Nove marzo duemilaventi di Mariangela Gualtieri
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- เผยแพร่เมื่อ 5 ก.พ. 2025
- Nove marzo duemilaventi
Questo ti voglio dire
ci dovevamo fermare.
Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti
ch’era troppo furioso
il nostro fare. Stare dentro le cose.
Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora - farla fruttare.
Ci dovevamo fermare
e non ci riuscivamo.
Andava fatto insieme.
Rallentare la corsa.
Ma non ci riuscivamo.
Non c’era sforzo umano
che ci potesse bloccare.
E poiché questo
era desiderio tacito comune
come un inconscio volere -
forse la specie nostra ha ubbidito
slacciato le catene che tengono blindato
il nostro seme. Aperto
le fessure più segrete
e fatto entrare.
Forse per questo dopo c’è stato un salto
di specie - dal pipistrello a noi.
Qualcosa in noi ha voluto spalancare.
Forse, non so.
Adesso siamo a casa.
È portentoso quello che succede.
E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.
Forse ci sono doni.
Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.
C’è un molto forte richiamo
della specie ora e come specie adesso
deve pensarsi ognuno. Un comune destino
ci tiene qui. Lo sapevamo. Ma non troppo bene.
O tutti quanti o nessuno.
È potente la terra. Viva per davvero.
Io la sento pensante d’un pensiero
che noi non conosciamo.
E quello che succede? Consideriamo
se non sia lei che muove.
Se la legge che tiene ben guidato
l’universo intero, se quanto accade mi chiedo
non sia piena espressione di quella legge
che governa anche noi - proprio come
ogni stella - ogni particella di cosmo.
Se la materia oscura fosse questo
tenersi insieme di tutto in un ardore
di vita, con la spazzina morte che viene
a equilibrare ogni specie.
Tenerla dentro la misura sua, al posto suo,
guidata. Non siamo noi
che abbiamo fatto il cielo.
Una voce imponente, senza parola
ci dice ora di stare a casa, come bambini
che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa,
e non avranno baci, non saranno abbracciati.
Ognuno dentro una frenata
che ci riporta indietro, forse nelle lentezze
delle antiche antenate, delle madri.
Guardare di più il cielo,
tingere d’ocra un morto. Fare per la prima volta
il pane. Guardare bene una faccia. Cantare
piano piano perché un bambino dorma. Per la prima volta
stringere con la mano un’altra mano
sentire forte l’intesa. Che siamo insieme.
Un organismo solo. Tutta la specie
la portiamo in noi. Dentro noi la salviamo.
A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora -
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro.
La mia poeta preferita in assoluto
Grandissima Mariangela hai fotografato nòn solo il nostro tempo ma anche i sentimenti che lo percorrono insieme alle incertezze del nostro muoverci! Brillante come sempre e dolce come solo tu sai essere!
Una poesia che ricorderemo x gli anni avvenire questo sarà il segno che ci lascerà questo virus.....a questo punto forse ho sicuramente questa è l'occasione giusta è pensare quanto male abbiamo fatto alla nostra terra oggi potremmo avere ancora l'occasione x volere il bene del nostro pianeta che Dio ci ha donato .
Proprio così ❤
Brava amica Maria Angela..m🙏💛
È bellissima ed è anche un monito non so quanto sapremo ascoltarlo e assecondarlo
Quanta musica in queste parole ❤️❤️❤️ grazie 🌹
Una poesia che è un manifesto di una Via nuova da percorrere insieme per custodire la Vita e il Mondo. Bellissima.
Grande
Sempre commovente!!
grazie Mariangela... grazie le tue parole insieme soavi e penetranti... come una spada... vanno dritte al punto, dentro al nostro più profondo punto, neanche noi sapiamo dove...
Brava ...e stato emozionante questo video.
bravi bellissimo montaggio. complimenti. La poesia poi è "perfetta"...
Mariangela , hai pensato e detto in modo molto originale, la Poesia per questo momento, e sarà ricordata in futuro...
molto bella e molto ottimista, spero con tutto il cuore che possa essere di buon auspicio
Bella,per riflettere
Bellissima;: ci fermereno, rallentermo il nostro fare, guarderemo il cielo e chi ci cammina vicino? Speriamo-
Una intensità che tocca le corde più profonde dell’anima...
Noi siamo l'essenza e nessuna distanza ci può separare!
Il mio professore di religione mi ha dato i compiti grazie a questo video 😩
a me la mia prof di italiano ahahahaha
Bellissima. Tra tanta poesia inutile, autoreferenziale, incomprensibile. Grazie. Anch'io scrivo, mi piacerebbe tanto raggiungere questa intensità.
è inutile la poesia? sei in contraddizione + b
bellissima e inutile e incomprensinile
Un grazie a lo stimatissimo Toni Servillo per averla consigliata.
Come si fa a mettere un pollice verso su tutta questa Bellezza?
Ah.. La povertà di spirito...
mi piace moltissimo. quali brani hai usato di Heinrich?
Bellissime, impressionanti e spaventose parole. Ancor più incisiva ed emozionante senza questa 'musica tappezzeria' in sottofondo: th-cam.com/video/sz_e71FSAAk/w-d-xo.html
Cara Rossella ma se tu che la reciti........bellissima voce e dizione...La voce assomiglia tanto
a quella di Valeria Golino..... ( una attrice che amo per la sua autenticità )
Ciao. La voce è della grandiosa poetessa che l'ha scritta, Mariangela Gualtieri. È pazzesca, vero? Ascolta Ossicine, dello spettacolo Fuoco Centrale, Teatro Valdoca
th-cam.com/video/2DbEZQd21lQ/w-d-xo.html
Ecco, te l'ho trovata...
Brava ora vai a lavorare in miniera
Sembra un delirio di Parmenide