Ho meditato se rispondere in video ad Alex Britti o meno… Alla fine ho deciso di SI… Più sbrigativo, meno fraintendimenti, tutto più facile… Te Vojo Bene Alex… Fabio
Caro fabio concordo, io devo ringraziarti perché grazie ai tuoi manuali " corso professionale di chitarra jazz pop in 3 volumi" e al trattato ho finalmente capito e imparato a studiare come si deve con metodo e organizzazione..non si è musicisti veri senza lo studio ..come non sono diventato medico cardiologo senza aver studiato e sostenuto 42 esami prima e altri ancora durante la specializzazione.. grazie e ti sostengo
Ho la fortuna di conoscere anche io Alex, posso assicurarvi che quell’intervista racconta davvero chi è Alex Musicista . Istinto puro! Ha parlato di se stesso e non ha “consigliato “ a nessuno di non studiare. Abbiamo ascoltato tutti i dischi dei grandi, rimandando indietro la puntina per imparare un pezzo, un assolo… e spesso proprio quei grandi non avevano mai studiato musica. Eppure….. La differenza non sta solo se si azzecca il pezzo della vita che ti fa fare soldi, andate a vedere Alex dal vivo, e capirete la differenza tra un bravo chitarrista e un Fenomeno. Poi, per quanto mi riguarda… mi tocca studiare 😂
@@adrio75 non discuto la bravura di Britti, ma mi sembra un po’ fine a se stesso. Riguardo comsiderarlo un fenomeno è si oggettivo, ma se lui è un fenomeno, Pat Metheny, John Scofield, George Benson, Kurt Rosenwinkel cosa sono, alieni?
@@DECANO67 alieni sì, come lo hai scoperto? l hanno detto in TV? so è scoperto finalmente io da anni lo dicevo, ma Britti manco a scuola a scuola è andato
Sante parole. Ho 72 anni, suono la chitarra da quando ne avevo 13, ed ancora continuo a studiare ed ascoltare. C'e' sempre da imparare. Complimenti a lei per tutto quello che ha fatto, e pubblicato.
Ognuno ha il proprio modo di studiare una materia artistica. Chi ha orecchio lo fa ascoltando e suonando, chi non ce l'ha studia le regole che altrimenti non potrebbe sapere. Chi va ad orecchio lo fa naturalmente, chi non ha orecchio arriva al risultato con lo studio.
@@sabryan70 non so di preciso cosa abbia detto Britti, se ha detto che non legge la musica ci può stare, ma se per studiare si intende esercitarsi, fare scale, triadi, pentatoniche, stare ore sullo strumento, ha studiato eccome.
Lo studio e la pratica musicale non limitano l'espressività artistica, ma la potenziano, consentendo agli artisti di esplorare nuove forme di creatività e di espressione. Ogni musicista dovrebbe abbracciare l'apprendimento continuo per evolversi e mantenere viva la propria arte. Grazie, Fabio Mariani, per aver sottolineato l'importanza di un approccio equilibrato tra talento naturale e dedizione allo studio. Inoltre, voglio ringraziarti per i tuoi manuali, di cui faccio tesoro e che continuano ad essere per me un fondamentale riferimento.
Non sempre funziona come dici tu alcune volte i musicisti si fossilizzano a fare solo quello che è canonicamente può essere inserito in quel fraseggio e quindi limitano la loro espressività
@@83mefi Comprendo quello che intendi ma ci tengo a spiegare meglio il mio punto di vista. Io sono il primo a riconoscere e difendere il valore dell'espressività, del talento e della creatività, ma credo che arricchire il proprio bagaglio con lo studio tecnico e teorico, nel rispetto dell'equilibrio fra preparazione e puro istinto, possa fare la differenza. Lo studio forse a volte potrebbe rischiare di far fossilizzare un artista, ma solo se è pedissequo, e mai quando si tratta di qualcuno talentoso come Alex Britti o chi per lui. In quei casi può solo potenziare la capacità di esprimersi in modi nuovi e creativi. Grazie per il tuo spunto di riflessione.
...sono daccordissimo con lei, io non so leggere ma studio continuamente gli assoli di chitarra non soltanto le note ma proprio vado a vedere come è stato strutturato da quale scala deriva... e questo mi ha dato la possibiltà di ampliare le mie conoscenze e quando faccio un assolo mi dicono "Che bello" ma non sanno che è copiato una frasetta qua e una la e riesco a fare un assoletto ben fatto...👋👋👋
Premetto che sono un cantautore/chitarrista, e che ho guardato tutta l'intervista completa di Alex, più di 2 ore. lui ha parlato per sé stesso,dicendo che ha cercato più di avere un suono personale e riconoscibile piuttosto che preciso e didattico, in modo da lasciare più spazio all'istinto e non ha mai detto che studiare è inutile. Studiare serve e l'avrà fatto anche lui fino ad arrivare ad avere una certa padronanza dello strumento, ma sono i live che hanno reso il suo tocco più personale, come dire che predilige più la pratica che la teoria. Questo voleva intendere.
Oh! Finalmente! Sono completamente d'accordo. Lo studio può solo che arricchirti di nuove soluzioni e colori. Io faccio spesso l'accostamento con i calciatori... due calciatori possono avere talento, ma la differenza la fa la disciplina e la costanza negli allenamenti. La stessa cosa vale per il musicista. Dillo a gente come Robben Ford di affidarsi solo all'istinto o al cuore. Grazie Maestro!
Come dici giustamente ogniuno ha il proprio stile di apprendimento e lo stile cognitivo. Studiare serve in tutte le discipline . Quello che si studia gradualmente viene interiorizzato e successivamente elaborato con le funzioni esecutive . Comunque spesso e volentieri il fatto di dire di non studiare e’ una tattica che utilizzano molti musicisti per due ragioni : la prima perché fa figo la seconda perché nascondono le loro conoscenze per non doverti spiegare come e perché .. la musica e’ un mestiere
Bravo conta tutto, tutto si somma, studio, esperienza, ascolto. Seguo i tuoi manuali che sono fantastici! Se vuoi creare qualcosa di nuovo devi per forza comprendere e studiare per poi abbandonare e creare qualcosa di nuovo!❤❤❤
la musica è arte e come tale non ha un percorso definito che porta a risultati certi, le variabili che entrano in gioco sono molteplici, tra le quali lo studio occupa un posto rilevante ma nel pop aiuta molto l'impatto carismatico , l'immagine pubblica e l'orecchiabilità del pezzo, ci sono musicisti se si possono chiamare tali che con 3 accordi hanno venduto milioni di dischi, ma anche super preparati che a malapena hanno sbarcato il lunario, secondo me quello che Alex volesse dire è che la maggioranza dei chitarristi odierni tendono al supertecnicismo , con 3 ottave di scale superveloci che non trasmettono nulla credono di aver composto una canzone o un assolo mentre invece sono solo dei robot ... 3 note giuste trasmettono le emozioni più belle, David Gilmour ne è l'esempio vivente, con una tecnica da autodidatta che va poco oltre la pentatonica ha segnato un epoca
Ho comprato i 3 libri del corso professionale chitarra jazz / pop che consiglio a chiunque…i suoi manuali mi hanno dato ordine in alcune lacune che sto pian piano migliorando…ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta e dopo un po’ di anni ho preso lezioni di chitarra classica…posso dire che anche se leggo la musica e magari non ricordo alcune cose teoriche, suono anche a orecchio, ma lo studio è importante…è vero che si deve suonare ad istinto e avere un proprio stile, ma se alcuni esercizi, studi e scale non si ripetono come dice nei suoi manuali fini a farli in modo automatico non si cresce…grazie maestro!
D'accordissimo!!! Studiare serve eccome, logicamente c'è chi ha più talento di un altro e ci arriva prima a fare determinate cose.....ma senza studio e applicazione si fa' poco.
Carissimo Fabio, sono pienamente d'accordo con Te. E Ti ringrazio per questo video che, lontano dal commentare la corretta risposta al chitarrista al quale Ti rivolgi, è certamente d'ausilio a tanti (adolescenti o meno) che si apprestano ad avvicinarsi ad uno strumento per il gusto, immateriale, etereo, intimo ed infinito, di farlo proprio nell'amore per la musica quale ancor più intima espressione di sé. E questo video, credo, sia "Didattica", sapiente, sottile didattica.
Sono un appassionato di chitarra,e musica in generale,anni fa' leggendo un intervista ad Alex lui diceva che una delle prime cose che ha fatto per imparare a suonare e' stata quella di tirarsi giu un assolo di santana.Forse era europa.Questo e' il suo modo di apprendere.Quando hai imparato bene degli assoli o canzoni, questo poi rimane immagazinato nel tuo incoscio e quando poi suoni tutto viene fuori per pura magia e si sente ed emoziona.Tutto serve.Saluti.
Il talento è una cosa che hai oppure no. Alex ha indubbiamente una grande musicalità. Personalmente io ho studiato tantissimo e non per questo non mi diverto o mi sento ingabbiato anzi il contrario, direi che il controllo dello strumento mi consente di tenere un concerto solista di due ore e passa senza problemi generando pura gioia nel pubblico. Pur avendo studiato tantissimo sia la chitarra classica che il jazz non ho avuto problemi a sviluppare la mia voce personale. In definitiva direi che la regola "non studiare perché ti fa male" è quantomeno fuorviante. La storia della chitarra è piena tanto di talenti che non sanno leggere uno spartito quanto di fuoriclasse tecnicamente perfetti capaci di generare incredibili emozioni. Ritengo che Alex sia un grande chitarrista blues con un autentico istinto naturale che lo porta a essere molto creativo e solidissimo nel groove. Dissento dall'altro lato completamente dall'idea che il groove o il linguaggio giusto appartengano solo all'uomo della strada...non funziona così. Nella musica comandano solo le emozioni che riesci a generare nel pubblico sia che tu suoni come Jeff Beck che come Allan Holdsworth, come Jimi Hendrix o Pat Metheny...Parlano solo le note ovvero quali suoni e come le suoni. Questa è la mia opinione senza nessuno spirito polemico.
esattamente il talento o ce l hai o niente poi ci sono alcuni talenti che preferiscono suonare sempre allo stesso modo e sempre lo stesso genere altri invece che sentono l esigenza di spaziare di contaminsarsi anche con altri generi personalmente se dovessi suonare una serata intera blues per esempio scoppierei
Buonasera e complimenti M* Fabio, condivido la sua corretta e giusta esposizione a riguardo dell' applicazione allo studio musicale (così come in altri campi artistici, culturali, scientifici, tecnici e quant'altro) in quanto sinonimo di Conoscenza e Sapere, così come declamavano gli antichi filosofi greci (e non) ! Bravo
Credo che Britti parlasse della sua esperienza, prima di avere successo ha suonato molto, con tante persone, in vari contesti ed ha creato il suo background. Quanti musicisti famosi sono partiti conoscendo poco della teoria e ancora oggi restano dei punti di riferimento per professionisti ed insegnanti? Britti ha seguito il percorso adatto a coltivare il suo talento, è bastato questo, non vale per tutti. Al St. Louis di Roma (20 anni fa) ho visto tanti validi insegnanti, bravissimi musicisti, talenti: zero. E' come nel calcio: ci sono i giocatori che si allenano una vita e se sono fortunati restano sempre nelle categorie minori, poi c'è il ragazzino che a 18 anni finisce in prima squadra e lo vogliono tutti. C'est la vie.
Bravo Fabio, ottimo video. Concordo al 99% con quello che dici e mi sento di aggiungere un mio pensiero che ho elaborato dopo oltre quarant'anni di frequentazione della musica e dei musicisti. In poche parole: la necessità di studiare e di esercitarsi è inversamente proporzionale al talento. Credo che la stragrande maggioranza degli strumentisti debba studiare ed esercitarsi tanto ma, in casi MOLTO RARI, come per Django, Wes Montgomery, Bireli Lagrene, Tommy Emanuel, Errol Garner e pochi altri, la teoria abbia importanza totalmente marginale in quanto i personaggi in questione avevano (e hanno) un orecchio IMPRESSIONANTE. All'esatto opposto conosco persone che avendo ZERO orecchio musicale e nessuna manualità, hanno difficoltà ad eseguire un semplice tema dopo anni di studio. Concludendo: se appartenete al mondo delle persone "normali" è indispensabile studiare la teoria e accumulare migliaia di ore di esercizio sullo strumento.....ma se avete la fortuna di essere nella categoria dei "fuoriclasse" dotati di immenso talento, potete salire su qualsiasi palco e suonare come vi pare e piace fregandovene della teoria. Grazie per il bel video!
Sono d’accordo Fabio con quello che dici. Lo sperimentato personalmente, studiare serve per capire quello che si fa e nello stesso tempo con chi ti segue nello studio deve essere capace a capire chi ha di fronte ed impiantare la teoria e la pratica in relazione a chi ti ritrovi per stimolarlo solo così si cresce.
Il bello di aver studiato e di avere un eloquio formato da anni di didattica, ti permette di dire esattamente le cose come stanno. Studiare serve. Serve al professionista come al neofita perché, ed è sacrosanto quello che hai detto, nessuno nasce imparato. Penso che bisognerebbe avere anche l'umiltà di riconoscerlo perché anche chi è baciato dal talento, e penso allo stesso Britti, senza lo studio non avrebbe potuto esprimere al meglio quel dono che madre Natura gli ha dato.
Brian May , è bravo a suonare la roba dei queen , è semplicemente insostituibile , ma vedendolo in una jam con Vai è Satriani , quasi sfigurò nei loro confronti , Pat metheny non so come se la caverebbe a suonare coi Deep purple, ognuno è grande nel suo "recinto " , la stessa cosa credo possa dirsi per Britti, suona le sue cose , e in quello spazio lo fa come vuole lui , ha ragione quando dice che non serve studiare. , perché tanto parla solo e soltanto del suo sentire , applicato alla sua musica, non credo stessa facendo un discorso oggettivo , bensì soggettivo
Credo ci sia yn equivoco, Fabio, Britti intendeva dire che a lui non è servito imparare a leggere e scrivere musica; non ha detto che ciò non serva in generale.
Ciao Fabio, non ho visto il video di Britti (c'e' un link?) ma condivido al 100% le tue parole, grazie! Per quanto riguarda il talento, la mia opinione è. 1) si, esiste ed è vero che alcuni ne hanno tanto, altri meno...però il talento non è una dote assoluta, significa che (nello specifico della musica) uno/a può essere più bravo nel sight reading, uno più bravo ad improvvisare, uno più bravo tecnicamente...il che significa che si può solo fare meglio con lo studio, in quanto è veramente raro che uno/a sia bravo in tutto....quindi qui subentra il ruolo di un bravo insegnante, ma volendo lo si può fare da autodidatti (con dei rischi...) 2) molte scuole nel resto del mondo stanno iniziando a non usare la parola talento, perchè non è necessariamente una dote innata, la si può sviluppare. Non mi sorprende però questa cosa del talento menzionata da Britti.... è una cosa molto italiana (o c'è l'hai o no)...sinceramente non lo so...i cosiddetti chid prodigy avranno anche talento, ma suonano ore ed ore fin da una molto giovane età, pagano costosissime lezioni di musica ed hanno genitori che li spingono a studiare molto. Solo alcune personali considerazioni in libertà...grazie per il video mi è sembrato molto giusto.
Condivido; qualche giorno fa sono incappato nel video di Alex e ho pensato che non abbia proprio capito cosa sia lo studio, forse perché è stato fortunato con l'istinto. Lo studio non annulla o indebolisce l'istinto, anzi. Un'altra cosa (che c'entra in parte): credo che Alex Britti in diversi suoi pezzi pop, che ritengo davvero troppo leggeri, non abbia trasferito le sue capacità tecniche che invece erano e sono davvero notevoli... e questo è il vero peccato della sua produzione più nota.
E' il solito problema che c'è tra teoria e pratica e il fatto che chi suona non è disposto a dividere le cose. Cioè non è come chi studia chimica che può rimanere sui libri prima di entrare in laboratorio. Ai tempi la didattica era troppo ingessata, cadeva dall'alto e creava un gap in chi voleva imparare. Es studiare il real book quando uno ascolta tutt'altro. Io volevo sapere come componevano i Toto e mi toccava studiare Parker e ovviamente non riuscivo a trasporre le cose. I Toto gli Styx Anita Baker mi sembrava un altro mondo....però suonavo bene Midnight in tunisia. Alla fine ho mollato. Armonia musicale....ancora peggio. Metodi per chi doveva orchestrare. Ma mica dovevo comporre la colonna sonora di Star wars! Probabilmente Britti ha fatto lo stesso (meglio di me) ha studiato ma ha rifiutato la didattica, cioè il metodo. Ha seguito un suo metodo di studio per avvicinare di più pratica e teoria. La teoria musicale è ovunque, anche nei Green day e se un ragazzo è sfegatato per loro...bisogna partire da lì. Io feci 3 anni di walking bass.....cioè....du palle!!
Secondo il mio modesto parere non va travisato il discorso di A. Britti. Nel mio piccolo anche io suono e ho imparato a suonare la chitarra a orecchio da adolescente, mosso da appassionatissimi ascolti rock (tuttora non conosco le regole dell'armonia né le diteggiature, solo gli accordi principali). Posso dire che negli anni ho conosciuto vari musicisti classici con formazione accademica che hanno detto le stesse cose di Alex... e cioè che un certo tipo di studio accademico ti può togliere qualcosa in termini di ispirazione/istinto in fase di improvvisazione o nella personalità del tocco. Non c'è da farne un caso a mio avviso, i prof. di musica non devono sentirsi toccati eccessivamente da queste dichiarazioni, né devono temere di perdere allievi. E' sempre stato così: la musica pop/rock/blues ha celebrato nei decenni tanto i musicisti con formazione canonica quanto gli autodidatti. E' il bello della diversità umana nel campo artistico, ciascuno trova la sua via (purché non si cimenti in generi musicali che richiedono di base un'elevata padronanza teorica). Sia chiaro, studiare la teoria è sempre meglio che non studiarla, ma in certi generi anche chi non la studia può dire la propria, lo dicono i tanti casi storici.
Concordo pienamente maestro! Senza nulla togliere ad Alex, accostarlo a Pino Daniele è già un un grandissimo complimento che gli hai fatto ad Alex! Pino Daniele è stato un grande musicista! I grandi jazzisti studiano, hanno studiato, ore ore giornate giornate armonia! Come te maestro, che hai studiato e ancora continua a farlo e si sente! Il pubblico che ascolta jazz, Pat Metheny, Michael brecker, Herbie Hancock, Mike Stern Alan Holdsuort, John Scofield,ecc., Si accorgono chi studia o no... Non era necessario che Alex puntualizzava.. Complimenti Maestro
Maestro confermo quello che dici giustamente. Dal mio punto di vista condivido a pieni voti. Studiare serve e non come afferma Britti demonizzandolo. Ha talento, è stato oltremodo fortunato e buon per lui. Sono altrettanto d'accordo quando dici che ogni studente ha un suo modo di imparare e i propri tempi. Ne consegue un diversa predisposizione nonchè determinate reazioni che andranno poi, ad influenzare ciò che si è studiato. Britti porta avanti un discorso strettamente personale e non credo si debba generalizzare in questo senso. Potrebbe esporre le sue sensazioni e le sue esperienze, senza farne oro colato.
Suono da 30 anni e all inizio la pensavo come Alex, poi negli ultimi 4 anni ho cominciato a studiare un po più seriamente lo strumento e la teoria in generale e sono migliorato tantissimo nonostante avessi questo modo naif di suonare, ora con lo studio mi si è aperto un mondo nuovo, e grazie anche a lei insieme ad altri divulgatori sul web ho capito l importanza dello studio ed è per questo che ti ringrazio Fabio
Dovrebbe spiegare meglio quello che ha raccontato però, le parole hanno il loro peso ed il problema grosso è che un linguaggio naturale è soggetto ad interpretazioni. ;-)
Questo è il tuo modo di interpretare. Alex voleva semplicemente fare il fenomeno dicendo sciocchezze, ovvero che non ha studiato e che suona a orecchio.
Nulla da eccepire su quanto detto dal maestro Mariani, resta il fatto che è una risposta a qualcosa che NON è MAI stato affermato da Britti. Ho visto tutta l'intervista e non ha mai detto NON SERVE STUDIARE! Ha raccontato la sua storia ed ha parlato delle SUE scelte personali e questo, a mio modesto giudizio, è un argomento INSIDACABILE!
La Musica va studiata! Il messaggio corretto da far passare deve essere questo!!! Mariani hai ragione al 100% ...ed io la studio da 50 anni, ed ancora studio diavolo di un diavolo denebiano, ora Jazz figuratevi! Diffido di chiunque sappia prendere uno strumento in mano, soprattutto gente famosa, che mi dice suono ad orecchio, sono autodidatta, quando poi da costoro sento fare certe cose! Mi dispiace faccio troppa fatica a crederlo! La mia esperienza è stata questa e ve la dico e credo sia esperienza di tanta tanta gente: A 5 anni presi in mano la chitarra classica di mio fratello, sentivo alla radio oppure allo stereo del tempo i dischi e ad istinto facevo quello che sentivo. Da li la passione, la folgorazione, suonavo ad orecchio ma se non hai un briciolo di talento nel senso essere portati, non vai da nessuna parte! Ho preso lezioni da maestri e da li poi mi si è aperto il mondo della Musica e dello studio della chitarra! Signori senza studiare sarei rimasto fermo al giretto di do in spiaggia o fare a pappagallo a vita quello che tutti facciamo forse da sempre, 5 dischi famosi messi li e copiamo i soli... Quindi non credo che si arrivi da nessuna parte senza sapere un briciolo di teoria e come approcciare allo strumento, senza un valido aiuto inoltre! Ora cosa faccio? Casa tempestata di Libri e Chitarre, studio, tanto per cambiare, studio Jazz! L'ultimo libro preso nemmeno 10 giorni fa sul Chord Melody. Ebbene si devo studiare con maestri e libri perchè ad orecchio di certo certe cose a determinati livelli o sarei un genio di nascita nel farle o sono solo folgorato da DIo che mi ha dato la mano dorata per poterle fare solo ad orecchio! Che significa? Che se ami la Chitarra studi e non finisci mai di imparare cose nuove. Quindi non mi si venga a dire che non si deve studiare, va bene per chi a pappagallo rimane fermo li a fare in spiaggia il giretto di do e suonare a vita 10 soli dei soliti 10 dischi. E quello signori lo considerate amare e saper suonare la Chitarra? Quello è solo strimpellare 4 cose ma sapere Suonare davvero uno strumento è tutt'altra faccenda, siatene coscienti di questo!
ti faccio una statua . concordo in pieno . Ho studiato musica per 30 anni conseguendo il diploma di 3 anno di conservatorio , e quando sento qualcuno che è arrivato alla meta, sminuire un pò chi studia musica , chi legge il pentagramma , chi armonizza i brani a prima vista ( standard jazz etc... ) mi infastidisce un pò....
Scusate ma lei ha ragione ma è una sua scelta vogliamo parlare di ragazzi che vogliono studiare Batteria si scrivono al conservatorio e trovano docenti che li impostano male tecnicamente
Ma, di preciso, quando, come e dove 'contesta l'idea dello studio'? Non ha MAI detto o lasciato intendere sta cosa :') Ha semplicemente detto che LUI - ha parlato per se stesso, descrivendo se stesso - non ha studiato musica e non glien'è mai fregato nulla di 'scolarizzarsi' in quel senso. Non vedo davvero quale sia il problema :)
Probabilmente Alex sa benissimo dove mettere le mani per suonare una scala pentatonica aggiungendo la nota blues o come suonare una scala modale. Sa come prendere un accordo di 9a o 7a diminuita. A lui basta questo e l’orecchio relativo. Ha passato anni a spellarsi le dita sul manico della chitarra per imparare a suonare. Molti chitarristi famosi non sanno o meglio non sapevano leggere uno spartito. Tipo Hendrix o Jeff Beck solo per citarne alcuni. Secondo me però è sbagliato pensare, sia che restando analfabeti musicali, sia che imparando a leggere la musica diventiamo tutti novelli Jeff Beck. Geni si nasce non esistono scuole. Ancora più difficile è avere uno stile riconoscibile. Anche in questo la teoria o l'ignoranza aiuta poco. Con la teoria al massimo si può fare il turnista, scimmiottare un guitar hero o insegnare musica. Ma alla radio non ti riconoscerà neanche tua nonna. 😎
Suono da 40 anni e la mia esperienza mi conferma che studiare si ma con una giusta visuale e una buona dose di sintesi l'esempio più chiaro è il sistema Barry Harris saluti
ciao fabio, forse il concetto è che imparare è sacrosanto e come dici tu ognuno percepisce le cose in modo e tempo diverso e l'insegnante dovrebbe essere in grado di capirlo. Succede che chi insegna ha un suo modo standard che vuole trasmettere allo studente a volte resettando quello che chi vuole imparare ha assimilato a modo suo. mettersi a testa bassa ad imparare significa un pò annullare se stessi e diventare una brutta copia dell insegnante. Dare spazio all istinto come dici tu è fondamentale il ruolo dell insegnante è assecondare in questo lo studente quando possibile . Ci vuole più tempo e impegno da parte dell insegnante che spesso non può o non vuole. A questo punto forse è meglio studiare senza . credo che Alex abbia studiato molto
è un pò come dire che un bravo oratore deve conoscere bene la grammatica. sicuramente deve esprimersi in modo grammaticalmente corretto ma se gli chiedi di spiegarti in modo didattico cosa sono le varie parti che compongono una frase probabilmente non ne ha la minima idea . non ha bisogno di mettersi a studiare la grammatica che comunque serve e può essere che anche un bravo oratore abbia bisogno ancora di imparare ma sono aggiustamenti.
Rispetto ed ammiro chi studia musica anche perché immagino sia spinto dalla passione ma la passione senza il talento non serve a niente purtroppo. Ci sono decine di esempi di autodidatti (beatles, clapton, hendrix, dylan, kobain, s. Wonder, il boss ecc) che hanno fatto la storia della musica senza conoscerla. Mi dispiace ma a me il super tecnico non mi ha mai troppo appassionato per me la musica è semplicemente emozione anche quando a volte non è eseguita in modo perfetto dal punto di vista tecnico (i ramones non sarebbero mai dovuti salire sul palco allora). Ma questa rimane ovviamente una mia opinione personale puramente riferita alla musica "leggera".. è ovvio che altri generi richiedono preparazioni che non si possono improvvisare.
Ciao non riesco a capire come mai ad esempio un alieno come Steve Lukather pur non avendo praticato scuole è uno dei più grandi chitarristi del pianeta...in quel caso è pura genetica? Anche Stevie wonder mi risulta non sia mai andato a scuola di musica.....come è possibile in questi casi cosa è?
Io credo che il maestro e bravo per lo studio che ha svolto e praticato . Alex e bravo per il dono che ha avuto. Esempio maradona nel calcio ( tanta pratica poco studio) .entrambi si equiparano, ,siete 2 grandi. ✌
Se posso dire la mia da autodidatta. Se potessi tornare indietro andrei a studiare musica e chitarra. Perché questo? Perché sapere ciò che stai suonando e perché lo suoni, scala, tonica e via dicendo è importante. Ti apre la mente e ti da spazio alla espressione. Poi, cosa da non poco, quando sai leggere e scrivere la musica lo puoi trasmettere ciò che hai scritto. Quello che resta TUA è la fantasia, l'estro, la espressione. Il descrivere in musica i tuoi sentimenti e emotività sono tue, nessuno lo fa ugualmente. Anche se qualcuno impara quell'arragiamento o assolo nella parte esattamente come te, non è te! Perfetto, ma però senza anima. Io ripeto:studiate studiate studiate. Vi amplia il vocabolario. È poi... per ultimo: SUONATE IN GRUPPO, FATEVI CONSIGLIARE, ASCOLTATEVI PIÙ VOLTE QUELLO CHE SUONATE.. GRAZIE
Ma perche' nel cinema non lavorano sempre i soliti?Negli anni 60 e 70 c'erano i 5 colonelli della commedia all'italiana.Vale a dire Sordi,Gassman,Manfredi,Tognazzi e Mastroianni.Erano bravi?Sicuro,bravissimi ma gli altri lo erano altrettanto e le sceneggiature migliori arrivavano e loro solo quando rifiutavano gli altri.Oggi abbiamo Mastandrea,Favino,Santamaria,Rossi Stuart,Ramazzotti,Gerini.Ci sono solo loro a Roma e in tutta Italia?Non penso,sono nel giro che conta,tutto qua.Per la musica e' uguale.Poi siamo in Italia,Eddy Palermo ha piu volte denunciato il fatto nelle interviste,cioe' che suonano sempre i soliti noti.
Ed io mi accodo! Chi non studia e sta li senza aprire libri a mio parere son coloro che a vita al max han sentito 10 dischi e ripetono da sempre i soliti 10 assoli! Ci scommettiamo?
Beh massimo rispetto per un artista famoso e realizzato, che da mio punto di vista ha rilasciato una dichiarazione nella quale credo faccia fatica a credere anche lui, ma probabilmente lo ha fatto per "vendere un immagine", Britti si sentirà onorato che il Maestro Fabiani si sia preso la briga di commentare questa uscita...
Concordo pienamente, aggiungerei anche una cosa, come diavolo ha fatto Britti a scrivere brani schifosi e super commerciali dopo quel capolavoro di "Oggi sono io"?
Son d'accordo questo vale secondo me anche per tutti i musicisti.I miei preferiti quando hanno smesso di studiare han fatto solo dischi repetitivi. .E sentiamo anche il piattime che c'è in giro. W la Musica
Parlo da completo autodidatta, se avessi avuto qualcuno che mi avesse seguito avrei sicuramente imparato in modo più efficace tanti concetti che ho acquisito in anni di errori, per non parlare di determinate impostazioni che oggi riconosco errate ma che ormai faccio fatica a superare perché nessuno mi ha mai corretto.
Avessi letto un solo commento, in questi giorni, con la giusta interpretazione delle parole di Britti. Un tripudio di: secondo me voleva dire, il senso era, etc etc, senza mai centrare il nocciolo della questione. Alex voleva semplicemente dire che ha studiato da autodidatta, confrontandosi con altri artisti negli anni, senza mai avere un maestro, ovvero che non sa dare un nome a quello che suona. Ma non suona certamente a orecchio, lo ha detto per fare il fenomeno, suona senza alcun dubbio sfruttando le conoscenze che ha acquisito a modo suo. E, in ogni caso, studiare musica non è solo saper leggere il pentagramma. Riguardo all’istinto, più conosci e più viene nutrito, maggiore è la conoscenza dalla quale attingere e maggiore sarà l’istinto utilizzato, anzi, l’istinto è proprio la capacità di usare la conoscenza senza rifletterci. Quindi, ha detto una sciocchezza…sempre per fare il fenomeno.
I casi sono 2 o sei come il buon Jimi Hendrix che crei un vero e proprio universo sonoro ( come Beethoven ad esempio ) allora sei un predestinato e tanto di cappello oppure con umiltà ( che è la dote dei grandi) continui ad imparare per migliorarti sempre più , anche perchè nella conoscenza vi è il vero e sottile piacere del miglioramento continuo e poi non facciamo gli ipocriti io personalmente studio da 45 anni e ho conosciuto fin da piccolo dei grandi jazzisti e chitarristi coevi di Cerri che già allora continuavano a studiare e suonare, buona vita.
Credo che il Maestro Mariani abbia ragione qualunque sia stata l'affermazione e il tono di voce del Maestro Alex Britti durante una sua intervista, forse travisata o provocatoria. Senza studio scompaiono i maestri, le scuole, le accademie, l'arte antica dello studio delle note. La musica salva la vita di chi la studia, di chi l'ascolta, di chi la produce, di chi la insegna, di chi l'apprenda. Non puoi fare musica se non hai delle guide, dei punti di riferimento. Ci sono molti cantanti e compositori autodidatti ma sono casi eccezionali.
Non possiamo sapere se lo studio avrebbe portato Alex a essere quello che oggi è: "un grande musicista". Può anche darsi che sarebbe stato migliore, oppure l avrebbe portato a diventare un docente di Conservatorio. Di sicuro in giro c è tanta gente che suona veramente bene, ma spesso è aggrappata allo spartito musicale senza il quale non suona. In fine la cosa è molto personale. Dipende da madre natura e dall ambiente in cui cresci.
Sono d’accordo con Fabio Mariani… sono stato anche io grande fan di Alex Britti dal 1999 al 2010, poi molto meno. Forse Britti, nelle sue dichiarazioni da intervistuccia sbrigativa (ne ho lette tante ma mi sono stufato un po’) voleva intendere che lo studio accademico non gli è congeniale, e vabbè, però per fare certe cose più standard ma di livello e capirsi con i musicisti che hanno studiato magari serve, perché lui ha studiato sui dischi. Però anche lui ha studiato, anche se non accademicamente. Studiare serve sempre, e anche tu Alex mi sa che da 15 anni a questa parte hai smesso di farlo, e si sente eccome. Anche Pino Daniele, con la sua grande creatività, sensibilità e con orecchio mostruoso, finché ha studiato ha fatto cose eccelse anche chitarristicamente (vedi Un uomo in blues e Che Dio ti benedica), e poi? Sempre meno. Alex, se puoi, ma se hai voglia (perchè quella capisco non possa esserci sempre), studia. Così noi ci divertiremo ancora ad ascoltarti. Ciao!!!
Caro fabio concordo, io devo ringraziarti perché grazie ai tuoi manuali " corso professionale di chitarra jazz pop in 3 volumi" e al trattato ho finalmente capito e imparato a studiare come si deve con metodo e organizzazione..non si è musicisti veri senza lo studio ..come non sono diventato medico cardiologo senza aver studiato e sostenuto 42 esami prima e altri ancora durante la specializzazione.. grazie e ti sostengo
Ho la fortuna di conoscere anche io Alex, posso assicurarvi che quell’intervista racconta davvero chi è Alex Musicista .
Istinto puro!
Ha parlato di se stesso e non ha “consigliato “ a nessuno di non studiare.
Abbiamo ascoltato tutti i dischi dei grandi, rimandando indietro la puntina per imparare un pezzo, un assolo… e spesso proprio quei grandi non avevano mai studiato musica.
Eppure…..
La differenza non sta solo se si azzecca il pezzo della vita che ti fa fare soldi, andate a vedere Alex dal vivo, e capirete la differenza tra un bravo chitarrista e un Fenomeno.
Poi, per quanto mi riguarda… mi tocca studiare 😂
Quindi Britti non ha studiato? Comunque i fenomeni sono altri.
@@DECANO67oltre a non aver capito Britti non hai capito nemmeno me.
Il Fatto che per te sia o non sia un fenomeno, è soggettivo e lo rispetto.
@@adrio75 non discuto la bravura di Britti, ma mi sembra un po’ fine a se stesso. Riguardo comsiderarlo un fenomeno è si oggettivo, ma se lui è un fenomeno, Pat Metheny, John Scofield, George Benson, Kurt Rosenwinkel cosa sono, alieni?
@@DECANO67 alieni sì, come lo hai scoperto? l hanno detto in TV? so è scoperto finalmente io da anni lo dicevo, ma Britti manco a scuola a scuola è andato
@@INGLESECOMPITO mi piace il Jazz, Metheny e Scolfield li ho visti dal vivo. Non credo che Britti non abbia studiato, il talento da solo non basta.
Sante parole. Ho 72 anni, suono la chitarra da quando ne avevo 13, ed ancora continuo a studiare ed ascoltare. C'e' sempre da imparare. Complimenti a lei per tutto quello che ha fatto, e pubblicato.
Ognuno ha il proprio modo di studiare una materia artistica. Chi ha orecchio lo fa ascoltando e suonando, chi non ce l'ha studia le regole che altrimenti non potrebbe sapere. Chi va ad orecchio lo fa naturalmente, chi non ha orecchio arriva al risultato con lo studio.
@@sabryan70 non so di preciso cosa abbia detto Britti, se ha detto che non legge la musica ci può stare, ma se per studiare si intende esercitarsi, fare scale, triadi, pentatoniche, stare ore sullo strumento, ha studiato eccome.
Lo studio e la pratica musicale non limitano l'espressività artistica, ma la potenziano, consentendo agli artisti di esplorare nuove forme di creatività e di espressione. Ogni musicista dovrebbe abbracciare l'apprendimento continuo per evolversi e mantenere viva la propria arte. Grazie, Fabio Mariani, per aver sottolineato l'importanza di un approccio equilibrato tra talento naturale e dedizione allo studio. Inoltre, voglio ringraziarti per i tuoi manuali, di cui faccio tesoro e che continuano ad essere per me un fondamentale riferimento.
Non sempre funziona come dici tu alcune volte i musicisti si fossilizzano a fare solo quello che è canonicamente può essere inserito in quel fraseggio e quindi limitano la loro espressività
@@83mefi Comprendo quello che intendi ma ci tengo a spiegare meglio il mio punto di vista. Io sono il primo a riconoscere e difendere il valore dell'espressività, del talento e della creatività, ma credo che arricchire il proprio bagaglio con lo studio tecnico e teorico, nel rispetto dell'equilibrio fra preparazione e puro istinto, possa fare la differenza. Lo studio forse a volte potrebbe rischiare di far fossilizzare un artista, ma solo se è pedissequo, e mai quando si tratta di qualcuno talentoso come Alex Britti o chi per lui. In quei casi può solo potenziare la capacità di esprimersi in modi nuovi e creativi. Grazie per il tuo spunto di riflessione.
...sono daccordissimo con lei, io non so leggere ma studio continuamente gli assoli di chitarra non soltanto le note ma proprio vado a vedere come è stato strutturato da quale scala deriva... e questo mi ha dato la possibiltà di ampliare le mie conoscenze e quando faccio un assolo mi dicono "Che bello" ma non sanno che è copiato una frasetta qua e una la e riesco a fare un assoletto ben fatto...👋👋👋
Premetto che sono un cantautore/chitarrista, e che ho guardato tutta l'intervista completa di Alex, più di 2 ore. lui ha parlato per sé stesso,dicendo che ha cercato più di avere un suono personale e riconoscibile piuttosto che preciso e didattico, in modo da lasciare più spazio all'istinto e non ha mai detto che studiare è inutile. Studiare serve e l'avrà fatto anche lui fino ad arrivare ad avere una certa padronanza dello strumento, ma sono i live che hanno reso il suo tocco più personale, come dire che predilige più la pratica che la teoria. Questo voleva intendere.
Va benissimo suonare “ a orecchio “….se studi si apre un mondo e il tuo
playing diventa sempre più eccellente ❤
Oh! Finalmente! Sono completamente d'accordo. Lo studio può solo che arricchirti di nuove soluzioni e colori. Io faccio spesso l'accostamento con i calciatori... due calciatori possono avere talento, ma la differenza la fa la disciplina e la costanza negli allenamenti. La stessa cosa vale per il musicista. Dillo a gente come Robben Ford di affidarsi solo all'istinto o al cuore. Grazie Maestro!
Bravo maestro. Discorso perfetto.
Come dici giustamente ogniuno ha il proprio stile di apprendimento e lo stile cognitivo. Studiare serve in tutte le discipline . Quello che si studia gradualmente viene interiorizzato e successivamente elaborato con le funzioni esecutive .
Comunque spesso e volentieri il fatto di dire di non studiare e’ una tattica che utilizzano molti musicisti per due ragioni : la prima perché fa figo la seconda perché nascondono le loro conoscenze per non doverti spiegare come e perché .. la musica e’ un mestiere
Britti ha parlato per se stesso, comunque vada è un chitarrista con le palle e se lui suona così bene a istinto, va bene così!
Vabbè con le palle. Mi sa che non sei un musicista. Giusto?
Bravo conta tutto, tutto si somma, studio, esperienza, ascolto. Seguo i tuoi manuali che sono fantastici! Se vuoi creare qualcosa di nuovo devi per forza comprendere e studiare per poi abbandonare e creare qualcosa di nuovo!❤❤❤
Lo studio richiama e amplifica talento, sensibilità e ispirazione. Il resto è fuffa per fare il fenomeno.
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire, con garbo, le cose come stanno.
Complimenti! Bel video!
la musica è arte e come tale non ha un percorso definito che porta a risultati certi, le variabili che entrano in gioco sono molteplici, tra le quali lo studio occupa un posto rilevante ma nel pop aiuta molto l'impatto carismatico , l'immagine pubblica e l'orecchiabilità del pezzo, ci sono musicisti se si possono chiamare tali che con 3 accordi hanno venduto milioni di dischi, ma anche super preparati che a malapena hanno sbarcato il lunario, secondo me quello che Alex volesse dire è che la maggioranza dei chitarristi odierni tendono al supertecnicismo , con 3 ottave di scale superveloci che non trasmettono nulla credono di aver composto una canzone o un assolo mentre invece sono solo dei robot ... 3 note giuste trasmettono le emozioni più belle, David Gilmour ne è l'esempio vivente, con una tecnica da autodidatta che va poco oltre la pentatonica ha segnato un epoca
Ho comprato i 3 libri del corso professionale chitarra jazz / pop che consiglio a chiunque…i suoi manuali mi hanno dato ordine in alcune lacune che sto pian piano migliorando…ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta e dopo un po’ di anni ho preso lezioni di chitarra classica…posso dire che anche se leggo la musica e magari non ricordo alcune cose teoriche, suono anche a orecchio, ma lo studio è importante…è vero che si deve suonare ad istinto e avere un proprio stile, ma se alcuni esercizi, studi e scale non si ripetono come dice nei suoi manuali fini a farli in modo automatico non si cresce…grazie maestro!
Complimenti Maestro, grazie
D'accordissimo!!! Studiare serve eccome, logicamente c'è chi ha più talento di un altro e ci arriva prima a fare determinate cose.....ma senza studio e applicazione si fa' poco.
Ma infatti Alex ha studiato tanto sullo strumento ed è comunque uno studio … la pratica è sempre studio ….
Carissimo Fabio, sono pienamente d'accordo con Te. E Ti ringrazio per questo video che, lontano dal commentare la corretta risposta al chitarrista al quale Ti rivolgi, è certamente d'ausilio a tanti (adolescenti o meno) che si apprestano ad avvicinarsi ad uno strumento per il gusto, immateriale, etereo, intimo ed infinito, di farlo proprio nell'amore per la musica quale ancor più intima espressione di sé. E questo video, credo, sia "Didattica", sapiente, sottile didattica.
Sono un appassionato di chitarra,e musica in generale,anni fa' leggendo un intervista ad Alex lui diceva che una delle prime cose che ha fatto per imparare a suonare e' stata quella di tirarsi giu un assolo di santana.Forse era europa.Questo e' il suo modo di apprendere.Quando hai imparato bene degli assoli o canzoni, questo poi rimane immagazinato nel tuo incoscio e quando poi suoni tutto viene fuori per pura magia e si sente ed emoziona.Tutto serve.Saluti.
Che Spettacolo!!! Bravo Fabio.
Il talento è una cosa che hai oppure no. Alex ha indubbiamente una grande musicalità. Personalmente io ho studiato tantissimo e non per questo non mi diverto o mi sento ingabbiato anzi il contrario, direi che il controllo dello strumento mi consente di tenere un concerto solista di due ore e passa senza problemi generando pura gioia nel pubblico. Pur avendo studiato tantissimo sia la chitarra classica che il jazz non ho avuto problemi a sviluppare la mia voce personale. In definitiva direi che la regola "non studiare perché ti fa male" è quantomeno fuorviante. La storia della chitarra è piena tanto di talenti che non sanno leggere uno spartito quanto di fuoriclasse tecnicamente perfetti capaci di generare incredibili emozioni. Ritengo che Alex sia un grande chitarrista blues con un autentico istinto naturale che lo porta a essere molto creativo e solidissimo nel groove. Dissento dall'altro lato completamente dall'idea che il groove o il linguaggio giusto appartengano solo all'uomo della strada...non funziona così. Nella musica comandano solo le emozioni che riesci a generare nel pubblico sia che tu suoni come Jeff Beck che come Allan Holdsworth, come Jimi Hendrix o Pat Metheny...Parlano solo le note ovvero quali suoni e come le suoni. Questa è la mia opinione senza nessuno spirito polemico.
esattamente il talento o ce l hai o niente poi ci sono alcuni talenti che preferiscono suonare sempre allo stesso modo e sempre lo stesso genere altri invece che sentono l esigenza di spaziare di contaminsarsi anche con altri generi personalmente se dovessi suonare una serata intera blues per esempio scoppierei
Grande maestro!👏👏👏🎶🎶🎶🎸🎸🎸
Buonasera e complimenti M* Fabio, condivido la sua corretta e giusta esposizione a riguardo dell' applicazione allo studio musicale
(così come in altri campi artistici, culturali, scientifici, tecnici e quant'altro) in quanto sinonimo di Conoscenza e Sapere, così come declamavano gli antichi filosofi greci (e non) ! Bravo
Mi sa che non ha capito cosa volesse dire Britti.
Credo che Britti parlasse della sua esperienza, prima di avere successo ha suonato molto, con tante persone, in vari contesti ed ha creato il suo background. Quanti musicisti famosi sono partiti conoscendo poco della teoria e ancora oggi restano dei punti di riferimento per professionisti ed insegnanti? Britti ha seguito il percorso adatto a coltivare il suo talento, è bastato questo, non vale per tutti. Al St. Louis di Roma (20 anni fa) ho visto tanti validi insegnanti, bravissimi musicisti, talenti: zero. E' come nel calcio: ci sono i giocatori che si allenano una vita e se sono fortunati restano sempre nelle categorie minori, poi c'è il ragazzino che a 18 anni finisce in prima squadra e lo vogliono tutti. C'est la vie.
@underglassmoon
Approvo tutto ciò che hai scritto...Lui parla di se, non da indicazioni ad altri....
Rispetto immenso❤
Come sempre…condivido!!
Alex parlava per lui, avrà imparato come facevano i vecchi bluesman e jazzisti, dalle jam e guardando da vicino quelli bravi. Miei 2 cents
Bravo Fabio, ottimo video. Concordo al 99% con quello che dici e mi sento di aggiungere un mio pensiero che ho elaborato dopo oltre quarant'anni di frequentazione della musica e dei musicisti. In poche parole: la necessità di studiare e di esercitarsi è inversamente proporzionale al talento. Credo che la stragrande maggioranza degli strumentisti debba studiare ed esercitarsi tanto ma, in casi MOLTO RARI, come per Django, Wes Montgomery, Bireli Lagrene, Tommy Emanuel, Errol Garner e pochi altri, la teoria abbia importanza totalmente marginale in quanto i personaggi in questione avevano (e hanno) un orecchio IMPRESSIONANTE. All'esatto opposto conosco persone che avendo ZERO orecchio musicale e nessuna manualità, hanno difficoltà ad eseguire un semplice tema dopo anni di studio. Concludendo: se appartenete al mondo delle persone "normali" è indispensabile studiare la teoria e accumulare migliaia di ore di esercizio sullo strumento.....ma se avete la fortuna di essere nella categoria dei "fuoriclasse" dotati di immenso talento, potete salire su qualsiasi palco e suonare come vi pare e piace fregandovene della teoria. Grazie per il bel video!
Condivido appieno il tuo pensiero
Condivido Maestro!
Sono d’accordo Fabio con quello che dici. Lo sperimentato personalmente, studiare serve per capire quello che si fa e nello stesso tempo con chi ti segue nello studio deve essere capace a capire chi ha di fronte ed impiantare la teoria e la pratica in relazione a chi ti ritrovi per stimolarlo solo così si cresce.
Il bello di aver studiato e di avere un eloquio formato da anni di didattica, ti permette di dire esattamente le cose come stanno. Studiare serve. Serve al professionista come al neofita perché, ed è sacrosanto quello che hai detto, nessuno nasce imparato. Penso che bisognerebbe avere anche l'umiltà di riconoscerlo perché anche chi è baciato dal talento, e penso allo stesso Britti, senza lo studio non avrebbe potuto esprimere al meglio quel dono che madre Natura gli ha dato.
Brian May , è bravo a suonare la roba dei queen , è semplicemente insostituibile , ma vedendolo in una jam con Vai è Satriani , quasi sfigurò nei loro confronti , Pat metheny non so come se la caverebbe a suonare coi Deep purple, ognuno è grande nel suo "recinto " , la stessa cosa credo possa dirsi per Britti, suona le sue cose , e in quello spazio lo fa come vuole lui , ha ragione quando dice che non serve studiare. , perché tanto parla solo e soltanto del suo sentire , applicato alla sua musica, non credo stessa facendo un discorso oggettivo , bensì soggettivo
Nulla da aggiungere,bravissimo👏👏👏👏👏
Credo ci sia yn equivoco, Fabio, Britti intendeva dire che a lui non è servito imparare a leggere e scrivere musica; non ha detto che ciò non serva in generale.
Ciao Fabio, non ho visto il video di Britti (c'e' un link?) ma condivido al 100% le tue parole, grazie! Per quanto riguarda il talento, la mia opinione è. 1) si, esiste ed è vero che alcuni ne hanno tanto, altri meno...però il talento non è una dote assoluta, significa che (nello specifico della musica) uno/a può essere più bravo nel sight reading, uno più bravo ad improvvisare, uno più bravo tecnicamente...il che significa che si può solo fare meglio con lo studio, in quanto è veramente raro che uno/a sia bravo in tutto....quindi qui subentra il ruolo di un bravo insegnante, ma volendo lo si può fare da autodidatti (con dei rischi...) 2) molte scuole nel resto del mondo stanno iniziando a non usare la parola talento, perchè non è necessariamente una dote innata, la si può sviluppare. Non mi sorprende però questa cosa del talento menzionata da Britti.... è una cosa molto italiana (o c'è l'hai o no)...sinceramente non lo so...i cosiddetti chid prodigy avranno anche talento, ma suonano ore ed ore fin da una molto giovane età, pagano costosissime lezioni di musica ed hanno genitori che li spingono a studiare molto. Solo alcune personali considerazioni in libertà...grazie per il video mi è sembrato molto giusto.
Condivido; qualche giorno fa sono incappato nel video di Alex e ho pensato che non abbia proprio capito cosa sia lo studio, forse perché è stato fortunato con l'istinto. Lo studio non annulla o indebolisce l'istinto, anzi. Un'altra cosa (che c'entra in parte): credo che Alex Britti in diversi suoi pezzi pop, che ritengo davvero troppo leggeri, non abbia trasferito le sue capacità tecniche che invece erano e sono davvero notevoli... e questo è il vero peccato della sua produzione più nota.
E' il solito problema che c'è tra teoria e pratica e il fatto che chi suona non è disposto a dividere le cose. Cioè non è come chi studia chimica che può rimanere sui libri prima di entrare in laboratorio. Ai tempi la didattica era troppo ingessata, cadeva dall'alto e creava un gap in chi voleva imparare. Es studiare il real book quando uno ascolta tutt'altro. Io volevo sapere come componevano i Toto e mi toccava studiare Parker e ovviamente non riuscivo a trasporre le cose. I Toto gli Styx Anita Baker mi sembrava un altro mondo....però suonavo bene Midnight in tunisia. Alla fine ho mollato. Armonia musicale....ancora peggio. Metodi per chi doveva orchestrare. Ma mica dovevo comporre la colonna sonora di Star wars! Probabilmente Britti ha fatto lo stesso (meglio di me) ha studiato ma ha rifiutato la didattica, cioè il metodo. Ha seguito un suo metodo di studio per avvicinare di più pratica e teoria. La teoria musicale è ovunque, anche nei Green day e se un ragazzo è sfegatato per loro...bisogna partire da lì. Io feci 3 anni di walking bass.....cioè....du palle!!
Sono d'accordo Maestro! 👍 🥁🎶🎵
Bravissimo 👏🏻 👏🏻
Secondo il mio modesto parere non va travisato il discorso di A. Britti. Nel mio piccolo anche io suono e ho imparato a suonare la chitarra a orecchio da adolescente, mosso da appassionatissimi ascolti rock (tuttora non conosco le regole dell'armonia né le diteggiature, solo gli accordi principali). Posso dire che negli anni ho conosciuto vari musicisti classici con formazione accademica che hanno detto le stesse cose di Alex... e cioè che un certo tipo di studio accademico ti può togliere qualcosa in termini di ispirazione/istinto in fase di improvvisazione o nella personalità del tocco. Non c'è da farne un caso a mio avviso, i prof. di musica non devono sentirsi toccati eccessivamente da queste dichiarazioni, né devono temere di perdere allievi. E' sempre stato così: la musica pop/rock/blues ha celebrato nei decenni tanto i musicisti con formazione canonica quanto gli autodidatti. E' il bello della diversità umana nel campo artistico, ciascuno trova la sua via (purché non si cimenti in generi musicali che richiedono di base un'elevata padronanza teorica). Sia chiaro, studiare la teoria è sempre meglio che non studiarla, ma in certi generi anche chi non la studia può dire la propria, lo dicono i tanti casi storici.
Concordo pienamente. Studiare serve eccome 😊
Concordo pienamente maestro! Senza nulla togliere ad Alex, accostarlo a Pino Daniele è già un un grandissimo complimento che gli hai fatto ad Alex! Pino Daniele è stato un grande musicista!
I grandi jazzisti studiano, hanno studiato, ore ore giornate giornate armonia!
Come te maestro, che hai studiato e ancora continua a farlo e si sente! Il pubblico che ascolta jazz, Pat Metheny, Michael brecker, Herbie Hancock, Mike Stern Alan Holdsuort, John Scofield,ecc.,
Si accorgono chi studia o no... Non era necessario che Alex puntualizzava..
Complimenti Maestro
Maestro confermo quello che dici giustamente. Dal mio punto di vista condivido a pieni voti. Studiare serve e non come afferma Britti demonizzandolo. Ha talento, è stato oltremodo fortunato e buon per lui. Sono altrettanto d'accordo quando dici che ogni studente ha un suo modo di imparare e i propri tempi. Ne consegue un diversa predisposizione nonchè determinate reazioni che andranno poi, ad influenzare ciò che si è studiato. Britti porta avanti un discorso strettamente personale e non credo si debba generalizzare in questo senso. Potrebbe esporre le sue sensazioni e le sue esperienze, senza farne oro colato.
Giusto! E lo stesso vale per ogni materia.
Siete due grandi
Suono da 30 anni e all inizio la pensavo come Alex, poi negli ultimi 4 anni ho cominciato a studiare un po più seriamente lo strumento e la teoria in generale e sono migliorato tantissimo nonostante avessi questo modo naif di suonare, ora con lo studio mi si è aperto un mondo nuovo, e grazie anche a lei insieme ad altri divulgatori sul web ho capito l importanza dello studio ed è per questo che ti ringrazio Fabio
Sante parole maestro
Mah....così, a pelle, a me Britti è sempre stato sulle palle
Assolutamente d'accordo con le tue parole: studiare SERVE, eccome se SERVE e non ti basta una vita per studiare, tra l'altro!
W la faccia della sincerità...😂❤❤
Credo che Alex Britti voleva dire un'altra cosa,Alex ha studiato tanto a modo suo,è si sente punto!
Concordo
Dovrebbe spiegare meglio quello che ha raccontato però, le parole hanno il loro peso ed il problema grosso è che un linguaggio naturale è soggetto ad interpretazioni. ;-)
Credo che VOLESSE
Questo è il tuo modo di interpretare. Alex voleva semplicemente fare il fenomeno dicendo sciocchezze, ovvero che non ha studiato e che suona a orecchio.
Alex è un fenomeno,si è costruito da solo,è evidente,chi è in grado lo faccia!
Nulla da eccepire su quanto detto dal maestro Mariani, resta il fatto che è una risposta a qualcosa che NON è MAI stato affermato da Britti. Ho visto tutta l'intervista e non ha mai detto NON SERVE STUDIARE! Ha raccontato la sua storia ed ha parlato delle SUE scelte personali e questo, a mio modesto giudizio, è un argomento INSIDACABILE!
Ooo. Grande.
La Musica va studiata! Il messaggio corretto da far passare deve essere questo!!! Mariani hai ragione al 100% ...ed io la studio da 50 anni, ed ancora studio diavolo di un diavolo denebiano, ora Jazz figuratevi! Diffido di chiunque sappia prendere uno strumento in mano, soprattutto gente famosa, che mi dice suono ad orecchio, sono autodidatta, quando poi da costoro sento fare certe cose! Mi dispiace faccio troppa fatica a crederlo! La mia esperienza è stata questa e ve la dico e credo sia esperienza di tanta tanta gente: A 5 anni presi in mano la chitarra classica di mio fratello, sentivo alla radio oppure allo stereo del tempo i dischi e ad istinto facevo quello che sentivo. Da li la passione, la folgorazione, suonavo ad orecchio ma se non hai un briciolo di talento nel senso essere portati, non vai da nessuna parte! Ho preso lezioni da maestri e da li poi mi si è aperto il mondo della Musica e dello studio della chitarra! Signori senza studiare sarei rimasto fermo al giretto di do in spiaggia o fare a pappagallo a vita quello che tutti facciamo forse da sempre, 5 dischi famosi messi li e copiamo i soli... Quindi non credo che si arrivi da nessuna parte senza sapere un briciolo di teoria e come approcciare allo strumento, senza un valido aiuto inoltre! Ora cosa faccio? Casa tempestata di Libri e Chitarre, studio, tanto per cambiare, studio Jazz! L'ultimo libro preso nemmeno 10 giorni fa sul Chord Melody. Ebbene si devo studiare con maestri e libri perchè ad orecchio di certo certe cose a determinati livelli o sarei un genio di nascita nel farle o sono solo folgorato da DIo che mi ha dato la mano dorata per poterle fare solo ad orecchio! Che significa? Che se ami la Chitarra studi e non finisci mai di imparare cose nuove. Quindi non mi si venga a dire che non si deve studiare, va bene per chi a pappagallo rimane fermo li a fare in spiaggia il giretto di do e suonare a vita 10 soli dei soliti 10 dischi. E quello signori lo considerate amare e saper suonare la Chitarra? Quello è solo strimpellare 4 cose ma sapere Suonare davvero uno strumento è tutt'altra faccenda, siatene coscienti di questo!
Grande ❤
ti faccio una statua . concordo in pieno . Ho studiato musica per 30 anni conseguendo il diploma di 3 anno di conservatorio , e quando sento qualcuno che è arrivato alla meta, sminuire un pò chi studia musica , chi legge il pentagramma , chi armonizza i brani a prima vista ( standard jazz etc... ) mi infastidisce un pò....
Scusate ma lei ha ragione ma è una sua scelta vogliamo parlare di ragazzi che vogliono studiare Batteria si scrivono al conservatorio e trovano docenti che li impostano male tecnicamente
Grande maestro
Ma, di preciso, quando, come e dove 'contesta l'idea dello studio'? Non ha MAI detto o lasciato intendere sta cosa :')
Ha semplicemente detto che LUI - ha parlato per se stesso, descrivendo se stesso - non ha studiato musica e non glien'è mai fregato nulla di 'scolarizzarsi' in quel senso. Non vedo davvero quale sia il problema :)
Probabilmente Alex sa benissimo dove mettere le mani per suonare una scala pentatonica aggiungendo la nota blues o come suonare una scala modale. Sa come prendere un accordo di 9a o 7a diminuita. A lui basta questo e l’orecchio relativo. Ha passato anni a spellarsi le dita sul manico della chitarra per imparare a suonare. Molti chitarristi famosi non sanno o meglio non sapevano leggere uno spartito. Tipo Hendrix o Jeff Beck solo per citarne alcuni. Secondo me però è sbagliato pensare, sia che restando analfabeti musicali, sia che imparando a leggere la musica diventiamo tutti novelli Jeff Beck. Geni si nasce non esistono scuole. Ancora più difficile è avere uno stile riconoscibile. Anche in questo la teoria o l'ignoranza aiuta poco. Con la teoria al massimo si può fare il turnista, scimmiottare un guitar hero o insegnare musica. Ma alla radio non ti riconoscerà neanche tua nonna. 😎
Bravo mi inchino la pura verità
Bravissimo Fabio. Concordo al 100%
Suono da 40 anni e la mia esperienza mi conferma che studiare si ma con una giusta visuale e una buona dose di sintesi l'esempio più chiaro è il sistema Barry Harris saluti
ciao fabio, forse il concetto è che imparare è sacrosanto e come dici tu ognuno percepisce le cose in modo e tempo diverso e l'insegnante dovrebbe essere in grado di capirlo. Succede che chi insegna ha un suo modo standard che vuole trasmettere allo studente a volte resettando quello che chi vuole imparare ha assimilato a modo suo. mettersi a testa bassa ad imparare significa un pò annullare se stessi e diventare una brutta copia dell insegnante. Dare spazio all istinto come dici tu è fondamentale il ruolo dell insegnante è assecondare in questo lo studente quando possibile . Ci vuole più tempo e impegno da parte dell insegnante che spesso non può o non vuole. A questo punto forse è meglio studiare senza . credo che Alex abbia studiato molto
è un pò come dire che un bravo oratore deve conoscere bene la grammatica. sicuramente deve esprimersi in modo grammaticalmente corretto ma se gli chiedi di spiegarti in modo didattico cosa sono le varie parti che compongono una frase probabilmente non ne ha la minima idea . non ha bisogno di mettersi a studiare la grammatica che comunque serve e può essere che anche un bravo oratore abbia bisogno ancora di imparare ma sono aggiustamenti.
Ben detto!
Rispetto ed ammiro chi studia musica anche perché immagino sia spinto dalla passione ma la passione senza il talento non serve a niente purtroppo. Ci sono decine di esempi di autodidatti (beatles, clapton, hendrix, dylan, kobain, s. Wonder, il boss ecc) che hanno fatto la storia della musica senza conoscerla. Mi dispiace ma a me il super tecnico non mi ha mai troppo appassionato per me la musica è semplicemente emozione anche quando a volte non è eseguita in modo perfetto dal punto di vista tecnico (i ramones non sarebbero mai dovuti salire sul palco allora). Ma questa rimane ovviamente una mia opinione personale puramente riferita alla musica "leggera".. è ovvio che altri generi richiedono preparazioni che non si possono improvvisare.
Bravo Fabio, hai pienamente ragione
Ciao non riesco a capire come mai ad esempio un alieno come Steve Lukather pur non avendo praticato scuole è uno dei più grandi chitarristi del pianeta...in quel caso è pura genetica? Anche Stevie wonder mi risulta non sia mai andato a scuola di musica.....come è possibile in questi casi cosa è?
Io credo che il maestro e bravo per lo studio che ha svolto e praticato . Alex e bravo per il dono che ha avuto. Esempio maradona nel calcio ( tanta pratica poco studio) .entrambi si equiparano, ,siete 2 grandi. ✌
Se posso dire la mia da autodidatta. Se potessi tornare indietro andrei a studiare musica e chitarra. Perché questo? Perché sapere ciò che stai suonando e perché lo suoni, scala, tonica e via dicendo è importante. Ti apre la mente e ti da spazio alla espressione. Poi, cosa da non poco, quando sai leggere e scrivere la musica lo puoi trasmettere ciò che hai scritto. Quello che resta TUA è la fantasia, l'estro, la espressione. Il descrivere in musica i tuoi sentimenti e emotività sono tue, nessuno lo fa ugualmente. Anche se qualcuno impara quell'arragiamento o assolo nella parte esattamente come te, non è te! Perfetto, ma però senza anima. Io ripeto:studiate studiate studiate. Vi amplia il vocabolario. È poi... per ultimo: SUONATE IN GRUPPO, FATEVI CONSIGLIARE, ASCOLTATEVI PIÙ VOLTE QUELLO CHE SUONATE..
GRAZIE
Bravo! mi allineo... La Musica va studiata altrimenti rimani sempre fermo a fare a vita 10 soli che impari a pappagallo!
365 giorni di applausi!
Ma perche' nel cinema non lavorano sempre i soliti?Negli anni 60 e 70 c'erano i 5 colonelli della commedia all'italiana.Vale a dire Sordi,Gassman,Manfredi,Tognazzi e Mastroianni.Erano bravi?Sicuro,bravissimi ma gli altri lo erano altrettanto e le sceneggiature migliori arrivavano e loro solo quando rifiutavano gli altri.Oggi abbiamo Mastandrea,Favino,Santamaria,Rossi Stuart,Ramazzotti,Gerini.Ci sono solo loro a Roma e in tutta Italia?Non penso,sono nel giro che conta,tutto qua.Per la musica e' uguale.Poi siamo in Italia,Eddy Palermo ha piu volte denunciato il fatto nelle interviste,cioe' che suonano sempre i soliti noti.
Complimenti condivido pienamente sono un chitarrista amatoriale lo studio serve
Sagge parole, Maestro...
Sono anch’io insegnante di chitarra, concordo in pieno con le tue parole. Studiare serve e come !!!!
Ed io mi accodo! Chi non studia e sta li senza aprire libri a mio parere son coloro che a vita al max han sentito 10 dischi e ripetono da sempre i soliti 10 assoli! Ci scommettiamo?
Beh massimo rispetto per un artista famoso e realizzato, che da mio punto di vista ha rilasciato una dichiarazione nella quale credo faccia fatica a credere anche lui, ma probabilmente lo ha fatto per "vendere un immagine", Britti si sentirà onorato che il Maestro Fabiani si sia preso la briga di commentare questa uscita...
Concordo pienamente, aggiungerei anche una cosa, come diavolo ha fatto Britti a scrivere brani schifosi e super commerciali dopo quel capolavoro di "Oggi sono io"?
Ha ragione il maestro si deve studiare in tutti i campi non solo la musica.😊
Bravo Fabio. 👍
Giusto! Si applica a tutto.
Assolutamente d'accordo, io adesso esempio sono una mezza pippa, e l'altra mezza la devo allo studio.
Son d'accordo questo vale secondo me anche per tutti i musicisti.I miei preferiti quando hanno smesso di studiare han fatto solo dischi repetitivi. .E sentiamo anche il piattime che c'è in giro. W la Musica
Parlo da completo autodidatta, se avessi avuto qualcuno che mi avesse seguito avrei sicuramente imparato in modo più efficace tanti concetti che ho acquisito in anni di errori, per non parlare di determinate impostazioni che oggi riconosco errate ma che ormai faccio fatica a superare perché nessuno mi ha mai corretto.
TI AMO.
Amen.
Concordo pienamente
Avessi letto un solo commento, in questi giorni, con la giusta interpretazione delle parole di Britti.
Un tripudio di: secondo me voleva dire, il senso era, etc etc, senza mai centrare il nocciolo della questione.
Alex voleva semplicemente dire che ha studiato da autodidatta, confrontandosi con altri artisti negli anni, senza mai avere un maestro, ovvero che non sa dare un nome a quello che suona.
Ma non suona certamente a orecchio, lo ha detto per fare il fenomeno, suona senza alcun dubbio sfruttando le conoscenze che ha acquisito a modo suo.
E, in ogni caso, studiare musica non è solo saper leggere il pentagramma.
Riguardo all’istinto, più conosci e più viene nutrito, maggiore è la conoscenza dalla quale attingere e maggiore sarà l’istinto utilizzato, anzi, l’istinto è proprio la capacità di usare la conoscenza senza rifletterci. Quindi, ha detto una sciocchezza…sempre per fare il fenomeno.
Esatto...
👏👏👏👏
I casi sono 2 o sei come il buon Jimi Hendrix che crei un vero e proprio universo sonoro ( come Beethoven ad esempio ) allora sei un predestinato e tanto di cappello oppure con umiltà ( che è la dote dei grandi) continui ad imparare per migliorarti sempre più , anche perchè nella conoscenza vi è il vero e sottile piacere del miglioramento continuo e poi non facciamo gli ipocriti io personalmente studio da 45 anni e ho conosciuto fin da piccolo dei grandi jazzisti e chitarristi coevi di Cerri che già allora continuavano a studiare e suonare, buona vita.
Ho "lavorato " con Alex, ( sala Nervi Vaticano ) molto simpatico , aveva studiato poco 😂 visto che ripartiva da capo per almeno 10 take....
Per certi livelli serve lo studio. Punto.
Ciao! Secondo te Joseph Anthony Passalacqua è il piu' Grande nel suo genere ?
Grande Maestro Fabio Mariani
Credo che il Maestro Mariani abbia ragione qualunque sia stata l'affermazione e il tono di voce del Maestro Alex Britti durante una sua intervista, forse travisata o provocatoria. Senza studio scompaiono i maestri, le scuole, le accademie, l'arte antica dello studio delle note. La musica salva la vita di chi la studia, di chi l'ascolta, di chi la produce, di chi la insegna, di chi l'apprenda. Non puoi fare musica se non hai delle guide, dei punti di riferimento. Ci sono molti cantanti e compositori autodidatti ma sono casi eccezionali.
Non possiamo sapere se lo studio avrebbe portato Alex a essere quello che oggi è: "un grande musicista". Può anche darsi che sarebbe stato migliore, oppure l avrebbe portato a diventare un docente di Conservatorio. Di sicuro in giro c è tanta gente che suona veramente bene, ma spesso è aggrappata allo spartito musicale senza il quale non suona. In fine la cosa è molto personale. Dipende da madre natura e dall ambiente in cui cresci.
Sono d’accordo con Fabio Mariani… sono stato anche io grande fan di Alex Britti dal 1999 al 2010, poi molto meno.
Forse Britti, nelle sue dichiarazioni da intervistuccia sbrigativa (ne ho lette tante ma mi sono stufato un po’) voleva intendere che lo studio accademico non gli è congeniale, e vabbè, però per fare certe cose più standard ma di livello e capirsi con i musicisti che hanno studiato magari serve, perché lui ha studiato sui dischi. Però anche lui ha studiato, anche se non accademicamente.
Studiare serve sempre, e anche tu Alex mi sa che da 15 anni a questa parte hai smesso di farlo, e si sente eccome.
Anche Pino Daniele, con la sua grande creatività, sensibilità e con orecchio mostruoso, finché ha studiato ha fatto cose eccelse anche chitarristicamente (vedi Un uomo in blues e Che Dio ti benedica), e poi?
Sempre meno.
Alex, se puoi, ma se hai voglia (perchè quella capisco non possa esserci sempre), studia. Così noi ci divertiremo ancora ad ascoltarti.
Ciao!!!