Questo film ha avuto su di me un impatto veramente strano. L'ho visto oggi in una sala vuota (era da tanto che non ci andavo) dopo aver guardato e amato allen in questi ultimi sei mesi circa, ed averlo approfondito anche ascoltando la tua splendida monografica. Ma vado al punto: ciò che ho percepito tolti quei pochi momenti di riso, che appunto ci sono stati proprio perché non pensavo più alla mia percezione, sta fuori dal genere commedia e va fuori dai "soliti temi che lui tratta", o dal suo solito tono. Permetto che della cosiddetta (da te) tetralogia della fuga ho visto solo un giorno di pioggia a new york, come dell'allen dal 2000 a oggi ho visto poco. Ma ritorno alla mia percezione: il distacco incolmabile, la lacerazione con la società del suo tempo, il presagio di morte, non solo della propria ma anche di tutto il cinema. Tutti i personaggi mi sono parsi di una vuotezza mai vista nei film di allen. Ed è un po' quel senso di decadenza che traspare in certi racconti di cechov (citato nel film) dove un anziano parla di come i giovani uomini russi siano diventati tutti dei rammolliti ecc. Ed è quella sensazione di distacco incolmabile tra generazioni che mi fa pensare a viaggio a tokyo di ozu (nel film è citato anche il cinema giapponese): esemplare in questo senso è la scena in campo e controcampo in cui il protagonista parla con ardore della nouvelle vague al giovane regista, ma questo non lo ascolta minimamente e continua a flirtare con la moglie. Ecco, in tutto questo turbinio di decadenza, dove lo smartphone nell'immagine e la mediocrità umana è ai massimi livelli di tutta la poetica alleniana, al povero wallace shawn non resta che camminare da solo per San Sebastian o guardare una bella donna spagnola dormire. Una commedia desolante, che secondo me è andata ben oltre le intenzioni del regista, e che nondimeno mi ha rapito portandomi a questa riflessione un po' "ampollosa" e tragica(-comica).
Visto ieri e mi è piaciuto tantissimo. Film che si tiene in costante equilibrio tra leggerezza e profondità, con un Woody Allen smagliante per la capacità di gestire la brillantezza delle sue battute con gli omaggi ai grandi film che l’hanno influenzato, ma letti in chiave personalissima ed onirica. Un film che sprizza Fellini da ogni poro (più di altri registi citati). Sembra quasi una lettera d’amore al maestro dell’onirico. E non per niente tutti gli accadimenti che coinvolgono Rifkin, trovano una chiave di lettura attraverso il sogno e la celluloide. Per quanto mi riguarda, un film freschissimo e che pare partorito da un regista per nulla stanco.
che bello rivederti fare una recensione di un film visto in sala, guarderò il video dopo aver trovato un buco in settimana per andare a gustarmi l'ultima fatica dell'amato woody. Non sarà il mio primo ritorno in sala perchè settimana scorsa sono riuscito a vedere per la prima volta In the mood for love al Beltrade ;)
No no Adriano siamo d'accordissimo con te, lo vogliamo rivedere nella Top di fine anno questo film! Non capisco fino in fondo la corsa a definire "minore" questo film che ho visto in giro, specie sui social... anch'io come te l'ho trovato l'ennesima riflessione intelligente (sul cinema, sulla morte, sulla fuga come giustamente hai fatto notare) di un Maestro in grandissimo spolvero (e in sala ridevamo tutti, quindi almeno non siamo gli unici a pensarla così). Bellissima recensione, daje Adriano e daje Woody, ti aspettiamo a braccia aperte per la prossima fatica:)
@Massimiliano Caselli Ma infatti mica ho detto che è un capolavoro. Ho detto che è la conclusione perfetta del suo cinema in quanto Woody Allen è sempre in dialogo con la morte. E guardo caso in questo film gioca a schacchi con la morte.
Ciao collezionista ottima recensione. L'ho visto stasera all'Arena estiva della. Mia città, mi è piaciuto nella media dei film di Woody Allen una commedia brillante che fa riflettere molto e con numerosi omaggi cinematografici.
Grazie per questa interessantissima analisi: indeciso se andare a vedere Allen o Minari, penso che sceglierò il primo, avendo a disposizione Minari su Sky Go.
Ciao Adriano, domani andrò a vedere questo film . Per il mio ritorno in sala dopo tanto tempo ho scelto Allen. Riascoltero' la tua recensione dopo la visione.
Carissimo Collezionista, sono tornato finalmente in sala a vedere l’adorato Allen. Sono assolutamente d’accordo con lei sul fatto che abbia poco senso, dopo 48 film e una carriera pluridecennale, ragionare su “film bello/film brutto”. Però, ecco, non riesco ad essere d’accordo con lei su tutto il resto. Sono andato in sala con i miei amici (anche per sostenere le riaperture), la maggior parte dei quali - a differenza mia - non aveva mai visto nessuno dei 9 classici immortali ricostruiti dal Maestro in questa sua 49º fatica. Quello che per me è stato esaltante per loro è stato noioso, ampolloso e pedante (un po’ come Mort!). E per quanto mi sia divertito ad esclamare in cuor mio ogni 10 minuti ‘questo è Quarto Potere’, ‘questo è Jules et Jim’, ‘questo è Fino all’ultimo respiro’, questa trovata mi è sembrata troppo estremizzata. 9 sogni cinematografici, per quanto ricostruiti a finalità narrative e non banalmente omaggiati, in 90 minuti sono davvero tanti: significa 1 ogni 10 minuti. E non sempre l’alternanza sogno/realtà mi è sembrata naturale. Il tema della fuga che lei ha sapientemente descritto è ancora una volta presente ma mi è sembrato - in questo Rifkin’s Festival - meno ammaliante del solito. Cafè Society, per esempio, aveva tutt’altra forza e fascino. Midnight in Paris aveva una carica universalizzante davvero straordinaria. Forse perché più preoccupato a riconoscere le citazioni, personalmente ho trovato difficile empatizzare col protagonista, per quanto magistralmente interpretato da Wallace Shawn (ma comunque hanno recitato tutti benissimo, secondo me). Il che per me è grave, essendo io lo stereotipo del protagonista alleniano anche nella vita reale.......... Insomma, mi è sembrato di stare davanti ad un’opera fatta col pilota automatico (di alto livello, per carità), prodotta in serie con lievi variazioni rispetto alle ultime opere (l’età dei protagonisti, l’ambientazione), fotografata magistralmente dal genio di Vittorio Storaro ma comunque davanti ad un “Allen che fa Allen”, non so se riesco a rendere l’idea. Un film destinato alla massa (come tutti i film di Allen) ma in grado di assecondare solo lo spettatore più navigato a causa dei continui ed invadenti rimandi cinefili secondo me non può essere ritenuto riuscito.
Sono tornato anche io oggi al Cinema con questo film che è molto bellino, bellissime citazioni e solita malinconia alla Woody Allen che tanto ci piace :) Voto 7,5
Mi gusterò la tua recensione a breve, Adriano, curioso di conoscere il tuo parere. Io l'ho amato, un omaggio meraviglioso al Cinema, con la scena della Morte che è stata eclatante!
www.justwatch.com/it/film/rifkins-festival-2020 www.amazon.it/RifkinS-Festival-Gershon-Garrel-Guttenberg/dp/B0996C2WXW/ref=sr_1_1?crid=F3AG6PA3ZTOJ&dib=eyJ2IjoiMSJ9.7x7zIMh4dKEH61XURILvHJes59J3r-l-SZ8VXRPABu9emknsp6EMLtPMNt4mtxxM.zcW7jQFMdAp8PSvl2lIsLX0X57wvy5AVBXuz87NWQXM&dib_tag=se&keywords=rifkin%27s+festival+blu+ray&qid=1711551294&sprefix=Rifk%2Caps%2C174&sr=8-1 Lo trovi sia su piattaforma in noleggio e per l'acquisto, sia in formato fisico disponibile. Buona visione!
Non capisco perché Allen spesso scelga protagonisti maschili nei suoi film che per età e/o per aspetto sono stridenti con il resto del cast o con le situazioni che vivono. In alcuni casi (Hollywood Ending, La maledizione dello scorpione di giada) si può capire che abbia voluto interpretarli direttamente ma in altre occasioni (Magic in the Moonlight, Rifkin's Festival) mi chiedo se nessuno glielo abbia fatto notare.
Invece in altri casi (Un giorno di pioggia a NY, Anything else, Cafè society, Match point, Midnight in Paris, Vicky Cristina Barcelona, etc. etc...) il protagonista non stride col cast... se stride con la situazione che vive bisogna chiedersi se ciò non arricchisca il film di significato (come sempre accade nei film di Allen)... in Rifkin's festival non ho notato nessun elemento stridente... Un genio con la filmografia vasta come quella di Allen alimenta così tante riflessioni sull'arte, sulla vita, sui sentimenti e le relazioni umane che è sempre bene analizzare a fondo i suoi film e conoscerli tutti. P.S.: faccio umilmente notare che in "Pallottole su Broadway" la protagonista femminile (una strepitosa Dianne Wiest) è 18 anni più grande del personaggio che seduce (John Cusack) ma sul web non noto allusioni, battutine, illazioni o dietrologie circa lo sbilanciamento d'età... Forse parte della verità sta anche altrove: è vero che tra Firth e Stone nella realtà ci sono 28 anni di differenza, ma nel delizioso Magic in the moonlight, nella finzione scenica e rappresentativa del film, tra i personaggi di Stanley e Sophie non sussiste il divario d'età. Quando è drammaturgicamente rilevante Allen ci costruisce sopra dei risvolti (vedasi Basta che funzioni). Forse la lettura e l'analisi del film per quello che è e rappresenta dovrebbe contare di più della cronaca, dell'anagrafe degli attori e delle presunte questioni private del regista... che nel caso di Allen non sussistono visto che è vero che tra lui e sua moglie ci sono 35 anni di differenza ma si amano da circa 3 decadi (il loro rapporto è descritto nel suo libro). Quindi non capisco chi debba far notare esattamente cosa al maestro
I dialoghi sembravano slacciati. Però credo fosse voluto, ognuno chiuso nella sua incomunicabilità. Sinceramente sulla valutazione del film ricade un doppiaggio davvero scandaloso. Certi doppiatori dovrebbero ritirarsi e altri darsi ad altri onesti lavori. Le citazioni sono da intenditori di cinema. Però, ripeto, un doppiaggio imbarazzante mi ha fatto storcere il naso e dovrò riguardarlo in originale per rivedere il giudizio complessivo.
Collezionista, sarò onesto. Vorrei tanto essere iper positivo, questo film non mi ha convinto. Dialoghi troppo senza senso, interazioni umane non credibili come se non esistesse un passato. La scena finale con la "morte" mi è piaciuta tantissimo e sicuramente il mio giudizio è influenzato positivamente, a prescindere, dal poter ritornare al cinema
Avviso: nel mio commento faro' spoiler di Rifkin's Festival e Bastardi senza gloria di Tarantino del 2009. ---------- Mah, io ho guardarto Rifkin's Festival ieri pomeriggio, premetto che sono circa 3 anni che mi sono avvicinato al cinema veramente, prima guardavo quasi solo serie tv, in questi 3 anni ho visto quasi 1500 film, di Allen ho visto come primo film "To Rome with love", quindi subito pensavo fosse un registello da niente, poi dopo un po' di mesi mi sono recuperato i suoi film più famosi, ne ho visti prima di RF 12 film di Allen, tranne che per Manhattan Murder Mistery, non mi hanno mai entusiasmato, non li ho mai apprezzati molto, pero' ero cosciente che il problema fosse mio, anche perchè mi sono fin da subito innamorato di altri grandi registi quali O. Welles, B. Wilder, R. Polanski e altri, quindi a differenza di questi, il filone che unisce tutti, o quasi, i film di Allen è la commedia, genere che aimè, non digerisco, anche se vedo la commedia in molti film nei quali in teoria non c'è, es. Parasite e la maggior parte dei film di Truffaut. Questo RF pero', forse perchè visto al cinema, mi ha impressionato molto, a pelle è il mio preferito di Allen, pero' dovrà passare del tempo, la cosa che mi è piaciuta, oltre che ad essere d'accordo con il fatto che preferisco i grandi classici europei rispetto a quelli americani (tranne che per La Vita è meravigliosa), mi è piaciuto il modo con cui Allen ha riempito ci ""citazioni"" il suo film, non li ho trovati forzati, anzi, li ho trovati perfettamente inseriti nel contesto, poi il finale con Christoph Waltz è per me una genialata, ero li da 1 ora e passa a chiedermi dove fosse sto povero Waltz (uno dei miei attori preferiti), e poi me lo ritrovo in quel ruolo, direttamente collegato al ruo ruolo migliore, quello del colonnello Hans Landa di Bastardi senza gloria (uno dei miei film preferiti), che qui sembra tornare dopo la sua morte in BSG nello stesso ruolo che aveva quando era in vita, ruolo che sa fare perfettamente, ovvero seminare la morte, e lui stesso ora ha quel ruolo di nuovo. Le ""citazioni"" a Truffaut e Welles perfette per me, le altre le ho apprezzate molto comunque. Credo che questo film, così come tutti quelli in cui si passa dai colori al bianco e nero ed in più si passa da un aspect ratio ad uno completamente opposto varie volte, sia da vedere al cinema, più degli altri, su una tv si perde molto quasi succede questo, al cinema invece no. Qui Allen mi ha fatto venir la voglia di guardarmi tutti i suoi altri film che ancora non ho visto, anche perchè ora riesco a comprendere di più i suoi altri film, questo film, per me, è stato un crack, o "la goccia che ha fatto traboccare il vaso", quel qualcosa che è riuscito a darmi il via per capire il suo cinema, forse più avanti, probabilmente trovero' dei difetti nel film, ma solo perchè trovero' più interessanti e "migliori" suoi altri film. Faccio i miei complimenti ad Allen, finalmente sono riuscito a trovare un film "ufficiamente del 2020" che mi soddisfi in pieno.
@@rikidona In realtà un po' di meno, circa 1400 da settembre 2017. Pero' fra un po' comincierò a riguardarmi molti film, che all'epoca probabilmente non avevo capito. In realtà è più il sabato e la domenica che li guardo, in settimana è dura.
Ho odiato il personaggio dal primo all'ultimo minuto, una caricatura di essere umano neache divertente, con una faccia da idiota senza uguali, il doppiaggio non credo abbia aiutato. Battute scontate e banali, un brutto film , fortunatamente ho speso solo 4,5 €.
Concordo con te, l'unica cosa che mi e' piaciuta e' la fotografia, per arrivare alla fine di tanta noia ho deciso di guardarlo come un documentario di posti stupendi
@@sabrinamaurizi3676 ti invidio che sei riuscita a trovarne qualcosa di positivo. Il bello che in rete c'é qualcuno che lo reputa il miglior film di Woddy Allen .......mhaaaaa 😒😒😒
Questo film ha avuto su di me un impatto veramente strano. L'ho visto oggi in una sala vuota (era da tanto che non ci andavo) dopo aver guardato e amato allen in questi ultimi sei mesi circa, ed averlo approfondito anche ascoltando la tua splendida monografica. Ma vado al punto: ciò che ho percepito tolti quei pochi momenti di riso, che appunto ci sono stati proprio perché non pensavo più alla mia percezione, sta fuori dal genere commedia e va fuori dai "soliti temi che lui tratta", o dal suo solito tono. Permetto che della cosiddetta (da te) tetralogia della fuga ho visto solo un giorno di pioggia a new york, come dell'allen dal 2000 a oggi ho visto poco. Ma ritorno alla mia percezione: il distacco incolmabile, la lacerazione con la società del suo tempo, il presagio di morte, non solo della propria ma anche di tutto il cinema. Tutti i personaggi mi sono parsi di una vuotezza mai vista nei film di allen. Ed è un po' quel senso di decadenza che traspare in certi racconti di cechov (citato nel film) dove un anziano parla di come i giovani uomini russi siano diventati tutti dei rammolliti ecc. Ed è quella sensazione di distacco incolmabile tra generazioni che mi fa pensare a viaggio a tokyo di ozu (nel film è citato anche il cinema giapponese): esemplare in questo senso è la scena in campo e controcampo in cui il protagonista parla con ardore della nouvelle vague al giovane regista, ma questo non lo ascolta minimamente e continua a flirtare con la moglie. Ecco, in tutto questo turbinio di decadenza, dove lo smartphone nell'immagine e la mediocrità umana è ai massimi livelli di tutta la poetica alleniana, al povero wallace shawn non resta che camminare da solo per San Sebastian o guardare una bella donna spagnola dormire. Una commedia desolante, che secondo me è andata ben oltre le intenzioni del regista, e che nondimeno mi ha rapito portandomi a questa riflessione un po' "ampollosa" e tragica(-comica).
Grande Collezionista, una tua videorecensione su Quarto Potere sarebbe perfetta (probabilmente lo porterò all'esame di maturità)
Ho visto il film ieri sera. Complimenti per la videorecensione. Molto accurata. Concordo su tantissimi punti.
Visto ieri e mi è piaciuto tantissimo. Film che si tiene in costante equilibrio tra leggerezza e profondità, con un Woody Allen smagliante per la capacità di gestire la brillantezza delle sue battute con gli omaggi ai grandi film che l’hanno influenzato, ma letti in chiave personalissima ed onirica. Un film che sprizza Fellini da ogni poro (più di altri registi citati). Sembra quasi una lettera d’amore al maestro dell’onirico. E non per niente tutti gli accadimenti che coinvolgono Rifkin, trovano una chiave di lettura attraverso il sogno e la celluloide. Per quanto mi riguarda, un film freschissimo e che pare partorito da un regista per nulla stanco.
che bello rivederti fare una recensione di un film visto in sala, guarderò il video dopo aver trovato un buco in settimana per andare a gustarmi l'ultima fatica dell'amato woody. Non sarà il mio primo ritorno in sala perchè settimana scorsa sono riuscito a vedere per la prima volta In the mood for love al Beltrade ;)
No no Adriano siamo d'accordissimo con te, lo vogliamo rivedere nella Top di fine anno questo film! Non capisco fino in fondo la corsa a definire "minore" questo film che ho visto in giro, specie sui social... anch'io come te l'ho trovato l'ennesima riflessione intelligente (sul cinema, sulla morte, sulla fuga come giustamente hai fatto notare) di un Maestro in grandissimo spolvero (e in sala ridevamo tutti, quindi almeno non siamo gli unici a pensarla così). Bellissima recensione, daje Adriano e daje Woody, ti aspettiamo a braccia aperte per la prossima fatica:)
Mi sono goduto solamente i primi minuti del tuo video così da recuperare il resto dopo la visione del film!
Questo weekend andrò sicuramente a vederlo!
Complimenti Adriano, il tuo canale è cultura.
L'ho visto ieri. Mi ha emozionato. È la conclusione perfetta del suo cinema.
@Massimiliano Caselli Ma infatti mica ho detto che è un capolavoro. Ho detto che è la conclusione perfetta del suo cinema in quanto Woody Allen è sempre in dialogo con la morte. E guardo caso in questo film gioca a schacchi con la morte.
@Massimiliano Caselli Ma oggettivamente che ti vuoi aspettare dal 49esimo film di Woody Allen se già nei suoi primi film tratta tutti i suoi temi?
@Massimiliano Caselli non metto in dubbio che altri siano i suoi capolavori ma pure il suo film piu brutto è un film discreto
Adoro Allen e mi è piaciuto molto anche questo film. Nel frattempo ho iniziato a leggere la sua autobiografia.
Grande Adriano!!! Il film non l'ho ancora visto, ma di sicuro sarà bellissimo come ogni film di Allen!!! Recensioni sempre precise e Meravigliose!
Ciao collezionista ottima recensione. L'ho visto stasera all'Arena estiva della. Mia città, mi è piaciuto nella media dei film di Woody Allen una commedia brillante che fa riflettere molto e con numerosi omaggi cinematografici.
si torna al cinema (di nuovo) finalmente
Da noi ancora i cinema non hanno riaperto. Sto però recuperando tutti e 49 i film di Allen per poter essere preparato
Sempre di un altro livello, grande Adriano
Grazie per questa interessantissima analisi: indeciso se andare a vedere Allen o Minari, penso che sceglierò il primo, avendo a disposizione Minari su Sky Go.
Devo dire che non ricordavo così tanto ASMR nelle tue recensioni...
Ormai vedere un film di Woody Allen non è più solo vedere un film ma incontrare un amico per un caffè e 4 chiacchiere
Ciao Adriano, domani andrò a vedere questo film . Per il mio ritorno in sala dopo tanto tempo ho scelto Allen. Riascoltero' la tua recensione dopo la visione.
Carissimo Collezionista, sono tornato finalmente in sala a vedere l’adorato Allen.
Sono assolutamente d’accordo con lei sul fatto che abbia poco senso, dopo 48 film e una carriera pluridecennale, ragionare su “film bello/film brutto”.
Però, ecco, non riesco ad essere d’accordo con lei su tutto il resto. Sono andato in sala con i miei amici (anche per sostenere le riaperture), la maggior parte dei quali - a differenza mia - non aveva mai visto nessuno dei 9 classici immortali ricostruiti dal Maestro in questa sua 49º fatica.
Quello che per me è stato esaltante per loro è stato noioso, ampolloso e pedante (un po’ come Mort!). E per quanto mi sia divertito ad esclamare in cuor mio ogni 10 minuti ‘questo è Quarto Potere’, ‘questo è Jules et Jim’, ‘questo è Fino all’ultimo respiro’, questa trovata mi è sembrata troppo estremizzata. 9 sogni cinematografici, per quanto ricostruiti a finalità narrative e non banalmente omaggiati, in 90 minuti sono davvero tanti: significa 1 ogni 10 minuti. E non sempre l’alternanza sogno/realtà mi è sembrata naturale.
Il tema della fuga che lei ha sapientemente descritto è ancora una volta presente ma mi è sembrato - in questo Rifkin’s Festival - meno ammaliante del solito. Cafè Society, per esempio, aveva tutt’altra forza e fascino. Midnight in Paris aveva una carica universalizzante davvero straordinaria. Forse perché più preoccupato a riconoscere le citazioni, personalmente ho trovato difficile empatizzare col protagonista, per quanto magistralmente interpretato da Wallace Shawn (ma comunque hanno recitato tutti benissimo, secondo me). Il che per me è grave, essendo io lo stereotipo del protagonista alleniano anche nella vita reale..........
Insomma, mi è sembrato di stare davanti ad un’opera fatta col pilota automatico (di alto livello, per carità), prodotta in serie con lievi variazioni rispetto alle ultime opere (l’età dei protagonisti, l’ambientazione), fotografata magistralmente dal genio di Vittorio Storaro ma comunque davanti ad un “Allen che fa Allen”, non so se riesco a rendere l’idea.
Un film destinato alla massa (come tutti i film di Allen) ma in grado di assecondare solo lo spettatore più navigato a causa dei continui ed invadenti rimandi cinefili secondo me non può essere ritenuto riuscito.
Sono tornato anche io oggi al Cinema con questo film che è molto bellino, bellissime citazioni e solita malinconia alla Woody Allen che tanto ci piace :)
Voto 7,5
Ha messo una tristezza assurda questo film è tremendamente drammatico Ho un magone assurdo 😶
Penso che non sia nemmeno lontanamente tra i suoi film più "drammatici"
Mi gusterò la tua recensione a breve, Adriano, curioso di conoscere il tuo parere. Io l'ho amato, un omaggio meraviglioso al Cinema, con la scena della Morte che è stata eclatante!
Lo trasmettevano al Cinema di paese ma non ho fatto in tempo a vederlo per il Covid, che peccato
Non ho visto ancora il video spero tanto ne parlerai bene🤞🤞
Splendida recensione come al solito! Una curiosità, qual è il tuo film di Allen preferito?
Impossibile rispondere... oggi dico Manhattan, domani potrei cambiare idea
Non trovo questo film da nessuna parte.. aiutatemi!!!!
www.justwatch.com/it/film/rifkins-festival-2020
www.amazon.it/RifkinS-Festival-Gershon-Garrel-Guttenberg/dp/B0996C2WXW/ref=sr_1_1?crid=F3AG6PA3ZTOJ&dib=eyJ2IjoiMSJ9.7x7zIMh4dKEH61XURILvHJes59J3r-l-SZ8VXRPABu9emknsp6EMLtPMNt4mtxxM.zcW7jQFMdAp8PSvl2lIsLX0X57wvy5AVBXuz87NWQXM&dib_tag=se&keywords=rifkin%27s+festival+blu+ray&qid=1711551294&sprefix=Rifk%2Caps%2C174&sr=8-1
Lo trovi sia su piattaforma in noleggio e per l'acquisto, sia in formato fisico disponibile.
Buona visione!
Ma quando loro due sono in macchina sotto la pioggia a quale film si riferisce?
Un uomo una donna
@@Collezionistadiombrevisioni devo recuperare un sacco di roba questo ce l'ho qui scaricato e non l'ho ancora visto grazie
Non capisco perché Allen spesso scelga protagonisti maschili nei suoi film che per età e/o per aspetto sono stridenti con il resto del cast o con le situazioni che vivono.
In alcuni casi (Hollywood Ending, La maledizione dello scorpione di giada) si può capire che abbia voluto interpretarli direttamente ma in altre occasioni (Magic in the Moonlight, Rifkin's Festival) mi chiedo se nessuno glielo abbia fatto notare.
Invece in altri casi (Un giorno di pioggia a NY, Anything else, Cafè society, Match point, Midnight in Paris, Vicky Cristina Barcelona, etc. etc...) il protagonista non stride col cast... se stride con la situazione che vive bisogna chiedersi se ciò non arricchisca il film di significato (come sempre accade nei film di Allen)... in Rifkin's festival non ho notato nessun elemento stridente...
Un genio con la filmografia vasta come quella di Allen alimenta così tante riflessioni sull'arte, sulla vita, sui sentimenti e le relazioni umane che è sempre bene analizzare a fondo i suoi film e conoscerli tutti.
P.S.: faccio umilmente notare che in "Pallottole su Broadway" la protagonista femminile (una strepitosa Dianne Wiest) è 18 anni più grande del personaggio che seduce (John Cusack) ma sul web non noto allusioni, battutine, illazioni o dietrologie circa lo sbilanciamento d'età...
Forse parte della verità sta anche altrove: è vero che tra Firth e Stone nella realtà ci sono 28 anni di differenza, ma nel delizioso Magic in the moonlight, nella finzione scenica e rappresentativa del film, tra i personaggi di Stanley e Sophie non sussiste il divario d'età. Quando è drammaturgicamente rilevante Allen ci costruisce sopra dei risvolti (vedasi Basta che funzioni). Forse la lettura e l'analisi del film per quello che è e rappresenta dovrebbe contare di più della cronaca, dell'anagrafe degli attori e delle presunte questioni private del regista... che nel caso di Allen non sussistono visto che è vero che tra lui e sua moglie ci sono 35 anni di differenza ma si amano da circa 3 decadi (il loro rapporto è descritto nel suo libro).
Quindi non capisco chi debba far notare esattamente cosa al maestro
Adriano perdonami non ho capito l'analogia tra la figura della morte e l'attore Christopher Waltz. Perche Allen sceglie proprio questo attore?
Perché è diventato famoso con un film in cui interpreta un nazista che porta la morte col sorriso beffardo
@@Collezionistadiombrevisioni ahhhh pensavo tutt'altro. Avevo pensato a Landa ma non lo avevo inteso in questo modo
I dialoghi sembravano slacciati. Però credo fosse voluto, ognuno chiuso nella sua incomunicabilità.
Sinceramente sulla valutazione del film ricade un doppiaggio davvero scandaloso. Certi doppiatori dovrebbero ritirarsi e altri darsi ad altri onesti lavori.
Le citazioni sono da intenditori di cinema.
Però, ripeto, un doppiaggio imbarazzante mi ha fatto storcere il naso e dovrò riguardarlo in originale per rivedere il giudizio complessivo.
Collezionista, sarò onesto. Vorrei tanto essere iper positivo, questo film non mi ha convinto. Dialoghi troppo senza senso, interazioni umane non credibili come se non esistesse un passato. La scena finale con la "morte" mi è piaciuta tantissimo e sicuramente il mio giudizio è influenzato positivamente, a prescindere, dal poter ritornare al cinema
peccato che probabilmente sarà il suo ultimo film
non è vero, ha detto che ha già un'altra sceneggiatura pronta dai tempi della prima quarantena
ho letto che ha ricevuto un'offerta dalla Francia... speriamo bene
Dove l'ha detto?
@@corpodinchiostro3210 www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/woody-allen-non-vuole-andare-in-pensione-nonostante-le-polemiche-nuovo-film-in-cantiere-dopo-rifkin-s-festival_31863566-202102k.shtml
@@Collezionistadiombrevisioni No no chiedevo dove avesse detto che sarebbe stato il suo ultimo film:)
Ma la critica c'è mai stata nei paesi baschi? Ahahaha
Avviso: nel mio commento faro' spoiler di Rifkin's Festival e Bastardi senza gloria di Tarantino del 2009.
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Mah, io ho guardarto Rifkin's Festival ieri pomeriggio, premetto che sono circa 3 anni che mi sono avvicinato al cinema veramente, prima guardavo quasi solo serie tv, in questi 3 anni ho visto quasi 1500 film, di Allen ho visto come primo film "To Rome with love", quindi subito pensavo fosse un registello da niente, poi dopo un po' di mesi mi sono recuperato i suoi film più famosi, ne ho visti prima di RF 12 film di Allen, tranne che per Manhattan Murder Mistery, non mi hanno mai entusiasmato, non li ho mai apprezzati molto, pero' ero cosciente che il problema fosse mio, anche perchè mi sono fin da subito innamorato di altri grandi registi quali O. Welles, B. Wilder, R. Polanski e altri, quindi a differenza di questi, il filone che unisce tutti, o quasi, i film di Allen è la commedia, genere che aimè, non digerisco, anche se vedo la commedia in molti film nei quali in teoria non c'è, es. Parasite e la maggior parte dei film di Truffaut.
Questo RF pero', forse perchè visto al cinema, mi ha impressionato molto, a pelle è il mio preferito di Allen, pero' dovrà passare del tempo, la cosa che mi è piaciuta, oltre che ad essere d'accordo con il fatto che preferisco i grandi classici europei rispetto a quelli americani (tranne che per La Vita è meravigliosa), mi è piaciuto il modo con cui Allen ha riempito ci ""citazioni"" il suo film, non li ho trovati forzati, anzi, li ho trovati perfettamente inseriti nel contesto, poi il finale con Christoph Waltz è per me una genialata, ero li da 1 ora e passa a chiedermi dove fosse sto povero Waltz (uno dei miei attori preferiti), e poi me lo ritrovo in quel ruolo, direttamente collegato al ruo ruolo migliore, quello del colonnello Hans Landa di Bastardi senza gloria (uno dei miei film preferiti), che qui sembra tornare dopo la sua morte in BSG nello stesso ruolo che aveva quando era in vita, ruolo che sa fare perfettamente, ovvero seminare la morte, e lui stesso ora ha quel ruolo di nuovo.
Le ""citazioni"" a Truffaut e Welles perfette per me, le altre le ho apprezzate molto comunque.
Credo che questo film, così come tutti quelli in cui si passa dai colori al bianco e nero ed in più si passa da un aspect ratio ad uno completamente opposto varie volte, sia da vedere al cinema, più degli altri, su una tv si perde molto quasi succede questo, al cinema invece no.
Qui Allen mi ha fatto venir la voglia di guardarmi tutti i suoi altri film che ancora non ho visto, anche perchè ora riesco a comprendere di più i suoi altri film, questo film, per me, è stato un crack, o "la goccia che ha fatto traboccare il vaso", quel qualcosa che è riuscito a darmi il via per capire il suo cinema, forse più avanti, probabilmente trovero' dei difetti nel film, ma solo perchè trovero' più interessanti e "migliori" suoi altri film.
Faccio i miei complimenti ad Allen, finalmente sono riuscito a trovare un film "ufficiamente del 2020" che mi soddisfi in pieno.
Ti consiglio anche Manhattan, Io E Annie e Basta Che Funzioni
@@corpodinchiostro3210 Io e Annie lo vidi 2 anni fa, dovrò riguardarlo, ora appena ho tempo mi recupero più film possibili.
da 3 anni vedi in media più di un film al giorno?
@@rikidona In realtà un po' di meno, circa 1400 da settembre 2017. Pero' fra un po' comincierò a riguardarmi molti film, che all'epoca probabilmente non avevo capito. In realtà è più il sabato e la domenica che li guardo, in settimana è dura.
1500 fiiiiilm??????
Ho odiato il personaggio dal primo all'ultimo minuto, una caricatura di essere umano neache divertente, con una faccia da idiota senza uguali, il doppiaggio non credo abbia aiutato.
Battute scontate e banali, un brutto film , fortunatamente ho speso solo 4,5 €.
Concordo con te, l'unica cosa che mi e' piaciuta e' la fotografia, per arrivare alla fine di tanta noia ho deciso di guardarlo come un documentario di posti stupendi
@@sabrinamaurizi3676 ti invidio che sei riuscita a trovarne qualcosa di positivo.
Il bello che in rete c'é qualcuno che lo reputa il miglior film di Woddy Allen .......mhaaaaa 😒😒😒