I cancelli del cielo #41: MEGALOPOLIS di FRANCIS FORD COPPOLA
ฝัง
- เผยแพร่เมื่อ 10 ก.พ. 2025
- Sta facendo parlare molto sul web e nei canali della critica tradizionale l'ultima magniloquente opera del maestro F. F. Coppola.
Imbastiamo un primo discorso prima di riparlarne a fine anno (per me è inamovibile nella classifica del meglio)
Contenuto di altissimo livello, per un film di altissimo livello che verrà capito chissà quando.
Grazie Adriano.
Ti aspettavo con questo video da giorni. Finalmente possiamo volare con te Adriano.
Ora metto like e ti ascolto.
E niente...ad oggi è il miglior contenuto dedicato a Megalopolis che abbia visto.
Complimenti ad Adriano, a Matteo e a Michele.
Ultima cosa: grazie per aver ricordato il meraviglioso ed immenso "Giardini di pietra".
Ossigeno dopo giorni di discussioni di una piattezza generalizzante da lasciare atterriti
Molto interessante il discorso sulle "regole" della grammatica cinematografica: è lo stesso ragionamento che si può fare col montaggio ipercinetico e lo scavalcamento di campo che Bay adotta nei suoi film. Per questi motivi viene spesso (in maniera superficiale) accusato di essere un incapace, quando in realtá secondo me possono essere oggetti di analisi molto interessanti
Il montaggio é una scienza in continua evoluzione così come le immagini stesse, le regole di oggi sono gli errori di ieri. Sono contento di notare come da nostre riflessioni nascano spunti interessanti ❤️
Live magistrale, come ogni volta che Adriano apre bocca
Il Maestro ha parlato
Mi fai godere Adriano
Si può dire che l’associare una società decadente con l’estetica fascista mischiandola a quella dell’antica Roma non è una cosa così originale?
Io dopo le primissime immagini ci ho rivisto il film Titus, stessi costumi e infatti stessa costumista. Questa cosa mi ha infastidito perché a livello di estetica e anche per molti concetti e su come li mette in scena mi sembrava tutto un Deja vu, tornato a casa dopo la visione al cinema mi sono rivisto Titus.
Devo dire che riguardando il film, mi ha stupito per la sua estetica, e per i richiami ad un cinema felliniano.
Consiglio di rivederlo.
Conosco bene e amo Titus.
Oltre ad accostamenti risaputi c'è il rimando a New York, c'è il Megalon con le implicazioni visive che comporta, c'è il formato dell'immagine del tutto sperimentale, c'è il titanismo squisitamente e totalmente coppoliano, c'è il dialogo con altri film del maestro, tutte cose che nel bel film della Taymor non ci sono.
@@Collezionistadiombrevisioni mi spiace ma posso seguire il film per alcuni aspetti narrativi e concetti morali anche se spesso mi sembrano anche un po troppo forzati e spesso anche un po’ vecchi. Ma dal punto di vista visivo/ tecnico/artistico mi ha distrutto vedere lo stesso concetto che ho visto in un film di 25 anni prima, addirittura con gli stessi costumi, ed è logico che inizio a fare paragoni con l’altro film.
Il punto dolente per me credo che sia la fotografia che non aiuta minimamente un impianto narrativo che vuole essere incentrato come una tragedia greca, e di nuovo torno a Titus e come è stato inquadrato per esser un film Shakespeariano.
Ho trovato una fotografia non all’altezza così come gli effetti digitali veramente tropo finti.
Dico vecchio perché due film mi sono venuti in mente mentre lo guardavo Titus di cui ne abbiamo parlato ma veramente gli prende il concetto di società marcia identificata con il fascismo, e Starship Troopers per come utilizza il mezzo della televisione molto invasiva per spiegarci una società militarista, strumento che anche Megalopolis utilizza. Però starship troopers era un film degli anni 90 dove la televisione era all apice della sua potenza, adesso siamo nel 2024.
L ho visto una volta ma la sensazione è stata veramente di forte respingimento purtroppo. Poi si parla di Coppola e quindi anche dentro di me penso “ma sei sicuro che nn ti è piaciuto?” Però adesso si.
Mai visto Titus, comunque d'accordissimo su una cosa: se Megalopolis fosse uscito 40 anni fa il film avrebbe avuto tutt'altro valore, e avrebbe avuto anche un senso associare l'aggettivo "avanguardistico". È impossibile non vedere in questo film cose già viste e proposte in tanti altri film, e il grave problema per Coppola è di non riuscire ad imporsi con una regia originale. Si, il tempismo è importante nel'arte: difatti se oggi portassi un simile orinatoio ad una mostra d'arte, me lo tirerebbero appresso(già lo fecero con Duchamp ai tempi).
@@antoniodada6009se Megalopolis fosse uscito 40 anni fa avrebbe avuto tutt'altra forma. Noi non siamo nessuno per decretare se un film è uscito troppo presto o troppo tardi, il film è uscito ora con la forma del Coppola di oggi, con la visione del mondo che lui ha oggi e si analizza per quello che dice dell'oggi e del domani. Questo modo di ragionare per paragoni per difetto è veramente poco costruttivo "film x uscito prima ha fatto una cosa simile allora film y uscito dopo ha meno valore" con questi ragionamenti smettiamo di guardare cinema allora. Mi sembra di tornare al periodo Paprika-Inception, come se prima del film di Kon nessuno avesse mai parlato di sogni, entrare in essi e tutto il resto, e io nemmeno sono amante di Inception ma quel dibattito è stato di uno sterile raro
quindi Megalopolis è bello perché Coppola ha scritto parte 2 al padrino invece che solo 2
1. se riduci il discorso a "bello" o "brutto" non hai colto il senso del discorso;
2. ho semplicemente iniziato ad elencare le numerose rivoluzioni e svolte attuate da Coppola in ogni suo film, mi pare di averne detta qualcuna in più di quella che riporti tu;
3. abbiamo ripetuto più volte (l'ospite ed io) che le "novità" di Coppola a volte intercettano il gusto del pubblico e i suoi film hanno successo, altre volte no... ma il suo modo di agire resta identico, la sua voglia di osare resta immutata;
4. veramente reputi efficace ridurre all'osso ragionamenti più complessi di così?
5. ho dedicato a Coppola una monografia parlando di tutti i suoi film, se ti va di approfondire puoi recuperarla.
Aggiungo che non ti è chiaro nemmeno questo passaggio... i seguiti dei film prima di lui di solito non avevano proprio il numero ma un titolo diverso
Ma se non ci fosse scritto "directed by Francis Ford Coppola" tt queste sovraletture , riflessioni sull arte ve le fareste? Secondo me no. Quest'o film soffre di non aver giovato di una dialettica produttore - regista . Rimane una visione stereotipata che nn sa dove approdare , una scatola bella ma anche un po' kitsch senza nulla dentro.
A me sembra che Adriano si approcci sempre con queste letture teoriche, che sia Megalopolis, Joker Folie a Deux, o Mission Impossible
Mi spiace ma non so analizzare i film prescindendo dal nome del regista. Aggiungo che ho risposto a questa secondo me sterile obiezione durante la diretta