Grazie! In ambito musicale la definizione di " interpetrazione filologica" in questi ultimi anni è stata sostituita da "storicamente informata". MI sembra molto riduttivo. Una buona esecuzione dalla musica del passato non può basarsi solo sull'indispensabile conoscenza della prassi esecutiva dell'epoca nella quale l'opera è stata composta e sull'utilizzo degli strumenti storici, ma comporta necessariamente anche l'analisi critica delle fonti e, ovviamente, la conoscenza del contesto culturale e stilistico nel quale la musica è nata. Quindi mi sembrerebbe più corretto parlare di interpretazione filologica. Complimenti al Prof. Canfora per le bellissime riflessioni da un piccolo liutista rinascimentale (in discreto stato di conservazione)
È difficile esprimere la mia profonda soddisfazione nell'ascoltare Luciano Canfora. Professore di grande profondità speculativa, con accurata ricerca della chiarezza del pensiero, con notevole disposizione alla trasmissione del suo sapere.
Personalmente trovo solo una connotazione positiva : la filologia è uno degli strumenti che abbiamo per conoscere chi ci ha preceduto È a modo suo una forma di archeologia, solo che è dedicata al pensiero, al sentimento comune, al modo di vedere e giudicare il mondo. Più ti avvicini all' originale più scavi nel passato, e gli errori non sono altro che tracce archeologiche di altri pensieri, altri modi di interpretare in altri tempi, luoghi, contesti storici e culturali. Trovare l'errore è interpretare il momento che lo ha creato, altrimenti l'errore non lo rilevi. Non vedo connotazione negativa, tranne che l'innata propensione a conoscere e capire da dove arriviamo.
E’ impressionante pensare come ci si abbandoni quotidianamente ad una accettazione passiva alle informazioni che come un caffè liofilizzato ci sorbiamo ogni giorno come riempimento semplicemente di un vuoto di illusoria conoscenza
Andrebbe anche scritto in descrizione che si tratta della presentazione del libello "Filologia e libertà. La più eversiva delle discipline, l'indipendenza di pensiero e il diritto alla verità" del 2008.
Mi permetto di rispondere, caro Piero. Le due voci "strane" da lei giustamente segnalate sono una cifra costante dell' eloquio canforiano, qui come in ogni altro suo intervento. Si tratta di forme grammaticalmente possibili, ancorché desuete. Più precisamente, questo "scambio" di "lettere" (sarebbe meglio dire di fonemi) prende il nome di "metatesi", ed è un fenomeno fonetico che altrove noi altri impieghiamo, perlopiù senza rendercene conto. Banalmente "areoplano" in luogo del più corretto "aeroplano" e mille altre voci che può trovare in rete, cercando appunto esempi di metatesi.
Canale già bloccato in quanto ripetitivo e invasivo, ma che continua a ripresentarsi, peraltro sempre col medesimo video. Ovviamente, prescindendo dai miei interessi personali, non seguirò niente, dato quanto è infestante. Seguire mezza lezioncina, no?
La filologia cerca un originale privo di errori quando farebbe meglio a cercare solo l'errore, tenerselo, che è ciò che rende unico un testo, così ci sarebbe meno fedeltà grammaticale a un polito, brutto e quindi inutile originale ipotetico e più ricerca dell'originalità nel testo
Grazie!
In ambito musicale la definizione di " interpetrazione filologica" in questi ultimi anni è stata sostituita da "storicamente informata". MI sembra molto riduttivo. Una buona esecuzione dalla musica del passato non può basarsi solo sull'indispensabile conoscenza della prassi esecutiva dell'epoca nella quale l'opera è stata composta e sull'utilizzo degli strumenti storici, ma comporta necessariamente anche l'analisi critica delle fonti e, ovviamente, la conoscenza del contesto culturale e stilistico nel quale la musica è nata. Quindi mi sembrerebbe più corretto parlare di interpretazione filologica.
Complimenti al Prof. Canfora per le bellissime riflessioni
da un piccolo liutista rinascimentale (in discreto stato di conservazione)
grazie ❤️❤️
riflessione molto interessante, grazie.
Grandissimo intervento e affascinante canale ❤
È difficile esprimere la mia profonda soddisfazione nell'ascoltare Luciano Canfora. Professore di grande profondità speculativa, con accurata ricerca della chiarezza del pensiero, con notevole disposizione alla trasmissione del suo sapere.
Grazie ❤️❤️
Grazie professore sei immenso
Personalmente trovo solo una connotazione positiva : la filologia è uno degli strumenti che abbiamo per conoscere chi ci ha preceduto È a modo suo una forma di archeologia, solo che è dedicata al pensiero, al sentimento comune, al modo di vedere e giudicare il mondo. Più ti avvicini all' originale più scavi nel passato, e gli errori non sono altro che tracce archeologiche di altri pensieri, altri modi di interpretare in altri tempi, luoghi, contesti storici e culturali. Trovare l'errore è interpretare il momento che lo ha creato, altrimenti l'errore non lo rilevi. Non vedo connotazione negativa, tranne che l'innata propensione a conoscere e capire da dove arriviamo.
Tante parole confuse per dire che non ci capisci un c ?😢
Molto bello, condivido
Splendide riflessioni in cui, come filologa germanica, mi rispecchio completamente
Grazie ❤️❤️
Sarebbe necessario indicare la data, il luogo e il titolo della lezione qui pubblicata
E’ impressionante pensare come ci si abbandoni quotidianamente ad una accettazione passiva alle informazioni che come un caffè liofilizzato ci sorbiamo ogni giorno come riempimento semplicemente di un vuoto di illusoria conoscenza
Grazie, molto interessante.
Da che evento è tratto questo intervento? In quale data?
mi pare fosse 2007, dovrei controllare
E mai lo ringrazieremo abbastanza il professor Canfora!
Wow ❤
Andrebbe anche scritto in descrizione che si tratta della presentazione del libello "Filologia e libertà. La più eversiva delle discipline, l'indipendenza di pensiero e il diritto alla verità" del 2008.
@@eleonoratravanti5607 Grazie, in parte c'è scritto
La libertà secondo me può solamente essere la verità, cioè l'assenza del dispotismo, cioè l'assenza della bugia ❤
❤️❤️
interPREtazione
Perché dice "interpetrare" e "interpetrazione" e non "Interpretare" e "interpretazione"?
boh
Mi permetto di rispondere, caro Piero. Le due voci "strane" da lei giustamente segnalate sono una cifra costante dell' eloquio canforiano, qui come in ogni altro suo intervento. Si tratta di forme grammaticalmente possibili, ancorché desuete. Più precisamente, questo "scambio" di "lettere" (sarebbe meglio dire di fonemi) prende il nome di "metatesi", ed è un fenomeno fonetico che altrove noi altri impieghiamo, perlopiù senza rendercene conto. Banalmente "areoplano" in luogo del più corretto "aeroplano" e mille altre voci che può trovare in rete, cercando appunto esempi di metatesi.
@@muttananba5071 bello
Canale già bloccato in quanto ripetitivo e invasivo, ma che continua a ripresentarsi, peraltro sempre col medesimo video. Ovviamente, prescindendo dai miei interessi personali, non seguirò niente, dato quanto è infestante.
Seguire mezza lezioncina, no?
qualche problema?
Prov
Intelligenza vertiginosa!
Ti consiglio di ascoltare anche Carlo Sini
La filologia cerca un originale privo di errori quando farebbe meglio a cercare solo l'errore, tenerselo, che è ciò che rende unico un testo, così ci sarebbe meno fedeltà grammaticale a un polito, brutto e quindi inutile originale ipotetico e più ricerca dell'originalità nel testo
esatto
Ma dove sarebbe la FILOLOGIA ??? TITOLO FUORVIANTE.
cosa dovrei mettere?
Ma qualcuno ha capito il senso delle farneticazioni sessantottine della tipa? Mmah. Per il resto il solito grandissimo Canfora, grazie per l'upload.
Grazie ❤️
Ma chi è il povero filosofo che presiede così maltrattato?
Ma chi?
@@ClubMetafisico al sec. 40 Canfora gli dice che fa domande superficiali, al min. 1,30 gli dice che è un arrogante e un ignorante ..... 😂😂😂
@@arnaldotrentuno683😅
il lavoro rende liberi 🤣🤣🤣
@@ClubMetafisico ignoranza certificata di colui che l'ha pronunciata ,non ha ascoltato Canfora?
@@sergiopiva4340 perdonami