa! 🎖🎖🎖🏆
complimenti per tutto, i dettagli visti sono particolarmente precisi e affascinanti.
Eccezionale....!!! si resta a bocca aperta.....!!!!
Complimenti!
Un vero capolavoro di miniaturizzazione.
Ho visto qualcosa di vagamente simile circa trent'anni fa' a palazzo Cappelletti di Città di castello.
Meraviglioso lavoro. .....non credo esista al mondo qualcuno che abbia fatto di meglio. Maestria italiana e passione. Complimenti Sig. Attilio.
Salvatore, ringrazio te e tutti gli appassionati che mi fanno tanti complimenti e a tutti invio gli AUGURI di BUON ANNO.
P.S.
Mi scuso se non riesco a ricordare tutte le prsone che ho avuto l'occasione di conoscere - Mi puoi rammentare dove e quando ci siamo incontrati?
Attilio Mari .....mi scuso io per non aver conosciuto tempo fa le sue meraviglie. Comunque. ...ho avuto il piacere di stringerle la mano e fare 4 veloci chiacchiere al Voiture Cafe. ....2 settimane fa in occasione della presentazione del suo libro e di quello sulla E444. ...evento organizzato dall'Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento. Contraccambio gli auguri
Fantastico, un genio, un artista!
Sono rimasto impietrito. Bravissimo sei un mito.
Congratulazioni un lavoro ben fatto a tal punto che mi è sembrato di rivivere il mio passato da macchinista.
Spero che il figliolo abbia gradito e capito, soprattutto. La combinazione fra foto ed macchina in scala scatenera un giorno emozioni impagabili e che scalderanno il cuore.
Il "figliolo" ora ha 40 anni compiuti ma ha altri interessi - Ha gradito e conserva con cura questo regalo nel quale c'è anche un poco della sua storia di quando era bambino.
Saluti Attili Mari
devo dire davvero un lavoro favoloso! Bravissimo!
Questa è il tuo capolavoro assoluto, per me
Molto belle, alta ingegneria complimenti...🤩😍
Un gioiello! Emoziona. Complimenti
Superba realizzazione. Complimenti vivissimi!
non ci sono parole ,veri capolavori.
Egregio sig. Attilio Mari, sono un ingegnere in pensione, appassionato di ferrovie in miniatura fin da quando avevo 7 anni (ora ne ho quasi 70) e dunque - mi creda - di modelli di treni, locomotive o locomotori ne ho visti tanti e in ogni scala, riprodotti e celebrati in modo esemplare da storici pionieri del modellismo ferroviario (alcuni nomi: Italo Briano, Gioacchino Cappelletti, Adalberto Schiassi, Edmondo Tiozzo, Roberto Lombardi). Ebbene: modelli come i Suoi, sig. Attilio, così incredibilmente dettagliati e aderenti al prototipo originale anche nella meccanica, proprio non ne avevo mai visti!... Come riesce a raggiungere risultati così eccelsi?
Ecco la mia risposta: Lei possiede - innanzitutto - un’invidiabile competenza tecnica, molto vasta e di altissimo livello; Lei - inoltre - è dotato di una innata abilità manuale, senza di essa le Sue “creazioni” mai potrebbero giungere a vette di perfezione così elevate. Ma soprattutto Lei, sig. Attilio, oltre che un tecnico sopraffino, è un vero ARTISTA, uno di quelli che - prima ancora che con la mente e con le mani - lavora con il CUORE e proprio per questo i suoi modelli sono vere e proprie OPERE D’ARTE. Nel loro genere, insuperabili.
Ho apprezzato il suo lungo commento e le rispondo con le parole di San Francesco:
Chi lavora con le sue mani
è un lavoratore. Chi
Lavora con le sue mani e
la sua testa è un
artigiano. Chi lavora con
le sue mani e la sua testa
ed il suo cuore è un
artista
SAN FRANCCESCO D'ASSISI
@@attiliomari7724 Questo non lo sapevo... Cordialissimi saluti!
Ineccepibile 👍
Complimenti, un lavoro certosino pazzesco.
anch'io da qualche anno mi sono cimentato nella auto costruzione di modelli in h0 ma davanti a lei signor attilio ci si sente piccoli piccoli... complimenti
Anch'io quando ho cominciato mi sentivo "piccolo piccolo" rispetto a quelli che già si erano fatti conoscere.
In effetti ero piccolo anche come età, ma ho continuato cercando di fare sempre meglio e per arrivare a questi risultati ci sono voluti più di 50 anni.
Veramente sorprendente il risultato che combina passione e capacità rare o come usava dire un vecchio macchinista, più unico che raro.
Ho guidato per 35 anni treni sulla linea del Frejus, quindi le trifase erano storia mentre il 626 lo stava diventando.
Ho ancora visto un treno in tripla trazione partire da Bussoleno con due 626 in testa e una in coda.
Ma il ricordo più vivo sta fisso in testa al pensiero delle curve e controcurve con discesa del 30x1000 a 90 all'ora, chi non ha provato ciò neppure immagina il fracasso, le vibrazioni, i colpi, i soffi che tra vetri che vibrano, tachigrafo che ticchetta, i colpi dei piani inclinati e degli arresti dei finecorsa, il tutto guardando da vetri immancabilmente sporchi di grasso e bagnati dagli scrosci d'acqua dalla volta di certe gallerie, in un sabba infernale ma eccitante e sicuro, perché la 626 ti portava sempre a casa.😅
Ancora complimenti vivissimi per aver con un modellino risvegliato ricordi ormai tanto lontani quanto vivi.
Emozionante il suo racconto. Mi sarebbe piaciuto enormemente esere a bordo e avere la stessa esperienza.
@@attiliomari7724 al tempo, noi del DL di Bussoleno godevamo di un alone di "superiorità montana", era un retaggio del passato, conquistato con le dure condizioni di valico.
Basti dire che se a diversi vecchi macchinisti veniva comandato un servizio verso Torino, vada per Porta Nuova, ma se già era Porta Susa con i suoi segnali ad ala e candeliere, i petardi, la nebbia, ecc trovavano mille scuse per non accettare il servizio.
Per contro un orgoglio smisurato di gruppo nei confronto dei "torinesi" a cui in genere facevamo la doppia in testa e se del caso la tripla in coda, faceva sì che nel valicare le Alpi spesso in cabina di guida si sentivano frasi del genere:
Oggi nevica o pioviggina e dietro abbiamo dei torinesi, come se non bastasse non li ho mai visti prima, per cui siamo freschi.
Già ai primi contrafforti:
Ma cosa aspetta a fare la transizione, perché non tira, ha paura di fargli male?
E probabilmente dietro sulla titolare dicevano di noi la stessa cosa.
Ad ogni modo eravamo due tribù diverse, a Mondane vi erano due sale d'attesa e senza bisogno di cartelli indicatori, in una stavano i "bussolotti" e nell'altra tutti gli altri.
In quella dei bussolotti si scherzava, giocava a carte di parlava di tutto tranne che di ferrovia.
Nell'altra, solo ferrovia, regolamenti, 444, ecc.
Ovviamente una sottile rivalità con rispettivo senso di superiorità contagiava le due fazioni.
Ricordo una volta di un treno con alto peso frenato con un 626 come titolare e credo, ma non sono sicuro un 633 in testa, ma più probabilmente un 645, che io guidavo.
Nella discesa, si dovevano fare profonde frenate, poi complete ricariche con sbalzi di velocità di almeno venti kilometri, quelle che apparivano sulla zona tachigrafica come una sega, noi chiamavamo quella condotta a "seghe" con un certo disprezzo, in quanto fino alla giusta introduzione di quel tipo di condotta, era più bravo chi sapeva fare una riga retta sul tachigrafo, e pazienza se i ceppi di tutto o parte del treno erano rosso vivo.
Insomma, quel giorno mi sono detto, facciamo il battesimo dei torinesi a 90 all'ora nelle controcurve tra Chiomonte e Meana, ho quindi operato per passare il tratto che più scrollava alla velocità di 90kmh massima prevista per la tratta.
A Meana la successiva stazione ci hanno fermato per ragioni di incrocio e in cabina è venuto il "torinese" quasi pallido quanto adirato:
Ma sei matto, hai superato la velocità, ecc ecc, in effetti mi sono poi sentito in colpa, ben sapendo che a quella velocità con gli scrolloni, il tachigrafo ripetitore che lui vedeva, ballava la rumba con salti a fondo scala.
Una controllata sulla "zona" della mia locomotiva ha chiarito l'equivoco, ma resta la testimonianza dei rumori/vibrazioni/sobbalzi/sbuffi, ecc su questa che noi chiamavamo nave scuola quando affrontava curve in velocità prossime alla max, anche se già in certe condizioni ballava ben bene a 75 kmh.
In ogni modo, specie per le manovre, e stata la migliore compagna, non altrettanto per la condotta da incubo in tempo di nebbia.
Ancora complimenti vivissimi per la sua opera e passione ferroviaria.
Eccezionale sei un vero artista
Просто нету слов, прекрасная модель. Такое редко увидишь!
Stupenda! Complimenti.
Restare a bocca aperta per la durata dell'intero filmato. Infiniti complimenti! Un giorno mi auguro di imbattermi in una presentazione dal vivo
Grazie dei complimenti.
Come tutti gli anni, sarò presente a Novegro Hobby Model Expo di settembre.
Non prendo io l'iniziativa per una presentazione perchè potrei apparire presuntuoso. Però sono disponibile a farlo se mi viene richiesto, semprechè non sia troppo lontano da casa mia.
Impressionante!
This is how masterpiece looks like.
non ci sono parole chissa se un giorno ne possiedero una...
Notevolissimo!
favoloso
Bellissime... davvero bravo...😬
Stupefacente.
Sig. Attilio ma è un discendente diretto del grande Leonardo? Complimenti.
Perfetta!!!!
Chapeau!
complimenti x le sue opere d'arte. quanto puo' costare un gioiello del genere....by luigi.m
Meravigiosa complimenti.
Va detto che le E 625/626 sono state le prime le prime locomotive elettriche azionate dalla corrente continua a 3000 volts e linea aerea di contatto e realizzate (le prime in via sperimentale) per la linea Foggia benevento nel 1927-1928. Seguite si può dire in contemporanea dalle E 600 delle Ferrovie Nord Milano per le linee Milano Saronno e Bovisa Meda nel 1928-1929. Con queste due realizzazioni veniva posta in Italia la base per tutte le successive elettrificazioni fino ai nostri giorni (salvo sulle recenti tratte ad alta velocità).
impressionante...la Breda dovrebbe farle una statua sig.Attilio.. l unica volta che ho avuto la fortuna di salire su una 626 fù durante il servizio militare..e fù un caso fortuito dovevamo raggiungere una discotecain libera uscita io e dei miei commilitoni..camminando su un lato dei binari di una stazione nei pressi di orvieto passa una 626 con convoglio merci e il macchinista del genio militare.saluta uno dei miei commilitoni che conosceva.. morale della favol ci diede uno "strappo" fino alla stazione successiva in cabina di comando..che nonostante la stagione invernale era bella calda..quando scendemmo in banchina dalla cabina il macchinista ci raccomandò di salutarlo come se noi fossimo colleghi di lavoro..pena un rapporto per trasporto abusivo di persone non autorizzate in cabina di comando.. indimenticabile.. 626..
Grazie del suo messaggio. Mi fa ricordare tante esperienze di viaggio in cabina sulla E.626, la E.428 e il settebello, nonché le ricerche dei particolari dentro e fuori, in buca o sul tetto delle E.626 ancora in servizio.
ehm..sul tetto del locomotore immagino lontano dalla catenaria..ovviamente..
Oviamente per mzzo della passerella sulle macchine in officina o su quelle accantonate in attesa di demolizione sui binari senza linea aerea, vedi ALBUM FOTO che puoi scaricare dal sito della Associazione DSC con questo link :
www.associazionedsc.it/view_record.php?product_id=1294&oper=view
un saluto di buon ferragosto anticipato sig.Attilio e a tutti i treni del mondo
Incredibile
Complimenti belle .
💚
Gli ingenieri italiani non erano secondi a nessuno...
Signore Attilio chiamarla maestro mi pare il minimo che jesus la benedica
Purtroppo è mancato ieri
Capolavoro assoluto!
Splendidi