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Non sono d'accordo, intanto non consideri i diversi modi di gestione di un pascolo, un pascolo gestito in maniera corretta a un impatto 0, perchè sì gli animali producono co2 e ch4, ma è anche vero che le piante che crescono nello stesso posto assorbono co2 e inoltre in pascolo correttamente gestito si sviluppano i batteri metanotrofi che assorbono il metano, l'armoniaca inoltre entra nel ciclo dell'azoto costituendo nutrimento per le piante. Per quanto riguarda la deforestazione è un problema non presente in italia ( ansi molti pascoli sono stati inglobati dai boschi ) basta informarsi sulla provenienza del proprio cibo. Ti consigli di dare un occhiata al lavoro di Allan Savory sul pascolo olistico che si base sulle osservazioni fatte dei pattern naturali.
I dati sono mondiali, come specificato. In Italia la situazione è molto diversa e si tratta molto il tema dell'agroriforestazione. Ma è una situazione quasi più unica rispetto alla generalità mondiale. In ogni caso anche in Italia data la peculiarità delle razze autoctone che hanno una produzione e una resa minore, oltre ad una minore efficienza rispetto all'intensivo nella produzione di gas serra per proteina o per quantità di prodotto.
Inoltre se guardi il tedesco talk di savory, c'è una correzione data dal ted talk stesso che afferma quanto le evidenze scientifiche generali vadano contrarie alla sua ipotesi che per quanto interessante riguardava la sua unica esperienza legata nello specifico all'ambiente desertificato. Il che non vuol dire che non sia vero, ma è vero in quel piccolo campione e allo stato attuale delle cose non è generalizzabile
@@Ethoshock a parer mio però non viene considerato che un pascolo assorbe anche co2 e ch4 compensando le emissioni degli animali. E comunque i principi e le tecniche di allan savory sono stati messi in pratica con successo in tutto il mondo ( anche se ancora rappresentano una minoranza)
@@franc859li i dati che abbiamo attualmente dai vari report ci dicono quanto in realtà lo stoccaggio di carbonio, che rientra in un settore a parte chiamato lulucf, non arriva a bilanciare le emissioni. L'obiettivo della comunità europea è quello di aumentare sempre più la riforestazione per arrivare a recuperare le emissioni umane, ma non solo quelle dell'allevamento, bensì tutte, compresa industria etc. L'obiettivo è rendere più efficiente l'allevamento riuscendo a ridurre l'impatto. Il pascolo in Italia è un alleato, soprattutto se si pratica agroriforestazione che aumenta anche la biodiversità. Per noi è tutto un guadagno, ma a livello mondiale purtroppo non è così
Intro fantastica e video top! Sarebbe bello fare altri video sull’impatto dei vari derivati animali a confronto (es diversi tipi di formaggio) 🥹
Ahahah per l'intro mi sono impegnato, si potrebbe fare!
0:33 lol ma magari, purtroppo alla gente non gli fotte sega 99% delle volte.
LOL spero di arrivare a quelli indecisi o a tutti quelli che magari ora ci faranno caso
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Non sono d'accordo, intanto non consideri i diversi modi di gestione di un pascolo, un pascolo gestito in maniera corretta a un impatto 0, perchè sì gli animali producono co2 e ch4, ma è anche vero che le piante che crescono nello stesso posto assorbono co2 e inoltre in pascolo correttamente gestito si sviluppano i batteri metanotrofi che assorbono il metano, l'armoniaca inoltre entra nel ciclo dell'azoto costituendo nutrimento per le piante. Per quanto riguarda la deforestazione è un problema non presente in italia ( ansi molti pascoli sono stati inglobati dai boschi ) basta informarsi sulla provenienza del proprio cibo.
Ti consigli di dare un occhiata al lavoro di Allan Savory sul pascolo olistico che si base sulle osservazioni fatte dei pattern naturali.
I dati sono mondiali, come specificato. In Italia la situazione è molto diversa e si tratta molto il tema dell'agroriforestazione. Ma è una situazione quasi più unica rispetto alla generalità mondiale. In ogni caso anche in Italia data la peculiarità delle razze autoctone che hanno una produzione e una resa minore, oltre ad una minore efficienza rispetto all'intensivo nella produzione di gas serra per proteina o per quantità di prodotto.
Inoltre se guardi il tedesco talk di savory, c'è una correzione data dal ted talk stesso che afferma quanto le evidenze scientifiche generali vadano contrarie alla sua ipotesi che per quanto interessante riguardava la sua unica esperienza legata nello specifico all'ambiente desertificato. Il che non vuol dire che non sia vero, ma è vero in quel piccolo campione e allo stato attuale delle cose non è generalizzabile
Ted talk*
@@Ethoshock a parer mio però non viene considerato che un pascolo assorbe anche co2 e ch4 compensando le emissioni degli animali. E comunque i principi e le tecniche di allan savory sono stati messi in pratica con successo in tutto il mondo ( anche se ancora rappresentano una minoranza)
@@franc859li i dati che abbiamo attualmente dai vari report ci dicono quanto in realtà lo stoccaggio di carbonio, che rientra in un settore a parte chiamato lulucf, non arriva a bilanciare le emissioni. L'obiettivo della comunità europea è quello di aumentare sempre più la riforestazione per arrivare a recuperare le emissioni umane, ma non solo quelle dell'allevamento, bensì tutte, compresa industria etc. L'obiettivo è rendere più efficiente l'allevamento riuscendo a ridurre l'impatto. Il pascolo in Italia è un alleato, soprattutto se si pratica agroriforestazione che aumenta anche la biodiversità. Per noi è tutto un guadagno, ma a livello mondiale purtroppo non è così