Buongiorno Romano , Sto leggendo il suo libro Conoscere e allevare le api manuale tecnico pratico 2° edizione e ne sono molto soddisfatto complimenti. Arriviamo alla mia domanda ;avendo un apiario in montagna dentro un capanno a 1150 metri slm (confini tra Emilia Romagna e Liguria a sud ovest) se in inverno quando le temperature sono basse e ci sono gelate per settimane e magari mesi se io metto sui telaini vicino al candito un pezzo di juta con un poco di acqua dentro un recipiente commetto un errore ? Grazie se può darmi delucidazioni in merito al fabbisogno di acqua in inverno
Buon giorno … a una famiglia sottoposta a sciamatura artificiale dove ho già tolto le suppletive e ha già un melario quasi pieno … e deve ancora fiorire L acacia …si può disturbare visto che deve nascere e fecondarsi la regina … mettendo il secondo melario sopra a quello pieno oppure si può tranquillamente mettere sotto il vuoto e sopra il pieno? Grazie …
Buongiorno e grazie per il video esaustivo. Una domanda: io il fondo antivarroa non lo uso se non per il periodo dei trattamenti ( essendo in pianura padana) avendo molta umidità. . Vedo grandi barbe da me fuori e tendo sempre ad aumentare al massimo la ventilazione. Anche nell' apiario in montagna( 650mslm) tendo a fare lo stesso. Erro? Grazie. Valerio
Ho acquistato a suo tempo la prima edizione del suo libro. La seconda edizione da lei pubblicata differisce di molto negli argomenti? Un caro saluto e un vero apprezzamento.
In appendice ci sono due nuovi argomenti: piante nettarifere e concetti di apicoltura per immagini. Alcuni capitoli sono stati integrati con nuovo testo (circa la metà), molte immagini sono state cambiate.
Scusami ancora se ti scoccio ,ma mi domandavo ,se nascono più regine e non si possono lasciare tutte nella medesima arnia , cosa ne faccio di quelle in soprapiu ?
Buongiorno Romano, le faccio i complimenti per il suo libro che sto leggendo, è tecnico e allo stesso tempo chiaro e semplice. Una curiosità sulle sue api: lei ha fatto fare loro il raccolto di acacia in pianura e poi le ha portate direttamente in montagna o ci sono state tappe intermedie su tiglio e/o castagno? Grazie e buona giornata.
Ho fatto una tappa intermedia per acacia in collina, poi in montagna. Tiglio e castagno fioriscono contemporaneamente alla tappa in montagna si sceglie una o l'altra. Scelgo melata in montagna perché potenzialmente la produzione è maggiore. Ieri +3 chilogrammi in un giorno ...
@@luigibugin2845 L'apicoltura non e' mai stato il mio lavoro principale: fino allo scorso anno gestivo poco più di 100 arnie. Ora ho calato un po' il numero ( ho quasi 70 anni ...)
Buonasera Dott. Nesler ho visto che non c'era accenno di opercolatura nei favi del melario e già dice che era in ritardo per il cambio del melario, quindi le pongo una domanda visto che io l'anno scorso lo fatto opercolare per il 75% prima di mettere il secondo vuoto secondo lei ho sbagliato? forse potevo raccogliere di più vero? grazie in anticipo per le sue spiegazione😊
Si lei ha sbagliato. Per decidere se mettere o no il secondo melario si guarda solo il livello di riempimento di quello già a dimora. Il livello di opercolatura è un parametro da considerare per decidere quando togliere un melario per estrarre il miele. Dico che è solo un parametro perché il responso finale lo dà la misurazione dell'umidità con il rifrattometro.
@@NeslerRomano grazie mille, volevo sapere se metto un melario pieno non opercolato sopra , riescono ad opercolarlo nel frattempo che riempiono quello vuoto sotto ? o conviene toglierlo misurare l'umidità e nel caso smielarlo? grazie in anticipo
Salve, non sono d'accordo con l'inserimento del secondo melario vuoto a contatto con il nido. È secondo me solo un aspetto pratico per il lavoro umano, ma non per le api. Io è da 32 anni che faccio esattamente il contrario. Se vuole confrontarsi le posso spiegare le ragioni per cui le api gradiscono esattamente il contrario. Saluti
A mio modo di vedere è una comodità per l'apicoltore non da poco quando poi ci si trova a togliere 4-5 melari che sono esattamente con miele più maturo in alto e via via meno maturo in basso e possono essere rimossi nello stesso ordine. Dal punto vi vista dell'apicoltura questo è già molto importante per la diminuzione di lavoro. Per quanto riguarda le api esse in natura tengono la covata in alto (la parte più calda e il miele in basso). Quindi in realtà in apicoltura si opera parzialmente come in natura solo quando, lavorando con più nidi e più regine, abbiamo dei melari che sono sotto ai nidi. In realtà le azioni dell'apicoltore, poco o tanto, rompono sempre e comunque un equilibrio perché le api, pur allevate, sono rimaste animali selvatici.
@@NeslerRomano In realtà dipende dall'arnia che uno usa, io non uso la dadant -blatt, che obbliga le api ad un telaino rettangolare. Ho un arnia a telaino quadrato, che permette alla colonia di disporre la covata in modo alto / basso, e non avanti dietro come nel telaino della dadant, troppo basso e troppo lungo. Questo deriva da misurazione che ho fatto in colonie di api in cattività. Pertanto ho abbandonato da anni l'arnia con base rettangolare e troppo poco alta. Buona giornata
@@fabiotangredi238 Non credo che questo sia un tema del quale si possa discutere compiutamente e seriamente in 4 righe di un comento al filmato, nel mio manuale "Conoscere e allevare le api" dedico a questo argomento più di metà del capitolo sul favo, le variabili i gioco sono tante ...
Grazie , molto utile .
Buongiorno Romano ,
Sto leggendo il suo libro Conoscere e allevare le api manuale tecnico pratico 2° edizione e ne sono molto soddisfatto complimenti.
Arriviamo alla mia domanda ;avendo un apiario in montagna dentro un capanno a 1150 metri slm (confini tra Emilia Romagna e Liguria a sud ovest) se in inverno quando le temperature sono basse e ci sono gelate per settimane e magari mesi se io metto sui telaini vicino al candito un pezzo di juta con un poco di acqua dentro un recipiente commetto un errore ?
Grazie se può darmi delucidazioni in merito al fabbisogno di acqua in inverno
Buon giorno … a una famiglia sottoposta a sciamatura artificiale dove ho già tolto le suppletive e ha già un melario quasi pieno … e deve ancora fiorire L acacia …si può disturbare visto che deve nascere e fecondarsi la regina … mettendo il secondo melario sopra a quello pieno oppure si può tranquillamente mettere sotto il vuoto e sopra il pieno? Grazie …
Buongiorno e grazie per il video esaustivo. Una domanda: io il fondo antivarroa non lo uso se non per il periodo dei trattamenti ( essendo in pianura padana) avendo molta umidità. . Vedo grandi barbe da me fuori e tendo sempre ad aumentare al massimo la ventilazione. Anche nell' apiario in montagna( 650mslm) tendo a fare lo stesso. Erro?
Grazie. Valerio
Se ho ben capito togli il vassoio in lamiera lasciando solo la rete. Se la zona è umida va bene.
@@NeslerRomano esattamente cosi. Grazie per la gentile risposta.
Ho acquistato a suo tempo la prima edizione del suo libro. La seconda edizione da lei pubblicata differisce di molto negli argomenti? Un caro saluto e un vero apprezzamento.
In appendice ci sono due nuovi argomenti: piante nettarifere e concetti di apicoltura per immagini. Alcuni capitoli sono stati integrati con nuovo testo (circa la metà), molte immagini sono state cambiate.
Buongiorno se le api riempiono il secondo melario bisogna mettere il terzo?Grazie.
Si aggiunge un nuovo melario quando l' ultimo messo è pieno per i tre quarti. Sempre aggiungendo quello vuoto subito sopra al nido
Scusami ancora se ti scoccio ,ma mi domandavo ,se nascono più regine e non si possono lasciare tutte nella medesima arnia , cosa ne faccio di quelle in soprapiu ?
Quando le api allevano più regine la prima che nasce uccide le altre.
Complimenti sia per l’apiario che per il libro
Grazie per compartiré la Sua esperienza. Vorrei chiedere, il secondo melario è già costruito o ha solo il foglio cereo. Grazie.
Già costruito
@@NeslerRomano Grazie mille
Buongiorno Romano, le faccio i complimenti per il suo libro che sto leggendo, è tecnico e allo stesso tempo chiaro e semplice. Una curiosità sulle sue api: lei ha fatto fare loro il raccolto di acacia in pianura e poi le ha portate direttamente in montagna o ci sono state tappe intermedie su tiglio e/o castagno? Grazie e buona giornata.
Ho fatto una tappa intermedia per acacia in collina, poi in montagna. Tiglio e castagno fioriscono contemporaneamente alla tappa in montagna si sceglie una o l'altra. Scelgo melata in montagna perché potenzialmente la produzione è maggiore. Ieri +3 chilogrammi in un giorno ...
@@NeslerRomano complimenti. Posso chiederle quante arnie gestisce e se l'apicoltura era o è il suo lavoro principale? Grazie
@@luigibugin2845 L'apicoltura non e' mai stato il mio lavoro principale: fino allo scorso anno gestivo poco più di 100 arnie. Ora ho calato un po' il numero ( ho quasi 70 anni ...)
Ero un insegnante, ora in pensione ...
@@NeslerRomano complimenti ancora per tutto!
Buonasera Dott. Nesler ho visto che non c'era accenno di opercolatura nei favi del melario e già dice che era in ritardo per il cambio del melario, quindi le pongo una domanda visto che io l'anno scorso lo fatto opercolare per il 75% prima di mettere il secondo vuoto secondo lei ho sbagliato? forse potevo raccogliere di più vero? grazie in anticipo per le sue spiegazione😊
Si lei ha sbagliato. Per decidere se mettere o no il secondo melario si guarda solo il livello di riempimento di quello già a dimora. Il livello di opercolatura è un parametro da considerare per decidere quando togliere un melario per estrarre il miele. Dico che è solo un parametro perché il responso finale lo dà la misurazione dell'umidità con il rifrattometro.
@@NeslerRomano grazie mille, volevo sapere se metto un melario pieno non opercolato sopra , riescono ad opercolarlo nel frattempo che riempiono quello vuoto sotto ? o conviene toglierlo misurare l'umidità e nel caso smielarlo? grazie in anticipo
@@raffaeleantoci7749 La misurazione si fa in apiario e il melario si toglie solo se il miele è maturo.
@@NeslerRomano grazie mille 🤗
Salve,
non sono d'accordo con l'inserimento del secondo melario vuoto a contatto con il nido.
È secondo me solo un aspetto pratico per il lavoro umano, ma non per le api.
Io è da 32 anni che faccio esattamente il contrario.
Se vuole confrontarsi le posso spiegare le ragioni per cui le api gradiscono esattamente il contrario.
Saluti
A mio modo di vedere è una comodità per l'apicoltore non da poco quando poi ci si trova a togliere 4-5 melari che sono esattamente con miele più maturo in alto e via via meno maturo in basso e possono essere rimossi nello stesso ordine. Dal punto vi vista dell'apicoltura questo è già molto importante per la diminuzione di lavoro. Per quanto riguarda le api esse in natura tengono la covata in alto (la parte più calda e il miele in basso). Quindi in realtà in apicoltura si opera parzialmente come in natura solo quando, lavorando con più nidi e più regine, abbiamo dei melari che sono sotto ai nidi. In realtà le azioni dell'apicoltore, poco o tanto, rompono sempre e comunque un equilibrio perché le api, pur allevate, sono rimaste animali selvatici.
@@NeslerRomano In realtà dipende dall'arnia che uno usa, io non uso la dadant -blatt, che obbliga le api ad un telaino rettangolare.
Ho un arnia a telaino quadrato, che permette alla colonia di disporre la covata in modo alto / basso, e non avanti dietro come nel telaino della dadant, troppo basso e troppo lungo.
Questo deriva da misurazione che ho fatto in colonie di api in cattività.
Pertanto ho abbandonato da anni l'arnia con base rettangolare e troppo poco alta.
Buona giornata
@@fabiotangredi238 Non credo che questo sia un tema del quale si possa discutere compiutamente e seriamente in 4 righe di un comento al filmato, nel mio manuale "Conoscere e allevare le api" dedico a questo argomento più di metà del capitolo sul favo, le variabili i gioco sono tante ...