La capacità di quest uomo di scomporre e analizzare concetti trasversali facenti integralmente capo ad una unica tematica centrale, che funge da filo conduttore, è spaventosa. Profonda stima.
Hai proprio ragione, nel momento in cui Oddifredi stava completando il concetto il presentatore l’ha fermato per cedere la parola all’ospite che ha abbassato il tenore della discussione. Evidentemente il conduttore non stava capendo granché di quello che stava dicendo il professore
La televisione ha i propri tempi e i propri modi, i quali non possono trascendere dalla fruibilità. Un intervento che necessita di premessa non può stare in televisione. Non trova spazio nemmeno nel servizio pubblico a momenti. Ben vengano anche le sole premesse di Odifreddi o di altre persone che hanno qualcosa da dire.
Il paragone tra gender fluiditá e politica, intesa come destra e sinistra nei suoi generi "naturali" e tutto il resto inventato o inesistente mi pare un po' azzardato.
Grande prof! Il programma e' pero' molto superficiale e si accontenta di fare accenni qua e la', senza mai soffermarsi su alcun tema. Il prof cerca di dare un po' di respiro alla discussione, ma viene sistematicamente interotto dal giornalistello, a cui interessano soltanto i soliti argomenti da destra e sinistra.
Ok con l'analisi del professore è lucida, ma mi sembra molto semplicistico definire una questione come post-modernista solo perché non la si comprende o non la si prova in prima persona. Io in primis non ho disforia di genere e riconosco il mio genere con il mio sesso biologico ma se una persona non prova tale coincidenza e ci soffre mi sembra folle e di cattivo gusto voler annichilire i sentimenti di costui solo perché io o lei non lo proviamo personalmente.
Non è una questione di volere annichilire i sentimenti altrui. Nessuno che sia male intenzionato lo vuole. Credo che Odifreddi vuole dire che i generi, per la specie umana, sono due: maschile e femminile e bisogna prenderne atto. Ci sono specie in natura che possono cambiare genere per necessità riproduttive ma per gli esseri umani non è possibile: si può solo intervenire dal punto di vista anatomico ma non riproduttivo attraverso la chirurgia. Ovvio che le percezioni soggettive vanno rispettate ma non è intellettualmente corretto ribaltare una realtà di fatto con l’intento di tutelare la dignità degli individui. La dignità individuale va tutelata a prescindere.
@@aalb1873 se mi dici che i sessi siano due ok, visto che ci riferiamo al lato biologico (anche se c'è un tasso non nullo di persone intersex nate con caratteri sessuali primari o secondari non ascrivibili al maschile o femminile). Il punto però è che se si parla di genere, ovvero della concezione e percezione di sè come maschio o femmina, non vedo perchè vincolarsi al sesso biologico = genere. Pure i capelli blu in natura non crescono, ma se uno se li vuole tingere credo sia libero di farlo e che la comunità debba proteggere chi fa questa scelta se si verificassero casi di sistematica discriminazione
Devo dire di essere molto sorpreso dalla superficialità con cui il prof ha affrontato questo argomento. Non è certamente da lui. I sessi non sono un 1 o uno 0. O meglio, lo potrebbero anche essere ma dipende da come li si definisce. Capisco che Odifreddi, ragionevolmente, non voglia sdoganare il riconoscimento di qualcosa di cui non si ha una buona conoscenza o una prova tangibile, altrimenti si finirebbe per andare a legittimare, con la stessa razio, anche altre posizioni molto discutibili. Però qui si parla del benessere e della serenità di persone che hanno questa condizione identificata come disforia di genere. Inoltre è assurdo che chi si oppone con più fervore al concetto di identità di genere, è la stessa gente che gode di enormi tutele e diritti giusto perché crede in un'idea (dio) senza uno straccio di prova che esso esista. Ne è uscito uno scenario che ha veramente dell'incredibile, da questo dibattito.
@@giuseppetoninelli8833 Per carità, non è cambiata la mia stima per il Prof. Odifreddi, che resta per quanto mi riguarda uno dei più grandi pensatori e divulgatori scientifici del panorama italiano. Ricordo benissimo il suo intervento sul concetto di razze, e si può fare certamente un parallelismo con quello di sesso/genere. La cosa che stride un po' qui è che parlando di diritti e tutele, la "razza" ogni come la si intenda (biologicamente trovandone la definizione appropriata o come mero concetto sociologico), almeno di fronte alla legge pone tutti gli individui sullo stesso piano. I crimini d'odio razziale sono puniti severamente, non ci sono razze che godano, almeno sul piano teorico, di maggiori diritti e tutele rispetto ad altre. Per quanto attiene alla sfera della sessualità invece ci sono molti più buchi legislativi. Nello specifico non si può liquidare il sesso biologico ad un mero bianco o nero, XY uomo, XX donna e chiuso il discorso. Il cromosoma X è costituito da 300+ milioni di basi azotate, più di 800 geni che sappiamo codificare per determinate proteine. Abbiamo una conoscenza ancora molto superficiale, non siamo in grado di stabilire una relazione biunivoca tra ogni gene e caratteristica finale dell'individuo. Si può però ragionevolmente ritenere che vi siano basi biologico-scientifiche per la determinazione dell'identità di genere. E se questa finisce per impattare fortemente sulla qualità della vita di un individuo, a mio parere ogni persona non direttamente coinvolta ma con un'intelligenza sopra la media dovrebbe mostrare un certo livello di empatia e apertura. Mentre noi ragioniamo a scatole chiuse, bloccandoci dietro definizioni, ci sono persone che evidentemente soffrono o vengono prese di mira. Onestamente mi ritengo fortunato ad essere maschio cisgender in un contesto sociale come il nostro e con il nostro ordinamento giuridico, ma vorrei davvero vedere migliorate anche le condizioni per gli altri
@@niccolobianconi7615 Il fatto è che le persone con i capelli blu non pretenderebbero, anche fossero discriminate, un riconoscimento identitario da parte della società per poter veder riconosciuta la propria libertà comportamentale: la difesa della libertà comportamentale d'ogni individuo non deve passare necessariamente per il riconoscimento identitario della categoria discriminata; se "donna" o "uomo" come genere sono soltanto sentimenti umani, o un insieme d'inutili stereotipi culturali residuo d'una passata società patriarcale fondata sui ruoli di genere, allora non vi è alcuna ragione da parte della società di riconoscerli: la società deve riconoscere, per poter porre su un piano d'uguaglianza tutti gli esseri umani, soltanto i concetti che descrivono la realtà naturale e che materialmente determinano delle differenze oggettive. Che ragione avrebbe uno Stato di riconoscere socialmente l'italianità delle persone se il sentirsi italiani - come effettivamente è- non è altro che un inutile sentimento e, quindi, un insignificante costrutto identitario? Ovviamente, non riconoscere i presupposti teorici portati avanti dai movimenti non significa legittimare la discriminazione dei transessuali, bensì - molto semplicemente- rigettare il concetto teorico di cui si avvalgono per far valere le loro legittime richieste di tutela. Non vi è alcuna ragione che, per la tutela dei transessuali, si debba passare attraverso il riconoscimento sociale d'un concetto puramente identitario e oggettivamente insignificante da un punto di vista conoscitivo: il movimento transfemminista ed i suoi sostenitori danno l'impressione che, pur di vedere riconosciuti i loro presupposti teorici puramente ideologici, al solo scopo d'ottenere un riconoscimento identitario, sarebbero disposti a mettere in discussione l'approvazione stessa delle tutele negando a priori ogni forma di discussione e compromesso. La fantasia umana può essere illimitata nell'inventarsi insensati motivi di discriminazione e, se seguissimo una logica identitaria e non universalista, dovremmo stare ogni volta ad aggiornare la lista - come purtroppo stiamo effettivamente facendo negli ultimi decenni a causa delle malsane politiche identitarie-; seguendo la via di tutela universalista basterebbe specificare che non vi può essere alcuna buona ragione per discriminare nessuno qualsivoglia sia la sua condizione personale e sociale: esiste una buona ragione per discriminare qualcuno? Poiché non penso esistano buone ragioni per discriminare qualcuno, indipendentemente dalle motivazioni, qualsivoglia forma di discriminazione potrebbe benissimo avere l'aggravante di "futili motivi"; d'altra parte, anche se riconoscessimo giuridicamente il motivo per cui esiste tale discriminazione, come si potrebbe fare per stabilire se sia più grave pestare un omosessuale perché omosessuale o pestare un disabile perché disabile? Non è possibile gerarchizzare le aggravanti in base alle motivazioni, ma solo in base all'entità oggettiva del danno psico-fisico: l'aggravante, per tutti questi casi, dovrebbe contare soltanto per il fatto che si ricade nei futili motivi. Le persone non vanno discriminate semplicemente perché sono persone, indipendentemente quindi dalle loro specificità comportamentali o da qualsivoglia inesistente categoria astratta nella quale queste pretendono stupidamente d'incasellarsi: la società non deve riconoscere e non deve dare importanza alle percezioni soggettive degli individui, alle loro personali opinioni o ai loro sentimenti, ma solo e soltanto alle conoscenze oggettive che permettono di porre su un reale piano d'uguaglianza sociale e materiale tutti gli individui che la compongono. Non riconoscere e non dare importanza non significa limitare o proibire i liberi comportamenti individuali fondati sulle opinioni, sulle percezioni soggettive o sui sentimenti - nei limiti in cui questi non vengano a nuocere ad altri individui-. Il fatto che esistano gli intersessuali non nega l'oggettività naturale del binarismo sessuale per la specie umana, bensì mostra semplicemente come tutte le macchine biologiche siano tremendamente imperfette e suscettibili ad errori: da un punto di vista "funzionale" la specie umana rimane binaria poiché sul binarismo sessuale fonda la sua capacità di perpetuarsi nel tempo. Palese che considerare il fatto che le cause determinanti l'intersessualità siano considerabili una malattia, proprio come le infinite condizioni che determinano eventuali stati di disabilità fisica o mentale, non significa affatto legittimare lo stigma, la discriminazione o la violenza nei confronti di questi: ad esempio, riconoscere che la depressione, l'acne, l'obesità e la disforia di genere siano delle malattie, in una società sana ed universalista non significherebbe legittimare che si operino delle discriminazione di questi individui, ma questa non legittimazione delle discriminazioni non sarebbe affermata in quanto quegli individui sono portatori d'una fantomatica identità di cui hanno hanno preteso un riconoscimento sociale, ma semplicemente perché sono uomini ed in quanto tali, indipendentemente dalla loro condizione personale, vanno tutelati e difesi; tuttavia, proprio per porre gli individui su un piano d'uguaglianza materiale, la società deve riconoscere solo e soltanto l'oggettività che determina le varie specificità e differenze individuali.
"ognuno puó pensare di avere il genere che ha" : una persona con disforia di genere non pensa di appartenere ad un altro sesso, psicologicamente vi appartiene. Non vorrei passasse il messaggio che i transessuali scelgano di esserlo, lo sono e basta. Un transessuale puó scegliere se effettuare la transizione o meno ma non sceglie di essere chi è dal punto di vista medico/psicologico. Sarebbe interessante che il Prof. sviluppasse questo punto piú approfonditamente perché dal mio punto di vista non è materia tanto lontana dal resto della legge Zan. Si tratta di normalizzare una condizione individuale (medica/psicologica) che nega a pochi i diritti che i molti giá hanno.
Ma in base a cosa si può stabilire che una persona che si sente dell'altro sesso, allora psicologicamente vi appartiene? Non si potrebbe semplicemente dire che sono solo persone che di fatto provano disagio col proprio corpo e vorrebbero ever il corpo del sesso opposto? Anche perchè bisognerebbe prima dimostrare l'esistenza del sesso psicologico, che non è individuabile nella maggioranza visto che non soffre di disforia di genere.
La considerazione sull' esistenza della sinistra e della destra è molto importante. La retorica attuale tende a millantare la scomparsa di questa distinzione. Sono coloro che si autodefiniscono "pragmatici", che vorrebbero far credere di non avere una posizione a favore di un gruppo sociale o di un altro. Tuttavia si tratta appunto solo di retorica vuota, di fatto i loro interessi di azione politca hanno sempre una direzione statisticamente più orientata da una parte. Riconoscere che concetti come destra e sinistra esistono ancora è utilissima per non farsi ammaliare da una neutralità sociopolitica inesistente, per mantenere viva l' attenzione su quelli che sono i veri interessi di favoreggiamento sociale dei gruppi attivi e per usare la ragione nelle proprie scelte in quest ambito.
@@davidedavidi1191 In realtà la negazione di un orientamento di interesse socioeconomico da parte di un gruppo politico favorisce il "Dividi et impera" nel modo seguente: Laddove un gruppo sociale ha la coscienza dei propri interessi socioeconomici rimane compatto nell' orientamento X. Ora poniamo che il gruppo Y sia altrettanto compatto ma necessiti di maggior elettorato può tendere a negare l' esistenza di una reale divisione definendosi "pragmatico" condannando a parole sia X che Y ma continuando nei fatti a perseguire gli interessi Y. Ora alcuni elementi di X che non hanno gli strumenti critici per comprendere il trucco perchè si basano non sui fatti socioeconomici concreti ma sulla "propaganda" in questo modo potrebbero confluire in Y. Questa è una strategia che soprattutto nei social come TH-cam e Twich è molto presente.
@@alessandrosevera3859 Capisco bene quel che vuoi dire, ma il dividi et impera esiste comunque quando vengono formati due schieramenti. Non credo di dover spiegare il perché visto che è ovvio. In un mondo perfetto si andrebbe a minare il motivo che crea i due schieramenti in modo da superare del tutto la necessità di una dicotomia. Questo però richiede grande intelligenza e apertura mentale. Alcuni dei discorsi di Grillo hanno tentato di demolire alcune di queste basi su cui si fondano le dicotomie, ma non è stato seguito da nessuno, nemmeno dai suoi.
Il concetto dei m5s sulla sinistra e destra non è inteso come lo intende lei. Nella mia città di estrema sinistra da sempre hanno votato tutti lega. La mia città le chiarisce il concetto.
@Vincenzo Ferraro Le macro distinzioni principali che vengono usate per individuare la tendenza politica di un individuo sono sinistra/destra, autoritario/non autoritario. Anche coloro che lei chiama "sovranisti" possono tendere percentualmente a politiche più di destra o più di sinistra. A tal proposito legga per approfondire anche la storia di come sono nate destra e sinistra e da che idee di base partono.
Un sacco di commenti che cominciano con: "mi piace Odifreddi ma non ha capito" Se fosse così, e non avesse davvero capito di cosa si tratta, sostenere di averlo capito voi sarebbe delirio di onnipotenza. Il succo del suo intervento è: può una legge riconoscere e regolamentare argomenti soggettivi? Un delinquente è chi delinque o chi crede di delinquere? Un evasore è quello che non paga le tasse o quello che non paga quello che crede sia giusto? La legge punisce chi delinque, chi evade. Se punire maggiormente chi commette reati verso minoranze ha un senso, decidere che ognuno possa mettersi in una minoranza a seconda di come si percepisce apre la porta a situazioni incontrollabili.
Da anni il centro destra usa Mediaset al suo servizio ma ora perché Fedez ha più followers di loro gli dà fastidio… vi ricordate l’entrata in campo di Berlusconi a 3 reti? Parliamo di 15 milioni negli anni 90….
Rispetto il Professor Odifreddi, di cui condivido molte opinioni, ma ritengo che questa volta abbia quanto meno semplificato qualcosa che in realtà è molto più complesso. Biologicamente si parla di sesso, quindi di maschile e femminile (anche se, giustamente è già stato fatto notare che esiste l’intersessualutà, ovvero un certi numero di persone che nasce con caratteristiche morfologiche sia maschili che femminili), na il sesso e il genere sino due cose diverse, e l’identità di genere non è una moda (le persone transessuali o ke persone trabsgender sono sempre esistite e, quando si è di fronte alla disforia di genere - quando si è di fronte a persone che soffrono perché il proprio vero genere è imbrigliato in un corpo che non le rappresenta -, dire che è solo una moda o ridurlo a un capriccio è quanto meno scorretto e semplicistico. Genere, orientamento sessuale e identità di genere poi, caro Peof, non sono una scelta; etero, gay, bisex, trans eccetera si nasce, e dire il contrario equivale a rimettere indietro le lancette della psicologia di un secolo buono.
Chiaro, l'orientamento sessuale è un qualcosa che si scopre e ciò che si scopre è già intorno a noi. Tuttavia non condivido la tendenza, che ritengo innanzitutto concettuale, che vi è oggi di anteporre il "sentirsi" all' "essenza", mettendo quest'ultima in secondo(o anche terzo) piano. Lei giustamente potrebbe dire che "si è ciò che ci si sente", ma non penso sia così. Poi chiaramente le posizioni sono tante e lì sta agli individui orientarsi nel vastissimo campo delle opinioni.
@@iacoporomani no mi spiace, ma si è etero o gay o qualsiasi altra declinazione dalla nascita; l’ambiente non c’entra proprio nulla. Ed è con convinzioni errate come questa che pratiche di vera e propria tortura psicologica che qualcuno ha simpaticamente chiamato “terapie riabilitative dall’omosessualità” hanno potuto fare danni incredibili a livello psicologico per centinaia di ragazzi e ragazze.
@@gladiatordision6168 io le spade sguainate le ho viste solo per sostenere che la terra è piatta, per il sole che gli gira attorno e per sostenere che un uomo che 2000 si è autoproclamato figlio di dio sia svolazzato in cielo dopo essere risorto. Per tutto il resto c'è il dibattito, chi non è in grado di argomentare si trincera dietro "questa è la volontà divina" e imbraccia le armi :)
@@LaZanzaraAlbopictus magari fosse così semplice. Le spade non si insanguinano per la religione ma per i dogma, che sono solo parte della religione. È socialmente un suicidio discutere determinate idee, come le definisce il professore, postmoderne: si viene additati come omofobi, bigotti, razzisti o persino nazisti o fascisti da persone che ogni volta che utilizzano questi epiteti dimostrano di non conoscerne il significato, permettendo poi agli stessi di perdere pian piano la loro accezione negativa venendo banalizzati. Questi sono dogma che pochi impongono a molti dietro la via del ricatto e senza supporto di dibattito. Sta accadendo nel mondo da anni, cominciando dagli USA e noi, come dei minchioni, importiamo tutto senza neppure adattarlo. Se domani un gruppo di persone negli USA per protesta iniziasse a martellarsi il belino (uso un termine dialettale per ammorbidire il tono) per le strade, entro un breve tempo comincerà anche in Italia un'epidemia di Tafazzi, che vedranno l'accanimento contro i propri genitali sacrosanto e giusto. Ho paura che i prossimi anni saranno storicamente interessanti.
@@Mattiaeragiapreso non è vero che importiamo tutto senza neanche adattarlo, vedi il movimento BLM che in Italia è stato improntato sulla tematica del caporalato invece che su quella della violenza da parte delle forze dell'ordine
Il sesso e il genere sono due cose distinte. È un fatto che nasciamo maschi o femmine o ermafroditi, ma è altrettanto fattuale che molti non si riconocano con il sesso biologico. Di conseguenza è importante insegnare la differenza tra le due cose, in modo che chi si identifica con l'altro genere non si percepisca come un'aberrazione
L'identità di genere poggia sul circuito biologico di ognuno di noi. È strettamente correlata al sesso biologico, e infatti la maggior parte delle persone, fino al 98 - 99 percento, che nascono con un determinato sesso si identificano nel corrispettivo genere sociale, ma non sempre. Per questioni genetiche, ormonali, ambientali, che incidono sull'organizzazione del sistema nervoso, alcune persone si identificano nel genere opposto. Le "decisioni" che le persone prendono infatti non nascono nell'aere ma nei neuroni. Quindi non è un discorso post - modernista: è un discorso che, in virtù delle moderne acquisizioni psicologiche e psichiatriche, vuole smantellare l'idea che sia sbagliato non essere etero e cisessuali. Non è filosofia, è scienza.
Gentile Professor Odifreddi. Premetto dicendo che sono un suo profondo estimatore, temo però di non condividere quanto afferisce nella prima parte del video. Nello specifico quando riconduce il concetto di identità di genere alla filosofia del 'pensiero debole'. Il concetto in questione è infatti coniato dall'antropologia culturale/sociale, materia che poggia su metodologie diametralmente opposta dalla filosofia post-moderna che lei a gran voce, giustamente, da sempre combatte. Si parte infatti dall'osservazione della realtà, come per ogni materia scientifica, solo che in questo caso ciò che si osserva sono fenomeni sociali (non per questo meno reali). Sono osservabili categorie di individui che non si riconoscono nel sesso biologico (di cui certamente non si nega l'evidenza) di appartenenza. Negarne l'esistenza sarebbe come negare un aspetto della realtà, ricadendo pertanto in posizioni anti-scientifiche. Il metodo individuato per spiegare l'esistenza di questi fenomeni (che piaccia o meno esistono) è appunto quello di introdurre in concetto di 'identita' di genere', una meta-riflessione sul sesso biologico di appartenenza per la composizione dell'identità dell'individuo. Non dimentichiamo che il contesto del presente dibattito si riferisce ad una legge, e le leggi si riferiscono appunto ad individui, non a cromosomi. Dunque senza la comprensione di concetti legati alla formazione dell'identità temo che non si vada molto lontano nel presente dibattito. Concludo dicendo che a mio parere qualunque posizione in materia dovrebbe essere fatta a valle della comprensione di 3 concetti. Il genere biologico, considerato sia nella sua accezione genetico/cromosomica che fenotipica, l'identità di genere, come la riflessione sui caratteri biologici nella formazione dell'individuo, e infine l'orientamento sessuale, ovvero la preferenza di natura sessuale accordata all'uno o all'altro sesso (o a entrambi o a nessuno dei due). Ritengo che senza una riflessione su questi elementi avremo sempre un dibattito tra sordi. Un cordiale saluto.
@@giuseppetoninelli8833 Buongiorno. Credo che sia fondamentale ricordare un tema. La legge in questione non dice che 'puoi amare chi vuoi', questa è una ulteriore fallacia del discorso del professore a mio parere. Se fosse così sarei d'accordo con lei. Il problema è che questa legge acuisce le responsabilità penali in caso di violenza e discriminazione verso individui per aspetti legati appunto all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Tenendo fuori quest'ultima si rischia di non ricomprendere una fetta di individui da questo tipo di tutele. Le faccio un esempio. Un soggetto XY potrebbe avere un orientamento sessuale di tipo eterosessuale ma un'identità di genere opposta. Non ricomprendere il concetto lo potrebbe fuori dalle tutele nel caso dovesse subire atti violenti o discriminazioni per questa ragione. Diciamo che i suoi cromosomi sarebbero tutelati ma lui in quanto soggetto no. Ricordo inoltre che la 'disforia di genere' non è un'invenzione dei post-moderni ma una condizione mentale descritta dal DSM (il manuale diagnostico statistico) riconosciuta dalla comunità scientifica. Si può descrivere come 'la sofferenza provata dagli individui il cui sesso assegnato alla nascita non coincide col genere percepito'. Ecco perché parlare di basi biologiche della sessualità è condizione necessaria ma non sufficiente per comprendere il fenomeno. Lascio un ultimo esempio/provocazione. Meta-riflessioni sui connotati biologici sono sostanzialmente la cifra portante dell'homo sapiens. Vengono messi in atto ad esempio quando si esce per fare una passeggiata e non per procurarsi del cibo. Se è comunemente accettata una meta-riflessione sul proprio apparato locomotore perché non dovrebbe esserlo su quello riproduttore? Ora tornando al tema a mio parere la vera domanda da porsi porsi è la seguente. Il diritto penale è lo strumento legislativo giusto per introdurre il concetto di identità di genere nel diritto italiano? Ecco su questo punto si che avrei dei forti dubbi. Detto questo non metterei mai in dubbio il concetto di identità di genere come evidenza scientifica.
@@giuseppetoninelli8833 ma l legge parla proprio di questo. Uno dei grossi problemi di questo dibattito (di cui vedo che il Professore non è esente) è che non si conosce il DDL in questione. Sulla disforia di genere certamente sì potrebbe approfondire, ci mancherebbe, ma bisognerebbe farlo a valle delle giuste competenze, trattandosi di un argomento di natura tecnica. Di contro si finisce nella chiacchera da social. Dato che mi ha citato la Costituzione, ricordo inoltre che la Corte Costituzionale ha definito l'identità di genere come 'diritto umano fondamentale' con le sentenze 221 del 2015 e la 180 del 2018. Purtroppo, nonostante la mia grande stima per il Professor Odifreddi, ribadisco che relegare l'identità di genere ad un'invenzione filosofica dei post-moderni, dimostra una scarsissima conoscenza sull'argomento, nonché un errore metodologico.
Le persone di scienza non hanno particolari dubbi sulla questione identità di genere, le controversie arrivano tutte da campi umanistici e sono del tutto guidate da motivazioni ideologiche. Odifreddi da uomo di scienza dura sa benissimo di cosa parla e sa benissimo cosa è reale e cosa non lo è. Stima
Certo, molto comodo associare al proprio pensiero il termine "scienza", usato come sinonimo di verità. Non dica stupidaggini: la questione sull'identità di genere è ancora oggetto di dibattito. Ma lei evidentemente lo vuole evitare
@@simonepenasa_mt Guardi la realtà è decisamente più funzionale osservarla e cercare di comprenderla attraverso i dati forniti dalle cosiddette scienze dure, e dibattito qui su queste questioni, personalmente, non lo vedo. Dunque se il dibattito lo vogliono aprire le scienze umanistiche, che di loro non forniscono dati certi, almeno dovrebbero avere il buongusto di utilizzare come base da cui partire i dati forniti dalle scienze dure. Se così non viene fatto per quanto mi riguarda quel tipo di dibattito è pseudoscienza, nascosta da tanta propaganda e attivismo ma quello rimane.
@@simonepenasa_mt non c’è dibattito, il genere non è un concetto scientifico, altrimenti esisterebbe un esperimento o serie di test in grado dimisurarlo
"un idea postmodernista, l'idea che non ci sia realtà ma solo interpretazioni, non ci siano sessi ma soltanto le percezioni che le persone hanno" Ma non è vero. Nessuno dice che i sessi non ci siano o non siano in alcun modo rilevanti. Quello che si mette in discussione è la necessaria dipendenza tra sesso biologico e "sesso psicologico" (identità di genere). Dimostrata scientificamente l'esistenza delle persone transgender, viene rimossa quella necessarietà e di trasforma in probabilità. L'identità di genere non cancella il sesso, in quanto sono proprio su piani diversi: uno fisico e uno psicologico. Come comparare pere e bistecche.
@@lumbratile4174 il punto secondo me è ,una legge può o meno riconoscere o regolamentare argomenti di natura soggettiva?? Per me è molto rischioso ed è una situazione che può sfociare in situazioni incontrollabili
Professore, sono certo che se approfondisse il tema cambierebbe idea. Mi raccomando non confonda sesso biologico e genere, non sono la stessa cosa. inoltre, anche se andassimo ad indagare la definizione stessa di sesso biologico, il risultato sarebbe sfumato. Pensi ad esempio alle persone intersex insensibili agli androgeni, geneticamente maschi ma con i caratteri sessuali femminili: come li definirebbe lei? Approfondendo l'argomento ci si ritrova in un punto dove i generi sono sfumati e dove non è più possibile determinare cosi facilmente neppure il sesso di un individuo.
Ha pienamente ragione , al punto che per ogni persona servirebbe una apposita legge perché siamo tutti diversi gli uni dagli altri , purtroppo le leggi si limitano a definire la maggior parte delle caratteristiche che abbiamo in comune.
Si ma le persone intersex sono in una condizione rarissima che non è la consuetudine e ne la maggioranza della popolazione mondiale. Portare questo esempio è già fallace dal principio.
@@stefciko5831 Qui si sta parlando di rare eccezioni. La stragrande maggioranza della popolazione non ha e non ha mai avuto difficoltà nell'identificarsi con il genere assegnatogli. Il punto però è un altro e faccio un esempio per farmi capire meglio. Prendiamo un transessuale, nato geneticamente maschio ( XY ) che decide di fare un cambio di sesso: fenotipicamente acquisisce le caratteristiche associate al sesso femminile e si percepisce di sesso femminile, perchè dovrei usare su di lei un pronome maschile? Il caso interesx è emblematico perchè pone lo stesso problema ma in maniera completamente "naturale": se un individuo nasce geneticamente di un certo sesso e fenotipicamente è associato al sesso opposto, come ci comportiamo? Lei userebbe un pronome maschile per descrivere una persona che ha tutti i caratteri sessuali secondari femminili? (corta vagina, seno, ecc). Il problema non è lineare come si vorrebbe far credere ed è difficile (a volte) anche discriminare i sessi in due sole tipologie, figuriamoci quando si parla di genere, condizione che non è neppure prettamente biologica, (def genere: ’insieme dei caratteri essenziali per cui una cosa è simile ad altre o differisce da altre"). Quindi no, il ragionamento non è fallace, è solo più complesso di come lo si vuole dipingere.
@@TheFreezom89 se tu sei una persona intersessuale lo sei nel momento in cui sei nata o nato , è una condizione attribuibile a uno stato biologico , naturale ( se pur rarissimo) , tu non nasci trans , lo diventi attraverso dei mutamenti che scegli consapevolmente di fare a differenza di altri che non hanno scelto. Il ragionamento è fallace proprio per questo. Pongono in paragone due situazioni completamente differenti che possono essere erroneamente messe in confronto. Poi per quanto mi riguarda si possono chiamare come vogliono , non è quello il punto.
In un altro video ho visto Odifreddi provare ad insegnare genetica a Barbujani, ora lo sento fare confusione tra sesso e genere mentre commenta il DDL Zan. Una domanda, Piergiorgio: quando esattamente hai smesso di utilizzare la logica durante i tuoi discorsi?
@@giuseppetoninelli8833 perché mai i cattolici dovrebbero pagarmi, visto che il mio commento è palesemente a favore del ddl zan? Barbujani é un genetista e non ha nulla da imparare sulla genetica da Odifreddi, che é un matematico. Non le sto dicendo di vergognarsi, però almeno si renda conto di rientrare a far parte della vasta categoria di analfabeti funzionali che non sono in grado di interpretare il significato di un testo o di un discorso, e si metta all'opera per risolvere questo suo problema.
Scusa ma quando è successo che odifreddi spiegasse genetica ? Poi può non aver utilizzato propriamente i termini ma il concetto espresso mi pare chiaro
Io...credo, che la politica va...dove tira il vento...specie in questo momento non è a favore del popolo!...io aspetto sulla riva, tanto.. non cambia mai niente...👁🙊🙉🙈
@@ilpinza1989 Ti poteva bastare una veloce ricerca su wikipedia per non scrivere stupidaggini di tale calibro, ma comprendo sia più semplice continuare a credere a cosa si è "sempre creduto". Perchè onestamente anche io ragionavo così.
Uno dei peggiori interventi del professore. Non tanto per il suo pensiero (che sicuramente se ben argomentato sarebbe stato validissimo e punto di partenza per una riflessione costruttiva), quanto per il pressapochismo con cui il programma si sofferma sul tema, toccando innumerevoli argomenti (dalla legge nel merito al ruolo degli influencer nella politica....) e mai tentando di approfondirli un minimo.
Professore, mi pare di capire che lei ammetterebbe di più la proposta Scalfarotto (visto che annulla l'inserimento dell'identità di genere) proposta dalla destra in quanto il concetto di identità di genere a suo parere rimane un dibattito di portata prettamente filosofia, in quanto c'è un'avversione fra chi sostiene una tesi Nietzschiana e un'altra basata sul principio di realtà. in sostanza, un dibattito da tenere al di là del bene, del male e dal parlamento (per recitarla più in termini Nietschiani 🤣). Che io sappia però l'identità di genere è stata ben studiata nella sociologia a partire dal 60 con Staller, nella psicologia e nella neuro-scienze in generale, quindi anche per più scienze è riconosciuto come concetto realmente esistente e influente sulla vita di un individuo. il DDL l'ho letto personalmente e specifica chiaramente nell' art.1 la definizione di identità di genere; quindi non credo che introdurla nella legge sia un motivo di equivoco o tantomeno legato solo alla filosofia. Perché lei osserva la situazione solo dal prospetto filosofico? grazie in anticipo e spero vivamente di una sua risposta personale ❤
Quello che afferma sulla scienze dure è falso, per comodità le riporterò parte dell'intervento del Dottor Jordan B Peterson durante una seduta del senato canadese riguardo la legge C16 (link alla fine) : "Nel suo intervento Peterson si è detto ancora una volta contrario al "costruzionismo sociale", introdotto dall'atto normativo in questione: «La visione costruzionista del genere non è un'altra opinione: è semplicemente sbagliata. Infatti, la proposizione che viene introdotta nella legge è che non c'è alcuna relazione causale tra le quattro dimensioni dell'identità (sesso, identità di genere, espressione di genere e propensione sessuale), e ciò è palpabilmente assurdo. Intendo dire, il 99,7% delle persone che vivono in un corpo con un determinato sesso biologico si identificano con tale sesso biologico. Sono (dimensioni) incredibilmente e strettamente collegate. Se non riesci ad attribuire causalità ad un legame così stretto, allora bisogna rinunciare del tutto alla nozione di causalità. Questi livelli di analisi sono strettamente collegati e l'evidenza che i fattori biologici svolgano un ruolo nel determinare l'identità di genere è, in poche parole, schiacciante. Non c'è uno scienziato serio in vita che lo contesta. Ora, ci sono delle controversie su questo argomento, ma derivano essenzialmente sempre dalle discipline umanistiche. E, per quanto mi riguarda, le ho esaminate con molta attenzione: tali argomentazioni sono del tutto guidate ideologicamente. Risiede nell'ideologia (l'idea) che l'identità sia socialmente costruita e ciò è in parte il motivo per cui è stata introdotta nella legge: perché loro non hanno modo di vincere la discussione (scientifica), ma possono sicuramente vincere la guerra di propaganda»." th-cam.com/video/KnIAAkSNtqo/w-d-xo.html
@@giuseppetoninelli8833 beh preciserei nel dire che contrasse la Sifilide (malattia sessualmente trasmissibile) e fu poi diagnosticato come mentalmente instabile in tarda età. Ma vi assicuro (e potete verificare leggendo: Così parlò Zarathustra, al di là del bene e del male, Gaia scienza, ecce homo e crepuscolo degli idoli ( ammesso che abbiate la pazienza per capirli a fondo)) che si denota una precisione ed una coerenza intellettuale strabiliante nelle definizioni dei concetti della sua filosofia da un punto di vista completamente estraneo a quello Kantiano e fortemente ateo e rifacendosi a Schopenhauer. Definire quello che, secondo Martin Heidegger, ha rivoluzionato la filosofia ( e penso che per lei almeno Heidegger la testa la avesse buona ) solo un povero squinternato, è simbolo di una "profonda superficialità".
@@khot.4348 Forse in "leggero ritardo"😂. Quando lei afferma:" Infatti, la proposizione che viene introdotta nella legge è che non c'è alcuna relazione causale tra le quattro dimensioni dell'identità (sesso, identità di genere, espressione di genere e propensione sessuale), e ciò è palpabilmente assurdo." lei afferma che genere sesso orientamento sessuale ed identità di genere sono diversi fra loro ( vista la classificazione) il che è vero! ( La definizione di identità di genere trascende quella di sesso biologico e di orientamento sessuale o di questo, lei si sta rifacendo al articolo1 (definizioni) ma von delle imprecisioni. Se legge il DDL vedrà che questo coglie a pieno 4 definizioni distinte per: sesso; identità di genere, orientamento sessuale e genere. Non per espressione di genere (che è un concetto completamente a parte). La presenza dell'articolo 1, non induce a pensare o ad affermare che da un punto di vista psicologico o biologico non ci siano delle ambiguità o non ci siano delle correlazioni fra il sesso fenotipico e l'identità di genere ( i fattori biologici in senso stretto sono ancora ben lungi dall'essere determinati). Inoltre quando lei afferma:" Intendo dire, il 99,7% delle persone che vivono in un corpo con un determinato sesso biologico si identificano con tale sesso biologico" lei dice che circa 21 000 000 di persone non si sentono a proprio agio nel proprio corpo ( lo 0,3% della popolazione) e qui lei da ad intendere che non solo ci sia una correlazione fra IDG e sesso fenotipico, ma che sia anche molto stretta il che non è detto! ( Si è certi che ci siano di mezzo fattori biologici, ma non si sa di preciso quali) www.stateofmind.it/tag/gender/ qui ci sono alcune delle informazioni che ho usato: www.wired.it/scienza/medicina/2018/06/08/identita-genere/ . Ma al di là di questo, lei prima parla di argomentazioni scientifiche e dice addirittura che sono schiaccianti ( che l'IDG dipenda da fattori biologici e sul quale concordo anche io) ma poi si contraddice affermando che poggiano tutte su fondi umanistici e che quindi perdono della loro scientificitá. Sono un po'confuso... Poi mi dice di aver detto delle falsità sulla scienza. Dice ciò affermando che io mi sia basato sul costrizionismo sociale (linkandomi anche questo dottore), cosa che oltre a non aver tirato proprio in ballo, non so neanche cosa sia. ( Se per caso involontariamente mi sono aggrappato a questo argomento, le assicuro che è stato tutto involontario, mi sono semplicemente voluto rifare agli studi di Stoller e Money. Nulla che riguardi il costrizionismo). Comunque la mia fonte qui è stata Wikipedia, se sfoglia nelle varie catalogazioni dei vocaboli troverà cose molto simili e coerenti con quelle del primo link e con altre fonti (anche orali) le ho date per giuste non essendo io un esperto ( non so se lei lo sia, nel caso lo fosse la prego di dirmi con precisione dove sbaglio). Ecco il link: it.m.wikipedia.org/wiki/Identit%C3%A0_di_genere#:~:text=L'identit%C3%A0%20di%20genere%20%C3%A8,nascita%2C%20allora%20%C3%A8%20definita%20transgender. Infine un'ultima cosa: se lei vuol dirmi di aver analizzato con molto rigore ( presumo ) gli assunti ed i principi umanisti che hanno sviluppato le argomentazioni che poi magicamente diventano scientifiche e che quindi, insomma, mancano di consistenza metodologica; dovrebbe almeno dirmi quali sono. Cioè, capiamoci, lei mi dice che son falsità. Ma capirà bene che un dibattito non si può fare sulla fiducia reciproca😂.
@@khot.4348 ah un ultimissima cosa: non conosco bene l'inglese (me ne vergogno un po') quindi non ho potuto ascoltare il video che mi ha mandato. La prego di darmi altre fonti
Destra, centro, sinistra, sopra e sotto , è la politica a dividere e mettere contro i popoli, e questo "gioco" piace a chi è al potere. Immaginate un popolo tutto unito, senza nessun colore politico, quanta paura farebbe al potere?
chiamare Odifreddi il quale esprime tutta la gravita della cosa (fare risolvere al parlamento una questione filosofica un diverbio fra postmodernismo e razionalismo) e poi ritornare a parlare di destra e sinistra:
Ma che il concetto di identità di genere è gia citato in una sentenza della Corte costituzionale del 2015 non lo ricorda nessuno? www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2015&numero=221
Per che non parlano ?. Della Loggia MASONICA PD 2 non è sinistra ma di centro .destra !. Se Ascoltate ( Betino Craxi ) vi prende il malore !. Capisco perfettamente! Che tv. E non solo!. Sono messi a tacere!. La MASONERIA governa il mondo Ancor prima dell ( 1706 ) !!!.colloro che anno creato il CRISTIANEZIMO ( I GIUDEI CIOE SIONISTI ILLUMINATI)!!!. Tornare in dietro della storia !. Colloro che anno fatto la PRIMA E SECONDA MONDIALE, ANNO GIA PREPARATO ANCHE LA TERZA !. DEFINITIVA!. SONO TUTTI COROTTI !. DA GIORNALISTI , FILOSOFI , MATEMATICI, GIUDICI ....!. SONO TUTTI INFAMI !.
@@giuseppetoninelli8833 Io dico la Verità! Se fossimo tutti sinceri ! Siguramente non avremo, oggi giorno una situazione Irrisolvibile!!!. Il governo siamo noi tutti !. Una parola Sincera!!!. salvare , E risolvere tanti problemi altre tanto , una bugia po creare la guerra ! Come è successo con ( TORRI GEMELLI) .....E non solo !. Noi tutti ! Siamo comletamennte! Disinformati !. Anche dai MATEMATICI!. Sono collegati!. Lo trovai abastanza sincero ( Giulieto Chiesa) chi sa per che e morto ! A pena scoppiò la PANDEMIA?.
Gentile Odifreddi, si informi prima di parlare a sproposito su argomenti molto delicati di cui evidentemente non sa abbastanza. L'identità di genere è definita in manuali di psicologia e psichiatria, non è un concetto astratto o ideologico, ma un elemento fondamentale dell'identità sessuale di tutte le persone, lei compreso. Non è un concetto opposto al sesso biologico, ma complementare, così come quello di orientamento sessuale, espressione di genere al fine di riconoscere e definire l'identità di una persona. Per fare chiarezza: lei ha un sesso biologico che presuppongo sia quello maschile e un identità di genere che coincide con il suo genere, immagino. Ci sono persone a cui viene assegnato un sesso biologico alla nascita, ma che sentono di appartenere ad un genere diverso. Questo sentire, questa esperienza di sé, è l'identità di genere e, le può sembrare un concetto ideologico solo perché non è abituato a riflettere sulla sua identità in tal senso. Si informi, prima di fare questi interventi approssimativi in tv in modo totalmente antiscientifico.
@@danielebonaiuti4758 sono più o meno quelli che leggono le persone che si occupano di scienza. Credo che lei abbia frainteso il senso dell'intervento del prof che cercava solo di non confondere la questione ideologica con quella scientifica. So' comunque che è d'accordo con lei nel ritenere oppottuno un intervento legislativo per favorire il rispetto dell'identità di genere, che è quella che ogni individuo considera più consona alle proprie caratteristiche. Andrea Mazzini, fra l'altro,nel suo intervento precedente , ci ha ricordato che esistono già anche delle sentenze della corte costituzionale del 2015 e del 2018 in riconoscimento e in difesa dell'identità di genere. Mi sono permesso di criticarla , per aver definito il prof, una persona disinformata ; io ritengo sia solo un suo punto di vista , ma forse anche lei come altri , si aspettava una migliore spiegazione su questi temi molto delicati come la disforia di genere, per esempio.
@@giordanamigliorati3812 ma il punto è che l'identità di genere non è una questione ideologica, è un cocetto che descrive una realtà psicologica e serve per affrontare in termini più scientifici possibili dei fenomeni che si presentano realmente.
Professore, credo che specialmente in politica non ci debbano piú essere i "generi" che hanno, a mio avviso, portato la politica ad essere snobbata dai comuni cittadini e ad essere criticata sempre di piú. Forse sono un romantico sognatore ma vorrei riuscire a vedere una categoria politica il cui scopo principale sia quello di fare il bene del popolo che é chiamato a governare e le scelte giuste per il paese. Non invece dire no a priori per proposte intelligenti che possano arrivare dal "genere" opposto per "partito preso" oppure dire si a priori anche su proposte idiote e sbagliate del "prorio genere".
Odifreddi grande meno che nell'ultimo "pezzo",perchè se anche una persona intelligente e "scafata"come lui pensi davvero che la cosiddetta sinistra difenda i più deboli,allora possiamo "tirar giù il bandone".....
La verità in quanto tale non esiste perché giocoforza è sempre soggiacente all’interpretazione personale dell’osservatore, che è sempre soggiacente alla sua visione e alle sud percezioni e idee. Spesso poi, non per cattiva volontà o per malafede, un accadimento è rielaborato dal testimone, il quale tende a innestare sue interpretazioni dovute alla memoria, che è sempre rielaborazione e che tende naturalmente a integrare i fatti nel tentativo di dare loro coerenza, anche quando questa coerenza in realtà non c’è.
@@khrenek comprendo, non vorrei far credere che la mia sia una posizione di chiusura, ma trovo l'argomento liquidabile in poche battute, invece priva di spazi ad argomenti di fondamentale importanza. Subissare il popolo è un reato.
Lo adoravo su molti temi. Mi devo ricredere. Uno che dice che l'orientamento affettivo è una scelta e che, in sostanza, i/le trans sono persone che "pensano" di appartenere a un sesso diverso da quello biologico è, purtroppo, un vecchio fuori dal mondo incapace di comprendere realtà complesse.
"A casa loro facciano quello che vogliono, ma insomma non pretendano pure di far passare come realta che sono uguali alle persone normali " livello imbarazzante, sembra paragone
Se posso intervenire, credo si sia semplicemente espresso in maniera fraintendibile, lo si deduce da una visione sicuramente più ricca e umana che ha avuto modo di mostrare in altre sue conferenze, in relazione per esempio a Turing, non credo che il termine "scelta" lo intendesse legato all'orientamento sessuale, quanto più le scelte che uno può operare in base al suo orientamento sessuale. Una coppia dello stesso sesso per esempio può scegliere di attuare determinati comportamenti come camminare mano nella mano, oppure, vivendo in una società oppressiva e violenta, può scegliere di non farlo per non rischiare. In questo senso credo intendesse la facoltà di esprimere le proprie scelte. Invece per quanto riguarda l'identità di genere credo che il professore abbia frainteso la distinzione tra sesso biologico ed idg, perchè nonostante molti esponenti politici e opinionisti (in maniera spesso trasversale) abbiano cercato di far credere che si vuol negare la realtà biologica, nessuno discute del fatto che uomini e donne a livello biologico si comportino statisticamente in maniera differente, un esempio è la reazione dell'organismo alla vasopressina (Swab in "noi siamo il nostro cervello" ne dà degli ottimi esempi in maniera divulgativa), ma che determinati comportamenti siano semplicemente frutto di strutture sociali, basti pensare che il rosa in epoca rinascimentale era il colore virile per eccellenza, richiamava il rosso di Marte (rosso che però non si poteva indossare in quanto riservato alla cappa regale ed alle raffigurazioni del cristo). Immagino che tutta questa confusione derivi dal fatto di sovrapporre concetti come uomo/donna ad altri come maschio/femmina. Inoltre suppongo che il professor Odifreddi sia semplicemente stizzito dal fatto che occorra fare una legge che specifichi per ogni elemento esistente sottolinei la necessaria tutela, quando in un paese civile ed evoluto sarebbe implicito che nonostante le caratteristiche di una persona (genere, sesso, orientamento politico, sessuale, filosofico, religioso, taglio di capelli, etc) questo abbia pari dignità sociale ed il diritto di non temere umiliazioni, violenza o emarginazione. Purtroppo però, non vivendo in quel paese dobbiamo un po' arrangiarci come possiamo.
Mi hai quasi convinto, sperando che tu abbia interpretato bene le parole di Odifreddi il quale, dal canto suo, dovrebbe cercare di comunicare in maniera non fraintendibile, specie su temi come questi che toccano la vita delle persone.
@@frabu2076 ci mancherebbe, su questo non discuto, poi sia chiaro, la mia è solo una supposizione basata su quello che ho avuto modo di ascoltare nelle sue conferenze e letto nei suoi libri, può essere che in realtà intendesse letteralmente quello che ha detto.
Immaginate quanti benefici potrà avere un bambino nato dall'unione tra mamma e papà ritrovarsi dopo qualche anno con papà 1 e papà 2 o mamma 1 e mamma 2 tutto ciò potra aiutarlo a crescere con le idee più chiare
Persone bene sa parlare , ma che rimane nelle abili dissertazioni ma niente di più ha fatto un discorso vago filosofico si è capito da solo un semplice opinionista affascinante ma tutto fumo e niente arrosto sta bene in televisione...
Mi scusi professore ma ho come l'impressione che a volte faccia confusione tra "sesso" e "genere". Il "sesso" fa riferimento all'anatomia di una persona e si parla quindi di maschi e femmine. Il "genere" fa riferimento all'appartenenza all'uno o all'altro sesso in base a differenze di tipo sociale e culturale, ed in questo caso si parla di uomini e donne. l'"identità di genere" è il senso di appartenenza all'uno o l'altro genere. Nel caso delle persone cisgender genere e sesso coincidono: maschio/uomo o femmina/donna. Nel caso delle persone transgender questo non succede, e non per una scelta personale. Tempo fa avevo letto di una ricerca scientifica che mostrava come l'attività celebrale nelle persone transgender fosse simile a quella del genere percepito. Questo era per andare un po' contro a quello che dice al minuto 1:38 "l'idea dell'identità di genere è di dire che non ci sono sessi ma soltanto le percezioni che le persone hanno", dato che nessuno mette in discussione l'esistenza dei sessi. Più in generale a volte sembra affermare che l'identità di genere sia qualcosa che si sceglie come per capriccio, ma questo va in contrasto con la realtà dato che le persone transgender vivono un profondo disagio per la propria condizione e se potessero sceglierebbero certamente di non provare disforia di genere. Mi trovo in grande difficoltà a correggerla poiché la stimo enormemente ed ho sempre apprezzato i suoi interventi. Su questo tema ho però l'impressione che ci sia della confusione.
La liquidità delle categorie sessuali e politiche sembra essere destino e disegno di una società sempre più convergente che annulla le differenze in nome dell'integrità e dell'inclusione
13 Luglio 1881 anniversario del tentativo di buttare sul Tevere la salma del Papa Pio IX, una coincidenza per la presentazione del 13 Luglio del DDL Zan
Ogni mattina un uomo si sveglia con l'alzabandiera. Ogni mattina la compagna dell'uomo si sveglia con la bocca spalancata. Una coincidenza? Io non credo proprio 🤔
Gli italiani sono il popolo più simpatico del mondo! Più li inkiappotty e più gli piace Quello che che non capisco: Perché allora ce l'hanno coi gay? 🤔
Per la prima volta non concordo. Intanto i gusti sentimentali e sessuali non sono una scelta. Secondo, l’identità di genere se esiste o meno non è oggetto della legge ma è oggetto della legge la violenza verso persone che hanno la sola colpa di essere transgender.
@@giuseppetoninelli8833 l'oggetto non è se ciò che la persona percepisce di se stesso sia reale o meno ma le botte o gli insulti che riceve per sentirsi così, che invece sono reali.
La capacità di quest uomo di scomporre e analizzare concetti trasversali facenti integralmente capo ad una unica tematica centrale, che funge da filo conduttore, è spaventosa. Profonda stima.
Ottima definizione
In TV interrompono gli interventi proprio quando entrano nel tema, lasciandoci la sola premessa
È la maleducazione imperante... Più sei ignorante e aggressivo più hai ragione
Hai proprio ragione, nel momento in cui Oddifredi stava completando il concetto il presentatore l’ha fermato per cedere la parola all’ospite che ha abbassato il tenore della discussione. Evidentemente il conduttore non stava capendo granché di quello che stava dicendo il professore
La televisione ha i propri tempi e i propri modi, i quali non possono trascendere dalla fruibilità. Un intervento che necessita di premessa non può stare in televisione. Non trova spazio nemmeno nel servizio pubblico a momenti.
Ben vengano anche le sole premesse di Odifreddi o di altre persone che hanno qualcosa da dire.
Il paragone tra gender fluiditá e politica, intesa come destra e sinistra nei suoi generi "naturali" e tutto il resto inventato o inesistente mi pare un po' azzardato.
Grande prof! Il programma e' pero' molto superficiale e si accontenta di fare accenni qua e la', senza mai soffermarsi su alcun tema. Il prof cerca di dare un po' di respiro alla discussione, ma viene sistematicamente interotto dal giornalistello, a cui interessano soltanto i soliti argomenti da destra e sinistra.
Ok con l'analisi del professore è lucida, ma mi sembra molto semplicistico definire una questione come post-modernista solo perché non la si comprende o non la si prova in prima persona. Io in primis non ho disforia di genere e riconosco il mio genere con il mio sesso biologico ma se una persona non prova tale coincidenza e ci soffre mi sembra folle e di cattivo gusto voler annichilire i sentimenti di costui solo perché io o lei non lo proviamo personalmente.
Non è una questione di volere annichilire i sentimenti altrui. Nessuno che sia male intenzionato lo vuole. Credo che Odifreddi vuole dire che i generi, per la specie umana, sono due: maschile e femminile e bisogna prenderne atto. Ci sono specie in natura che possono cambiare genere per necessità riproduttive ma per gli esseri umani non è possibile: si può solo intervenire dal punto di vista anatomico ma non riproduttivo attraverso la chirurgia.
Ovvio che le percezioni soggettive vanno rispettate ma non è intellettualmente corretto ribaltare una realtà di fatto con l’intento di tutelare la dignità degli individui. La dignità individuale va tutelata a prescindere.
@@aalb1873 se mi dici che i sessi siano due ok, visto che ci riferiamo al lato biologico (anche se c'è un tasso non nullo di persone intersex nate con caratteri sessuali primari o secondari non ascrivibili al maschile o femminile). Il punto però è che se si parla di genere, ovvero della concezione e percezione di sè come maschio o femmina, non vedo perchè vincolarsi al sesso biologico = genere.
Pure i capelli blu in natura non crescono, ma se uno se li vuole tingere credo sia libero di farlo e che la comunità debba proteggere chi fa questa scelta se si verificassero casi di sistematica discriminazione
Devo dire di essere molto sorpreso dalla superficialità con cui il prof ha affrontato questo argomento. Non è certamente da lui. I sessi non sono un 1 o uno 0. O meglio, lo potrebbero anche essere ma dipende da come li si definisce. Capisco che Odifreddi, ragionevolmente, non voglia sdoganare il riconoscimento di qualcosa di cui non si ha una buona conoscenza o una prova tangibile, altrimenti si finirebbe per andare a legittimare, con la stessa razio, anche altre posizioni molto discutibili. Però qui si parla del benessere e della serenità di persone che hanno questa condizione identificata come disforia di genere. Inoltre è assurdo che chi si oppone con più fervore al concetto di identità di genere, è la stessa gente che gode di enormi tutele e diritti giusto perché crede in un'idea (dio) senza uno straccio di prova che esso esista. Ne è uscito uno scenario che ha veramente dell'incredibile, da questo dibattito.
@@giuseppetoninelli8833 Per carità, non è cambiata la mia stima per il Prof. Odifreddi, che resta per quanto mi riguarda uno dei più grandi pensatori e divulgatori scientifici del panorama italiano. Ricordo benissimo il suo intervento sul concetto di razze, e si può fare certamente un parallelismo con quello di sesso/genere. La cosa che stride un po' qui è che parlando di diritti e tutele, la "razza" ogni come la si intenda (biologicamente trovandone la definizione appropriata o come mero concetto sociologico), almeno di fronte alla legge pone tutti gli individui sullo stesso piano. I crimini d'odio razziale sono puniti severamente, non ci sono razze che godano, almeno sul piano teorico, di maggiori diritti e tutele rispetto ad altre. Per quanto attiene alla sfera della sessualità invece ci sono molti più buchi legislativi. Nello specifico non si può liquidare il sesso biologico ad un mero bianco o nero, XY uomo, XX donna e chiuso il discorso. Il cromosoma X è costituito da 300+ milioni di basi azotate, più di 800 geni che sappiamo codificare per determinate proteine. Abbiamo una conoscenza ancora molto superficiale, non siamo in grado di stabilire una relazione biunivoca tra ogni gene e caratteristica finale dell'individuo. Si può però ragionevolmente ritenere che vi siano basi biologico-scientifiche per la determinazione dell'identità di genere. E se questa finisce per impattare fortemente sulla qualità della vita di un individuo, a mio parere ogni persona non direttamente coinvolta ma con un'intelligenza sopra la media dovrebbe mostrare un certo livello di empatia e apertura. Mentre noi ragioniamo a scatole chiuse, bloccandoci dietro definizioni, ci sono persone che evidentemente soffrono o vengono prese di mira. Onestamente mi ritengo fortunato ad essere maschio cisgender in un contesto sociale come il nostro e con il nostro ordinamento giuridico, ma vorrei davvero vedere migliorate anche le condizioni per gli altri
@@niccolobianconi7615 Il fatto è che le persone con i capelli blu non pretenderebbero, anche fossero discriminate, un riconoscimento identitario da parte della società per poter veder riconosciuta la propria libertà comportamentale: la difesa della libertà comportamentale d'ogni individuo non deve passare necessariamente per il riconoscimento identitario della categoria discriminata; se "donna" o "uomo" come genere sono soltanto sentimenti umani, o un insieme d'inutili stereotipi culturali residuo d'una passata società patriarcale fondata sui ruoli di genere, allora non vi è alcuna ragione da parte della società di riconoscerli: la società deve riconoscere, per poter porre su un piano d'uguaglianza tutti gli esseri umani, soltanto i concetti che descrivono la realtà naturale e che materialmente determinano delle differenze oggettive. Che ragione avrebbe uno Stato di riconoscere socialmente l'italianità delle persone se il sentirsi italiani - come effettivamente è- non è altro che un inutile sentimento e, quindi, un insignificante costrutto identitario? Ovviamente, non riconoscere i presupposti teorici portati avanti dai movimenti non significa legittimare la discriminazione dei transessuali, bensì - molto semplicemente- rigettare il concetto teorico di cui si avvalgono per far valere le loro legittime richieste di tutela. Non vi è alcuna ragione che, per la tutela dei transessuali, si debba passare attraverso il riconoscimento sociale d'un concetto puramente identitario e oggettivamente insignificante da un punto di vista conoscitivo: il movimento transfemminista ed i suoi sostenitori danno l'impressione che, pur di vedere riconosciuti i loro presupposti teorici puramente ideologici, al solo scopo d'ottenere un riconoscimento identitario, sarebbero disposti a mettere in discussione l'approvazione stessa delle tutele negando a priori ogni forma di discussione e compromesso. La fantasia umana può essere illimitata nell'inventarsi insensati motivi di discriminazione e, se seguissimo una logica identitaria e non universalista, dovremmo stare ogni volta ad aggiornare la lista - come purtroppo stiamo effettivamente facendo negli ultimi decenni a causa delle malsane politiche identitarie-; seguendo la via di tutela universalista basterebbe specificare che non vi può essere alcuna buona ragione per discriminare nessuno qualsivoglia sia la sua condizione personale e sociale: esiste una buona ragione per discriminare qualcuno? Poiché non penso esistano buone ragioni per discriminare qualcuno, indipendentemente dalle motivazioni, qualsivoglia forma di discriminazione potrebbe benissimo avere l'aggravante di "futili motivi"; d'altra parte, anche se riconoscessimo giuridicamente il motivo per cui esiste tale discriminazione, come si potrebbe fare per stabilire se sia più grave pestare un omosessuale perché omosessuale o pestare un disabile perché disabile? Non è possibile gerarchizzare le aggravanti in base alle motivazioni, ma solo in base all'entità oggettiva del danno psico-fisico: l'aggravante, per tutti questi casi, dovrebbe contare soltanto per il fatto che si ricade nei futili motivi. Le persone non vanno discriminate semplicemente perché sono persone, indipendentemente quindi dalle loro specificità comportamentali o da qualsivoglia inesistente categoria astratta nella quale queste pretendono stupidamente d'incasellarsi: la società non deve riconoscere e non deve dare importanza alle percezioni soggettive degli individui, alle loro personali opinioni o ai loro sentimenti, ma solo e soltanto alle conoscenze oggettive che permettono di porre su un reale piano d'uguaglianza sociale e materiale tutti gli individui che la compongono. Non riconoscere e non dare importanza non significa limitare o proibire i liberi comportamenti individuali fondati sulle opinioni, sulle percezioni soggettive o sui sentimenti - nei limiti in cui questi non vengano a nuocere ad altri individui-. Il fatto che esistano gli intersessuali non nega l'oggettività naturale del binarismo sessuale per la specie umana, bensì mostra semplicemente come tutte le macchine biologiche siano tremendamente imperfette e suscettibili ad errori: da un punto di vista "funzionale" la specie umana rimane binaria poiché sul binarismo sessuale fonda la sua capacità di perpetuarsi nel tempo. Palese che considerare il fatto che le cause determinanti l'intersessualità siano considerabili una malattia, proprio come le infinite condizioni che determinano eventuali stati di disabilità fisica o mentale, non significa affatto legittimare lo stigma, la discriminazione o la violenza nei confronti di questi: ad esempio, riconoscere che la depressione, l'acne, l'obesità e la disforia di genere siano delle malattie, in una società sana ed universalista non significherebbe legittimare che si operino delle discriminazione di questi individui, ma questa non legittimazione delle discriminazioni non sarebbe affermata in quanto quegli individui sono portatori d'una fantomatica identità di cui hanno hanno preteso un riconoscimento sociale, ma semplicemente perché sono uomini ed in quanto tali, indipendentemente dalla loro condizione personale, vanno tutelati e difesi; tuttavia, proprio per porre gli individui su un piano d'uguaglianza materiale, la società deve riconoscere solo e soltanto l'oggettività che determina le varie specificità e differenze individuali.
"ognuno puó pensare di avere il genere che ha" : una persona con disforia di genere non pensa di appartenere ad un altro sesso, psicologicamente vi appartiene. Non vorrei passasse il messaggio che i transessuali scelgano di esserlo, lo sono e basta. Un transessuale puó scegliere se effettuare la transizione o meno ma non sceglie di essere chi è dal punto di vista medico/psicologico. Sarebbe interessante che il Prof. sviluppasse questo punto piú approfonditamente perché dal mio punto di vista non è materia tanto lontana dal resto della legge Zan. Si tratta di normalizzare una condizione individuale (medica/psicologica) che nega a pochi i diritti che i molti giá hanno.
Ma in base a cosa si può stabilire che una persona che si sente dell'altro sesso, allora psicologicamente vi appartiene? Non si potrebbe semplicemente dire che sono solo persone che di fatto provano disagio col proprio corpo e vorrebbero ever il corpo del sesso opposto?
Anche perchè bisognerebbe prima dimostrare l'esistenza del sesso psicologico, che non è individuabile nella maggioranza visto che non soffre di disforia di genere.
Ma in quel caso non parlava di transessualità...
La considerazione sull' esistenza della sinistra e della destra è molto importante. La retorica attuale tende a millantare la scomparsa di questa distinzione. Sono coloro che si autodefiniscono "pragmatici", che vorrebbero far credere di non avere una posizione a favore di un gruppo sociale o di un altro. Tuttavia si tratta appunto solo di retorica vuota, di fatto i loro interessi di azione politca hanno sempre una direzione statisticamente più orientata da una parte. Riconoscere che concetti come destra e sinistra esistono ancora è utilissima per non farsi ammaliare da una neutralità sociopolitica inesistente, per mantenere viva l' attenzione su quelli che sono i veri interessi di favoreggiamento sociale dei gruppi attivi e per usare la ragione nelle proprie scelte in quest ambito.
È vero che esistono i due schieramenti, ma è anche vero che questo concetto è molto utile al "dividi et impera".
@@davidedavidi1191 In realtà la negazione di un orientamento di interesse socioeconomico da parte di un gruppo politico favorisce il "Dividi et impera" nel modo seguente:
Laddove un gruppo sociale ha la coscienza dei propri interessi socioeconomici rimane compatto nell' orientamento X. Ora poniamo che il gruppo Y sia altrettanto compatto ma necessiti di maggior elettorato può tendere a negare l' esistenza di una reale divisione definendosi "pragmatico" condannando a parole sia X che Y ma continuando nei fatti a perseguire gli interessi Y. Ora alcuni elementi di X che non hanno gli strumenti critici per comprendere il trucco perchè si basano non sui fatti socioeconomici concreti ma sulla "propaganda" in questo modo potrebbero confluire in Y. Questa è una strategia che soprattutto nei social come TH-cam e Twich è molto presente.
@@alessandrosevera3859 Capisco bene quel che vuoi dire, ma il dividi et impera esiste comunque quando vengono formati due schieramenti. Non credo di dover spiegare il perché visto che è ovvio.
In un mondo perfetto si andrebbe a minare il motivo che crea i due schieramenti in modo da superare del tutto la necessità di una dicotomia. Questo però richiede grande intelligenza e apertura mentale. Alcuni dei discorsi di Grillo hanno tentato di demolire alcune di queste basi su cui si fondano le dicotomie, ma non è stato seguito da nessuno, nemmeno dai suoi.
Il concetto dei m5s sulla sinistra e destra non è inteso come lo intende lei. Nella mia città di estrema sinistra da sempre hanno votato tutti lega. La mia città le chiarisce il concetto.
@Vincenzo Ferraro Le macro distinzioni principali che vengono usate per individuare la tendenza politica di un individuo sono sinistra/destra, autoritario/non autoritario. Anche coloro che lei chiama "sovranisti" possono tendere percentualmente a politiche più di destra o più di sinistra. A tal proposito legga per approfondire anche la storia di come sono nate destra e sinistra e da che idee di base partono.
Finalmente una persona con un pensiero razionale!
Finalmente un ODIFREDDI che in 2 parole sa spiegare 👋👋👋
Grande Prof. O.! Una delle pochissime forme di Vita Intelligente nell'Universo televisivo.
Un sacco di commenti che cominciano con: "mi piace Odifreddi ma non ha capito"
Se fosse così, e non avesse davvero capito di cosa si tratta, sostenere di averlo capito voi sarebbe delirio di onnipotenza.
Il succo del suo intervento è: può una legge riconoscere e regolamentare argomenti soggettivi?
Un delinquente è chi delinque o chi crede di delinquere?
Un evasore è quello che non paga le tasse o quello che non paga quello che crede sia giusto?
La legge punisce chi delinque, chi evade.
Se punire maggiormente chi commette reati verso minoranze ha un senso, decidere che ognuno possa mettersi in una minoranza a seconda di come si percepisce apre la porta a situazioni incontrollabili.
Da anni il centro destra usa Mediaset al suo servizio ma ora perché Fedez ha più followers di loro gli dà fastidio… vi ricordate l’entrata in campo di Berlusconi a 3 reti? Parliamo di 15 milioni negli anni 90….
Fedez nella musica? Quale musica?
Rispetto il Professor Odifreddi, di cui condivido molte opinioni, ma ritengo che questa volta abbia quanto meno semplificato qualcosa che in realtà è molto più complesso. Biologicamente si parla di sesso, quindi di maschile e femminile (anche se, giustamente è già stato fatto notare che esiste l’intersessualutà, ovvero un certi numero di persone che nasce con caratteristiche morfologiche sia maschili che femminili), na il sesso e il genere sino due cose diverse, e l’identità di genere non è una moda (le persone transessuali o ke persone trabsgender sono sempre esistite e, quando si è di fronte alla disforia di genere - quando si è di fronte a persone che soffrono perché il proprio vero genere è imbrigliato in un corpo che non le rappresenta -, dire che è solo una moda o ridurlo a un capriccio è quanto meno scorretto e semplicistico.
Genere, orientamento sessuale e identità di genere poi, caro Peof, non sono una scelta; etero, gay, bisex, trans eccetera si nasce, e dire il contrario equivale a rimettere indietro le lancette della psicologia di un secolo buono.
Chiaro, l'orientamento sessuale è un qualcosa che si scopre e ciò che si scopre è già intorno a noi.
Tuttavia non condivido la tendenza, che ritengo innanzitutto concettuale, che vi è oggi di anteporre il "sentirsi" all' "essenza", mettendo quest'ultima in secondo(o anche terzo) piano. Lei giustamente potrebbe dire che "si è ciò che ci si sente", ma non penso sia così. Poi chiaramente le posizioni sono tante e lì sta agli individui orientarsi nel vastissimo campo delle opinioni.
@@iacoporomani bene, mi citi questi moderni studi allora.
@@phreed2 ok, bene, allora le pongo una domanda: quando lei ha scelto di essere eterosessuale?
@@khrenek ho detto di averlo scelto?
@@iacoporomani no mi spiace, ma si è etero o gay o qualsiasi altra declinazione dalla nascita; l’ambiente non c’entra proprio nulla. Ed è con convinzioni errate come questa che pratiche di vera e propria tortura psicologica che qualcuno ha simpaticamente chiamato “terapie riabilitative dall’omosessualità” hanno potuto fare danni incredibili a livello psicologico per centinaia di ragazzi e ragazze.
Ogni uomo è figlio del suo tempo
@@gladiatordision6168 lei è un sanguinario... ma chi di spada ferisce.....
@@gladiatordision6168 io le spade sguainate le ho viste solo per sostenere che la terra è piatta, per il sole che gli gira attorno e per sostenere che un uomo che 2000 si è autoproclamato figlio di dio sia svolazzato in cielo dopo essere risorto.
Per tutto il resto c'è il dibattito, chi non è in grado di argomentare si trincera dietro "questa è la volontà divina" e imbraccia le armi :)
@@LaZanzaraAlbopictus magari fosse così semplice. Le spade non si insanguinano per la religione ma per i dogma, che sono solo parte della religione.
È socialmente un suicidio discutere determinate idee, come le definisce il professore, postmoderne: si viene additati come omofobi, bigotti, razzisti o persino nazisti o fascisti da persone che ogni volta che utilizzano questi epiteti dimostrano di non conoscerne il significato, permettendo poi agli stessi di perdere pian piano la loro accezione negativa venendo banalizzati.
Questi sono dogma che pochi impongono a molti dietro la via del ricatto e senza supporto di dibattito.
Sta accadendo nel mondo da anni, cominciando dagli USA e noi, come dei minchioni, importiamo tutto senza neppure adattarlo. Se domani un gruppo di persone negli USA per protesta iniziasse a martellarsi il belino (uso un termine dialettale per ammorbidire il tono) per le strade, entro un breve tempo comincerà anche in Italia un'epidemia di Tafazzi, che vedranno l'accanimento contro i propri genitali sacrosanto e giusto.
Ho paura che i prossimi anni saranno storicamente interessanti.
@@Mattiaeragiapreso non è vero che importiamo tutto senza neanche adattarlo, vedi il movimento BLM che in Italia è stato improntato sulla tematica del caporalato invece che su quella della violenza da parte delle forze dell'ordine
Il sesso e il genere sono due cose distinte. È un fatto che nasciamo maschi o femmine o ermafroditi, ma è altrettanto fattuale che molti non si riconocano con il sesso biologico. Di conseguenza è importante insegnare la differenza tra le due cose, in modo che chi si identifica con l'altro genere non si percepisca come un'aberrazione
Si chiama disforia di genere ed è un disturbo.
Se io sono magro ma mi percepisco grasso si chiama anoressia, e non va normalizzata.
Con il ddl zan tutti i ristoranti e centri commerciali autogrill si dovranno attrezzare con un terzo bagno ,il bagno filosofico 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
C'è già in realtà
....bellissima Anna
L'identità di genere poggia sul circuito biologico di ognuno di noi. È strettamente correlata al sesso biologico, e infatti la maggior parte delle persone, fino al 98 - 99 percento, che nascono con un determinato sesso si identificano nel corrispettivo genere sociale, ma non sempre. Per questioni genetiche, ormonali, ambientali, che incidono sull'organizzazione del sistema nervoso, alcune persone si identificano nel genere opposto. Le "decisioni" che le persone prendono infatti non nascono nell'aere ma nei neuroni. Quindi non è un discorso post - modernista: è un discorso che, in virtù delle moderne acquisizioni psicologiche e psichiatriche, vuole smantellare l'idea che sia sbagliato non essere etero e cisessuali. Non è filosofia, è scienza.
si sente l' educazione anglosassone in poche parole esprime un concetto
Gentile Professor Odifreddi. Premetto dicendo che sono un suo profondo estimatore, temo però di non condividere quanto afferisce nella prima parte del video. Nello specifico quando riconduce il concetto di identità di genere alla filosofia del 'pensiero debole'. Il concetto in questione è infatti coniato dall'antropologia culturale/sociale, materia che poggia su metodologie diametralmente opposta dalla filosofia post-moderna che lei a gran voce, giustamente, da sempre combatte. Si parte infatti dall'osservazione della realtà, come per ogni materia scientifica, solo che in questo caso ciò che si osserva sono fenomeni sociali (non per questo meno reali). Sono osservabili categorie di individui che non si riconoscono nel sesso biologico (di cui certamente non si nega l'evidenza) di appartenenza. Negarne l'esistenza sarebbe come negare un aspetto della realtà, ricadendo pertanto in posizioni anti-scientifiche. Il metodo individuato per spiegare l'esistenza di questi fenomeni (che piaccia o meno esistono) è appunto quello di introdurre in concetto di 'identita' di genere', una meta-riflessione sul sesso biologico di appartenenza per la composizione dell'identità dell'individuo. Non dimentichiamo che il contesto del presente dibattito si riferisce ad una legge, e le leggi si riferiscono appunto ad individui, non a cromosomi. Dunque senza la comprensione di concetti legati alla formazione dell'identità temo che non si vada molto lontano nel presente dibattito. Concludo dicendo che a mio parere qualunque posizione in materia dovrebbe essere fatta a valle della comprensione di 3 concetti. Il genere biologico, considerato sia nella sua accezione genetico/cromosomica che fenotipica, l'identità di genere, come la riflessione sui caratteri biologici nella formazione dell'individuo, e infine l'orientamento sessuale, ovvero la preferenza di natura sessuale accordata all'uno o all'altro sesso (o a entrambi o a nessuno dei due). Ritengo che senza una riflessione su questi elementi avremo sempre un dibattito tra sordi. Un cordiale saluto.
@@giuseppetoninelli8833 Buongiorno. Credo che sia fondamentale ricordare un tema. La legge in questione non dice che 'puoi amare chi vuoi', questa è una ulteriore fallacia del discorso del professore a mio parere. Se fosse così sarei d'accordo con lei. Il problema è che questa legge acuisce le responsabilità penali in caso di violenza e discriminazione verso individui per aspetti legati appunto all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Tenendo fuori quest'ultima si rischia di non ricomprendere una fetta di individui da questo tipo di tutele. Le faccio un esempio. Un soggetto XY potrebbe avere un orientamento sessuale di tipo eterosessuale ma un'identità di genere opposta. Non ricomprendere il concetto lo potrebbe fuori dalle tutele nel caso dovesse subire atti violenti o discriminazioni per questa ragione. Diciamo che i suoi cromosomi sarebbero tutelati ma lui in quanto soggetto no. Ricordo inoltre che la 'disforia di genere' non è un'invenzione dei post-moderni ma una condizione mentale descritta dal DSM (il manuale diagnostico statistico) riconosciuta dalla comunità scientifica. Si può descrivere come 'la sofferenza provata dagli individui il cui sesso assegnato alla nascita non coincide col genere percepito'. Ecco perché parlare di basi biologiche della sessualità è condizione necessaria ma non sufficiente per comprendere il fenomeno. Lascio un ultimo esempio/provocazione. Meta-riflessioni sui connotati biologici sono sostanzialmente la cifra portante dell'homo sapiens. Vengono messi in atto ad esempio quando si esce per fare una passeggiata e non per procurarsi del cibo. Se è comunemente accettata una meta-riflessione sul proprio apparato locomotore perché non dovrebbe esserlo su quello riproduttore? Ora tornando al tema a mio parere la vera domanda da porsi porsi è la seguente. Il diritto penale è lo strumento legislativo giusto per introdurre il concetto di identità di genere nel diritto italiano? Ecco su questo punto si che avrei dei forti dubbi. Detto questo non metterei mai in dubbio il concetto di identità di genere come evidenza scientifica.
@@giuseppetoninelli8833 ma l legge parla proprio di questo. Uno dei grossi problemi di questo dibattito (di cui vedo che il Professore non è esente) è che non si conosce il DDL in questione. Sulla disforia di genere certamente sì potrebbe approfondire, ci mancherebbe, ma bisognerebbe farlo a valle delle giuste competenze, trattandosi di un argomento di natura tecnica. Di contro si finisce nella chiacchera da social. Dato che mi ha citato la Costituzione, ricordo inoltre che la Corte Costituzionale ha definito l'identità di genere come 'diritto umano fondamentale' con le sentenze 221 del 2015 e la 180 del 2018. Purtroppo, nonostante la mia grande stima per il Professor Odifreddi, ribadisco che relegare l'identità di genere ad un'invenzione filosofica dei post-moderni, dimostra una scarsissima conoscenza sull'argomento, nonché un errore metodologico.
Le persone di scienza non hanno particolari dubbi sulla questione identità di genere, le controversie arrivano tutte da campi umanistici e sono del tutto guidate da motivazioni ideologiche. Odifreddi da uomo di scienza dura sa benissimo di cosa parla e sa benissimo cosa è reale e cosa non lo è. Stima
Allora non lo sa dire, almeno in questo caso. Di solito lo apprezzo molto.
Certo, molto comodo associare al proprio pensiero il termine "scienza", usato come sinonimo di verità. Non dica stupidaggini: la questione sull'identità di genere è ancora oggetto di dibattito. Ma lei evidentemente lo vuole evitare
@@simonepenasa_mt Guardi la realtà è decisamente più funzionale osservarla e cercare di comprenderla attraverso i dati forniti dalle cosiddette scienze dure, e dibattito qui su queste questioni, personalmente, non lo vedo. Dunque se il dibattito lo vogliono aprire le scienze umanistiche, che di loro non forniscono dati certi, almeno dovrebbero avere il buongusto di utilizzare come base da cui partire i dati forniti dalle scienze dure. Se così non viene fatto per quanto mi riguarda quel tipo di dibattito è pseudoscienza, nascosta da tanta propaganda e attivismo ma quello rimane.
Ehm no?
@@simonepenasa_mt non c’è dibattito, il genere non è un concetto scientifico, altrimenti esisterebbe un esperimento o serie di test in grado dimisurarlo
"un idea postmodernista, l'idea che non ci sia realtà ma solo interpretazioni, non ci siano sessi ma soltanto le percezioni che le persone hanno"
Ma non è vero. Nessuno dice che i sessi non ci siano o non siano in alcun modo rilevanti. Quello che si mette in discussione è la necessaria dipendenza tra sesso biologico e "sesso psicologico" (identità di genere).
Dimostrata scientificamente l'esistenza delle persone transgender, viene rimossa quella necessarietà e di trasforma in probabilità.
L'identità di genere non cancella il sesso, in quanto sono proprio su piani diversi: uno fisico e uno psicologico. Come comparare pere e bistecche.
Esatto, mi piace tantissimo Odifreddi ma mi ha deluso questa volta, non ha davvero capito su cosa verte la legge
Secondo me non hai capito quello che odifreddi ha detto
@@stefciko5831 possibile, secondo te in cosa mi sono sbagliato e tu come lo hai interpretato?
@@lumbratile4174 il punto secondo me è ,una legge può o meno riconoscere o regolamentare argomenti di natura soggettiva?? Per me è molto rischioso ed è una situazione che può sfociare in situazioni incontrollabili
No stella, non hai proprio capito un cazzo. Non preoccuparti
Professore, sono certo che se approfondisse il tema cambierebbe idea. Mi raccomando non confonda sesso biologico e genere, non sono la stessa cosa. inoltre, anche se andassimo ad indagare la definizione stessa di sesso biologico, il risultato sarebbe sfumato. Pensi ad esempio alle persone intersex insensibili agli androgeni, geneticamente maschi ma con i caratteri sessuali femminili: come li definirebbe lei? Approfondendo l'argomento ci si ritrova in un punto dove i generi sono sfumati e dove non è più possibile determinare cosi facilmente neppure il sesso di un individuo.
Ha pienamente ragione , al punto che per ogni persona servirebbe una apposita legge perché siamo tutti diversi gli uni dagli altri , purtroppo le leggi si limitano a definire la maggior parte delle caratteristiche che abbiamo in comune.
Esattamente, anzi direi non confonda sesso, genere e identità di genere.
Si ma le persone intersex sono in una condizione rarissima che non è la consuetudine e ne la maggioranza della popolazione mondiale. Portare questo esempio è già fallace dal principio.
@@stefciko5831 Qui si sta parlando di rare eccezioni. La stragrande maggioranza della popolazione non ha e non ha mai avuto difficoltà nell'identificarsi con il genere assegnatogli. Il punto però è un altro e faccio un esempio per farmi capire meglio. Prendiamo un transessuale, nato geneticamente maschio ( XY ) che decide di fare un cambio di sesso: fenotipicamente acquisisce le caratteristiche associate al sesso femminile e si percepisce di sesso femminile, perchè dovrei usare su di lei un pronome maschile? Il caso interesx è emblematico perchè pone lo stesso problema ma in maniera completamente "naturale": se un individuo nasce geneticamente di un certo sesso e fenotipicamente è associato al sesso opposto, come ci comportiamo? Lei userebbe un pronome maschile per descrivere una persona che ha tutti i caratteri sessuali secondari femminili? (corta vagina, seno, ecc). Il problema non è lineare come si vorrebbe far credere ed è difficile (a volte) anche discriminare i sessi in due sole tipologie, figuriamoci quando si parla di genere, condizione che non è neppure prettamente biologica, (def genere: ’insieme dei caratteri essenziali per cui una cosa è simile ad altre o differisce da altre"). Quindi no, il ragionamento non è fallace, è solo più complesso di come lo si vuole dipingere.
@@TheFreezom89 se tu sei una persona intersessuale lo sei nel momento in cui sei nata o nato , è una condizione attribuibile a uno stato biologico , naturale ( se pur rarissimo) , tu non nasci trans , lo diventi attraverso dei mutamenti che scegli consapevolmente di fare a differenza di altri che non hanno scelto. Il ragionamento è fallace proprio per questo. Pongono in paragone due situazioni completamente differenti che possono essere erroneamente messe in confronto. Poi per quanto mi riguarda si possono chiamare come vogliono , non è quello il punto.
In un altro video ho visto Odifreddi provare ad insegnare genetica a Barbujani, ora lo sento fare confusione tra sesso e genere mentre commenta il DDL Zan. Una domanda, Piergiorgio: quando esattamente hai smesso di utilizzare la logica durante i tuoi discorsi?
@@giuseppetoninelli8833 perché mai i cattolici dovrebbero pagarmi, visto che il mio commento è palesemente a favore del ddl zan?
Barbujani é un genetista e non ha nulla da imparare sulla genetica da Odifreddi, che é un matematico.
Non le sto dicendo di vergognarsi, però almeno si renda conto di rientrare a far parte della vasta categoria di analfabeti funzionali che non sono in grado di interpretare il significato di un testo o di un discorso, e si metta all'opera per risolvere questo suo problema.
@@giuseppetoninelli8833 "...i suoi amici cattolici..." sono morto 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Scusa ma quando è successo che odifreddi spiegasse genetica ? Poi può non aver utilizzato propriamente i termini ma il concetto espresso mi pare chiaro
Non esiste l’identità di genere esiste la disforia di genere ed è una malattia
Chiaro come sempre e obiettivo.
La politica non può intervenire sui sentimenti delle persone.
Mi sembra centrale il punto di vista.
Intellettuali di sinistra? Chi? Fedez? Ma per favore
La Destra esiste ancora, più che mai, è sulla sinistra che mi rimangono dubbi
@@gladiatordision6168 Vale anche per i mancini?
@@gladiatordision6168 la tua destra o quella della persona di fronte?
@@gladiatordision6168 e se ti giri?
Ma Odifreddi con che sicumera sentenzia su cose di cui evidentemente sa ben poco?
Io...credo, che la politica va...dove tira il vento...specie in questo momento non è a favore del popolo!...io aspetto sulla riva, tanto.. non cambia mai niente...👁🙊🙉🙈
Ma l’ha letta la legge Odifreddi? Concretamente questa parte sull’identità di gente che “danno” dovrebbe fare?
Sulla politica Odifreddi perde la sua consueta lucidità
Esiste cromosoma XX e cromosoma XY poi uno si può vestire di batman e sentirsi Batman
Ma chi è che non ha il diritto ad essere gay? Abbiano leggi di repressione o carcerazione per gli omosessuali? Ma che caxxo vuol dire ?
Niente. È evidente che Odifreddi non conosca il testo del ddl Zan.
Il professor Odifreddi ha un background culturale infinito... quanta (sana) invidia!
Odifreddi ha fatto una gigantesca confusione tra il sesso ed il genere. Da una persona colta come lui non me lo sarei mai aspettato.
Sesso e genere sono la stessa cosa,sono due cose diverse solo per gli SJW
@@ilpinza1989 Ti poteva bastare una veloce ricerca su wikipedia per non scrivere stupidaggini di tale calibro, ma comprendo sia più semplice continuare a credere a cosa si è "sempre creduto". Perchè onestamente anche io ragionavo così.
@@ginzaker7770 i sessi sono due,come due sono i generi,la differenza tra esse è dettata solo dalla sociologia.
letturina su wikipedia rimane il mio consiglio, non ritengo di dover dare spazio a opinioni strampalate. Meglio dare spazio alle evidenze.
@@ginzaker7770 quindi quanti generi esistono?
Uno dei peggiori interventi del professore. Non tanto per il suo pensiero (che sicuramente se ben argomentato sarebbe stato validissimo e punto di partenza per una riflessione costruttiva), quanto per il pressapochismo con cui il programma si sofferma sul tema, toccando innumerevoli argomenti (dalla legge nel merito al ruolo degli influencer nella politica....) e mai tentando di approfondirli un minimo.
Professore, mi pare di capire che lei ammetterebbe di più la proposta Scalfarotto (visto che annulla l'inserimento dell'identità di genere) proposta dalla destra in quanto il concetto di identità di genere a suo parere rimane un dibattito di portata prettamente filosofia, in quanto c'è un'avversione fra chi sostiene una tesi Nietzschiana e un'altra basata sul principio di realtà. in sostanza, un dibattito da tenere al di là del bene, del male e dal parlamento (per recitarla più in termini Nietschiani 🤣). Che io sappia però l'identità di genere è stata ben studiata nella sociologia a partire dal 60 con Staller, nella psicologia e nella neuro-scienze in generale, quindi anche per più scienze è riconosciuto come concetto realmente esistente e influente sulla vita di un individuo. il DDL l'ho letto personalmente e specifica chiaramente nell' art.1 la definizione di identità di genere; quindi non credo che introdurla nella legge sia un motivo di equivoco o tantomeno legato solo alla filosofia. Perché lei osserva la situazione solo dal prospetto filosofico? grazie in anticipo e spero vivamente di una sua risposta personale ❤
Quello che afferma sulla scienze dure è falso, per comodità le riporterò parte dell'intervento del Dottor Jordan B
Peterson durante una seduta del senato canadese riguardo la legge C16 (link alla fine) :
"Nel suo intervento Peterson si è detto ancora una volta contrario al "costruzionismo sociale", introdotto dall'atto normativo in questione:
«La visione costruzionista del genere non è un'altra opinione: è semplicemente sbagliata. Infatti, la proposizione che viene introdotta nella legge è che non c'è alcuna relazione causale tra le quattro dimensioni dell'identità (sesso, identità di genere, espressione di genere e propensione sessuale), e ciò è palpabilmente assurdo. Intendo dire, il 99,7% delle persone che vivono in un corpo con un determinato sesso biologico si identificano con tale sesso biologico. Sono (dimensioni) incredibilmente e strettamente collegate. Se non riesci ad attribuire causalità ad un legame così stretto, allora bisogna rinunciare del tutto alla nozione di causalità.
Questi livelli di analisi sono strettamente collegati e l'evidenza che i fattori biologici svolgano un ruolo nel determinare l'identità di genere è, in poche parole, schiacciante. Non c'è uno scienziato serio in vita che lo contesta. Ora, ci sono delle controversie su questo argomento, ma derivano essenzialmente sempre dalle discipline umanistiche. E, per quanto mi riguarda, le ho esaminate con molta attenzione: tali argomentazioni sono del tutto guidate ideologicamente. Risiede nell'ideologia (l'idea) che l'identità sia socialmente costruita e ciò è in parte il motivo per cui è stata introdotta nella legge: perché loro non hanno modo di vincere la discussione (scientifica), ma possono sicuramente vincere la guerra di propaganda»."
th-cam.com/video/KnIAAkSNtqo/w-d-xo.html
Nietzsche chi ? quello che era andato fuori di testa ?
@@giuseppetoninelli8833 beh preciserei nel dire che contrasse la Sifilide (malattia sessualmente trasmissibile) e fu poi diagnosticato come mentalmente instabile in tarda età. Ma vi assicuro (e potete verificare leggendo: Così parlò Zarathustra, al di là del bene e del male, Gaia scienza, ecce homo e crepuscolo degli idoli ( ammesso che abbiate la pazienza per capirli a fondo)) che si denota una precisione ed una coerenza intellettuale strabiliante nelle definizioni dei concetti della sua filosofia da un punto di vista completamente estraneo a quello Kantiano e fortemente ateo e rifacendosi a Schopenhauer. Definire quello che, secondo Martin Heidegger, ha rivoluzionato la filosofia ( e penso che per lei almeno Heidegger la testa la avesse buona ) solo un povero squinternato, è simbolo di una "profonda superficialità".
@@khot.4348 Forse in "leggero ritardo"😂. Quando lei afferma:" Infatti, la proposizione che viene introdotta nella legge è che non c'è alcuna relazione causale tra le quattro dimensioni dell'identità (sesso, identità di genere, espressione di genere e propensione sessuale), e ciò è palpabilmente assurdo." lei afferma che genere sesso orientamento sessuale ed identità di genere sono diversi fra loro ( vista la classificazione) il che è vero! ( La definizione di identità di genere trascende quella di sesso biologico e di orientamento sessuale o di questo, lei si sta rifacendo al articolo1 (definizioni) ma von delle imprecisioni. Se legge il DDL vedrà che questo coglie a pieno 4 definizioni distinte per: sesso; identità di genere, orientamento sessuale e genere. Non per espressione di genere (che è un concetto completamente a parte). La presenza dell'articolo 1, non induce a pensare o ad affermare che da un punto di vista psicologico o biologico non ci siano delle ambiguità o non ci siano delle correlazioni fra il sesso fenotipico e l'identità di genere ( i fattori biologici in senso stretto sono ancora ben lungi dall'essere determinati). Inoltre quando lei afferma:" Intendo dire, il 99,7% delle persone che vivono in un corpo con un determinato sesso biologico si identificano con tale sesso biologico" lei dice che circa 21 000 000 di persone non si sentono a proprio agio nel proprio corpo ( lo 0,3% della popolazione) e qui lei da ad intendere che non solo ci sia una correlazione fra IDG e sesso fenotipico, ma che sia anche molto stretta il che non è detto! ( Si è certi che ci siano di mezzo fattori biologici, ma non si sa di preciso quali) www.stateofmind.it/tag/gender/ qui ci sono alcune delle informazioni che ho usato: www.wired.it/scienza/medicina/2018/06/08/identita-genere/ . Ma al di là di questo, lei prima parla di argomentazioni scientifiche e dice addirittura che sono schiaccianti ( che l'IDG dipenda da fattori biologici e sul quale concordo anche io) ma poi si contraddice affermando che poggiano tutte su fondi umanistici e che quindi perdono della loro scientificitá. Sono un po'confuso... Poi mi dice di aver detto delle falsità sulla scienza. Dice ciò affermando che io mi sia basato sul costrizionismo sociale (linkandomi anche questo dottore), cosa che oltre a non aver tirato proprio in ballo, non so neanche cosa sia. ( Se per caso involontariamente mi sono aggrappato a questo argomento, le assicuro che è stato tutto involontario, mi sono semplicemente voluto rifare agli studi di Stoller e Money. Nulla che riguardi il costrizionismo). Comunque la mia fonte qui è stata Wikipedia, se sfoglia nelle varie catalogazioni dei vocaboli troverà cose molto simili e coerenti con quelle del primo link e con altre fonti (anche orali) le ho date per giuste non essendo io un esperto ( non so se lei lo sia, nel caso lo fosse la prego di dirmi con precisione dove sbaglio). Ecco il link: it.m.wikipedia.org/wiki/Identit%C3%A0_di_genere#:~:text=L'identit%C3%A0%20di%20genere%20%C3%A8,nascita%2C%20allora%20%C3%A8%20definita%20transgender. Infine un'ultima cosa: se lei vuol dirmi di aver analizzato con molto rigore ( presumo ) gli assunti ed i principi umanisti che hanno sviluppato le argomentazioni che poi magicamente diventano scientifiche e che quindi, insomma, mancano di consistenza metodologica; dovrebbe almeno dirmi quali sono. Cioè, capiamoci, lei mi dice che son falsità. Ma capirà bene che un dibattito non si può fare sulla fiducia reciproca😂.
@@khot.4348 ah un ultimissima cosa: non conosco bene l'inglese (me ne vergogno un po') quindi non ho potuto ascoltare il video che mi ha mandato. La prego di darmi altre fonti
Destra, centro, sinistra, sopra e sotto , è la politica a dividere e mettere contro i popoli, e questo "gioco" piace a chi è al potere. Immaginate un popolo tutto unito, senza nessun colore politico, quanta paura farebbe al potere?
La sinistra difende i più deboli?
Grazie professore.
chiamare Odifreddi il quale esprime tutta la gravita della cosa (fare risolvere al parlamento una questione filosofica un diverbio fra postmodernismo e razionalismo) e poi ritornare a parlare di destra e sinistra:
Perfetta analisi, grazie prof.
Ma che il concetto di identità di genere è gia citato in una sentenza della Corte costituzionale del 2015 non lo ricorda nessuno? www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2015&numero=221
Sto ddl Zan è riuscito addirittura a mettere odifreddi e il Vaticano dalla stessa parte, follia!!
Mirabile Odifreddi
La vera politica italiana, da destra alla sinistra è stata sino alla Tangentopoli.
Per che non parlano ?. Della Loggia MASONICA PD 2 non è sinistra ma di centro .destra !. Se Ascoltate ( Betino Craxi ) vi prende il malore !. Capisco perfettamente! Che tv. E non solo!. Sono messi a tacere!. La MASONERIA governa il mondo Ancor prima dell ( 1706 ) !!!.colloro che anno creato il CRISTIANEZIMO ( I GIUDEI CIOE SIONISTI ILLUMINATI)!!!. Tornare in dietro della storia !. Colloro che anno fatto la PRIMA E SECONDA MONDIALE, ANNO GIA PREPARATO ANCHE LA TERZA !. DEFINITIVA!. SONO TUTTI COROTTI !. DA GIORNALISTI , FILOSOFI , MATEMATICI, GIUDICI ....!. SONO TUTTI INFAMI !.
@@giuseppetoninelli8833 Io dico la Verità! Se fossimo tutti sinceri ! Siguramente non avremo, oggi giorno una situazione Irrisolvibile!!!. Il governo siamo noi tutti !. Una parola Sincera!!!. salvare , E risolvere tanti problemi altre tanto , una bugia po creare la guerra ! Come è successo con ( TORRI GEMELLI) .....E non solo !. Noi tutti ! Siamo comletamennte! Disinformati !. Anche dai MATEMATICI!. Sono collegati!. Lo trovai abastanza sincero ( Giulieto Chiesa) chi sa per che e morto ! A pena scoppiò la PANDEMIA?.
Immenso Odifreddi
Eccezionale Piergiorgio Odifreddi
Gentile Odifreddi, si informi prima di parlare a sproposito su argomenti molto delicati di cui evidentemente non sa abbastanza. L'identità di genere è definita in manuali di psicologia e psichiatria, non è un concetto astratto o ideologico, ma un elemento fondamentale dell'identità sessuale di tutte le persone, lei compreso. Non è un concetto opposto al sesso biologico, ma complementare, così come quello di orientamento sessuale, espressione di genere al fine di riconoscere e definire l'identità di una persona. Per fare chiarezza: lei ha un sesso biologico che presuppongo sia quello maschile e un identità di genere che coincide con il suo genere, immagino. Ci sono persone a cui viene assegnato un sesso biologico alla nascita, ma che sentono di appartenere ad un genere diverso. Questo sentire, questa esperienza di sé, è l'identità di genere e, le può sembrare un concetto ideologico solo perché non è abituato a riflettere sulla sua identità in tal senso. Si informi, prima di fare questi interventi approssimativi in tv in modo totalmente antiscientifico.
Forse è meglio che si informi lei , magari leggendo qualche libro a carattere scientifico.
@@giordanamigliorati3812 me ne suggerisca alcuni, tanto per capire che genere di letture intende.
@@danielebonaiuti4758 sono più o meno quelli che leggono le persone che si occupano di scienza.
Credo che lei abbia frainteso il senso dell'intervento del prof che cercava solo di non confondere la questione ideologica con quella scientifica.
So' comunque che è d'accordo con lei nel ritenere oppottuno un intervento legislativo per favorire il rispetto dell'identità di genere, che è quella che ogni individuo considera più consona alle proprie caratteristiche.
Andrea Mazzini, fra l'altro,nel suo intervento precedente , ci ha ricordato che esistono già anche delle sentenze della corte costituzionale del 2015 e del 2018 in riconoscimento e in difesa dell'identità di genere.
Mi sono permesso di criticarla , per aver definito il prof, una persona disinformata ; io ritengo sia solo un suo punto di vista , ma forse anche lei come altri , si aspettava una migliore spiegazione su questi temi molto delicati come la disforia di genere, per esempio.
Esattamente, nessuno dice che con identità di genere il sesso non esiste più. Sono su due piani diversi, uno fisico e uno psicologico
@@giordanamigliorati3812 ma il punto è che l'identità di genere non è una questione ideologica, è un cocetto che descrive una realtà psicologica e serve per affrontare in termini più scientifici possibili dei fenomeni che si presentano realmente.
Professore, credo che specialmente in politica non ci debbano piú essere i "generi" che hanno, a mio avviso, portato la politica ad essere snobbata dai comuni cittadini e ad essere criticata sempre di piú. Forse sono un romantico sognatore ma vorrei riuscire a vedere una categoria politica il cui scopo principale sia quello di fare il bene del popolo che é chiamato a governare e le scelte giuste per il paese. Non invece dire no a priori per proposte intelligenti che possano arrivare dal "genere" opposto per "partito preso" oppure dire si a priori anche su proposte idiote e sbagliate del "prorio genere".
@@giuseppetoninelli8833 Non dica scemenze travisando le mie parole. Sono stato chiaro abbastanza.
@@giuseppetoninelli8833 lei facendo la battutina e riferimenti ad un passato che deve restare passato ed a cui io non ho di certo auspicato.
Ma come si può sopportare un conduttore che interrompe...con la R moscia poi!?!
Molto piacevoli le sfumature violacee sulla fronte del professore
Mi sembra tutto di buon senso
Odifreddi grande meno che nell'ultimo "pezzo",perchè se anche una persona intelligente e "scafata"come lui pensi davvero che la cosiddetta sinistra difenda i più deboli,allora possiamo "tirar giù il bandone".....
Unico che può fare qualcosa per la verità è Odifeddi
La verità in quanto tale non esiste perché giocoforza è sempre soggiacente all’interpretazione personale dell’osservatore, che è sempre soggiacente alla sua visione e alle sud percezioni e idee. Spesso poi, non per cattiva volontà o per malafede, un accadimento è rielaborato dal testimone, il quale tende a innestare sue interpretazioni dovute alla memoria, che è sempre rielaborazione e che tende naturalmente a integrare i fatti nel tentativo di dare loro coerenza, anche quando questa coerenza in realtà non c’è.
@@khrenek comprendo, non vorrei far credere che la mia sia una posizione di chiusura, ma trovo l'argomento liquidabile in poche battute, invece priva di spazi ad argomenti di fondamentale importanza. Subissare il popolo è un reato.
Lo adoravo su molti temi. Mi devo ricredere. Uno che dice che l'orientamento affettivo è una scelta e che, in sostanza, i/le trans sono persone che "pensano" di appartenere a un sesso diverso da quello biologico è, purtroppo, un vecchio fuori dal mondo incapace di comprendere realtà complesse.
"A casa loro facciano quello che vogliono, ma insomma non pretendano pure di far passare come realta che sono uguali alle persone normali " livello imbarazzante, sembra paragone
Se posso intervenire, credo si sia semplicemente espresso in maniera fraintendibile, lo si deduce da una visione sicuramente più ricca e umana che ha avuto modo di mostrare in altre sue conferenze, in relazione per esempio a Turing, non credo che il termine "scelta" lo intendesse legato all'orientamento sessuale, quanto più le scelte che uno può operare in base al suo orientamento sessuale. Una coppia dello stesso sesso per esempio può scegliere di attuare determinati comportamenti come camminare mano nella mano, oppure, vivendo in una società oppressiva e violenta, può scegliere di non farlo per non rischiare. In questo senso credo intendesse la facoltà di esprimere le proprie scelte.
Invece per quanto riguarda l'identità di genere credo che il professore abbia frainteso la distinzione tra sesso biologico ed idg, perchè nonostante molti esponenti politici e opinionisti (in maniera spesso trasversale) abbiano cercato di far credere che si vuol negare la realtà biologica, nessuno discute del fatto che uomini e donne a livello biologico si comportino statisticamente in maniera differente, un esempio è la reazione dell'organismo alla vasopressina (Swab in "noi siamo il nostro cervello" ne dà degli ottimi esempi in maniera divulgativa), ma che determinati comportamenti siano semplicemente frutto di strutture sociali, basti pensare che il rosa in epoca rinascimentale era il colore virile per eccellenza, richiamava il rosso di Marte (rosso che però non si poteva indossare in quanto riservato alla cappa regale ed alle raffigurazioni del cristo).
Immagino che tutta questa confusione derivi dal fatto di sovrapporre concetti come uomo/donna ad altri come maschio/femmina.
Inoltre suppongo che il professor Odifreddi sia semplicemente stizzito dal fatto che occorra fare una legge che specifichi per ogni elemento esistente sottolinei la necessaria tutela, quando in un paese civile ed evoluto sarebbe implicito che nonostante le caratteristiche di una persona (genere, sesso, orientamento politico, sessuale, filosofico, religioso, taglio di capelli, etc) questo abbia pari dignità sociale ed il diritto di non temere umiliazioni, violenza o emarginazione.
Purtroppo però, non vivendo in quel paese dobbiamo un po' arrangiarci come possiamo.
Mi hai quasi convinto, sperando che tu abbia interpretato bene le parole di Odifreddi il quale, dal canto suo, dovrebbe cercare di comunicare in maniera non fraintendibile, specie su temi come questi che toccano la vita delle persone.
@@nemonemo151 beh, un matematico come lui non dovrebbe cadere su un termine improprio... dovrebbe usare un eloquio inequivocabile!
@@frabu2076 ci mancherebbe, su questo non discuto, poi sia chiaro, la mia è solo una supposizione basata su quello che ho avuto modo di ascoltare nelle sue conferenze e letto nei suoi libri, può essere che in realtà intendesse letteralmente quello che ha detto.
sempre il migliore
Immaginate quanti benefici potrà avere un bambino nato dall'unione tra mamma e papà ritrovarsi dopo qualche anno con papà 1 e papà 2 o mamma 1 e mamma 2 tutto ciò potra aiutarlo a crescere con le idee più chiare
Ma cosa vuol dire? Ma che discorso è?
Persone bene sa parlare , ma che rimane nelle abili dissertazioni ma niente di più ha fatto un discorso vago filosofico si è capito da solo un semplice opinionista affascinante ma tutto fumo e niente arrosto sta bene in televisione...
L'acqua santissima 😯😝😅
#maestro
Mi scusi professore ma ho come l'impressione che a volte faccia confusione tra "sesso" e "genere".
Il "sesso" fa riferimento all'anatomia di una persona e si parla quindi di maschi e femmine.
Il "genere" fa riferimento all'appartenenza all'uno o all'altro sesso in base a differenze di tipo sociale e culturale, ed in questo caso si parla di uomini e donne.
l'"identità di genere" è il senso di appartenenza all'uno o l'altro genere.
Nel caso delle persone cisgender genere e sesso coincidono: maschio/uomo o femmina/donna.
Nel caso delle persone transgender questo non succede, e non per una scelta personale.
Tempo fa avevo letto di una ricerca scientifica che mostrava come l'attività celebrale nelle persone transgender fosse simile a quella del genere percepito.
Questo era per andare un po' contro a quello che dice al minuto 1:38 "l'idea dell'identità di genere è di dire che non ci sono sessi ma soltanto le percezioni che le persone hanno", dato che nessuno mette in discussione l'esistenza dei sessi.
Più in generale a volte sembra affermare che l'identità di genere sia qualcosa che si sceglie come per capriccio, ma questo va in contrasto con la realtà dato che le persone transgender vivono un profondo disagio per la propria condizione e se potessero sceglierebbero certamente di non provare disforia di genere.
Mi trovo in grande difficoltà a correggerla poiché la stimo enormemente ed ho sempre apprezzato i suoi interventi.
Su questo tema ho però l'impressione che ci sia della confusione.
La confusione ce l'hai tu ipotizzando che ci possano essere uomini femmina e donne maschie...
Come sempre, analisi estremamente lucida
Prima bisognerebbe stabilire oggettivamente se sono malati o no senza pregiudizi ideologici.
Click
Anche il concetto di malattia non è affatto semplice, anche perché noi lo vediamo come necessariamente negativo
la destra e la sinistra non esiste.
Fedez vive nel mondo dell'arte? Se ne sentono di nuove ogni giorno.😂
Un Dio tra gli uomini..
Sei esageratamente intelligente.
La liquidità delle categorie sessuali e politiche sembra essere destino e disegno di una società sempre più convergente che annulla le differenze in nome dell'integrità e dell'inclusione
13 Luglio 1881 anniversario del tentativo di buttare sul Tevere la salma del Papa Pio IX, una coincidenza per la presentazione del 13 Luglio del DDL Zan
Ma curatevi.
Ogni mattina un uomo si sveglia con l'alzabandiera.
Ogni mattina la compagna dell'uomo si sveglia con la bocca spalancata.
Una coincidenza? Io non credo proprio 🤔
@Luca Stuca addirittura...
@@elrohirfaelivrin3962 Che barzelletta!
@@enrico_semeraroalberobello1522 più o meno come la tua!
Un altro prezzolato di rincorsa
Bravo Odifreddi. Condivido le sue critiche al Ddl ZAN.
Gli italiani sono il popolo più simpatico del mondo!
Più li inkiappotty e più gli piace
Quello che che non capisco:
Perché allora ce l'hanno coi gay? 🤔
2021.07.08 G
Se può dire la sua Seinandi figurati Fedez...
Per la prima volta non concordo.
Intanto i gusti sentimentali e sessuali non sono una scelta.
Secondo, l’identità di genere se esiste o meno non è oggetto della legge ma è oggetto della legge la violenza verso persone che hanno la sola colpa di essere transgender.
Che differenza c'è?
@@giuseppetoninelli8833 l'oggetto non è se ciò che la persona percepisce di se stesso sia reale o meno ma le botte o gli insulti che riceve per sentirsi così, che invece sono reali.
@@FreeToSwiffer si... comunque sono fondamentale d'accordo con lei, cercavo di chiarire le cose per non limitarci a discorsi di principio...
Esatto