in sue varie canzoni ho scritto che meriterebbe il Premio Nobel.... Se glie l' anno dato a Dario Fo' con il mistero Buffo.....a R. Vecchioni il Nobel per la Poesia !
Tutte le volte la stessa storia: arrivo, scendo dal treno, la stazione è quella che è, mica cambia, e anzi ci sono ancora i manifesti di Claudio Villa, e il telefono a gettoni. Eh, non c'è un'edicola, un tabaccaio, nemmeno un bar. Che poi chi se ne frega, basta bere. E se mi volto, prima di uscire, non c'è nemmeno più il treno, non ci sono binari, e man mano che vado fuori sparisce pezzo per pezzo pure la stazione. E lì fuori una volta c'è un viale, un'altra una piazza, un'altra ancora il mare o un casello autostradale. Insomma, questa storia ricomincia ogni volta diversa, e non si capisce mai come va a finire. E io qui che mi chiedo cosa ci sto a fare, che poi non dovevo nemmeno partire. Cosa ci sto a fare con questa valigia in mano, che pesa un accidenti, qui, proprio qui, e poi perché qui? E con questa valigia, che non so cosa c'è dentro, e che non riesco nemmeno ad aprire. La prima volta fu quella ragazza bruna, s'intravedeva appena appena in controluce in fondo al binario. E poi c'era un bambino credo al lume della luna che mi veniva incontro col suo dizionario. Poi la ragazza sì è voltata, ha salutato, è andata via serena e il bambino è lì che ancora cerca le parole al freddo e trema. Quel giocatore con un full in mano, forse forse mio padre, ma è così lontano. Passa di corsa un uomo disperato sporco di nostalgia e di cioccolato, e io non vi ho nemmeno salutato. Ma questa malinconia, questa cazzo di malinconia, sarà poi vera? E non è che si prende in giro la vita perché ti fa rabbia la sera? Certo che questa stazione è proprio una stazione strana, ci fosse un autobus, ci fosse almeno in giro una puttana. Io qui con la valigia chiusa, cosa ci sto a fare? E poi, poi ci sarebbe quella cosa che non riesco a ricordare, vorrei, ma non c'è più nemmeno il cielo in fondo a questo tempo che se ne va come un veliero. Ho un foglio in tasca e forse sono uno scrittore, ma potrebbe essere anche la nota del droghiere o una lettera che ho scordato di spedire. Adesso che ci penso, forse non avevo nemmeno il biglietto e menomale che non è passato nessun controllore, figurarsi se mi chiedeva: "Ma lei dov'è diretto?" io che non so nemmeno da dove vengo. E caccio alla rinfusa dentro il cuore ogni cosa che mi ha vissuto intorno. E se ho sognato di chiamarla amore non lasciatemi solo in questo amore che è tutto quel che ho e mi pesa tanto, ma è la sola valigia che si può portare. Una notte d'inverno, un viaggiatore.
La prima volta fu quella ragazza bruna S'intravedeva appena appena in controluce In fondo al binario, E poi c'era un bambino credo al lume Della luna Che mi veniva incontro col suo dizionario Poi la ragazza sì è voltata, ha salutato È andata via serena E il bambino è lì che ancora cerca le parole Al freddo e trema Quel giocatore con un full in mano, forse Forse mio padre, ma è così lontano Passa di corsa un uomo disperato Sporco di nostalgia e di cioccolato E io non vi ho nemmeno salutato Ma questa malinconia, questa cazzo Di malinconia, sarà poi vera? E non è che si prende in giro la vita perché Ti fa rabbia la sera? Certo che questa stazione è proprio una Stazione strana Ci fosse un autobus, ci fosse almeno in giro una puttana Io qui con la valigia chiusa cosa ci sto a fare? E poi, poi ci sarebbe quella cosa che non Riesco a ricordare Vorrei ma non c'è più nemmeno il cielo In fondo a questo tempo che se ne va Come un veliero Ho un foglio in tasca e forse sono uno scrittore Ma potrebbe essere anche la nota del droghiere O una lettera che ho scordato di spedire E caccio alla rinfusa dentro il cuore Ogni cosa che mi ha vissuto intorno E se ho sognato di chiamarla amore Non lasciatemi solo in questo amore Ch'è tutto quel che ho e mi pesa tanto Ma è la sola valigia che si può portare Una notte d'inverno un viaggiatore ❤
Roberto da Nobel, ma cosa aspettate!! Continua sempre a farci sognare
Caro Roberto ogni volta che ascolto le tue canzoni grandi sentimeni di gioia amore riflessioni gazie
Stupende le sue poesie .canzoni
Questa canzone riesce a stregarmi ogni volta che l'ascolto. Grazie Roberto!
Roberto mi sai trasmettere a tratti buoni sentimenri e felici sensazioni colme di una sincera riflessione piena di vita....grazie.
Chissà perché, non lo conoscevo,ora,non c'è giorno che non ascolti un suo pezzo ,uno più bello del altro .......
La storia eterna e ciclica della vita, un breve viaggio su questa terra e poi di nuovo ci tufferemo in quell'infinito da cui proveniamo...
.....ma che meraviglia....grazie 🌞
È tutta la vita che scorre in queste riflessioni,devono essere immortalate sui testi scolastici!!!Grande professore❤
Che meraviglia...Grandissimo Roberto!!!
Viva Vecchionil un artista
Meravigliosa ❤
in sue varie canzoni ho scritto che meriterebbe il Premio Nobel....
Se glie l' anno dato a Dario Fo' con il mistero Buffo.....a R. Vecchioni il Nobel per la Poesia !
Grazie!
Questa canzone è un viaggio
La vita è un viaggio!!!😊
Subito ministro della cultura!!!
❤
Tutte le volte la stessa storia: arrivo, scendo dal treno, la stazione è quella che è, mica cambia, e anzi ci sono ancora i manifesti di Claudio Villa, e il telefono a gettoni. Eh, non c'è un'edicola, un tabaccaio, nemmeno un bar. Che poi chi se ne frega, basta bere. E se mi volto, prima di uscire, non c'è nemmeno più il treno, non ci sono binari, e man mano che vado fuori sparisce pezzo per pezzo pure la stazione. E lì fuori una volta c'è un viale, un'altra una piazza, un'altra ancora il mare o un casello autostradale. Insomma, questa storia ricomincia ogni volta diversa, e non si capisce mai come va a finire. E io qui che mi chiedo cosa ci sto a fare, che poi non dovevo nemmeno partire. Cosa ci sto a fare con questa valigia in mano, che pesa un accidenti, qui, proprio qui, e poi perché qui? E con questa valigia, che non so cosa c'è dentro, e che non riesco nemmeno ad aprire.
La prima volta fu quella ragazza bruna,
s'intravedeva appena appena in controluce
in fondo al binario.
E poi c'era un bambino credo al lume della luna
che mi veniva incontro col suo dizionario.
Poi la ragazza sì è voltata, ha salutato,
è andata via serena
e il bambino è lì che ancora cerca le parole
al freddo e trema.
Quel giocatore con un full in mano, forse
forse mio padre, ma è così lontano.
Passa di corsa un uomo disperato
sporco di nostalgia e di cioccolato,
e io non vi ho nemmeno salutato.
Ma questa malinconia, questa cazzo
di malinconia, sarà poi vera?
E non è che si prende in giro la vita
perché ti fa rabbia la sera?
Certo che questa stazione è proprio una stazione strana,
ci fosse un autobus, ci fosse almeno in giro una puttana.
Io qui con la valigia chiusa, cosa ci sto a fare?
E poi, poi ci sarebbe quella cosa che non riesco a ricordare,
vorrei, ma non c'è più nemmeno il cielo
in fondo a questo tempo che se ne va come un veliero.
Ho un foglio in tasca e forse sono uno scrittore,
ma potrebbe essere anche la nota del droghiere
o una lettera che ho scordato di spedire.
Adesso che ci penso, forse non avevo nemmeno il biglietto
e menomale che non è passato nessun controllore,
figurarsi se mi chiedeva: "Ma lei dov'è diretto?"
io che non so nemmeno da dove vengo.
E caccio alla rinfusa dentro il cuore
ogni cosa che mi ha vissuto intorno.
E se ho sognato di chiamarla amore
non lasciatemi solo in questo amore
che è tutto quel che ho e mi pesa tanto,
ma è la sola valigia che si può portare.
Una notte d'inverno, un viaggiatore.
La prima volta fu quella ragazza bruna
S'intravedeva appena appena in controluce
In fondo al binario,
E poi c'era un bambino credo al lume
Della luna
Che mi veniva incontro col suo dizionario
Poi la ragazza sì è voltata, ha salutato
È andata via serena
E il bambino è lì che ancora cerca le parole
Al freddo e trema
Quel giocatore con un full in mano, forse
Forse mio padre, ma è così lontano
Passa di corsa un uomo disperato
Sporco di nostalgia e di cioccolato
E io non vi ho nemmeno salutato
Ma questa malinconia, questa cazzo
Di malinconia, sarà poi vera?
E non è che si prende in giro la vita perché
Ti fa rabbia la sera?
Certo che questa stazione è proprio una
Stazione strana
Ci fosse un autobus, ci fosse almeno in giro una puttana
Io qui con la valigia chiusa cosa ci sto a fare?
E poi, poi ci sarebbe quella cosa che non
Riesco a ricordare
Vorrei ma non c'è più nemmeno il cielo
In fondo a questo tempo che se ne va
Come un veliero
Ho un foglio in tasca e forse sono uno scrittore
Ma potrebbe essere anche la nota del droghiere
O una lettera che ho scordato di spedire
E caccio alla rinfusa dentro il cuore
Ogni cosa che mi ha vissuto intorno
E se ho sognato di chiamarla amore
Non lasciatemi solo in questo amore
Ch'è tutto quel che ho e mi pesa tanto
Ma è la sola valigia che si può portare
Una notte d'inverno un viaggiatore
❤
Da piccola nn capivo cosa rappresentasse Samarcanda.