Ti benedico sorella M.C. Chandradevi,la tua preziosa traduzione mi illumina circa la missione del nostro ineguagliabile Divino Guru.Spero che presto avverrà quanto da Lui predetto così tutti noi vivremo in un mondo più umano,più adatto a migliorarci e capaci di vivere,pensare e agire come figli dell'Altissimo,conservando e manifestando con la maggior ampiezza possibile l'eredità di Swamy.JAI SAI RAM
Sì Swami, Felice di essere Tuo Strumento, sia fatta la tua Volontà, sempre, poiché solo Tu sai, ciò di cui necessitiamo per la nostra Crescita Spirituale e per quell' AMORE Universale che finalmente ci unirà tutti, come Fratelli !!! Ciao PREMA SWAMI, Grazie per avermi fatto Parte di TE !!! 🙏♥️
Swami ❤ti sono infinitamente grato, fortunato ad essere tuo devoto, grazie per i sogni in tua presenza e per l'enorme benedizione attuale che ha trasformato la mia vita e quella della mia famiglia ❤❤❤❤❤
Sathya ci ha detto che è venuto per ricordarci che Dio è in noi, Prema ci ricorderà che noi siamo Dio. Uso il verbo ricordare perchè noi (inconsapevolmente) sappiamo già queste cose, nel senso che lo sa già la parte (dirò così) vera, imperitura di noi e ciò che occorre fare è far emergere questa Conoscenza attraverso un Cammino che senza temere di sbagliare possiamo definire educativo. Infatti sappiamo che educare deriva dal latino educere (tirar fuori) e non - come si potrebbe pensare - immettere nozioni (quindi gettar dentro). Un metodo che uso costantemente è quello di restare in ascolto, che non è un fatto eminentemente sensoriale, ma l'attesa della risposta Coscienziale a ciò che mi arriva ai sensi e quindi alla mente, attento però a non farmi coinvolgere attraverso reazioni passionali ed emotive (potremmo dire mentali tout-court) che mi risucchierebbero in un vortice chiassoso che annullerebbe ciò che dalla Coscienza (che è Armonioso, Rispettoso seppur Maestoso Silenzio) ricevo. Niccolò Tommaseo disse che tutto ci parla, purchè sappiamo ascoltare: questa nostra capacità è una enorme ricchezza, una opportunità che va utilizzata attimo per attimo, ma è proficua soltanto riuscendo a vedere oltre gli accadimenti, ad ascoltarne l'eco, a ricondurre la loro Vibrazione Primordiale (che è il loro fondamento) alla Vibrazione Primordiale Universale in modo da rendere ciò che vediamo scaturire dallo spazio-tempo (il singolo accadimento) qualcosa di totalizzante, cioè universale e quindi divino. Questo metodo mentale (ma molti ne possono essere scelti), avendo l'intenzione di condurre il particolare (l'oggetto, la vicenda o altro che riguarda il mondo sensibile) all'universale potrebbe essere, anzi, forse lo è già un metodo che è in linea con quanto Prema ci dirà, cioè che siamo Dio, come tutto Lo è. La Coscienza è in questo caso come una cassa acustica di una chitarra che accoglie il suono (nel nostro esempio ciò che deriva dai sensi) e lo affina, lo rende qualcosa di più delle vibrazioni delle corde: lo rende più armonico, più affinato, più potente, più efficace. Più siamo capaci di utilizzare la Coscienza, più il nostro strumento psico-fisico opera in simbiosi con Essa e maggiori progressi benediranno il nostro Cammino. Come già detto, nell'attuare questo sistema occorre non essere troppo coinvolti nelle vicende ed anche nelle pulsioni interiori (quante volte i Maestri ci parlano di distacco), senza per questo cadere nel cinismo o nella freddezza dei sentimenti: è una condizione che fa da fulcro, da punto di equilibrio tra gli estremi e che fiorisce (ve lo dico per averla vissuta) alla luce dell'evangelico detto "siate nel mondo, ma non del mondo). La mia esperienza (molto brevemente) è starà quella di trovarmi inaspettatamente in uno stato coscienziale in cui la parte coscienziale (la consapevolezza di essere) era come indietreggiata rispetto alla parte esterna del corpo, era in poche parole più arretrata, più interiore, in modo che - le parole ovviamente non sono sufficienti - da ciò ne è nata una sorta - dirò così - di intercapedine tra la consapevolezza io-sono da una parte e, dall'altra, me come struttura fisica, ma questa - che sembrerebbe una frattura anormale e sminuente - non inficiava affatto il mio quotidiano, il mio lavoro, ecc, anzi, questo distacco che potrei definire tra me stesso e me stesso (eppure nello stesso tempo non mi sentivo diviso, ma un'unità) mi rendeva più sereno, più lucido ed oltre a fare meglio ciò che dovevo fare, mi regalò una apertura mentale, una visione più universale, più totalizzante, più chiara relativamente alla essenza di ciò che era intorno a me. Altro potrei dire, ma non dirò di più. Ecco che anche questa mia personale esperienza fa comprendere come esistano condizioni che sono come strumenti utili al nostro Progresso, ma - mi preme aggiungere - che essi non vadano perseguiti, perchè scaturiscono quando vogliono e non derivano dal mero desiderio di averli; inoltre non è detto che a tutti ne servano del tipo da me descritto. Fatto sta che la condizione da me vissuta dimostra come sia il distacco (a cominciare da quello tra la consapevolezza io-sono ed il corpo) a darci la libertà da certe oppressioni obnubilanti e che tale libertà è foriera di un ampliamento della Consapevolezza e di come questa aiuti sia nell'operare quotidiano sia nell'essere pervasi da una visione che conduce a bypassare le cose e vederne l'essenza. Quindi, se sappiamo ben ascoltare e riflettere le parole di Sathya, Egli - a chi di noi ha la volontà e la pazienza di trovarle e sceglierle - ci ha già dato la possibilità di (dirò così) anticipare in un certo qual modo la venuta di Prema, anticiparsi col lavoro, un po' (per dirla con uno sciocco esempio) come il bambino di cinque anni di età a cui il genitore ha insegnato a leggere e scrivere prima che glielo insegnasse la maestra in prima elementare. Una volta trovate le parole di Sathya (e c'è ne sono molte) vanno usate attraverso la simbiosi tra riflessione e attuazione per agire sulla Consapevolezza che "tutto è Dio, soltanto Dio esiste" e lasciamo i frutti a Lui, cioè alla parte più vera, impreritura di noi, che Lo è anche di tutte le cose. Enrico (Livorno).
Ti benedico sorella M.C. Chandradevi,la tua preziosa traduzione mi illumina circa la missione del nostro ineguagliabile Divino Guru.Spero che presto avverrà quanto da Lui predetto così tutti noi vivremo in un mondo più umano,più adatto a migliorarci e capaci di vivere,pensare e agire come figli dell'Altissimo,conservando e manifestando con la maggior ampiezza possibile l'eredità di Swamy.JAI SAI RAM
Grazie ,Cristina
Sì Swami, Felice di essere Tuo Strumento, sia fatta la tua Volontà, sempre, poiché solo Tu sai, ciò di cui necessitiamo per la nostra Crescita Spirituale e per quell' AMORE Universale che finalmente ci unirà tutti, come Fratelli !!!
Ciao PREMA SWAMI, Grazie per avermi fatto Parte di TE !!! 🙏♥️
Swami ❤ti sono infinitamente grato, fortunato ad essere tuo devoto, grazie per i sogni in tua presenza e per l'enorme benedizione attuale che ha trasformato la mia vita e quella della mia famiglia ❤❤❤❤❤
Grazie Sai Baba
Grazie per questo video!
Grazie grazie infinite Maria Cristina
Om Shanti Om 🙏
Sei sempre così brava nel tuo lavoro e le traduzioni sono sempre cosi chiare che é un piacere ascoltarti sorella in Sai.
Jay Sai Ram.
Sathya ci ha detto che è venuto per ricordarci che Dio è in noi, Prema ci ricorderà che noi siamo Dio. Uso il verbo ricordare perchè noi (inconsapevolmente) sappiamo già queste cose, nel senso che lo sa già la parte (dirò così) vera, imperitura di noi e ciò che occorre fare è far emergere questa Conoscenza attraverso un Cammino che senza temere di sbagliare possiamo definire educativo. Infatti sappiamo che educare deriva dal latino educere (tirar fuori) e non - come si potrebbe pensare - immettere nozioni (quindi gettar dentro). Un metodo che uso costantemente è quello di restare in ascolto, che non è un fatto eminentemente sensoriale, ma l'attesa della risposta Coscienziale a ciò che mi arriva ai sensi e quindi alla mente, attento però a non farmi coinvolgere attraverso reazioni passionali ed emotive (potremmo dire mentali tout-court) che mi risucchierebbero in un vortice chiassoso che annullerebbe ciò che dalla Coscienza (che è Armonioso, Rispettoso seppur Maestoso Silenzio) ricevo. Niccolò Tommaseo disse che tutto ci parla, purchè sappiamo ascoltare: questa nostra capacità è una enorme ricchezza, una opportunità che va utilizzata attimo per attimo, ma è proficua soltanto riuscendo a vedere oltre gli accadimenti, ad ascoltarne l'eco, a ricondurre la loro Vibrazione Primordiale (che è il loro fondamento) alla Vibrazione Primordiale Universale in modo da rendere ciò che vediamo scaturire dallo spazio-tempo (il singolo accadimento) qualcosa di totalizzante, cioè universale e quindi divino. Questo metodo mentale (ma molti ne possono essere scelti), avendo l'intenzione di condurre il particolare (l'oggetto, la vicenda o altro che riguarda il mondo sensibile) all'universale potrebbe essere, anzi, forse lo è già un metodo che è in linea con quanto Prema ci dirà, cioè che siamo Dio, come tutto Lo è. La Coscienza è in questo caso come una cassa acustica di una chitarra che accoglie il suono (nel nostro esempio ciò che deriva dai sensi) e lo affina, lo rende qualcosa di più delle vibrazioni delle corde: lo rende più armonico, più affinato, più potente, più efficace. Più siamo capaci di utilizzare la Coscienza, più il nostro strumento psico-fisico opera in simbiosi con Essa e maggiori progressi benediranno il nostro Cammino. Come già detto, nell'attuare questo sistema occorre non essere troppo coinvolti nelle vicende ed anche nelle pulsioni interiori (quante volte i Maestri ci parlano di distacco), senza per questo cadere nel cinismo o nella freddezza dei sentimenti: è una condizione che fa da fulcro, da punto di equilibrio tra gli estremi e che fiorisce (ve lo dico per averla vissuta) alla luce dell'evangelico detto "siate nel mondo, ma non del mondo). La mia esperienza (molto brevemente) è starà quella di trovarmi inaspettatamente in uno stato coscienziale in cui la parte coscienziale (la consapevolezza di essere) era come indietreggiata rispetto alla parte esterna del corpo, era in poche parole più arretrata, più interiore, in modo che - le parole ovviamente non sono sufficienti - da ciò ne è nata una sorta - dirò così - di intercapedine tra la consapevolezza io-sono da una parte e, dall'altra, me come struttura fisica, ma questa - che sembrerebbe una frattura anormale e sminuente - non inficiava affatto il mio quotidiano, il mio lavoro, ecc, anzi, questo distacco che potrei definire tra me stesso e me stesso (eppure nello stesso tempo non mi sentivo diviso, ma un'unità) mi rendeva più sereno, più lucido ed oltre a fare meglio ciò che dovevo fare, mi regalò una apertura mentale, una visione più universale, più totalizzante, più chiara relativamente alla essenza di ciò che era intorno a me. Altro potrei dire, ma non dirò di più. Ecco che anche questa mia personale esperienza fa comprendere come esistano condizioni che sono come strumenti utili al nostro Progresso, ma - mi preme aggiungere - che essi non vadano perseguiti, perchè scaturiscono quando vogliono e non derivano dal mero desiderio di averli; inoltre non è detto che a tutti ne servano del tipo da me descritto. Fatto sta che la condizione da me vissuta dimostra come sia il distacco (a cominciare da quello tra la consapevolezza io-sono ed il corpo) a darci la libertà da certe oppressioni obnubilanti e che tale libertà è foriera di un ampliamento della Consapevolezza e di come questa aiuti sia nell'operare quotidiano sia nell'essere pervasi da una visione che conduce a bypassare le cose e vederne l'essenza. Quindi, se sappiamo ben ascoltare e riflettere le parole di Sathya, Egli - a chi di noi ha la volontà e la pazienza di trovarle e sceglierle - ci ha già dato la possibilità di (dirò così) anticipare in un certo qual modo la venuta di Prema, anticiparsi col lavoro, un po' (per dirla con uno sciocco esempio) come il bambino di cinque anni di età a cui il genitore ha insegnato a leggere e scrivere prima che glielo insegnasse la maestra in prima elementare. Una volta trovate le parole di Sathya (e c'è ne sono molte) vanno usate attraverso la simbiosi tra riflessione e attuazione per agire sulla Consapevolezza che "tutto è Dio, soltanto Dio esiste" e lasciamo i frutti a Lui, cioè alla parte più vera, impreritura di noi, che Lo è anche di tutte le cose. Enrico (Livorno).
Grazie Enrico. Sia benvenuto il Distacco che e' la base per vivere una vita serena. Le tue riflessioni sono molto ispiranti. Sai Ram
❤
Molte grazie.
❤Om Sri Sai Ram❤
Se i conti sono giusti , manca poco , tra qualche anno Prema Say sapremo chi è.
Grazie 🙏
Om Sri Sai Ram 🌸 🙏🙏🙏
grazie ♥
Sai Ram