Eremo di San Giorgio a Solagna

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Passeggiata all'Eremo di San Giorgio a Solagna (Vicenza, Canal di Brenta)
Breve e facile passeggiata per conoscere l’interessante eremo posto su di un panoramico risalto alla base della Cresta, di San Giorgio, che più sopra s’innalza rocciosa verso Camposolagna a rafforzare la dorsale che si protende dal monte Grappa verso Bassano.
Il luogo è notevole e, oltre al piccolo edificio religioso, offre visioni sul sottostante tratto del Canal di Brenta prima dello sbocco in pianura e, dirimpettaio, il massiccio avancorpo dell’altopiano dei Sette Comuni.
Un posto adatto al tranquillo riposo, frequentato nelle domeniche primaverili, magnificamente tenuto dalla locale Associazione Alpini e Pro Loco, che organizza una festa il 23 aprile o la domenica successiva, con bancarelle e grigliata sociale.
Il proseguimento per il sentiero alpinistico della Cresta di San Giorgio è solo per escursionisti esperti e comporta tratti esposti e passaggi di arrampicata.
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Una camminata innanzitutto metaforica e meditativa.
Un camminare lento, per ritrovare i nostri passi.
Un progressivo distacco dai rumori e dal vortice della velocità contemporanea.
Un sentiero, sempre in salita, a tratti facile e a tratti un po' più ripido, con diverse croci che segnano alcuni momenti metafisici.
Infine un fantastico terrazzo panoramico, con la chiesetta e l'eremo che fu abitato nei tempi passati. Con quegli onirici suoni di campane che fanno da ponte e memoria e allo stesso tempo ritmano i nostri pensieri trascendentali.
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L’eremo di San Giorgio
Leggenda vuole che una cappella votiva dedicata a San Giorgio e San Gottardo sia stata voluta da Enrico II d’Ottone detto “il Santo”, imperatore del Sacro Romano Impero e Re degli Italici nel primo ventennio dell’anno 1000. Di passaggio per Solagna nell’aprile del 1004, proveniva da Trento per la Valsugana con un potente esercito, mosse contro le “Chiuse Longobarde” e prese Verona, per poi occupare buona parte dei feudi tra Ravenna e Milano. Venne elevato a Re degli Italici con l’incoronazione tenutasi a Pavia.
Alcune tracce riguardanti il piccolo edificio religioso si trovano nelle relazioni del 1519 sulla guerra contro la Lega di Cambrai e Massimiliano I d’Austria, ma il primo documento riguardante l’Eremo è, tuttavia, del 1571 in una relazione del Vescovo di Padova, Nicolò Ormanetto, in visita a Solagna.
Nel 1587 il Vescovo, Nicolò Galerio, si recò in pellegrinaggio alla chiesetta, che già si trovava in cattivo stato di conservazione. Fu vietato l’uso ecclesiastico e ordinato un restauro, che si dilungò per tutta la prima metà del 1600.
Il 5 settembre 1664 vi fu la visita del cardinale Gregorio Barbarigo e le relazioni riportano ad un edificio pressoché simile all’attuale, compreso il campanile. La piccola casa adiacente ospitava due eremiti della Regola di Sant’Agostino.
Qualche anno dopo, tuttavia, venne abbandonata dagli eremiti, ma venne restaurata nel 1671 e nei primi anni del 1700 nuovamente tenuta da un eremita, come riferisce il rapporto del cardinale Carlo Rezzonico a seguito della visita pastorale del 1745.
Altra visita importante è del 1774, quando il vescovo Nicolò Giustinian constata che non sono più presenti eremiti fin dal 1763.
Per tutto l’ottocento l’eremo sembra dimenticato, ci si ricorda della magnifica posizione sulla valle durante la Grande Guerra, quando le strutture vengono utilizzate per fini militari.
Nel primo dopoguerra il restauro e la nuova la campana.
Del 1978 il trafugamento della antica Pala d’altare dedicata a San Giorgio.
Da notare che la vasca scavata nella roccia accanto alla scalinata d’accesso, ritenuta una cisterna per l’acqua, si è rivelata essere una tomba tipicamente longobarda.
Nell’ultimo decennio è ripresa la cura e ripristinata la festa.
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Ideazione, riprese ambientali, audio, video, fotografie e musica originale sono copyright di MagicoVeneto.it, autore Gianni Pasquale, realizzate a giugno 2024.
Per ascoltare e scaricare gratuitamente registrazioni di suoni della natura e musiche, vedi sul mio sito:
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