Rajna Kabaivanska su Maria Callas e i suoi consigli tecnici (1973), intervista del 2022

Rajna Kabaivansca intervistata al telefono il 22 maggio 2022 da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo presso la trasmissione radiofonica La Barcaccia, su rai radio tre. Maria Callas e Giuseppe di Stefano nel 1973 curarono la regia dei Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, opera che inaugurò il Teatro regio di Torino il 10 aprile 1973. Kabaivanska cantava il ruolo di Elena. Qui ricorda il suo rapporto con Maria Callas durante le prove. La Callas le chiedeva di aprire di più i suoni che a lei sembravano troppo scuri.
Il ricordo qui offerto, ma più dettagliato e preciso, si legge anche nel volume Nadia Stancioff, Maria: ritratto della Callas, Roma, Perrone editore, 2013, p. 238-239. Si tratta della traduzione in italiano del volume già edito in inglese nel 1987 (Maria Callas, Remembered). La Stancioff fu segretaria e amica della Callas dal 1969. Contrariamento a quanto la Kabaivanska dichiara in questa intervista, nel suddetto volume racconta che la Callas le cantò tutta la parte di Elena dai Vespri Siciliani di Verdi.
1:33, Callas tentava di rimettersi a cantare
1:47, Callas studiava con Di Stefano
1:59, "Perché canti così scuro?"
2:39, lei mi ha fatto cantare tutto aperto

[@vitocannillotenor8372]

Molto molto interessante la testimonianza sulla tecnica di canto che la Callas propugnava a fine carriera. Si possono fare tante considerazioni anche musicologiche: il ridurre tutto alla polarizzazione canto coperto/raccolto e canto "aperto", lasciamolo a chi ha bisogno di dualismi e schematismi per evitare di mettersi in discussione.

[@massimoiapichino6257]

L'immensa Maria non ha mai cantato "aperto" e lo dimostrano migliaia di documenti audio e video, ha sempre avuto una tecnica sopraffina. Il racconto della Kabaiwanska si riferisce ad un periodo in cui questa donna era emotivamente molto fragile e succube della personalità di Di Stefano, che tutto poteva fare meno che insegnare canto.....

[@danielapaparini-jj8kw]

Grazie Marco.Sto ascoltando i filmati di Viva Maria. E sto rivivendo tanti momenti della mia vita grazie a voi.Ho visto Maria alla Scala in Sonnambula, Ballo in maschera e Poliuto. Sono stato “fulminata” dal concerto Martini e Rossi del 1952. L’ho ascoltato alla radio e, da allora l’ho sempre seguita.Ora ho tutti i suoi vinili e tutti i cd e DVD. E’ stata la più cara compagna della mia vita. Grazie ancora per il vostro lavoro❤

[@marcomicheletti9957]

Cara Signora Daniela! Che bel messaggio. Mi fa molto piacere aver condiviso questo materiale così prezioso. Che fortuna che ha avuto lei, davvero! E chiassà quante cose belle può ancora ricordare. Lei quindi vive a Milano?

[@danielapaparini-jj8kw]

@@marcomicheletti9957 Si vivo a Milano. E, fino a pochi anni fa, frequentavo la Scala. Lo spettacolo che mi è piaciuto di più è stata Carmen con la regia di Emma Dante. Del mio passato ricordo l’amicizia con Gerardo Di Marco, medico della Scala e amico intimo di Maria e di Meneghini. Era un gran medico e un ottimo musicista e adorava Maria. Poteva essere mio padre, ma l’ammirazione per Maria era il fulcro della nostra conversazione.E’ stato De Marco a presentarmi a Maria che ho visto quella sola volta. Ma ancora ricordo l’emozione che io (ancora 14enne) ho provato. E ricordo bene l’effetto che mi fatto vedere una signora “normale” e anche un po’ timida, immediatamente dopo averla vista in scena dove diventava un gigante

[@marcomicheletti9957]

@@danielapaparini-jj8kw Bellissimo ricordo! Che fortuna! Ho una sorella che vive a Milano. Non so bene quando ci torno, ma mi farebbe piacere magari conoscerla di persona. Il mio indirizzo email è [e-mail]. Se vuole possiamo scriverci in privato. Cari saluti.

[@enricoghirardelli2498]

La Callas, aveva una marcia in piu

[@freethinker8686]

Ma la Callas non cantava assolutamente "scuro" ! Che significa? La Callas cantava recitando la parola, poteva dare nuances più brillanti o più cupe a seconda del ruolo e dell'emozione che doveva esprimere, ma sicuramente le note centrali soprattutto erano tenute in maschera con una posizione di sorriso (video alla mano) , altro che "scuro" ! .....

[@giovic9802]

Pavarotti diceva che i veri tenori coprono. Tutti i cantanti devono coprire, soprattutto negli acuti. Grazie di Stefano, hai rovinato ancora di più la voce della Callas. L'acuto di uno degli ultimi vissi d'arte della Callas è aperto e sgraziato. Ora capisco perché. Non mi capacitavo che la Callas non sapesse che vanno coperti

[@paidaligia]

Callas always covered the sound.

[@giovic9802]

@@paidaligia in the 1973 and 1974 recitals not really

[@paidaligia]

@@giovic9802 go listen to Tokyo's Carmen duet and tell me if that's not a covered sound when she says "Cette bague autrefois, tu me l'avais donnée, TIENS!"
And if you go listen her masterclasses, she tells it to her students: "always cover the sound".

[@giovic9802]

​@@paidaligiacan you provide a link please? So you don't believe in what Raina Kabaivanska said in the video?

[@paidaligia]

@@giovic9802 th-cam.com/video/0lP0dafIKok/w-d-xo.htmlsi=U6vbGOoNOMqZe8iZ at minute 17:40.
No, I believe Callas may have said that to her. Obviously they were rehearsing together and I have no doubt that Di Stefano would be placing his spoon. But I don't believe either that Callas forgot how to produce the sound or that she turned stupid... Something major happened there that lead to her inability to control the muscles and support the sound. For several years she was already having a big trouble with her high notes. I don't know. I just know she was something really different. Did you listen to that new recoding of her rehearsing/recording Armida's aria in 1969? It's impossible that her voice disappeared in such short time. Because she was indeed still be able to single in 1969 (and she makes in that recoding for two times a remarkable passage where you can listen to the most amazing variety of tones in such a short text. It's really amazing. Obviously she couldn't record that aria in 1969... But what a pity she didn't nontheless!)