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Buongiorno. Sempre molto interessante. Oggi ho un motivo familiare per essere ancora più attento. Mio nonno era un pilota carrista dell'Ariete, proprio nella campagna d'Africa. Ha combattuto fin dall'inizio le grandi battaglie che vedo sui libri (mi raccontava di aver anche incrociato Rommel nei suoi spostamenti e preparativi). Cominciò prima con gli M39. Poi arrivò con gli M13/40 in Africa. Ferito, si salvò per fortuna e sfortuna allo stesso tempo. A causa della morte del papà, essere il più vecchio dei figli, e avere altri due fratelli sotto le armi, lo fecero tornare e sfiorò El Alamein. Mi dispiace non avergli fatto raccontare tante cose che ora vedo sui libri e in alcune foto che mi ha lasciato della vita in caserma. Ero troppo piccolo. Sarebbe stato il racconto visto da una prospettiva molto particolare.
Sì. Lui criticava questi carri ma aveva riserve anche su quelli inglesi. Mi raccontava che ne aveva visti tanti bruciare, e bruciare troppo spesso con i loro occupanti perché, mi diceva, erano alimentati a verifiche benzina. Tutti, tra loro, la ritenevano una fine orribile e a quanto pare molto frequente. I nostri almeno, diceva, non prendevano fuoco, se non con difficoltà, essendo a nafta. Tra le cose più pericolose, a parte la corazzatura scadente, era la presenza dei chiodi/ribattini anziché le saldature delle lamiere. Questi schizzavano come proiettili all'interno dello scafo quando prendevano un colpo. Rimase ferito alle gambe. Niente di irreparabile per fortuna ma una cosa seria. Un suo compagno (credo l mitragliere al suo fianco), però, ci lasciò la vita. Mi raccontava anche dell'acqua messa nelle taniche vuote della nafta, con tutto ciò che comportava in termini di salute, di sapore e puzza. Mi stupisce che non siano morti tutti avvelenati. Mi raccontò anche che con il suo fucile riuscì a prendere un'antilope. Poi cucinata e divisa coi compagni. A noi sembrava una fantasia, una cosa inventata tanto era strana. Invece poi, poco dopo la sua morte saltò fuori un pacchetto di foto e tra queste c'era lui con l'antilope catturata. Fosse adesso...lo sfinirei di domande e interviste. Col senno di poi e l'età giusta per capire...
@@ant.ben.4020 purtroppo quando cresciamo e impariamo a capire abbiamo sempre poco tempo, o addirittura è troppo tardi, ti capisco, io purtroppo i miei nonni non ho fatto in tempo a conoscerli
Grazie. Ho rivissuto anche io i racconti del nonno, arrivato dalla Spagna (un'altra storia) per finire in Africa nella divisione Ariete. Mi raccontava di Rommel e degli inglesi e dei ragazzi della Folgore. Ferito, per fortuna sua, o purtroppo, prima di El Alamein. Il rientro in Italia e poi la guerra partigiana in Val di Susa (ma questa è ancora un'altra storia!). Grazie per il commento e la bella rievocazione!
Onore a Loro, vergogna a chi li ha mandati a combattere con mezzi inadeguati e vergogna ancora di più a chi ha dimenticato questi EROI che hanno sacrificato la loro migliore gioventù per un paese che LI ha dimenticati 😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢
"Con la fine dell'Ariete abbiamo perso i nostri più vecchi e leali camerati, i quali, lo devo ammettere, ci hanno dato sempre più di quanto il loro equipaggiamento potesse offrire" E. Rommel, lettera alla moglie, dicembre 1943. Dal libro M.Rommel "Epistolari di Erwin Rommel 1914-1944.
Buongiorno. Senza alcun intento polemico mi permetto di aggiungere alcune considerazioni alla sua pur interessante ricostruzione della storia della Divisione Ariete. La prima è di carattere puramente tecnico: - nel secondo dopoguerra l'Ariete ebbe come sede inziale Roma (Brigata corazzata) successivamente la sede fu spostata a Pordenone (dove ancora risiede il comando della Brigata Ariete) mentre a Tauriano aveva sede il 32°rgt fanteria carristi, successivamente all'atto dello scioglimento del reggimento ha ospitato il 3° e il 5 °btg carri e oggi è sede del 32° rgt carri; - il semovente M 40/41 in organico ai rgt artiglieria delle D. cor. era armato con un obice da 75/18 che non derivava da un pezzo contraereo (quello invece era montato su uno scafo di derivazione M42 e non è mai stato in sevizio nelle D. cor.): - il carro leggero L6 (destinato a compiti di ricognizione ed appoggio - unità di cavalleria e bersaglieri) non era in dotazione alla Divisione Ariete i cui carri Fiat 3000 vennero immediatamente sostituiti dagli M13/39 e poi dagli M 13/40 prima dell'impiego operativo in Africa Settentrionale. le altre sono, invece, è di carattere più "dottrinale": - giusta o sbagliata che fosse - con un giudizio a posteriori - l'impostazione dottrinale del Regio Esercito nel primo dopoguerra si discostava alquanto dalle esperienze della Grande Guerra e prevedeva come teatro operativo principale la frontiera italo francese. Di conseguenza lo sviluppo tecnico delle varie Armi seguì tale indirizzo con l'attuazione di soluzioni ordinative anche interessanti (cooperazione tra le armi di fanteria cavalleria e artiglieria), - lo sviluppo della componente corazzata ha sempre destato un certo interesse (carri Fiat 2000 e 3000) ed è stato influenzato dalla impostazione dottrinale che, come detto, prevedeva come scenario operativo il territorio di confine con la Francia. Di qui la necessità di avere mezzi corazzati idonei a terreni fratti (dimensioni e peso limitati) impiegati prevalentemente per azioni di ricognizione e di supporto ( e quindi non pensati per il combattimento contro mezzi corazzati). Inoltre, le soluzioni dottrinali adottate in Italia si sono discostate da quelle in atto in altri Paesi prevedendo la costituzione di unità corazzate del livello della Divisione organicamente idonee ad operare autonomamente, la cui concezione operativa si discostava da quella di altri Paesi (Francia, Gran Bretagna) dove l'impiego del mezzo corazzato era inteso in modo differente. La struttura della Divisione Corazzata italiana era abbastanza ben calibrata e consentiva all'unità la concezione e lo sviluppo di azioni tattiche in autonomia; lo stesso non si può dire dell'organizzazione britannica o francese che non brillavano per originalità dottrinale; - lo Stato Maggiore Generale italiano, come da Lei riportato, aveva pianificato di conseguire un livello di efficienza operativa idoneo per entrare in guerra solo nel 1943 - come del resto era stato pianificato anche in Germania - ma purtroppo gli avvenimenti del 1939 imposero un impulso differente alla storia. Quindi, la solita tiritera, un pò nichilista, della nostra impreparazione e della qualità dei nostri materiali andrebbe inquadrata nel contesto generale del periodo e degli anni di riferimento. Nessuna delle nazioni che entrarono in guerra erano preparate e nessuna Forza Armata era pronta per quello che sarebbe successo. Neanche la Germania era preparata, tanto che l'invasione della Polonia non fu proprio una passeggiata di salute e le successive campagne (Norvegia e Francia) sono state spesso sopravvalutate creando un mito poco reale della potenza dell'arma corazzata tedesca. I materiali e gli organici della Germania in questa prima fase sono ben lontani da quella perfezione che gli si attribuisce. Se poi ci soffermiamo a considerare la dottrina e le dotazioni organiche in mezzi e materiali di Francia e Gran Bretagna anche qui è difficile individuare soluzioni geniali o mezzi particolarmente innovative (il calibro medio era il 37 mm e le soluzioni impiegate tecnicamente non erano certo all'avanguardia - la Gran Bretagna acquisì un certo livello tecnico nel settore solo dopo l'introduzione del materiale statunitense ). Certamente al nostro Paese è mancata la capacità di effettuare quel progresso tecnologico che ha consentito ad altri Paesi di sviluppare mezzi sempre più efficienti ed efficaci. Se poi consideriamo la motorizzazione e la meccanizzazione degli eserciti che hanno combattuto la Seconda Guerra Mondiale, ad esclusione delle Forze Armate degli Stati Uniti, nessun Paese ha mai raggiunto tali traguardi. La fanteria tedesca e quella del Commonwealth hanno sempre marciato a piedi (i reggimenti granatieri tedeschi realmente meccanizzati erano pochissimi e la Gran Bretagna non ne ha mai avuti!!!) come d'altronde la nostra fanteria. Il nostro parco mezzi ruotato, prevalentemente rivolto al supporto logistico, era comunque composto da prodotti validi, anche piuttosto sviluppati e di consistenza numerica notevole con soluzioni tecniche innovative. Quindi se si vuole effettuare un'analisi seria della nostra situazione, come di quella dei nostri avversari, sarebbe opportuno farlo attenendosi al preciso momento storico senza adottare una prospettiva "retroattiva" abbastanza retorica che non rende giustizia al nostro Paese e alle nostre Forze Armate. Queste, infatti, meritano di essere considerate nel loro complesso e non come singole individuali unità che sembrano essersi materializzate dal nulla (le unità alpine non furono le sole a combattere in Russia, la Folgore non ha sostenuto il peso di El Alamein da sola e in Africa la Littorio ha scritto pagine di eroismo dimenticate). Pur con tutti i difetti il nostro Paese è stato in grado di condurre anche con successo, attività operative su tre teatri differenti per tre anni, mentre altre Nazioni più blasonate e con eserciti considerati invincibili si sono liquefatte in quattro settimane o sono state costrette a ritirate precipitose e piuttosto umilianti!!!! (anche se poi ci hanno costruito dei miti retroattivi); - da ultimo, parlare del "sacrificio della D. Ariete" senza considerare quello delle altre unità operanti sul fronte Africano è un pò riduttivo: gli uomini della Littorio, della Pavia, della Brescia, della Bologna, della Trento, della Trieste, scrissero la stessa storia e condivisero lo stesso sacrificio ma su queste unità sembra essere calato un velo, una "damnatio memoriae" che le relega al ruolo di comparse senza storia.
Verissimo ad esempio l'esercito francese è subito sparito dalla guerra nel giro di un mese. La differenza tra noi e loro è che hanno scelto gli alleati migliori dei nostri. Si sono solo mossi politicamente meglio. La nostra unica via era copiare la Spagna e rimanere neutrale. Purtroppo la storia non si fa con il senno di poi 🤔. Probabilmente avremmo avuto una storia diversa dal dopoguerra in poi . Difficile da sapere 🤔
conobbi un reduce dell'Ariete da ragazzo. Quando per il 25 aprile o il 4 novembre, i reduci si trovavano in piazza dopo le cerimonie a parlare, lui spesso scuoteva la testa e diceva: "voi non sapete cosa è stato", con il suo fazzoletto con la testa d'ariete al collo
Attualmente questo è il miglior canale storico in circolazione. Se ci fosse una sorta di premiazione web per categoria io farei vincere senza problemi questo canale nell'ambito storico militare. Con un taglio professionale, una passione e coinvolgimento narrativo che ti fa rivivere tutte le atmosfere e le emozioni di quei momenti. E considera che io ascolto solamente, perchè ho tutto in cuffia mentre lavoro, quindi le immagini non posso vederle. Complimenti, c'è ancora speranza che in Italia abbiamo gente con le palle che sa fare le cose.
Ho avuto il piacere ed onore di svolgere il mio servizio militare nella 132^ Brigata Corazzata " MANIN" Divisione ARIETE dal maggio 1977 fino a metà gennaio 1978 nel Reparto Comando e Trasmissioni come marconista. Ho molto apprezzato questo video. La nostra storia , dell'Ariete, é sempre nel cuore. Il ricordo di coloro che con mezzi scarsi e inadeguati si sono battuti e caduti fino all'estremo Onore a loro. A R I E T E !!
"Mancò la fortuna, non il valore". Con queste parole incise su una lapide nel deserto egiziano, a 111 km da Alessandria, viene ricordato il sacrificio dei soldati italiani in Africa del Nord. Purtroppo il valore non basta, quando combatti una guerra con mezzi scarsi e poco adeguati e, quando, dalla parte avversaria, hai un esercito bene armato e con mezzi e risorse illimitate
Serviva il carburante. Ho fatto il militare nell' Ariete, ho conosciuto un Maresciallo con tre binari rossi, decorato; non parlava mai della guerra ma noi sapevamo ed era rispettato da tutti, si comportava più da padre che da militare. Sapevamo che senza benzina e con poche munizioni i due settimane distrussero 214 mezzi corazzati inglesi, come descritto da Arrigo Petacco nei suoi libri. Erano altre persone, il Maresciallo in particolare, che ricordo con affetto e rispetto. Sergente Olia Salvatore 2° compagnia trasmissioni Casarsa Caserma Trieste. Ariete!!!
Interessantissimo video che giustamente riporta alla memoria il sacrificio di questa divisione e dei suoi caduti. Siete in assoluto il miglior canale storico. 👏👏👏
Da geniere ho suonato e diretto per molti anni come tromba solista nella fanfara bersaglieri di Biella, l'unica in Italia a fregiarsi del titolo di guardia d'onore alla tomba del fondatore (seppellito a Biella per l'appunto). Niente mi ha dato più brividi dell'energia trasmessa al nostro passaggio, energia che ancora oggi scuote gli animi di chiunque incroci. Mio padre fu bersagliere e mi racconta ancora oggi dei duri addestramenti di quello che loro chiamavano "caccia carri", durante i quali era loro compito sdraiarsi in buche in attesa del passaggio di un carro, per poi issarsi su di esso e gettarvi nella torretta una bomba a mano. Ho sempre creduto che mio padre esagerasse nei racconti, solo oggi ascoltando questo racconto mi rendo conto con commozione che era tutto vero. Quel corpo che a Sebastopoli stupí tutti perché sebza paualra si gettava alla carica sotto i colpi nemici quando nessuno osava farlo. Onore ai carristi e onore ai bersaglieri che nulla poteva fermare, nemmeno la morte... Si dice che un bersagliere faccia ancora sette salti nella tomba dopo morto. Come recita al suo termine la preghiera del bersaglierie: "ascolta o Dio onnipotente la viva voce di chi solo a te si arrende!"
Il tuo e' un commento meraviglioso!! Ho servito la patria nella brigata Ariete nel 1991 Ad Aviano nel 27° btg Bersaglieri"Jamiano" Caserma Zappala'. Ti ringrazio per queste tue parole che tante volte ho sentito!! Sii sempre fiero di Te e di tuo Padre!!
Dicono anche che il Bersagliere ha sempre vent'anni,io non mi sento come quando li avevo😆😆😆. A parte gli scherzi il Regio Esercito non eccelleva sicuramente per mezzi e equipaggiamenti ma il valore dei nostri soldati non è e non era sicuramente in discussione. Tutti hanno svolto il loro dovere anche fino all' estremo Sacrificio. Testimonianza importantissima del tuo Papà, anche la Folgore utilizzava questa "modalità" Operativa in Africa. Mi associo inoltre alle parole del "collega" del 27 battaglione
Carlo, un mio paesano reduce dell'Ariete mi raccontava che incrociando i soldati dell'Afrika Korps durante l'avanzata del 1942 e dicevano loro: - nach Cairo Kameraden alle zusammen ! Io penso che la guerra in Africa sett sia stata tra virgolette l'unica guerra pulita combattuta cavallerscamente senza macchiarsi d'orribili infamie, anche perché gli eserciti non incontravano città nel deserto ma dei paesini; quindi combattuta tra soldati e soldati.
Era un bel giovane ... ho visto la foto e letto la biografia e la motivazione dell'onorificenza. Ho altresi letto che un videogioco di carri (world of tanks) premia il giocatore che distrugge due batterie semoventi nemiche con una medaglia che porta il Suo nome. Sii orgogliosa. Buona serata
Ho passato 11 mesi alla Zappala' nel 1991 al 27° btg bersaglieri Jamiano.ricordo il complesso maggiore con gli M60 A1. C'erano 2 btg Carri con noi . Ricordo il Secchiaroli e forse il Di Dio.A distanza di anni ricordo un nome di una compagnia carri con un nome leggendario La "Ghemenis" Un saluto a tutti coloro che in pace e in guerra hanno servito nell'ARIETE!
Mio nonno fu catturato in Africa,passó lì diverso tempo,trovó anche una bellissima donna africana con cui ebbe due figli,ricordo che era molto anziano e ancora portava le loro foto sbiadite nel portafoglio! Quando io e mia sorella eravamo piccoli lui ci raccontava storie per intrattenerci,ma erano storie fantastiche,di fatto non ci parló mai della guerra vera e propria,penso per scelta e perché eravamo molto piccoli! Poi crescendo, ho scoperto che era stato davvero in guerra ed era stato fatto prigioniero!
Ho prestato servizio nella 32° Brigata Corazzata "Manin" di stanza a Tauriano - Spilimbergo (la caserma c'è tuttora) che faceva parte della Divisione Ariete. Ero capocarro di un M60A1 (5° sc. 84,) conosco la storia ed il sacrificio dell'Ariete. Grazie per averlo ricordato e per avermi fatto ricordare la naja
Onore a tutti quei ragazzi che hanno combattuto ad armi impari con tutte le loro forze fin oltre le loro possibilità, ai pochi che sono riusciti a tornare e ai tanti che sono rimasti laggiù per sempre tra le sabbie.....
Buongiorno, ONORE E GLORIA al nostro Regio Esercito la divisione ARIETE e a tutta la Deutsche Afrika korps! Grazie Federico hai sempre contenuti sopra le righe.
@@DeepUndaInAmsterdam Tu sei da arrestare per la puttanata che hai espresso. Se conosci la storia, noi Italiani eravamo alleati dell' Afrika Korps.Rommel è stato un grande Generale. C'è un monumento in Germania in suo onore!
Un bel documentario. Mio padre, ne parliamo spesso, fece il militare nella rinata Divisione Ariete (una bellissima fotografia lo ritrae a fianco ad M60 "Patton")vicino a Spilimbergo, in Friuli. Mi racconta sempre di camerate con letti a castello di tre piani. Invito tutti ad informarsi ancora di più sulla Divisione Ariete. Ad maiora semper.
Bellissimo video. Hai reso ONORE a tutti quei ragazzi(tra cui mio zio,fratello di mio nonno)che morirono a El Alamein su mezzi fatiscenti.Grazie di cuore
Ho prestato servizio militare nel rifondato 132 carri. All’epoca eravamo ad Aviano (PN). Tutte le compagnie avevano il nome di una località del Nord Africa in memoria di quegli anni. Aggregato ad un’altra compagnia carri sono stato in Somalia
Ho fatto il servizio di Leva nella gloriosa Brigata Ariete,prima a Pordenone al 26 battaglione,misto fanteria Carrista e Bersaglieri,poi nel 27 battaglione dell' eroico 11 Bersaglieri a Orcenico ...Quis Ultra?Ariete! Complimenti per l' ottimo lavoro, Grazie mille
L3 tankette nasce con l'idea che il fronte debba essere quello alpino e che quindi il carro deve essere leggero e maneggevole. Che il carro possa essere anche impiegato nei deseri nord africani non gli passa neppure per l'anticamera del cervello. Geniali!!!
Il problema è sempre lo stesso, atavico: la politica estera volatile. Il passaggio disinvolto dal Fronte di Stresa al Patto di acciaio, nell'arco di pochi anni, vuol dire che un carro concepito (male) per una guerra di montagna contro i tedeschi deve avere all'improvviso un maldestro impiego operativo nei deserti africani contro gli inglesi, con pessimi risultati che sono noti ai più. Non molto diversamente da quanto avvenne nel primo conflitto mondiale con le fortificazioni, i depositi e i piani di guerra contro la Francia, edificati nel corso di decenni e cestinati in una primavera.
Mio nonno Rino Toso era un carrista ma non ricordo se ha combattuto nell’Ariete o nella Littorio. So solo che ha conosciuto Rommel che lo ha aiutato portandogli del carburante .
Mio zio morì nei pressi di el alamein il primo giorno della battaglia,ferito gravemente e soccorso troppo tardi,la ferita andò in cancrena.I miei mi chiamarono come lui...
Ciao. Nono bis 87, prima al corso equipaggio carri presso alla casersa Nacci Lecce (allora scuola truppe corazzate) poi caserma De Michiel a Vivaro Pordenone nella 4 compania carri su M60. Ma ollora facevamo parte della Centauro. 7 battaglione M.O. di Dio. Da quello che ricordo la caserma De Michiel nacque per la 132 Ariete. Ferrea mole, Ferreo cuore. Ciao
onore all'ariete, ai suoi grandi comandanti e soldati, come il generale gianalfonso d'avossa e ai suoi "antichi comandanti" come egli li chiamò insediandosi come comandante di brigata ad aviano il primo agosto del 1990. ARIETE COMBATTE. grazia della testimonianza.
Complimenti!!! Un video bellissimo!! Ho servito nella brigata Ariete nel 1991 come bersagliere ad Aviano di Pordenone.carri M60 A1 e leopard .i leopard erano alla Baldassarre a Maniago. Grazie per il video.
sempre da ragazzo, avendo passato alcuni anni in Sud Africa, conobbi il padre di un mio amico il cui padre era stato ad El Alamein con i britannici. Diceva che a loro dispiaceva sparare sui nostri carri leggeri perchè sapevano che avrebbero ucciso delle persone
Ottimo video come sempre! Solo una cosa che ho notato anche in altri video: quando si danno indicazioni geografiche,sarebbe bello vedere una cartina in video,così da farsi un'idea!
06:26 questo è un L.6 armato con cannone da 20 mm. Sempre carro L , ma diversamente armato in comunque l'inefficacia nel ruolo di mezzo corazzato contro carro.
Ricordi e... - In primavera del 1963 sono arrivato alla cas. Zappala' di Aviano al 132° Rgt. carri, VII btg. La Divisione Ariete aveva la sede di comando a Pordenone. In seguito, nello stesso anno furono formate le Brigate Corazzate e Meccanizzate. Attualmente il 132° Rgt carri ha sede a Cordenons PN - Cas. De Carli - con Ferrea Mole Ferreo Cuore un vecchio Carrista
Ciao, conoscendoti da un bel po' e sapendo che lavoro straordinario che fai volevo chiederti... Mi consigli qualche libro da leggere sui misteri italiani? Ho visto molti tuoi video a riguardo credo tu ne abbia letti parecchi come fonte dei tuoi video. Grazie👌
Ferreo cuore in ferrea mole. Sarebbero serviti carri armati idonei, cannoni adeguati, rifornimenti di munizioni, viveri, carburante. Importante è non vedere solamente la fortuna come sola mancanza che ne frenò lo slancio.
Federico sarà che l’ho spiegato la settimana scorsa a mio figlio di 9 anni, ma mi è venuto subito in mente l’attrezzo da sfondamento, lo zodiaco non fa per me 😂😂😂😂
Alla divisione Ariete mancavano: un comandante degno di questo nome e soprattutto la benzina. Con la Folgore in una settimana distrussero, con niente, 214 mezzi corazzati GB, poi finirono benzina e quel poco che avevano.
Beh da allora oggi ho 80 anni sono passati... Speriamo mai di non dover vedere di nuovo quella brigata è quell'animale in un vero combattimento... Per mettere alla prova se veramente quell'animale sarebbe in grado di sostenere un conflitto moderno contro moderni come si chiamano oggi main Battle Tank... Perché è giusto ricordarlo l'ariete sulla carta sembra grande ma il carro che porta il nome della brigata A grandissimi difetti.. Ed è un carro ormai vecchio per gli standard moderni Che si sta cercando di aggiornare con il progetto Ariete 2 ma si sta sostituendo con carri tedeschi.... Ma ora come allora c'è ancora il problema di allora E cioè Uomini mezzi equipaggiamento logistica Bisogna vedere se al passo con i tempi della delle guerre moderne... E al Passo dei paesi con cui l'Italia sia come alleati che come nemici visto Quella a cui ambisce si dovrebbe confrontare... Che soffre ancora più di 80 anni quasi come non voler Mai imparare dei propri errori Delle stesse carenze enunciate all'inizio di questo video forse non ancora in maniera chiara in quanto per fortuna protetta dall'alleanza non è mai stata obbligata o costretta a combattere in prima linea... Dalla volontà belligerante di un governo per fortuna... Anche se visti purtroppo I risvolti odierni non era escludere visto le velleità e le volontà politiche degli attuali scenari in Europa e o in altre parti del Medio Oriente Cerotti per mandare i nostri uomini o ragazzi in una guerra già persa viste le carenze di ora comando ora contro un nemico o nemici con più uomini con più mezzi Ma soprattutto a differenza di allora con una volontà inferiore a combattere e al sacrificio di quei ragazzi... Per che ora a differenza di allora non manco il coraggio ma mancò tutto il resto... Oggi a parte tutto il resto che manca ancora vi sarebbe ancora il coraggio di combattere boh E chi lo sa... Lo vedremo si spera mai naturalmente non arrivi mai un Ho un leader che decida per qualsiasi natura politica o economica o per scelta o costretto di mandare i nostri ragazzi al fronte lì si vedrà... Ma siccome c'è tempo ed è sempre meglio discutere di pace onde evitare che tu ogni cannoni... È arrivato è arrivato il momento di farsi trovare prepararsi sempre pronti al combattimento... Perché poi alla fine purtroppo si sa nel bene o nel male se vuoi Come dice un detto Latino se vis pacem Parabellum E per farlo si deve essere sempre pronti con armi Aggiornate all'era in cui si combatte non vecchie è adeguato al contesto in cui si voglia andare a combattere... E di conseguenza le strategie di combattimento che siano moderne e non vecchie come lo fu la strategia che venne adottata durante la seconda Guerra mondiale che si basava ancora sulla prima... È una su tutte che è sempre moderna E che va solo aggiornata per tutti i combattimenti non è sicuramente quella che adottava Cadorna che ci portò a Caporetto ma quella presa È utilizzata da Diaz chiamata oggi Mission command... Purtroppo dimenticata durante la seconda Guerra mondiale .
5 btg carri 5 cp m.o.chiamenti 4/sc90 cannoniere con fede e animo indomito , onorato e fiero di averne fatto parte Ferrea mole ferreo cuore w l'Ariente ❤💙❤💙
Buongiorno complimenti e grazie per il vostro lavoro. Questa puntata ha un problema sul podcast. Poi vi vorrei chiedere che se leggere delle domande che appaiono in video nel podcast poi non si capisce la domanda. Grazie e buon lavoro
Durante il servizio militare anno; 63 ho fatto parte della. divisione ariete nel battaglione Turbine a verona 101battaglione carri con gli m 47 carri pesanti americani io pilota bei tempi di gioventu
Comando divisione ariete, Carri inglesi fatta irruzione a sud, con ciò ariete circondata, trovasi circa 5 km a sud di bir El abd.... Carri ariete combattono!"
I luoghi che diventano maledizione...penso nulla ci sia di più avvilente per il morale anche quando hai dalla tua la miglior strategia...del resto sulla carta tutto riesce...poi ti scontri con la realtà...
Ma i generali, ed industriali, perche' non costruirono, almeno dopo le prime esperienze sul campo, cannoni piu' potenti? Volevano combattere contro pesanti corazzati con poco piu' di un fucile?(47mm)???
Buongiorno, secondo la tua opinione, se l'Ariete avesse avuto sussistenza logistica ed equipaggiamento tedeschi, avrebbe potuto sfondare le linee britanniche e conquistare El Alamein?
Non era esclusivamente una questione di equipaggiamenti. Per la logistica, le linee di rifornimento si erano allungate in modo eccessivo e questo fu un problema avvisato dagli stessi tedeschi. Il mancato sfondamento a El Alamein nell'estate del 1942 provocò uno stallo utile per gli inglesi, avvantaggiati da retrovie più vicine e maggior afflusso di uomini e materiali, e deleterio per la Panzerarmee Afrika. L'unica variabile da calcolare dunque è la condizione in cui gli italotedeschi giunsero al El Alamein: erano logorati da una lunga rincorsa avviata a Gazala e Tobruk, esaltati dalle vittorie al punto di non calcolare i rischi. Fermati dagli Alleati, era chiaro che una sconfitta era solo questione di tempo. FB
Biplani; si insiste troppo sul fatto che erano superati.Non è vero. Es. Fiat CR42=Gloster Gladiator inglese, che in tre difesero Malta.. Il biplano Swordfisch a fine 1940 affondò a Taranto due/tre corazzate italiane. Biplani psfth si potevano usare meglio come fatto dagli inglesi...
L'Ariete non era la migliore, dato che la Littorio, la Centauro (che questa è molto probabilmente la migliore), la G.F. erano pari all'Ariete. Ed infatti tutte queste divisioni fecero la stessa fine gloriosa dell'Ariete. Senza contare che queste divisioni e non le sole due Panzer-Division dell'Afrikakorps (meno di 30000 uomini), fecero il lavoro sporco e ottennerro le vittorie in Africa. Poi sul grande generale Rommel (come tu l'hai definito), lasciamo perdere. Diamo meno retta alla propaganda e più ai fatti
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Buongiorno. Sempre molto interessante. Oggi ho un motivo familiare per essere ancora più attento. Mio nonno era un pilota carrista dell'Ariete, proprio nella campagna d'Africa. Ha combattuto fin dall'inizio le grandi battaglie che vedo sui libri (mi raccontava di aver anche incrociato Rommel nei suoi spostamenti e preparativi). Cominciò prima con gli M39. Poi arrivò con gli M13/40 in Africa. Ferito, si salvò per fortuna e sfortuna allo stesso tempo. A causa della morte del papà, essere il più vecchio dei figli, e avere altri due fratelli sotto le armi, lo fecero tornare e sfiorò El Alamein. Mi dispiace non avergli fatto raccontare tante cose che ora vedo sui libri e in alcune foto che mi ha lasciato della vita in caserma. Ero troppo piccolo. Sarebbe stato il racconto visto da una prospettiva molto particolare.
Grazie!
In tre su una scatola di sardine. Solo da piangere.
Sì. Lui criticava questi carri ma aveva riserve anche su quelli inglesi. Mi raccontava che ne aveva visti tanti bruciare, e bruciare troppo spesso con i loro occupanti perché, mi diceva, erano alimentati a verifiche benzina. Tutti, tra loro, la ritenevano una fine orribile e a quanto pare molto frequente. I nostri almeno, diceva, non prendevano fuoco, se non con difficoltà, essendo a nafta. Tra le cose più pericolose, a parte la corazzatura scadente, era la presenza dei chiodi/ribattini anziché le saldature delle lamiere. Questi schizzavano come proiettili all'interno dello scafo quando prendevano un colpo.
Rimase ferito alle gambe. Niente di irreparabile per fortuna ma una cosa seria. Un suo compagno (credo l mitragliere al suo fianco), però, ci lasciò la vita.
Mi raccontava anche dell'acqua messa nelle taniche vuote della nafta, con tutto ciò che comportava in termini di salute, di sapore e puzza. Mi stupisce che non siano morti tutti avvelenati.
Mi raccontò anche che con il suo fucile riuscì a prendere un'antilope. Poi cucinata e divisa coi compagni. A noi sembrava una fantasia, una cosa inventata tanto era strana. Invece poi, poco dopo la sua morte saltò fuori un pacchetto di foto e tra queste c'era lui con l'antilope catturata. Fosse adesso...lo sfinirei di domande e interviste. Col senno di poi e l'età giusta per capire...
@@ant.ben.4020 purtroppo quando cresciamo e impariamo a capire abbiamo sempre poco tempo, o addirittura è troppo tardi, ti capisco, io purtroppo i miei nonni non ho fatto in tempo a conoscerli
Grazie. Ho rivissuto anche io i racconti del nonno, arrivato dalla Spagna (un'altra storia) per finire in Africa nella divisione Ariete. Mi raccontava di Rommel e degli inglesi e dei ragazzi della Folgore. Ferito, per fortuna sua, o purtroppo, prima di El Alamein. Il rientro in Italia e poi la guerra partigiana in Val di Susa (ma questa è ancora un'altra storia!). Grazie per il commento e la bella rievocazione!
Onore a Loro, vergogna a chi li ha mandati a combattere con mezzi inadeguati e vergogna ancora di più a chi ha dimenticato questi EROI che hanno sacrificato la loro migliore gioventù per un paese che LI ha dimenticati 😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢
"Con la fine dell'Ariete abbiamo perso i nostri più vecchi e leali camerati, i quali, lo devo ammettere, ci hanno dato sempre più di quanto il loro equipaggiamento potesse offrire"
E. Rommel, lettera alla moglie, dicembre 1943.
Dal libro M.Rommel "Epistolari di Erwin Rommel 1914-1944.
Questa dichiarazione e' vera.
Ho scoperto questo canale 1 mesetto fa circa e mi sono innamorato. Sempre esaustivo. Grazie per tutte le chicche che ci regali
Grazie!
Buongiorno. Senza alcun intento polemico mi permetto di aggiungere alcune considerazioni alla sua pur interessante ricostruzione della storia della Divisione Ariete.
La prima è di carattere puramente tecnico:
- nel secondo dopoguerra l'Ariete ebbe come sede inziale Roma (Brigata corazzata) successivamente la sede fu spostata a Pordenone (dove ancora risiede il comando della Brigata Ariete) mentre a Tauriano aveva sede il 32°rgt fanteria carristi, successivamente all'atto dello scioglimento del reggimento ha ospitato il 3° e il 5 °btg carri e oggi è sede del 32° rgt carri;
- il semovente M 40/41 in organico ai rgt artiglieria delle D. cor. era armato con un obice da 75/18 che non derivava da un pezzo contraereo (quello invece era montato su uno scafo di derivazione M42 e non è mai stato in sevizio nelle D. cor.):
- il carro leggero L6 (destinato a compiti di ricognizione ed appoggio - unità di cavalleria e bersaglieri) non era in dotazione alla Divisione Ariete i cui carri Fiat 3000 vennero immediatamente sostituiti dagli M13/39 e poi dagli M 13/40 prima dell'impiego operativo in Africa Settentrionale.
le altre sono, invece, è di carattere più "dottrinale":
- giusta o sbagliata che fosse - con un giudizio a posteriori - l'impostazione dottrinale del Regio Esercito nel primo dopoguerra si discostava alquanto dalle esperienze della Grande Guerra e prevedeva come teatro operativo principale la frontiera italo francese. Di conseguenza lo sviluppo tecnico delle varie Armi seguì tale indirizzo con l'attuazione di soluzioni ordinative anche interessanti (cooperazione tra le armi di fanteria cavalleria e artiglieria),
- lo sviluppo della componente corazzata ha sempre destato un certo interesse (carri Fiat 2000 e 3000) ed è stato influenzato dalla impostazione dottrinale che, come detto, prevedeva come scenario operativo il territorio di confine con la Francia. Di qui la necessità di avere mezzi corazzati idonei a terreni fratti (dimensioni e peso limitati) impiegati prevalentemente per azioni di ricognizione e di supporto ( e quindi non pensati per il combattimento contro mezzi corazzati). Inoltre, le soluzioni dottrinali adottate in Italia si sono discostate da quelle in atto in altri Paesi prevedendo la costituzione di unità corazzate del livello della Divisione organicamente idonee ad operare autonomamente, la cui concezione operativa si discostava da quella di altri Paesi (Francia, Gran Bretagna) dove l'impiego del mezzo corazzato era inteso in modo differente. La struttura della Divisione Corazzata italiana era abbastanza ben calibrata e consentiva all'unità la concezione e lo sviluppo di azioni tattiche in autonomia; lo stesso non si può dire dell'organizzazione britannica o francese che non brillavano per originalità dottrinale;
- lo Stato Maggiore Generale italiano, come da Lei riportato, aveva pianificato di conseguire un livello di efficienza operativa idoneo per entrare in guerra solo nel 1943 - come del resto era stato pianificato anche in Germania - ma purtroppo gli avvenimenti del 1939 imposero un impulso differente alla storia.
Quindi, la solita tiritera, un pò nichilista, della nostra impreparazione e della qualità dei nostri materiali andrebbe inquadrata nel contesto generale del periodo e degli anni di riferimento.
Nessuna delle nazioni che entrarono in guerra erano preparate e nessuna Forza Armata era pronta per quello che sarebbe successo. Neanche la Germania era preparata, tanto che l'invasione della Polonia non fu proprio una passeggiata di salute e le successive campagne (Norvegia e Francia) sono state spesso sopravvalutate creando un mito poco reale della potenza dell'arma corazzata tedesca. I materiali e gli organici della Germania in questa prima fase sono ben lontani da quella perfezione che gli si attribuisce.
Se poi ci soffermiamo a considerare la dottrina e le dotazioni organiche in mezzi e materiali di Francia e Gran Bretagna anche qui è difficile individuare soluzioni geniali o mezzi particolarmente innovative (il calibro medio era il 37 mm e le soluzioni impiegate tecnicamente non erano certo all'avanguardia - la Gran Bretagna acquisì un certo livello tecnico nel settore solo dopo l'introduzione del materiale statunitense ). Certamente al nostro Paese è mancata la capacità di effettuare quel progresso tecnologico che ha consentito ad altri Paesi di sviluppare mezzi sempre più efficienti ed efficaci.
Se poi consideriamo la motorizzazione e la meccanizzazione degli eserciti che hanno combattuto la Seconda Guerra Mondiale, ad esclusione delle Forze Armate degli Stati Uniti, nessun Paese ha mai raggiunto tali traguardi. La fanteria tedesca e quella del Commonwealth hanno sempre marciato a piedi (i reggimenti granatieri tedeschi realmente meccanizzati erano pochissimi e la Gran Bretagna non ne ha mai avuti!!!) come d'altronde la nostra fanteria. Il nostro parco mezzi ruotato, prevalentemente rivolto al supporto logistico, era comunque composto da prodotti validi, anche piuttosto sviluppati e di consistenza numerica notevole con soluzioni tecniche innovative.
Quindi se si vuole effettuare un'analisi seria della nostra situazione, come di quella dei nostri avversari, sarebbe opportuno farlo attenendosi al preciso momento storico senza adottare una prospettiva "retroattiva" abbastanza retorica che non rende giustizia al nostro Paese e alle nostre Forze Armate.
Queste, infatti, meritano di essere considerate nel loro complesso e non come singole individuali unità che sembrano essersi materializzate dal nulla (le unità alpine non furono le sole a combattere in Russia, la Folgore non ha sostenuto il peso di El Alamein da sola e in Africa la Littorio ha scritto pagine di eroismo dimenticate).
Pur con tutti i difetti il nostro Paese è stato in grado di condurre anche con successo, attività operative su tre teatri differenti per tre anni, mentre altre Nazioni più blasonate e con eserciti considerati invincibili si sono liquefatte in quattro settimane o sono state costrette a ritirate precipitose e piuttosto umilianti!!!! (anche se poi ci hanno costruito dei miti retroattivi);
- da ultimo, parlare del "sacrificio della D. Ariete" senza considerare quello delle altre unità operanti sul fronte Africano è un pò riduttivo: gli uomini della Littorio, della Pavia, della Brescia, della Bologna, della Trento, della Trieste, scrissero la stessa storia e condivisero lo stesso sacrificio ma su queste unità sembra essere calato un velo, una "damnatio memoriae" che le relega al ruolo di comparse senza storia.
Verissimo ad esempio l'esercito francese è subito sparito dalla guerra nel giro di un mese. La differenza tra noi e loro è che hanno scelto gli alleati migliori dei nostri. Si sono solo mossi politicamente meglio. La nostra unica via era copiare la Spagna e rimanere neutrale. Purtroppo la storia non si fa con il senno di poi 🤔. Probabilmente avremmo avuto una storia diversa dal dopoguerra in poi . Difficile da sapere 🤔
conobbi un reduce dell'Ariete da ragazzo. Quando per il 25 aprile o il 4 novembre, i reduci si trovavano in piazza dopo le cerimonie a parlare, lui spesso scuoteva la testa e diceva: "voi non sapete cosa è stato", con il suo fazzoletto con la testa d'ariete al collo
Attualmente questo è il miglior canale storico in circolazione.
Se ci fosse una sorta di premiazione web per categoria io farei vincere senza problemi questo canale nell'ambito storico militare. Con un taglio professionale, una passione e coinvolgimento narrativo che ti fa rivivere tutte le atmosfere e le emozioni di quei momenti. E considera che io ascolto solamente, perchè ho tutto in cuffia mentre lavoro, quindi le immagini non posso vederle.
Complimenti, c'è ancora speranza che in Italia abbiamo gente con le palle che sa fare le cose.
Grazie di cuore!
nulla da togliere a questo ma non dimentichiamoci di Parabellum e gli addetti ai lavori insieme a lui
Onore e gloria imperitura ai carristi dell’Ariete
Ho avuto il piacere ed onore di svolgere il mio servizio militare nella 132^ Brigata Corazzata " MANIN" Divisione ARIETE dal maggio 1977 fino a metà gennaio 1978 nel Reparto Comando e Trasmissioni come marconista. Ho molto apprezzato questo video. La nostra storia , dell'Ariete, é sempre nel cuore. Il ricordo di coloro che con mezzi scarsi e inadeguati si sono battuti e caduti fino all'estremo Onore a loro. A R I E T E !!
Grazie Roberto
Cero anche io in questi anni forse ci siamo conosciuti.sicuramente ciao e auguroni per il futuro.roberto
132° Manin Div. Ariete caserma Zappalà 27° Bersaglieri Jamiano...8/78....ferro e cuore fusi insieme...imbattibili, epoca leggendaria..💪
"Mancò la fortuna, non il valore". Con queste parole incise su una lapide nel deserto egiziano, a 111 km da Alessandria, viene ricordato il sacrificio dei soldati italiani in Africa del Nord.
Purtroppo il valore non basta, quando combatti una guerra con mezzi scarsi e poco adeguati e, quando, dalla parte avversaria, hai un esercito bene armato e con mezzi e risorse illimitate
Un ottimo video che rende un giusto omaggio a quei valorosi soldati spesso dimenticati
Grazie Alessandro!
Serviva il carburante. Ho fatto il militare nell' Ariete, ho conosciuto un Maresciallo con tre binari rossi, decorato; non parlava mai della guerra ma noi sapevamo ed era rispettato da tutti, si comportava più da padre che da militare. Sapevamo che senza benzina e con poche munizioni i due settimane distrussero 214 mezzi corazzati inglesi, come descritto da Arrigo Petacco nei suoi libri. Erano altre persone, il Maresciallo in particolare, che ricordo con affetto e rispetto. Sergente Olia Salvatore 2° compagnia trasmissioni Casarsa Caserma Trieste. Ariete!!!
Più Stella
Interessantissimo video che giustamente riporta alla memoria il sacrificio di questa divisione e dei suoi caduti. Siete in assoluto il miglior canale storico. 👏👏👏
Grazie Antonio!
W i carristi
Da geniere ho suonato e diretto per molti anni come tromba solista nella fanfara bersaglieri di Biella, l'unica in Italia a fregiarsi del titolo di guardia d'onore alla tomba del fondatore (seppellito a Biella per l'appunto). Niente mi ha dato più brividi dell'energia trasmessa al nostro passaggio, energia che ancora oggi scuote gli animi di chiunque incroci. Mio padre fu bersagliere e mi racconta ancora oggi dei duri addestramenti di quello che loro chiamavano "caccia carri", durante i quali era loro compito sdraiarsi in buche in attesa del passaggio di un carro, per poi issarsi su di esso e gettarvi nella torretta una bomba a mano.
Ho sempre creduto che mio padre esagerasse nei racconti, solo oggi ascoltando questo racconto mi rendo conto con commozione che era tutto vero. Quel corpo che a Sebastopoli stupí tutti perché sebza paualra si gettava alla carica sotto i colpi nemici quando nessuno osava farlo. Onore ai carristi e onore ai bersaglieri che nulla poteva fermare, nemmeno la morte... Si dice che un bersagliere faccia ancora sette salti nella tomba dopo morto.
Come recita al suo termine la preghiera del bersaglierie: "ascolta o Dio onnipotente la viva voce di chi solo a te si arrende!"
Il tuo e' un commento meraviglioso!! Ho servito la patria nella brigata Ariete nel 1991
Ad Aviano nel 27° btg
Bersaglieri"Jamiano"
Caserma Zappala'.
Ti ringrazio per queste tue parole che tante volte ho sentito!!
Sii sempre fiero di Te e di tuo Padre!!
Dicono anche che il Bersagliere ha sempre vent'anni,io non mi sento come quando li avevo😆😆😆.
A parte gli scherzi il Regio Esercito non eccelleva sicuramente per mezzi e equipaggiamenti ma il valore dei nostri soldati non è e non era sicuramente in discussione.
Tutti hanno svolto il loro dovere anche fino all' estremo Sacrificio.
Testimonianza importantissima del tuo Papà, anche la Folgore utilizzava questa "modalità" Operativa in Africa.
Mi associo inoltre alle parole del "collega" del 27 battaglione
Abitando in Friuli e avendo un nonno che fu dell'ottavo Bersaglieri, conosco bene queste storie. Complimenti per il video, sempre fantastici.
Grazie!
Bellissimo. Non importa da che parte stai, se fai bene il tuo lavoro fino anche al sacrificio ultimo, sarai ricordato sempre!❤
Grazie Marco!
Grazie mille io ho fatto il militare bersagliere a Pordenone e Aviano con l' Ariete. Buona serata
Grazie 🙏
....Molti nemici, molto Onore....manco' purtroppo la fortuna, ma non di certo il proprio Valore!
Mancarono le armi, i mezzi, le munizioni, il carburante, i viveri, persino l'acqua!!!!
Carlo, un mio paesano reduce dell'Ariete mi raccontava che incrociando i soldati dell'Afrika Korps durante l'avanzata del 1942 e dicevano loro: - nach Cairo Kameraden alle zusammen ! Io penso che la guerra in Africa sett sia stata tra virgolette l'unica guerra pulita combattuta cavallerscamente senza macchiarsi d'orribili infamie, anche perché gli eserciti non incontravano città nel deserto ma dei paesini; quindi combattuta tra soldati e soldati.
Nell' Ariete mori' uno della mia familia LUIGI ARBIB PASCUCCI, che aveva la medaglia d'oro al
valor militare ed ha una strada a nome suo a Roma.
È UN TUO PARENTE?!
Era un bel giovane ... ho visto la foto e letto la biografia e la motivazione dell'onorificenza.
Ho altresi letto che un videogioco di carri (world of tanks) premia il giocatore che distrugge due batterie semoventi nemiche con una medaglia che porta il Suo nome.
Sii orgogliosa.
Buona serata
@@AlbertoFondrini sisi ne porta il nome una sua medaglia in gioco, in più c'è anche una per Bruno Pietro
Sono orgoglioso.@@AlbertoFondrini
Onore e Gloria 🇮🇹🇮🇹🇮🇹
io ho servito nel 132° reggimento ariete caserma zappala.. a aviano pordenone nel 94...meccanico carri... quanti ricordi...
Leopard 1?
Mio zio ha servito nel deposito divisionale ariete, anni 70
@@scacco151 si leopard 1...l'ariete era appena arrivato....
Ho passato 11 mesi alla Zappala' nel 1991 al 27° btg bersaglieri Jamiano.ricordo il complesso maggiore con gli M60 A1.
C'erano 2 btg Carri con noi . Ricordo il Secchiaroli e forse il Di Dio.A distanza di anni ricordo un nome di una compagnia carri con un nome leggendario
La "Ghemenis"
Un saluto a tutti coloro che in pace e in guerra hanno servito nell'ARIETE!
@@GiampietroMezzadri io 5/85 ottavo e batt. Carri m.o. Secchhiaroli, caserma Zappalà
Canale fantasctico, sono un'appassionato di storia e mi avete fatto innamorare😍
Grazie Alessio!
Mio nonno fu catturato in Africa,passó lì diverso tempo,trovó anche una bellissima donna africana con cui ebbe due figli,ricordo che era molto anziano e ancora portava le loro foto sbiadite nel portafoglio!
Quando io e mia sorella eravamo piccoli lui ci raccontava storie per intrattenerci,ma erano storie fantastiche,di fatto non ci parló mai della guerra vera e propria,penso per scelta e perché eravamo molto piccoli!
Poi crescendo, ho scoperto che era stato davvero in guerra ed era stato fatto prigioniero!
Appena scoperto il canale. Eccezionale davvero, complimenti per il servizio!!
Grazie Nicola!
Complimenti molto preparato e "onesto" cosa fondamentale per raccontare la storia di quei tempi, la storia è storia non propaganda
Grazie!
Ho prestato servizio nella 32° Brigata Corazzata "Manin" di stanza a Tauriano - Spilimbergo (la caserma c'è tuttora) che faceva parte della Divisione Ariete. Ero capocarro di un M60A1 (5° sc. 84,) conosco la storia ed il sacrificio dell'Ariete. Grazie per averlo ricordato e per avermi fatto ricordare la naja
Grazie Angelo!
Io 5 scaglione 85 ad Aviano ottavo battaglione carri m.o. secchiaroli caserma zappala'
@@lucacattoni5113 Si era vicino c'è o c'era anche la base NATO👋
@@angeloexcalibur esattamente a fianco della base Nato
Io ero 8 scaglione 85. Tauriano di Spilimbergo. Servente al pezzo ed addetto alla radio. Carro M60 A1. 32 Brigata divisione Ariete.
Ho avuto l 'onore di far parte della divione Ariete 132 reggimento 8 squadra nel 1971 a Maniago " PD". Onore al 132 Ariete
Sorry, Maniago (PN) not PD
Onore a tutti quei ragazzi che hanno combattuto ad armi impari con tutte le loro forze fin oltre le loro possibilità, ai pochi che sono riusciti a tornare e ai tanti che sono rimasti laggiù per sempre tra le sabbie.....
Documentario molto interessante ed istruttivo, complimenti a tutto il team che ha reso disponibile la visione.
Molto interessante! Provo dolore per il sacrificio (inutile) di tante giovani vite e per il lutto delle loro famiglie.
Grazie Marzia!
Credo che le parole "Sacrificio inutile" e "Dalla parte sbagliata" disonorino quei soldati valorosi.
Buongiorno, ONORE E GLORIA al nostro Regio Esercito la divisione ARIETE e a tutta la Deutsche Afrika korps! Grazie Federico hai sempre contenuti sopra le righe.
Grazie Luca!
Onore e gloria all'Afrika Korps? In Germania ti arresterebbero.
@@DeepUndaInAmsterdam Tu sei da arrestare per la puttanata che hai espresso. Se conosci la storia, noi Italiani eravamo alleati dell' Afrika Korps.Rommel è stato un grande Generale. C'è un monumento in Germania in suo onore!
th-cam.com/video/4OcZ7d2lYsA/w-d-xo.htmlsi=7bYhfqrL5jH4mq0J
Svegliati tu pistolato e modera i toni. L'afrika Korps si è macchiata di diversi crimini di guerra.
Un bel documentario. Mio padre, ne parliamo spesso, fece il militare nella rinata Divisione Ariete (una bellissima fotografia lo ritrae a fianco ad M60 "Patton")vicino a Spilimbergo, in Friuli. Mi racconta sempre di camerate con letti a castello di tre piani. Invito tutti ad informarsi ancora di più sulla Divisione Ariete. Ad maiora semper.
Grazie Davide!
M 47 Patton.
Non sto piangendo, mi é solo entrato un cingolo nell'occhio ❤️
Il mio babbo era uno di loro, Sten spe carrista Vincenzo Formica IX btg DIV ARIETE....reduce di el Alamein ed el Guettar con la DIV CENTAURO
Onore e Gloria 🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Bellissimo video.
Hai reso ONORE a tutti quei ragazzi(tra cui mio zio,fratello di mio nonno)che morirono a El Alamein su mezzi fatiscenti.Grazie di cuore
Grazie Fabio!
Ho prestato servizio militare nel rifondato 132 carri. All’epoca eravamo ad Aviano (PN). Tutte le compagnie avevano il nome di una località del Nord Africa in memoria di quegli anni.
Aggregato ad un’altra compagnia carri sono stato in Somalia
Gloriosa Divisione, Gloriosi Soldati Italiani
Ho fatto il servizio di Leva nella gloriosa Brigata Ariete,prima a Pordenone al 26 battaglione,misto fanteria Carrista e Bersaglieri,poi nel 27 battaglione dell' eroico 11 Bersaglieri a Orcenico ...Quis Ultra?Ariete! Complimenti per l' ottimo lavoro, Grazie mille
Grazie a te Max!
L3 tankette nasce con l'idea che il fronte debba essere quello alpino e che quindi il carro deve essere leggero e maneggevole. Che il carro possa essere anche impiegato nei deseri nord africani non gli passa neppure per l'anticamera del cervello. Geniali!!!
Si, credevano che l' Africa fossero le Alpi.
Il problema è sempre lo stesso, atavico: la politica estera volatile. Il passaggio disinvolto dal Fronte di Stresa al Patto di acciaio, nell'arco di pochi anni, vuol dire che un carro concepito (male) per una guerra di montagna contro i tedeschi deve avere all'improvviso un maldestro impiego operativo nei deserti africani contro gli inglesi, con pessimi risultati che sono noti ai più.
Non molto diversamente da quanto avvenne nel primo conflitto mondiale con le fortificazioni, i depositi e i piani di guerra contro la Francia, edificati nel corso di decenni e cestinati in una primavera.
Onore a tutti carristi Italiani.
Bellissima storia, grazie mille per avercela raccontata
Grazie a te !
Orgoglioso di mio Padre Sergente dell' Ottavo RGT Bersaglieri, fregio Ariete sul Braccio, di stanza a Pordenone Caserma Martelli.
Onore e Gloria Eterna All'Ariete e a tutti i nostri soldati in quel contesto di guerra e morte 🇮🇹
Grazie per il contributo ❤ ogni volta che viene pronunciata quella frase di Arena, mi vengono i brividi. 🥺
Grazie Filippo
Complimenti un racconto stringente, senza fronzoli, ma che ti prende i cuore
Grazie Livio!
Ciao ho fatto il militare di leva nel 93 nel 132mo Reggimento artiglieria campale semovente "Ariete" , lo ho conosciuto la sua storia.
Ciao!
Mio nonno Rino Toso era un carrista ma non ricordo se ha combattuto nell’Ariete o nella Littorio. So solo che ha conosciuto Rommel che lo ha aiutato portandogli del carburante .
Che uomo Rommel
Quante me ne raccontava il mio papà classe 1918, di quelle battaglie di cui lui ha vissuto ,e partecipato.
Mio zio morì nei pressi di el alamein il primo giorno della battaglia,ferito gravemente e soccorso troppo tardi,la ferita andò in cancrena.I miei mi chiamarono come lui...
Una storia tragica.
Il coraggio sprecato❤
Ciao Mike!
E le vite...
Ciao. Nono bis 87, prima al corso equipaggio carri presso alla casersa Nacci Lecce (allora scuola truppe corazzate) poi caserma De Michiel a Vivaro Pordenone nella 4 compania carri su M60. Ma ollora facevamo parte della Centauro. 7 battaglione M.O. di Dio. Da quello che ricordo la caserma De Michiel nacque per la 132 Ariete. Ferrea mole, Ferreo cuore. Ciao
Grazie Roberto!
Grazie mille per questi video...
A scuola nei libri la storia non era raccontata così...
Grazie Denis
onore all'ariete, ai suoi grandi comandanti e soldati, come il generale gianalfonso d'avossa e ai suoi "antichi comandanti" come egli li chiamò insediandosi come comandante di brigata ad aviano il primo agosto del 1990. ARIETE COMBATTE. grazia della testimonianza.
Grazie a te!
Complimenti!!!
Un video bellissimo!!
Ho servito nella brigata Ariete nel 1991 come bersagliere ad Aviano di Pordenone.carri M60 A1 e leopard .i leopard erano alla Baldassarre a Maniago.
Grazie per il video.
Grazie!
Nel 1979/71 ho prestato servizio nel 132 artiglieria corazzata Ariete a Casarsa della Delizia 4° gruppo reparto comando. Un saluto a tutti gli Ariete.
sempre da ragazzo, avendo passato alcuni anni in Sud Africa, conobbi il padre di un mio amico il cui padre era stato ad El Alamein con i britannici. Diceva che a loro dispiaceva sparare sui nostri carri leggeri perchè sapevano che avrebbero ucciso delle persone
Io ho fatto il servizio militare nel 132 reggimento di Artiglieria Corazzata Ariete di Maniago di Pordenone. Saluti. Giovanni
Grazie Giovanni
Ottimo video, grazie, una pagina di storia italiana che mi sembra giusto ricordare e far conoscere, indipendentemente da tutto.
Grazie Fabio!
Ottimo video come sempre!
Solo una cosa che ho notato anche in altri video: quando si danno indicazioni geografiche,sarebbe bello vedere una cartina in video,così da farsi un'idea!
Grazie! Arriveranno anche le mappe 🙂
@@Dentrolastoria ottimo!!!
Belle spiegazioni chiare e precise
Grazie!
Stupenda ricostruzione storia Onore agli eroi dell'ariete
06:26 questo è un L.6 armato con cannone da 20 mm. Sempre carro L , ma diversamente armato in comunque l'inefficacia nel ruolo di mezzo corazzato contro carro.
Ho servito nell'"ARIETE" durante il mio servizio militare... 8 SKA 91...caserma "Forgiarini", Tauriano di Spilimbergo.
Ricordi e... - In primavera del 1963 sono arrivato alla cas. Zappala' di Aviano al 132° Rgt. carri, VII btg.
La Divisione Ariete aveva la sede di comando a Pordenone. In seguito, nello stesso anno furono formate le Brigate Corazzate e Meccanizzate. Attualmente il 132° Rgt carri ha sede a Cordenons PN - Cas. De Carli - con Ferrea Mole Ferreo Cuore un vecchio Carrista
Ferrea mole ferreo cuore 6/97 Artiglieria corazzata Ariete Maniago orgolioso di aver servito
Splendido video, complimenti e grazie.
Grazie Gianni!
Orgoglioso di avere servito nella brigata Ariete anno '77 tauriano .onore ai caduti.
Mio zio al deposito divisionale ariete
Anno 71 132 ariete Aviano.
Ciao, conoscendoti da un bel po' e sapendo che lavoro straordinario che fai volevo chiederti... Mi consigli qualche libro da leggere sui misteri italiani? Ho visto molti tuoi video a riguardo credo tu ne abbia letti parecchi come fonte dei tuoi video. Grazie👌
"... nel segno dell'ariete durocozzante ..." ("Della Terra e degli Eroi" - "Laus Vitae" - G. D'Annunzio)
Ferreo cuore in ferrea mole. Sarebbero serviti carri armati idonei, cannoni adeguati, rifornimenti di munizioni, viveri, carburante.
Importante è non vedere solamente la fortuna come sola mancanza che ne frenò lo slancio.
Ma per fortuna si fermò! Mica volevi vedere vincere l'asse?
@@DeepUndaInAmsterdam non ho scritto questo. Semmai non sono d'accordo con chi sostiene che la sola mancanza di fortuna fu causa della sconfitta.
Comunque volente o nolente, l'Italia era l'asse. Abbiamo scelto l'alleato sbagliato e ancora adesso né paghiamo le conseguenze@@DeepUndaInAmsterdam
"Combattere senza speranza ma senza paura❗"
Combattere ad oltranza piuttosto che servire.
ARIETE!!! 33 anni son trascorsi, ma è come se fossi ancora li tra i miei fratelli della Zappalà.
Ho avuto l'onore difare parte della divisione Ariete bers..Roberto Martini 8' regg. Classe 1944 😮
Ciao sempre bellissimi racconti onore all' ariete!
Grazie Giuseppe!
Federico sarà che l’ho spiegato la settimana scorsa a mio figlio di 9 anni, ma mi è venuto subito in mente l’attrezzo da sfondamento, lo zodiaco non fa per me 😂😂😂😂
Bettuzzi, sempre molto bravo. Continua così
Grazie Stefano!
I semoventi citati al minuto 15 NON erano armati da "eccellenti pezzi antiaerei" ma da eccellenti cannoni da 75 mm.
Altro video interessante di una certa rilevanza
Alla divisione Ariete mancavano: un comandante degno di questo nome e soprattutto la benzina. Con la Folgore in una settimana distrussero, con niente, 214 mezzi corazzati GB, poi finirono benzina e quel poco che avevano.
Beh da allora oggi ho 80 anni sono passati...
Speriamo mai di non dover vedere di nuovo quella brigata è quell'animale in un vero combattimento... Per mettere alla prova se veramente quell'animale sarebbe in grado di sostenere un conflitto moderno contro moderni come si chiamano oggi main Battle Tank... Perché è giusto ricordarlo l'ariete sulla carta sembra grande ma il carro che porta il nome della brigata
A grandissimi difetti..
Ed è un carro ormai vecchio per gli standard moderni
Che si sta cercando di aggiornare con il progetto Ariete 2 ma si sta sostituendo con carri tedeschi....
Ma ora come allora c'è ancora il problema di allora E cioè
Uomini mezzi equipaggiamento logistica
Bisogna vedere se al passo con i tempi della delle guerre moderne... E al Passo dei paesi con cui l'Italia sia come alleati che come nemici visto
Quella a cui ambisce si dovrebbe confrontare...
Che soffre ancora più di 80 anni quasi come non voler
Mai imparare dei propri errori
Delle stesse carenze enunciate all'inizio di questo video forse non ancora in maniera chiara in quanto per fortuna protetta dall'alleanza non è mai stata obbligata o costretta a combattere in prima linea...
Dalla volontà belligerante di un governo per fortuna...
Anche se visti purtroppo I risvolti odierni non era escludere visto le velleità e le volontà politiche degli attuali scenari in Europa e o in altre parti del Medio Oriente
Cerotti per mandare i nostri uomini o ragazzi in una guerra già persa viste le carenze di ora comando ora contro un nemico o nemici con più uomini con più mezzi
Ma soprattutto a differenza di allora con una volontà inferiore a combattere e al sacrificio di quei ragazzi...
Per che ora a differenza di allora non manco il coraggio ma mancò tutto il resto...
Oggi a parte tutto il resto che manca ancora vi sarebbe ancora il coraggio di combattere boh E chi lo sa...
Lo vedremo si spera mai naturalmente non arrivi mai un
Ho un leader che decida per qualsiasi natura politica o economica o per scelta o costretto di mandare i nostri ragazzi al fronte lì si vedrà...
Ma siccome c'è tempo ed è sempre meglio discutere di pace onde evitare che tu ogni cannoni... È arrivato è arrivato il momento di farsi trovare prepararsi sempre pronti al combattimento... Perché poi alla fine purtroppo si sa nel bene o nel male se vuoi
Come dice un detto Latino se vis pacem Parabellum
E per farlo si deve essere sempre pronti con armi
Aggiornate all'era in cui si combatte non vecchie è adeguato al contesto in cui si voglia andare a combattere...
E di conseguenza le strategie di combattimento che siano moderne e non vecchie come lo fu la strategia che venne adottata durante la seconda Guerra mondiale che si basava ancora sulla prima...
È una su tutte che è sempre moderna E che va solo aggiornata per tutti i combattimenti non è sicuramente quella che adottava Cadorna che ci portò a Caporetto ma quella presa
È utilizzata da Diaz chiamata oggi Mission command...
Purtroppo dimenticata durante la seconda Guerra mondiale .
Buongiorno bel video ma nella versione spotify c’è un audio che non c’entra nulla col l’argomento
Ciao, grazie per la segnalazione, abbiamo corretto l'errore
Bellissimo video ! Orgoglioso di averne fatto parte!Btg Logistico Ariete Maniago
Grazie!
5 btg carri 5 cp m.o.chiamenti 4/sc90 cannoniere con fede e animo indomito , onorato e fiero di averne fatto parte Ferrea mole ferreo cuore w l'Ariente ❤💙❤💙
Che ONORE , ho fatto parte del 32° reggimento carri
Bellissimo video .ho servito a tauriano 1compagnia carri "leoni di bardia" capocarro onore ai nostri caduti .
Grazie!
Buongiorno complimenti e grazie per il vostro lavoro. Questa puntata ha un problema sul podcast. Poi vi vorrei chiedere che se leggere delle domande che appaiono in video nel podcast poi non si capisce la domanda. Grazie e buon lavoro
Grazie, ho corretto l'errore sul podcast 🙂
Durante il servizio militare anno; 63 ho fatto parte della. divisione ariete nel battaglione Turbine a verona 101battaglione carri con gli m 47 carri pesanti americani io pilota bei tempi di gioventu
Comando divisione ariete, Carri inglesi fatta irruzione a sud, con ciò ariete circondata, trovasi circa 5 km a sud di bir El abd.... Carri ariete combattono!"
3°sca1997 ....Carrista al132° reggimento, Maniago PD
"Ariete combatte".
Ariete resiste, Ariete combatte! 3 btg Bersaglieri Cernaia. 8 reggimento Bersaglieri.
Io ero alla Zappala' 27
Btg bersaglieri Jamiano .
Tu eri alla Mario Fiore!
I luoghi che diventano maledizione...penso nulla ci sia di più avvilente per il morale anche quando hai dalla tua la miglior strategia...del resto sulla carta tutto riesce...poi ti scontri con la realtà...
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce
Ma i generali, ed industriali, perche' non costruirono, almeno dopo le prime esperienze sul campo, cannoni piu' potenti? Volevano combattere contro pesanti corazzati con poco piu' di un fucile?(47mm)???
Molto interessante 👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Grazie Nico!
Buongiorno, secondo la tua opinione, se l'Ariete avesse avuto sussistenza logistica ed equipaggiamento tedeschi, avrebbe potuto sfondare le linee britanniche e conquistare El Alamein?
Non era esclusivamente una questione di equipaggiamenti. Per la logistica, le linee di rifornimento si erano allungate in modo eccessivo e questo fu un problema avvisato dagli stessi tedeschi. Il mancato sfondamento a El Alamein nell'estate del 1942 provocò uno stallo utile per gli inglesi, avvantaggiati da retrovie più vicine e maggior afflusso di uomini e materiali, e deleterio per la Panzerarmee Afrika. L'unica variabile da calcolare dunque è la condizione in cui gli italotedeschi giunsero al El Alamein: erano logorati da una lunga rincorsa avviata a Gazala e Tobruk, esaltati dalle vittorie al punto di non calcolare i rischi. Fermati dagli Alleati, era chiaro che una sconfitta era solo questione di tempo.
FB
Nel video, sbagliero' ma mi pare di vedere soldati e carri inglesi.
Il carro ariete... Una barzelletta tecnologicamente rimasta a decenni fa... 🤦🏻
Biplani; si insiste troppo sul fatto che erano superati.Non è vero. Es. Fiat CR42=Gloster Gladiator inglese, che in tre difesero Malta.. Il biplano Swordfisch a fine 1940 affondò a Taranto due/tre corazzate italiane. Biplani psfth si potevano usare meglio come fatto dagli inglesi...
L'Ariete non era la migliore, dato che la Littorio, la Centauro (che questa è molto probabilmente la migliore), la G.F. erano pari all'Ariete. Ed infatti tutte queste divisioni fecero la stessa fine gloriosa dell'Ariete. Senza contare che queste divisioni e non le sole due Panzer-Division dell'Afrikakorps (meno di 30000 uomini), fecero il lavoro sporco e ottennerro le vittorie in Africa. Poi sul grande generale Rommel (come tu l'hai definito), lasciamo perdere. Diamo meno retta alla propaganda e più ai fatti