Il Cervo nelle Foreste Casentinesi, intervista a Luciano Cicognani

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  • เผยแพร่เมื่อ 7 ก.ย. 2024
  • Intervista a Luciano Cicognani (Soc. STERNA e Pres. ARIF), uno dei massimi esperti di ungulati nel comprensorio che include il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. In questa intervista Luciano, grazie alla sua ampia esperienza di ricerca e raccolta dati, descrive nel dettaglio il "Re della foresta": il Cervo. Diffusione, abitudini, struttura sociale, comportamenti nel periodo di riproduzione, analisi del palco e del bramito sono solo alcuni dei temi illustrati con competenza da Luciano Cicognani. Il tutto corredato da un alto numero di video e foto reperite dal suo archivio e grazie all'adesione al progetto di numerosi fotografi naturalisti:
    Foto: Graziano Capaccioli www.wildlifepho...
    Video: Giacomo Cellini www.fototrappo...
    Video: Gianni Piolanti / giannipiolanti
    Foto: Francesco Bacci www.naturalfoto...
    Un grazie speciale a Graziano Capaccioli per la foto dell'anteprima

ความคิดเห็น • 24

  • @ugocolombo6516
    @ugocolombo6516 ปีที่แล้ว

    Grazie è stato molto interessante , informazioni preziose e precise …..

  • @SantoStasi
    @SantoStasi 3 ปีที่แล้ว

    Ottimo video con spiegazioni chiare e complete! Le foto e i video che accompagnano le spiegazioni sono un ottimo completamento delle varie spiegazioni! Ottimo!!! Bravo Massimo e Grazie a Luciano!!

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  3 ปีที่แล้ว

      Grazie Santo, in effetti ho rotto le scatole a parecchia gente per avere foto e video. Luciano è un grande!

  • @andreazanini7327
    @andreazanini7327 3 ปีที่แล้ว

    Bel video! Spiegato bene e facile da seguire! 👍

  • @piadinerandagie5289
    @piadinerandagie5289 3 ปีที่แล้ว

    Complimenti a Massimo per il bel video!

  • @fotonaturalistiche8883
    @fotonaturalistiche8883 2 ปีที่แล้ว

    Bel video Complimenti davvero molto utile

  • @grazianocapaccioli4529
    @grazianocapaccioli4529 3 ปีที่แล้ว

    Bel video, grazie a te e a Luciano.

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  3 ปีที่แล้ว

      Io ho fatto davvero poco, Luciano è la Star: in materia di ungulati non si batte!

  • @riccardotartagni5784
    @riccardotartagni5784 3 ปีที่แล้ว +1

    Sulla popolazione stabile avrei qualche dubbio, probabilmente la caccia di selezione nella provincia di Forlì-Cesena esercitata dal 2011 ha determinato senza dubbio una diminuzione del cervo fuori dall'area protetta, situazione colta anche dai locali. All'interno del Parco probabilmente il calo è meno sensibile ma sicuramente non siamo più ai livelli di 10 anni fa. Anche l'attività di bramito è meno "concitata" probabilmente dovuto alla minor concorrenza. Video ben fatto, complimenti.

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  3 ปีที่แล้ว

      I dati riportati da Luciano Cicognani sono frutto di analisi sul campo, quindi ritengo siano piuttosto affidabili. Grazie per i complimenti, che ricambio: bello il tuo canale, mi sono appena iscritto 👌

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  3 ปีที่แล้ว

      Ho apprezzato le tue foto e il tuo canale. Mi piacerebbe contattarti in privato, puoi scrivermi alla mail foglienuvole@yahoo.com? Grazie

    • @riccardotartagni5784
      @riccardotartagni5784 3 ปีที่แล้ว +1

      Rimanendo in tema demografico i dati sono riscontrabili anche nel Piano Annuale Opertivo: nella provincia di Forlì-Cesena nell 2011 i danni riconducibili al cervo liquidati alle attività agricole erano di circa 36.000 €, anno in cui aprirono la caccia di selezione, nel 2016 i danni liquidati sono stati appena 7.500 €, pari a ben un 80% in meno.
      Il cervo è senza dubbio diminuito e noto che la tendenza è mantenere la caccia con una quota capi piuttosto incisiva a mio modesto modo di vedere le cose.
      Detto questo nulla da dire il video e l'intervista sono davvero ben fatte!
      p.s. Ok ti scrivo in privato.

    • @lucianocicognani8363
      @lucianocicognani8363 ปีที่แล้ว +2

      Ciao Riccardo; discorso interessante il tuo, che meriterebbe approfondimenti. La valutazione della consistenza effettuata mediante analisi dei danni, non è molto affidabile, in quanto nelle aree di recente espansione, difficilmente i danni sono attribuiti correttamente (anche per una mancata o iniziale gestione). Allo stesso modo le aree occupate recentemente non vengono monitorate col censimento al bramito ... ma col sistema del conteggio a vista sul primo verde; entrambi i metodi presentano problematiche, ma il problema maggiore è che la quantificazione "ufficiale" viene data solo dal conteggio al bramito (questioni di confrontabilità nei vari comprensori dell'Acater orientale). Per aree di recente espansione e stabilizzazione, non intendo zone a frequentazione saltuaria, ma le aree nei comuni di Predappio, Meldola e Castrocaro .. dove da alcuni anni ci sono popolazioni stabili con cicli biologici completi. Anche semplicemente analizzando i dati dei maschi bramenti, nel 2011 ne sono stati contattati 235 ... nel 2020 ne risultano censiti 248, questo nonostante il mancato monitoraggio da parte del PNFC e nonostante il mancato conteggio delle aree di bassa collina che ho citato prima. Indubbiamente hai ragione sul fatto che, almeno a impressione, nel territorio del Parco sembrano in diminuzione, occorre però considerare che quando non c'erano aree riproduttive nei territori esterni, la caratteristica dell'areale "pulsante" si manifestava in modo molto evidente e la fase riproduttiva di gran parte dei cervi, si svolgeva dentro i confini del Parco. Grazie per aver creato l'occasione di questo bello scambio di opinioni

  • @isaia1997
    @isaia1997 ปีที่แล้ว +1

    Video molto interessante ascoltato con piacere!
    Avevo una domanda, eventualmente da rivolgere a Luciano Cicognani, ma l’inizio del periodo del bramito o l’inizio della caduta dei palchi risentono del cambiamento climatico? Mi spiego meglio...essendo sempre più prolungato il caldo a fine estate e meno fredde le giornate a febbraio/marzo è plausibile che questi due periodi si spostino più in là nel tempo? O semplicemente il loro inizio dipende da ritmi circadiani legati alla componente ormonale che varia con il variare della durata del giorno e della notte? (e quindi come anticipato in relazione a testosterone e somatotropina)
    Un’altra domanda anche legata ai palchi, il colore del palco sotto il velluto è quindi bianco? Il marrone deriva unicamente dal tipo di corteccia su cui sfregano i palchi stessi?
    Grazie in anticipo

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  ปีที่แล้ว +1

      Grazie per l'apprezzamento. Personalmente ritengo che tutte le creature siano influenzate dai cambiamenti climatici, cervi compresi. Ma non volendo dare risposte fuori posto, giro la tua domanda a Luciano 😉

    • @isaia1997
      @isaia1997 ปีที่แล้ว

      @@Trafoglieenuvole Grazie mille!

    • @lucianocicognani8363
      @lucianocicognani8363 ปีที่แล้ว +2

      Ciao Isaia! Alla prima domanda hai già dato la risposta da solo: sono i ritmi circadiani a determinare i cicli ormonali; direi quindi che più o meno caldo, possa determinare una maggiore o minore attività (così come il maltempo), ma ad oggi non risultano spostamenti significativi e distanti nei cicli biologici annuali, sia dei maschi, sia delle femmine. Il colore del palco sotto al velluto è quello di un osso, quindi biancastro o al più giallognolo; la caduta del velluto determina di per se una colorazione dei palchi (conseguente al sangue ed a brandelli di velluto che restano attaccati ai palchi e si seccano sopra. La colorazione definitiva viene invece determinata dai tipi di pianta su cui sfregano i palchi per pulirli ma anche e soprattutto per affilarne le punte. Grazie dei complimenti, anche a nome di Massimo; le tue ipotesi denotano comunque una preparazione non da principiante, quindi complimenti anche a te!

    • @isaia1997
      @isaia1997 ปีที่แล้ว

      @@lucianocicognani8363 chiedo perdono per il ritardo nel leggere la risposta ma non mi era arrivata alcuna notifica e non sono entrato a controllare!
      Grazie innanzitutto per la risposta esaustiva e aver eliminato questo mio dubbio, anche riguardo la colorazione del palco.
      Grazie anche per i complimenti, studio in una magistrale di biologia (3+2) e per poter lavorare, si spera un giorno, in questo ambito...sempre avuto la passione per questo animale e per la montagna in generale!
      Un saluto!

  • @nicolabuono8442
    @nicolabuono8442 ปีที่แล้ว

    Video e sito molto interessanti. Mi sono iscritto subito. Una osservazione. Nel video si parla di cervi presenti nelle Foreste Casentinesi e in altre aree dell'Italia centrale e nel Bosco della Mesola . Ma quelli della Mesola sono cervi italici ( 300 esemplari) gli unici veri ed ultimi sopravvissuti della specie .TUTTI GLI ALTRI SONO CERVI EUROPEI introdotti in italia in maniera massiccia dopo la fine della seconda guerra mondiale e che sono in grande espansione e che quindi riducono l''abitat del cervo italico. Per questa ragione e per il rischio di infezioni negli esemplari del Bosco della Mesola ( ripeto sono solo 300 ) è stata varata l' OPERAZIONE CERVO ITALICO da parte dell'Ente gestione Parco della Mesola , dei Carabinieri Forestali, del WWF dell'Università di Siena e della Riserva Naturale Regionale delle Serre ( in Calabria) e per il triennio 2023/2025 verranno spostati ogni anno 20 esemplari dal Bosco della Mesola alla Riserva Naturale Regionale delle Serre ( in Calabria). I primi 20 esemplari sono stati già spostati per questo 2023. Poi gli altri , 20 alla volta nei prossimi 2 anni . Ne hanno parlato tutti i media nazionali. Per cui i cervi del documentario purtroppo sono europei e non italici. Un caro saluto.

    • @Trafoglieenuvole
      @Trafoglieenuvole  ปีที่แล้ว +1

      Grazie per le dettagliate informazioni Nicola. In effetti nel casentino i cervi sono scomparsi, per ovvi motivi, durante il periodo della seconda guerra mondiale, poi reintrodotti dal centro europa (prevalentemente Germania, in base alle mie informazioni). Comunque sono bellissimi 😉