Campane di Poggio Sannita

Poggio Sannita (IS), parrocchia di Santa Vittoria.
Scampanii e plenum.
Complesso di 3 campane a slancio:
I🔔: Marinelli, 2009 - ♪ Re³
II🔔: Marinelli, 1963 - ♪ Sol♭³
III🔔: Marinelli, 1956 - ♪ Si³
La chiesa dopo la riconsacrazione nel 1725, fu ampliata e restaurata nel 1762 dall’Arciprete Angelo Mancini, per volontà del Duca Giuseppe Maria Petra : l’edificio fu ampliato, aggiungendovi la navata sinistra e completando la navata destra. Risalgono alla seconda metà del XVIII secolo il pregevole organo del 1769, degli organari locali della famiglia D’Onofrio, diversi arredi ecclesiastici, sculture lignee e decorazioni. Subì ulteriori interventi nel 1850, ancora nel 1885 con il prolungamento del presbiterio, periodo al quale risalgono il quadro dell'Ultima Cena del Montagano. L'altare maggiore, di scuola napoletana, opera dell’artigiano Luigi Preziosi, è dei primi del 900, come il pulpito, sorretto da una mano evocatrice la grazia divina. Ulteriori restauri risalgono al 1990. Nella fine del 2023 il retro dell'edificio è stato rinforzato e restaurato a causa dell'evidenti infiltrazioni che arrivavano quasi all'altare.
Il campanile è a tre ordini, in muratura di pietra a vista: il primo ordine funge da cavalcavia, questo è sormontato da un balconcino, al di sopra corre una cornice marcapiano, quindi la cella campanaria, con monofore ad arco, concludendosi con cornicione di coronamento e cuspide piramidale. Le campane non sono granché a livello sonoro, ma notevole è la dimensione del campanone col peso di 14 quintali. L'originale venne fuso da Raffaele Saia di Agnone nel 1762, rifuso nel 1909 dai Marinelli e poi di nuovo 100 anni più tardi a causa della rottura da fulmine; l'attuale ha un suono molto sordo, come se non riuscisse a propagarsi... le altre sono discrete. L'impianto permette le 3 distese e i rintocchi: servocomando Belltron 870E.