MISSIONE ADULIS, ERITREA

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  • เผยแพร่เมื่อ 14 มิ.ย. 2021
  • La missione archeologica italo-eritrea nel sito dell’antica Adulis è attiva dal 2011. È diretta dalla Commission of Culture and Sport dell’Eritrea - Archaeological Heritage Research Branch, Asmara, e dal Centro Ricerche sul Deserto Orientale, Varese. Partners della missione sono l’Università Cattolica di Milano, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi dell’Insubria (Varese), l’Università degli Studi l’Orientale di Napoli.
    Finalità della missione è valorizzare l’impatto della ricerca archeologica a lungo termine mediante la promozione dello sviluppo sostenibile in ambito locale, attuabile grazie al progetto di tutela e gestione del sito per mezzo della creazione del “Parco Archeologico Sostenibile di Adulis”.
    Anche la ricerca archeologica è condotta con l’impiego prevalente di tecniche non invasive, quali le ricognizioni di superficie, le prospezioni geofisiche e l’osservazione da remoto. Le attività di restauro affiancano costantemente le operazioni di scavo.
    Grande considerazione è dedicata allo studio e alla valorizzazione delle conoscenze tradizionali di gestione dell’acqua e dell’ambiente, al fine non solo di contribuire allo sviluppo locale, ma anche di promuovere la consapevolezza di una interdipendenza di fattori, con particolare attenzione alle sfide mondiali di siccità, impoverimento del suolo e sviluppo sostenibile.
    Insieme ai docenti e archeologi italiani, operano sul campo archeologi eritrei e una quarantina di operai che abitano nei villaggi prossimi al sito archeologico. Durante questi primi dieci anni di attività della missione, è stato costantemente perseguito l’obiettivo della formazione degli operatori locali, in modo da assicurare la sostenibilità a lungo termine della gestione e tutela del patrimonio culturale e del paesaggio in cui esso è inserito. Ciò può essere garantito unicamente dal coinvolgimento della Comunità locale, erede del proprio paesaggio culturale e principale beneficiaria di uno sviluppo che pone al centro la qualità della vita.
    La formazione in situ è affiancata da corsi in aula, dedicati non solo alla metodologia della ricerca archeologica, ma anche alla tutela, conservazione e gestione del patrimonio culturale. Nel 2020 il corso, tenuto presso la sede della Commission of Culture and Sport ad Asmara, ha visto la partecipazione di sessanta studenti, selezionati tra il personale della stessa Commission of Culture and Sport, del Museo Nazionale dell’Eritrea, del Museo di Massaua, dei dipartimenti amministrativi regionali.
    L’archeologia può così offrire un contributo non solo per conoscere e capire le strategie insediative del passato, capaci di garantire la vita delle comunità antiche in contesti estremi, ma anche e soprattutto per una pianificazione sostenibile del paesaggio nel presente e nel futuro.
    L’antica città-emporio di Adulis infatti, con le sue straordinarie architetture di pietra che si estendono su una superficie di quaranta ettari, dovette la sua prosperità non solo ai traffici delle merci di lusso che da qui transitavano tra Oceano Indiano e Mediterraneo, ma anche alla sapiente gestione delle risorse, in grado di assicurare il sostentamento dei suoi abitanti nel corso della sua lunga vita, tra il II millennio a.C. e il VII secolo d.C.
    E’ infine doveroso ricordare l’instancabile impegno profuso da Alfredo Castiglioni, che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla riscoperta di Adulis.

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