Chiarissima Professoressa, grazie per le sue lezioni. È molto gradevole ascoltarle, a motivo della sua competenza e chiarezza. E poi, mi consenta di scriverlo, rappresenta un gran sollievo udire una Docente che non dice mai "occhei", "zlaidds", "performanz" e tutta la pletora di anglismi che stanno uccidendo la nostra bellissima lingua italiana. Sentiti ringraziamenti ! Romano Toglia
Complimenti per questo corso condotto con professionalità e competenza. Per caso, tra le sue lezioni ci sono anche analisi di frasi e versioni dedicate all’uso delle declinazioni e dei tempi verbali?
Molte grazie per i complimenti e per l'interesse! In alcuni video, accanto alla spiegazione di regole, spiego come tradurre e propongo frasi o brevi versioni con traduzione spiegata e ragionata. Buono studio 😊
Buongiorno, approfitto ancora della sua cortesia e competenza per farle una domanda che trae spunto dalla declinazione di πατήρ (temi in liquida asigmatici apofonici) per arrivare invece al problema della natura e funzione delle sonanti. Ho letto che la posizione dell'accento al Genitivo πατρός e al Dativo singolare πατρί si giustifica per il fatto che il tema, al grado zero, è monosillabico (πατr̥-), dunque nei casi obliqui di tali sostantivi (salvo eccezioni particolari), l'accento dovrebbe posizionarsi effettivamente sull'ultima sillaba. Sulla base di quanto appena detto e sapendo che le sonanti costituiscono apice sillabico, perché πατr̥ è da considerarsi monosillabico, invece che bisillabico πα-τr̥? Grazie.
Buongiorno, il commento mi suggerisce di parlare brevemente di sillabe e divisione in sillabe (in greco non è così diversa dall'italiano) sia qui che in un video a parte, quindi grazie. Partiamo dalle regole di suddivisione sillabica. Una consonante preceduta e seguita da vocale fa sillaba con la vocale che segue. Una successione di due o tre consonanti si accorpa alla vocale successiva tranne nei seguenti casi: in una sequenza di due consonanti uguali in una sequenza costituita da liquida o nasale (λ ρ μ ν) seguita da consonante fa eccezione il gruppo μν, che si accorpa alla vocale successiva in una sequenza costituita da consonante seguita dalla sibilante sigma Passando invece alle cosiddette sonanti, non parliamo di consonanti ma di vocali. Le sonanti vocali erano quattro consonanti dell'indoeuropeo, m, n, l, r, talmente sonore da potersi considerare qualcosa di intermedio tra una consonante e una vocale. In greco questi suoni hanno perso il loro valore vocalico e corrispondono alle consonanti liquide (λ,ρ) e nasali (μ,ν). Da qui, probabilmente, il motivo per cui πατr̥ è da considerarsi monosillabico. Arrivederci e buona Pasqua!
Buongiorno Graziella, i miei corsi didattici sono pensati per lo schermo grande del PC, o al minimo del tablet sufficientemente grande, non per il cellulare dove è chiaro che, pur seguendo le lezioni, si fa fatica a leggere le diapositive. Tutto è nato per la dad.
Chiarissima Professoressa,
grazie per le sue lezioni. È molto gradevole ascoltarle, a motivo della sua competenza e chiarezza. E poi, mi consenta di scriverlo, rappresenta un gran sollievo udire una Docente che non dice mai "occhei", "zlaidds", "performanz" e tutta la pletora di anglismi che stanno uccidendo la nostra bellissima lingua italiana. Sentiti ringraziamenti !
Romano Toglia
La ringrazio moltissimo per l'apprezzamento e per l'interesse con cui segue i miei video!
💜🎵💜
Che bello potere vedere delle somiglianze con il latino
brava prof! spiega benissimo e trasmette amore
Molte grazie, sono felice di aiutare a conoscere e a studiare questa lingua difficile ma altrettanto bella.
Complimenti per questo corso condotto con professionalità e competenza. Per caso, tra le sue lezioni ci sono anche analisi di frasi e versioni dedicate all’uso delle declinazioni e dei tempi verbali?
Molte grazie per i complimenti e per l'interesse! In alcuni video, accanto alla spiegazione di regole, spiego come tradurre e propongo frasi o brevi versioni con traduzione spiegata e ragionata. Buono studio 😊
Buongiorno, approfitto ancora della sua cortesia e competenza per farle una domanda che trae spunto dalla declinazione di πατήρ (temi in liquida asigmatici apofonici) per arrivare invece al problema della natura e funzione delle sonanti. Ho letto che la posizione dell'accento al Genitivo πατρός e al Dativo singolare πατρί si giustifica per il fatto che il tema, al grado zero, è monosillabico (πατr̥-), dunque nei casi obliqui di tali sostantivi (salvo eccezioni particolari), l'accento dovrebbe posizionarsi effettivamente sull'ultima sillaba. Sulla base di quanto appena detto e sapendo che le sonanti costituiscono apice sillabico, perché πατr̥ è da considerarsi monosillabico, invece che bisillabico πα-τr̥? Grazie.
Buongiorno, il commento mi suggerisce di parlare brevemente di sillabe e divisione in sillabe (in greco non è così diversa dall'italiano) sia qui che in un video a parte, quindi grazie.
Partiamo dalle regole di suddivisione sillabica.
Una consonante preceduta e seguita da vocale fa sillaba con la vocale che segue.
Una successione di due o tre consonanti si accorpa alla vocale successiva tranne nei seguenti casi:
in una sequenza di due consonanti uguali
in una sequenza costituita da liquida o nasale (λ ρ μ ν) seguita da consonante
fa eccezione il gruppo μν, che si accorpa alla vocale successiva
in una sequenza costituita da consonante seguita dalla sibilante sigma
Passando invece alle cosiddette sonanti, non parliamo di consonanti ma di vocali.
Le sonanti vocali erano quattro consonanti dell'indoeuropeo, m, n, l, r, talmente sonore da potersi considerare qualcosa di intermedio tra una consonante e una vocale.
In greco questi suoni hanno perso il loro valore vocalico e corrispondono alle consonanti liquide (λ,ρ) e nasali (μ,ν).
Da qui, probabilmente, il motivo per cui πατr̥ è da considerarsi monosillabico.
Arrivederci e buona Pasqua!
@@OrnellaCacciapuotiTraversi Grazie mille.
Buon giorno, tutto ciò che è scritto sulle diapositive è troppo piccolo. È possibile usare caratteri più grandi?
Buongiorno Graziella, i miei corsi didattici sono pensati per lo schermo grande del PC, o al minimo del tablet sufficientemente grande, non per il cellulare dove è chiaro che, pur seguendo le lezioni, si fa fatica a leggere le diapositive. Tutto è nato per la dad.