Giorgio Albertazzi & Marco di Gennaro MONOLOGO DI MARCANTONIO NEL GIULIO CESARE
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- เผยแพร่เมื่อ 15 ธ.ค. 2012
- Teatro Romano di Verona, agosto 2006 - tratto da "Shakespeare in Jazz", di e con Giorgio Albertazzi, e con Serena Autieri, Amii Stewart Marco di Gennaro (piano, direzione, composizione e arrangiamento), Andy Gravish (trumpet), Roberto Rossi (trombone), Daniele Tittarelli (alto sax), Maurizio Giammarco (tenor sax), Pietro Ciancaglini (bass), Roberto Gatto (drums) - composizioni di Duke Ellington e Marco di Gennaro
Grande attore Albertazzi che ha dato tanto al teatro italiano e offerto a noi spettacoli momenti indimenticabili di alta recitazione.
Bravissimo, recita con naturalezza senza retorica, non sovraccarica la recitazione di tensioni ma la modella con grande sicurezza. Un maestro.
abbiamo visto 2 opere diverse a quanto pare ,a me sembra che lui non reciti mai (come lei) bensì parla
(e scusa la scritura ma o dei problemi su questo campo)
lunga vita ad Albertazzi!
albertazzi! il grande e irreprensibile albertazzi! non pensavo facesse anche teatro
È stato Il Teatro !
Se non lo faceva lui chi altro?
@@edigabrieli7864 razza di ignorante l'ironia è a te sconosciuta
Bravissimo.Molto.narurale
Un grande Voltagabbana.
*RIP*
Grande camerata X MAS
cazzo ma un minimo di passione cazzo
Uno che sa dare aria alle parole con mestiere.
È pericoloso 'reinterpretare' autori del calibro di Shakespeare, adattando il testo. Difficile che si riesca ad essere più efficaci dell'originale. E questo non è il caso, almeno secondo me. Questo x quanto riguarda il testo in sé.
Parlando della recitazione, poi... inevitabilmente viene da fare confronti, e al pathos che Gassman o Brando riescono a dare al personaggio di Marcantonio, Albertazzi non si avvicina neppure. L'ho visto anche nella parte di Cesare stesso, al teatro a piazza di Siena. Non mi è piaciuto nemmeno in quei panni... questione di gusti, certo. Ma personalmente Albertazzi, la cui bravura è indiscussa, non ce lo vedo, nei classici... è più un attore da sceneggiato televisivo (Manzoni, Verga, cose simili)
X fare un discorso analogo a quello che faceva Carmelo Bene, qui, secondo me, Albertazzi commette lo stesso peccato di superbia di quei cantanti lirici che, invece di "usare"sé stessi x rendere un personaggio in modo efficace, cantando o recitando al loro meglio nelle vesti di quel personaggio, (come ogni attore dovrebbe fare), si servono, del personaggio, e delle sue caratteristiche, x esaltare la propria bravura nel canto o nella recitazione.
Concordo in pieno
fate proprio ca a recitare
In un canile comunale si abbaierebbe di meno.