Aggiungo che la necessità estrema di piacere agli altri, rendendosi amabili ad ogni costo, spesso deriva dalla mancata percezione di quell’amore genitoriale che dovrebbe essere incondizionato e invece diventa “interessato”: ti amo se…(vai bene a scuola, sei cortese, sei educata e gentile ecc..). Fondamentalmente ti amo se sei “gestibile”, se non mi causi stress e problemi. Io ad esempio ero una bambina “ubbidiente e giudiziosa”, questa la presentazione di me a chiunque. Il mio valore racchiuso nella capacità sottomissione. PS: mio padre vota la Meloni. E ci siamo capiti.
Gran bella analisi come sempre, Flavio. Ho visto anche io questa serie e una volta finita, mi sono portata per giorni questa sensazione di pugno allo stomaco assestato con meticolosa precisione. Mi ha fatto riflettere molto e credo che ognuno di noi, durante la visione, abbia provato un senso di paura, angoscia e dolore che sono del tutto personali e individuali, strettamente collegate al proprio vissuto. Una serie che porta a metterti a nudo (proprio come ha fatto il protagonista stesso) e ti fa rimuginare sul tuo passato e presente in campo di relazioni interpersonali…e perché no?! anche sul futuro, magari evitando che tu commetta gli stessi sbagli che ti hanno portato a soffrire molto. Le relazioni sociali possono essere mooolto spaventose e difficili, soprattutto in momenti come questi. L’era dei social, dove devi cercare in tutti i modi di piacere a tutti bramando like, cuoricini e commenti di adorazione e stima… Prendi me, io sono una persona che cerca di star lontana il più possibile dai social…ho account unicamente per seguire canali che mi interessano, ma non ho nessunissimo interesse di mostrarmi, mostrare la mia vita e piacere alla gente. Ho le mie insicurezze, come le abbiamo tutti, ma so anche di valere come persona. E se ad altre persone (o alla maggior parte) non piaccio, bon! Pazienza…😅 Una persona molto saggia mi ha detto una volta: “le persone che ti amano davvero, sono quelle che riescono ad amare PRIMA le tue parti più “sgradevoli”…e poi tutto il resto che c’è di bello” e questo per me è l’amore sincero e VERO. Farsi dire in continuazione “quanto sei bello/a, quanto sei bravo/a, quanto ti ammiro” è fuffa. Amare la perfezione è fin troppo facile, anche perché la perfezione non esiste…e non è comunque amore in quel caso, ma ossessione.
Bella l'analisi e l'autoanalisi psicologica, bello lo spaccato di vissuto personale narrato con autoironia. Non mi attira ancora la serie ma per come l'hai trattata ci penserò. (P.s.: noi fidanzate/mogli/compagne la sappiamo lunga, se vi consigliamo qualcosa di solito c'è dell'interessante sotto!) :)
Bell'analisi. E il fatto che tu te la possa permettere sappiamo bene entrambi che è una gran bella cosa: significa essersi affrontati, sintetizzo. Poi, parlando di ciò che l'autore della serie TV ha fatto, quindi dell'espressione artistica e intellettuale di una persona, mi sento di dire due cose. Uno, la sincerità verso sé stessi è il primo passo verso una vita sensibilmente migliore. Non soltanto serve, quella sincerità, è salvifica nel senso più stretto del termine; pragmatico. Due, renderla pubblica, quella stessa sincerità, con chiarezza e completezza, è anche la prova d'aver elaborato, imparato e metabolizzato. Renderla pubblica resta difficile; solo l'idea ingenera timori esistenziali, profondi. Ma se lo si fa si è capito che può servire a qualcuno, ispirandogli sincerità e, quindi, a portarlo ad elaborare, imparare e metabolizzare. Ovvero, in sintesi, mettersi a nudo è l'esatto contrario di un atto d'egocentrismo.
Diceva il nostro Carver: E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Sì. E cos’è che volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. Vedrò la serie...ma so già che mi farà molto male. Grazie come al solito
Ciao Flavio, se non li hai già visti ti vorrei consigliare due film che hanno tematiche affini al tuo discorso e che offrono spunti di riflessione ancora più potenti su queste tematiche. Il primo è decisamente più famoso ed è "Speak no evil", l'altro è più di nicchia e racconta l"empatia tossica di cui parli in modo lacerante, si intitola "Tore Tanzt", meraviglioso nella sua spietatezza. Ti avviso però che in confronto a questi due film e soprattutto al secondo, "Baby reindeer" è una passeggiata di salute, infatti personalmente non mi ha colpito poi tanto.
Speriamo che ne faranno un libro in un prossimo futuro….con più dettagli ancora…..già la serie è molto bella…..posso immaginare il libro che bomba sarebbe ☺️.
Sono rimasto anch’io agganciato alla serie, mi ha scosso, ma non mi sono fatto quasi nessuna sega mentale limitandomi a un momento di compassione dedicato al protagonista per l’arrendevolezza con cui si concede ai propri aguzzini, come un tossico in piazzetta. Il passo successivo, la sega mentale, quella che ti ha portato a considerare le implicazioni per noi tutti, il bisogno di piacere, la dose di like … a questo non ero arrivato. E probabilmente era proprio ciò che mi aveva scosso nel profondo. Quindi, almeno se parliamo di letteratura, di storie: più seghe mentali, che male non fanno e, a volte, si arriva quasi ad afferrare una verità.
Flavio innanzitutto devo farti i complimenti per il coraggio che hai dimostrato nel trattare questo tema specifico e questa serie in particolare. Però a mio avviso la responsabilità della crescita esponenziale dei rapporti tossici é da cercarsi nella ipercompetività e nel culto del profitto e della libertà di iniziativa tipiche della nostra società occidentale dove non esiste alcuna altra idea di socialità se non quella (neo)liberale. A quel punto è l empatia ad essere il difetto. Io credo che esista una morale! È sbagliato a prescindere abusare psicologicamente dell altro anche se ti hanno picchiato da piccolo. L empatia forse non la si può apprendere….ma si può apprendere a comportarsi in maniera decente con l altro. Grazie per aver affrontato il tema
@@brokenstories ritiro il "tossico" , parola che odio per come viene usata, in questo caso anche da me. Detto questo trovo che sia piú problematico lui di lei perchè piú contorto e potenzialmente puó creare problemi a piú persone perchè alcuni suoi lati positivi attirano anche le persone '"sane". Invece la sua stalker è evidentemente pericolosa e puó attrarre solo persone con problemi come lui. Lei è una predatrice narcisista ma è lineare e coerente, lui il contrario.
Aggiungo che la necessità estrema di piacere agli altri, rendendosi amabili ad ogni costo, spesso deriva dalla mancata percezione di quell’amore genitoriale che dovrebbe essere incondizionato e invece diventa “interessato”: ti amo se…(vai bene a scuola, sei cortese, sei educata e gentile ecc..). Fondamentalmente ti amo se sei “gestibile”, se non mi causi stress e problemi. Io ad esempio ero una bambina “ubbidiente e giudiziosa”, questa la presentazione di me a chiunque. Il mio valore racchiuso nella capacità sottomissione. PS: mio padre vota la Meloni. E ci siamo capiti.
Gran bella analisi come sempre, Flavio.
Ho visto anche io questa serie e una volta finita, mi sono portata per giorni questa sensazione di pugno allo stomaco assestato con meticolosa precisione. Mi ha fatto riflettere molto e credo che ognuno di noi, durante la visione, abbia provato un senso di paura, angoscia e dolore che sono del tutto personali e individuali, strettamente collegate al proprio vissuto. Una serie che porta a metterti a nudo (proprio come ha fatto il protagonista stesso) e ti fa rimuginare sul tuo passato e presente in campo di relazioni interpersonali…e perché no?! anche sul futuro, magari evitando che tu commetta gli stessi sbagli che ti hanno portato a soffrire molto.
Le relazioni sociali possono essere mooolto spaventose e difficili, soprattutto in momenti come questi. L’era dei social, dove devi cercare in tutti i modi di piacere a tutti bramando like, cuoricini e commenti di adorazione e stima…
Prendi me, io sono una persona che cerca di star lontana il più possibile dai social…ho account unicamente per seguire canali che mi interessano, ma non ho nessunissimo interesse di mostrarmi, mostrare la mia vita e piacere alla gente. Ho le mie insicurezze, come le abbiamo tutti, ma so anche di valere come persona. E se ad altre persone (o alla maggior parte) non piaccio, bon! Pazienza…😅
Una persona molto saggia mi ha detto una volta: “le persone che ti amano davvero, sono quelle che riescono ad amare PRIMA le tue parti più “sgradevoli”…e poi tutto il resto che c’è di bello” e questo per me è l’amore sincero e VERO. Farsi dire in continuazione “quanto sei bello/a, quanto sei bravo/a, quanto ti ammiro” è fuffa. Amare la perfezione è fin troppo facile, anche perché la perfezione non esiste…e non è comunque amore in quel caso, ma ossessione.
Bella l'analisi e l'autoanalisi psicologica, bello lo spaccato di vissuto personale narrato con autoironia. Non mi attira ancora la serie ma per come l'hai trattata ci penserò.
(P.s.: noi fidanzate/mogli/compagne la sappiamo lunga, se vi consigliamo qualcosa di solito c'è dell'interessante sotto!) :)
Ottima riflessione, a prescindere dalla serie. Questo canale diventa sempre più interessante.
Bell'analisi. E il fatto che tu te la possa permettere sappiamo bene entrambi che è una gran bella cosa: significa essersi affrontati, sintetizzo.
Poi, parlando di ciò che l'autore della serie TV ha fatto, quindi dell'espressione artistica e intellettuale di una persona, mi sento di dire due cose.
Uno, la sincerità verso sé stessi è il primo passo verso una vita sensibilmente migliore. Non soltanto serve, quella sincerità, è salvifica nel senso più stretto del termine; pragmatico.
Due, renderla pubblica, quella stessa sincerità, con chiarezza e completezza, è anche la prova d'aver elaborato, imparato e metabolizzato. Renderla pubblica resta difficile; solo l'idea ingenera timori esistenziali, profondi. Ma se lo si fa si è capito che può servire a qualcuno, ispirandogli sincerità e, quindi, a portarlo ad elaborare, imparare e metabolizzare. Ovvero, in sintesi, mettersi a nudo è l'esatto contrario di un atto d'egocentrismo.
Diceva il nostro Carver:
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.
Vedrò la serie...ma so già che mi farà molto male. Grazie come al solito
Ciao Flavio, se non li hai già visti ti vorrei consigliare due film che hanno tematiche affini al tuo discorso e che offrono spunti di riflessione ancora più potenti su queste tematiche. Il primo è decisamente più famoso ed è "Speak no evil", l'altro è più di nicchia e racconta l"empatia tossica di cui parli in modo lacerante, si intitola "Tore Tanzt", meraviglioso nella sua spietatezza. Ti avviso però che in confronto a questi due film e soprattutto al secondo, "Baby reindeer" è una passeggiata di salute, infatti personalmente non mi ha colpito poi tanto.
Speak non evil l'ho recensito 😄
@@brokenstories Ah, ecco! E io dov'ero? 😂 Recupererò la tua recensione quanto prima. ❤️
In bocca al lupo per il tuo speech al TED ✌
Speriamo che ne faranno un libro in un prossimo futuro….con più dettagli ancora…..già la serie è molto bella…..posso immaginare il libro che bomba sarebbe ☺️.
Sono rimasto anch’io agganciato alla serie, mi ha scosso, ma non mi sono fatto quasi nessuna sega mentale limitandomi a un momento di compassione dedicato al protagonista per l’arrendevolezza con cui si concede ai propri aguzzini, come un tossico in piazzetta.
Il passo successivo, la sega mentale, quella che ti ha portato a considerare le implicazioni per noi tutti, il bisogno di piacere, la dose di like … a questo non ero arrivato. E probabilmente era proprio ciò che mi aveva scosso nel profondo. Quindi, almeno se parliamo di letteratura, di storie: più seghe mentali, che male non fanno e, a volte, si arriva quasi ad afferrare una verità.
Io l'ho apprezzata molto e mi ha fatto molto riflettere
Bella riflessione come al solito
Flavio innanzitutto devo farti i complimenti per il coraggio che hai dimostrato nel trattare questo tema specifico e questa serie in particolare. Però a mio avviso la responsabilità della crescita esponenziale dei rapporti tossici é da cercarsi nella ipercompetività e nel culto del profitto e della libertà di iniziativa tipiche della nostra società occidentale dove non esiste alcuna altra idea di socialità se non quella (neo)liberale. A quel punto è l empatia ad essere il difetto.
Io credo che esista una morale! È sbagliato a prescindere abusare psicologicamente dell altro anche se ti hanno picchiato da piccolo. L empatia forse non la si può apprendere….ma si può apprendere a comportarsi in maniera decente con l altro.
Grazie per aver affrontato il tema
La serie che mi ha consigliato la mia ragazza 😊
La "prospettiva post-nerd" ❤
A me è sembrato piú tossico lui della sua stalker.
ooooook...
@@brokenstories ritiro il "tossico" , parola che odio per come viene usata, in questo caso anche da me. Detto questo trovo che sia piú problematico lui di lei perchè piú contorto e potenzialmente puó creare problemi a piú persone perchè alcuni suoi lati positivi attirano anche le persone '"sane". Invece la sua stalker è evidentemente pericolosa e puó attrarre solo persone con problemi come lui. Lei è una predatrice narcisista ma è lineare e coerente, lui il contrario.