Delle centinaia di video "didattici" caricati su youtube questo è davvero uno dei pochi degni dei minuti spesi a seguirlo. Spiegato con attenzione e cura dei dettagli. ottimo lavoro sicuramente utile anche a chi si improvvisa insegnante.... IMPARATE!!!!
Complimenti video molto esplicativo, nozioni spiegate molto chiaramente, in tutte le loro varianti, molto, molto utile per fare pratica e migliorare....Grazie
Un grandissimo insegnante e musicista, molto disponibile e sensibile ( ricordo ancora le fotocopie dei vari pattern di spazzole che ho ricevuto ad un seminario )
Il discorso della cassa in 4 anche nel be-bop è quantomeno controverso. Io ho sempre saputo che il tempo veniva tenuto da ride e hi-hat, cassa e rullante venivano invece svincolati dalla "routine" che dovevano svolgere nell Swing (che era primariamente una musica da ballo, non dimentichiamolo) per piazzare qua e là contrappunti ritmici ("Klook" Clarke e le sue "bombs"). Resta comunque degno di fede quanto viene riportato direttamente dai vari Roach e compagnìa bella. Probabilmente qualche batterista si era allontanato di più e qualcuno di meno dall'"ortodossìa" dello Swing. Bisogna poi chiedersi quando e perchè nasca il Be-Bop. Da quanto so io, la data di nascita del Be-Bop avviene circa un lustro prima dell'immediato dopo-guerra. Già nel 1942-43, leggendo le biografie di Charlie Parker e Miles Davis (28 anni fa ebbi la fortuna di parlare con Dizzy Gillespie durante la pausa di un suo concerto italiano e mi confermò tempi, modi e cause), si ha la conferma che nei piccoli Clubs della West 52nd Street di New York non si suona più lo Swing, ma quello che può già essere considerato Be-Bop: piccoli "combo" composti il più delle volte da un sassofonista, un trombettista, un trombonista e sezione ritmica e non più grandi sezioni per ogni strumento come nelle grandi orchestre Swing. In un tale ambito le conseguenze per il batterista non sono poche: spariscono le casse da 24" ed anche da 22", si vedono per la prima volta in azione delle casse da 18", e cambia anche il tipo di accompagnamento. Due le motivazioni principali che ispirarono una tale rivoluzione, a detta dei protagonisti stessi. La prima era di natura squisitamente pratica: con la Seconda Guerra Mondiale in corso la leva militare aveva inciso notevolmente sulla popolazione, in soldoni erano rimasti in giro pochi orchestrali. Di qui una forzata contrazione degli organici. La seconda era invece di natura culturale: i protagonisti della nascita del Be-Bop non sentivano più loro (pertanto non più identificativo e peculiare, non più esclusivo, per usare un brutto termine) il linguaggio dello Swing. Ed infatti già dalla seconda metà degli anni '30 il genere era divenuto appannaggio delle grandi orchestre bianche che suonavano per il pubblico bianco. Ecco che i "neri" avevano bisogno di una nuova forma che fosse solo loro.
Grazie mellilore per il tuo contributo. Per quanto riguarda il . feathering, penso che la cosa migliore me la disse Billy Hart: "E' una tecnica che devi conoscere, poi usarla o no dipende da quello che tu pensi possa essere più appropriato in quel momento".
Piacevolissimo commento, ne approfitto a 7 anni di distanza per una richiesta. Sapresti consigliare qualche volume d'approfondimento di storia del jazz?
@@dasding7845 Io ero solito andare nella biblioteca comunale della mia città, sezione musica. I libri erano alla portata di tutti, ordinati secondo catalogazione su degli scaffali, (per questo una volta consultati erano da depositare in appositi contenitori, dai quali a fine giornata veniveno poi prelevati per essere rimessi al loro esatto posto dai bibliotecari). Restando nei locali della biblioteca, la consultazione era libera ed illimitata. Ho così "divorato" di tutto (anche di Classica, "Prog" e Pop) privilegiando per quanto riguarda il Jazz le testimonianze dirette delle autobiografie dei protagonisti dell'epoca (poche invero, purtroppo). Così su due piedi ti consiglio appunto le autobiografie che puoi trovare e (per andare sul classico più recente) "The History of Jazz" di Ted Gioia. Buona lettura.
Bellissima lezione.maestro...dopo un pò di annni ho ripreso as uonare e studiare..e ho bisogno proprio di varie lezion,premetto che ho studiato e suonato sempre quasi rock roll,hard rock,anche blues...ma ora vorrei più avvicinarmi anche al jazz
Grande Marco, mi ricordo di te... forse ci siamo conosciuti a Perugia durante le clinics di Umbria Jazz nell'estate del 2000 con Ron Savage, possibile??
Caro Maestro, pechè gli americani quando spiegano il jazz insistono sulle terzine per ognuno dei 4 movimenti in cui viene divisa la battuta classica dello swing e non spiegano, come mi sembra che faccia Lei, i 4 movimenti costituiti da 1 quarto, 2 ottavi, 1 quarto e 2 ottavi. Grazie e cordiali saluti.
Sono in disaccordo con la didattica da proporre circa l'insegnamento di una buona capacità di "swingare" sul piatto. La prima cosa da insegnare, secondo la mia modesta esperienza, sono i quarti suonati sul piatto, a tutte le velocità, a cui risponde l'hi-hat sul secondo e quarto movimento. Questo penso sia il cuore della pulsazione del jazz. Poi vengono tutte le altre accentuazioni, istintive e non. Ma il cuore del jazz sono i quattro quarti leggermente anticipati sul piatto e il secondo e quarto sull hi-hat.
Spiegazioni chiarissime, funzionabili e utilizzabili da subito, grazie, complimenti.
Ma complimenti de che?
il Maestro Volpe non si smentisce, grandissimo ed efficace come pochi.
E la tecnica della cassa suonata in quarti "soffici" è illuminante
Siete un po' arretrati. Sveglia
@@natanmaglione7037 non ho capito il commento, spiegami
Delle centinaia di video "didattici" caricati su youtube questo è davvero uno dei pochi degni dei minuti spesi a seguirlo. Spiegato con attenzione e cura dei dettagli. ottimo lavoro sicuramente utile anche a chi si improvvisa insegnante.... IMPARATE!!!!
Ti ringrazio per le tue parole, Flavio, troppo buono! :-)
Complimenti video molto esplicativo, nozioni spiegate molto chiaramente, in tutte le loro varianti, molto, molto utile per fare pratica e migliorare....Grazie
Un grandissimo insegnante e musicista, molto disponibile e sensibile ( ricordo ancora le fotocopie dei vari pattern di spazzole che ho ricevuto ad un seminario )
Bellissima lezione. Estremamente chiaro nella spiegazione. Grazie 🥁
che meraviglia di lezione! Grazie!
complimenti, ottima lezzione e molto ben spiegata. Rimpiango il fatto che non c'era youtube quand'ero ragazzino
Grazie Roberto! Marco Volpe
davvero :(
Dai si recupera tutto
L'italiano però a scuola lo insegnavano. Scherzo dai :) cmq hai fatto un'ottima osservazione che condivido pienamente
Tutto gira nella Cordinazione degli arti. 4 Way Coordination❤❤❤❤❤ e dinamiche
Marco Volpe nato per la didattica. Fantastico
Grazie Marco per una spiegazione chiara e precisa. per me "un dilettante" è stata di aiuto
Grazie a te Dimic!
Bellissimo e utilissimo video Marco! da vedere e ascoltare attentamente dall'inizio alla fine!!
Grazie Gottardo, un onore detto da te! :-)
Bellissima Lezione
Il discorso della cassa in 4 anche nel be-bop è quantomeno controverso. Io ho sempre saputo che il tempo veniva tenuto da ride e hi-hat, cassa e rullante venivano invece svincolati dalla "routine" che dovevano svolgere nell Swing (che era primariamente una musica da ballo, non dimentichiamolo) per piazzare qua e là contrappunti ritmici ("Klook" Clarke e le sue "bombs"). Resta comunque degno di fede quanto viene riportato direttamente dai vari Roach e compagnìa bella. Probabilmente qualche batterista si era allontanato di più e qualcuno di meno dall'"ortodossìa" dello Swing.
Bisogna poi chiedersi quando e perchè nasca il Be-Bop.
Da quanto so io, la data di nascita del Be-Bop avviene circa un lustro prima dell'immediato dopo-guerra. Già nel 1942-43, leggendo le biografie di Charlie Parker e Miles Davis (28 anni fa ebbi la fortuna di parlare con Dizzy Gillespie durante la pausa di un suo concerto italiano e mi confermò tempi, modi e cause), si ha la conferma che nei piccoli Clubs della West 52nd Street di New York non si suona più lo Swing, ma quello che può già essere considerato Be-Bop: piccoli "combo" composti il più delle volte da un sassofonista, un trombettista, un trombonista e sezione ritmica e non più grandi sezioni per ogni strumento come nelle grandi orchestre Swing. In un tale ambito le conseguenze per il batterista non sono poche: spariscono le casse da 24" ed anche da 22", si vedono per la prima volta in azione delle casse da 18", e cambia anche il tipo di accompagnamento.
Due le motivazioni principali che ispirarono una tale rivoluzione, a detta dei protagonisti stessi.
La prima era di natura squisitamente pratica: con la Seconda Guerra Mondiale in corso la leva militare aveva inciso notevolmente sulla popolazione, in soldoni erano rimasti in giro pochi orchestrali. Di qui una forzata contrazione degli organici.
La seconda era invece di natura culturale: i protagonisti della nascita del Be-Bop non sentivano più loro (pertanto non più identificativo e peculiare, non più esclusivo, per usare un brutto termine) il linguaggio dello Swing. Ed infatti già dalla seconda metà degli anni '30 il genere era divenuto appannaggio delle grandi orchestre bianche che suonavano per il pubblico bianco. Ecco che i "neri" avevano bisogno di una nuova forma che fosse solo loro.
mellilore grazie del commento :)
Grazie mellilore per il tuo contributo. Per quanto riguarda il . feathering, penso che la cosa migliore me la disse Billy Hart: "E' una tecnica che devi conoscere, poi usarla o no dipende da quello che tu pensi possa essere più appropriato in quel momento".
Piacevolissimo commento, ne approfitto a 7 anni di distanza per una richiesta. Sapresti consigliare qualche volume d'approfondimento di storia del jazz?
@@dasding7845 Io ero solito andare nella biblioteca comunale della mia città, sezione musica. I libri erano alla portata di tutti, ordinati secondo catalogazione su degli scaffali, (per questo una volta consultati erano da depositare in appositi contenitori, dai quali a fine giornata veniveno poi prelevati per essere rimessi al loro esatto posto dai bibliotecari). Restando nei locali della biblioteca, la consultazione era libera ed illimitata. Ho così "divorato" di tutto (anche di Classica, "Prog" e Pop) privilegiando per quanto riguarda il Jazz le testimonianze dirette delle autobiografie dei protagonisti dell'epoca (poche invero, purtroppo). Così su due piedi ti consiglio appunto le autobiografie che puoi trovare e (per andare sul classico più recente) "The History of Jazz" di Ted Gioia. Buona lettura.
@@mellilore grazie veramente di cuore, risposta perfetta
Marco Volpe Grandissimo Maestro !
Il punto centrale, sul quale possiamo essere tutti d'accordo è che il "feathering" bisogna saperlo fare, poi ognuno può decidere se usarlo o no.
Baby Dodds Indubbiamente.
Davvero molto utile anche per chi, come me, deve fare arrangiamenti con strumenti virtuali. Grazie.
Grazie 775987!
Molto ben fatta,anche le inquadrature sono molto belle..spiegato bene
Grazie Digital muzika!
Maestro nel vero senso della parola
Grazie! :-)
Bellissima lezione.maestro...dopo un pò di annni ho ripreso as uonare e studiare..e ho bisogno proprio di varie lezion,premetto che ho studiato e suonato sempre quasi rock roll,hard rock,anche blues...ma ora vorrei più avvicinarmi anche al jazz
Grazie Alberto!
complimenti per il playing e per il video
Grazie Mirko!
grande maesto
Grazie Marino (meglio tardi che mai! :-D )
Grande Marco, mi ricordo di te... forse ci siamo conosciuti a Perugia durante le clinics di Umbria Jazz nell'estate del 2000 con Ron Savage, possibile??
Probabile, io c'ero! :-)
@@marcovolpe1668 Pure io :) Piacere di risentirti... Un abbraccio ;)
grandeeeee marco
Grazieeeee! :-)
il 3 esercizio ( 15:42 ) e`fantastico
Rubato ad Art Blakey, che però lo fa più "Blakeyano..."
Caro Maestro, pechè gli americani quando spiegano il jazz insistono sulle terzine per ognuno dei 4 movimenti in cui viene divisa la battuta classica dello swing e non spiegano, come mi sembra che faccia Lei, i 4 movimenti costituiti da 1 quarto, 2 ottavi, 1 quarto e 2 ottavi. Grazie e cordiali saluti.
Cosa intendi per struttura dei brani ?
Blues, AABA etc.
ma le bacchette sono di legno o di ferro?
Verifiche hy)bombastic61 grfhduipgchhv a e sistemi gghjkiuyttffccvvbvvccxz q🖇📘📎✒️🖌✏️🔎4️⃣4️⃣4️⃣
Probabilmente la domanda non è seria, comunque di legno.
Sono in disaccordo con la didattica da proporre circa l'insegnamento di una buona capacità di "swingare" sul piatto. La prima cosa da insegnare, secondo la mia modesta esperienza, sono i quarti suonati sul piatto, a tutte le velocità, a cui risponde l'hi-hat sul secondo e quarto movimento. Questo penso sia il cuore della pulsazione del jazz. Poi vengono tutte le altre accentuazioni, istintive e non. Ma il cuore del jazz sono i quattro quarti leggermente anticipati sul piatto e il secondo e quarto sull hi-hat.
Ovviamente rispetto tutte le opinioni, ma c'è da dire che la didattica che propongo qua sembra funzionare egregiamente (e non solo per i miei allievi)
ma chi è marco volpe ?
Ma chi sei tu
Nn sono regole assolute. Uno suona come gli pare. L'importante che ci stia bene. Io suono in tutte le salse. Nn serve sto video