Sa Candelora - Emanuele Garau 2003

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  • เผยแพร่เมื่อ 27 ม.ค. 2025
  • Il due febbraio la chiesa cattolica festeggia La Candelora.
    La festa è di origine orientale e celebra un avvenimento importante: l’incontro del Signore con il vecchio Simeone. Il Santo vecchio Simeone e la profetessa Anna riconoscono nel bambino Gesù l’atteso Messia.
    La festa va inclusa nella serie di avvenimenti che manifestano il Signore come Messia. L’incontro tuttavia è stato determinato dall’obbligo legale di purificazione per la madre e da quello di riscatto per il suo primogenito.
    Nel secolo V per sottolineare le parole del cantico di Simeone: “Luce per illuminare le genti”, si usarono anche le candele per rendere più espressiva la festa. I ceri venivano portati a casa dai fedeli che li accendevano in occasione di temporali, epidemie, parti difficili, e al capezzale dei moribondi.
    L’atteggiamento della Chiesa nella celebrazione di questo mistero di salvezza è quello della gioia di Simeone nell’accogliere Cristo: «I miei occhi hanno veduto la tua salvezza, da te preparata dinanzi a tutti i popoli», ed è anche l’atteggiamento dell’offerta per cui la Chiesa si vede raffigurata in Maria che presenta Gesù al Padre..
    Goccius de sa Candelora
    Testo tradizionale XIX secolo
    Il modulo è quello dei Goccius campidanesi accompagnati dalle launeddas.
    L’interpretazione di questo canto si ispira palesemente al maggiore poeta improvvisatore campidanese, il grande Enea Danese originario di Monserrato (CA).
    L’accompagnamento musicale è stato elaborato da Gianfranco Meloni mentre il canto da Emanuele Garau.
    Presentau a Simeoni
    Po s’eterna profezia
    Cun Giuseppi e cun Maria
    Un’antiga tradizioni
    In su tempiu risplendenti
    De bellesa e po sa gloria
    Torrat finza a sa memoria
    Sa saggesa sapienti
    Sempiri amabili e fidenti
    De su becciu Simeoni
    Oh purissima Maria
    Cun in manu sa candela
    De su mari ses sa vela
    De sa terra s’armonia
    Sa candela siat presenti
    In su prantu e s’allirghia
    E in s’ora ’e s’agonia
    Sempiri allutta e luxenti.
    CANTO PER LA CANDELORA
    Presentato a Simeone
    Per l’eterna profezia
    Con Giuseppe e Maria
    Per l’antica tradizione.
    Nel tempio risplendente
    Di bellezza e per la gloria
    Ritorna anche alla memoria
    La saggezza sapiente
    Sempre amabile e fedele
    Del vecchio Simeone
    Oh purissima Maria
    Con in mano la candela
    Del mare sei la vela
    Della terra l’armonia
    La candela sia presente
    Nel pianto e nell’allegria
    E nell’ora dell’agonia
    Sempre accesa e lucente.

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