La Fobia Sociale. Tra Inadeguatezza e paura del Giudizio.

✅In questo video parliamo della fobia sociale, o disturbo d'ansia sociale, un disturbo molto noto che esordisce nell'adolescenza e riguarda la paura di mostrarsi in pubblico goffi, impacciati o strani ed essere mal giudicati o isolati dagli altri. Nel video troverai i principali sintomi della fobia sociale, le situazioni più temute (ed evitate), i circoli viziosi tipici di questo disturbo e le cure disponibili. Ti mostrerò anche il mio modo di lavorare con i pazienti che mi portano queste problematiche. Buona visione!
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[@vitoloiudice2947]

Bravissima Dottoressa

[@FedericaPianaPsicologa]

Grazie mille 🙏

[@user-ec4xt7ch3i]

Grazie

[@ladyc2584]

Buongiorno dottoressa, sono una paziente psichiatrica con una lunga storia di DCA ormai ho superato i 40 anni e da qualche tempo ho "scoperto" di soffrire anche di ansia sociale - fin da bambina sono sempre stata timidissima, introversa e riservata soprattutto in ambito scolastico prima e lavorativo poi. A scuola ero bravissima ma molto isolata e taciturna e poi nei vari luoghi di lavoro anche peggio. HO sempre avuto paura di fare "brutte figure" e di fatto ne ho fatte tante. Durante l'infanzia sono stata derisa, presa in giro e umiliata dai miei pari a causa di questo e questi vissuti a loro volta hanno esasperato e prolungato il problema, instillandomi la convinzione di essere una perdente, sfigata, inadeguata, inetta e indegna di stare in compagnia. Il luogo di lavoro mi metteva a disagio e ho sempre avuto un timore reverenziale nei confronti dei "superiori" cioè dei datori di lavoro: se mi sento "presa in causa" per qualcosa balbetto, tremo, sudo, un po' come Fantozzi e molto probabilmente arrossisco in modo imbarazzante. Mi sono sempre sentita la ruota di scorta o l'ultima ruota del carro, senza valore. Per fortuna molto meglio nei rapporti familiari, amicali o sentimentali, dove riesco a essere me stessa e comportarmi finalmente in modo spontaneo. Da quando assumo fluoxetina sto meglio in generale e ancora meglio da quando ho aumentato il dosaggio ma sono certa che se smettessi il farmaco ricadrei non solo nella distimia e nei disturbi dell'umore ma anche nella fobia sociale. Ho amici ma faccio molto fatica a socializzare con estranei, non trovo mai niente di cui parlare, ho un fortissimo senso della privacy mia e altrui. L'ansia sociale mi ha tarpato le ali in ambito professionale infatti ho sempre ricoperto ruoli minori, non ho fatto progressi né alcun tipo di carriera nonostante mi ritenga una persona con un'intelligenza medio-alta e con un'alta scolarizzazione. Mi sono sempre considerata sconfitta in partenza, senza possibilità di successo, destinata al fallimento in quanto debole e incompetente. Ho rinunciato a tante cose per paura di fare fiasco. Chissà, se mi fosse stata diagnosticata prima questa patologia forse le cose sarebbero andate diversamente ma nel mio caso i terapeuti si sono sempre concentrati sui miei disturbi del comportamento alimentare (preponderanti) e sulla depressione in generale trascurando questo aspetto altrettanto invalidante o comunque fortemente "penalizzante". Sarebbe bello che se ne parlasse di più e che ci fosse più attenzione, sensibilità e rispetto nei confronti di chi soffre di questo disturbo. Grazie del Suo video esplicativo, molto chiaro ed interessante, grazie per il canale.

[@FedericaPianaPsicologa]

Grazie a te per aver condiviso spezzoni della tua storia. Concordo a pieno sul fatto che c'è bisogno di offrire pari attenzione a tutte le situazioni di disagio e che la sensibilizzazione sulla salute mentale deve prendere ancora più campo. Grazie 🙏

[@mikyrossi6805]

Mi ritrovo perfettamente in quello che dici. Penso di soffrire da anni di fobia sociale, non a livelli estremi ma molto limitante. Sono un ragazzo (uomo) di 37 anni che, da sempre soffre di introversione, timidezza, da ultimo proprio di fobia sociale. Tutto ciò mi limita in tutto quello che faccio, infatti ho una vita "ritirata", dal lavoro (nel quale ho fatto rinunce x evitare di espormi) alle amicizie (praticamente nulle) all'amore (mai fidanzato, esperienze zero). La mia vita è passare gran parte del tempo a lavorare e stare con i miei genitori (che amo tanto). Qualche tempo fa ho fatto anche uso di antidepressivi leggeri, con discreti risultati sull'umore, che però non mi hanno comportato un miglioramento della qualità di vita. La fobia sociale, mi crea grande frustrazione, perchè oltre a tenermi lontano da qualsiasi interazione con altri, da ultimo mi ha ulteriormente umiliato, per quello che mi è successo più di un mese fa. Infatti, nonostante sia sempre molto schivo e riservato, mi è capitato di frequentare una signora più grande di molto (cinquantenne), conoscente e amica dei miei genitori , ma quando è capitato (per caso) di stare da soli ho capito che ci stava provando, e appena ho capito le sue intenzioni (fare l'amore) icon una scusa sono "scappato" via, quasi spaventato, anche xchè sarebbe stata la mia prima volta. In quel momento, non so cosa mi abbia preso, ero come pietrificato, non riuscivo a connettere oltre ad essere nervoso (nodo alla gola) e occhi lucidi. Indubbiamente non mi aspettavo che avesse tali intenzioni. Questo fatto mi ha fatto e mi fa sentire male, e da allora cerco sempre di evitare di restare solo con lei. Mi sono sentito molto ferito, sia come persona (in quanto sono stato un po' brusco e scorbutico con lei, pur non volendolo) sia come uomo perchè, da un punto di vista sessuale, non sono stato in grado di andare a letto con lei. Non so se devo continuare ad evitare di rivederla (da solo), oppure se sarebbe meglio riprovarci e vedere se è un' esperienza che sono in grado di fare. Da quando è successo, penso sempre a quanto accaduto, soprattutto perché i miei non sanno nulla della "figura" che ho fatto con questa signora. Ho tanti timori... Non so se è meglio sarebbe meglio rinunciare per evitare delusioni o umiliazioni oppure se, potrei essere capace di lasciarmi andare, cioè se questa potrebbe essere davvero un' opportunità per iniziare a sbloccarmi... Ho tante paure e ansie. Grazie per l' attenzione e ti ringrazio anticipatamente se vorrai darmi un consiglio...

[@FedericaPianaPsicologa]

Grazie per aver condiviso la tua storia. Intuisco molta sofferenza da quello che scrivi, ritirarsi da tutto o quasi comporta grosse perdite e rinunce.
Nel tuo caso senz' altro la cosa migliore sarebbe iniziare un serio percorso di psicoterapia individuale che ti accompagni per gradi a superare ogni difficoltà. Non ci sono altri consigli validi a mio parere. Un grande in bocca al lupo.

[@manuelparmigiani7115]

La conosco bene, mi ha rovinato la vita..

[@nicorossi2825]

Ho cambiato 4 psicologi, non è cambiato nulla.. mi spiace ma avete la stessa competenza e valenza dei cartomanti.. ah in compenso ho speso 5 mila euro dati a voi per farmi prendere in giro

[@FedericaPianaPsicologa]

Mi dispiace per queste esperienze negative. Quando ci sono empasse o scarsi risultati, questo può essere dovuto a vari fattori, tra i quali la poca preparazione dello psicologo, il tipo/gravità della psicopatologia del paziente, il contesto di vita del paziente, problemi nella relazione terapeutica ecc ecc
Io suggerisco di affrontare direttamente l' argomento con il proprio psicologo, visto che è lì per rendere il migliore servizio possibile al paziente.

[@moniaclementi6971]

Mi può spiegare

[@moniaclementi6971]

Perché viene la fobia sociale

[@FedericaPianaPsicologa]

Come tutti i disturbi psicologici, anche la fobia sociale deriva da un insieme di fattori, tra i quali una predisposizione all'ansia (ansia di tratto), esperienze precoci in famiglia e a scuola dove il bambino è stato sottoposto a forte criticismo e a un clima di ansia, senza la possibilità di imparare a regolare bene le proprie emozioni.

[@francescoarpioni4661]

Fa terapia anche on-line?

[@FedericaPianaPsicologa]

Sì seguo abitualmente anche persone a distanza. Scrivimi un' email: [e-mail].

[@moniaclementi6971]

Grazie