29/10/2022 Monte Corno da Fuscello - Monti Reatini - Rieti

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ก.ย. 2024
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    Si sale dapprima all’aperto senza via obbligata e dopo nel bosco. Si aggira a sinistra una modesta elevazione e si raggiungere una marcata sella oltre la quale inizia una ripida salita che conviene affrontare con numerose curve. Sempre lungo il crinale si raggiunge il limitare del bosco e si continua in salita ripida fino quasi a 1600 m slm quando il pendio si addolcisce decisamente e si prosegue con una piacevole passeggiata fino all’elevazione di Collelungo (1652 m slm; 2h).
    Da Collelungo si procede lungo una gradevolissima cresta pianeggiante, con qualche modesto dislivello, incontrando due colonnette che segnavano l’antico confine tra il Regno Pontificio e il Regno delle due Sicilie secondo il trattato del 1840.
    Raggiunto un nuovo tratto nel bosco, si può decidere se risalire dritti e seguire la cresta per vedere un’altra colonnetta oppure piegare a destra e godersi l’ombra dei faggi: in entrambi i casi si raggiunge un’elevazione a 1700 m slm dalla quale si può godere di un bel panorama sui boschi che ammantano la sottostante valle Fuggio e la Vallonina e dalla quale occorre piegare ad Est per scendere alla marcatissima sella di Prato Lupino e poi risalire sul lato opposto alla cima di Monte Corno (1735 m slm; 1h da Collelungo).
    Prima di iniziare a scendere dalla vetta, è bene studiare il percorso da seguire, in quanto quello che segue è tratto meno intuitivo dell’itinerario.
    Dalla vetta si scende in direzione Nord Nord Est, cercando i passaggi più comodi e in assenza di qualunque segno o indicazione sul terreno, fino a raggiungere il limitare del bosco dove si intercettano delle tracce non evidentissime ma facili da seguire che traversano il bosco tenendosi più o meno in quota fino a raggiungere un crinale che scende in direzione Est. Si segue il crinale, tenendosi a destra per aggirare alcune elevazioni, fino ad intercettare una strada sterrata che si segue verso sinistra fino alla “Seconda Fossa”, un piccolo laghetto utilizzato per abbeverare il bestiame.
    Dal laghetto si piega a destra lungo la strada in salita e, con qualche saliscendi si raggiunge un’ampia sella proprio sotto il Monte Tilia: abbandonata la strada, si risale, quindi, dritto per dritto vino in vetta (1775 m slm; 1h 30 min da Monte Corno).
    Per la discesa si ritorna alla sella sotto il Tilia e si piega a destra lungo un’ampia mulattiera che scende ripida per poi traversare nel bosco con alcuni saliscendi e raggiungere un impluvio e una zona all’aperto sotto la quale è ben visibile un fontanile che si raggiunge abbandonando il sentiero. Si prosegue a mezzacosta, in leggera discesa, lungo alcune tracce che partono dal fondo del fontanile, sotto un albero e, raggiunto un impluvi alberato si scende leggermente tra i faggi per ritrovare, sul lato opposto a quello di arrivo, un’antica mulattiera parzialmente inerbita ma ancora comoda e ben visibile che scende con alcuni tornanti su un’area aperta fino a raggiungere una strada sterrata.
    Si segue la strada sterrata a destra e si prosegue lungamente fino a pochi metri prima di raggiungere la strada asfaltata dove si piega a sinistra e si scende, per ripidissime tracce, fino ad una sottostante sterrata che si segue lungo il fondo della valle fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata in corrispondenza del ristorante “Fuscello”. Seguendo, a sinistra, la strada asfaltata per poco più di 1km si raggiunge, infine la casa cantoniera dove sono le auto (2h 30min dalla vetta di Monte Tilia). DESCRIZIONE DEL PERCORSO SCARICATA DAL SITO I MONTAGNINI.
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