Estremamente interessante! Ora, non dico che mi metterò a studiare per gli esami con una penna tra i denti, ma questo video ha fatto bene anche ad una pessimista come me in questo periodo un po' difficile. Grande Gaia!
Mi sono imbattuto per caso in questo video e la più grande impressione che mi ha fatto, nel rimanere incollato per 13 minuti, è stata la semplicità di spiegazione di un tema così sottile e delicato. Grazie a ciò, ora anch'io riuscirò a spiegare, da ottimista come sono, perchè la frase "secondo me è meglio essere pessimista..." non è la soluzione alle cose. Brava!!
Altamente interessante! Finalmente un canale in grado di trattare dei argomenti stimolanti, che vengono spesso trascurati nella cultura odierna! Still subscribed, go on!
Ho scoperto recentemente il tuo canale e devo dirti che fai un ottimo lavoro, mi serve sia per imparare e migliorare il mio italiano che per imparare sulla scienza e la filosofia, grazie mille!
E' un video bellissimo! Così come l'entusiasmo che c'è nel racconto ^^ Personalmente, io ho come massima "spera nel meglio, pur aspettandoti il peggio", quindi tendi alla positività ma sappi cosa fare se qualcosa non va come l'avevi programmata :)
Condivido la tesi che una propensione ottimistica verso la vita tenda a influenzare in positivo le proprie emozioni, sono propenso peró piú a una teoria simile a quella di Darwin. Credo infatti in un'eleborazione centrale sia un elemento fondamentale dell'emozione. Interpreterei l'esperimento in quest'ottica piú con il fatto che la nostra mente tende ad associare l'emozione con il linguaggio del corpo che la esprime all'esterno solitamente e quindi a favorirla nei casi in cui quest'espressione è giá presente, ma come controesempio ideale direi che nessuno di questi lettori, penna o no in bocca, avrebbe riso se di fronte avessero avuto le ultime righe di Romeo e Giulietta (a meno di psicopatici). Penso peró che anche in teorie cognitive delle emozioni si possa rifiutare la cattiva concezione che hai citato all'inizio: se le nostre emozioni sono elaborazioni cognitive dei fatti esterni secondo un principio eudamonistico basato sul nostro sistema di credenze se io mi abituo a pensare che le cose andranno sempre per il peggio mi abituo ad interpretare tutti gli eventi in maniera negativa (come sistema difensivo per tentare di attenuate un dolore atteso) e quindi mi abituo ad avere una risposta emotiva per lo piú costruita su emozioni negative (in parole povere se ti abitui a vedere nero poi vedi nero). Tu Gaia sei piú propensa ad una teoria piú istintiva alla James o intuitiva alla Darwin?
Ciao Andrea!! Innanzitutto grazie mille per il commento, generare questo tipo di riflessioni mi rende felicissima! A prescindere da una corretta teorizzazione dell'elemento emotivo, la cosa che mi premeva mettere in evidenza, anche a un fine velleitariamente pedagogico, era il potere immenso che abbiamo di controllo sulle nostre emozioni: dunque che una propensione ottimistica verso la vita influenzi realmente e in modo profondo le proprie emozioni, come d'altronde sostieni anche tu all'inizio e alla fine del tuo commento. D'altronde non posso che essere d'accordo con te sul fatto che l'elemento cognitivo sia di straordinaria importanza (ci sono ad esempio forme di disturbo dissociativo della personalità in cui una delle personalità è cieca, a dimostrazione di quanto la nostra mente, non solo il nostro corpo, sia uno strumento potentissimo), dunque se mi chiedi di parteggiare per l'una o l'altra concezione tenderei più a scegliere una contaminazione delle due. In particolare, una concezione in cui sia l'elemento cognitivo che quello corporeo hanno importanza e a seconda dei casi abbiamo un riflesso indiretto (non processato a livello centrale) o un output che è chiara espressione di un avvenimento mentale, ma siamo nel dominio delle opinioni, ancora molta ricerca è da fare in proposito. Un elemento che però ritengo importantissimo è la dimensione sociale e comunicativa delle emozioni (la e di embedded nella 4e cognition per capirci), magari nel futuro farò un video anche su questo! Per ora, grazie ancora del commento! :)
Io sono assolutamente d'accordo con te e con le tue argomentazioni sul fatto che ci convenga sforzarci di sorridere alla vita perchè lei sorrida a noi. Tuttavia, l'esempio iniziale (di chi sceglie di non essere particolarmente positivo rispetto a un evento che deve verificarsi) secondo me mette in campo il concetto di aspettativa, che forse potrebbe allargare il discorso anche ad altre riflessioni.
Ciao Laura!! :) allora, la questione dell'aspettativa è un effetti parecchio delicata e potrebbe alterare notevolmente il nostro stato emotivo. Tuttavia credo che una propensione positiva non vada necessariamente di pari passo con l'avere alte aspettative, anzi! Spesso è proprio l'avere alte aspettative che ti fa essere "pessimista" sulla possibilità che esse si verifichino.. La condizione ottista è più un "andrà bene così come andrà", un avere fiducia che le cose andranno bene (-> aumentando così realmente le probabilità di "successo"), ma se ciò non dovesse accadere l'attitudine positiva ti porterà a considerare i lati migliori di quell'esito indesiderato. Almeno così mi viene da dedurre su base 'empirica', ma ovviamente si potrebbero fare mille riflessioni! Grazie mille del commento!! ❤️❤️
«Scegliere da quale parte del finestrino sedersi» sembra piuttosto un pubblico incitamento alla contemplazione del suicidio; ma, oltr’a questo disdicevole equivoco, il discorso è inaspettatamente e straordinariamente interessante.
ciao, complimenti per i temi dei video e per la passione che ci metti che si vede e si apprezza. scusa se scrivo prima di vedere il video, ma volevo chiederti se hai letto 'un ottimista razionale. come evolve la prosperità' di Matthew Ridley?
Ciao Gaia, molto interessante questa prospettiva che mi ha fatto pensare un po' all'approccio della psicologia positiva! Se però prendiamo in considerazione le teorie dei tratti di personalità e in particolare il tratto di personalità del Negative Affective (Watson & Clark, 1984) si complicano le cose! Alcune persone sembrano essere quasi "predisposte" ad avere tendente e visioni negative della realtà (non parlo di patologia ma di attitudine) e quindi, in questa prospettiva, la capacità di scelta diventa più complessa. Cosa ne pensi? Un abbraccio 😘
Ciao Silvia!! È vero: è una cosa che ha fatto molto riflettere anche me, perché noto che empiricamente non può essere negata una sorta di predisposizione innata verso l'una o l'altra attitudine. La cosa importante è però che si tratta di una tendenza, non di una programmazione necessaria e deterministica, il che vuol dire che si può agire per modificarla! Ed è lì tutta la differenza fondamentale :) ❤️
Non vorrei girare la domanda ma un conto è come vivere al meglio la realtà, un altro è come affrontare al meglio la realtà. Di certo essere super ottimisti aiuta a viverla meglio, perché ci fa sentire più felici e in pace con noi stessi. D'altra parte però questo non vuol dire che stiamo costruendo un mondo migliore. Un ottimismo cieco potrebbe chiudere gli occhi davanti a tutte le cose negative e guardare solo quelle positive, trascurando di fatto ogni tipo di problema. Io penso che il vero ottimismo, critico e costruttivo, sia quello capace di mettersi in ambo le parti dell'autobus, accettare la realtà per quello che è, coglierla con interezza. A differenza del pessimista però, l'ottimista agisce per cambiare lo status quo perché crede nella possibilità di un futuro migliore. Il pessimista invece resta a guardare e piange su se stesso. Tornando al discorso delle emozioni direi che sì appunto sicuramente la nostra predisposizione può influenzare ciò che proviamo fisiologicamente ma escluderei una associazione emozione positiva ottimista. Un ottimista per me prova anche emozioni negative, ma è capace di accettarle e di renderle "virtuose".
Ciao Enrico, sono assolutamente d'accordo con tutto! L'ottimista infatti non è chi per caso o per inerzia si ritrova da un lato dell'autobus, ma è chi, consapevolmente e realisticamente, sa che l'autobus ha entrambi i lati e, dopo aver attentamente conosciuto e preso coscienza di entrambi, sceglie volontariamente di sedersi in quello illuminato! :)
Direi che è troppo uno slogan-cassettiera per giudicarlo contenutisticamente: può declinarsi in mille applicazioni psicologiche ed emotive e sono le sfumature dell'esperienza in prima persona che fanno la differenza! :)
Estremamente interessante! Ora, non dico che mi metterò a studiare per gli esami con una penna tra i denti, ma questo video ha fatto bene anche ad una pessimista come me in questo periodo un po' difficile.
Grande Gaia!
Ahahaha la penna è una buona idea 😂 se davvero ha fatto questo effetto ne sono onorata. Grazie ❤️❤️❤️
Ero troppo curiosa di vedere il primo video e devo dire che hai superato le mie aspettative! Bravissimaaa
Ma grazie mille!!! 😍❤️
Mi sono imbattuto per caso in questo video e la più grande impressione che mi ha fatto, nel rimanere incollato per 13 minuti, è stata la semplicità di spiegazione di un tema così sottile e delicato.
Grazie a ciò, ora anch'io riuscirò a spiegare, da ottimista come sono, perchè la frase "secondo me è meglio essere pessimista..." non è la soluzione alle cose.
Brava!!
❤️❤️❤️❤️❤️
Altamente interessante! Finalmente un canale in grado di trattare dei argomenti stimolanti, che vengono spesso trascurati nella cultura odierna! Still subscribed, go on!
Grazie infinite!! 😍😍🙏
Troppo troppo interessante!!! grazie per la lezione e per il bellissimo messaggio!
Grazie mille a te!! 😍😍
Tanta qualità, brava!!!
Grazie davvero!! 😍😍🙏
Ho scoperto recentemente il tuo canale e devo dirti che fai un ottimo lavoro, mi serve sia per imparare e migliorare il mio italiano che per imparare sulla scienza e la filosofia, grazie mille!
Grazie a te! 😍😊
@@GaiaContu ❤️❤️❤️
Gaia complimenti per il canale😉 L’analisi che hai fatto in questo video è molto interessante. Ti seguirò molto volentieri.😘
Grazie di cuore! ❤️
Bravissima Gaia!!
Grazieeeee!! 😍
E' un video bellissimo! Così come l'entusiasmo che c'è nel racconto ^^ Personalmente, io ho come massima "spera nel meglio, pur aspettandoti il peggio", quindi tendi alla positività ma sappi cosa fare se qualcosa non va come l'avevi programmata :)
Condivido la tesi che una propensione ottimistica verso la vita tenda a influenzare in positivo le proprie emozioni, sono propenso peró piú a una teoria simile a quella di Darwin. Credo infatti in un'eleborazione centrale sia un elemento fondamentale dell'emozione. Interpreterei l'esperimento in quest'ottica piú con il fatto che la nostra mente tende ad associare l'emozione con il linguaggio del corpo che la esprime all'esterno solitamente e quindi a favorirla nei casi in cui quest'espressione è giá presente, ma come controesempio ideale direi che nessuno di questi lettori, penna o no in bocca, avrebbe riso se di fronte avessero avuto le ultime righe di Romeo e Giulietta (a meno di psicopatici). Penso peró che anche in teorie cognitive delle emozioni si possa rifiutare la cattiva concezione che hai citato all'inizio: se le nostre emozioni sono elaborazioni cognitive dei fatti esterni secondo un principio eudamonistico basato sul nostro sistema di credenze se io mi abituo a pensare che le cose andranno sempre per il peggio mi abituo ad interpretare tutti gli eventi in maniera negativa (come sistema difensivo per tentare di attenuate un dolore atteso) e quindi mi abituo ad avere una risposta emotiva per lo piú costruita su emozioni negative (in parole povere se ti abitui a vedere nero poi vedi nero). Tu Gaia sei piú propensa ad una teoria piú istintiva alla James o intuitiva alla Darwin?
Ciao Andrea!! Innanzitutto grazie mille per il commento, generare questo tipo di riflessioni mi rende felicissima! A prescindere da una corretta teorizzazione dell'elemento emotivo, la cosa che mi premeva mettere in evidenza, anche a un fine velleitariamente pedagogico, era il potere immenso che abbiamo di controllo sulle nostre emozioni: dunque che una propensione ottimistica verso la vita influenzi realmente e in modo profondo le proprie emozioni, come d'altronde sostieni anche tu all'inizio e alla fine del tuo commento. D'altronde non posso che essere d'accordo con te sul fatto che l'elemento cognitivo sia di straordinaria importanza (ci sono ad esempio forme di disturbo dissociativo della personalità in cui una delle personalità è cieca, a dimostrazione di quanto la nostra mente, non solo il nostro corpo, sia uno strumento potentissimo), dunque se mi chiedi di parteggiare per l'una o l'altra concezione tenderei più a scegliere una contaminazione delle due. In particolare, una concezione in cui sia l'elemento cognitivo che quello corporeo hanno importanza e a seconda dei casi abbiamo un riflesso indiretto (non processato a livello centrale) o un output che è chiara espressione di un avvenimento mentale, ma siamo nel dominio delle opinioni, ancora molta ricerca è da fare in proposito. Un elemento che però ritengo importantissimo è la dimensione sociale e comunicativa delle emozioni (la e di embedded nella 4e cognition per capirci), magari nel futuro farò un video anche su questo! Per ora, grazie ancora del commento! :)
Io sono assolutamente d'accordo con te e con le tue argomentazioni sul fatto che ci convenga sforzarci di sorridere alla vita perchè lei sorrida a noi. Tuttavia, l'esempio iniziale (di chi sceglie di non essere particolarmente positivo rispetto a un evento che deve verificarsi) secondo me mette in campo il concetto di aspettativa, che forse potrebbe allargare il discorso anche ad altre riflessioni.
Ciao Laura!! :) allora, la questione dell'aspettativa è un effetti parecchio delicata e potrebbe alterare notevolmente il nostro stato emotivo. Tuttavia credo che una propensione positiva non vada necessariamente di pari passo con l'avere alte aspettative, anzi! Spesso è proprio l'avere alte aspettative che ti fa essere "pessimista" sulla possibilità che esse si verifichino.. La condizione ottista è più un "andrà bene così come andrà", un avere fiducia che le cose andranno bene (-> aumentando così realmente le probabilità di "successo"), ma se ciò non dovesse accadere l'attitudine positiva ti porterà a considerare i lati migliori di quell'esito indesiderato. Almeno così mi viene da dedurre su base 'empirica', ma ovviamente si potrebbero fare mille riflessioni! Grazie mille del commento!! ❤️❤️
«Scegliere da quale parte del finestrino sedersi» sembra piuttosto un pubblico
incitamento alla contemplazione del suicidio; ma, oltr’a
questo disdicevole equivoco, il discorso è inaspettatamente e
straordinariamente interessante.
Mi sto mangiando i tuoi video ❤️
Ma che bello, grazie! 😍
Daiii bellissimo!!! Mi sento più ottimistaaaa😊😊😊😊
Da ora in poi sarò sempre col sorriso
ciao, complimenti per i temi dei video e per la passione che ci metti che si vede e si apprezza. scusa se scrivo prima di vedere il video, ma volevo chiederti se hai letto 'un ottimista razionale. come evolve la prosperità' di Matthew Ridley?
Ciao e grazie mille! 😊 no, aggiungo in wishlist!
Ciao Gaia, molto interessante questa prospettiva che mi ha fatto pensare un po' all'approccio della psicologia positiva! Se però prendiamo in considerazione le teorie dei tratti di personalità e in particolare il tratto di personalità del Negative Affective (Watson & Clark, 1984) si complicano le cose! Alcune persone sembrano essere quasi "predisposte" ad avere tendente e visioni negative della realtà (non parlo di patologia ma di attitudine) e quindi, in questa prospettiva, la capacità di scelta diventa più complessa. Cosa ne pensi? Un abbraccio 😘
Ciao Silvia!! È vero: è una cosa che ha fatto molto riflettere anche me, perché noto che empiricamente non può essere negata una sorta di predisposizione innata verso l'una o l'altra attitudine. La cosa importante è però che si tratta di una tendenza, non di una programmazione necessaria e deterministica, il che vuol dire che si può agire per modificarla! Ed è lì tutta la differenza fondamentale :) ❤️
Non vorrei girare la domanda ma un conto è come vivere al meglio la realtà, un altro è come affrontare al meglio la realtà. Di certo essere super ottimisti aiuta a viverla meglio, perché ci fa sentire più felici e in pace con noi stessi. D'altra parte però questo non vuol dire che stiamo costruendo un mondo migliore. Un ottimismo cieco potrebbe chiudere gli occhi davanti a tutte le cose negative e guardare solo quelle positive, trascurando di fatto ogni tipo di problema. Io penso che il vero ottimismo, critico e costruttivo, sia quello capace di mettersi in ambo le parti dell'autobus, accettare la realtà per quello che è, coglierla con interezza. A differenza del pessimista però, l'ottimista agisce per cambiare lo status quo perché crede nella possibilità di un futuro migliore. Il pessimista invece resta a guardare e piange su se stesso.
Tornando al discorso delle emozioni direi che sì appunto sicuramente la nostra predisposizione può influenzare ciò che proviamo fisiologicamente ma escluderei una associazione emozione positiva ottimista. Un ottimista per me prova anche emozioni negative, ma è capace di accettarle e di renderle "virtuose".
Ciao Enrico, sono assolutamente d'accordo con tutto! L'ottimista infatti non è chi per caso o per inerzia si ritrova da un lato dell'autobus, ma è chi, consapevolmente e realisticamente, sa che l'autobus ha entrambi i lati e, dopo aver attentamente conosciuto e preso coscienza di entrambi, sceglie volontariamente di sedersi in quello illuminato! :)
il punto di incontro tra le 2 filosofie di vita non è sperare nel meglio e prepararsi al peggio?
Direi che è troppo uno slogan-cassettiera per giudicarlo contenutisticamente: può declinarsi in mille applicazioni psicologiche ed emotive e sono le sfumature dell'esperienza in prima persona che fanno la differenza! :)