Semplicemente una splendida esposizione per chiarezza e competenze su di un argomento che oggi è diventato fondamentale e determinante per noi europei, grazie professor Canfora ,di cuore
Certamente è giustissimo l'art.67 della Costituzione: ''senza vincolo di mandato''. Però, ogni membro del Parlamento, il mandato lo ha assunto .. SE E' DEMOCRAZIA. Libero il Rappresentante di disattendere i Rappresentati.. ma IL MANDATO GLI VIENE CONFERITO.
Sono contento che sia stata bocciata la legge elettorale maggioritaria. La legge elettorale democratica è quella del 1948, proporzionale e con voto di preferenza dell'elettore. Tutte le successive modifiche sono state incostituzionali lesioni della rappresentanza democratica parlamentare. La legge elettorale del 1948 è quella con cui è stata costruita l'Italia, che ora invece viene distrutta dai riformisti di varia natura. La prima Repubblica ha costruito le autostrade su cui tutti hanno viaggiato, e che ora crollano sopra e sotto i viandanti. La prima Repubblica dei governi fondati su parlamenti proporzionali costruì gli ospedali e il sistema sanitario che poi sono stati svenduti dai successori "riformisti". Magari avessimo ancora i parlamenti e i governi della prima Repubblica! La prima Repubblica ci ha dato democrazia e benessere oggi inimmaginabili.
Il mio collega insegnante di economia mi assicura, da parte sua, che le tesi keynesiane stanno riprendendo quota nel suo ambiente, specialmente grazie alla discussione emersa in conseguenza della grande crisi del 2008. Per il momento un certo grado di keynesismo è riemerso negli USA, perché anche prima di Trump sono stati fatti dei forti deficit di bilancio. Purtroppo il neokeynesismo emerge poco in Europa, e meno ancora in Italia. Infatti la crescita dell'eurozona è il fanalino di coda dell'occidente, così come l'Italia lo è dell'eurozona. I politici dell'eurozona difendono male le economie dei loro paesi, ma i politici italiani la difendono peggio, sembra che la lascino distruggere senza reagire. Non basta la struttura dell'euro a devastare la nostra economia, ci si aggiunge l'opera di una classe politica inetta. Bisogna riconoscere un tentativo di reazione da parte della Lega, comunque insufficiente, ampiamente limitato da forze esterne, e in ogni caso limitato nel tempo ad una singola partecipazione governativa. Bagnai, Borghi e Rinaldi non bastano certo a fare una rivoluzione economica. Aggiungendo che il keynesismo sarebbe solo il minimo sindacale per cominciare a risollevare le condizioni di vita della popolazione e far rinascere un minimo di benessere.
Sí la Nato serve x controllare la Eu. Ma Canfora che auspica autonomizzazione Eu non vede che la Eu è in verità solo un Dominus Tedesco ? Non capisce che passar dalla tutela Usa a quella totalmente Tedesca x noi sarebbe molto peggio ?
@@pierpier7806 In realtà la UE è uno strumento di politica estera USA al pari della NATO, visto che la CECA, la CEE, l'UE e la NATO non sarebbero state istituite senza l'ACUE ( American Commitee for United Europe ),fondato nel 1948 da Dulles e Donovan ( vertici CIA ) e finanziato da Rockefeller nonché principale finanziatore del Movimento Europeo di Spinelli, Adenauer, Schumann, Churchill, De Gasperi, Spaak,ecc...
Risposta a Vincenzo Zamboni: No, mi spiace dissentire, ma proprio non ci siamo. Ribadirò il senso di quanto le ho già significato che, pare, lei non abbia letto, o colto, o trattenuto. Prima però osservo che lei è puntato su preconcetti tutt'altro che ragionevoli. Lei dice (e chi glielo dice) che l'elettore 'in passato' giudicava le singole persone (lascio correre sul giustamente etc) oggi invece è schiavo.. eccetera..; valutazione (a dir poco arbitraria) del tutto campata in aria. Parimenti, dicendo 'i cittadini sono nelle mani di'.. Ed è alquanto miope dire 'questa non è più democrazia'. Mi dice secondo lei quando invece sarebbe stata democrazia? Concludo sul punto in sospeso.. quello che, pare, lei non abbia letto, o colto, o trattenuto. Se le piace parlarsi da solo davanti allo specchio faccia pure, ma guardi che sul tavolo era stata posta chiara una visione di carattere totalmente diverso dallo standard che ha in testa. Quindi è grave che riproponga (pur se in forma diversa) il suo stesso punto di vista, come se fosse o debba essere scontato, fregandosene del pensiero altrui deliberatamente o, forse, per fattori del subconscio. Quindi ribadisco: ''Se vi è Democrazia ‐ i componenti dell'assemblea rappresentativa della popolazione non si devono ritenere incaricati a scegliere cosa decidere sulle priorità, ma legislatori in linea con le decisioni che la maggioranza degli elettori - sulle scelte prioritarie - ha loro espresso. In sintesi: INCARICO A RAPPRESENTARE LE SCELTE PRIORITARIE GIA' COMPIUTE, NON A COMPIERE LE SCELTE PRIORITARIE.''. Ecco, l'alternativa ce l'ha davanti. Le auguro che il suo subconscio non le imponga di rimuoverla.
@@TASSOPENSATORE Sei solo un ridicolo PAPPAGALLO che ripete meccanicamente cose dette da altri, senza un briciolo di ragionamento. Ora leccati le penne.
Ho poco fa scritto a VincenzoZamboni: ''Quanto sopra lo avevi già pubblicato e ti si era stato già debitamente RISPOSTO e REPLICATO alle tue aggiunte. COME MAI (da circa 2 ore) E' SPARITO quello precedente ed è comparsa invece questa copia, ma senza i seguiti di prima?! Oltre che essere solo un pappagallo panzanaro.. vuoi unicamente monologare?!''
Replico al primo punto del commento di Vincenzo Zamboni: Non è esatto o quantomeno non sufficientemente preciso. Non è esaustivo, perché ‐ se vi è Democrazia ‐ i componenti dell'assemblea rappresentativa della popolazione non si devono ritenere incaricati a scegliere cosa decidere sulle priorità, ma legislatori in linea con le decisioni che la maggioranza degli elettori - sulle scelte prioritarie - ha loro espresso. In sintesi: INCARICO A RAPPRESENTARE LE SCELTE PRIORITARIE GIA' COMPIUTE, NON A COMPIERE LE SCELTE PRIORITARIE.
Sul significato concettuale, semantico, della parola ''populismo'' si spazia largamente in più orizzonti. La stessa Enciclopedia Britannica - a mio parere - ne da una definizione ambivalente.. per il meno .. Capziosa.. per il più .. «I populisti affermano di essere i protettori dell’interesse del cittadino medio contro le élite: assecondano le paure e entusiasmi del popolo e si fanno promotori di politiche senza considerarne le conseguenze per il Paese» Ha declinato così in un'unica parte due connotazioni - nella sostanza - contrapposte, senza distinguerne bene le fonti. Certamente quei populisti indicati nella prima parte (stando a quanto risulterebbe da essi affermato) disconoscono quanto loro attribuito nella seconda parte; e - se potessero - ne pretenderebbero uno IATO evidentissimo, rimarcandone l'estraneità. Intenzionalità sibillina in quella commistione dell'Enciclopedia Britannica? Chi lo sa? Aldilà di questo, l'arbitrio generalizzato permane.. e purtroppo regna un po' dovunque. Io non disdegno ritenermi e definirmi ''populista'' .. Respingendo le caratteristiche attribuite da taluni a se o/e ad altri ipotetici populisti. Anzi, voglio meglio specificare: sono a 180° > io da loro e loro da me < .. Il mio ''populismo'' è agli antipodi dal 'populismo' di FrancescoGIUBILEI - presidente della 'Fondazione Tatarella'. faidemocrazia @ gmail . com
Il lavoro degli artigiani e dei contadini nella società capitalistica] II 1328 I Ma qual è allora la posizione degli artigiani indipendenti o dei contadini, i quali non impiegano operai, quindi non producono in qualità di capitalisti? O, come accade sempre nel caso dei contadini (ma non, per esempio, nel caso di un giardiniere che faccio lavorare nel mio domicilio), essi sono produttori di merci, e io compro da loro le merci, nel qual caso non ha, per esempio, nessuna importanza il fatto che l’artigiano le fornisca su ordinazione, mentre il contadino fornisce la sua supply151 nella misura dei mezzi di cui dispone. In questo rapporto essi si contrappongono a me come venditori di merci, non come venditori di lavoro, e questo rapporto non ha dunque niente a che fare con lo scambio tra capitale e lavoro, dunque nemmeno con la distinzione tra lavoro produttivo e improduttivo, la quale è basata semplicemente sulla differenza tra il lavoro scambiato con denaro in quanto denaro e il lavoro scambiato con denaro in quanto capitale. Essi non appartengono perciò né alla categoria dei lavoratori produttivi né a quella dei lavoratori improduttivi, benché essi siano produttori di merci. Ma la loro produzione non è sussunta sotto il modo di produzione capitalistico. Può darsi che questi produttori, i quali lavorano con mezzi di produzione propri, non solo riproducano la loro capacità lavorativa, ma che creino anche del plusvalore, poiché la loro posizione permette ad essi di appropriarsi del loro proprio pluslavoro o di una parte di esso (dato che una parte viene loro tolta sotto forma di imposte ecc.). E qui incontriamo una particolarità, che è caratteristica di una società in cui predomina un determinato modo di produzione, benché tutti i rapporti di produzione non siano stati ancora assoggettati ad esso Nella società feudale, per esempio, come si può studiare in Inghilterra meglio che in ogni altro paese, poiché qui il sistema del feudalesimo è stato importato già pronto dalla Normandia e la sua forma è stata impressa su di una base sociale per molti aspetti diversa, ricevono un’impronta feudale anche i rapporti che sono lontani dall’essenza del feudalesimo, per esempio i semplici rapporti di denaro in cui non vi è nessuna traccia di reciproci servizi personali tra sovrano e vassallo. Così per esempio la finzione che il piccolo contadino possegga il suo fondo come feudo. Nel modo di produzione capitalistico accade esattamente la stessa cosa. Il contadino indipendente, o l’artigiano, viene diviso in due persone. «Nelle piccole imprese l’imprenditore è spesso il proprio operaio» (Storch, t. I, edizione di Pietroburgo, p. 242.) In quanto possessore dei mezzi di produzione egli è capitalista, in quanto lavoratore egli è salariato di se stesso. In quanto capitalista egli paga quindi a se stesso il suo salario, e ritrae il suo profitto dal suo capitale, cioè egli sfrutta se stesso come salariato e si paga nel surplus value il tributo che il lavoro deve al capitale proprio. Forse egli paga a se stesso ancora una terza parte in quanto proprietario fondiario (la rendita), proprio, come vedremo in seguito152 nel modo in cui il capitalista industriale, quando lavora con capitale proprio II 1329 I, paga a se stesso l’interesse, considerandolo come qualcosa che egli deve a se stesso non in quanto capitalista industriale, ma qua capitalista puro e semplice. estratti dai quaderni di KARL MARX
Sí la Nato serve x controllare la Eu. Ma Canfora che auspica autonomizzazione Eu non vede che la Eu è in verità solo un Dominus Tedesco ? Non capisce che passar dalla tutela Usa a quella totalmente Tedesca x noi sarebbe molto peggio ?
Canfora.... potrei ribattere ad ogni sua affermazione falsa con una sacrosanta verità. Ma la verità della storia ha di fatto annichilito la sua superbia. Potrei citare un suo idolo: siete già lei e i suoi accoliti nella pattumiera della storia
Grande prof Canfora ascolto molto interessante ,spiegato con chiarezza come sempre. Grazie ancora
Grazie professor CANFORA X LA SUA ONESTÀ , E PROFESSIONALITA
Semplicemente una splendida esposizione per chiarezza e competenze su di un argomento che oggi è diventato fondamentale e determinante per noi europei, grazie professor Canfora ,di cuore
Una illuminante lezione di storia.
eccezionalmente chiaro come sempre. Canfora é come l'omonimo olio, riesuma e rinfresca la menti addormentate
Lo ascolterei per ore.
Certamente è giustissimo l'art.67 della Costituzione: ''senza vincolo di mandato''.
Però, ogni membro del Parlamento, il mandato lo ha assunto .. SE E' DEMOCRAZIA.
Libero il Rappresentante di disattendere i Rappresentati.. ma IL MANDATO GLI VIENE CONFERITO.
Esatto
Sono contento che sia stata bocciata la legge elettorale maggioritaria.
La legge elettorale democratica è quella del 1948, proporzionale e con voto di preferenza dell'elettore.
Tutte le successive modifiche sono state incostituzionali lesioni della rappresentanza democratica parlamentare.
La legge elettorale del 1948 è quella con cui è stata costruita l'Italia, che ora invece viene distrutta dai riformisti di varia natura.
La prima Repubblica ha costruito le autostrade su cui tutti hanno viaggiato, e che ora crollano sopra e sotto i viandanti.
La prima Repubblica dei governi fondati su parlamenti proporzionali costruì gli ospedali e il sistema sanitario che poi sono stati svenduti dai successori "riformisti".
Magari avessimo ancora i parlamenti e i governi della prima Repubblica!
La prima Repubblica ci ha dato democrazia e benessere oggi inimmaginabili.
Il mio collega insegnante di economia mi assicura, da parte sua, che le tesi keynesiane stanno riprendendo quota nel suo ambiente, specialmente grazie alla discussione emersa in conseguenza della grande crisi del 2008.
Per il momento un certo grado di keynesismo è riemerso negli USA, perché anche prima di Trump sono stati fatti dei forti deficit di bilancio.
Purtroppo il neokeynesismo emerge poco in Europa, e meno ancora in Italia.
Infatti la crescita dell'eurozona è il fanalino di coda dell'occidente, così come l'Italia lo è dell'eurozona.
I politici dell'eurozona difendono male le economie dei loro paesi, ma i politici italiani la difendono peggio, sembra che la lascino distruggere senza reagire.
Non basta la struttura dell'euro a devastare la nostra economia, ci si aggiunge l'opera di una classe politica inetta.
Bisogna riconoscere un tentativo di reazione da parte della Lega, comunque insufficiente, ampiamente limitato da forze esterne, e in ogni caso limitato nel tempo ad una singola partecipazione governativa.
Bagnai, Borghi e Rinaldi non bastano certo a fare una rivoluzione economica.
Aggiungendo che il keynesismo sarebbe solo il minimo sindacale per cominciare a risollevare le condizioni di vita della popolazione e far rinascere un minimo di benessere.
Sí la Nato serve x controllare la Eu. Ma Canfora che auspica autonomizzazione Eu non vede che la Eu è in verità solo un Dominus Tedesco ? Non capisce che passar dalla tutela Usa a quella totalmente Tedesca x noi sarebbe molto peggio ?
@@pierpier7806 Ma che discorsi sono. Ma che c'entrano i tedeschi che non sono neppure armati?
@@pierpier7806
In realtà la UE è uno strumento di politica estera USA al pari della NATO, visto che la CECA, la CEE, l'UE e la NATO non sarebbero state istituite senza l'ACUE ( American Commitee for United Europe ),fondato nel 1948 da Dulles e Donovan ( vertici CIA ) e finanziato da Rockefeller nonché principale finanziatore del Movimento Europeo di Spinelli, Adenauer, Schumann, Churchill, De Gasperi, Spaak,ecc...
Risposta a Vincenzo Zamboni: No, mi spiace dissentire, ma proprio non ci siamo.
Ribadirò il senso di quanto le ho già significato che, pare, lei non abbia letto, o colto, o trattenuto.
Prima però osservo che lei è puntato su preconcetti tutt'altro che ragionevoli.
Lei dice (e chi glielo dice) che l'elettore 'in passato' giudicava le singole persone (lascio correre sul giustamente etc) oggi invece è schiavo.. eccetera..; valutazione (a dir poco arbitraria) del tutto campata in aria. Parimenti, dicendo 'i cittadini sono nelle mani di'..
Ed è alquanto miope dire 'questa non è più democrazia'. Mi dice secondo lei quando invece sarebbe stata democrazia?
Concludo sul punto in sospeso.. quello che, pare, lei non abbia letto, o colto, o trattenuto.
Se le piace parlarsi da solo davanti allo specchio faccia pure, ma guardi che sul tavolo era stata posta chiara una visione di carattere totalmente diverso dallo standard che ha in testa.
Quindi è grave che riproponga (pur se in forma diversa) il suo stesso punto di vista, come se fosse o debba essere scontato, fregandosene del pensiero altrui deliberatamente o, forse, per fattori del subconscio.
Quindi ribadisco: ''Se vi è Democrazia ‐ i componenti dell'assemblea rappresentativa della popolazione non si devono ritenere incaricati a scegliere cosa decidere sulle priorità, ma legislatori in linea con le decisioni che la maggioranza degli elettori - sulle scelte prioritarie - ha loro espresso.
In sintesi: INCARICO A RAPPRESENTARE LE SCELTE PRIORITARIE GIA' COMPIUTE, NON A COMPIERE LE SCELTE PRIORITARIE.''.
Ecco, l'alternativa ce l'ha davanti. Le auguro che il suo subconscio non le imponga di rimuoverla.
Visto?
Non capisci niente.
@@TASSOPENSATORE Sei solo un ridicolo PAPPAGALLO che ripete meccanicamente cose dette da altri, senza un briciolo di ragionamento.
Ora leccati le penne.
Ho poco fa scritto a VincenzoZamboni:
''Quanto sopra lo avevi già pubblicato e ti si era stato già debitamente RISPOSTO e REPLICATO alle tue aggiunte.
COME MAI (da circa 2 ore) E' SPARITO quello precedente ed è comparsa invece questa copia, ma senza i seguiti di prima?!
Oltre che essere solo un pappagallo panzanaro.. vuoi unicamente monologare?!''
Straordinaria!!!
Replico al primo punto del commento di Vincenzo Zamboni:
Non è esatto o quantomeno non sufficientemente preciso.
Non è esaustivo, perché ‐ se vi è Democrazia ‐ i componenti dell'assemblea rappresentativa della popolazione non si devono ritenere incaricati a scegliere cosa decidere sulle priorità, ma legislatori in linea con le decisioni che la maggioranza degli elettori - sulle scelte prioritarie - ha loro espresso.
In sintesi: INCARICO A RAPPRESENTARE LE SCELTE PRIORITARIE GIA' COMPIUTE, NON A COMPIERE LE SCELTE PRIORITARIE.
Non c erano i sondaggi oggi ci sono ma vorrei sapere dove li prendono che già prima di votare fanno vincere
Più lo ascolto e più mi rendo conto di quanto sono ignorante, profondamente ignorante.
Sul significato concettuale, semantico, della parola ''populismo'' si spazia largamente in più orizzonti. La stessa Enciclopedia Britannica - a mio parere - ne da una definizione ambivalente.. per il meno .. Capziosa.. per il più ..
«I populisti affermano di essere i
protettori dell’interesse del cittadino
medio contro le élite: assecondano le
paure e entusiasmi del popolo e si fanno
promotori di politiche senza considerarne
le conseguenze per il Paese»
Ha declinato così in un'unica parte due connotazioni - nella sostanza - contrapposte, senza distinguerne bene le fonti. Certamente quei populisti indicati nella prima parte (stando a quanto risulterebbe da essi affermato) disconoscono quanto loro attribuito nella seconda parte; e - se potessero - ne pretenderebbero uno IATO evidentissimo, rimarcandone l'estraneità.
Intenzionalità sibillina in quella commistione dell'Enciclopedia Britannica? Chi lo sa?
Aldilà di questo, l'arbitrio generalizzato permane.. e purtroppo regna un po' dovunque.
Io non disdegno ritenermi e definirmi ''populista'' .. Respingendo le caratteristiche attribuite da taluni a se o/e ad altri ipotetici populisti.
Anzi, voglio meglio specificare: sono a 180° > io da loro e loro da me < .. Il mio ''populismo'' è agli antipodi dal 'populismo' di FrancescoGIUBILEI - presidente della 'Fondazione Tatarella'.
faidemocrazia @ gmail . com
Il lavoro degli artigiani e dei contadini nella società capitalistica]
II 1328 I Ma qual è allora la posizione degli artigiani indipendenti o dei contadini, i quali
non impiegano operai, quindi non producono in qualità di capitalisti? O, come accade
sempre nel caso dei contadini (ma non, per esempio, nel caso di un giardiniere che faccio
lavorare nel mio domicilio), essi sono produttori di merci, e io compro da loro le merci, nel
qual caso non ha, per esempio, nessuna importanza il fatto che l’artigiano le fornisca su
ordinazione, mentre il contadino fornisce la sua supply151 nella misura dei mezzi di cui
dispone. In questo rapporto essi si contrappongono a me come venditori di merci, non
come venditori di lavoro, e questo rapporto non ha dunque niente a che fare con lo
scambio tra capitale e lavoro, dunque nemmeno con la distinzione tra lavoro produttivo e
improduttivo, la quale è basata semplicemente sulla differenza tra il lavoro scambiato con
denaro in quanto denaro e il lavoro scambiato con denaro in quanto capitale. Essi non
appartengono perciò né alla categoria dei lavoratori produttivi né a quella dei lavoratori
improduttivi, benché essi siano produttori di merci. Ma la loro produzione non è sussunta
sotto il modo di produzione capitalistico. Può darsi che questi produttori, i quali lavorano con mezzi di produzione propri, non solo riproducano la loro capacità lavorativa, ma che creino anche del plusvalore, poiché la loro posizione permette ad essi di appropriarsi del loro proprio pluslavoro o di una parte di esso (dato che una parte viene loro tolta sotto forma di imposte ecc.). E qui incontriamo una particolarità, che è caratteristica di una società in cui predomina un determinato modo di
produzione, benché tutti i rapporti di produzione non siano stati ancora assoggettati ad esso
Nella società feudale, per esempio, come si può studiare in Inghilterra meglio che in
ogni altro paese, poiché qui il sistema del feudalesimo è stato importato già pronto dalla
Normandia e la sua forma è stata impressa su di una base sociale per molti aspetti
diversa, ricevono un’impronta feudale anche i rapporti che sono lontani dall’essenza del
feudalesimo, per esempio i semplici rapporti di denaro in cui non vi è nessuna traccia di
reciproci servizi personali tra sovrano e vassallo. Così per esempio la finzione che il
piccolo contadino possegga il suo fondo come feudo.
Nel modo di produzione capitalistico accade esattamente la stessa cosa. Il contadino
indipendente, o l’artigiano, viene diviso in due persone.
«Nelle piccole imprese l’imprenditore è spesso il proprio operaio»
(Storch, t. I, edizione di Pietroburgo, p. 242.)
In quanto possessore dei mezzi di produzione egli è capitalista, in quanto lavoratore egli è
salariato di se stesso. In quanto capitalista egli paga quindi a se stesso il suo salario, e
ritrae il suo profitto dal suo capitale, cioè egli sfrutta se stesso come salariato e si paga nel
surplus value il tributo che il lavoro deve al capitale proprio. Forse egli paga a se stesso
ancora una terza parte in quanto proprietario fondiario (la rendita), proprio, come vedremo
in seguito152 nel modo in cui il capitalista industriale, quando lavora con capitale proprio II
1329 I, paga a se stesso l’interesse, considerandolo come qualcosa che egli deve a se
stesso non in quanto capitalista industriale, ma qua capitalista puro e semplice. estratti dai quaderni di KARL MARX
Fuoriclasse assoluto.
Forse Canfora sempre bravissimo non ha letto La ragione populista di Laclau, il populismo non è solo il male...
BUON POMERIGGIO PROF, CANFORA
Sí la Nato serve x controllare la Eu. Ma Canfora che auspica autonomizzazione Eu non vede che la Eu è in verità solo un Dominus Tedesco ? Non capisce che passar dalla tutela Usa a quella totalmente Tedesca x noi sarebbe molto peggio ?
Una lezione di storia e politica che non fa una grinza.
Una conferenza piuttosto stupida, debole, fondata su parole che parlano di altre parole.
In breve, aria fritta.
STUPIDO SEI TU .. ridicolo pappagallo panzanaro.
Stefano Rampinelli E' Ridicolo.
Canfora.... potrei ribattere ad ogni sua affermazione falsa con una sacrosanta verità. Ma la verità della storia ha di fatto annichilito la sua superbia. Potrei citare un suo idolo: siete già lei e i suoi accoliti nella pattumiera della storia
Sì, come no, credici...
Stefano Rampinelli .... Lei E' Ridicolo.
@@BruceLiverify Stefano Rampinellli E' Ridicolo.
Sei comico