tutti quelli che attaccano Diego dovrebbero prendere coscienza che lui non è il Messia, è un uomo normale con aspirazioni limitate dalla sua posizione, affetti e cari a cui provvedere, consapevole che ogni sua scelta editoriale ha delle conseguenze sulla sua carriera, quindi per favore smettetela di aggredirlo, Diego fa intrattenimento e prendete ciò che ha da offrirvi per ciò che è! Saluti cari
Buonasera buonasera ..basta/avanza/soverchia. E certo ( in calce riporterò la definizione del verbo soverchiare). Certo soverchia la mia Empatia, il mio Sentire, le Mie Convinzioni, il mio Esistere, e mi fermo. Ho tutt'altra idea della satira comica in questi tempi, mi si scusi, poi da che pulpito, ahh l'Urbe ovvero Roma che con i suoi livelli fa impallidire le Contee del Magico Tolkien, infine l'amenità del "loci" ove impazza di tutto da cinghiali a polpute zoccole ( ratti fognari di grandi dimensioni-cloaca maxima)...Vabbè... soverchiare (ant., o meno com., soperchiare) v. tr. e intr. [der. di soverchio, soperchio] (io sovèrchio, rispettivam. io sopèrchio, ecc.). - 1. tr. a. letter. Superare, sormontare, oltrepassare: credete Che non sanza virtù che da ciel vegna Cerchi di soverchiar questa parete (Dante); Di ben tutta la spalla egli soverchia Gli accolti in piedi al console d’intorno (Carducci). b. Superare, nel senso di vincere, essere maggiore o più forte: d’avarizia e di miseria ogni altro misero e avaro ... soperchiava oltre misura (Boccaccio); il pentimento soverchiava lo stupore (I. Nievo); di fuori risuonavano applausi fragorosi che soverchiavano la musica (Verga). c. estens. Sopraffare, usare la propria potenza e autorità per imporre ad altri la volontà propria: incontrò l’odio de’ cattivi e de’ prepotenti e restò in fine soperchiato da essi (Muratori); cert’uomini di mal affare hanno messo innanzi il nome di vossignoria illustrissima ... per soverchiare due innocenti (Manzoni). Nel rifl., con valore reciproco: tutti ... ricominciarono a parlare, a esclamare, a gridare, soverchiandosi a vicenda (Landolfi). 2. intr. (aus. avere), ant. o letter. a. Sopravanzare, sporgere in fuori: Fuor de la bocca a ciascun [foro] soperchiava D’un peccator li piedi (Dante). b. Avanzare, nel senso di sovrabbondare, esserci più che a sufficienza: per dar gli uni quel che loro soverchia e cercar dagli altri quel che loro manca (D. Bartoli). ◆ Part. pres. soverchiante, anche come agg., di gran lunga superiore per numero e potenza: furono costretti a ritirarsi di fronte alle forze soverchianti del nemico. ◆ Part. pass. soverchiato, con uso per lo più verbale, superato, vinto, sopraffatto: le [anime] tue pari, ... come soverchiate dalla grandezza delle proprie facoltà, ... soggiacciono il più del tempo all’irresoluzione (Leopardi); soverchiato dal fascino potente che quella lettera esercitava (Verga).
tutti quelli che attaccano Diego dovrebbero prendere coscienza che lui non è il Messia, è un uomo normale con aspirazioni limitate dalla sua posizione, affetti e cari a cui provvedere, consapevole che ogni sua scelta editoriale ha delle conseguenze sulla sua carriera, quindi per favore smettetela di aggredirlo, Diego fa intrattenimento e prendete ciò che ha da offrirvi per ciò che è! Saluti cari
Vista DeeDee immensa, meta' anni '90 a Roma Jazz Fest dell'Eur
Ilaria sempre grandissima
22.4. 2022 che schifo che mi fa ora propaganda live, tempi addietro quando non faceva propaganda era anche un bel programma. Che tristezza
Nil ti amo
👍
Ecco il commento ❤
E pure i Press fasulli
Buonasera buonasera ..basta/avanza/soverchia. E certo ( in calce riporterò la definizione del verbo soverchiare). Certo soverchia la mia Empatia, il mio Sentire, le Mie Convinzioni, il mio Esistere, e mi fermo. Ho tutt'altra idea della satira comica in questi tempi, mi si scusi, poi da che pulpito, ahh l'Urbe ovvero Roma che con i suoi livelli fa impallidire le Contee del Magico Tolkien, infine l'amenità del "loci" ove impazza di tutto da cinghiali a polpute zoccole ( ratti fognari di grandi dimensioni-cloaca maxima)...Vabbè...
soverchiare (ant., o meno com., soperchiare) v. tr. e intr. [der. di soverchio, soperchio] (io sovèrchio, rispettivam. io sopèrchio, ecc.). - 1. tr. a. letter. Superare, sormontare, oltrepassare: credete Che non sanza virtù che da ciel vegna Cerchi di soverchiar questa parete (Dante); Di ben tutta la spalla egli soverchia Gli accolti in piedi al console d’intorno (Carducci). b. Superare, nel senso di vincere, essere maggiore o più forte: d’avarizia e di miseria ogni altro misero e avaro ... soperchiava oltre misura (Boccaccio); il pentimento soverchiava lo stupore (I. Nievo); di fuori risuonavano applausi fragorosi che soverchiavano la musica (Verga). c. estens. Sopraffare, usare la propria potenza e autorità per imporre ad altri la volontà propria: incontrò l’odio de’ cattivi e de’ prepotenti e restò in fine soperchiato da essi (Muratori); cert’uomini di mal affare hanno messo innanzi il nome di vossignoria illustrissima ... per soverchiare due innocenti (Manzoni). Nel rifl., con valore reciproco: tutti ... ricominciarono a parlare, a esclamare, a gridare, soverchiandosi a vicenda (Landolfi). 2. intr. (aus. avere), ant. o letter. a. Sopravanzare, sporgere in fuori: Fuor de la bocca a ciascun [foro] soperchiava D’un peccator li piedi (Dante). b. Avanzare, nel senso di sovrabbondare, esserci più che a sufficienza: per dar gli uni quel che loro soverchia e cercar dagli altri quel che loro manca (D. Bartoli). ◆ Part. pres. soverchiante, anche come agg., di gran lunga superiore per numero e potenza: furono costretti a ritirarsi di fronte alle forze soverchianti del nemico. ◆ Part. pass. soverchiato, con uso per lo più verbale, superato, vinto, sopraffatto: le [anime] tue pari, ... come soverchiate dalla grandezza delle proprie facoltà, ... soggiacciono il più del tempo all’irresoluzione (Leopardi); soverchiato dal fascino potente che quella lettera esercitava (Verga).
Il sistema Italia non funziona molto bene
filippo timi cambia lavoro
una bugiarda epica
Di chi parli?